Ezosina: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Ezosina (Terazosina Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Ezosina (Terazosina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Ipertensione lieve o moderata, come monoterapia o in associazione ad altri farmaci antiipertensivi.

Ezosina: come funziona?

Ma come funziona Ezosina? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Ezosina

Categoria farmacoterapeutica: Antagonisti dei recettori alfa-adrenergici; codice ATC: C02CA49

EZOSINA (terazosina cloridrato) è un agente bloccante dei recettori alfa-1-adrenergici. Chimicamente è un derivato chinazolinico 1-(4-amino-6,7-dimetossi-2-chinazolinil)-4- [(tetraidro-2-furanil)carbonil]-piperazina, HCl, diidrato.

E’ noto che i derivati chinazolinici come la terazosina inducono effetti positivi sui lipidi sierici aumentando significativamente il rapporto colesterolo HDL/colesterolo totale e riducendo favorevolmente il livello dei trigliceridi.

Questa azione rappresenta un vantaggio rispetto ai diuretici ed ai beta-bloccanti che, come è noto, svolgono un’azione sfavorevole su questi parametri. Poichè l’ipertensione arteriosa e l’aumento dei lipidi sierici sono strettamente correlati con la patologia coronarica, l’effetto favorevole che il trattamento con terazosina esercita sia sulla pressione arteriosa che sui lipidi, si traduce in una riduzione dei fattori di rischio di coronaropatia.

Uso nel trattamento dell’ipertensione

La terazosina produce una graduale diminuzione della pressione sanguigna entro 15 minuti dalla somministrazione orale.

Nell’uomo si verifica una riduzione della pressione sistolica e di quella diastolica sia in posizione supina che in posizione eretta. L’effetto è più marcato per ciò che riguarda la pressione diastolica.

Queste variazioni non sono normalmente accompagnate da tachicardia riflessa.

La somministrazione di EZOSINA per periodi superiori a 6 mesi non ha prodotto variazioni clinicamente significative attribuibili al farmaco nei seguenti parametri di laboratorio: glucosio, acido urico, creatinina, BUN, funzionalità epatica, elettroliti.


Ezosina: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Ezosina, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Ezosina

Assorbimento

La terazosina è ben assorbita (80-100%). La terazosina ha un minimo effetto di "primo passaggio" e la dose quasi completa di terazosina è disponibile a livello sistemico. I picchi di concentrazione plasmatica vengono raggiunti approssimativamente 1-2 ore dopo somministrazione orale a digiuno.

La biodisponibilità non è influenzata significativamente dall’assunzione di cibo.

Distribuzione

Circa il 90-94% di terazosina si lega alle proteine plasmatiche. Il legame proteico è indipendente dalle concentrazioni totali del principio attivo.

Biotrasformazione

I principali metaboliti della terazosina vengono originati attraverso demetilazione e coniugazione.

Eliminazione

Approssimativamente il 10% – 20% di terazosina somministrata per via orale è escreta immutata nelle urine e nelle feci, rispettivamente.

Circa il 40% della dose di terazosina somministrata è eliminata nelle urine e il 60% nelle feci. L’emivita totale di eliminazione è approssimativamente di 8-13 ore.

Linearità/non linearità di farmacocinetica

Dopo somministrazione orale di terazosina l’AUC ed il Cmax aumentano in proporzione al dosaggio oltre il range raccomandato (2-10 mg).


Ezosina: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Ezosina agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Ezosina è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Ezosina: dati sulla sicurezza

Cancerogenicità: è stato mostrato che la terazosina produce tumori benigni del midollo surrenale in ratti di sesso maschile quando è somministrata ad alti dosaggi per un lungo

periodo di tempo. Nessun evento di questo tipo è stato osservato in ratti di sesso femminile o in studi simili effettuati su topi. Non è nota la rilevanza di tali scoperte in riferimento all’uso clinico del principio attivo sull’uomo.

Non è stata riportata evidenza di un effetto genotossico della terazosina da studi in vitro e in vivo su potenziale mutageno della sostanza.

La DL50 per via orale nei ratti è pari a 5900 mg/kg nei maschi e 6600 nelle femmine ed è risultata significativamente superiore a quella relativa ai topi (3780 mg/kg nei maschi e 4150 nelle femmine), ma all’interno delle stesse specie non sono state notate differenze legate al sesso.

Sono state effettuate prove su cane beagle trattato con terazosina somministrata per via orale per un anno alle dosi di 2, 4, 7 e 20 mg/kg/die. Non si sono verificati eventi letali, non sono state notate variazioni del peso corporeo, della curva di accrescimento ponderale e del consumo di cibo. Non si sono infine verificate alterazioni del comportamento, né segni di effetti tossici attribuibili al farmaco in esame, ad eccezione di una transitoria ptosi palpebrale riscontrata nelle femmine trattate con 20 mg/kg/die.

All’esame autoptico non sono state notate alterazioni micro/macroscopiche degli organi esaminati.

Negli animali, EZOSINA dimostra un’azione di diminuzione delle resistenze vascolari periferiche, attraverso il blocco dei recettori alfa-1.

Anche se non sono stati rilevati effetti teratogenici in esperimenti effettuati su animali, non sono stati stabiliti criteri di sicurezza durante la fase della gravidanza e dell’allattamento.

Inoltre dati provenienti da studi su animali dimostrano che terazosina può aumentare la durata della gravidanza o inibire il parto.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Ezosina: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Ezosina

Ezosina: interazioni

Gli effetti ipotensivi di terazosina possono essere aumentati in caso di impiego concomitante di diuretici e di altri farmaci antiipertensivi, di alcool e di altri farmaci che possono provocare ipotensione.

Il rischio di ipotensione in fase iniziale di terapia può in modo particolare essere aumentato se vengono somministrati concomitantemente farmaci beta-bloccanti o calcio-antagonisti.

Nel caso in cui terazosina sia associata ad un diuretico o ad un altro agente antiipertensivo, potrebbe risultare necessaria una riduzione del dosaggio ed un nuovo aggiustamente della dose (vedere paragrafo 4.2).

L’uso concomitante di inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (ad es. sildenafil, tadalafil, vardenafil) e Ezosina può determinare in alcuni pazienti l’insorgenza di sintomi ipotensivi (vedere paragrafo 4.4).

La terazosina cloridrato è stata utilizzata anche in pazienti trattati con varie terapie concomitanti; anche se queste interazioni non sono state oggetto di studi specifici, non sono state osservate interazioni. La terazosina cloridrato è stata usata in concomitanza in almeno 50 pazienti con i seguenti farmaci o classi di farmaci:

analgesici/antinfiammatori (per esempio paracetamolo, aspirina, codeina, ibuprofene, indometacina);

antibiotici (per esempio eritromicina, trimetoprim e sulfametossazolo);

anticolinergici/simpatico-mimetici (per esempio fenilefrina cloridrato, fenilpropanolamina cloridrato, pseudoefedrina cloridrato);

antigotta (ad esempio allopurinolo);

antistaminici (ad esempio clorfeniramina);

agenti cardiovascolari (per esempio atenololo, idroclorotiazide, metilclorotiazide, propranololo);

corticosteroidi;

agenti gastrointestinali (ad esempio antiacidi);

ipoglicemizzanti;

sedativi e tranquillanti (ad esempio diazepam).


Ezosina: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Ezosina: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Capogiri, stordimento o sonnolenza possono verificarsi in concomitanza con l’assunzione della dose iniziale o nel caso di mancata assunzione delle dosi e successivo nuovo inizio della terapia a base di terazosina.

I pazienti devono essere avvertiti riguardo tali possibili eventi negativi e le circostanze in cui si potrebbero verificarsi, per evitare di mettersi alla guida o di effettuare lavori pericolosi approssimativamente nell’arco delle prime 12 ore successive all’assunzione della dose iniziale o nel caso in cui la dose venga aumentata.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco