Vimovo: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato (Naproxene + Esomeprazolo Magnesio Triidrato): sicurezza e modo d’azione

Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato (Naproxene + Esomeprazolo Magnesio Triidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

VIMOVO è indicato negli adulti per il trattamento sintomatico di osteoartrite, artrite reumatoide e spondilite anchilosante, in pazienti a rischio di sviluppare ulcere gastriche e/o duodenali associate al trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e nei casi in cui il trattamento con dosi inferiori di naprossene o di altri FANS non è considerato sufficiente.

Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato: come funziona?

Ma come funziona Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato

Gruppo farmacoterapeutico: naprossene ed esomeprazolo codice ATC: M01AE52 Meccanismo d’azione

VIMOVO è stato sviluppato come compresse a rilascio sequenziale, combinando uno strato di esomeprazolo magnesio a rilascio immediato e un nucleo di naprossene con rivestimento enterico a rilascio ritardato. Esomeprazolo è quindi rilasciato nello stomaco prima della dissoluzione di naprossene nell’intestino tenue. Il rivestimento enterico previene il rilascio di naprossene a livelli di pH inferiori a 5, fornendo protezione contro la possibile tossicità gastrica locale di naprossene.

In virtù del rilascio ritardato di naprossene, VIMOVO non è destinato né è stato studiato per il trattamento del dolore acuto.

Naprossene è un FANS con proprietà analgesiche e antipiretiche. Il meccanismo di azione dell’anione di naprossene, come quello di altri FANS, non è completamente compreso, ma può essere associato all’inibizione della prostaglandina-sintetasi.

Esomeprazolo è l’S-enantiomero di omeprazolo e riduce la secrezione acida gastrica attraverso un meccanismo d’azione specifico e mirato. Esomeprazolo è una base debole ed è concentrato e convertito nella forma attiva nell’ambiente fortemente acido dei canalicoli secretori della cellula parietale gastrica, dove inibisce l’enzima H+K+-ATPasi – la pompa acida e inibisce la secrezione acida sia basale che indotta.

Effetti farmacodinamici

Effetto sulla secrezione acida gastrica

Un effetto ottimale (mantenimento di un pH gastrico elevato) è stato ottenuto con la formulazione di VIMOVO contenente 20 mg di esomeprazolo. Dopo 9 giorni di trattamento con VIMOVO somministrato due volte al giorno, un pH intragastrico superiore a 4 è stato mantenuto per un periodo medio di 17,1 ore (DS 3,1) in volontari sani. Il valore corrispondente per NEXIUM 20 mg è stato di 13,6 ore (DS 2,4).

Altri effetti associati all’inibizione acida

Durante il trattamento con medicinali antisecretori, la gastrina sierica aumenta in risposta alla diminuzione della secrezione acida. Anche la CgA aumenta a causa della ridotta acidità gastrica. Il livello aumentato di CgA può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini.

Le prove disponibili pubblicate suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica devono essere sospesi tra i 5 giorni e le due settimane prima dellemisurazioni delle CgA. Questo per consentire ai livelli di CgA, che potrebbero essere falsamente elevati a seguito del trattamento con IPP, di tornare entro il range di riferimento

Un aumento del numero di cellule enterocromaffino-simili (ECL), possibilmente associato all’aumento dei livelli sierici di gastrina, è stato osservato in alcuni pazienti durante il trattamento a lungo termine con esomeprazolo. I risultati sono considerati clinicamente non rilevanti.

Durante il trattamento a lungo termine con farmaci antisecretori, è stato osservato un aumento della frequenza di comparsa di cisti ghiandolari gastriche. Queste alterazioni sono una conseguenza fisiologica della pronunciata inibizione della secrezione acida, sono benigne e sembrano essere reversibili.

La diminuita acidità gastrica dovuta a qualsiasi mezzo, inclusi gli inibitori della pompa protonica, aumenta la conta gastrica di batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con inibitori della pompa protonica può portare ad un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali da Salmonella e Campylobacter e possibilmente anche da Clostridium difficile nei pazienti ospedalizzati.

Efficacia e sicurezza clinica

Negli studi clinici VIMOVO è stato somministrato complessivamente a 491 pazienti per 6 mesi e a 135 pazienti per 12 mesi.

In due studi randomizzati, in doppio cieco, con controllo attivo, l’incidenza delle ulcere gastriche e duodenali è stata significativamente inferiore dopo il trattamento con VIMOVO rispetto a naprossene 500 mg con rivestimento enterico due volte al giorno (senza somministrazione di esomeprazolo o di un altro PPI) durante un periodo di trattamento di 6 mesi. I partecipanti erano a priori a rischio di sviluppare ulcere associate a FANS, a causa dell’età avanzata o di anamnesi positiva per ulcere gastriche o duodenali. I pazienti che erano risultati positivi al test per H. pylori erano stati esclusi dagli studi clinici.

L’incidenza di ulcera gastrica per VIMOVO è stata del 5,6%, e per naprossene con rivestimento enterico del 23,7% (dati a 6 mesi da 2 studi endoscopici). VIMOVO inoltre ha ridotto significativamente l’occorrenza di ulcere duodenali relative a naprossene con rivestimento enterico (0,7 rispetto a 5,4%) (dati a 6 mesi da 2 studi endoscopici).

Durante queste sperimentazioni cliniche VIMOVO ha inoltre ridotto significativamente il verificarsi di alcuni eventi avversi predeterminati a carico dell’apparato gastrointestinale superiore associati a FANS rispetto a naprossene con rivestimento enterico (53,3% rispetto a 70,4% (dati complessivi).

Negli studi clinici con VIMOVO, sono stati inclusi solo i pazienti a rischio di sviluppare ulcere gastroduodenali associate a FANS come i pazienti di età >50 anni o con ulcere pregresse non complicate; sono stati ammessi allo studio anche pazienti che utilizzavano acido acetilsalicilico a basso dosaggio (ABD), in concomitanza. Le analisi relative a sottogruppi di pazienti hanno confermato una tendenza uguale a quella osservata per l’intera popolazione studiata riguardo all’efficacia nella prevenzione dell’ulcera gastrointestinale da parte di VIMOVO. Negli utilizzatori di ABD, l’incidenza di ulcere gastroduodenali è stata del 4,0% (95% CI 1,1-10,0%) nel gruppo VIMOVO (n=99) rispetto al 32,4% (95% CI 23,4-42,3%) nel gruppo con solo naprossene EC (n=102). Nelle persone anziane > 60 anni di età, l’incidenza di ulcere gastroduodenali è stata del 3,3% (95% CI 1,3-6,7%) nel gruppo VIMOVO (n=212) rispetto al 30,1% (95% CI 24,0-36,9%) nel gruppo in trattamento con solo naprossene EC (n=209).

In due studi clinici della durata di 6 mesi, VIMOVO ha fatto registrare un numero minore di casi di disturbi a carico dei quadranti addominali superiori rispetto a naprossene con rivestimento enterico, valutati come sintomi di dispepsia. Una proporzione significativamente inferiore di pazienti che assumevano VIMOVO ha interrotto prematuramente gli studi a causa di eventi avversi rispetto ai pazienti che assumevano naprossene con rivestimento enterico in monoterapia (rispettivamente 7,9% contro 12,5%), 4,0% e 12,0% delle discontinuazioni rispettivamente erano dovute ad eventi avversi associati al tratto digestivo superiore, incluse ulcere duodenali).

In due studi di 12 settimane in pazienti con osteoartrite del ginocchio, VIMOVO (500 mg/20 mg somministrato due volte al giorno) ha indotto un miglioramento simile del

dolore e della funzionalità, del tempo di insorgenza dell’efficacia analgesica e interruzioni dello studio dovute a eventi avversi simili a quelli osservati per il gruppo in trattamento con celecoxib 200 mg una volta al giorno.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con VIMOVO.


Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato

Assorbimento

Naprossene

Dopo la somministrazione di una singola dose, il tempo di concentrazione plasmatica di picco viene raggiunto dopo 3-5 ore, tuttavia, l’assunzione di cibo comporta un ulteriore ritardo, fino a 8 ore o più.

Allo stato stazionario a seguito della somministrazione di VIMOVO due volte al giorno, le concentrazioni plasmatiche di picco di naprossene sono state raggiunte entro un tempo medio di 3 ore a seguito sia della dose mattutina che serale.

È stata dimostrata la bioequivalenza fra VIMOVO e naprossene con rivestimento enterico, basata sia sull’area sotto la curva concentrazione plasmatica-tempo (AUC) sia sulla massima concentrazione plasmatica (Cmax) di naprossene.

Naprossene viene assorbito rapidamente e completamente nel tratto gastrointestinale con una biodisponibilità in vivo del 95%.

Lo stato stazionario di naprossene viene raggiunto in 4-5 giorni.

Esomeprazolo

Dopo somministrazione di VIMOVO due volte al giorno, esomeprazolo viene assorbito rapidamente con la concentrazione plasmatica di picco raggiunta entro il tempo medio di 0,5-0,75 ore a seguito della dose mattutina e serale sia il primo giorno di somministrazione che allo stato stazionario. Dopo dosaggi ripetuti di VIMOVO due volte al giorno, la Cmax era di 2-3 volte più elevata, e l’AUC 4-5 volte più elevata, rispetto al primo giorno di trattamento. Ciò è probabilmente dovuto in parte a un maggior assorbimento dovuto all’effetto farmacodinamico di esomeprazolo con maggior pH intragastrico, che porta ad una minor degradazione acida di esomeprazolo nello stomaco. Una diminuzione del metabolismo di primo passaggio e della clearance sistemica di esomeprazolo con dosaggio ripetuto contribuisce anche a raggiungere concentrazioni plasmatiche più elevate allo stato stazionario (vedere Lìnearìtà/non lìnearìtà).

Sebbene l’intervallo AUC allo stato stazionario era paragonabile per NEXIUM 20 mg una volta al giorno e VIMOVO due volte al giorno: rispettivamente 292,0 – 2279,0 ng/ml e 189,0 – 2931,0 ng/ml, l’esposizione media era maggiore del 60% (CI: 1,28 – 1,93) per VIMOVO. Questo è prevedibile a causa della dose totale diversa di esomeprazolo somministrata come VIMOVO o come NEXIUM (40 rispetto a 20 mg). Cmax era maggiore del 60% (CI: 1,27 – 2,02) per VIMOVO, risultato atteso per una formulazione IR.

Somministrazione concomitante con il cibo

La somministrazione di VIMOVO assieme al cibo non incide sulla quantità di assorbimento di naprossene, ma ritarda significativamente l’assorbimento di circa 8 ore e riduce la concentrazione plasmatica di picco di circa il 12%.

La somministrazione di VIMOVO assieme al cibo non ritarda l’assorbimento di esomeprazolo, ma riduce notevolmente la quantità di assorbimento, risultando in riduzioni rispettivamente del 52% e del 75% dell’area sotto la curva di concentrazione plasmatica rispetto al tempo e della concentrazione plasmatica di picco.

La somministrazione di VIMOVO 30 minuti prima dell’assunzione di cibo ha soltanto effetti minimi o del tutto assenti sulla quantità e sul tempo di assorbimento di naprossene e non ha effetti significativi sul tasso o sulla quantità di assorbimento di esomeprazolo rispetto alla somministrazione a digiuno (vedere paragrafo 4.2).

Distribuzione

Naprossene

Naprossene ha un volume di distribuzione pari a 0,16 l/kg. A livelli terapeutici naprossene ha un legame all’albumina superiore al 99%. L’anione naprossene è stato individuato nel latte di donne in fase di allattamento a concentrazioni equivalenti a circa l’1% della concentrazione plasmatica massima di naprossene (vedere paragrafo 4.6).

Esomeprazolo

Il volume di distribuzione apparente allo stato stazionario in soggetti sani è di circa 0,22 l/kg di peso corporeo. Esomeprazolo ha un legame alle proteine plasmatiche pari al 97%.

Biotrasformazione

Naprossene

Esomeprazolo

Eliminazione

Naprossene

Dopo somministrazione di VIMOVO due volte al giorno, l’emivita media di eliminazione di naprossene è rispettivamente di circa 9 ore e 15 ore a seguito della dose mattutina e serale, senza variazioni a seguito di somministrazioni ripetute.

La clearance di naprossene è di 0,13 ml/min/kg. Indipendentemente dalla dose, circa il 95% di una dose qualsiasi di naprossene viene escreto nell’urina, principalmente come naprossene (<1%), 6-0-desmetil naprossene (<1%) o i loro coniugati (da 66% a 92%). Piccole quantità, 3% o meno della dose somministrata, sono escrete nelle feci. Nei pazienti con insufficienza renale i metaboliti possono accumularsi (vedere paragrafo 4.4).

Esomeprazolo

Dopo somministrazione di VIMOVO due volte al giorno, l’emivita media di eliminazione di esomeprazolo è di circa 1 ora a seguito della dose mattutina e serale il primo giorno con un’emivita di eliminazione leggermente più lunga allo stato stazionario (1,2-1,5 ore).

La clearance plasmatica totale di esomeprazolo è di circa 17 l/h dopo una dose singola e di circa 9 l/h dopo somministrazione ripetuta.

Quasi l’80% di una dose orale di esomeprazolo viene escreto come metaboliti nell’urina, il resto nelle feci. Nell’urina si ritrova meno dell’1% del farmaco di origine.

Linearità/non linearità

Naprossene

A dosi di naprossene superiori a 500 mg/giorno si ha un aumento meno che proporzionale nei livelli plasmatici a causa di un aumento nella clearance causato dalla saturazione del legame proteico plasmatico a dosi più elevate (minimo medio Css 36,5, 49,2 e 56,4 mg/l con dosi giornaliere di naprossene rispettivamente da 500,

1.000 e 1.500 mg).

Esomeprazolo

Popolazioni speciali

Insufficienza renale

La farmacocinetica di VIMOVO non è stata determinata in pazienti con insufficienza renale.

Naprossene: La farmacocinetica di naprossene non è stata determinata in soggetti con insufficienza renale.

Visto che naprossene, i suoi metaboliti e coniugati sono principalmente escreti dai reni, per i metaboliti del naprossene esiste il potenziale di accumularsi in presenza di insufficienza renale. L’eliminazione di naprossene è ridotta in pazienti con grave insufficienza renale. L’uso di VIMOVO è controindicato in pazienti affetti da grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3).

Esomeprazolo: Non sono stati condotti studi con esomeprazolo in pazienti con funzionalità renale ridotta. Poiché i reni sono responsabili dell’escrezione dei metaboliti di esomeprazolo, ma non dell’eliminazione del composto di origine, non è attesa un’alterazione del metabolismo di esomeprazolo in pazienti con funzionalità renale compromessa.

Insufficienza epatica

La farmacocinetica di VIMOVO non è stata determinata in pazienti con funzionalità epatica compromessa.

Naprossene: La farmacocinetica di naprossene non è stata determinata in soggetti con insufficienza epatica.

La malattia cronica del fegato da alcoolismo e probabilmente anche altre forme di cirrosi riducono la concentrazione plasmatica totale di naprossene, ma la concentrazione plasmatica di naprossene libero risulta aumentata. L’implicazione di questo dato per il dosaggio del componente naprossene di VIMOVO, non è nota, ma è prudente usare la minima dose efficace.

Esomeprazolo: Il metabolismo di esomeprazolo in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata può essere compromesso. La percentuale di farmaco metabolizzato è ridotta nei pazienti con grave insufficienza epatica risultante in un raddoppiamento dell’area sotto la curva di concentrazione plasmatica-tempo di esomeprazolo.

I pazienti con grave insufficienza epatica non devono assumere VIMOVO (vedere paragrafo 4.3).

Persone Anziane

Non sono disponibili dati specifici sulla farmacocinetica di VIMOVO in pazienti di età superiore ai 65 anni.

Naprossene: Alcuni studi indicano che sebbene la concentrazione plasmatica totale di naprossene sia inalterata, la frazione plasmatica libera di naprossene è aumentata nelle persone anziane, tuttavia la frazione libera è <1% della concentrazione totale di naprossene. Il significato clinico di questo risultato non è chiaro, sebbene sia possibile che l’aumento della concentrazione di naprossene libero possa essere associato ad un aumento dell’incidenza di eventi avversi per un determinato dosaggio in alcuni pazienti anziani.

Esomeprazolo: Il metabolismo di esomeprazolo non è modificato in modo significativo nei soggetti anziani (di età compresa fra 71 e 80 anni).

Questi risultati non hanno implicazioni per la posologia di VIMOVO.

Sesso

Esomeprazolo: Dopo una dose singola di 40 mg di esomeprazolo l’area media sotto la curva di concentrazione plasmatica-tempo è più elevata di circa il 30% nelle femmine che nei maschi. Non sono state osservate differenze fra i sessi dopo somministrazioni ripetute di singole dosi giornaliere. Questi risultati non hanno alcuna implicazione per la posologia di VIMOVO.


Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato: dati sulla sicurezza

Non sono disponibili dati non clinici sulla combinazione di principi attivi. Non sono note interazioni fra naprossene ed esomeprazolo che possano indicare nuove o avverse sinergie di tipo farmacologico, farmaco/tossicocinetico, tossicologico, interazione chimico/fisica o problemi di tollerabilità risultanti dalla loro combinazione.

Naprossene

Dati preclinici non hanno rivelato pericoli particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di genotossicità, potenziale carcinogenico, tossicità embriofetale e fertilità. I risultati principali a dosi elevate in studi sulla tossicità di dosi orali ripetute sugli animali sono stati irritazione gastrointestinale e danno renale, entrambi attribuibili all’inibizione della sintesi di prostaglandine. La somministrazione orale di naprossene a femmine di ratto al terzo trimestre di gravidanza in studi peri- e postnatali è risultata in un travaglio difficile. Questo è un effetto noto per questa categoria di farmaci.

Esomeprazolo

Studi preclinici ”bridging” non hanno rivelato pericoli particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità a dosi ripetute, genotossicità e tossicità per la riproduzione. Studi sulla carcinogenicità nel ratto con la miscela racemica hanno dimostrato iperplasia delle cellule gastriche ECL e carcinoidi. Questi effetti gastrici nel ratto sono il risultato di un’elevata e prolungata ipergastrinemia secondaria alla ridotta produzione di acido gastrico e sono stati osservati dopo trattamenti a lungo termine nel ratto con inibitori della secrezione acida gastrica.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato

Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato: interazioni

Controindicazioni all’uso concomitante (vedere paragrafo 4.3)

Agenti antiretrovirali

Per altri farmaci antiretrovirali, come saquinavir, sono stati riportati aumentati livelli sierici. Ci sono anche alcuni farmaci antiretrovirali per i quali sono stati riportati livelli sierici invariati quando somministrati con omeprazolo.

Non sono stati condotti studi sull’interazione di VIMOVO con atazanavir. Tuttavia, a causa delle analoghe proprietà farmacodinamiche e farmacocinetiche di omeprazolo ed esomeprazolo, l’uso concomitante di atazanavir e nelfinavir con esomeprazolo non è raccomandato e la co-somministrazione con VIMOVO è controindicata (vedere paragrafo 4.3).

Uso concomitante con precauzione

Altri analgesici inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2:

L’uso concomitante di due o più FANS deve essere evitato poiché può aumentare il rischio di effetti avversi, in particolare ulcere gastrointestinali ed emorragie. L’uso concomitante di VIMOVO con altri FANS, ad eccezione dell’acido acetilsalicilico a basso dosaggio (?325 mg/die), non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).

Acido acetilsalicilico

VIMOVO può essere somministrato durante terapia con acido acetilsalicilico a basso dosaggio (?325 mg/giorno). Nelle sperimentazioni cliniche, nei pazienti che assumevano VIMOVO in combinazione con acido acetilsalicilico a basso dosaggio non si è verificato alcun aumento del numero di ulcere gastriche in confronto ai pazienti che assumevano VIMOVO in monoterapia (vedere paragrafo 5.1). Tuttavia, l’uso concomitante di acido acetilsalicilico e VIMOVO può aumentare il rischio di eventi avversi gravi (vedere paragrafì 4.4 e 4.8).

Tacrolimus

Come per tutti i FANS, c’è un possibile rischio di nefrotossicità quando naprossene è co-somministrato con tacrolimus. E’ stato riportato che la somministrazione concomitante di esomeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus. Durante il trattamento con VIMOVO, deve essere effettuato un monitoraggio più attento della concentrazione sierica di tacrolimus così come della funzionalità renale (clearance della creatinina) e il dosaggio di tacrolimus deve essere aggiustato, se necessario.

Ciclosporina

Come per tutti i FANS, si consiglia cautela quando viene co-somministrata ciclosporina a causa dell’aumentato rischio di nefrotossicità.

Diuretici

Studi clinici, oltre ad osservazioni postmarketing, hanno dimostrato che i FANS possono ridurre l’effetto natriuretico di furosemide e tiazidi in alcuni pazienti. Questa risposta è stata attribuita all’inibizione della sintesi delle prostaglandine renali.

Durante terapia concomitante con FANS, il paziente deve essere tenuto sotto stretta osservazione per segnali di insufficienza renale, oltre che per assicurare l’efficacia diuretica (vedere paragrafo 4.4).

Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)

L’uso concomitante dei FANS, compresi gli inibitori selettivi della COX-2, e degli SSRI aumenta il rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Corticosteroidi

C’è un aumento del rischio di emorragia gastrointestinale quando i corticosteroidi sono associati a FANS, compresi gli inibitori selettivi della COX–2. Si deve usare cautela quando i FANS sono somministrati in concomitanza con i corticosteroidi (vedere paragrafo 4.4).

ACE-inibitori/Antagonisti del recettore II dell’angiotensina

Secondo alcune segnalazioni, i FANS possono diminuire l’effetto antipertensivo degli ACE-inibitori e degli antagonisti del recettore II dell’angiotensina. I FANS possono anche aumentare il rischio di compromissione renale associato all’uso di ACE-inibitori o antagonisti del recettore II dell’angiotensina. La combinazione fra FANS, ACE-inibitori o antagonisti del recettore II dell’angiotensina va somministrata con cautela in pazienti anziani, con deplezione di volume, o con funzionalità renale compromessa (vedere paragrafo 4.4).

Digossina

I FANS possono aumentare i livelli plasmatici di glicoside cardiaco quando vengono co- somministrati con glicosidi cardiaci come la digossina.

Litio

I FANS hanno prodotto un aumento dei livelli plasmatici di litio e un calo della clearance renale di litio. Questi effetti sono stati attribuiti all’inibizione della sintesi di prostaglandine renali da parte dei FANS. Quindi, quando i FANS e il litio sono somministrati in concomitanza, i soggetti devono essere posti sotto stretta osservazione per segni di tossicità del litio.

Metotrexato

Quando somministrato con inibitori della pompa protonica, i livelli di metotrexato tendono ad aumentare in alcuni pazienti. I FANS, tendono a ridurre la secrezione tubulare del metotrexato in un modello animale. Questo può indicare che sia esomeprazolo che naprossene, possono intensificare la tossicità del metotrexato. La rilevanza clinica è probabilmente maggiore nei pazienti che ricevono alte dosi di metotrexato e in pazienti con disfunzione renale. Deve essere usata cautela quando VIMOVO è somministrato in concomitanza con metotrexato. È raccomandata la sospensione temporanea di VIMOVO quando sono somministrate alte dosi di metotrexato.

Sulfoniluree, Idantoine

Il naprossene è fortemente legato all’albumina plasmatica; quindi ha un potenziale teorico di interazione con altri farmaci che si legano all’albumina come le sulfoniluree e le idantoine. I pazienti cui vengono somministrati simultaneamente naprossene e un’idantoina, sulfonamide o sulfonilurea devono essere tenuti in osservazione per aggiustare il dosaggio, se necessario.

Clopidogrel

I risultati di studi su soggetti sani hanno mostrato un’interazione farmacocinetica (PK)/farmacodinamica (PD) fra clopidogrel (300 mg dose da carico/75 mg dose di mantenimento giornaliera) ed esomeprazolo (40 mg per os giornaliera) con conseguente diminuzione dell’esposizione al metabolita attivo di clopidogrel, in media del 40% e la conseguente diminuzione dell’inibizione massima (ADP indotta) dell’aggregazione piastrinica, in media del 14%.

In uno studio su soggetti sani, c’è stata una diminuzione dell’esposizione di quasi il 40% del metabolita attivo di clopidogrel quando una dose fissa combinata di esomeprazolo 20 mg ed acido acetilsalicilico 81 mg venivano somministrati con clopidogrel, rispetto a clopidogrel da solo. Tuttavia, i livelli massimi di inibizione (ADP indotta) dell’aggregazione piastrinica in questi soggetti erano gli stessi in entrambi i gruppi.

Non sono stati effettuati studi clinici sull’interazione fra clopidogrel e la dose fissa combinata di naprossene + esomeprazolo (VIMOVO).

Dati contrastanti sulle implicazioni cliniche dell’interazione PK/PD di esomeprazolo in termini di maggiori eventi cardiovascolari sono stati riportati in studi clinici e osservazionali. Per precauzione, l’uso concomitante di VIMOVO e clopidogrel deve essere scoraggiato (vedere paragrafo 4.4).

Anticoagulanti e inibitori dell’aggregazione piastrinica

I FANS possono aumentare gli effetti di anticoagulanti orali (ad es. warfarin, dicumarolo), eparine e inibitori dell’aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.4).

La somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo a pazienti trattati con warfarin ha dimostrato che, nonostante un lieve aumento nella concentrazione plasmatica minima dell’isomero R- meno potente di warfarin, i tempi di coagulazione rientravano nell’intervallo accettato. Tuttavia, dall’uso post-marketing, sono stati riportati casi di elevato INR di rilevanza clinica durante il trattamento concomitante con warfarin. Si raccomanda uno stretto monitoraggio all’inizio e alla fine del trattamento con warfarin o con altri derivati cumarinici.

Beta-bloccanti

Il naprossene e altri FANS possono ridurre l’effetto antipertensivo di propranololo e altri betabloccanti.

Probenecid

Il probenecid somministrato in concomitanza a naprossene aumenta i livelli plasmatici dell’anione di naprossene e ne estende notevolmente l’emivita plasmatica.

Farmaci con assorbimento gastrico pH-dipendente

La soppressione della secrezione acida gastrica durante il trattamento con esomeprazolo e con gli altri IPP può diminuire o aumentare l’assorbimento di farmaci il cui assorbimento è dipendente dal pH gastrico.

Come con altri farmaci che diminuiscono l’acidità intragastrica, durante il trattamento con esomeprazolo l’assorbimento di farmaci come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo ed erlotinib può diminuire mentre l’assorbimento di farmaci come la digossina può aumentare.

Il trattamento concomitante con posaconazolo ed erlotinib deve essere evitato. Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg die) e digossina, in soggetti sani, ha aumentato la biodisponibilità della digossina fino al 10% (fino a 30% in due soggetti su dieci).

Altre informazioni sulle interazioni con i medicinali

Gli studi di valutazione sulla somministrazione concomitante di esomeprazolo e di naprossene (FANS non selettivo) o di rofecoxib (FANS COX-2-selettivo) non hanno identificato alcuna interazione clinicamente rilevante.

Come per altri FANS, la somministrazione concomitante di colestiramina può ritardare l’assorbimento di naprossene.

In volontari sani, la somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo è risultata in un aumento del 32% dell’area sotto la curva concentrazione plasmatica- tempo (AUC) e un prolungamento del 31% dell’emivita di eliminazione (t1/2), ma non si è verificato nessun aumento significativo dei livelli di picco plasmatico di cisapride.

L’intervallo QTc leggermente prolungato, che è stato osservato dopo la somministrazione di cisapride in monoterapia, non è stato ulteriormente prolungato quando cisapride è stato somministrato in associazione ad esomeprazolo (vedere anche ìl paragrafo 4.4).

È stato dimostrato che esomeprazolo non ha effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di amoxicillina e chinidina.

La co-somministrazione di 30 mg di esomeprazolo è risultata in una riduzione del

La co-somministrazione di 40 mg di esomeprazolo è risultata in un aumento del

13% dei livelli plasmatici minimi di fenitoina in pazienti epilettici.

claritromicina (500 mg due volte al giorno), è risultata in un’esposizione (AUC) raddoppiata di esomeprazolo.

Nessuno di questi casi richiede l’aggiustamento del dosaggio di esomeprazolo.

Dati negli animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. Nei pazienti che stanno assumendo chinolonici si può verificare un aumento del rischio di sviluppare convulsioni.

Interazione farmaco/esame di laboratorio

Naprossene può diminuire l’aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di emorragia. Occorre tenere in considerazione questo effetto quando si determinano i tempi di emorragia.

La somministrazione di naprossene può risultare in valori urinari più elevati di steroidi 17-chetogenici a causa di un’interazione fra il farmaco e/o i suoi metaboliti con m-di- nitrobenzene, che viene utilizzato per questo saggio. Sebbene apparentemente i valori di 17-idrossi-corticosteroide (test di Porter-Silber) non risultino alterati, si consiglia di

sospendere temporaneamente la terapia con naprossene 72 ore prima di effettuare i test di funzionalità surrenalica, nel caso in cui venga utilizzato il test di Porter-Silber.

Naprossene può interferire con alcuni dosaggi urinari di acido 5-idrossi indolacetico (5HIAA).


Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Vimovo 500 mg – 20 mg compresse a rilascio prolungato: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

VIMOVO altera lievemente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari; sulla base di ciò si deve tenere in considerazione il fatto che alcuni degli effetti avversi (ad es. capogiri) riportati a seguito dell’uso di VIMOVO possono ridurre la capacità di reazione.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco