Fragmin (Dalteparina Sodica): indicazioni e modo d’uso
Fragmin (Dalteparina Sodica) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:
Profilassi delle trombosi venose profonde in chirurgia generale ed in chirurgia ortopedica.
Profilassi della coagulazione extracorporea nell’emodialisi e nell’emofiltrazione fino alle 4 ore di durata. Trattamento della trombosi venosa profonda acuta.
Prevenzione della ricorrenza del tromboembolismo venoso in pazienti oncologici
Malattia coronarica instabile quale l’angina instabile e l’infarto miocardico non Q in associazione ad acido acetilsalicilico.
Fragmin: come si usa?
Come per tutti i farmaci, anche per Fragmin è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.
Se però non ricordate come prendere Fragmin ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.
Posologia di Fragmin
Profilassi della trombosi venosa profonda
Chirurgia generale
2500 UI per iniezione s.c. 1-2 ore prima dell’intervento e, successivamente, 2500 UI s.c. al mattino per 5 giorni.
Chirurgia dell’anca
è possibile utilizzare i seguenti schemi posologici:
2500 UI per iniezione s.c. 1-2 ore prima dell’intervento e 2500 UI per iniezione s.c. dopo 12 ore. Nei giorni successivi, 5000 UI per iniezione s.c. al mattino fino alla mobilizzazione del paziente (generalmente dopo 5-7 giorni).
5000 UI per iniezione s.c. la sera prima dell’intervento e 5000 UI per iniezione s.c. le sere successive.
Il trattamento va continuato fino alla mobilizzazione del paziente, generalmente per 5-7 giorni o più.
2500 UI per iniezione s.c. da 4 a 8 ore dopo l’intervento, seguite da 5000 UI i giorni successivi, lasciando un intervallo minimo di 6 ore tra la prima dose e la successiva, nel caso in cui sia stata utilizzata l’anestesia epidurale/spinale.
Profilassi prolungata della trombosi venosa profonda in chirurgia ortopedica (es. nella chirurgia per la sostituzione dell’anca):
5000 UI per iniezione sottocutanea la sera prima dell’intervento e 5000 UI per via sottocutanea le sere successive.
Il trattamento deve continuare per 5 settimane dopo l’intervento chirurgico. In alternativa è possibile utilizzare il seguente schema posologico:
2500 UI per iniezione sottocutanea 1-2 ore prima dell’intervento e 2500 UI per via s.c. 8-12 ore dopo l’intervento.
Nei giorni successivi 5000 UI per via s.c. ogni mattino per 5 settimane.
Profilassi della coagulazione extracorporea nell’emodialisi/emofiltrazione fino a 4 ore di durata
5000 UI all’inizio della dialisi.
Trattamento della trombosi venosa profonda acuta
FRAGMIN può essere somministrato per via sottocutanea sia in singola iniezione giornaliera sia in due iniezioni giornaliere.
Somministrazione giornaliera singola
Vanno somministrati 200 UI/kg di peso corporeo al giorno per via sottocutanea. Non è necessario monitorare l’effetto anticoagulante. Non devono essere somministrate quantità superiori a 18.000 UI al giorno in dose singola.
Somministrazione due volte al dì
Il dosaggio iniziale raccomandato è di 100 UI/Kg di peso corporeo/12 ore in quei pazienti ad alto rischio emorragico.
Di regola occorre iniziare immediatamente un trattamento concomitante per via orale con antagonisti della vitamina K.
Il trattamento con FRAGMIN deve continuare fino a che i livelli plasmatici del complesso protrombina (Fattore II, VII, IX e X) siano diminuiti a valori terapeutici.
Il trattamento combinato va di norma proseguito per almeno 5 giorni.
Prevenzione della ricorrenza del tromboembolismo venoso in pazienti oncologici
Primo mese
Il dosaggio raccomandato di dalteparina è di 200 UI/Kg di peso corporeo per via sottocutanea (SC) una volta al giorno per i primi 30 giorni di trattamento, come indicato nella tabella sotto riportata. La dose complessiva giornaliera non deve superare le 18.000 UI.
Dal 2° al 6° mese
Il dosaggio raccomandato di dalteparina è di circa 150 UI/Kg per via sottocutanea una volta al giorno come indicato nella tabella sotto riportata:
Peso corporeo (Kg) Dosaggio di dalteparina
(UI)
< 56 7.500
da 57 a 68 10.000
da 69 a 82 12.500
da 83 a 98 15.000
> 99 18.000
Si raccomanda una durata del trattamento di 6 mesi. La necessità di continuare il trattamento oltre 6 mesi dovrà essere valutata in base al rapporto rischio-beneficio per singolo paziente, tenendo in particolare considerazione la progressione del cancro. Non sono disponibili dati clinici relativi ad una durata del trattamento superiore a 6 mesi.
Riduzioni di dosaggio in caso di trombocitopenia indotta da chemioterapia
Trombocitopenia: in caso di trombocitopenia indotta da chemioterapia, con una conta piastrinica
< 50.000/mm3, il trattamento con dalteparina deve essere interrotto fino a quando la conta piastrinica ritorna al valore di circa 50.000/mm3. Se la conta piastrinica è compresa tra 50.000 e 100.000/mm3, la dose di dalteparina deve essere ridotta in base al peso del paziente come riportato nella tabella sottostante. Quando la conta piastrinica è rientrata ad un valore > 100.000/mm3, la dalteparina può essere nuovamente somministrata a dosaggio pieno.
Peso corporeo (Kg)
Dosaggio raccomandato di dalteparina
(UI)
Riduzioni del dosaggio di dalteparina (UI)
< 56 7.500 5.000
da 57 a 68 10.000 7.500
da 69 a 82 12.500 10.000
da 83 a 98 15.000 12.500
> 99 18.000 15.000
Insufficienza renale: in presenza di insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min), la dose di dalteparina deve essere adattata in base all’attività anti-Xa. Il livello target di anti-Xa è compreso tra 0,5 e 1,5 UI/ml. Dopo la somministrazione di 3-4 dosi, si devono misurare
i livelli di anti-Xa 4-6 ore dopo la somministrazione di dalteparina. Questo aggiustamento di dosaggio deve essere ripetuto fino al raggiungimento del livello terapeutico anti-Xa desiderato.
Non essendo disponibili dati clinici, la dalteparina non deve essere utilizzata nella prevenzione delle ricorrenze del tromboembolismo venoso in pazienti oncologici con un peso < 40 Kg.
Trattamento della malattia coronarica instabile quale l’angina instabile e l’infarto miocardico non Q in associazione ad acido acetilsalicilico.
120 UI/kg per via sottocutanea 2 volte al giorno fino ad un massimo di 10.000 UI/12 ore.
La durata del trattamento è di almeno 6 giorni e può essere continuata secondo il parere del medico.
Nei pazienti in attesa della rivascolarizzazione (PTCA o CABG), FRAGMIN dovrebbe essere somministrato fino al giorno dell’intervento.
Dopo la fase di stabilizzazione iniziale di 5-7 giorni al dosaggio di 120 UI/kg di peso corporeo, due volte al giorno, la posologia sarà fissata a 5.000 UI due volte/die, per le donne di peso corporeo inferiore a 80 kg e per gli uomini di peso corporeo inferiore a 70 kg, oppure a 7.500 UI due volte/die, per le donne di peso corporeo superiore/uguale a 80 kg e per gli uomini di peso corporeo superiore/uguale a 70 kg.
La durata complessiva del trattamento non dovrà superare 45 giorni.
MONITORAGGIO
Se necessario l’attività del FRAGMIN può essere monitorata con un metodo per l’anti-Xa.
Profilassi della trombosi venosa profonda in chirurgia
Nelle normali condizioni d’impiego, FRAGMIN non modifica i parametri della coagulazione; il monitoraggio di tali parametri non è quindi necessario.
Non sono stati stabiliti i livelli plasmatici dopo monosomministrazione giornaliera di dosi pari a 200 UI/kg di peso corporeo. I livelli plasmatici raccomandati 3-4 ore dopo la somministrazione s.c. di 100 UI/kg di peso corporeo, due volte al giorno sono compresi tra 0,5-1,0 UI anti-Xa/ml.
Tromboprofilassi nell’emodialisi/emofiltrazione fino a 4 ore di durata
I pazienti sottoposti ad emodialisi cronica con FRAGMIN richiedono solo lievi modifiche del dosaggio e perciò sono necessari solo pochi controlli dei livelli plasmatici di anti-Xa. Le normali dosi somministrate portano a livelli plasmatici di anti-Xa compresi tra 0,5-1,0 UI/ml.
I pazienti sottoposti ad emodialisi acuta presentano un intervallo terapeutico più ristretto e quindi devono essere sottoposti ad un monitoraggio completo dei livelli di anti-Xa. I livelli plasmatici di anti-Xa devono essere compresi nel range tra 0,2-0,4 UI/ml.
Trattamento della trombosi venosa profonda acuta
Il monitoraggio dell’effetto anticoagulante non è generalmente necessario.
Nel caso in cui FRAGMIN venga somministrato due volte al giorno il monitoraggio può essere comunque eseguito misurando l’attività anti-Xa. I livelli plasmatici più elevati si ottengono dopo 3-4 ore dalla somministrazione, pertanto, i prelievi per la determinazione dell’attività anti-Xa vanno eseguiti in questo intervallo di tempo. I livelli plasmatici di anti-Xa raccomandati sono tra 0,5-1,0/UI ml.
Modo di somministrazione
FRAGMIN può essere iniettato per via sottocutanea nel tessuto addominale antero o postero laterale e nella parte laterale della coscia. L’iniezione stessa deve essere eseguita introducendo interamente l’ago, perpendicolarmente e non tangenzialmente, nello spessore di una plica cutanea realizzata tra il pollice e l’indice dell’operatore. La plica va mantenuta per tutta la durata dell’iniezione.
In dialisi l’iniezione deve essere praticata nella linea arteriosa del circuito extracorporeo, immediatamente prima dell’inizio della dialisi.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di FRAGMIN nei bambini non sono state stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1 e 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Monitoraggio dei livelli anti-Xa nei bambini
Occorre prendere in considerazione la misurazione del picco dei livelli anti-Xa dopo circa 4 ore dalla somministrazione della dose di FRAGMIN nelle popolazioni speciali, come i bambini. Per l’impiego terapeutico con monosomministrazione giornaliera, i livelli di picco anti-Xa devono generalmente essere mantenuti tra 0,5 e 1,0 UI/mL, misurati 4 ore dopo la somministrazione della dose. In caso di funzionalità renale ridotta o fisiologicamente variabile, come nei neonati, è richiesto un attento monitoraggio dei livelli anti-Xa. Per l’impiego profilattico i livelli anti-Xa devono essere generalmente mantenuti tra 0,2-0,4 UI/mL. Come per altri agenti antitrombotici, con la somministrazione di FRAGMIN, esiste il rischio di sanguinamento sistemico. Durante l’utilizzo di FRAGMIN si raccomanda prudenza con i trattamenti ad alte dosi nei pazienti appena operati. Durante il trattamento, i pazienti devono essere attentamente monitorati per il rischio di complicazioni emorragiche attraverso l’esame fisico periodico, l’attenta osservazione del drenaggio chirurgico e il dosaggio periodico dell’emoglobina e del livello anti-Xa.
Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Fragmin seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!
Lo posso prendere se sono incinta?
Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza
Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Fragmin per quanto riguarda la gravidanza:
Fragmin: si può prendere in gravidanza?
Gravidanza
Dalteparina non attraversa la placenta. Una considerevole quantità di dati rilevati sulle pazienti in gravidanza (più di 1.000 risultati da esposizione al farmaco) indica l’assenza di effetti teratogeni o tossicità fetale/neonatale. Fragmin può essere quindi utilizzato durante la gravidanza, se clinicamente necessario.
Sono stati pubblicati più di 2.000 casi (studi, serie di casi e segnalazioni di casi) sulla somministrazione di dalteparina durante la gravidanza. Rispetto all’eparina non frazionata, sono stati segnalati una minore predisposizione al sanguinamento e un rischio più limitato di frattura da osteoporosi. Il più esteso studio prospettico “Efficacy of Thromboprophylaxis as an Intervention during Gravidity“ (EThIG) [Efficacia della tromboprofilassi come intervento durante la gravidanza] è stato condotto su 810 pazienti in gravidanza e ha analizzato un modello di stratificazione del rischio specifico della gravidanza (rischio basso, alto, molto alto di tromboembolia venosa) in base a dosi giornaliere di dalteparina tra 50 e 150 UI/kg di peso corporeo (in casi particolari fino a un massimo di 200 UI/kg di peso corporeo). Sono tuttavia disponibili soltanto pochi studi controllati randomizzati sull’uso di eparina a basso peso molecolare in gravidanza.
Esperimenti condotti sugli animali non hanno dimostrato alcun effetto teratogeno o fetotossico della dalteparina (vedere paragrafo 5.3).
L’anestesia epidurale durante il parto è assolutamente controindicata nelle pazienti in trattamento con alte dosi di anticoagulanti (vedere paragrafo 4.3). È necessario adottare la massima cautela nel trattamento delle pazienti con un maggior rischio di emorragia, come ad esempio nelle pazienti in periodo perinatale (vedere paragrafo 4.4). Nelle pazienti all’ultimo trimestre di gravidanza è stata registrata un’inibizione del fattore dell’attività anti Xa di 4 a 5 ore.
Sono stati segnalati casi di insuccesso terapeutico in alcune pazienti in gravidanza con protesi valvolare cardiaca cui venivano somministrate dosi anti-coagulanti di eparina a basso peso molecolare. Non sono stati condotti studi sufficienti sulla somministrazione di Fragmin a pazienti con protesi valvolare cardiaca in gravidanza.
Il flacone da 100.000 UI/4 ml contiene alcol benzilico.
Poiché l’alcol benzilico è potenzialmente embriotossico e può superare la barriera placentare, è bene non utilizzare tale presentazione in donne in gravidanza. Durante la gravidanza, si consiglia la somministrazione di FRAGMIN senza conservanti (vedere paragrafo 4.4).
La somministrazione a neonati prematuri di medicinali contenenti alcol benzilico come conservante è stata associata a casi fatali di sindrome da difficoltà respiratorie.
Allattamento
FRAGMIN attraversa il latte materno in piccole quantità. I dati attuali dimostrano livelli anti-Xa nel latte materno di 2 – 8% rispetto ai livelli plasmatici (15 pazienti dal terzo al quinto giorno di allattamento, da 2 a 3 ore dopo somministrazione sottocutanea di FRAGMIN). L’effetto anticoagulante sul neonato appare improbabile.
Non è escluso il rischio cui può essere esposto il bambino durante l’allattamento . La decisione sulla continuazione/sospensione dell’allattamento o sulla continuazione/sospensione della terapia con FRAGMIN deve tenere in considerazione i benefici dell’allattamento per il bambino e i benefici della terapia con FRAGMIN per la madre.
Fertilità
I dati clinici disponibili a tutt’oggi non dimostrano che la dalteparina sodica abbia effetti sulla fertilità. Esperimenti condotti sugli animali non hanno dimostrato alcun effetto della dalteparina sodica sulla fertilità, sulla dinamica sessuale o sullo sviluppo peri- o post-natale.
Ne ho preso troppo! Cosa fare?
Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.
Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.
Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Fragmin?
Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Fragmin in caso di sovradosaggio.
Fragmin: sovradosaggio
Un sovradosaggio accidentale per via sottocutanea di dosi massive di FRAGMIN potrà determinare complicazioni emorragiche per la comparsa di attività anticoagulante, in gran parte neutralizzabile mediante iniezione endovenosa lenta di protamina (solfato o cloridrato).
La dose di protamina deve essere pari a quella di FRAGMIN iniettata, ossia: 1 mg di protamina inibisce l’effetto di 100 UI anti-Xa di dalteparina sodica; la protamina abolisce l’allungamento del tempo di coagulazione, mentre l’attività plasmatica anti-Xa viene neutralizzata di circa il 25-50%.
In queste condizioni, ed anche in caso di dosaggi elevati di protamina, l’attività anti-Xa non viene mai totalmente neutralizzata (massimo 60% circa), e permette così la persistenza di un’attività antitrombotica.
La protamina ha di per sé un effetto inibitorio sull’emostasi primaria e deve essere utilizzata solo in casidi emergenza.
Fragmin: istruzioni particolari
Uso della siringa preriempita con sistema di protezione dell’ago Needle-Trap
Vedere paragrafo 4.2. Posologia e modo di somministrazione Dopo la somministrazione:
Il sistema di protezione dell’ago Needle-Trap è costituito da una presa in plastica, adatta a bloccare l’ago, saldamente unita all’etichetta della siringa.
Questo sistema è stato progettato per prevenire di pungersi accidentalmente con l’ago a seguito della somministrazione di un medicinale iniettabile.
Dopo avere eseguito l’iniezione, l’utilizzatore deve attivare il sistema Needle-Trap in modo da evitare possibili punture accidentali con l’ago.
Il Needle-Trap è unito alla siringa e la presa in plastica (adatta a bloccare l’ago) si estende verso l’estremità del cappuccio di protezione, allineata parallelamente all’ago/cappuccio di protezione dell’ago.
Impugnare l’estremità superiore della presa in plastica (adatta a bloccare l’ago) e piegarla in modo da allontanarla dal cappuccio di protezione.
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Rimuovere il cappuccio dalla siringa.
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Effettuare l’iniezione normalmente.
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Rimuovere l’ago dal paziente.
Attivare il sistema Needle-Trap appoggiando la presa in plastica (adatta a bloccare l’ago) su una superficie dura e stabile e, con una mano, spingere il corpo della siringa verso l’alto, in direzione dell’ago, in modo da forzare l’ago all’interno della presa in plastica dove l’ago viene bloccato (l’ago risulta bloccato nella presa in plastica quando si sente un “click”). Piegare l’ago fino a quando la siringa non forma un angolo maggiore di 45° con la superficie in modo da renderlo non riutilizzabile.
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Smaltire la siringa in un apposito contenitore.
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Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco