Tensivopril: a cosa serve e come si usa

Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp (Lisinopril Diidrato + Idroclorotiazide): indicazioni e modo d’uso

Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp (Lisinopril Diidrato + Idroclorotiazide) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

TENSIVOPRIL è indicato per il trattamento dell’ipertensione essenziale in pazienti per i quali è appropriata una terapia di associazione.

Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp

IPERTENSIONE ESSENZIALE

Il dosaggio usuale è di una compressa somministrata una volta al giorno. Come per altri farmaci somministrati una volta al giorno, TENSIVOPRIL deve essere assunto circa alla stessa ora.

In generale, se l’effetto terapeutico desiderato non viene ottenuto entro 2-4 settimane, il dosaggio puĂ² essere aumentato a 2 compresse somministrate in una singola dose giornaliera.

DOSAGGIO NELL INSUFFICIENZA RENALE

I tiazidici possono risultare diuretici inappropriati per l’ uso in pazienti con compromissione renale e sono inefficaci a valori di clearance della creatinina di 30 ml/min o inferiori (cioè in presenza di insufficienza renale moderata o grave). TENSIVOPRIL non si deve utilizzare come terapia iniziale in pazienti con insufficienza renale.

In pazienti con clearance della creatinina >30 e <80 ml/min TENSIVOPRIL deve essere utilizzato solo dopo titolazione dei singoli componenti.

Quando impiegato da solo, la dose iniziale di lisinopril raccomandata nell’ insufficienza renale lieve è di 5-10 mg.

TERAPIA DIURETICA PRECEDENTE

Dopo la dose iniziale di TENSIVOPRIL si puĂ² avere ipotensione sintomatica; ciĂ² è piĂ¹ probabile che accada in pazienti ipovolemici e/o sodio depleti in conseguenza di una precedente terapia diuretica. La terapia diuretica deve essere sospesa per 2-3 giorni prima di iniziare la terapia con TENSIVOPRIL. Se ciĂ² non fosse possibile, il trattamento deve essere iniziato con lisinopril da solo, alla dose di 5 mg.

BAMBINI

Non è stata stabilita la sicurezza e l’efficacia di TENSIVOPRIL nei bambini.

USO NEGLI ANZIANI

Negli studi clinici l’efficacia e la toNerabilitĂ  del lisinopril e deN’idrodorotiazide somministrate insieme erano simili sia negli anziani che nei pazienti ipertesi piĂ¹ giovani.

Lisinopril, entro un range di dosaggio giornaliero di 20-80mg, è stato egualmente efficace nei pazienti ipertesi anziani (65 anni o piĂ¹) e in quelli non anziani. In pazienti ipertesi anziani la monoterapia con lisinopril è stata efficace nel ridurre la pressione arteriosa diastolica come quella con idroclorotiazide o atenonolo.

Negli studi clinici, l’etĂ  non ha influenzato la tollerabilitĂ  di lisinopril.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp per quanto riguarda la gravidanza:

Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza ACE inibitori:

L’uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafì 4.3 e 4.4).

L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicitĂ  a seguito dell’esposizione ad ACE

inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puĂ² essere escluso un piccolo aumento del rischio.

Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.

Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere

immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

Ăˆ noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicitĂ  fetale (ridotta funzionalitĂ  renale, oligoidramnios, ritardo neN’ossificazione del cranio) e tossicitĂ  neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia).

Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalitĂ  renale e del cranio.

I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafì 4.3 e 4.4).

Idroclorotiazide:

C’è limitata esperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti.

Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d’azione l’uso di idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puĂ² compromettere la perfusione feto placentare e puĂ² causare effetti fetali e neonatali come ittero, alterazioni del bilancio elettrolitico e trombocitopenia.

Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’edema gestazionale, l’ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia.

Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’ipertensione in donne in gravidanza eccetto che in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato.

Allattamento ACE inibitori:

PoichĂ© non sono disponibili dati riguardanti l’uso di ACE inibitori durante l’allattamento, (Prodotto) non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.

Idroclorotiazide:

Idroclortiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantitĂ . I diuretici tiazidici ad alte dosi provocano intensa diuresi che puĂ² inibire la produzione di latte. L’uso di (Prodotto) durante l’allattamento al seno non è raccomandato. Se (Prodotto) viene assunto durante l’allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli piĂ¹ bassi possibili.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp in caso di sovradosaggio.

Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp: sovradosaggio

Non sono disponibili informazioni specifiche riguardo il trattamento di un sovradosaggio di TENSIVOPRIL. Il trattamento è sintomatico e di supporto. La terapia con TENSIVOPRIL deve essere interrotta ed il paziente tenuto sotto stretta osservazione. Le misure terapeutiche dipendono dalla natura e dalla gravitĂ  dei sintomi. Dovrebbero essere adottate misure per prevenire l’ assorbimento e per accelerare l’eliminazione del farmaco.

LISINOPRIL

Gli effetti piĂ¹ rilevanti da sovradosaggio sono l’ipotensione, le alterazioni del quadro elettrolitico e l’insufficienza renale. In caso di ipotensione grave il paziente deve essere posto in posizione da shock e deve essere somministrata rapidamente soluzione fisiologica per infusione endovenosa. Si puĂ² considerare il trattamento con angiotensina II (se disponibile). Gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina possono essere rimossi dalla circolazione con emodialisi. Evitare l’impiego di membrane da dialisi in poliacrilonitrile ad alto flusso. Gli elettroliti sierici e la creatinina vanno monitorati frequentemente.

IDROCLOROTIAZIDE

I segni e sintomi piĂ¹ comunemente osservati sono quelli causati dalla deplezione degli elettroliti (ipokaliemia, ipocloremia, iponatriemia) e dalla disidratazione quale risultato di un’eccessiva diuresi.

Se è stata somministrata anche digitale, l’ipokaliemia puĂ² accentuare le aritmie cardiache.

Tensivopril 20 mg e 12 5 mg cp 14 cp: istruzioni particolari

Non è richiesta alcuna precauzione speciale.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco