Tarflec: a cosa serve e come si usa

Tarflec (Flecainide Acetato): indicazioni e modo d’uso

Tarflec (Flecainide Acetato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Trattamento di

Tachicardia nodale reciprocante atrioventicolare; aritmie associate a sindrome di Wolff-Parkinson-White e condizioni simili con vie di conduzione accessorie, se altri trattamenti non sono risultati efficaci.

Aritmia ventricolare parossistica sintomatica grave e potenzialmente fatale che non ha risposto ad altre forme di terapia. Anche nel caso in cui altri trattamenti non siano stati tollerati.

Aritmie atriali parossistiche (fibrillazione atriale, flutter atriale e tachicardia atriale) in pazienti con sintomi invalidanti dopo conversione, posto che vi sia una effettiva necessità di trattamento sulla base della gravità dei sintomi clinici, qualora altri trattamenti sono risultati inefficaci. A causa dell’aumento del rischio di effetti pro- aritmici è necessario escludere cardiopatie strutturali e/o compromissione della funzione ventricolare sinistra.

Tarflec: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Tarflec è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Tarflec ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Tarflec

Posologia

L’inizio della terapia a base di flecainide acetato e le modifiche della dose devono avvenire sotto la supervisione del medico e monitorando l’elettrocardiogramma (ECG) e i livelli plasmatici. Per alcuni pazienti, durante tali procedure, potrebbe essere necessaria l’ospedalizzazione, specialmente per quei pazienti con aritmie ventricolari fatali. Queste decisioni devono essere

prese dopo consulto con uno specialista. Nei pazienti con una cardiopatia organica preesistente e specialmente in quelli con anamnesi di infarto del miocardio, il trattamento con la flecainide deve essere iniziato solo se altri agenti aritmici, oltre a quelli della classe IC (specialmente l’amiodarone), sono inefficaci o non tollerati e se il trattamento non farmacologico (chirurgia, ablazione, impianto di defibrillatore) non è indicato. Durante il trattamento è richiesto uno stretto monitoraggio medico dell’ECG e dei livelli plasmatici.

Adulti e adolescenti (13-17 anni di etĂ )

Aritmie sopraventricolari: la dose iniziale raccomandata è di 100 mg al giorno. Dopo un periodo di 4-5 giorni si deve considerare un aumento di dose. La dose ottimale è di 200 mg al giorno. Se necessario, la dose puĂ² essere aumentata ad un massimo di 300 mg al giorno.

Aritmie ventricolari: la dose iniziale raccomandata è di 200 mg al giorno. La dose massima giornaliera è di 400 mg e questa viene solitamente riservata a pazienti di costituzione robusta o quando è richiesto un rapido controllo dell’aritmia. Dopo 3-5 giorni, si raccomanda di regolare progressivamente la dose al livello minimo che mantenga l’aritmia sotto controllo. Durante un trattamento a lungo termine è possibile ridurre la dose.

Anziani:

Nei pazienti anziani, la dose massima giornaliera iniziale deve essere di 100 mg al giorno poichè negli anziani la velocitĂ  di eliminazione di flecainide dal plasma puĂ² essere ridotta. Questo deve essere preso in considerazione quando si aggiusta la dose. La dose nei pazienti anziani non deve superare i 300 mg al giorno.

Popolazione pediatrica:

A causa della mancanza di dati su sicurezza ed efficacia, la flecainide acetato non è raccomandata per l’uso nei bambini sotto i 12 anni d’età.

Livelli plasmatici:

Sulla base della soppressione delle CPV, sembra che per ottenere il massimo effetto terapeutico siano necessari livelli plasmatici di 200-1000 ng/ml. Livelli plasmatici superiori a 700-1000 ng/ml sono associati a una maggiore probabilitĂ  di eventi avversi.

Pazienti con compromissione renale:

In pazienti con significativa compromissione renale (clearance della creatinina pari a 35 ml/min/1,73 m2 o meno) la dose massima iniziale deve essere di 100 mg al giorno. Quando usata in questi pazienti, si raccomanda fortemente un frequente monitoraggio del livello plasmatico. A seconda dell’effetto e della tollerabilitĂ , la dose puĂ² in seguito essere aumentata con cautela. Dopo 6-7 giorni la dose puĂ² essere aggiustata, a seconda dell’effetto e della tollerabilitĂ . Alcuni pazienti con insufficienza renale grave possono avere una clearance della flecainide molto lenta e perciĂ² un’emivita prolungata (60-70 ore).

Pazienti con compromissione epatica:

In pazienti con compromissione della funzionalitĂ  epatica, il paziente deve essere strettamente monitorato e la dose non deve superare i 100 mg al giorno.

I pazienti con un pacemaker permanente in situ devono essere trattati con cautela e la dose non deve superare i 200 mg al giorno.

Nei pazienti trattati contemporaneamente con cimetidina o amiodarone è richiesto un attento monitoraggio. In alcuni pazienti puĂ² essere necessario ridurre la dose e questa non deve superare i 200 mg al giorno. I pazienti devono essere monitorati durante la terapia iniziale e di mantenimento.

Durante la terapia, si raccomanda di eseguire ad intervalli regolari il monitoraggio dei livelli plasmatici e controlli dell’ECG (controllo dell’ECG una volta al mese e dell’ECG su lungo periodo ogni 3 mesi). All’inizio della terapia e quando la dose viene aumentata, l’ECG deve essere effettuato ogni 2-4 giorni.

Se la flecainide viene utilizzata in pazienti con restrizioni della dose, è necessario effettuare un frequente controllo dell’ECG (oltre al regolare monitoraggio plasmatico della flecainide). Ad intervalli di 6-8 giorni deve essere effettuato un aggiustamento della dose. In tali pazienti si deve effettuare un ECG nella seconda e terza settimana di trattamento per controllare la dose individuale.

Modo di somministrazione

Uso orale. Per evitare che il cibo interferisca con l’assorbimento del medicinale, la flecainide deve essere assunta a stomaco vuoto o un’ora prima dei pasti.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Tarflec seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Tarflec per quanto riguarda la gravidanza:

Tarflec: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza

Non c’è alcuna evidenza sulla sicurezza del farmaco in gravidanza. In conigli di razza White New Zealand, alte dosi di flecainide hanno causato alcune anomalie fetali, ma questi effetti non sono stati osservati nei conigli Dutch Belted o nei ratti (vedere paragrafo 5.3). La rilevanza di questi risultati per gli essere umani non è stata stabilita.

I dati hanno mostrato che, nelle pazienti che assumono flecainide durante la gravidanza, la flecainide attraversa la placenta raggiungendo il feto. La flecainide deve essere usata in gravidanza solo se i benefici superano i rischi. Se la flecainide è usata duranta la gravidanza, i livelli plasmatici di flecainide nella madre devono essere monitorati durante la gravidanza.

Allattamento

La flecainide è escreta nel latte materno. Le concentrazioni plasmatiche rilevate in un lattante sono 5-10 volte piĂ¹ basse delle concentrazioni terapeutiche del farmaco (vedere paragrafo 5.2). Sebbene il rischio di effetti indesiderati per il lattante sia molto basso, durante l’allattamento la flecainide deve essere usata solo se i benefici superano i rischi.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Tarflec?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Tarflec in caso di sovradosaggio.

Tarflec: sovradosaggio

Il sovradosaggio con flecainide è un’emergenza medica potenzialmente pericolosa per la vita. L’aumento di sensibilità al farmaco e i livelli plasmatici superiori a quelli terapeutici possono derivare anche dall’interazione farmacologica (vedere paragrafo 4.5). Non è conosciuto alcun antidoto specifico.

Non è noto alcun modo per rimuovere rapidamente la flecainide dall’organismo. Né la dialisi, né l’emoperfusione sono efficaci.

Il trattamento deve essere di supporto e puĂ² includere la rimozione del farmaco non assorbito dal tratto gastrointestinale. Ulteriori misure possono includere agenti inotropi o stimolanti cardiaci come la dopamina, la dobutamina o l’isoproterenolo così come la ventilazione meccanica e l’assistenza circolatoria (per es. dilatazione con palloncino).

In caso di blocco di conduzione, si deve considerare l’inserimento temporaneo di un pacemaker transvenoso. Assumendo un’emivita plasmatica di circa 20 ore, puĂ² essere necessario proseguire questi trattamenti di supporto per lunghi periodi di tempo. La diuresi forzata con acidificazione delle urine teoricamente favorisce l’escrezione urinaria del farmaco.

Tarflec: istruzioni particolari

Nessuna istruzione particolare.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco