Tredaptive: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato (Acido Nicotinico + Laropiprant): sicurezza e modo d’azione

Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato (Acido Nicotinico + Laropiprant) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Tredaptive è indicato per il trattamento della dislipidemia, particolarmente in pazienti adulti con dislipidemia combinata mista (caratterizzata da elevati livelli di colesterolo LDL e trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL) e in pazienti adulti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non-familiare).

Tredaptive deve essere usato in associazione con gli inibitori della HMG-CoA reduttasi (statine) nei pazienti per i quali l’effetto ipocolesterolemizzante degli inibitori della HMG-CoA reduttasi in monoterapia è inadeguato. Può essere usato come monoterapia solo in pazienti nei quali gli inibitori della HMG-CoA reduttasi sono da considerarsi inappropriati o non tollerati. La dieta ed altri trattamenti non farmacologici (ad es.: esercizio fisico, riduzione del peso corporeo) devono proseguire durante la terapia con Tredaptive.

Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato: come funziona?

Ma come funziona Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato

Categoria farmacoterapeutica: agenti che modificano i lipidi, acido nicotinico e derivati.

Codice ATC: C10AD52.

Tredaptive contiene acido nicotinico, che a dosi terapeutiche è un medicinale che modifica il profilo lipidico, e laropiprant, un potente agonista selettivo del sottotipo 1 del recettore (DP1) della prostaglandina D2 (PGD2). L’acido nicotinico riduce i livelli di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densita’ (C- LDL), il colesterolo totale (CT), il colesterolo legato alle lipoproteine a densità molto bassa (C -VLDL), l’apolipoproteina B (apo B, la principale proteina delle LDL), i trigliceridi (TG), e la lipoproteina (a) (Lp(a), una particella LDL modificata), ed aumenta i livelli di colesterolo legato alle lipoproteine ad alta densità (C -HDL) e l’apolipoproteina A-I (apo A-I, principale componente proteico delle HDL). Laropiprant sopprime le vampate mediate dalla PGD2 associate con la somministrazione di acido nicotinico. Laropiprant non ha effetti sui livelli dei lipidi e non interferisce con gli effetti dell’acido nicotinico sui lipidi.

Acido nicotinico

Meccanismo d’azione

I meccanismi con i quali l’acido nicotinico modifica il profilo dei lipidi plasmatici non sono pienamente compresi. L’acido nicotinico inibisce il rilascio degli acidi grassi liberi (FFA) dal tessuto adiposo, tale inibizione può contribuire a ridurre le concentrazioni plasmatiche di C- LDL, CT, C -VLDL, apo B, TG, e Lp(a), ed anche ad aumentare le concentrazioni plasmatiche di C-HDL, e apo A-I, e tutte le suddette variazioni sono associate con un piu’ basso rischio cardiovascolare. Ulteriori spiegazioni che non si rifanno alla riduzione plasmatica dei FFA come meccanismo principale della variazione del profilo lipidico includono l’inibizione della lipogenesi de novo o dell’esterificazione degli acidi grassi in TG nel fegato mediate dall’acido nicotinico.

Effetti farmacodinamici

L’acido nicotinico causa un cambiamento relativo nella distribuzione delle sottoclassi delle LDL da particelle piccole, dense (le più aterogeniche), a particelle LDL più grandi. L’acido nicotinico determina anche un aumento della sottofrazione HDL2 superiore a quello determinato sulla sottofrazione HDL3, aumentando pertando il rapporto HDL2:HDL3, che è associato con una diminuzione del rischio cardiovascolare. E’ stato ipotizzato che le HDL partecipano al trasporto inverso del colesterolo dai tessuti al fegato, sopprimono l’infiammazione vascolare associata con l’aterosclerosi, ed hanno effetti antiossidativi e antitrombotici.

Come le LDL, anche le lipoproteine arricchite con colesterolo e ricche di trigliceridi, comprese le VLDL, le lipoproteine a densità intermedia (IDL), e i loro prodotti di degradazione, possono promuovere l’aterosclerosi. Elevati livelli di TG vengono frequentemente riscontrati in una triade che comprende la presenza di bassi livelli di C -HDL e di particelle piccole di LDL, anche in associazione con fattori di rischio metabolici non lipidici per cardiopatia coronarica (CHD).

Il trattamento con acido nicotinico riduce il rischio di decesso e di eventi cardiovascolari e rallenta l’evoluzione o promuove la regressione delle lesioni aterosclerotiche. Il Coronary Drug Project, uno studio di 5 anni completato nel 1975, ha mostrato che l’acido nicotinico ha avuto un beneficio statisticamente significativo nel diminuire gli infarti del miocardio (IM) ricorrenti, non fatali, negli uomini da 30 a 64 anni con anamnesi positiva per IM. Anche se a cinque anni la mortalità totale è risultata simile nei due gruppi, in un follow-up cumulativo di quindici anni i decessi nel gruppo acido nicotinico sono risultati inferiori dell’11% rispetto alla coorte placebo.

Laropiprant

Meccanismo d’azione

Le vampate indotte dall’acido nicotinico sono mediate principalmente dal rilascio di prostaglandina D2 (PGD2) nella cute. Studi genetici e farmacologici in modelli animali hanno evidenziato che la PGD2, che agisce attraverso il DP1, uno dei due recettori per le PGD2, riveste un ruolo chiave nella dinamica delle vampate indotte da acido nicotinico. Laropiprant è un antagonista potente e selettivo del DP1. Non è attesa una inibizione della produzione di prostaglandine da parte di laropiprant.

Effetti farmacodinamici

Laropiprant ha mostrato di essere efficace nel ridurre i sintomi delle vampate indotte dall’acido nicotinico. La riduzione dei sintomi delle vampate (valutata attraverso questionari somministrati ai pazienti) è stata correlata con una riduzione della vasodilatazione indotta dall’ acido nicotinico (valutata dalle misurazioni del flusso ematico nella cute). In soggetti sani trattati con Tredaptive, il pretrattamento con acido acetilsalicilico 325 mg non ha avuto effetti benefici additivi nel ridurre i sintomi delle vampate indotte dall’acido nicotinico rispetto a Tredaptive da solo (vedere paragrafo 4.8).

• Laropiprant ha anche un’affinità per il recettore del trombossano A2 (TP) (anche se è sostanzialmente meno potente per il TP rispetto al DP1). Il TP riveste un ruolo nella funzione piastrinica; dosi terapeutiche di laropiprant non hanno tuttavia avuto effetti clinicamente rilevanti sul tempo di sanguinamento e sull’aggregazione piastrinica indotta dal collagene (vedere paragrafo 4.5).

Studi clinici

Effetto sui lipidi

Tredaptive è stato consistentemente efficace in una prespecificata sottopopolazione di pazienti definita da razza, sesso, livelli al basale di C -LDL, C -HDL e TG, età e stato diabetico.

In uno studio multicentrico, in doppio cieco, di 24 settimane controllato con placebo, i pazienti trattati con Tredaptive (2.000 mg/40 mg) con o senza una statina, rispetto al placebo, hanno avuto livelli significativamente diminuiti di C- LDL (-18,9 % vs. -0,5 %), TG (-21,7 % vs. 3,6 %), C-LDL: C -HDL (-28,9 % vs. 2,3 %), non- C-HDL (-19,0 % vs. 0,8 %), apo B (-16,4 % vs. 2,5 %), CT (-9,2 % vs. -0,6 %), Lp(a) (-17,6 % vs. 1,1 %), e CT: C -HDL (-21,2 % vs. 1,9 %) e hanno avuto anche un aumento significativo di C -HDL (18,8 % vs. -1,2 %), e apo A-I (11,2 % vs. 4,3 %) misurati come variazioni percentuali dal basale. In generale gli effetti infragruppo del trattamento su tutti i parametri lipidici sono risultati coerenti in tutti i sottogruppi di pazienti esaminati. I pazienti trattati con Tredaptive, acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato), o placebo, stavano anche assumendo statine (29% atorvastatina [5-80 mg], 54 % simvastatina [10-80 mg], 17 % altre statine [2,5-180 mg] (pravastatina, fluvastatina, rosuvastatina, lovastatina)), e di questi il 9 % erano trattati anche con ezetimibe [10mg]. L’effetto sui lipidi è stato simile nel caso in cui Tredaptive era somministrato in monoterapia o se veniva aggiunto ad un trattamento in corso con statine con o senza ezetimibe.

Le risposte aggiustate per il placebo di C- LDL, C -HDL e TG sono apparse superiori nelle donne rispetto agli uomini e sono apparse superiori nei pazienti anziani (≥ 65 anni) rispetto ai pazienti più giovani (<65 anni).

In uno studio multicentrico fattoriale di 12 settimane in doppio cieco, Tredaptive 1.000 mg/20 mg in somministrazione concomitante con simvastatina confrontato con simvastatina da sola o Tredaptive 1.000 mg/20 mg da solo, per 4 settimane, ha ridotto in misura significativa il C-LDL (-44,2%, -37,4%, -8,2% rispettivamente), i TG (-25,8%, -15,7%, -18,7% rispettivamente), il CT (-27,9%, -25,8%, -4,9% rispettivamente) e ha aumentato in misura significativa il C-HDL (19,2%, 4,2%, 12,5% rispettivamente).

Tredaptive 2.000 mg/40 mg in somministrazione concomitante con simvastatina confrontato con simvastatina da sola o Tredaptive 2.000 mg/40 mg da solo per 12 settimane, ha ridotto in misura significativa il C- LDL (-47,9 %, -37,0 %, -17,0 % rispettivamente), i TG (-33,3 %, -14,7 %, -21,6 % rispettivamente), l’ apo B (-41,0 %, -28,8 %, -17,1 % rispettivamente), e il CT (-29,6 %, -24,9 %, -9,1 % rispettivamente), ed anche il rapporto C- LDL: C- HDL (-57,1 %, -39,8 %, -31,2 % rispettivamente), il non C-HDL (-45,8 %, -33,4 %, -18,1 % rispettivamente), e il rapporto CT: C -HDL (-43,0 %, -28,0 %, -24,9 % rispettivamente), ed ha aumentato in misura significativa il C- HDL (27,5 %, 6,0 %, 23,4 % rispettivamente). Un’ulteriore analisi ha mostrato che Tredaptive 2.000 mg/40 mg in somministrazione concomitante con simvastatina confrontato con simvastatina da sola ha significativamente aumentato la apo A-I (8,6 %, 2,3 % rispettivamente ) ed ha ridotto significativamente la Lp(a) (-19,8%, 0,0% rispettivamente).In questo studio non è stata inclusa la valutazione del profilo di efficacia e sicurezza di Tredaptive in somministrazione concomitante con una dose di simvastatina superiore ai 40 mg.

Vampate

In tre ampi studi clinici che hanno misurato i sintomi delle vampate riportate dai pazienti, in quelli che assumevano Tredaptive si sono verificati meno episodi di vampate rispetto a quelli che assumevano acido nicotinico (formulazioni a rilascio prolungato). Nei pazienti che hanno continuato il trattamento nel primo studio (24 settimane), la frequenza di vampate di intensità moderata o superiore a moderata nei pazienti trattati con Tredaptive è andata diminuendo e si è portata al livello di quella dei pazienti trattati con placebo, mentre nei pazienti trattati con acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato) la frequenza delle vampate è rimasta costante (dopo la sesta settimana).

Nel secondo studio (16 settimane) nel quale era permesso l’uso di acido acetilsalicilico, nei pazienti trattati con Tredaptive le vampate di intensità moderata o superiore a moderata si sono verificate significativamente per meno giorni a settimana rispetto ai pazienti che assumevano acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato assunta come titolazione multi-step a 12 settimane da 500 mg a 2.000 mg) (p<0,001).

Uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo della durata di 32 settimane per valutare gli effetti della sospensione di laropiprant ha mostrato che i pazienti dislipidemici nei quali laropiprant è stato sospeso dopo 20 settimane di trattamento con Tredaptive hanno avuto significativamente più vampate rispetto ai pazienti che continuavano a prendere Tredaptive in termini di numero di giorni per settimana con vampate di intensità moderata o maggiore, p<0,001. Nei pazienti trattati con Tredaptive per l’intera durata dello studio diminuivano l’incidenza e la frequenza di vampate di intensità moderata o maggiore.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con Tredaptive in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per l’ipercolesterolemia familiare omozigote (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Tredaptive in pazienti pediatrici di età compresa tra 7 e 18 anni per l’ipercolesterolemia familiare eterozigote (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).


Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato

Assorbimento

Acido nicotinico

Dopo l’esposizione ad una dose di 2.000 mg di acido nicotinico somministrata con alimenti per via orale in forma di due compresse a rilascio modificato di acido nicotinico/laropiprant, l’acido nicotinico è stato assorbito con un tempo mediano per il raggiungimento della concentrazione plasmatica di picco (Tmax) di 4 ore, un’area media sotto la curva concentrazione plasmatica-tempo (AUC0-ultima) di circa 58,0 mcM•h e una concentrazione plasmatica media di picco (Cmax) di circa 20,2 mcM. La biodisponibilità con o senza alimenti è di almeno il 72 % in base al recupero della dose di acido nicotinico nelle urine. La biodisponibilità orale di acido nicotinico non è alterata quando viene assunto con un pasto ad alto contenuto lipidico.

Laropiprant

Dopo una dose di 40 mg di laropiprant somministrato per os con alimenti come 2 compresse di acido nicotinico/laropiprant a rilascio modificato, laropiprant viene rapidamente assorbito con una Tmax mediana di un’ora, un’AUC0-∞ media di circa 13 mcM•h, e una Cmax media di circa 1,6 mcM. Il tasso e la quantità dell’assorbimento non sono alterate con un pasto ad alto contenuto lipidico. Le farmacocinetiche di laropiprant sono lineari, e mostrano aumenti di AUC and Cmax all’incirca dose-proporzionali e nessuna evidenza di clearance tempo-dipendente.

La biodiponibilità media assoluta di laropiprant è di circa il 71% dopo una dose da 40 mg somministrata come due compresse a rilascio modificato di acido nicotinico/laropiprant dopo digiuno notturno.

Distribuzione

Acido nicotinico

L’acido nicotinico è legato alle proteine sieriche per meno del 20 %.

Laropiprant

Il volume medio di distribuzione allo stato stazionario dopo una dose singola di laropiprant da 40 mg endovena a persone sane è di circa 70 litri. Laropiprant è legato ampiamente (>99 %) alle proteine plamatiche ed il suo legame è indipendente dalla concentrazione. Laropiprant attraversa la barriera placentare in ratti e conigli.

Biotrasformazione

Acido nicotinico

L’acido nicotinico va incontro ad un esteso metabolismo di primo passaggio attraverso due vie metaboliche dose e rateo di dose dipendenti. La prima via metabolica dà luogo alla formazione di nicotinamide adenina dinucleotide (NAD) e nicotinamide. Nell’uomo, la nicotinamide è in prevalenza ulteriormente metabolizzata a N-metilnicotinamide (MNA) e a N-metil-2-piridone-5-carbossiamide (2PY). Nella seconda via metabolica, la glicina viene coniugata con acido nicotinico a formare acido nicotinurico (NUA). A basse dosi di acido nicotinico o a più bassi tassi di assorbimento predomina la prima via metabolica. A dosi più elevate o a più elevati tassi di assorbimento, la via metabolica del NAD è saturabile, e una frazione progressivamente più elevata della dose orale raggiunge il circolo ematico immodificata come acido nicotinico. La via metabolica della coniugazione con glicina non viene saturata a dosi comprese nell’intervallo rilevante a livello clinico, in base all’aumento dose-proporzionale delle concentrazioni plasmatiche di NUA da 1.000 a 2.000 mg.

Laropiprant

Eliminazione

Acido Nicotinico

L’acido nicotinico viene escreto principalmente nelle urine come metaboliti.

Laropiprant

Laropiprant viene eliminato principalmente attraverso l’acil glucuronidazione, seguita dall’escrezione del glucuronide nelle feci (attraverso la bile) e nelle urine. Dopo la somministrazione orale di 14C-laropiprant nell’uomo, circa il 68 % della dose è stata rinvenuta nelle feci (principalmente come composto primario, incluso principio attivo non assorbito e/o acido glucuronico coniugato idrolizzato) e il 22 % è stato rinvenuto nelle urine (principalmente come metaboliti). La maggior parte della dose è stata escreta entro 96 ore. L’emivita terminale apparente (t½) dopo una dose di 40 mg di laropiprant somministrata con due compresse a rilascio modificato di acido nicotinico/laropiprant con alimenti, è stata di circa 17 ore. La farmacocinetica allo stadio stazionario viene raggiunta entro 2 giorni di trattamento in monosomministrazione giornaliera di laropiprant, con accumulo minimo in termini di AUC (circa 1,3 volte) e Cmax (circa 1,1 volte).

Caratteristiche nei pazienti

Insufficienza renale

Tredaptive: l’uso in pazienti con insufficienza renale non è stato studiato.

Acido nicotinico: (vedere paragrafo 4.4)

Laropiprant: la somministrazione di laropiprant 40 mg in pazienti non dializzati con insufficienza renale grave non ha dato luogo a variazioni clinicamente significative nell’AUC e nella Cmax di laropiprant, rispetto a persone sane di controllo. Poiché non sono stati osservati effetti nell’insufficienza renale grave, non si attendono effetti in pazienti con insufficienza renale lieve e moderata; gli effetti dell’insufficienza renale allo stadio terminale e della dialisi sulle farmacocinetiche di laropiprant non possono essere tuttavia desunte da questo studio.

Insufficienza epatica

Tredaptive: l’uso in pazienti con insufficienza epatica non è stato studiato.

Acido nicotinico: (vedere paragrafi 4.3 e 4.4)

Laropiprant: in linea con le caratteristiche di un medicinale che viene principalmente eliminato attraverso il metabolismo, una epatopatia moderata ha un impatto significativo sulle farmacocinetiche di laropiprant, con un aumento dell’AUC e della Cmax rispettivamente di circa 2,8 e 2,2 volte.

Sesso

Acido nicotinico: non è necessario l’aggiustamento della dose in base al sesso. Il sesso non ha effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica dell’acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato). Non c’è differenza nella biodisponibilità orale di acido nicotinico negli uomini e nelle donne trattate con Tredaptive. Le donne hanno un aumento modesto delle concentrazioni plasmatiche di acido nicotinurico e di acido nicotinico rispetto agli uomini.

Laropiprant: non è necessario l’aggiustamento della dose in base al sesso. Il sesso non ha effetti clinicamente significativi sulle farmacocinetiche di laropiprant.

Anziani

Acido nicotinico: non ci sono dati di farmacocinetica negli anziani (≥ 65 anni di età). L’età non ha effetti clinicamente significativi sulle farmacocinetiche dell’acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato) in base ad un’analisi composita di persone dai 18 ai 65 anni di età. Non c’è variazione della biodisponibilità orale dell’acido nicotinico con l’età.

Laropiprant: non è necessario l’aggiustamento della dose negli anziani. L’età non ha avuto effetti clinicamente significativi sulle farmacocinetiche di laropiprant.

Popolazione pediatrica

Tredaptive: non sono stati effettuati studi nei pazienti pediatrici.

Razza

Acido nicotinico: non è necessario aggiustamento della dose in base alla razza. La razza non ha effetti clinicamente significativi sulle farmacocinetiche dell’acido nicotinico (formulazione a rilascio prolungato) in base a dati di farmacocinetica provenienti da persone che hanno incluso l’appartenenza alla razza ispanica, caucasica, nera, e nativo-americana. Si deve usare cautela quando si trattano pazienti cinesi con Tredaptive in somministrazione concomitante con simvastatina o ezetimibe/simvastatina (in particolare con dosi di simvastatina di 40 mg o superiori). (vedere paragrafo 4.4).

Laropiprant: non è necessario aggiustamento della dose in base alla razza. La razza non ha effetti clinicamente significativi sulle farmacocinetiche di laropiprant in base ad un’analisi composta di dati di farmacocinetica provenienti da persone appartenenti alla razza caucasica, ispanica, nera, asiatica e nativo-americana.


Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato: dati sulla sicurezza

Tredaptive

In studi non clinici sono stati osservati effetti solo in casi di esposizioni considerate sufficientemente in eccesso rispetto all’esposizione massima nell’uomo, indicando scarsa rilevanza per l’uso nell’uomo.

La sicurezza della somministrazione concomitante di acido nicotinico e laropiprant è stata studiata in cani e ratti. I reperti tossicologici in questi studi di somministrazione concomitante sono stati in linea con quelli osservati con acido nicotinico e laropiprant in somministrazione singola.

Acido nicotinico

Nei ratti sono state osservate degenerazione gastrica e vacuolizzazione degli epatociti dopo 6 mesi di somministrazione a livelli di esposizione di almeno 179 volte l’esposizione umana in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata nell’uomo. Sono state osservate retinopatia e/o lesioni corneali nei cani dopo 6 mesi di trattamento a valori di esposizione sistemica di almeno 240 volte l’esposizione umana in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata nell’uomo.

L’acido nicotinico non è risultato carcinogenico per i topi ai quali è stato somministrato per tutta la vita. I topi in questo studio sono stati trattati con dosi di circa da 9 a 13 volte la dose di acido nicotinico utilizzata nell’uomo di 2.000 mg/die misurato su base mg/m². L’acido nicotinico non ha mostrato effetti mutageni nei saggi in vitro.

Non sono stati osservati effetti avversi sulla fertilità correlati con l’acido nicotinico in ratti maschio e femmina fino a livelli di esposizione di circa 391 volte l’AUC umana dell’acido nicotinico in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata nell’uomo.

L’acido nicotinico non è stato teratogenico nei ratti e nei conigli rispettivamente fino a livelli di esposizione di circa 253 e 104 volte l’AUC umana dell’acido nicotinico alla dose giornaliera raccomandata nell’uomo. Nei ratti, effetti fetotossici (peso corporeo fetale significativamente diminuito associato con una diminuzione del numero delle vertebre sacrocaudali ossificate e con un aumento dell’incidenza di feti con siti di ossificazione incompleta) sono stati notati in assenza di qualsiasi segno di tossicità materna a livelli di esposizione di circa 959 volte l’AUC umana dell’acido nicotinico alla dose giornaliera raccomandata nell’uomo. Simili variazioni correlate al trattamento sono state osservate nei feti di conigli ma in presenza di tossicità materna a livelli di esposizione di circa 629 volte l’AUC umana dell’acido nicotinico alla dose giornaliera raccomandata nell’uomo.

Laropiprant

In studi di tossicità a dose ripetuta fino a 6 mesi nei ratti sono stati osservati chetonuria e ipertrofia epatocellulare centrolobulare. Il reperto di ipertrofia epatocellulare centrolobulare è coerente con l’induzione enzimatica specifica nei roditori. Il livello al quale non vengono osservati effetti avversi (NOAEL) è stato di almeno 118 volte l’esposizione umana in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata nell’uomo.

Sono stati osservati aumenti dei livelli di alanina aminotrasferasi (ALT) in tutti gli studi sui cani, a livelli di esposizione sistemica pari ad almeno 14 volte l’esposizione umana in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata per l’uomo. Non sono stati osservati altri effetti in studi sul cane con esposizioni di almeno 100 volte l’esposizione umana in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata nell’uomo.

Laropiprant non è risultato carcinogenico a dosi più elevate fra quelli testate in studi di 2 anni su topi e ratti, pari ad almeno da 218 a 289 volte l’esposizione nell’uomo in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata nell’uomo.

Laropiprant non è risultato mutageno o clastogenico in una serie di studi di tossicologia genetica.

Non sono stati osservati effetti sulla fertilità in ratti maschio o femmina trattati con laropiprant prima dell’accoppiamento e durante il periodo dell’accoppiamento, a livelli di esposizione pari ad almeno 289 volte l’esposizione nell’uomo in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata nell’uomo.

Laropiprant non è risultato teratogeno nel ratto e nel coniglio a livelli di esposizione sistemica pari ad almeno da 153 a 438 volte l’esposizione nell’uomo in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata nell’uomo. Studi di tossicità riproduttiva hanno mostrato lievi diminuzioni correlate al trattamento del peso medio della madre e del feto, lievi aumenti della mortalità dei cuccioli, e un’incidenza aumentata di coste soprannumerarie e ossificazione incompleta dello sternebro nel feto a livelli di esposizione sistemica pari ad almeno 513 volte l’esposizione umana in base all’AUC della dose giornaliera raccomandata nell’uomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato

Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato: interazioni

Bere alcol o bevande calde o mangiare cibi piccanti può aumentare gli effetti delle vampate e pertanto deve essere evitata in prossimità dell’ingestione di Tredaptive.

Acido nicotinico

Effetti dell’acido nicotinico su altri medicinali

Terapia antiipertensiva: l’acido nicotinico può potenziare gli effetti dei medicinali di blocco gangliare e dei medicinali vasoattivi come nitrati, calcioantagonisti, e agenti di blocco adrenergico, dando luogo ad ipotensione posturale.

Inibitori della HMG-CoA reduttasi: in caso di associazione con simvastatina ed acido nicotinico, è stato osservato un lieve incremento dell’AUC e della Cmax di simvastatina acida (la forma attiva di simvastatina), che può essere priva di rilevanza clinica. L’interazione farmacocinetica di Tredaptive con le statine è stata studiata solo con simvastatina (vedere paragrafo 4.4).

Effetti di altri medicinali sull’acido nicotinico

Agenti sequestranti degli acidi biliari: poiché la somministrazione concomitante di sequestranti degli acidi biliari può ridurre la biodisponibilità dei medicinali acidi come l’acido nicotinico, si raccomanda di somministrare Tredaptive >1 ora prima o > 4 ore dopo la somministrazione di un sequestrante degli acidi biliari.

Integratori contenenti acido nicotinico:

Le vitamine o altri integratori alimentari contenenti (≥ 50 mg/die) di acido nicotinico (o nicotinamide) non sono stati studiati con Tredaptive. Quando viene prescritto Tredaptive i medici devono prendere in considerazione l’assunzione di acido nicotinico attraverso vitamine e integratori alimentari.

Interazioni tra medicinale e test di laboratorio: nei test di rilevazione del glucosio urinario l’acido nicotinico può anche dare reazioni di falsa positività con la soluzione di solfato cuprico (reattivo di Benedict).

Laropiprant

Effetti di laropiprant su altri medicinali

Altri prodotti medicinali: la somministrazione concomitante di laropiprant 40 mg con midazolam ha aumentato l’AUC0-∞ e la Cmax di 1′-idrossimidazolam, un metabolita di midazolam, rispettivamente del 98 % e del 59 %. 1′-idrossimidazolam viene metabolizzato prevalentemente dalle uridindifosfato-glucuronosiltrasferasi (UGT) 2B4 e 2B7. Studi clinici e studi in vitro supportano la conclusione che laropiprant è un inibitore da lieve a moderato di UGT2B4/UGT2B7. Il numero di medicinali noti per essere metabolizzati da UGT2B4 o UGT2B7 è molto limitato. Si deve agire con cautela in caso di somministrazione concomitante di Tredaptive con prodotti medicinali metabolizzati prevalentemente da UGT2B4 o UGT2B7, per esempio la zidovudina.

Clopidogrel: in uno studio clinico, non c’è stato un effetto significativo di laropiprant sull’inibizione ADP-indotta dell’aggregazione piastrinica da parte di clopidogrel, ma c’è stato un aumento modesto dell’inibizione collagene-indotta dell’aggregazione piastrinica da parte di clopidogrel. È improbabile che questo questo effetto abbia una rilevanza clinica poichè laropiprant non ha aumentato il tempo di sanguinamento quando somministrato concomitantemente con clopidogrel per tutto l’intervallo della dose.

Acido acetilsalicilico: in uno studio clinico, la somministrazione concomitante di laropiprant con acido acetilsalicilico non ha avuto effetto sull’aggregazione piastrinica collagene-indotta o sul tempo di sanguinamento rispetto al trattamento con acido acetilsalicilico da solo (vedere paragrafo 5.1).

Acido acetilsalicilico e clopidogrel: In uno studio clinico in pazienti dislipidemici che ricevevano concomitantemente acido acetilsalicilico (81 mg) e clopidogrel (75 mg), laropiprant ha indotto una transitoria (4 ore post-dose) inibizione della funzione piastrinica in vivo (come valutato da studi sul tempo di sanguinamento e sull’aggregazione piastrinica), ma ha avuto un piccolo effetto in tutto l’intervallo tra le dosi. I pazienti che ricevono Tredaptive concomitantemente con acido acetilsalicilico e clopidogrel devono essere attentamente monitorati come raccomandato nel Riassunto delle Carattestiche del Prodotto di questi medicinali e devono essere informati che l’interruzione del sanguinamento potrebbe richiedere più tempo del solito e che devono riferire al medico qualsiasi sanguinamento non usuale (per sede o durata).

Effetti di altri prodotti medicinali su laropiprant


Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Tredaptive 1.000 mg/20 mg compresse a rilascio prolungato: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Quando si guidano veicoli o si usano macchinari si deve tenere in considerazione che è stato segnalato capogiro (vedere paragrafo 4.8).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco