Voriconazolo: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Voriconazolo pf Inf fl 200 mg (Voriconazolo): sicurezza e modo d’azione

Voriconazolo pf Inf fl 200 mg (Voriconazolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Il voriconazolo è un agente antimicotico triazolico ad ampio spettro ed è indicato negli adulti e nei bambini di età pari o superiore ai 2 anni, nei seguenti casi:

Trattamento dell’aspergillosi invasiva.

Trattamento della candidemia in pazienti non-neutropenici.

Trattamento di infezioni gravi e invasive da Candida resistenti al fluconazolo (inclusa la C. krusei). Trattamento di infezioni micotiche gravi causate da Scedosporium spp. e Fusarium spp.

Voriconazolo Pfizer deve essere somministrato principalmente a pazienti con infezioni a carattere progressivo che possono mettere in pericolo la vita del paziente stesso.

Profilassi di infezioni fungine invasive in pazienti ad alto rischio sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (HSCT, Hematopoietic Stem Cell Transplant).

Voriconazolo pf Inf fl 200 mg: come funziona?

Ma come funziona Voriconazolo pf Inf fl 200 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Voriconazolo pf Inf fl 200 mg

Categoria farmacoterapeutica: Antimicotici per uso sistemico, derivati triazolici, codice ATC: J02AC03.

Meccanismo d’azione

Voriconazolo è un antimicotico triazolico. Il suo meccanismo d’azione principale è l’inibizione della demetilazione del 14 alfa-lanosterolo mediata dal citocromo P-450 fungino, una fase essenziale nella biosintesi dell’ergosterolo fungino. L’accumulo dei 14 alfa-metil-steroli è correlato alla conseguente perdita dell’ergosterolo nella membrana cellulare fungina e potrebbe essere alla base dell’attività antifungina di voriconazolo. E’ risultato evidente che voriconazolo è più selettivo per gli enzimi del citocromo P-450 fungino che per i vari sistemi enzimatici del citocromo P-450 dei mammiferi.

Relazione farmacocinetica/farmacodinamica

In 10 studi terapeutici, il valore mediano delle concentrazioni plasmatiche medie e massime nei singoli soggetti calcolata in tutti gli studi è stato rispettivamente pari a 2425 ng/ml (intervallo inter-quartile da 1193 a 4380 ng/ml) e 3742 ng/ml (intervallo inter-quartile da 2027 a 6302 ng/ml). Negli studi clinici non è stata trovata una correlazione positiva tra concentrazione plasmatica media, massima o minima di voriconazolo ed efficacia e questa correlazione non è stata valutata negli studi sulla profilassi.

Le analisi di farmacocinetica-farmacodinamica dei dati ottenuti dagli studi clinici hanno identificato associazioni positive tra le concentrazioni plasmatiche di voriconazolo e sia le alterazioni dei test di funzionalità epatica sia i disturbi della vista. Aggiustamenti delle dosi non sono stati valutati negli studi sulla profilassi.

Efficacia e sicurezza clinica

Il voriconazolo in vitro mostra un’attività antimicotica ad ampio spettro con un’elevata potenza antifungina nei confronti delle specie di Candida (inclusa la C. krusei, resistente al fluconazolo, ed i ceppi resistenti di C. glabrata e C. albicans) e un’attività fungicida nei confronti di tutte le specie di Aspergillus studiate. Inoltre, voriconazolo mostra un’attività fungicida in vitro nei confronti di patogeni fungini emergenti, inclusi quelli come lo Scedosporium o il Fusarium che hanno una sensibilità limitata agli antimicotici attualmente disponibili.

L’efficacia clinica (definita come risposta parziale o completa) è stata dimostrata per Aspergillus spp., tra cui A. flavus, A. fumigatus, A. terreus. A. niger, A nidulans; per Candida spp., incluse C. albicans,

C. glabrata, C. krusei, C. parapsilosis e C. tropicalis e un numero limitato di C. dubliniensis C. inconspicua, e C. guilliermondii; per Scedosporium spp., inclusi S. apiospermum, S. prolificans e per Fusarium spp.

Le altre infezioni micotiche trattate (con risposta spesso o parziale o completa, vedere di seguito il paragrafo Esperienza Clinica) includono casi isolati di Alternaria spp., Blastomyces dermatitidis, Blastoschizomyces capitatus, Cladosporium spp., Coccidioides immitis, Conidiobolus coronatus, Cryptococcus neoformans, Exserohilum rostratum, Exophiala spinifera, Fonsecaea pedrosoi, Madurella mycetomatis, Paecilomyces lilacinus, Penicillium spp., incluso P. marneffei, Phialophora richardsiae, Scopulariopsis brevicaulis e Trichosporon spp., incluse le infezioni da T. beigelii.

L’attività in vitro nei confronti di ceppi fungini di isolamento clinico è stata osservata per Acremonium spp., Alternaria spp., Bipolaris spp., Cladophialophora spp.e Histoplasma capsulatum, con la maggior parte dei ceppi inibiti da concentrazioni di voriconazolo comprese tra 0,05 e 2 ?g/ml.

È stata dimostrata l’attività in vitro nei confronti dei seguenti patogeni, ma non si conosce il significato clinico: Curvularia spp. e Sporothrix spp.

Breakpoints

I campioni per le colture fungine e per altri importanti test di laboratorio (sierologia, istopatologia) devono essere ottenuti prima di avviare il trattamento per potere isolare ed identificare i microrganismi responsabili dell’infezione. Il trattamento può essere avviato prima che i risultati delle colture e degli altri test di laboratorio siano disponibili; tuttavia, una volta che i risultati sono disponibili, la terapia antinfettiva dovrà essere modificata di conseguenza.

Le specie fungine patogene più frequentemente coinvolte nel causare infezioni nell’uomo comprendono C. albicans, C. parapsilosis, C. tropicalis, C. glabrata e C. krusei; tutte mostrano minime concentrazioni inibenti (MIC) inferiori a 1 mg/L nei confronti del voriconazolo.

Tuttavia, l’attività in vitro del voriconazolo nei confronti di varie specie di Candida non è uniforme. Nello specifico, per C. glabrata, le MIC del voriconazolo dei ceppi resistenti a fluconazolo sono proporzionalmente più elevate di quelle relative dei ceppi sensibili a fluconazolo. Pertanto, deve essere fatto ogni tentativo di identificazione della specie di Candida. Se è disponibile un test di sensibilità agli antifungini, i risultati delle MIC possono essere interpretati utilizzando i breakpoints stabiliti dall’European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing (EUCAST).

Breakpoints EUCAST

Specie di Candida Breakpoint delle MIC (mg/L)
? S (Sensibile) > R (Resistente)
Candida albicans1 0,125 0,125
Candida tropicalis1 0,125 0,125
Candida parapsilosis1 0,125 0,125
Candida glabrata2 Evidenza insufficiente
Candida krusei3 Evidenza insufficiente
Altre Candida spp.4 Evidenza insufficiente
1 Ceppi con valori di MIC superiori al breakpoint Sensibile (S) sono rari o non ancora riportati.
I test di identificazione e sensibilità antimicrobica su questi ceppi fungini di isolamento clinico devono essere ripetuti e, se il risultato è confermato, il ceppo isolato deve essere inviato ad un laboratorio di riferimento.

2 Negli studi clinici, la risposta al voriconazolo nei pazienti con infezioni da
C.
glabrata è stata del 21% più bassa rispetto a C.
albicans, C.
parapsilosis e C.
tropicalis.
Tuttavia, questa ridotta risposta non era correlata a MIC elevate.
3
Negli studi clinici, la risposta al voriconazolo nelle infezioni da C.
krusei è stata simile a quella nelle infezioni da C.
albicans, C.
parapsilosis e C.
tropicalis.
Tuttavia, poiché ci sono stati solo 9 casi disponibili per l’analisi EUCAST, attualmente vi è insufficiente evidenza per stabilire breakpoints clinici per C.
krusei.

4 EUCAST non ha determinato breakpoints non correlati per il voriconazolo.

Esperienza clinica

Il successo clinico in questo paragrafo è definito come risposta parziale o completa. Infezioni da Aspergillus – efficacia in pazienti con aspergillosi e prognosi infausta

Voriconazolo possiede un’attività fungicida in vitro nei confronti di Aspergillus spp. L’efficacia e l’aumento della sopravvivenza nei pazienti in terapia con voriconazolo rispetto a quelli trattati con amfotericina B convenzionale nel trattamento primario dell’aspergillosi acuta invasiva è stata dimostrata in uno studio multicentrico randomizzato in aperto effettuato su 277 pazienti immunocompromessi trattati per 12 settimane. Voriconazolo è stato somministrato per via endovenosa con una dose da carico di 6 mg/kg ogni 12 ore per le prime 24 ore, seguita da una dose di mantenimento di 4 mg/kg ogni 12 ore per almeno 7 giorni. La terapia è stata quindi sostituita con la formulazione per via orale, ad una dose di 200 mg ogni 12 ore. La durata mediana della terapia con voriconazolo per via endovenosa è stata di 10 giorni (range 2-85 giorni). Dopo la terapia con voriconazolo per via endovenosa, la durata mediana della terapia con voriconazolo per via orale è stata di 76 giorni (range 2-232 giorni).

Una risposta globale soddisfacente (risoluzione completa o parziale di tutti i sintomi e segni attribuibili, anomalie radiografiche/broncoscopiche presenti al basale) è stata riscontrata nel 53% dei pazienti trattati con voriconazolo rispetto al 31% dei pazienti trattati con il farmaco di confronto. La percentuale di sopravvivenza per il voriconazolo a 84 giorni è stata significativamente superiore a quella rilevata per il farmaco di confronto ed un beneficio clinicamente e statisticamente significativo è stato osservato a favore di voriconazolo sia per l’intervallo di tempo intercorso fino al momento del decesso sia per il tempo intercorso fino alla sospensione del trattamento a causa della tossicità del farmaco.

Questo studio ha confermato i risultati di un precedente studio prospettico in cui era stato ottenuto un esito positivo in soggetti con fattori di rischio per una prognosi infausta, inclusa la malattia del trapianto contro l’ospite e, in particolare, le infezioni cerebrali (normalmente associate ad una mortalità di circa il 100%).

Questi studi hanno incluso il trattamento dell’aspergillosi con localizzazione cerebrale, sinusale, polmonare e disseminata in pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo e di organo solido, con neoplasie ematologiche, cancro ed AIDS.

Candidemia in pazienti non neutropenici

L’efficacia di voriconazolo rispetto al regime con amfotericina B seguito da fluconazolo nel trattamento primario della candidemia è stata dimostrata in uno studio di confronto in aperto. Sono stati inclusi nello studio 370 pazienti non neutropenici (età superiore a 12 anni) con candidemia documentata, 248 dei quali trattati con voriconazolo. Per 9 pazienti nel gruppo voriconazolo e 5 nel gruppo amfotericina B seguita da fluconazolo è stata inoltre dimostrata la presenza di un’infezione micotica sistemica documentata. I pazienti con insufficienza renale sono stati esclusi dallo studio. La durata mediana del trattamento è stata di 15 giorni per entrambi i bracci di trattamento. Nell’analisi primaria il successo clinico, valutato in cieco da un Comitato di Revisione dei Dati (CRD) per lo studio dei medicinali, è stato definito come risoluzione/miglioramento di tutti i segni e sintomi clinici di infezione con eradicazione di Candida dal sangue e dai tessuti profondi infetti 12 settimane dopo il termine del trattamento (EOT). I pazienti che non sono stati valutati 12 settimane dopo EOT sono stati considerati come fallimenti. In questa analisi, il successo clinico è stato riscontrato nel 41% dei pazienti in entrambi i gruppi di trattamento.

In un’analisi secondaria, nella quale è stata adottata la valutazione del CRD all’ultimo time point valutabile (EOT, o 2, 6 o 12 settimane dopo EOT), voriconazolo e un regime di trattamento con amfotericina B seguita da fluconazolo hanno mostrato un successo clinico del 65% e 71% rispettivamente.

La valutazione dello sperimentatore del successo clinico ad ognuno dei time point dallo studio è illustrata nella seguente tabella.

Time point Voriconazolo (N=248) Amfotericina B
? fluconazolo (N=122)
EOT 178 (72%) 88 (72%)
2 settimane dopo EOT 125 (50%) 62 (51%)
6 settimane dopo EOT 104 (42%) 55 (45%)
12 settimane dopo EOT 104 (42%) 51 (42%)

Infezioni gravi da Candida refrattarie

Lo studio ha incluso 55 pazienti con infezioni sistemiche gravi da Candida refrattarie (incluse candidemia, candidiasi disseminata e altre candidiasi invasive) nelle quali il precedente trattamento antimicotico, in particolare con fluconazolo, non era stato efficace. In 24 pazienti è stata ottenuta una risposta positiva (in 15 casi la risposta è stata completa e in 9 casi è stata parziale). Nelle specie non albicans resistenti al fluconazolo è stato riscontrato un esito positivo in 3 casi su 3 di infezioni da C. krusei (risposta completa) ed in 6 casi su 8 di infezioni da C. glabrata (5 risposte complete, 1 risposta parziale). I dati di efficacia clinica sono supportati da un numero limitato di dati sulla sensibilità.

Infezioni da Scedosporium e Fusarium

E’ stato dimostrato che voriconazolo è efficace nei confronti dei seguenti patogeni fungini rari:

Scedosporium spp.: Una risposta positiva alla terapia con voriconazolo è stata riscontrata in 16 (6 risposte complete e 10 parziali) dei 28 pazienti con infezioni da S. apiospermum e in 2 (in entrambi i casi risposte parziali) dei 7 pazienti con infezioni da S. prolificans. Inoltre, una risposta positiva è stata riscontrata in 1 dei 3 pazienti con infezioni causate da più di un microrganismo, incluso lo Scedosporium spp.

Fusarium spp.: Sette pazienti su 17 (3 risposte complete e 4 parziali) sono stati trattati con successo con voriconazolo. Di questi 7 pazienti, 3 presentavano un’infezione oculare, 1 sinusale e 3 avevano un’infezione disseminata. Altri quattro pazienti con fusariosi avevano un’infezione causata da diversi microrganismi; in 2 di loro l’esito del trattamento è stato positivo.

La maggior parte dei pazienti in terapia con voriconazolo per il trattamento delle suddette rare infezioni erano stati intolleranti o refrattari a precedenti terapie antimicotiche.

Profilassi primaria di infezioni micotiche invasive – Efficacia nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali (HSCT) senza una precedente infezione micotica invasiva (IFI) certa o probabile.

Voriconazolo è stato messo a confronto con itraconazolo come profilassi primaria in uno studio in aperto, comparativo, multicentrico su adulti e adolescenti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) senza una precedente IFI certa o probabile. Il successo dello studio è stato definito come la capacità di continuare la profilassi con il farmaco dello studio per 100 giorni dopo il trapianto (HSCT) (senza interruzioni >14 giorni) e la sopravvivenza senza l’insorgenza di una IFI certa o probabile per 180 giorni dopo il trapianto (HSCT). Il gruppo MITT (Modified Intent-To- Treat) comprendeva 465 pazienti che erano stati sottoposti a trapianto allogenico (HSCT) di cui il 45% con leucemia mieloide acuta (LMA). Il 58% dei pazienti seguiva un regime di condizionamento mieloablativo. La profilassi con il farmaco dello studio è iniziata immediatamente dopo il trapianto (HSCT): a 224 pazienti è stato somministrato voriconazolo e a 241 pazienti itraconazolo. La durata media della profilassi con il farmaco dello studio è stata di 96 giorni per voriconazolo e 68 giorni per itraconazolo nel gruppo MITT.

I tassi di successo e altri endpoint secondari sono riportati nella seguente tabella:

Endpoint dello studio Voriconazolo N=224 Itraconazolo N=241 Differenza tra le proporzioni e intervallo di confidenza (IC) del 95% Valore-
_p
Successo al Giorno 180* 109 (48,7%) 80 (33,2%) 16,4% (7,7%, 25,1%)** 0,0002**
Successo al Giorno 100 121 (54,0%) 96 (39,8%) 15,4% (6,6%, 24,2%)** 0,0006**
Completati almeno 100 giorni di
profilassi con il farmaco in studio
120 (53,6%) 94 (39,0%) 14,6% (5,6%, 23,5%) 0,0015
Sopravvivenza al Giorno 180 184 (82,1%) 197 (81.7%) 0,4% (-6,6%, 7,4%) 0,9107
IFI certa o probabile sviluppata
fino al Giorno 180
3 (1,3%) 5 (2.1%) -0,7% (-3,1%, 1,6%) 0,5390
IFI certa o probabile sviluppata
fino al Giorno 100
2 (0,9%) 4 (1,7%) -0,8% (-2,8%, 1,3%) 0,4589
IFI certa o probabile sviluppata
durante la somministrazione del farmaco in studio
0 3 (1,2%) -1,2% (-2,6%, 0,2%) 0,0813

* Endpoint primario dello studio

** Differenza tra le proporzioni, intervallo di confidenza (IC) del 95% e valore-p ottenuti dopo la correzione per randomizzazione

Il tasso di insorgenza di IFI fino al Giorno 180 e l’endpoint primario dello studio, rappresentato dal Successo al Giorno 180, per i pazienti con Leucemia Mieloide Acuta (LMA) e sottoposti a regime di condizionamento mieloloablativo, rispettivamente, sono riportati nella seguente tabella:

LMA

Endpoint dello studio Voriconazolo (N=98) Itraconazolo (N=109) Differenza tra le proporzioni e intervallo di confidenza (IC)
del 95%
Insorgenza IFI – Giorno 180 1 (1,0%) 2 (1,8%) -0,8% (-4,0%, 2,4%) **
Successo al Giorno 180* 55 (56,1%) 45 (41,3%) 14,7% (1,7%, 27,7%)***

* Endpoint primario dello studio

** Non-inferiorità dimostrata con un margine del 5%

*** Differenza tra le proporzioni e IC del 95% ottenuta dopo la correzione per randomizzazione

Regimi di condizionamento mieloablativo

Endpoint dello studio Voriconazolo (N=125) Itraconazolo (N=143) Differenza tra le proporzioni e
intervallo di confidenza (IC) del 95%
Insorgenza IFI – Giorno 180 2 (1,6%) 3 (2,1%) -0,5% (-3,7%, 2,7%) **
Successo al Giorno 180* 70 (56,0%) 53 (37,1%) 20,1% (8,5%, 31,7%)***

* Endpoint primario dello studio

** Non-inferiorità dimostrata con un margine del 5%

*** Differenza tra le proporzioni e IC del 95% ottenuta dopo la correzione per randomizzazione

Profilassi secondaria di IFI – Efficacia nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) con precedente infezione micotica invasiva (IFI) certa o probabile Voriconazolo è stato studiato come farmaco di profilassi secondaria in uno studio in aperto, non- comparativo, multicentrico su pazienti adulti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) con precedente IFI certa o probabile. L’endpoint primario era il tasso di insorgenza di IFI certa o probabile durante il primo anno dopo HSCT. Il gruppo MITT comprendeva 40 pazienti con precedente IFI, tra cui 31 con aspergillosi, 5 con candidiasi e 4 con altri tipi di IFI. La durata media della profilassi con il farmaco dello studio è stata di 95,5 giorni per il gruppo MITT.

Una IFI certa o probabile si è sviluppata nel 7,5% (3/40) dei pazienti durante il primo anno dopo HSCT, tra cui un paziente con candidemia, uno con scedosporiosi (entrambi recidive di una precedente IFI) e uno con zigomicosi. Il tasso di sopravvivenza è stato dell’80,0% (32/40) al Giorno 180 e del 70,0% (28/40) dopo 1 anno.

Durata del trattamento

Negli studi clinici, 705 pazienti sono stati trattati con voriconazolo per oltre 12 settimane e 164 di questi hanno assunto il farmaco per oltre 6 mesi.

Popolazione pediatrica

Sessantuno pazienti pediatrici di età compresa tra 9 mesi e 15 anni con infezioni micotiche invasive accertate o probabili sono stati trattati con voriconazolo. Questa popolazione includeva 34 pazienti di età compresa tra 2 e < 12 anni e 20 pazienti tra 12 e 15 anni.

La maggior parte (57/61) non aveva risposto a precedenti terapie antimicotiche. Gli studi terapeutici hanno incluso 5 pazienti di età 12-15 anni, mentre gli altri pazienti hanno ricevuto voriconazolo nell’ambito dei programmi sull’uso compassionevole. Le malattie di base in questi pazienti includevano neoplasie ematologiche (27 pazienti) e malattia granulomatosa cronica (14 pazienti). L’infezione micotica maggiormente trattata è stata l’aspergillosi (43/61; 70%).

Studi clinici sull’intervallo QTc

E’ stato effettuato uno studio randomizzato, in crossover, in dose singola verso placebo per valutare l’effetto sull’intervallo QTc in volontari sani trattati con ketoconazolo e con tre dosi di voriconazolo somministrato per via orale. Rispetto al basale, il valore medio degli incrementi massimi dell’intervallo QTc aggiustati per il placebo dopo somministrazione di 800, 1200 e 1600 mg di voriconazolo è stato rispettivamente pari a 5,1, 4,8 e 8,2 msec per voriconazolo e 7,0 msec per ketoconazolo 800 mg. Nessun soggetto in nessun gruppo ha riportato un incremento dell’intervallo QTc ? 60 msec rispetto al basale. In nessun soggetto è stato rilevato un intervallo potenzialmente rilevante da un punto di vista clinico superiore alla soglia di 500 msec.


Voriconazolo pf Inf fl 200 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Voriconazolo pf Inf fl 200 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Voriconazolo pf Inf fl 200 mg

Caratteristiche farmacocinetiche generali

La farmacocinetica di voriconazolo è stata studiata in soggetti sani, in particolari popolazioni e nei pazienti. Durante la somministrazione orale di dosi da 200 mg o 300 mg due volte al giorno per 14 giorni in pazienti a rischio di aspergillosi (principalmente pazienti con neoplasie maligne dei tessuti linfatici ed emopoietici), le caratteristiche farmacocinetiche osservate di assorbimento rapido e costante, accumulo e farmacocinetica non lineare erano in accordo con quelle osservate nei volontari sani.

La farmacocinetica di voriconazolo non è lineare a causa della saturazione del suo metabolismo. Per questo motivo, quando si aumentano le dosi si osserva un’esposizione al farmaco che non è proporzionale alla dose, bensì maggiore. Si calcola che in media un incremento della dose orale da 200 mg due volte al giorno a 300 mg due volte al giorno porti ad un aumento di 2,5 volte nell’esposizione al farmaco (AUC?). La dose di mantenimento per via orale di 200 mg (o 100 mg per i pazienti di peso corporeo inferiore a 40 kg) determina un’esposizione a voriconazolo simile alla somministrazione di 3 mg/kg per via endovenosa. Una dose di mantenimento per via orale di 300 mg (o 150 mg per i pazienti di peso corporeo inferiore a 40 kg) determina un’esposizione simile alla somministrazione di 4 mg/kg per via endovenosa. Quando si somministrano le dosi da carico raccomandate per via endovenosa o orale, le concentrazioni plasmatiche prossime allo steady-state vengono raggiunte entro le prime 24 ore dalla somministrazione. Se non viene somministrata la dose da carico, l’accumulo si verifica con la somministrazione di dosi multiple due volte al giorno e le concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario di voriconazolo vengono raggiunte entro il 6° giorno nella maggior parte dei soggetti.

Assorbimento

Voriconazolo viene rapidamente e quasi completamente assorbito dopo somministrazione orale e le massime concentrazioni plasmatiche (Cmax) vengono raggiunte 1-2 ore dalla somministrazione. E’ stata stimata una biodisponibilità assoluta di voriconazolo dopo somministrazione orale pari al 96%. Quando si somministrano dosi multiple di voriconazolo insieme ad un pasto ricco di grassi la Cmax e la AUC? si riducono rispettivamente del 34% e del 24%. L’assorbimento di voriconazolo non viene modificato dalle alterazioni del pH gastrico.

Distribuzione

Il volume di distribuzione di voriconazolo allo steady-state è pari a 4,6 l/kg, il che suggerisce un’ampia distribuzione nei tessuti. Il legame con le proteine plasmatiche è del 58%.

I campioni del liquido cerebrospinale prelevati da otto pazienti in un programma di studio per uso compassionevole hanno evidenziato concentrazioni rilevabili di voriconazolo in tutti i pazienti.

Biotrasformazione

La variabilità inter-soggetto della farmacocinetica di voriconazolo è elevata.

Il principale metabolita del voriconazolo è il N-ossido, che rappresenta il 72% dei metaboliti radiomarcati in circolo nel plasma. Questo metabolita possiede una attività antimicotica minima e pertanto non contribuisce all’efficacia complessiva del voriconazolo.

Eliminazione

Voriconazolo viene eliminato per via epatica e meno del 2% della dose viene eliminato immodificato nelle urine.

Dopo somministrazione di una dose radiomarcata di voriconazolo, circa l’80% della radioattività si ritrova nelle urine dopo somministrazione multipla per via endovenosa e l’83% nelle urine dopo somministrazione multipla per via orale. La maggior parte (> 94%) della radioattività totale viene escreta nelle prime 96 ore dopo somministrazione orale o endovenosa.

L’emivita terminale di voriconazolo dipende dalla dose ed è circa di 6 ore dopo somministrazione di 200 mg (via orale). Poiché la farmacocinetica non è lineare, l’emivita terminale non è utile per prevedere l’accumulo o l’eliminazione di voriconazolo.

Farmacocinetica in gruppi particolari di pazienti

Sesso di appartenenza

In uno studio con dosi multiple per via orale, la Cmax e la AUC? in donne sane giovani sono state rispettivamente dell’83% e del 113% più elevate rispetto a quanto riscontrato in soggetti maschi sani giovani (18-45 anni). Nello stesso studio, non sono state riscontrate differenze significative nella Cmax e AUC? tra soggetti sani maschi anziani e donne sane anziane (età ? 65 anni).

Nel programma clinico non è stato effettuato alcun aggiustamento della dose in base al sesso. Il profilo di sicurezza e le concentrazioni plasmatiche osservate nei pazienti maschi e femmine erano

sovrapponibili. Pertanto, non è necessario un aggiustamento della dose in base al sesso di appartenenza.

Anziani

In uno studio con dosi multiple per via orale, la Cmax e la AUC? in soggetti maschi sani anziani (età

? 65 anni) sono state del 61% e 86% rispettivamente più elevate rispetto a quanto riscontrato in soggetti maschi sani giovani (18-45 anni). Non sono state osservate differenze significative nella Cmax e AUC? tra donne sane anziane (età ? 65 anni) e donne sane giovani (18-45 anni).

Negli studi terapeutici non è stato effettuato alcun aggiustamento della dose in base all’età. È stata osservata una correlazione tra concentrazioni plasmatiche ed età. Il profilo di sicurezza di voriconazolo nei pazienti giovani ed anziani è simile e pertanto non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.2).

Popolazione pediatrica

Le dosi raccomandate nei bambini e nei pazienti adolescenti si basano su un’analisi dei dati di farmacocinetica di popolazione ottenuti da 112 pazienti pediatrici immunocompromessi di età compresa tra 2 e < 12 anni e 26 pazienti adolescenti immunocompromessi di età compresa tra 12 e

< 17 anni. In 3 studi pediatrici di farmacocinetica sono state valutate dosi multiple di 3, 4, 6, 7 e 8 mg/kg due volte al giorno per via endovenosa, e dosi multiple di 4 mg/kg, 6 mg/kg e 200 mg due volte al giorno per via orale (utilizzando la polvere per sospensione orale). In uno studio di farmacocinetica condotto su pazienti adolescenti sono state valutate dosi di carico per via endovenosa di 6 mg/kg due volte al giorno al 1° giorno, seguite da una dose per via endovenosa di 4 mg/kg due volte al giorno e per via orale di 300 mg in compresse due volte al giorno. Maggiore variabilità interindividuale è stata osservata nei pazienti pediatrici rispetto agli adulti.

Un confronto dei dati di farmacocinetica nelle popolazioni di pazienti pediatrici e adulti ha dimostrato che l’esposizione totale prevista (AUC?) nei bambini a seguito della somministrazione di una dose di carico di 9 mg/kg per via endovenosa era paragonabile a quella riscontrata negli adulti a seguito della somministrazione di una dose di carico di 6 mg/kg per via endovenosa. Le esposizioni totali previste nei bambini a seguito della somministrazione di dosi di mantenimento di 4 e 8 mg/kg due volte al giorno per via endovenosa erano paragonabili a quelle riscontrate negli adulti a seguito della somministrazione di dosi rispettivamente di 3 e 4 mg/kg due volte al giorno per via endovenosa. L’esposizione totale prevista nei bambini a seguito della somministrazione di una dose di mantenimento di 9 mg/kg (fino ad un massimo di 350 mg) due volte al giorno per via orale è risultata paragonabile a quella riscontrata negli adulti a seguito della somministrazione di 200 mg due volte al giorno per via orale. La somministrazione di una dose di 8 mg/kg per via endovenosa determinerà un’esposizione al voriconazolo circa 2 volte maggiore rispetto a una dose di 9 mg/kg somministrata per via orale.

La dose di mantenimento per via endovenosa più elevata nei pazienti pediatrici rispetto agli adulti riflette la maggiore capacità di eliminazione dei pazienti pediatrici a causa di un rapporto maggiore tra massa epatica e peso corporeo. Tuttavia, la biodisponibilità orale può essere limitata nei pazienti pediatrici che presentano malassorbimento ed un peso corporeo molto basso in relazione all’età. In questo caso, si raccomanda la somministrazione di voriconazolo per via endovenosa.

Le esposizioni al voriconazolo nella maggior parte dei pazienti adolescenti è risultata paragonabile a quelle riscontrate negli adulti che ricevevano gli stessi regimi posologici. Tuttavia, un’esposizione più bassa al voriconazolo è stata osservata in alcuni giovani adolescenti con un basso peso corporeo rispetto agli adulti. È probabile che questi soggetti possano metabolizzare il voriconazolo in modo più simile ai bambini che agli adolescenti/adulti. Sulla base dell’analisi farmacocinetica di popolazione, adolescenti di età compresa tra 12 e 14 anni e di peso corporeo inferiore a 50 kg devono ricevere le dosi indicate per i bambini (vedere paragrafo 4.2).

Compromissione renale

In pazienti con disfunzione renale da moderata a grave (livelli della creatinina sierica > 2,5 mg/dl), si verifica un accumulo del veicolo per la somministrazione endovenosa, SBECD ( vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Compromissione epatica

Dopo una singola dose orale (200 mg), la AUC era del 233% maggiore in soggetti con cirrosi epatica lieve-moderata (Child-Pugh A e B) rispetto ai soggetti con normale funzionalità epatica. Il legame di voriconazolo con le proteine plasmatiche non è stato modificato dalla compromissione epatica.

In uno studio in dose multipla per via orale, la AUC? è risultata simile in soggetti con cirrosi epatica moderata (Child-Pugh B) trattati con una dose di mantenimento di 100 mg due volte al giorno e in soggetti con normale funzionalità epatica trattati con 200 mg due volte al giorno. Non sono disponibili i dati di farmacocinetica per i pazienti con grave cirrosi epatica (Child-Pugh C) (vedere paragrafì 4.2 e 4.4).


Voriconazolo pf Inf fl 200 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Voriconazolo pf Inf fl 200 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Voriconazolo pf Inf fl 200 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Voriconazolo pf Inf fl 200 mg: dati sulla sicurezza

Gli studi di tossicità a dosi ripetute condotti con voriconazolo hanno indicato che il fegato è l’organo bersaglio. Come si verifica con altri agenti antimicotici, casi di epatotossicità si sono verificati con esposizioni plasmatiche simili a quelle raggiunte con le dosi terapeutiche impiegate nell’uomo. Nel ratto, nel topo e nel cane, il voriconazolo ha causato anche minime alterazioni a livello delle ghiandole surrenali. Gli studi convenzionali di sicurezza farmacologica, genotossicità o potenziale carcinogenico non hanno rivelato particolari rischi per l’uomo.

Negli studi sulla riproduzione è stato osservato che il voriconazolo è teratogeno nei ratti ed embriotossico nei conigli in presenza di esposizioni sistemiche uguali a quelle raggiunte con le dosi terapeutiche impiegate nell’uomo. Nello studio sullo sviluppo pre- e post-natale effettuato sui ratti con esposizioni di farmaco inferiori a quelle raggiunte nell’uomo con le dosi terapeutiche, il voriconazolo ha prolungato la durata della gestazione e delle doglie, ha prodotto distocia con conseguente mortalità materna ed ha ridotto la sopravvivenza perinatale dei cuccioli. Gli effetti sul parto sono probabilmente mediati da meccanismi specie-specifici che coinvolgono la riduzione dei livelli di estradiolo e sono in linea con quelli osservati con altri antimicotici della classe degli azoli. La somministrazione di voriconazolo non ha indotto alcuna limitazione della fertilità in ratti maschi o femmine a livelli di esposizione simili a quelli raggiunti con le dosi terapeutiche impiegate nell’uomo.

I dati preclinici sul veicolo per la somministrazione endovenosa, SBECD, hanno indicato che i principali effetti sono stati la vacuolizzazione dell’epitelio del tratto urinario e l’attivazione dei macrofagi nel fegato e polmoni negli studi di tossicità con dosi ripetute. Poiché il risultato al test GMPT (test di massimizzazione della cavia) è stato positivo, i medici devono essere consapevoli del potenziale di ipersensibilizzazione della formulazione endovenosa. Gli studi convenzionali di genotossicità e riproduzione condotti con l’eccipiente SBECD non hanno evidenziato particolari rischi per l’uomo. Non sono stati condotti studi di cancerogenesi con la SBECD. E’ stato dimostrato che un’impurezza presente nella SBECD è un agente mutageno alchilante con evidenze di cancerogenesi nei roditori. Questa impurezza deve essere considerata quale sostanza dotata di potenziale cancerogeno nell’uomo. Alla luce di questi dati la durata del trattamento con la formulazione endovenosa non deve superare i 6 mesi.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Voriconazolo pf Inf fl 200 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Voriconazolo pf Inf fl 200 mg

Voriconazolo pf Inf fl 200 mg: interazioni

Ad eccezione di quanto altrimenti specificato, gli studi di interazione con altri medicinali sono stati effettuati in soggetti sani maschi adulti, con l’impiego di dosi multiple di voriconazolo orale alla dose di 200 mg due volte al giorno (BID) fino al raggiungimento dello stato stazionario. Questi risultati si applicano anche ad altre popolazioni di pazienti e ad altre vie di somministrazione.

Tabella delle interazioni

Le interazioni tra voriconazolo e altri medicinali sono elencate nella tabella riportata di seguito (una volta al giorno è indicato come “QD”, due volte al giorno come “BID”, tre volte al giorno come “TID” e non determinato come “ND”). La direzione della freccia per ogni parametro di farmacocinetica si basa sull’intervallo di confidenza del 90% del rapporto della media geometrica, che può essere compreso entro (?), inferiore (?) o superiore (?) all’intervallo 80-125%. L’asterisco (*) indica un’interazione reciproca. AUC?, AUCt e AUC0-

? rappresentano l’area sotto la curva rispettivamente in un intervallo di dosi, dal tempo zero al tempo con una misurazione rilevabile, e dal tempo zero a infinito.

Nella tabella le interazioni sono presentate nell’ordine seguente: controindicazioni, interazioni che richiedono un aggiustamento della dose e un attento monitoraggio clinico e/o biologico, ed infine quelle che non comportano significative interazioni farmacocinetiche ma che possono avere una rilevanza clinica in questo campo terapeutico.

Medicinale
[Meccanismo di interazione]
Interazione Variazione della
geometrica (%)
media Raccomandazioni somministrazione
concomitante
sulla
Astemizolo, cisapride, Sebbene tale interazione non sia Controindicata (vedere
pimozide, chinidina e stata studiata, l’aumento delle paragrafo 4.3)
terfenadina concentrazioni plasmatiche di questi
Medicinale
[Meccanismo di interazione]
Interazione
Variazione della media geometrica (%)
Raccomandazioni somministrazione
concomitante
sulla
] medicinali può causare un
prolungamento dell’intervallo QTc e rari casi di torsioni di punta.
Carbamazepina e barbiturici a lunga durata d’azione (per es.
fenobarbital, metilfenobarbital) [induttori potenti del CYP450]
Sebbene tale interazione non sia stata studiata, è probabile che la carbamazepina e i barbiturici a lunga durata d’azione riducano significativamente le concentrazioni
plasmatiche di voriconazolo.
Controindicata
paragrafo 4.3)
(vedere
Efavirenz (un inibitore non- nuclesidico della trascrittasi inversa)
]
Efavirenz 400 mg QD somministrato in concomitanza con voriconazolo 200 mg BID* Efavirenz Cmax ?38% Efavirenz AUC? ?44% Voriconazolo Cmax ?61% Voriconazolo AUC? ?77% L’uso di dosi standard di voriconazolo con dosi di efavirenz da 400 mg QD o superiori è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Efavirenz 300 mg QD, somministrato in concomitanza con voriconazolo 400 mg BID* Rispetto a efavirenz 600 mg QD, Efavirenz Cmax ?
Efavirenz AUC? ?17%
Rispetto a voriconazolo 200 mg BID,
Voriconazolo Cmax ?23%
Voriconazolo AUC? ?7%
Voriconazolo può essere somministrato in concomitanza con efavirenz se la dose di mantenimento di voriconazolo è aumentata a 400 mg BID e la dose di efavirenz è diminuita a 300 mg QD.
Quando il trattamento con voriconazolo viene interrotto, la dose iniziale di efavirenz deve essere ripristinata (vedere paragrafo 4.2 e 4.4).
Alcaloidi della segale cornuta Sebbene questa interazione non sia
(per es.
ergotamina e
stata studiata, è probabile che il
diidroergotamina) voriconazolo incrementi le Controindicata (vedere
] concentrazioni plasmatiche degli paragrafo 4.3)
alcaloidi della segale cornuta e causi
ergotismo.
Rifabutina
300 mg QD
300 mg QD (somministrata in concomitanza con voriconazolo 350 mg BID)*
Voriconazolo Cmax ?69% Voriconazolo AUC? ?78%
Rispetto a voriconazolo 200 mg BID,
Voriconazolo Cmax ?4%
Voriconazolo AUC? ?32%
L’uso concomitante di voriconazolo e rifabutina deve essere evitato a meno che i benefici superano i rischi.
La dose di mantenimento di voriconazolo può essere aumentata a 5 mg/kg per via endovenosa BID, o da 200 mg a 350 mg per via orale BID (da 100 mg a 200 mg per via orale BID in pazienti di peso
Medicinale
[Meccanismo di interazione]
Interazione
Variazione della media geometrica (%)
Raccomandazioni sulla somministrazione
concomitante
300 mg QD (somministrata in concomitanza con voriconazolo 400 mg BID)* Rifabutina Cmax ?195% Rifabutina AUC? ?331%
Rispetto a voriconazolo 200 mg BID,
Voriconazolo Cmax ?104%
Voriconazolo AUC? ?87%
inferiore a 40 kg) (vedere paragrafo 4.2).
Quando la rifabutina viene somministrata
insieme al voriconazolo si raccomanda un attento
Rifampicina (600 mg QD)
[induttore potente del CYP450]
Voriconazolo Cmax ?93% Voriconazolo AUC? ?96% Controindicata (vedere paragrafo 4.3)
Ritonavir (inibitore della proteasi)
]
Dose alta (400 mg BID) Ritonavir Cmax e AUC? ? Voriconazolo Cmax ?66% Voriconazolo AUC? ?82% La somministrazione concomitante di voriconazolo ed elevate dosi di ritonavir (400 mg e oltre BID) è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Dose bassa (100 mg BID)* Ritonavir Cmax ?25% Ritonavir AUC? ?13% Voriconazolo Cmax ?24% Voriconazolo AUC? ?39% La somministrazione concomitante di voriconazolo e basse dosi di ritonavir (100 mg BID) deve essere evitata, a meno che la valutazione del rapporto rischio/beneficio per il paziente giustifichi l’uso di voriconazolo.
Erba di S.
Giovanni
[induttore del CYP450; induttore della P-gp]
300 mg TID (somministrato in concomitanza con una dose singola di voriconazolo da 400 mg) In uno studio clinico indipendente pubblicato,
Voriconazolo AUC0-
? ?59%
Controindicata (vedere paragrafo 4.3)
Everolimus Sebbene questa interazione non sia La somministrazione
, stata studiata, è probabile che il concomitante di voriconazolo
substrato della P-gp] voriconazolo determini un con everolimus non è
incremento significativo delle raccomandata poiché il
concentrazioni plasmatiche di voriconazolo può aumentare
everolimus. significativamente le
concentrazioni di everolimus.
(vedere paragrafo 4.4).
] Voriconazolo Cmax ?57%
Voriconazolo AUC? ?79% Fluconazolo Cmax ND
Non è stata determinata la riduzione della dose e/o la frequenza di somministrazione
Medicinale
[Meccanismo di interazione]
Interazione
Variazione della media geometrica (%)
Raccomandazioni sulla somministrazione
concomitante
Fluconazolo AUC? ND del voriconazolo e del fluconazolo che possa eliminare questo effetto.
Si raccomanda il monitoraggio delle reazioni avverse associate al voriconazolo se somministrato di seguito a
fluconazolo.
Fenitoina
e induttore potente del CYP450]
L’uso concomitante di
300 mg QD Voriconazolo Cmax ?49% Voriconazolo AUC? ?69% voriconazolo e fenitoina deve essere evitato a meno che i
benefici superino i rischi.
Si raccomanda un attento
monitoraggio dei livelli plasmatici di fenitoina.
La fenitoina può essere
300 mg QD (somministrato in concomitanza con voriconazolo 400 mg BID)* Fenitoina Cmax ?67% Fenitoina AUC? ?81%
Rispetto a voriconazolo 200 mg BID,
Voriconazolo Cmax ?34%
Voriconazolo AUC? ?39%
somministrata insieme al voriconazolo se la dose di mantenimento di voriconazolo viene aumentata a 5 mg/kg EV BID o da 200 mg a 400 mg BID per via orale (da 100 mg a 200 mg BID per via orale in
pazienti di peso inferiore ai
40 kg) (vedere paragrafo 4.2).
Anticoagulanti
Warfarin (30 mg in dose singola, somministrato in concomitanza con 300 mg BID di voriconazolo)
Altri cumarinici orali
(per es.
fenprocumone, acenocumarolo)
]
L’incremento massimo del tempo di protrombina è stato circa il doppio.
Sebbene questa interazione non sia stata studiata, è probabile che il voriconazolo incrementi le concentrazioni plasmatiche degli anticoagulanti cumarinici, il che può
causare un aumento del tempo di protrombina.
Si raccomanda un attento monitoraggio del tempo di protrombina o di eseguire gli ulteriori test idonei della coagulazione, e la dose degli anticoagulanti deve essere adattata di conseguenza.
Benzodiazepine (per es. Sebbene tale interazione non sia Una riduzione della dose di
midazolam, triazolam, stata clinicamente studiata, è benzodiazepine deve essere
alprazolam) probabile che voriconazolo possa considerata.
] aumentare le concentrazioni
plasmatiche delle benzodiazepine
e
causare un effetto sedativo
prolungato.
Immunosoppressori
]
Medicinale
[Meccanismo di interazione]
Interazione
Variazione della media geometrica (%)
Raccomandazioni sulla somministrazione
concomitante
Sirolimus (2 mg in dose singola) In uno studio indipendente
pubblicato,
Sirolimus Cmax ?6,6 volte Sirolimus AUC0-
? ?11 volte
La somministrazione concomitante di voriconazolo e sirolimus è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Ciclosporina (in pazienti stabili sottoposti a trapianto di rene in corso di terapia cronica con ciclosporina) Ciclosporina Cmax ?13% Ciclosporina AUC? ?70% Quando il trattamento con voriconazolo viene avviato in pazienti che sono già in terapia con ciclosporina, si raccomanda di dimezzare la dose di ciclosporina e di monitorare attentamente i livelli della stessa.
L’aumento dei livelli di ciclosporina è stato associato a nefrotossicità.
Quando la somministrazione di voriconazolo viene sospesa, i livelli di ciclosporina devono essere attentamente monitorati e la dose aumentata se necessario.
Tacrolimus (0,1 mg/kg in dose singola) Tacrolimus Cmax ?117% Tacrolimus AUCt ?221% Quando il trattamento con voriconazolo viene avviato in pazienti che sono già in terapia con tacrolimus, si raccomanda di ridurre ad un terzo la dose originale di tacrolimus e di monitorare attentamente i livelli dello stesso.
L’aumento dei livelli di tacrolimus è stato associato a nefrotossicità.
Quando la somministrazione di voriconazolo viene sospesa, i livelli di tacrolimus devono essere attentamente monitorati e la dose aumentata se necessario.
Oppiacei a lunga durata d’azione
]

idrocodone) deve essere presa in considerazione.
Un frequente monitoraggio delle reazioni avverse associate all’uso degli oppiacei
può essere necessario.

Ossicodone (10 mg in dose singola) In uno studio indipendente pubblicato,
Ossicodone Cmax ?1,7 volte
Ossicodone AUC0-
? ?3,6 volte
Medicinale
[Meccanismo di interazione]
Interazione Variazione
geometrica (%)
della media Raccomandazioni somministrazione
concomitante
sulla
Metadone (32-100 mg QD) R-metadone (attivo) Cmax ?31% Si raccomanda un
] R-metadone (attivo) AUC? ?47% monitoraggio frequente delle
S-metadone Cmax ?65%
S-metadone AUC? ?103%
reazioni avverse e della
tossicità correlati al metadone, incluso il prolungamento del
QTc.
Può essere necessaria
una riduzione della dose di
metadone.
Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS)
]
Si raccomanda un monitoraggio frequente delle reazioni avverse e della tossicità correlate ai FANS.
Può essere necessaria una riduzione della dose dei FANS.
Ibuprofene (400 mg in dose singola)
Diclofenac (50 mg in dose singola)
S-Ibuprofene Cmax ?20%
S-Ibuprofene AUC0-
? ?100%
Diclofenac Cmax ?114% Diclofenac AUC0-
? ?78%
] Omeprazolo Cmax ?116%
Omeprazolo AUC? ?280% Voriconazolo Cmax ?15% Voriconazolo AUC? ?41%
Non è raccomandato un aggiustamento della dose di voriconazolo.
Quando il trattamento con voriconazolo viene avviato in pazienti che sono già in trattamento con omeprazolo alla dose di 40 mg o superiore, si raccomanda di dimezzare la
dose di omeprazolo.
Contraccettivi orali* Etinilestradiolo Cmax ?36% Si raccomanda il monitoraggio
; Etinilestradiolo AUC? ?61% delle reazioni avverse correlate

Noretisterone/etinilestradiolo (1 mg/0,035 mg QD)

Noretisterone Cmax ?15% Noretisterone AUC? ?53%
Voriconazolo Cmax ?14%
all’uso dei contraccettivi orali
in aggiunta a quelli correlati al voriconazolo.
Voriconazolo AUC? ?46%
Oppiacei a breve durata d’azione
]

sufentanil) deve essere presa in considerazione.
Si raccomanda un frequente ed accurato monitoraggio della depressione respiratoria e delle altre reazioni avverse associate
agli oppiacei.

Alfentanil (20 ?g/kg in dose singola, in concomitanza con naloxone)
Fentanil (5 ?g/kg in dose singola)
In uno studio indipendente pubblicato,
Alfentanil AUC0-
? ?6 volte
In uno studio indipendente pubblicato,
Fentanil AUC0-
? ?1,34 volte
Statine (per es.
lovastatina)
Sebbene tale interazione non sia Si deve considerare una
] stata clinicamente studiata, è riduzione della dose delle
probabile che voriconazolo aumenti statine.
Medicinale
[Meccanismo di interazione]
Interazione
Variazione della media geometrica (%)
Raccomandazioni somministrazione
concomitante
sulla
le concentrazioni plasmatiche delle
Sulfaniluree (per es. Sebbene tale interazione non sia Si raccomanda un attento
tolbutamide, glipizide, stata studiata, è probabile che monitoraggio della glicemia.
gliburide) voriconazolo aumenti le Si deve considerare una
] concentrazioni plasmatiche delle riduzione della dose delle
sulfaniluree e causi ipoglicemia. sulfaniluree.
Alcaloidi della Vinca (per es. Sebbene tale interazione non sia Si deve considerare una
vincristina e vinblastina) stata studiata, è probabile che riduzione della dose degli
] voriconazolo aumenti le alcaloidi della vinca.
concentrazioni plasmatiche degli
alcaloidi della vinca e può causare
neurotossicità.
Altri inibitori delle proteasi Interazioni non studiate Possono essere necessari un
dell’HIV (per es.
saquinavir,
clinicamente.
Gli studi in vitro
attento monitoraggio di
amprenavir e nelfinavir)* mostrano che voriconazolo può eventuali episodi di tossicità da
[substrati e inibitori del inibire il metabolismo degli inibitori farmaco e/o mancanza di
] delle proteasi dell’HIV, inoltre il efficacia, e un aggiustamento
metabolismo di voriconazolo può della dose.
essere inibito anche dagli inibitori
delle proteasi dell’HIV.
Altri inibitori non nucleosidici Interazioni non studiate Possono essere necessari un
della trascrittasi inversa clinicamente.
Gli studi in vitro
attento monitoraggio di
(NNRTI) (per es.
delavirdina,
dimostrano che il metabolismo di eventuali episodi di tossicità da
nevirapina)* voriconazolo può essere inibito farmaco e/o mancanza di
dagli NNRTI e che voriconazolo efficacia, e un aggiustamento
o induttori del CYP450] può inibire il metabolismo degli della dose.
NNRTI.
I risultati degli effetti di
efavirenz sul voriconazolo
suggeriscono che il metabolismo di
voriconazolo può essere indotto da
un NNRTI.
Cimetidina (400 mg BID) Voriconazolo Cmax ?18% Nessun aggiustamento della
[inibitore non specifico
CYP450 con azione
del
di
Voriconazolo AUC? ?23% dose.
incremento del pH gastrico]
Digossina (0,25 mg QD)
[substrato della P-gp]
Digossina Cmax ? Digossina AUC? ? Nessun aggiustamento dose. della
Indinavir (800 mg TID) Indinavir Cmax ? Nessun aggiustamento della
[inibitore e substrato del Indinavir AUC? ? dose.
] Voriconazolo Cmax ?
Voriconazolo AUC? ?
Antibiotici macrolidi
Eritromicina (1 g BID)
]
Voriconazolo Cmax e AUC? ?
Azitromicina (500 mg QD) Voriconazolo Cmax e AUC? ? Nessun aggiustamento della
dose.
L’effetto di voriconazolo sia
sull’azitromicina che
sull’eritromicina non è noto.
Medicinale
[Meccanismo di interazione]
Interazione Variazione
geometrica (%)
della media Raccomandazioni somministrazione
concomitante
sulla
Acido micofenolico (1 g in dose singola)
[substrato della UDP- glucoronil transferasi]
Acido micofenolico Cmax ? Acido micofenolico AUCt ? Nessun aggiustamento dose. della
Prednisolone (60 mg
singola)
]
in dose Prednisolone Cmax ?11% Prednisolone AUC0-
? ?34%
Nessun aggiustamento dose. della
Ranitidina (150 mg BID)
[aumenta il pH gastrico]
Voriconazolo Cmax e AUC? ? Nessun aggiustamento
dose.
della


Voriconazolo pf Inf fl 200 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Voriconazolo pf Inf fl 200 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Voriconazolo Pfizer altera lievemente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Può causare alterazioni transitorie e reversibili a carico della vista, incluso offuscamento della vista, percezione visiva alterata/potenziata e/o fotofobia. I pazienti devono evitare compiti potenzialmente pericolosi, come guidare veicoli o usare macchinari quando si presentano questi sintomi.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco