Ninlaro: a cosa serve e come si usa

Ninlaro (Ixazomib Citrato): indicazioni e modo d’uso

Ninlaro (Ixazomib Citrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

NINLARO è indicato, in associazione con lenalidomide e desametasone, per il trattamento di pazienti adulti affetti da mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia.

Ninlaro: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Ninlaro è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Ninlaro ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Ninlaro

Il trattamento deve essere iniziato e monitorato sotto il controllo di un medico esperto nella gestione del mieloma multiplo.

Posologia

La dose iniziale raccomandata di ixazomib è di 4 mg somministrati per via orale una volta alla settimana nei Giorni 1, 8 e 15 di un ciclo di trattamento di 28 giorni.

La dose iniziale raccomandata di lenalidomide è di 25 mg somministrati una volta al giorno dal Giorno 1 al Giorno 21 di un ciclo di trattamento di 28 giorni.

La dose iniziale raccomandata di desametasone è di 40 mg somministrati nei Giorni 1, 8, 15 e 22 di un ciclo di trattamento di 28 giorni.

Schema di dosaggio: assunzione di ixazomib in associazione con lenalidomide e desametasone

Ciclo di 28 giorni (4 settimane)
Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 Settimana 4
Giorno 1 Giorni
da 2 a 7
Giorno 8 Giorni
da 9 a 14
Giorno

15

Giorni
da 16 a 21
Giorno

22

Giorni da

23 a 28

Ixazomib ? ? ?
Lenalidomide ? ?ogni giorno ? ?ogni giorno ? ?ogni giorno
Desametasone ? ? ? ?

?Assunzione del farmaco

Per ulteriori informazioni su lenalidomide e desametasone, fare riferimento ai rispettivi Riassunti delle caratteristiche del prodotto (RCP).

Prima di cominciare un nuovo ciclo di terapia:

La conta assoluta dei neutrofili deve essere ? 1.000/mm3.

La conta piastrinica deve essere ? 75.000/mm3.

Di norma le tossicitĂ  non ematologiche del paziente devono essere, a giudizio del medico, regredite alle condizioni basali o al Grado ? 1.

Il trattamento deve proseguire fino a progressione della malattia o comparsa di tossicitĂ  inaccettabili. Il trattamento con ixazomib in associazione con lenalidomide e desametasone per piĂ¹ di 24 cicli deve basarsi su una valutazione individuale del rapporto beneficio/rischio, in quanto i dati disponibili sulla tollerabilitĂ  e la tossicitĂ  oltre il 24 ciclo di trattamento sono limitati (vedere paragrafo 5.1).

Posticipazione o mancata assunzione delle dosi

Nel caso in cui una dose di ixazomib dovesse essere dimenticata o posticipata, la dose dovrà essere recuperata solo se la successiva è prevista dopo ? 72 ore. Non assumere una dose dimenticata se mancano meno di 72 ore alla dose successiva programmata. Non assumere una dose doppia per compensare una dose dimenticata.

Se il paziente vomita dopo la somministrazione di una dose, non dovrĂ  assumerla nuovamente, ma dovrĂ  riprendere dalla dose successiva programmata.

Modifiche della dose

Nella Tabella 1 e nella Tabella 2 sono riportate rispettivamente i livelli di riduzione della dose di ixazomib e le linee guida per la modifica della dose.

Tabella 1: Livelli di riduzione della dose di ixazomib

Dose iniziale raccomandata* Prima riduzione a Seconda riduzione a Interruzione
4 mg 3 mg 2,3 mg

*La dose ridotta di 3 mg è raccomandata in presenza di compromissione epatica moderata o severa, compromissione renale severa o insufficienza renale terminale (ESRD) con necessità di dialisi.

Per le tossicità sovrapposte (trombocitopenia, neutropenia e rash) si raccomanda di alternare la modifica della dose tra ixazomib e lenalidomide. In presenza di queste tossicità, il primo livello di modifica della dose consiste nella sospensione/riduzione della lenalidomide. Fare riferimento all’RCP della lenalidomide, paragrafo 4.2, per i livelli di riduzione della dose in presenza di queste tossicità.

Tabella 2: Linee guida per la modifica della dose di ixazomib in associazione con lenalidomide e desametasone

TossicitĂ  ematologiche Azioni raccomandate
Trombocitopenia (conta piastrinica)
Conta piastrinica < 30.000/mm3 valore ? 30.000/mm3.
valore < 30.000/mm3, sospendere la somministrazione di ixazomib e lenalidomide fino a quando la conta piastrinica non torna a un valore ? 30.000/mm3.
Neutropenia (conta assoluta dei neutrofili)
Conta assoluta dei neutrofili < 500/mm3 è ? 500/mm3.
Valutare la possibilitĂ  di somministrare in aggiunta G-CSF, secondo le linee guida cliniche.

Sospendere la somministrazione di ixazomib e lenalidomide fino a quando la conta piastrinica non torna a un

Dopo il recupero, riprendere la somministrazione di lenalidomide alla dose immediatamente inferiore, secondo le indicazioni contenute nell’RCP di lenalidomide, e riprendere la somministrazione di ixazomib all’ultima dose assunta.

Se la conta piastrinica scende nuovamente a un

Dopo il recupero, riprendere la somministrazione di ixazomib alla dose immediatamente inferiore e la somministrazione di lenalidomide all’ultima dose assunta.*

Sospendere la somministrazione di ixazomib e lenalidomide fino a quando la conta assoluta dei neutrofili non

Dopo il recupero, riprendere la somministrazione di lenalidomide alla dose immediatamente inferiore, secondo le indicazioni di prescrizione di lenalidomide, e riprendere la somministrazione di ixazomib all’ultima dose assunta.

Se la conta assoluta dei neutrofili scende nuovamente a un valore < 500/mm3, sospendere la somministrazione di ixazomib e lenalidomide fino a quando la conta assoluta dei neutrofili non torna a un valore ? 500/mm3.

Dopo il recupero, riprendere la somministrazione di ixazomib alla dose immediatamente inferiore e la somministrazione di lenalidomide all’ultima dose assunta.*

TossicitĂ  non ematologiche Azioni raccomandate
Rash
Grado† 2 o 3
Grado 4 Interrompere il regime terapeutico.
Neuropatia periferica
Neuropatia periferica di Grado 1
con dolore o neuropatia periferica di Grado 2
neuropatia periferica non regredisce al Grado ? 1 senza dolore o alle condizioni basali del paziente.
Neuropatia periferica di Grado 2
con dolore o neuropatia periferica di Grado 3
regredire alle condizioni basali o al Grado ? 1 prima di riprendere la somministrazione di ixazomib.
Neuropatia periferica di Grado 4 Interrompere il regime terapeutico.
Altre tossicitĂ  non ematologiche
Altre tossicitĂ  non ematologiche di
Grado 3 o 4

Sospendere la somministrazione di lenalidomide fino a quando il rash non regredisce al Grado ? 1.

Dopo la risoluzione, riprendere la somministrazione di lenalidomide alla dose immediatamente inferiore, secondo le indicazioni dell’RCP di lenalidomide.

Se si manifesta nuovamente un rash di Grado 2 o 3, sospendere la somministrazione di ixazomib e lenalidomide fino a quando il rash non regredisce al Grado ? 1.

Dopo la risoluzione, riprendere la somministrazione di ixazomib alla dose immediatamente inferiore e la somministrazione di lenalidomide all’ultima dose assunta.*

Sospendere la somministrazione di ixazomib fino a quando la

Dopo la risoluzione, riprendere la somministrazione di ixazomib all’ultima dose assunta.

Sospendere la somministrazione di ixazomib. Di norma le tossicitĂ  del paziente devono, a giudizio del medico,

Dopo la risoluzione, riprendere la somministrazione di ixazomib alla dose immediatamente inferiore.

Sospendere la somministrazione di ixazomib. Di norma le tossicitĂ  del paziente devono, a giudizio del medico, regredire alle condizioni basali o al massimo al Grado 1 prima di riprendere la somministrazione di ixazomib.

Se tali tossicitĂ  sono ascrivibili a ixazomib, riprendere la somministrazione di ixazomib alla dose immediatamente inferiore dopo il recupero del paziente.

*In caso di ulteriori manifestazioni, alternare la modifica della dose tra lenalidomide e ixazomib.

†Classificazione basata sul Common Terminology Criteria (CTCAE) del National Cancer Institute, versione 4.03.

Medicinali concomitanti

Valutare la possibilità di una profilassi antivirale nei pazienti trattati con ixazomib al fine di ridurre il rischio di riattivazione dell’herpes zoster. Fra i pazienti inclusi negli studi con ixazomib e sottoposti a profilassi antivirale, l’incidenza di infezione da herpes zoster è risultata inferiore rispetto ai pazienti non sottoposti a profilassi.

Nei pazienti trattati con ixazomib in associazione con lenalidomide e desametasone si raccomanda una profilassi antitrombotica basata sulla valutazione del rischio basale del paziente e delle sue condizioni cliniche.

Nel caso sia necessaria l’assunzione concomitante di altri medicinali, fare riferimento agli RCP vigenti di lenalidomide e desametasone.

Popolazioni speciali

Pazienti anziani

Non è necessario alcun aggiustamento della dose di ixazomib nei pazienti di età superiore ai 65 anni.

Tra i pazienti di etĂ  > 75 anni sono stati segnalati 13 casi (28%) di interruzione nel regime di trattamento con ixazomib e 10 casi (16%) nel regime con placebo. Tra i pazienti di etĂ  > 75 anni sono stati osservati 10 casi (21%) di aritmia cardiaca nel regime con ixazomib e 9 casi (15%) nel regime con placebo.

Compromissione epatica

Non è necessario alcun aggiustamento della dose di ixazomib nei pazienti con compromissione epatica

lieve [bilirubina totale ? al limite superiore di normalitĂ  (ULN) e aspartato aminotransferasi (AST) > ULN oppure bilirubina totale > 1-1,5 x ULN e qualsiasi valore di AST]. In pazienti con compromissione epatica moderata (bilirubina totale > 1,5-3 x ULN) o severa (bilirubina

totale > 3 x ULN), a dose ridotta di 3 mg è raccomandata (vedere paragrafo 5.2).

Compromissione renale

Non è necessario alcun aggiustamento della dose di ixazomib nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata (clearance della creatinina ? 30 ml/min). In presenza di compromissione renale severa (clearance della creatinina < 30 ml/min) o insufficienza renale terminale (ESRD) con necessitĂ  di dialisi, la dose ridotta di 3 mg è raccomandata. ixazomib non è dializzabile e pertanto puĂ² essere somministrato indipendentemente dalle tempistiche in cui viene effettuata la dialisi (vedere

paragrafo 5.2).

Fare riferimento all’RCP della lenalidomide per le raccomandazioni posologiche nei pazienti con compromissione renale.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di ixazomib nei bambini al di sotto dei 18 anni di età non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione

Ixazomib è per uso orale.

Ixazomib deve essere assunto approssimativamente alla stessa ora nei Giorni 1, 8 e 15 di ogni ciclo di trattamento, almeno 1 ora prima o almeno 2 ore dopo i pasti (vedere paragrafo 5.2). La capsula deve essere ingerita intera con acqua. La capsula non deve essere schiacciata, masticata né aperta (vedere paragrafo 6.6).

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Ninlaro seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Ninlaro per quanto riguarda la gravidanza:

Ninlaro: si puĂ² prendere in gravidanza?

Poiché ixazomib viene somministrato in associazione con lenalidomide e desametasone, fare riferimento ai rispettivi RCP per ulteriori informazioni su fertilità, gravidanza e allattamento.

Donne in etĂ  fertile/Contraccezione maschile e femminile

I pazienti e le pazienti in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e nei 90 giorni successivi al trattamento. Ixazomib non è raccomandato in donne potenzialmente fertili che non usano misure contraccettive.

Gravidanza

Ixazomib non è raccomandato durante la gravidanza poichĂ© puĂ² causare danni al feto se somministrato a una donna in gravidanza. Pertanto le donne devono evitare una gravidanza durante il trattamento con ixazomib.

Non esistono dati relativi all’uso di ixazomib in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Ixazomib viene somministrato in associazione con lenalidomide, un farmaco strutturalmente affine alla talidomide, nota sostanza teratogena per l’uomo e responsabile di difetti congeniti severi potenzialmente letali. Se la lenalidomide viene assunta durante la gravidanza, è prevedibile un effetto teratogeno nell’uomo. Tutte le pazienti devono attenersi alle condizioni previste dal Piano di prevenzione della gravidanza, tranne in caso di dati attendibili che dimostrino la mancanza di fertilità. Fare riferimento al vigente RCP aggiornato della lenalidomide.

Allattamento

Non è noto se ixazomib o suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Non sono disponibili dati sugli animali. Il rischio per i neonati/lattanti non puĂ² essere escluso e pertanto l’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con ixazomib.

Ixazomib viene somministrato in associazione con lenalidomide e, a causa dell’uso di lenalidomide, l’allattamento deve essere interrotto.

FertilitĂ 

Non sono stati condotti studi sulla fertilitĂ  con ixazomib (vedere paragrafo 5.3).

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Ninlaro?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Ninlaro in caso di sovradosaggio.

Ninlaro: sovradosaggio

Non sono noti antidoti specifici in caso di sovradosaggio di ixazomib. I dati clinici a disposizione sono limitati, ma nello studio randomizzato controllato sono state riportate dosi fino a 12 mg. In caso di sovradosaggio, tenere sotto osservazione il paziente per la comparsa di reazioni avverse

(paragrafo 4.8) e fornire adeguate terapie di supporto.

Ninlaro: istruzioni particolari

Ixazomib è citotossico. Rimuovere la capsula solo immediatamente prima della somministrazione. Le capsule non devono essere aperte né schiacciate. Evitare il contatto diretto con il contenuto della capsula. In caso di rottura della capsula, evitare di sollevare la polvere durante la pulizia. In caso di contatto, lavare accuratamente con acqua e sapone.

Il medicinale non utilizzato o i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco