Pelzont: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato (Acido Nicotinico + Laropiprant): sicurezza e modo d’azione

Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato (Acido Nicotinico + Laropiprant) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Pelzont è indicato per il trattamento della dislipidemia, particolarmente in pazienti con dislipidemia combinata mista (caratterizzata da elevati livelli di colesterolo LDL e trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL) e in pazienti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non-familiare).

Pelzont deve essere usato in associazione con gli inibitori della HMG-CoA reduttasi (statine) nei pazienti per i quali l’effetto ipocolesterolemizzante degli inibitori della HMG-CoA reduttasi in monoterapia è inadeguato.
Può essere usato come monoterapia solo in pazienti nei quali gli inibitori della HMG-CoA reduttasi sono da considerarsi inappropriati o non tollerati.
La dieta ed altri trattamenti non farmacologici (ad es.:
esercizio fisico, riduzione del peso corporeo) devono proseguire durante la terapia con Pelzont.

Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato: come funziona?

Ma come funziona Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato

Categoria farmacoterapeutica:
acido nicotinico e derivati, codice ATC:
Laropiprant non ha effetti sui livelli dei lipidi e non interferisce con gli effetti dell’acido nicotinico sui lipidi.

Acido nicotinico Meccanismo d’azione I meccanismi con i quali l’acido nicotinico modifica il profilo dei lipidi plasmatici non sono pienamente compresi.
L’acido nicotinico inibisce il rilascio degli acidi grassi liberi (FFA) dal tessuto adiposo, tale inibizione può contribuire a ridurre le concentrazioni plasmatiche di C- LDL, CT, C – VLDL, apo B, TG, e Lp(a), ed anche ad aumentare le concentrazioni plasmatiche di C-HDL, e apo A-I, e tutte le suddette variazioni sono associate con un più basso rischio cardiovascolare.
Ulteriori spiegazioni che non si rifanno alla riduzione plasmatica dei FFA come meccanismo principale della variazione del profilo lipidico includono l’inibizione della lipogenesi de novo o dell’esterificazione degli acidi grassi in TG nel fegato mediate dall’acido nicotinico.
Effetti farmacodinamici L’acido nicotinico causa un cambiamento relativo nella distribuzione delle sottoclassi delle LDL da particelle piccole, dense (le più aterogeniche), a particelle LDL più grandi.
L’acido nicotinico determina anche un aumento della sottofrazione HDL2 superiore a quello determinato sulla sottofrazione HDL3, aumentando pertando il rapporto HDL2:
HDL3, che è associato con una diminuzione del rischio cardiovascolare.
E’ stato ipotizzato che le HDL partecipano al trasporto inverso del colesterolo dai tessuti al fegato, sopprimono l’infiammazione vascolare associata con l’aterosclerosi, ed hanno effetti antiossidativi e antitrombotici.

Come le LDL, anche le lipoproteine arricchite con colesterolo e ricche di trigliceridi, comprese le VLDL, le lipoproteine a densità intermedia (IDL), e i loro prodotti di degradazione, possono promuovere l’aterosclerosi.
Elevati livelli di TG vengono frequentemente riscontrati in una triade che comprende la presenza di bassi livelli di C -HDL e di particelle piccole di LDL, anche in associazione con fattori di rischio metabolici non lipidici per cardiopatia coronarica (CHD).

Il trattamento con acido nicotinico riduce il rischio di decesso e di eventi cardiovascolari e rallenta l’evoluzione o promuove la regressione delle lesioni aterosclerotiche.
Il Coronary Drug Project, uno studio di 5 anni completato nel 1975, ha mostrato che l’acido nicotinico ha avuto un beneficio statisticamente significativo nel diminuire gli infarti del miocardio (IM) ricorrenti, non fatali, negli uomini da 30 a 64 anni con anamnesi positiva per IM.
Anche se a cinque anni la mortalità totale è risultata simile nei due gruppi, in un follow-up cumulativo di quindici anni i decessi nel gruppo acido nicotinico sono risultati inferiori dell’11% rispetto alla coorte placebo.

Non è attesa una inibizione della produzione di prostaglandine da parte di laropiprant.

Effetti farmacodinamici Laropiprant ha mostrato di essere efficace nel ridurre i sintomi delle vampate indotte dall’acido nicotinico.
La riduzione dei sintomi delle vampate (valutata attraverso questionari somministrati ai pazienti) è stata correlata con una riduzione della vasodilatazione indotta dall’acido nicotinico (valutata dalle misurazioni del flusso ematico nella cute).
In soggetti sani trattati con Pelzont, il pretrattamento con acido acetilsalicilico 325 mg non ha avuto effetti benefici additivi nel ridurre i sintomi delle vampate indotte dall’acido nicotinico rispetto a Pelzont da solo (vedere paragrafo 4.8).

Il TP riveste un ruolo nella funzione piastrinica; dosaggi terapeutici di laropiprant non hanno tuttavia avuto effetti clinicamente rilevanti sul tempo di sanguinamento e sull’aggregazione piastrinica indotta dal collagene (vedere paragrafo 4.5).

Studi clinici Effetto sui lipidi Pelzont è stato consistentemente efficace in una prespecificata sottopopolazione di pazienti definita da razza, sesso, livelli al basale di C -LDL, C -HDL e TG, età e stato diabetico.

I pazienti trattati con Pelzont (2000 mg/40 mg) con o senza una statina, rispetto al placebo, hanno avuto livelli significativamente diminuiti di C- LDL (-18,9 % vs.
-0,5 %), TG (-21,7 % vs.
3,6 %), C-LDL:
C -HDL (-28,9 % vs.
2,3 %), non- C-HDL (-19,0 % vs.
0,8 %), apo B (-16,4 % vs.
2,5 %), CT (-9,2 % vs.
-0,6 %), Lp(a) (-17,6 % vs.
1,1 %), e CT:
C -HDL (-21,2 % vs.
1,9 %) e hanno avuto anche un aumento significativo di C -HDL (18,8 % vs.
-1,2 %), e apo A-I (11,2 % vs.
4,3 %) misurati come variazioni percentuali dal basale.
In generale gli effetti infragruppo del trattamento su tutti i parametri lipidici sono risultati coerenti in tutti i sottogruppi di pazienti esaminati.
I pazienti trattati con Pelzont, acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato), o placebo, stavano anche assumendo statine (29% atorvastatina [5.80 mg], 54 % simvastatina [10.80 mg], 17 % altre statine [2,5.180 mg] (pravastatina, fluvastatina, rosuvastatina, lovastatina)), e di questi il 9 % erano trattati anche con ezetimibe [10mg].
L’effetto sui lipidi è stato simile nel caso in cui Pelzont era somministrato in monoterapia o se veniva aggiunto ad un trattamento in corso con statine con o senza ezetimibe.

Le risposte aggiustate per il placebo di C- LDL, C -HDL e TG sono apparse superiori nelle donne rispetto agli uomini e sono apparse superiori nei pazienti anziani (≥ 65 anni) rispetto ai pazienti più giovani (<65 anni).

In uno studio multicentrico fattoriale di 12 settimane in doppio cieco, Pelzont 1000 mg/20 mg in somministrazione concomitante con simvastatina confrontato con simvastatina da sola o Pelzont 1000 mg/20 mg da solo, per 4 settimane, ha ridotto in misura significativa il C-LDL (-44,2%, -37,4%, -8,2% rispettivamente), i TG (-25,8%, -15,7%, -18,7% rispettivamente), il CT (-27,9%, -25,8%, -4,9% rispettivamente) e ha aumentato in misura significativa il C-HDL (19,2%, 4,2%, 12,5% rispettivamente).

Pelzont 2000 mg/40 mg in somministrazione concomitante con simvastatina confrontato con simvastatina da sola o Pelzont 2000 mg/40 mg da solo per 12 settimane, ha ridotto in misura significativa il C- LDL (-47,9 %, -37,0 %, -17,0 % rispettivamente), i TG (-33,3 %, -14,7 %, -21,6 % rispettivamente), l’ apo B (-41,0 %, -28,8 %, -17,1 % rispettivamente), e il CT (-29,6 %, -24,9 %, – 9,1 % rispettivamente), ed anche il rapporto C- LDL:
C- HDL (-57,1 %, -39,8 %, -31,2 % rispettivamente), il non C-HDL (-45,8 %, -33,4 %, -18,1 % rispettivamente), e il rapporto CT:
C -HDL (-43,0 %, -28,0 %, -24,9 % respectively), ed ha aumentato in misura significativa il C- HDL (27,5 %, 6,0 %, 23,4 % rispettivamente).
Un’ulteriore analisi ha mostrato che Pelzont 2000 mg/40 mg in somministrazione concomitante con simvastatina confrontato con simvastatina da sola ha significativamente aumentato la apo A-I (8,6 %, 2,3 % rispettivamente ) ed ha ridotto significativamente la Lp(a) (-19,8%, 0,0% rispettivamente).
In questo studio non è stata inclusa la valutazione del profilo di efficacia e sicurezza di Pelzont in somministrazione concomitante con un dosaggio di simvastatina superiore ai 40 mg.

Vampate In due ampi studi clinici che hanno misurato i sintomi delle vampate riportate dai pazienti, in quelli che assumevano Pelzont si sono verificati meno episodi di vampate rispetto a quelli che assumevano acido nicotinico (formulazioni a rilascio prolungato).
Nei pazienti che hanno continuato il trattamento nel primo studio (24 settimane), la frequenza di vampate di intensità moderata o superiore a moderata nei pazienti trattati con Pelzont è andata diminuendo e si è portata al livello di quella dei pazienti trattati con placebo (vedere Figura 1), mentre nei pazienti trattati con acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato) la frequenza delle vampate è rimasta costante (dopo la sesta settimana).

Non è stata determinata l’efficacia di laropiprant oltre le 24 settimane.
Figura 1.
Numero medio di giorni a settimana con sintomi di vampate di intensità moderata o superiore a moderata* durante le settimane 1 – 24 2 1 0 0 1 2 3 4 5?€? 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Settimane di trattamento ●Pelzont (1000 mg/20 mg fino a 2000 mg/40 mg alla settimana 5) ▲ acido nicotinico (rilascio prolungato 1000mg fino a 2000mg alla settimana 5) ○Placebo *Include pazienti con sintomi di vampate di intensità moderata, grave, o estrema ?€? Aumento del dosaggio alla settimana 5 Nel secondo studio (16 settimane) nel quale era permesso l’uso di acido acetilsalicilico, nei pazienti trattati con Pelzont le vampate di intensità moderata o superiore a moderata si sono verificate significativamente per meno giorni a settimana rispetto ai pazienti che assumevano acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato assunta come titolazione multi-step a 12 settimane da 500 mg a 2000 mg) (p<0,001).


Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato

Assorbimento Acido nicotinico Dopo l’esposizione ad una dose di 2000 mg di acido nicotinico somministrata con alimenti per via orale in forma di due compresse a rilascio modificato di acido nicotinico/laropiprant, l’acido nicotinico è stato assorbito con un tempo mediano per il raggiungimento della concentrazione plasmatica di picco (Tmax) di 4 ore, un’area media sotto la curva concentrazione plasmatica-tempo (AUC0-ultima) di circa 58,0 μM·h e una concentrazione plasmatica media di picco (Cmax) di circa 20,2 μM.
La biodisponibilità con o senza alimenti è di almeno il 72 % in base al recupero della dose di acido nicotinico nelle urine.
La biodisponibilità orale di acido nicotinico non è alterata quando viene assunto con un pasto ad alto contenuto lipidico.

Laropiprant Dopo una dose di 40 mg di laropiprant somministrato per os con alimenti come 2 compresse di acido nicotinico/laropiprant a rilascio modificato, laropiprant viene rapidamente assorbito con una Tmax mediana di un’ora, un’AUC0-∞ media di circa 13 μM·h, e una Cmax media di circa 1,6 μM.
Il tasso e la quantità dell’assorbimento non sono alterate con un pasto ad alto contenuto lipidico.
Le farmacocinetiche di laropiprant sono lineari, e mostrano aumenti di AUC and Cmax all’incirca dose- proporzionali e nessuna evidenza di clearance tempo-dipendente.
La biodiponibilità media assoluta di laropiprant è di circa il 71% dopo una dose da 40 mg somministrata come due compresse a rilascio modificato di acido nicotinico/laropiprant dopo digiuno notturno.

Distribuzione Acido nicotinico L’acido nicotinico è legato alle proteine sieriche per meno del 20 %.

Laropiprant Il volume medio di distribuzione allo stato stazionario dopo una dose singola di laropiprant da 40 mg endovena a persone sane è di circa 70 litri.
Laropiprant è legato ampiamente (>99 %) alle proteine plamatiche ed il suo legame è indipendente dalla concentrazione.
Laropiprant attraversa la barriera placentare in ratti e conigli.

Metabolismo Acido nicotinico L’acido nicotinico va incontro ad un esteso metabolismo di primo passaggio attraverso due vie metaboliche dose e rateo di dose dipendenti.
La prima via metabolica dà luogo alla formazione di nicotinamide adenina dinucleotide (NAD) e nicotinamide.
Nell’uomo, la nicotinamide è in prevalenza ulteriormente metabolizzata a N-metilnicotinamide (MNA) e a N-metil-2.piridone-5.carbossiamide (2PY).
Nella seconda via metabolica, la glicina viene coniugata con acido nicotinico a formare acido nicotinurico (NUA).
A bassi dosaggi di acido nicotinico o a più bassi tassi di assorbimento predomina la prima via metabolica.
A dosaggi più elevati o a più elevati tassi di assorbimento, la via metabolica del NAD è saturabile, e una frazione progressivamente più elevata della dose orale raggiunge il circolo ematico immodificata come acido nicotinico.
La via metabolica della coniugazione con glicina non viene saturata a dosaggi compresi nell’intervallo rilevante a livello clinico, in base all’aumento dose- proporzionale delle concentrazioni plasmatiche di NUA da 1000 a 2000 mg.

Il metabolismo ossidativo di laropiprant viene catalizzato in primo luogo da CYP3A4, mentre diverse isoforme UGT (1A1,1A3,1A9 e 2B7 ) catalizzano l’acil glucuronidazione.

Eliminazione Acido Nicotinico L’acido nicotinico viene escreto principalmente nelle urine come metaboliti.

Laropiprant Laropiprant viene eliminato principalmente attraverso l’acil glucuronidazione, seguita dall’escrezione del glucuronide nelle feci (attraverso la bile) e nelle urine.
Dopo la somministrazione orale di 14C- laropiprant nell’uomo, circa il 68 % della dose è stata rinvenuta nelle feci (principalmente come composto primario, incluso principio attivo non assorbito e/o acido glucuronico coniugato idrolizzato) e il 22 % è stato rinvenuto nelle urine (principalmente come metaboliti).
La maggior parte della dose è stata escreta entro 96 ore.
L’emivita terminale apparente (t1/2) dopo una dose di 40 mg di laropiprant somministrata con alimenti come due compresse a rilascio modificato di acido nicotinico/laropiprant, è stata di circa 17 ore.
La farmacocinetica allo stadio stazionario viene raggiunta entro 2 giorni di trattamento in monosomministrazione giornaliera di laropiprant, con accumulo minimo in termini di AUC (circa 1,3 volte) e Cmax (circa 1,1 volte).

Caratteristiche nei pazienti Insufficienza renale Pelzont:
l’uso in pazienti con insufficienza renale non è stato studiato.

Acido nicotinico:
vedere paragrafo 4.4.
Laropiprant:
la somministrazione di laropiprant 40 mg in pazienti non dializzati con insufficienza renale grave non ha dato luogo a variazioni clinicamente significative nell’AUC e nella Cmax di laropiprant, rispetto a persone sane di controllo.
Poiché non sono stati osservati effetti nell’insufficienza renale grave, non si attendono effetti in pazienti con insufficienza renale lieve e moderata; gli effetti dell’insufficienza renale allo stadio terminale e della dialisi sulle farmacocinetiche di laropiprant non possono essere tuttavia desunte da questo studio.

Insufficienza epatica Pelzont:
l’uso in pazienti con insufficienza epatica non è stato studiato.

Acido nicotinico:
vedere paragrafi 4.3 e 4.4.
Laropiprant:
in linea con le caratteristiche di un farmaco che viene principalmente eliminato attraverso il metabolismo, una epatopatia moderata ha un impatto significativo sulle farmacocinetiche di laropiprant, con un aumento dell’AUC e della Cmax rispettivamente di circa 2,8 e 2,2 volte.

Sesso Acido nicotinico:
non è necessario l’aggiustamento del dosaggio in base al sesso.
Il sesso non ha effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica dell’acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato).
Non c’è differenza nella biodisponibilità orale di acido nicotinico negli uomini e nelle donne trattate con Pelzont.
Le donne hanno un aumento modesto delle concentrazioni plasmatiche di acido nicotinurico e di acido nicotinico rispetto agli uomini.

Laropiprant:
non è necessario l’aggiustamento della dose in base al sesso.
Il sesso non ha effetti clinicamente significativi sulle farmacocinetiche di laropiprant.

Anziani Acido nicotinico:
non ci sono dati di farmacocinetica negli anziani (≥ 65 anni di età).
L’età non ha effetti clinicamente significativi sulle farmacocinetiche dell’acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato) in base ad un’analisi composita di persone dai 18 ai 65 anni di eta’.
Non c’è variazione della biodisponibilità orale dell’acido nicotinico con l’età.

Laropiprant:
non è necessario l’aggiustamento della dose negli anziani.
L’età non ha avuto effetti clinicamente significativi sulle farmacocinetiche di laropiprant.

Uso pediatrico Pelzont:
non sono stati effettuati studi nei pazienti pediatrici.

Razza Acido nicotinico:
non è necessario aggiustamento del dosaggio in base alla razza.
La razza non ha effetti clinicamente significativi sulle farmacocinetiche dell’acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato) in base a dati di farmacocinetica provenienti da persone che hanno incluso l’appartenenza alla razza ispanica, caucasica, nera, e nativo-americana.

Laropiprant:
non è necessario aggiustamento della dose in base alla razza.
La razza non ha effetti clinicamente significativi sulle farmacocinetiche di laropiprant in base ad un’analisi composta di dati di farmacocinetica provenienti da persone appartenenti alla razza caucasica, ispanica, nera, asiatica e nativo-americana.


Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato: dati sulla sicurezza

Pelzont In studi non clinici sono stati osservati effetti solo in casi di esposizioni considerate sufficientemente in eccesso rispetto all’esposizione massima nell’uomo, indicando scarsa rilevanza per l’uso nell’uomo.

La sicurezza della somministrazione concomitante di acido nicotinico e laropiprant è stata studiata in cani e ratti.
I reperti tossicologici in questi studi di somministrazione concomitante sono stati in linea con quelli osservati con acido nicotinico e laropiprant in somministrazione singola.

Acido nicotinico Nei ratti sono state osservate degenerazione gastrica e vacuolizzazione degli epatociti dopo 6 mesi di somministrazione a livelli di esposizione di almeno 179 volte l’esposizione umana in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata nell’uomo.
Sono state osservate retinopatia e/o lesioni corneali nei cani dopo 6 mesi di trattamento a valori di esposizione sistemica di almeno 240 volte l’esposizione umana in base all’AUC del dosaggio giornaliero raccomandato nell’uomo.

L’acido nicotinico non è risultato carcinogenico per i topi ai quali è stato somministrato per tutta la vita.
I topi in questo studio sono stati trattati con dosaggi di circa da 9 a 13 volte il dosaggio di acido nicotinico utilizzato nell’uomo di 2000 mg/die misurato su base mg/m2.
L’acido nicotinico non ha mostrato effetti mutageni nei saggi in vitro.
Non sono disponibili studi sui possibili effetti di alte dosi di acido nicotinico sulla fertilità o lo sviluppo postatale dopo esposizione in utero.
L’Acido nicotinico ha indotto effetti tossici sulla riproduzione in ratti a dosi di 1000 mg/Kg/die durante i giorni 5.16 di gestazione.
Sono state osservate diminuzioni del peso placentare e fetale.

Laropiprant In studi di tossicità a dose ripetuta fino a 6 mesi nei ratti sono stati osservati chetonuria e ipertrofia epatocellulare centrolobulare.
Il reperto di ipertrofia epatocellulare centrolobulare è coerente con l’induzione enzimatica specifica nei roditori.
Il livello al quale non vengono osservati effetti avversi (NOAEL) è stato di almeno 118 volte l’esposizione umana in base all’AUC del dosaggio giornaliero raccomandato nell’uomo.

Sono stati osservati aumenti dei livelli di alanina aminotrasferasi (ALT) in tutti gli studi sui cani, a livelli di esposizione sistemica pari ad almeno 14 volte l’esposizione umana in base all’AUC del dosaggio giornaliero raccomandato per l’uomo.
Non sono stati osservati altri effetti in studi sul cane con esposizioni di almeno 100 volte l’esposizione umana in base all’AUC del dosaggio giornaliero raccomandato nell’uomo.

Laropiprant non è risultato carcinogenico ai dosaggi più elevati fra quelli testati in studi di 2 anni su topi e ratti, pari ad almeno da 218 a 289 volte l’esposizione nell’uomo in base all’AUC del dosaggio giornaliero raccomandato nell’uomo.

Laropiprant non è risultato mutageno o clastogenico in una serie di studi di tossicologia genetica.

Non sono stati osservati effetti sulla fertilità in ratti maschio o femmina trattati con laropiprant prima dell’accoppiamento e durante il periodo dell’accoppiamento, a livelli di esposizione pari ad almeno 289 volte l’esposizione nell’uomo in base all’AUC del dosaggio giornaliero raccomandato nell’uomo.

Laropiprant non è risultato teratogeno nel ratto e nel coniglio a dosaggi pari ad almeno da 153 a 439 volte l’esposizione nell’uomo in base all’AUC del dosaggio giornaliero raccomandato nell’uomo.
Studi di tossicità riproduttiva hanno mostrato lievi diminuzioni correlate al trattamento del peso medio della madre e del feto, lievi aumenti della mortalità dei cuccioli, e un’incidenza aumentata di coste soprannumerarie e ossificazione incompleta dello sternebro nel feto a livelli di esposizione sistemica pari ad almeno 513 volte l’esposizione umana in base all’AUC del dosaggio giornaliero raccomandato nell’uomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato

Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato: interazioni

L’assunzione contemporanea di alcol o di bevande calde può aumentare gli effetti delle vampate e pertanto deve essere evitata in prossimità dell’ingestione di Pelzont.

Acido nicotinico Effetti dell’acido nicotinico su altri farmaci Terapia antiipertensiva:
l’acido nicotinico può potenziare gli effetti dei farmaci di blocco gangliare e dei farmaci vasoattivi come nitrati, calcioantagonisti, e agenti di blocco adrenergico, dando luogo ad ipotensione posturale.

Inibitori della HMG-CoA reduttasi:
in caso di associazione con simvastatina ed acido nicotinico, è stato osservato un lieve incremento dell’AUC e della Cmax di simvastatina acida (la forma attiva di simvastatina), che può essere priva di rilevanza clinica.
L’interazione farmacocinetica di Pelzont con le statine è stata studiata solo con simvastatina (vedere paragrafo 4.4).

Effetti di altri farmaci sull’acido nicotinico Agenti sequestranti degli acidi biliari:
poiché la somministrazione concomitante di sequestranti degli acidi biliari può ridurre la biodisponibilità dei farmaci acidi come l’acido nicotinico, si raccomanda di somministrare Pelzont
>1 ora prima o > 4 ore dopo la somministrazione di un sequestrante degli acidi biliari.

Integratori contenenti acido nicotinico:
Le vitamine o altri integratori alimentari contenenti (≥ 50 mg/die) di acido nicotinico (o nicotinamide) non sono stati studiati con Pelzont.
Quando viene prescritto Pelzont i medici devono prendere in considerazione l’assunzione di acido nicotinico attraverso vitamine e integratori alimentari.

Interazioni tra farmaco e test di laboratorio:
nei test di rilevazione del glucosio urinario l’acido nicotinico può anche dare reazioni di falsa positività con la soluzione di solfato cuprico (reattivo di Benedict).

Laropiprant Effetti di laropiprant su altri farmaci Midazolam:
Poiché 1′-idrossimidazolam è un metabolita attivo, l’effetto sedativo di midazolam può aumentare e si deve agire con cautela in caso di somministrazione concomitante di laropiprant con midazolam.

Altri prodotti medicinali:
la somministrazione concomitante di laropiprant 40 mg con midazolam ha aumentato l’AUC0-∞ e la Cmax di 1′-idrossimidazolam, un metabolita di midazolam, rispettivamente del 98 % e del 59 %.
1′-idrossimidazolam viene metabolizzato prevalentemente dalle uridindifosfato- glucuronosiltrasferasi (UGT) 2B4 e 2B7.
Studi clinici e studi in vitro supportano la conclusione che laropiprant è un inibitore da lieve a moderato di UGT2B4/UGT2B7.
Il numero di medicinali noti per essere metabolizzati da UGT2B4 o UGT2B7 è molto limitato.
Si deve agire con cautela in caso di somministrazione concomitante di Pelzont con prodotti medicinali metabolizzati prevalentemente da UGT2B4 o UGT2B7, per esempio la zidovudina.

In studi di interazione, laropiprant non ha avuto effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica dei seguenti medicinali:
Clopidogrel:
in uno studio clinico, non c’è stato un effetto significativo di laropiprant sull’inibizione ADP-indotta dell’aggregazione piastrinica da parte di clopidogrel, ma c’è stato un aumento modesto dell’inibizione collagene-indotta dell’aggregazione piastrinica da parte di clopidogrel.
Non è noto il significato clinico di queste osservazioni.

Acido acetilsalicilico:
in uno studio clinico, la somministrazione concomitante di laropiprant con acido acetilsalicilico non ha avuto effetto sull’aggregazione piastrinica collagene-indotta o sul tempo di sanguinamento rispetto al trattamento con acido acetilsalicilico da solo (vedere paragrafo 5.1).

Effetti di altri prodotti medicinali su laropiprant Inibitori del CYP3A4:
Laropiprant non è un substrato della P- gp umana, e pertanto ci si attende che anche altri inibitori del CYP3A4 e/o della P-gp non abbiano un impatto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di laropiprant.


Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Pelzont 1000 mg/20 mg compresse a rilascio modificato: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari.
Quando si guidano veicoli o si usano macchinari si deve tenere in considerazione che è stato segnalato capogiro (vedere paragrafo 4.8).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco