Sandimmun: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Sandimmun capsule molli (Ciclosporina): sicurezza e modo d’azione

Sandimmun capsule molli (Ciclosporina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

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Trapianto d’organo

Prevenzione del rigetto del trapianto d’organo solido.

Trattamento del rigetto cellulare di trapianto in pazienti che hanno ricevuto precedentemente altre terapie immunosoppressive.

Trapianto di midollo osseo

Prevenzione del rigetto del trapianto allogenico di midollo osseo e e di cellule staminali.

Profilassi o trattamento della malattia da trapianto verso ospite ("graft versus host-disease", GVHD). Indicazioni diverse dal trapianto

Uveite endogena

Trattamento dell’uveite posteriore o intermedia di origine non infettiva a rischio di grave perdita della funzione visiva, in pazienti nei quali le terapie convenzionali non sono risultate efficaci o provocano effetti collaterali inaccettabili.

Trattamento dell’uveite di Behçet con ripetuti attacchi infiammatori a carico della retina nei pazienti senza manifestazioni neurologiche.

Sindrome nefrosica

Sindrome nefrosica steroido-dipendente e steroido-resistente dovuta a glomerulopatie primarie quali nefropatia a lesioni minime, glomerulosclerosi focale e segmentaria o glomerulonefrite membranosa.

Sandimmun può essere usato per indurre e mantenere la remissione della malattia. Può essere anche usato per mantenere la remissione indotta da corticosteroidi, consentendone la sospensione.

Artrite reumatoide

Trattamento dell’artrite reumatoide severa in fase attiva.

Psoriasi

Trattamento della psoriasi grave in pazienti in cui la terapia convenzionale è inappropriata o inefficace.

Dermatite atopica

Sandimmun è indicato nei pazienti con dermatite atopica grave quando è richiesta una terapia sistemica.

Sandimmun capsule molli: come funziona?

Ma come funziona Sandimmun capsule molli? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Sandimmun capsule molli

Categoria farmacoterapeutica: Sostanze immunosoppressori, inibitore della calcineurina codice ATC: L04A D01

La ciclosporina (denominata anche ciclosporina A) è un polipeptide ciclico composto da 11 aminoacidi. E’ un potente immunosoppressore in grado di prolungare, negli animali, la sopravvivenza di trapianti allogenici di cute, cuore, rene, pancreas, midollo osseo, intestino tenue o polmone.. Gli studi hanno messo in evidenza che la ciclosporina inibisce lo sviluppo delle reazioni immunitarie mediate da cellule, comprendenti l’immunità da trapianto allogenico, le reazioni di ipersensibilità cutanea ritardata, l’encefalomielite sperimentale allergica, l’artrite da adiuvante di Freund, la reazione da trapianto verso ospite (GVHD) ed anche la produzione di anticorpi dipendenti dai linfociti T. A livello cellulare inibisce la produzione e il rilascio di linfochine, tra cui l’interleuchina 2 (T cell growth factor, TCGF). La ciclosporina risulta bloccare i linfociti quiescenti nella fase G0 o G1 del ciclo cellulare e inibisce il rilascio, scatenato dall’antigene, di linfochine da parte delle cellule T attivate.

Tutte le evidenze disponibili indicano che la ciclosporina agisce sui linfociti in modo specifico e reversibile. A differenza degli agenti citostatici, essa non deprime l’emopoiesi e non altera la funzione dei fagociti.

Nell’uomo sono stati effettuati con successo trapianti d’organo e di midollo osseo utilizzando ciclosporina per la prevenzione e il trattamento del rigetto e della GVHD. La ciclosporina è stata utilizzata con successo anche in pazienti sottoposti a trapianto di fegato positivi o negativi al virus dell’epatite C (HCV). Gli effetti benefici della terapia con ciclosporina sono stati osservati anche in una serie di malattie di origine autoimmune o che possono essere considerate tali.

Popolazione pediatrica: La ciclosporina si è dimostrata efficace nella sindrome nefrosica dipendente da steroidi.


Sandimmun capsule molli: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Sandimmun capsule molli, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Sandimmun capsule molli

Assorbimento

Dopo somministrazione orale di Sandimmun il picco di concentrazione ematica viene raggiunto tra 1-6 ore. La biodisponibilità assoluta orale dopo somministrazione di Sandimmun è del 20-50% L’assorbimento di ciclosporina è variabile e può essere influenzato dall’assunzione del cibo. E’ stato osservato un aumento del 37% circa dell’AUC e della Cmax quando Sandimmun era somministrato con un pasto ricco di grassi. Entro l’intervallo posologico terapeutico il picco di concentrazione plasmatica e la curva AUC/tempo risultano proporzionali alla dose; per il sangue intero comunque la relazione non è sempre lineare. Sandimmun soluzione orale e le capsule molli di gelatina sono bioequivalenti. La variabilità individuale e intra-soggetti varia tra 18 e 74%.

Distribuzione

La ciclosporina si distribuisce in gran parte al di fuori del volume ematico con un volume di distribuzione apparente medio di 3,5 l/kg. Nel sangue il 33-47% si trova nel plasma, il 4-9% nei linfociti, il 5-12% nei granulociti, il 41-58% negli eritrociti. Nel plasma si lega per circa il 90% alle proteine, principalmente alle lipoproteine.

Biotrasformazione

Eliminazione

I dati relativi all’emivita terminale di ciclosporina mostrano un’elevata variabilità dipendente sia dal test applicato sia dalla popolazione target. L’emivita terminale varia da 6,3 ore in volontari sani a 20,4 ore in pazienti con insufficienza epatica grave. L’escrezione avviene principalmente per via biliare, con solo il 6% di una dose orale escreta con le urine e meno dell’1% in forma inalterata

(vedere paragrafi 4.2 e 4.4). L’eliminazione di eliminazione nei pazienti con con trapianto renale è stata di 11 ore circa, con valori compresi tra 4 e 25 ore.

Popolazioni speciali

Pazienti con insuffiecienza renale

In uno studio effettuato in pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale, la clearance sistemica è risultata circa due terzi della clearance sistemica media nei pazienti con funzionalità renale normale. Meno dell’1% della dose somministrata viene eliminata dalla dialisi.

Pazienti con compromissione epatica

Nei pazienti con compromissione epatica si può osservare un aumento dell’esposizione a ciclosporina di circa 2-3 volte. In uno studio effettuato in pazienti con grave malattia epatica con cirrosi comprovata da biopsia, l’emivita terminale è stata di 20,4 ore (intervallo tra 10,8 e 48,0 ore) rispetto a 7,4-11,0 ore nei soggetti sani.

Popolazione pediatrica

I dati farmacocinetici relativi a pazienti pediatrici trattati con Sandimmun Neoral e Sandimmun sono molto limitati. In 15 pazienti trapiantati di rene di età tra 3-16 anni, la clearance ematica totale della ciclosporina dopo somministrazione endovenosa di Sandimmun è stata 10,6±3.7 ml/min/kg (saggio: Ciclo-trac RIA specifico). In uno studio con 7 pazienti trapiantati di rene di età tra 2-16 anni, la clearance della ciclosporina variava da 9,8 a 15,5 ml/min/kg. In 9 pazienti trapiantati di fegato di età tra 0,6-5,6 anni, la clearance è stata 9,3±5,4 ml/min/kg (saggio: HPLC). Rispetto alle popolazioni di adulti trapiantati, nella popolazione pediatrica le differenze di biodisponibilità tra Sandimmun Neoral e Sandimmun sono paragonabili a quelle osservate negli adulti.


Sandimmun capsule molli: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Sandimmun capsule molli agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Sandimmun capsule molli è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Sandimmun capsule molli: dati sulla sicurezza

La ciclosporina non ha dato alcuna evidenza di effetti mutageni o teratogeni nei test standard effettuati con somministrazioni orali (fino a 17 mg/kg/die nel ratto e fino a 30 mg/kg/die nel coniglio per via orale). Alle dosi tossiche (30 mg/kg/die nel ratto e 100 mg/kg/die nel coniglio per via orale), la ciclosporina è risultata embrio e fetotossica, come si evidenzia dall’aumento della mortalità pre e post-natale e dalla riduzione del peso fetale associati a ritardi nello sviluppo dell’apparato scheletrico.

In due studi pubblicati, i conigli esposti a ciclosporina (10 mg/kg/die per via sottocutanea) nella fase di vita uterina hanno mostrato fino all’età di 35 settimane un numero ridotto di nefroni, ipertrofia renale, ipertensione sistemica e insufficienza renale progressiva. Le ratte gravide che hanno ricevuto ciclosporina 12 mg/kg/die in vena (il doppio della dose consigliata per via endovenosa nell’uomo) hanno generato feti con una aumentata incidenza di difetto del setto ventricolare. Questi risultati non si sono confermati in altre specie e la loro rilevanza nell’uomo non è nota. Non è stata dimostrata compromissione della fertilità negli studi condotti nel ratto maschio e femmina.

La ciclosporina è stata studiata in una serie di test in vitro e in vivo per la genotossicità senza alcuna evidenza di un potenziale mutageno clinicamente rilevante.

Gli studi di cancerogenesi sono stati condotti nel ratto e nel topo maschio e femmina. Nello studio a 78 settimane condotto nel topo, alle dosi di 1, 4 e 16 mg/kg/die, si è evidenziata una tendenza statisticamente significativa allo sviluppo di linfomi linfocitici nelle femmine, e una incidenza di carcinomi epatocellulari nei maschi, trattati con la dose media, significativamente superiore rispetto ai controlli. Nello studio a 24 mesi nel ratto trattato con 0,5-2 e 8 mg/kg/die, sono comparsi con il dosaggio più basso adenomi alle cellule delle isole pancreatiche con una frequenza significativamente superiore ai controlli. I carcinomi epatocellulari e gli adenomi alle cellule delle isole pancreatiche non risultano correlati alla dose.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Sandimmun capsule molli: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Sandimmun capsule molli

Sandimmun capsule molli: interazioni

Deve essere monitorata la tossicità renale quando si inizia l’uso di ciclosporina con principi attivi che aumentano i livelli di ciclosporina o con sostanze che manifestano sinergia nefrotossica (vedere paragrafo 4.5).

Deve essere evitato l’uso concomitante di ciclosporina e tacrolimus (vedere paragrafo 4.5).

A seguito della somministrazione concomitante di ciclosporina e lercanidipina, si è osservato un aumento dell’AUC di lercanidipina di tre volte e dell’AUC di ciclosporina del 21%. Pertanto l’associazione simultanea di ciclosporina e lercanidipina deve essere evitata. La somministrazione di ciclosporina 3 ore dopo quella di lercanidipina non ha determinato alcuna modifica dell’AUC di lercanidipina ma l’AUC di ciclosporina è aumentata del 27%. Pertanto questa combinazione deve essere somministrata con cautela con un intervallo di almeno 3 ore.

Eccipienti speciali: Etanolo

Sandimmun contiene circa 12 vol % di etanolo. Una dose di 500 mg di Sandimmun contiene 500 mg di etanolo equivalenti a circa 15 ml di birra o 5 ml di vino. Può essere dannoso per pazienti alcolisti e deve essere tenuto in considerazione nelle donne in gravidanza o in allattamento, nei pazienti affetti da malattia epatica o epilessia o nel caso il paziente sia un bambino.

Eccipienti speciali: Sorbitolo

Pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere le capsule di Sandimmun per la presenza di sorbitolo.

Precauzioni addizionali in indicazioni diverse dal trapianto

Pazienti con funzionalità renale compromessa (ad eccezione dei pazienti affetti da sindrome nefrosica con un grado di insufficienza renale accettabile), ipertensione non controllata, infezioni non controllate o qualsiasi tipo di neoplasia maligna non devono assumere ciclosporina.

Prima di iniziare il trattamento deve essere valutata accuratamente la funzionalità renale al basale mediante almeno due determinazioni della eGFR. La funzionalità renale deve essere valutata frequentemente durante la terapia per permettere aggiustamenti di dosaggio (vedere paragrafo 4.2).

Precauzioni addizionali per l’uveite endogena

Sandimmun deve essere somministrato con cautela nei pazienti con sindrome di Behcet con coinvolgimento neurologico. Lo stato neurologico di questi pazienti deve essere attentamente monitorato.

Vi è solo una limitata esperienza di impiego di Sandimmun in bambini con uveite endogena. Precauzioni addizionali per la sindrome nefrosica

Pazienti con funzionalità renale anomala al basale devono essere trattati inizialmente con la dose di 2,5 mg/kg/die e devono essere controllati molto attentamente.

In alcuni pazienti può essere difficile diagnosticare una disfunzione renale indotta da Sandimmun a causa delle alterazioni della funzionalità renale correlate alla sindrome nefrosica stessa. Ciò spiega perché, in rari casi, siano state osservate alterazioni strutturali renali associate a ciclosporina senza aumenti della creatinina sierica. Deve essere presa in considerazione l’esecuzione di una biopsia renale per pazienti con lievi lesioni nefropatiche steroido-dipendenti in cui è stato somministrato Sandimmun per più di 1 anno.

In pazienti con sindrome nefrosica trattati con immunosoppressori (ciclosporina compresa) sono stati riportati occasionalmente casi di neoplasie maligne (compreso il linfoma di Hodgkin).

Precauzioni addizionali per l’artrite reumatoide

Dopo 6 mesi di terapia, la funzionalità renale deve essere valutata ogni 4-8 settimane in rapporto alla stabilità della malattia, ai farmaci somministrati contemporaneamente e alle malattie concomitanti. E’ necessario un monitoraggio più frequente nel caso si aumenti la dose di Sandimmun o si inizi un trattamento concomitante con un FANS o se ne incrementi il dosaggio. L’interruzione della terapia con Sandimmun può essere necessaria anche se, nel corso del trattamento, si sviluppa un’ipertensione non controllabile con un’appropriata terapia.

Al pari di altri trattamenti a lungo termine con farmaci immunosoppressori, si deve tenere presente la possibilità di un aumento del rischio di insorgenza di malattie linfoproliferative. Si deve prestare particolare attenzione quando Sandimmun viene somministrato in associazione con metotrexato a causa di effetti nefrotossiciti sinergici.

Precauzioni addizionali per la psoriasi

Si raccomanda l’interruzione della terapia con Sandimmun se, nel corso del trattamento, si sviluppa un’ipertensione non controllabile con un’appropriata terapia.

I pazienti anziani devono essere trattati solo in caso di psoriasi invalidante e la funzionalità renale deve essere accuratamente controllata.

Vi è solo una limitata esperienza di impiego di Sandimmun in bambini con psoriasi.

Nei pazienti con psoriasi trattati con ciclosporina, come in quelli trattati con terapie immunosoppressive convenzionali, è stata segnalata la comparsa di neoplasie maligne (soprattutto cutanee). Lesioni cutanee non tipiche della psoriasi, che potrebbero far pensare a lesioni neoplastiche o pre-neoplastiche maligne, devono essere sottoposte a biopsia prima di iniziare il trattamento con Sandimmun. I pazienti che presentano alterazioni cutanee neoplastiche o pre- neoplastiche maligne devono iniziare il trattamento con Sandimmun solo dopo un adeguato trattamento di tali lesioni e solo se non esistono alternative terapeutiche efficaci.

In pochi pazienti psoriasici trattati con Sandimmun sono occorsi disturbi linfoproliferativi. Questi sono risultati sensibili a una pronta interruzione del trattamento.

I pazienti trattati con Sandimmun non devono esporsi contemporaneamente a raggi ultravioletti B o fotochemioterapia con PUVA.

Precauzioni addizionali per la dermatite atopica

Si raccomanda l’interruzione della terapia con Sandimmun Neoral se, nel corso del trattamento, si sviluppa un’ipertensione non controllabile con un’appropriata terapia.

L’esperienza con Sandimmun in bambini con dermatite atopica è limitata.

I pazienti anziani devono essere trattati solo in caso di dermatite atopica invalidante e la funzionalità renale deve essere accuratamente controllata.

Una linfoadenopatia benigna è di solito associata a una riacutizzazione della dermatite atopica e scomparire sempre spontaneamente o con il miglioramento generale della malattia.

La linfoadenopatia osservata durante il trattamento con ciclosporina va controllata regolarmente.

Nel caso la linfoadenopatia persista, malgrado il miglioramento della dermatite atopica, si deve effettuare una biopsia come misura precauzionale per accertare l’assenza di un linfoma.

Si deve consentire la risoluzione di infezioni attive da herpes simplex prima di iniziare il trattamento con Sandimmun tuttavia, se occorrono durante la terapia, queste infezioni non sono necessariamente motivo di interruzione del trattamento, a meno che non siano gravi

Le infezioni cutanee da Staphylococcus aureus non sono una controindicazione assoluta alla terapia con Sandimmun, ma devono essere controllate con agenti antibatterici idonei. Deve essere evitata la somministrazione orale di eritromicina, che ha il potenziale di aumentare la concentrazione ematica di ciclosporina (vedere paragrafo 4.5). In assenza di una alternativa terapeutica, si raccomanda di controllare attentamente i livelli ematici di ciclosporina, la funzionalità renale, nonché eventuali effetti indesiderati di ciclosporina.

I pazienti trattati con Sandimmun non devono esporsi contemporaneamente a raggi ultravioletti B o fotochemioterapia con PUVA.

Uso pediatrico in indicazioni diverse dal trapianto

Ad eccezione del trattamento della sindrome nefrosica, non è disponibile una adeguata esperienza con Sandimmun. L’uso nei bambini di età inferiore ai 16 anni per indicazioni diverse dal trapianto non è raccomandato ad eccezione della sindrome nefrosica.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Interazioni con medicinali

Dei diversi farmaci che interagiscono con la ciclosporina, vengono di seguito elencati quelli per cui sono state adeguatamente comprovate le interazioni e che determinano conseguenze cliniche.

Medicinali noti per ridurre o aumentare la biodisponibilità della ciclosporina: Nei pazienti trapiantati si devono misurare frequentemente i livelli di ciclosporina e, se necessario, correggerne il dosaggio, in particolare durante l’inizio o la sospensione di medicinali somministrati in concomitanza. Nei pazienti non sottoposti a trapianto, il rapporto tra livelli ematici ed effetti clinici è meno consolidato. Qualora vengano somministrati in concomitanza a ciclosporina medicinali noti per aumentarne i livelli, potrebbero essere più appropriati una frequente valutazione della funzione renale ed un attento monitoraggio degli effetti collaterali correlati alla ciclosporina rispetto alla determinazione dei livelli ematici.

Medicinali che diminuiscono i livelli di ciclosporina

Barbiturici, carbamazepina, oxcarbazepina, fenitoina; nafcillina, sulfadimidina e.v; probucolo, orlistat, hypericum perforatum (erba di San Giovanni), ticlopidina, sulfinpirazone, terbinafina, bosentan.

I prodotti contenenti Hypericum perforatum (erba di San Giovanni) non devono essere usati in concomitanza con Sandimmun a causa del rischio di diminuzione dei livelli ematici di ciclosporina e quindi di riduzione dell’effetto (vedere paragrafo 4.3).

Rifampicina induce il metabolismo intestinale ed epatico della ciclosporina. Durante la somministrazione concomitante potrebbe essere necessario aumentare le dosi di ciclosporina di 3-5 volte.

Octreotide diminuisce l’assorbimento orale della ciclosporina quindi può essere necessario un aumento del 50% della dose di ciclosporina o un passaggio alla somministrazione endovenosa.

Medicinali che aumentano i livelli di ciclosporina

Nicardipina, metoclopramide, contraccettivi orali, metilprednisolone (dosi elevate), allopurinolo, acido colico e derivati, inibitori della proteasi, imatinib, colchicina, nefazodone.

Antibiotici macrolidi: Eritromicina può aumentare di 4-7 volte l’esposizione alla ciclosporina, talvolta causando nefrotossicità. E’ stato riportato che la claritromicina raddoppi l’esposizione alla ciclosporina. Azitromicina aumenta i livelli di ciclosporina di circa il 20%.

Antibiotici azolici: Ketoconazolo, fluconazolo, itraconazolo e voriconazolo possono aumentare di più del doppio l’esposizione alla ciclosporina.

Verapamil aumenta le concentrazioni ematiche di ciclosporina di 2-3 volte.

La somministrazione concomitante di telaprevir ha determinato un aumento di circa 4,64 volte dell’esposizione normalizzata a dosi di ciclosporina (AUC).

Amiodarone aumenta sensibilmente la concentrazione plasmatica della ciclosporina contemporaneamente ad un aumento della creatinina sierica. Questa interazione può verificarsi molto tempo dopo la sospensione dell’amiodarone a causa della sua emivita molto lunga (circa 50 giorni).

E’ stato riportato che danazolo aumenta le concentrazioni ematiche di ciclosporina di circa il 50%.

Diltiazem (a dosi di 90 mg/die) può aumentare le concentrazioni plasmatiche di ciclosporina fino al 50%.

Imatinib può aumentare l’esposizione alla ciclosporina e la Cmax di circa il 20%. Interazioni con il cibo

E’ stato riportato che la contemporanea assunzione di pompelmo e di succo di pompelmo aumenta la biodisponibilità della ciclosporina.

Associazioni con rischio aumentato di nefrotossicità

Deve essere posta attenzione nel somministrare ciclosporina in associazione con altri principi attivi con effetti nefrotossici sinergici, come ad esempio: aminoglicosidi (comprese gentamicina, tobramicina), amfotericina B, ciprofloxacina, vancomicina, trimetoprim (+ sulfametossazolo); derivati dell’acido fibrico (es. bezafibrato, fenofibrato); FANS (compresi diclofenac, naproxene, sulindac); melfalan; antagonisti dei recettori H2 (es. cimetidina, ranitidina); metotrexate (vedere paragrafo 4.4).

Durante l’uso concomitante di un farmaco che può manifestare sinergia nefrotossica, si deve effettuare un attento monitoraggio della funzione renale. Se si manifestasse una significativa alterazione della funzione renale, si deve ridurre il dosaggio del medicinale somministrato in concomitanza o valutare un trattamento alternativo.

Effetti della ciclosporina su altri farmaci

plasmatici dei medicinali somministrati in concomitanza che sono substrati di questo enzima e/o trasportatore.

Alcuni esempi sono elencati di seguito:

La ciclosporina può ridurre la clearance di digossina, colchicina, inibitori della HMG-CoA reduttasi (statine) e etoposide. Se uno qualsiasi di questi medicinali viene somministrato in concomitanza con la ciclosporina, è necessaria una attenta osservazione clinica per consentire una rilevazione precoce delle manifestazioni tossiche dei medicinali, seguita da riduzione del dosaggio o da sospensione dei medicinali stessi. Quando sono somministrate in concomitanza a ciclosporina, il dosaggio delle statine deve essere ridotto e l’uso concomitante di alcune statine deve essere evitato secondo le raccomandazioni riportate nei rispettivi fogli illustrativi. Le modifiche di esposizione delle statine comunemente utilizzate con ciclosporina sono riassunte in Tabella 1. La terapia con le statine deve essere temporaneamente sospesa o interrotta nei pazienti con segni e sintomi di miopatia o in coloro che manifestano fattori di rischio predisponenti a un grave danno renale secondario a rabdomiolisi, insufficienza renale inclusa.

Tabella 1 Riassunto delle modifiche di esposizione delle statine comunemente usate con ciclosporina

Statina Dosaggi disponibili Range di
aumento dell’esposizione alla statina quando somministrata
con ciclosporina
Atorvastatina 10-80 mg 8-10 volte
Simvastatina 10-80 mg 6-8 volte
Fluvastatina 20-80 mg 2-4 volte
Lovastatina 20-40 mg 5-8 volte
Pravastatina 20-80 mg 5-10 volte
Rosuvastatina 5-40 mg 5-10 volte
Pitavastatina 1-4 mg 4-6 volte

Si raccomanda cautela quando la ciclosporina è somministrata in concomitanza a lercanidipina (vedere paragrafo 4.4).

A seguito della somministrazione concomitante di ciclosporina e aliskiren, un substrato della P-gp, la Cmax di aliskiren era aumentata di circa 2,5 volte e l’AUC di circa 5 volte. Comunque, il profilo farmacocinetico della ciclosporina non è stato alterato significativamente. La somministrazione concomitante di ciclosporina e aliskiren non è raccomandata (vedere paragrafo 4.3).

La contemporanea somministrazione di dabigatran etexilato non è raccomandata a causa dell’attività di inibitore della P-gp della ciclosporina (vedere paragrafo 4.3).

La contemporanea somministrazione di nifedipina e ciclosporina può determinare un aumento dell’incidenza di iperplasia gengivale, rispetto a quanto si verifica somministrando la sola ciclosporina.

Si è osservato che la contemporanea somministrazione di diclofenac e ciclosporina determina un notevole aumento della biodisponibilità del diclofenac con la possibile conseguenza di una alterazione reversibile della funzione renale. L’aumento della biodisponibilità del diclofenac è molto probabilmente causato dalla riduzione dell’intenso effetto di primo passaggio al quale la molecola è sottoposta. Nel caso in cui un FANS con effetto di primo passaggio ridotto (es. acido acetilsalicilico) venga somministrato insieme alla ciclosporina, non è atteso un aumento della loro biodisponibilità.

Negli studi clinici con everolimus o sirolimus in combinazione con ciclosporina in microemulsione a dose piena sono stati osservati innalzamenti della creatinina sierica. Questo effetto è risultato spesso reversibile con la riduzione della dose di ciclosporina. Everolimus e sirolimus hanno influito solo minimamente sulla farmacocinetica della ciclosporina. La somministrazione concomitante di ciclosporina aumenta in modo significativo i livelli ematici di everolimus e di sirolimus.

E’ richiesta cautela nell’uso concomitante di farmaci risparmiatori di potassio (es. diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell’angiotensina II) o farmaci contenenti potassio poiché potrebbero portare ad aumenti significativi del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).

La ciclosporina può aumentare le concentrazioni plasmatiche di repaglinide e pertanto aumentare il rischio di ipoglicemia.

Nei volontari sani la co-somministrazione di bosentan e ciclosporina aumenta di diverse volte l’esposizione a bosentan e si è verificata una diminuzione del 35% dell’esposizione a ciclosporina. La co-somministrazione di ciclosporina con bosentan non è raccomandata (vedere sopra ìl sottoparagrafo “Medìcìnalì che dìmìnuìscono ì lìvellì dì cìclosporìna” e paragrafo 4.3).

Nei volontari sani la somministrazione di dosi multiple di ambrisentan e ciclosporina ha determinato un aumento di circa 2 volte dell’esposizione a ambrisentan, mentre l’esposizione alla ciclosporina è aumentata marginalmente (circa 10%).

In pazienti oncologici con somministrazioni concomitanti di antracicline per via endovenosa e dosi molto alte di ciclosporina si è osservato un aumento significativo dell’esposizione alle antracicline (es. doxorubicina, mitoxantrone, daunorubicina).

Durante il trattamento con ciclosporina, la vaccinazione può essere meno efficace e si deve evitare l’uso di vaccini vivi attenuati.

Popolazione pediatrica

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.


Sandimmun capsule molli: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Sandimmun capsule molli: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non esistono dati sugli effetti di Sandimmun sulla capacità di guidare e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco