Target (Atenololo + Clortalidone): indicazioni e modo d’uso
Target (Atenololo + Clortalidone) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:
Target è indicato nel trattamento dell’ipertensione essenziale in pazienti la cui pressione arteriosa non risulti adeguatamente controllata con la sola monoterapia con atenololo o clortalidone.
Target: come si usa?
Come per tutti i farmaci, anche per Target è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.
Se però non ricordate come prendere Target ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.
Posologia di Target
Se sussiste l’indicazione clinica, si può considerare il passaggio dalla monoterapia all’associazione fissa nei pazienti la cui pressione arteriosa non risulti adeguatamente controllata dalla monoterapia.
Adulti:
La dose normale di mantenimento di Target è di una compressa al giorno. Se necessario si può aggiungere alla terapia un altro antipertensivo, come per esempio un vasodilatatore.
Popolazioni particolari: anziani
Spesso in questa fascia d’età il dosaggio necessario per esplicare l’azione terapeutica è più basso.
Bambini e adolescenti (< 18 anni)
Non esistono esperienze cliniche relative all’impiego di Target nei bambini e negli adolescenti. Pertanto Target non dev’essere somministrato ai bambini e agli adolescenti.
Pazienti con insufficienza renale
A causa delle caratteristiche del componente clortalidone, Target presenta un’efficacia ridotta nei pazienti con insufficienza renale. Pertanto questa associazione a dosaggio fisso non dev’essere somministrata a pazienti con grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3).
Pazienti con insufficienza epatica
Non si richiedono adeguamenti di dosaggio nei pazienti con insufficienza epatica.
Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Target seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!
Lo posso prendere se sono incinta?
Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza
Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Target per quanto riguarda la gravidanza:
Target: si può prendere in gravidanza?
A causa del componente atenololo:
L’associazione di beta-bloccanti e calcio-antagonisti con effetti inotropi negativi, p. es. verapamil, diltiazem, può amplificare tali effetti specie in pazienti con insufficienza ventricolare e/o anomalie della conduzione sino-atriale o atrio-ventricolare. Ciò può portare a ipotensione grave, bradicardia e insufficienza cardiaca. Tra la somministrazione endovenosa di un beta- bloccante e di un calcio-antagonista devono intercorrere almeno 48 ore.
I farmaci antiaritmici di classe I (p. es. disopiramide) e l’amiodarone possono avere un effetto di potenziamento sul tempo di conduzione atriale e indurre un effetto inotropo negativo.
I glicosidi digitalici, in associazione con i beta-bloccanti, possono prolungare il tempo di conduzione atrioventricolare.
I beta-bloccanti possono esacerbare l’ipertensione di rimbalzo che può seguire la sospensione della clonidina. Se i due farmaci sono somministrati contestualmente, il beta-bloccante dovrebbe essere sospeso diversi giorni prima di sospendere la clonidina. Se si sostituisce la clonidina con la terapia beta-bloccante, l’introduzione dei beta-bloccanti deve avvenire diversi giorni dopo la sospensione della somministrazione di clonidina.
L’uso contemporaneo di agenti simpatomimetici, come p. es. l’adrenalina, può neutralizzare l’effetto dei beta-bloccanti.
L’uso concomitante di farmaci inibitori della sintesi delle prostaglandine (p. es. ibuprofene, indometacina) può diminuire l’effetto ipotensivo dei beta-bloccanti.
A causa del componente clortalidone:
Il clortalidone può ridurre la clearance renale del litio, causando un aumento della concentrazione sierica di questa sostanza. Pertanto possono rendersi necessari aggiustamenti del dosaggio del litio.
A causa dell’associazione di atenololo e clortalidone:
il trattamento contestuale con diidropiridine, come p. es. la nifedipina, può aumentare il rischio di ipotensione e, nei pazienti con insufficienza cardiaca latente, può subentrare insufficienza cardiaca.
L’uso concomitante di baclofene può amplificare l’effetto antipertensivo e richiedere aggiustamenti di dosaggio.
Gravidanza ed allattamento
Gravidanza: Target non dev’essere somministrato in gravidanza. Allattamento: Target non dev’essere somministrato durante l’allattamento.
Ne ho preso troppo! Cosa fare?
Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.
Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.
Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Target?
Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Target in caso di sovradosaggio.
Target: sovradosaggio
I sintomi di sovradosaggio possono comprendere bradicardia, ipotensione, insufficienza cardiaca acuta e broncospasmo.
Le misure generali di trattamento del sovradosaggio devono comprendere: attenta supervisione, ricovero in reparto di terapia intensiva, lavanda gastrica, somministrazione di carbone attivo e di un lassativo per prevenire l’assorbimento di farmaci eventualmente ancora presenti nel tratto gastrointestinale e utilizzo di plasma o di sostituti del plasma per trattare l’ipotensione e lo shock. Si possono considerare anche l’impiego di emodialisi o emoperfusione.
In caso di bradicardia eccessiva si possono somministrare al paziente 1-2 mg di atropina per via endovenosa e/o applicare un pacemaker cardiaco. Se necessario, queste misure possono essere seguite dalla somministrazione endovenosa di 10 mg di glucagone in bolo. Al bisogno, la somministrazione può essere ripetuta o seguita da un’infusione endovenosa di 1-10 mg di glucagone/ora, a seconda della risposta del paziente. Se il paziente non risponde al glucagone o se il glucagone non fosse disponibile, si può somministrare al paziente uno stimolante beta- adrenocettore, come la dobutamina, alla dose di 2.5 – 10 µg/kg/minuto per infusione endovenosa. La dobutamina, a causa dei suoi effetti inotropi positivi, può essere usata per trattare l’ipotensione e l’insufficienza cardiaca acuta. È probabile che queste dosi risultino inadeguate per annullare gli effetti cardiaci del beta-blocco in caso di forte sovradosaggio. Pertanto la dose di dobutamina va aumentata, se necessario, per ottenere una risposta adeguata in base alle condizioni cliniche del paziente.
Il broncospasmo può essere generalmente risolto con la somministrazione di broncodilatatori.
Gli effetti della diuresi eccessiva si devono contrastare mantenendo un normale equilibrio di fluidi ed elettroliti.
Target: istruzioni particolari
Nessuna istruzione particolare.
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco