Viacorinda: a cosa serve e come si usa

Viacorinda (Perindopril Arginina + Indapamide + Amlodipina Besilato): indicazioni e modo d’uso

Viacorinda (Perindopril Arginina + Indapamide + Amlodipina Besilato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Viacorinda è indicato come terapia di sostituzione per il trattamento dell’ipertensione essenziale, in pazienti adulti già controllati con l’associazione a dose fissa perindopril/amlodipina e indapamide, assunti alla stessa dose.

Viacorinda: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Viacorinda è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Viacorinda ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Viacorinda

Posologia

Una compressa rivestita con film di Viacorinda al giorno, preferibilmente da assumere al mattino e prima di un pasto.

L’associazione a dosi fisse non è idonea per la terapia iniziale.

Se è richiesta una modifica della posologia, deve essere fatta una titolazione dei singoli componenti.

Popolazioni speciali

Compromissione renale (vedere paragrafì 4.3 e 4.4)

Viacorinda è controindicato in pazienti con danno renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min).

Il controllo medico periodico dovrĂ  prevedere il monitoraggio della creatinina e del potassio.

Compromissione epatica (vedere paragrafì 4.3 e 4.4)

Viacorinda è controindicato in pazienti con grave compromissione epatica.

Anziani (vedere paragrafì 4.4 e 5.2)

Gli anziani possono essere trattati con Viacorinda quando la funzione renale è normale o solo lievemente compromessa. Il controllo medico periodico dovrà prevedere il monitoraggio della creatinina e del potassio.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Viacorinda nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione Uso orale.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Viacorinda seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Viacorinda per quanto riguarda la gravidanza:

Viacorinda: si puĂ² prendere in gravidanza?

Dati gli effetti dei singoli componenti di questa associazione sulla gravidanza e l’allattamento: Viacorinda non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. Viacorinda è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Viacorinda è controindicato durante l’allattamento al seno. Si deve quindi decidere se interrompere l’allattamento al seno o interrompere il trattamento con Viacorinda considerando l’importanza di questa terapia per la madre.

Gravidanza:

Relativo a perindopril:

L’uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di ACE inibitori è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafì 4.3 e 4.4).

L’evidenza epidemiologica riguardante il rischio di teratogenicitĂ  in seguito all’esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puĂ² essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. In caso di gravidanza accertata, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa.

Ăˆ noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre induce fetotossicitĂ  (diminuzione della funzionalitĂ  renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicitĂ  neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere paragrafo 5.3).

Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafì 4.3 e 4.4).

Relativo a indapamide:

Non vi sono o vi è una quantitĂ  limitata di dati (meno di 300 esiti di gravidanze) sull’uso di indapamide nelle donne in gravidanza. L’esposizione prolungata alle tiazidi durante il terzo trimestre di gravidanza puĂ² ridurre il volume plasmatico materno così come il flusso di sangue

uteroplacentare, che potrebbe provocare ischemia fetoplancentare e ritardo della crescita. Inoltre, sono stati riportati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia in neonati dopo esposizione a breve termine.Studi sugli animali non mostrano effetti dannosi diretti o indiretti rispetto alla tossicitĂ  riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

Viacorinda è controindicato durante l’allattamento al seno.

Relativo a perindopril:

PoichĂ© non sono disponibili dati riguardanti l’uso di perindopril durante l’allattamento al seno, perindopril non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento al seno, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.

Relativo ad amlodipina:

L’amlodipina viene escreta nel latte materno. La porzione della dose materna ricevuta dal neonato è stata stimata con uno scarto interquartile del 3-7%, con un massimo del 15%. L’effetto dell’amlodipina sui neonati non è conosciuto.

Relativo a indapamide:

Non vi sono informazioni sufficienti sull’escrezione di indapamide/metaboliti nel latte materno. Potrebbero verificarsi ipersensibilitĂ  ai farmaci derivati della sulfonamide e ipopotassiemia. Non puĂ² essere escluso un rischio nei neonati/bambini.

Indapamide è molto simile ai diuretici tiazidici che sono stati associati, durante l’allattamento al seno, con una riduzione o anche soppressione della produzione di latte.

FertilitĂ :

Comune a perindopril e indapamide:

Studi sulla tossicitĂ  riproduttiva non hanno mostrato effetti sulla fertilitĂ  nei ratti femmine e maschi (vedere paragrafo 5.3). Non sono previsti effetti sulla fertilitĂ  umana.

Relativo ad amlodipina:

In alcuni pazienti trattati con bloccanti dei canali calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilitĂ . In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilitĂ  maschile (vedere paragrafo 5.3).

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Viacorinda?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Viacorinda in caso di sovradosaggio.

Viacorinda: sovradosaggio

Non vi sono informazioni riguardo il sovradosaggio con Viacorinda.

Perindopril

Sono disponibili dati limitati relativi al sovradosaggio nell’uomo.

Sintomi:

I sintomi associati al sovradosaggio di ACE inibitori possono includere ipotensione, shock circolatorio, alterazioni degli elettroliti, insufficienza renale, iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, capogiri, ansia e tosse.

Trattamento:

In caso di sovradosaggio si raccomanda il trattamento con un’infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Se si manifesta ipotensione, il paziente deve essere posizionato come in caso di shock. Se disponibile, puĂ² inoltre essere preso in considerazione il trattamento con un’infusione di angiotensina II e/o di catecolamine per via endovenosa. Il perindopril puĂ² essere rimosso dalla circolazione sistemica con l’emodialisi (vedere paragrafo 4.4). L’impiego di un pacemaker è indicato in caso di bradicardia resistente alla terapia. Si devono controllare continuamente i segni vitali, gli elettroliti del siero e le concentrazioni della creatinina.

Amlodipina

L’esperienza di un sovradosaggio intenzionale nell’uomo è limitata. Sintomi:

I dati disponibili suggeriscono che a seguito di sovradosaggio si possono manifestare una forte vasodilatazione periferica e una possibile tachicardia riflessa. E’ stata riportata marcata e probabilmente prolungata ipotensione sistemica fino ad includere casi di shock ad esito fatale.

Trattamento:

Un’ipotensione clinicamente significativa dovuta a sovradosaggio da amlodipina richiede un supporto cardiovascolare attivo che comprende il monitoraggio frequente della funzionalitĂ  cardiaca e respiratoria, l’elevazione degli arti inferiori ed un’attenzione al volume dei fluidi circolanti e della diuresi.Per il ripristino del tono vascolare e della pressione arteriosa, puĂ² essere di aiuto un vasocostrittore, qualora non vi siano controindicazioni per il suo impiego. La somministrazione per via endovenosa di calcio gluconato puĂ² rivelarsi utile nel neutralizzare gli effetti del blocco dei canali del calcio.

La lavanda gastrica puĂ² essere utile in alcuni casi. E’ stato dimostrato che la somministrazione di carbone vegetale a volontari sani, entro 2 ore dall’assunzione di 10 mg di amlodipina, riduce in maniera significativa l’assorbimento di amlodipina.

Dal momento che amlodipina è in gran parte legata alle proteine, è improbabile che la dialisi risulti utile.

Indapamide

Sintomi:

L’indapamide non ha evidenziato tossicità con dosaggi fino a 40 mg, cioè 16 volte la dose terapeutica.

I segni di avvelenamento acuto assumono la forma soprattutto di disturbi dell’equilibrio idro/elettrolitico (iponatriemia, ipopotassiemia). Dal punto di vista clinico, possibilità di nausea, vomito, ipotensione, crampi, vertigini, sonnolenza, stato confusionale, poliuria od oliguria anche fino all’anuria (per ipovolemia).

Trattamento:

Le misure iniziali prevedono la rapida eliminazione delle sostanze ingerite mediante lavanda gastrica e/o somministrazione di carbone attivo, seguita dal ripristino del normale equilibrio idro/elettrolitico presso un centro specializzato.

Viacorinda: istruzioni particolari

lt;e la manipolazione>

Nessuna istruzione particolare.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco