Nurofen Influenza E Raffreddore: a cosa serve?

Nurofen influenza e raffreddore (Ibuprofene + Pseudoefedrina Cloridrato): indicazioni e modo d’uso

Nurofen influenza e raffreddore (Ibuprofene + Pseudoefedrina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

NUROFEN INFLUENZA E RAFFREDDORE 200 mg + 30 mg Compresse Rivestite, è indicato

negli adulti e adolescenti oltre i 12 anni. Trattamento dei sintomi del raffreddore e dell’influenza quali congestione nasale e sinusale, dolori, febbre, mal di gola, mal di testa.

Nurofen influenza e raffreddore: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Nurofen influenza e raffreddore è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Nurofen influenza e raffreddore ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Nurofen influenza e raffreddore

Posologia

Solo per un breve periodo di trattamento.

5 giorni massimo di terapia per la popolazione adulta;

3 giorni massimo di terapia per la popolazione pediatrica (12-18 anni).

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piĂ¹ breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).

Nel caso l’uso del medicinale sia necessario per piĂ¹ di 5 giorni negli adulti e per piĂ¹ di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico.

Popolazione pediatrica:

Non somministrare ai bambini di etĂ  inferiore ai 12 anni

Adulti e adolescenti oltre i 12 anni:

La dose iniziale è 1-2 compresse al giorno, poi, se necessario, 1-2 compresse ogni 4 ore. Non superare la dose di 6 compresse nelle 24 ore.

Anziani:

Nell’anziano non sono richieste modifiche della posologia consigliata tranne nei pazienti con alterazioni renali o epatiche per i quali è necessario adattare individualmente la posologia.

Modo di somministrazione: Uso orale.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Nurofen influenza e raffreddore seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Nurofen influenza e raffreddore per quanto riguarda la gravidanza:

Nurofen influenza e raffreddore: si puĂ² prendere in gravidanza?

Il prodotto non va impiegato durante la gravidanza e l’allattamento.

Gravidanza:

L’inibizione della sintesi di prostaglandine puĂ² interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. Ăˆ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.

Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalitĂ  embrione-fetale.

Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre

Il feto a:

tossicitĂ  cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

disfunzione renale che puĂ² progredire a insufficienza renale con oligo-idroamnios;

La madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puĂ² occorrere anche a dosi molto basse;

inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

Esiste la possibilitĂ  di una associazione tra l’insorgenza di anomalie fetali e assunzione di pseudoefedrina nel primo trimestre di gravidanza.

Allattamento:

Nonostante l’ibuprofene sia presente nel latte materno in concentrazioni molto basse, la pseudoefedrina

viene secreta nel latte in quantitĂ  significative; per questo il prodotto non deve essere impiegato durante l’allattamento.

FertilitĂ :

Come per altri FANS, l’uso di NUROFEN INFLUENZA E RAFFREDDORE puĂ² alterare la fertilitĂ  femminile per effetto sull’ovulazione. Pertanto non è raccomandato in donne che desiderino concepire.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Nurofen influenza e raffreddore?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Nurofen influenza e raffreddore in caso di sovradosaggio.

Nurofen influenza e raffreddore: sovradosaggio

Sintomi

Possono manifestarsi nausea, vomito, dolori addominali e piĂ¹ raramente diarrea. Si possono inoltre manifestare tinnito, mal di testa ed emorragie gastrointestinali. In casi di avvelenamento piĂ¹ gravi si osserva tossicitĂ  a carico del sistema nervoso centrale che si manifesta con capogiro, sonnolenza, occasionalmente eccitazione e disorientamento o coma. Occasionalmente i pazienti sviluppano convulsioni.

In casi di avvelenamento grave si puĂ² verificare acidosi metabolica e un prolungamento del tempo di protrombina/ INR, probabilmente causato da un’interferenza con l’azione dei fattori della coagulazione presenti in circolo.

Si possono presentare inoltre insufficienza renale acuta, danno epatico e depressione respiratoria. In soggetti asmatici si puĂ² avere esacerbazione dell’asma.

Come per gli altri simpaticomimetici, una dose eccessiva di pseudoefedrina puĂ² provocare sintomatologie legate a disturbi del sistema nervoso centrale e a stimolazione cardiovascolare, tra cui: irritabilitĂ , irrequietezza, tremori, sete, visione offuscata, ansietĂ  ansia, insonnia, febbre, sudore, esoftalmo, allucinazioni, debolezza muscolare, palpitazioni, convulsioni, ritenzione urinaria, ipertensione, difficoltĂ  nella minzione, nausea, vomito, tachicardia e aritmie cardiache.

Trattamento

Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto, in particolare nei confronti del sistema cardiovascolare e respiratorio e deve includere il mantenimento della pervietĂ  delle vie aeree e il monitoraggio della funzionalitĂ  cardiaca e dei segni vitali fino alla stabilizzazione del paziente.

La somministrazione orale di carbone attivo va presa in considerazione se il paziente si presenta entro 1 ora dall’ingestione di un quantitativo potenzialmente tossico. Se necessario, bisogna ricorrere ad un intervento correttivo degli elettroliti del siero.

Le convulsioni devono essere trattate con benzodiazepine per via endovenosa se sono frequenti o prolungate. Somministrare broncodilatatori in caso di asma.

L’eliminazione della pseudoefedrina puĂ² essere accelerata da diuresi acida o da dialisi. I fenomeni ipertensivi possono essere trattati con farmaci bloccanti dei recettori alfa IV. Le aritmie cardiache possono richiedere l’uso di agenti bloccanti beta-adrenergici dopo la somministrazione di bloccanti alfa-adrenergici. IpereccitabilitĂ  e allucinazioni possono essere trattati con clorpromazina.

Nurofen influenza e raffreddore: istruzioni particolari

Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco