Bardana o Bardena: proprietà curative. A cosa serve? Come si usa?

Bardana o Bardena

Tratto da “Piante Medicinali – Chimica, Farmacologia e Terapa” di R. Benigni, C. Capra e P.F.Cattorini

(Arctium Lappa (L.) Willd. – Fam. Composite/Cinaree/Carduinee)

(Sin. – Lappa officinalis All. – Lappa communis Coss. et Germ. – Lappa major Gaertn., Arctium majus Pucc. – Arctium Bardana Willd.)

Bardana o Bardena- Ultimo aggiornamento pagina: 27/02/2018

Indice dei contenuti

  1. Generalità
  2. Componenti principali
  3. Proprietà farmacologiche
  4. Estratti e preparati vari
  5. Preparazioni usuali e Formule
  6. Bibliografia

Generalità

Torna ad inizio pagina

bardana

Etimologia – Arctium, dal greco arktos = orso; pianta pelosa come l’orso.

Lappa, nome usato da Virgilio (Georg. I, 153) da lapp, celtico = mano, cioè che prende come una mano e dal greco labh = il prendere, l'afferrare, allusione ai frutti che si appigliano al vello delle pecore ed alle vesti.

major, majus, comparativi di magnus = grande.

Nome comune – Personata (da persona = maschera) perchè le foglie si usavano dei ragazzi come maschere. Burdock Root (ingl.).

Habitat Europa e Asia temperata, America del Sud, U.S.A. (naturalizzata). Lungo le strade, presso le case, sui ruderi, lungo i fossi. Coltivata.

Pianta erbacea biennale.

Parti usate La radice, raccolta al primo anno, avanti la fioritura o nel tardo autunno.

Componenti principali

Torna ad inizio pagina

Nelle radici: inulina sino al 45 %, olio etereo 0,07-0,18 % (1), acido palmitico, acido stearico, fitosteroli (sitosterolo e stigmasterolo) 1 g da 5 kg di radici secche (1 a), acido caffeico (2). Nelle foglie fresche: un composto cristallizzabile chimicamente non definito, dotato di proprietà antibatteriche (3) ; nei frutti il glicoside arctiina.

bardana Figura 1

C27H34O11 che per idrolisi dà l’aglicone arctigenina C21H24O6, lignano di composizione chimica avvicinabile a quella del lattone resinoso picropodofìllina (4).

Dalle foglie di Arctium Lappa L. var. minus Bernh. (Lappa minor DC). Cavaluto, Bailey e Kirchner (12) hanno isolato una sostanza dotata di proprietà antibatteriche, per la quale fu dapprima proposta la formula C15H20O5. Successivamente Abraham e coll. ( 14) hanno estratto un altro composto antibatterico con formula grezza identica a quella della sostanza isolata da Cavallito e coll. (12), per la quale Abraham e coll.

(14) hanno però proposto la formula C18H24O6, invece della formula C15H20O5 indicata dagli A A. americani (12). Più recentemente Cavallito e Kirchner (13) hanno confermato i risultati degli studi di Abraham, indicando che l'antibiotico dovrebbe avere la formula (C3H4O)6 invece della (C3H4O)5 proposta in precedenza. La struttura della sostanza, isolata da Cavallito e coll. (12) (13), non è stata completamente stabilita: sembrerebbe trattarsi di un a-metilen-butirrolattone, contenente un gruppo estere, un doppio legame e due gruppi ossidrilici. Neppure la composizione chimica della sostanza, isolata da Abraham e coll. (14), è stata pienamente chiarita; consisterebbe di un composto contenente quattro doppi legami, un gruppo estere ed un anello lattonico. Questa sostanza risulta essere nettamente diversa da quella estratta da Cavallito e coll., come è indicato dalle ampie differenze dei punti di fusione e dell'attività ottica.

Proprietà farmacologiche ed impiego terapeutico

Torna ad inizio pagina

Oltre l'azione diuretica e diaforetica, vengono attribuite alla Bardana altre interessanti proprietà, quale quella stimolante delle funzioni epato-biliari già rilevata dal Savini

(5) e confermata in seguito da Chabrol e coll. (6) e quella ipoglicemizzante che venne attribuita dal Piotrowsky (7) alla presenza nella droga di vitamine del gruppo B, le quali esplicherebbero, secondo l'A. un ruolo importante nel metabolismo dei glucidi.

Secondo Krautz e Carr (8), la Bardana, introdotta nell'alimentazione dei ratti aumenterebbe inoltre la riserva del glicogeno epatico per un migliorato assorbimento ed utilizzazione del levulosio proveniente dalla idrolisi dell'inolene.

Ma l'azione forse più importante che viene attribuita alla Bardana, è quella contro la foruncolosi che il Lecomt segnalò sin dal 1914 (9) e che venne confermata quattro anni più tardi dal Burnier (10) e successivamente anche dall'Osborn (3) e da Vincent e Segonzac (11) i quali ne studiarono l'azione antibiotica, trovandola attiva sullo stafilococco.

Ricerche molto più approfondite in questo senso, sono state eseguite da Cavallito, Bailey e Kirchner (12) (13) su di una pianta congenere, l'Arctium minus, dalle foglie della quale hanno isolato, per estrazione acquosa, una sostanza cristallina attiva sui germi gram-positivi (vedi parte chimica).

Tale sostanza si è dimostrata attiva sugli Staph. Albus, Aureus, Hemolyticus, Viridans; sui pneumococchi I, III, XIX; sul B. subtilis, sul B. botulinus sul B. tetani, sul B. oedematiens, sul B. dell'edema maligno e sul B. Welchii.

Successivamente Abraham, Joseph, Crowfoot e Osborn (14) isolarono dall'A. minus una seconda sostanza attiva, isomera, della precedente.

Per le sue proprietà diuretiche, diaforetiche ed epato-renali, la Bardana ed i suoi preparati (estratto fluido in particolare) è impiegata come depurativo, sola od associata con preparati di altre droghe ad azione analoga.

L'estratto fluido è usato soprattutto nel trattamento della foruncolosi ma prolungandone opportunamente la somministrazione ed impiegando dosi piuttosto elevate. Può essere impiegato anche per applicazioni locali nella terapia della seborrea del viso, nell'eczema squamoso ed impetiginoso e nell'acne.

Estratti e preparati vari

Torna ad inizio pagina

a) Estratto fluido (g 1 = XXXI gtt).

Dosi: un cucchiaino 2-3 volte pro die.

b) Estratto molle acquoso (una parte = 10 p, circa di droga).

Dosi: g 0,2-1 pro die.

c) Estratto secco acquoso (una parte = 14 p. circa di droga).

Dosi: g 0,15-0.8 pro die.

d) Compresse confettate (estratto secco di Bardana cg 25 di Cascata Sagrada – di Boldo, ana cg 2 per una compressa).

Dosi: da 3-4 compresse al giorno.

Preparazioni usuali e formule galeniche

Torna ad inizio pagina

Sciroppo

Estratto fluido bardana g 10

Sciroppo semplice F.U. g 90

(3 cucchiai pro die)

Elisir

Estratto fluido bardana g 32

Alcool di 95°………………. g 20

Sciroppo semplice F.U. g 40

Tintura di vaniglia g 5

Acqua q. b. per …. g 200

(2 cucchiai pro die)

Depurativo

Estratto fluido bardana g 4

Estratto fluido carciofo g 4

Estratto fluido tarassaco g 4

Estratto fluido cascara . g 2

Estratto fluido sena g 2

Estratto fluido cicoria . g 2

Estratto fluido dulcamara g 2

Estratto fluido sassafrasso g 2

Estratto fluido liquirizia g 2

Estratto fluido genziana g 0,40

Sodio bicarbonato . g 1

Alcool di 95° g 10

Acqua distillata di menta q. b. a g 200

(1 bicchierino da liquore prima dei pasti principali)

BIBLIOGRAFIA

Torna ad inizio pagina

(1) DEAN, Amer. Chem. J2, 69. 1904; WEHMER C., Die Pflaiaenitofe. 1931, 1260 • (la) SCHMID e BILOWITZKI Ber. Wiener Acad., AM. Il b, 137, 98; Monalih. Chem, 49, 98, 1928; WEHMER C., (oc. eli. â–  (2) PASSERINI e PAPINI, Il Farmaco, 3, 5, 526, 1948 – (3) OSBORN E. M., Brìi. Journ. Eif. Path., 24, 227, 1943; VINCENT D., Prod. Pharm., 3, 341 e 391, 1948 – (4) OMAKI T., /. Pharm. Soc. lapan, SS, 159, 1935; 56. 180, 1936; 57, 22, 1937; HAWORTH e KELLY, /. Chem. Soe., 998, 1936 –

(5) SA VINI C., Ann. de Malad. de Vapp. ditesi, et de la nMrlt. 1918 – (6) CHABROL B., CHARONNAT

R., MAXIMIN M., WAITZ R. e PORIN 3, C. R. Soc. Blol., lOS, 1100, 1931 • (7) PIOTROWSKY Q, Soc. de Thérap, 8 mag. 1935 – (8) KRAUTZ J. C. e CARR C. J„ J. Pharmaeol. exp. Thér., 41, 1931 – (9) LECOMT V. J., citato da DECAUX F. in Rev. de Phytothéraple 19« Ann. n. 147, 11, 1955 e da MEYER-OULIF M. Th.. Ibld. 15» Ann. n. 114, 1951 – Presse M4d„ 2 mal 1918 – (10) BURNIER M. R., Presse Méd., 2 mai 1918 – (11) VINCENT D. e SEOONZAC O., Soc. Pharm. Toulouaa, 11 gena. 1948 –

(12) CAVALLITO C. J.. BAILEY J. e KIRCHNER F. K., /. Am. Chem. Soe., 67, 948, 1945 – (13) CA- VALLITO C. J. e KIRCHNER F. K., Ibld., 69. 3330, 1947 – (14) ABRAHAM E., JOSEPH A., CROW- FOOT D. e OSBORN E.,Nature, Londra, ISS, 876, 1946 – ved. anche PAECH c TRACEY: Modero Methods ol Plani, III voi., Springer Bd. 1955, p. 664.