Boldo: proprietà curative. A cosa serve? Come si usa?

Boldo

Tratto da “Piante Medicinali – Chimica, Farmacologia e Terapa” di R. Benigni, C. Capra e P.F.Cattorini

(Peumus Bolclus Mol. – Fam. Monimiacee/Hedicariee)

(Sin. – Bolden fragrans Juss. – Boldoa fragrans Endl. – Boldus Boldus Lyons)

Boldo- Ultimo aggiornamento pagina: 27/02/2018

Indice dei contenuti

  1. Generalità
  2. Componenti principali
  3. Proprietà farmacologiche
  4. Estratti e preparati vari
  5. Preparazioni usuali e Formule
  6. Bibliografia

Generalità

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boldo

Etimologia – Peumus, nome cileno della pianta.

Boldus, Boldea, Boldoa Dedicata al botanico spagnolo D. Boldo.

fragrans per il profumo che emanano le foglie.

Nome volgare (le foglie) – Hoja de Boldo (spagn.).

Habitat America del Sud (Ovest), specialmente, nel Cile. Coltivato in Europa (Liguria). Piccolo albero o arbusto.

Parti usate Le foglie raccolte in autunno (Boldi folia F.U.).

Componenti principali

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Boldina 0,1% (1), insieme con altri alcaloidi, tra cui è stata segnalata la presenza di sparteina (2) e degli alcaloidi derivati dell'aporfina isocoridina C20H23O4N, nor-isocoridina C19H21O4N e N-metil-laurotetanina C20N28O4N (5 a). Sono stati trovati 0,250-0,535% di alcaloidi totali, espressi in boldina (2).

La boldina C19H21O4N (3) si identifica con la 2,6-diossi-3,5-dimetossi- aporfina (4) (5).

boldo Figura 1

Secondo Gildemeister e Hoffmann (6) 2-2,6, %, secondo Schindler (2) 1,81-2,65 % di olio etereo, per il quale è stata trovata una composizione analoga a quella dell'olio di Chenopodio e consistente cioè dei seguenti componenti: 40-45 % di ascaridolo C10H16O2, circa il 30% di cineolo e di p-cimolo, oltre ad un terpene ed a tracce di un fenolo (29). Tardy (7) ha segnalato per l’olio etereo di Boldo una composizione assai differente (eugenolo, aldeide cuminica, acido acetico come estere, terpeni, sesquiterpeni), ciò che è probabilmente da attribuirsi alla diversa

origine botanica dell'olio esaminato. La presenza di un glicoside (boldoglucina, boldoglicoside, boldina), trovato da Chapoteaut (8) non è stata confermata da analisi recenti. Questo glicoside dovrebbe avere la formula C30H52O8 e dovrebbe scindersi mediante idrolisi per dare glucosio ed un corpo di formula C19H28O3.

Altri componenti: composti flavonici (2) ; secondo Pritzker e Jungkunz

(9). tannino di natura non definita 1,2%, ceneri circa 10% di cui

1.38 % idrosolubili; secondo Schindler (2), 11,65 % di ceneri, di cui 4,9 % di calcio; cristalli di ossalato di calcio (10) ; Kuhn (11) ha trovato nella droga essiccata 4,8 mg % di manganese.

Proprietà farmacologiche ed impiego terapeutico

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L’azione del Boldo fu studiata sperimentalmente sia in relazione ai suoi preparati totali, che ai suoi principi attivi isolatamente considerati: boldina, boldoglucina e olio essenziale.

Fra i primi studi sull’attività del Boldo sono da annoverarsi quelli del Verne (12) il quale trovò che la somministrazione dei preparati della droga, aumenta l'eliminazione dell'urea senza dar luogo ad un aumento della quantità delle urine. Un’azione simile venne successivamente osservata da Noguera (13) il quale trovò anche che la boldina provoca contrazioni gastriche, senso di calore allo stomaco, aumento dell’appetito e della secrezione biliare.

Il Fedeli (14) impiegò estratti totali di Boldo nella terapia delle coliche epatiche da calcolosi e somministrandoli alla dose di 10-50 gocce dopo i pasti, constatò la graduale attenuazione e scomparsa degli accessi.

Chistoni (15) studiando l’azione della boldina e di preparati totali di Boldo in cani operati di fistola biliare completa, non avrebbe potuto dimostrare un aumento della secrezione biliare, ma soltanto una modificazione delle sue caratteristiche chimico-fisiche, modificazioni consistenti in una diminuzione della viscosità e della tensione superficiale che l'A. ha messo in relazione con un minor contenuto di mucina e di sali biliari.

Grailly e Mandillon (16) che studiarono su soggetti giovani e sani, mediante colecistografia, l’azione del Boldo sulla colecisti, conclusero che non sembra che la tintura di Boldo (alla dose di 3 g) abbia un effetto colecistocinetico netto. Essi ammettono invece un effetto coleretico, dimostrato da un lievissimo aumento del volume della colecisti.

Popov (17) il quale sperimentò un infuso di Boldo al 3 : 120, sul cane con fistola biliare, trovò che la somministrazione di tale infuso, provoca un aumento della secrezione biliare sino al 500 %, aumento comparabile con quello che era possibile ottenere con l’olio essenziale di menta piperita.

Analoghe ricerche furono eseguite da Susanna (18) il quale sperimentò sul cane operato di fistola biliare, un infuso di foglie di Boldo provenienti dall’Orto Botanico di Napoli, comparativamente con un estratto fluido di Boldo I. d B. In ambo i casi l’A. potè constatare un aumento della secrezione biliare e le stesse variazioni delle sue caratteristiche chimico-fisiche: aumento del peso specifico, della conducibilità elettrica delle ceneri, abbassamento del D criocoscopico, diminuzione della viscosità e del contenuto di acqua.

Più recentemente il Tassinari (19) sperimentando in tutt'altre condizioni e cioè sull’uomo, seguendo radiograficamente le variazioni di forma e di opacità della colecisti, prima e dopo la somministrazione di estratti di Boldo, giunge alla conclusione che questi preparati non possiedono un'azione colecistocinetica. Riconosce loro invece, un'azione coleretica che appare più intensa la prima ora dopo la somministrazione del preparato e ciò in accordo con i risultati delle ricerche, precedentemente citate, di Grailly e Mandillon.

Butturini (20) che studiò l'azione della boldina sul sistema nervoso autonomo, trovò che essa esplica un’intensa azione ipotensiva nel cane vagotomizzato. L'effetto adrenalinico sulla pressione e sull’utero isolato di coniglio, sarebbe attenuato ma non invertito dalla boldina. Le contrazioni automatiche dell'intestino isolato di coniglio sono inibite da una soluzione 1 :20.000 di boldina. La successiva aggiunta di acetilcolina provoca un permanente aumento di tono.

Kreitmair (21) che attribuisce l’azione principale della droga alla boldina, ha studiato sia l'azione del cloridrato di boldina puro e cristallizzato, sia un complesso alcaloidico grezzo espresso in boldina. Quest'ultimo oltre ad alcune azioni comuni con il cloridrato di boldina puro, ha manifestato (in soluzione all' 1 %) anche un'azione anestetica locale. Con il cloridrato di boldina puro, avrebbe ottenuto un aumento della secrezione biliare superiore di 5 volte al volume secreto inizialmente, risultato identico quindi a quello ottenuto precedentemente da Popov impiegando un infuso di Boldo.

Nella bile secreta sotto l'azione del cloridrato di boldina il Kreitmair constatò un aumento del contenuto acquoso ed una diminuzione delle sostanze solide. Oltre ad un aumento della secrezione biliare l'A. notò anche un aumento della secrezione salivare e, nel cane portatore di fistola secondo Pavlow, un aumento della secrezione cloridrica.

Sul tubo gastroenterico la boldina induce un'azione antispastica che si manifesta con diminuzione del tono e con arresto della peristalsi.

La tossicità della boldina non è elevata: mg 0,25/g per via sottocutanea nel topo, provocano la morte in 14’ per disturbi respiratori. La somministrazione di mg 0,50/g per os, provocano la morte in 15’ con disturbi respiratori e convulsioni cloniche. Nella cavia, g 0,50/Kg. per via sottocutanea, determinano la morte in 4 ore con convulsioni cloniche e g 1/Kg. per os, conducono a morte l'animale in 30' con la stessa sintomatologia.

Schmitz (22) che studiò l'azione di numerosi alcaloidi sul metabolismo cellulare, trovò che la boldina inibisce il consumo di ossigeno nelle cellule di tumori ascite del topo, alla concentrazione minima di 100 g per cc.

Delso Jimeno (23) che ha sperimentato estratti di foglie di Boldo essiccate, con lo scopo di studiare la loro azione colagoga e le modificazioni della composizione biliare, trovò che a differenza dell’acido deidrocolico, che provoca un aumento della parte liquida della bile, la boldina aumenta gradualmente sia la parte liquida che i componenti solidi, raggiungendo valori massimi dopo 3 ore dalla somministrazione.

La boldoglucina, l'olio essenziale e l’infuso delle foglie, aumentano invece il contenuto acquoso e abbassano quello delle sostanze solide totali. La tintura avrebbe invece un effetto opposto.

Le ricerche farmacologiche che riguardano la boldoglucina, sostanza chimicamente non bene identificata, non sono recenti e meriterebbero di essere riprese e controllate.

Laborde (24) trovò che la boldoglucina la cui tossicità è piuttosto scarsa, somministrata a dosi subtossiche, dà luogo ad anestesia generale preceduta da incoordinazione motrice, regolarizzazione delle pulsazioni cardiache e dei movimenti respiratori, ipotermia, aumento della secrezione biliare ed urinaria. A dosi tossiche (g 0,35/Kg endovena nel cane) la morte avviene per arresto respiratorio dovuto verosimilmente, secondo Laborde, a paralisi bulbare.

L’azione anestetica ed ipnotica della boldoglucina venne studiata da Gley (25) il quale trovò che un’iniezione di 2-4 g di boldoglucina è sufficiente per provocare uno stato di sonno in un cane di media taglia. Immediatamente dopo la somministrazione si osserva un aumento della frequenza e dell’ampiezza delle contrazioni cardiache cui segue un rallentamento delle pulsazioni e un abbassamento della pressione arteriosa di 10-20 mm di Hg.

Secondo Gley l’effetto ipnotico provocato dalla boldoglucina sarebbe accompagnato da uno stato di anemia cerebrale.

Analoga azione ipnotica era stata precedentemente osservata anche da Juranville (26) il quale anche, studiò l’azione (armacologica della boldo- glucina, chiamandola però boldina.

L’azione dell’olio essenziale di Boldo, venne anch’essa studiata da diversi AA. Le prime ricerche risalgono forse a Dujardin-Beatimetz (27) secondo il quale l’olio essenziale di Boldo provocherebbe nell’uomo, alla dose di g 0,1, un’azione analoga a quella dell'olio essenziale di Menta piperita: leggera ipercloridria, aumento dell’appetito e aumento della frequenza del polso. Dosi superiori (g 2), determinano ipercolridria, eruttazioni, vomito, diarrea e aumento della diuresi.

L'olio essenziale viene eliminato con le urine e secondo l’A., eserciterebbe una favorevole azione terapeutica nei casi di cistite, somministrato alla dose di 2-5 gocce più volte al giorno durante i pasti.

Secondo Guidi (28) l’olio essenziale di Boldo sarebbe dotato di una leggera azione antisettica sul B. coli. Sui parameci agirebbe eccitandone fugacemente la motilità a deboli concentrazioni e deprimendola a concentrazioni più elevate. Applicato sulla cute, svolge azione rubefacente. Somministrato internamente, manifesta sia negli animali a sangue freddo che in quelli a sangue caldo, azione paralizzante con sintomi di depressione del sistema nervoso centrale.

Piccole dosi per via parenterale, sono ben tollerate dalla cavia, anche per somministrazione prolungata. Dosi elevate determinano nefrite con albuminuria ed ematuria. Tanto nell’avvelenamento acuto, quanto in quello cronico, il rene, attraverso il quale avviene l’eliminazione dell’olio essenziale, è l'organo maggiormente leso. Lesioni molto più leggere sono riscontrabili anche nel fegato.

La pressione arteriosa è leggermente depressa dall’olio essenziale di Boldo, mentre gli atti respiratori diminuiscono di frequenza e aumentano di ampiezza.

L’azione dell’olio essenziale di Boldo, sugli organi isolati venne studiata dall’A. sul cuore di animali a sangue freddo e a sangue caldo, su segmenti di intestino, di utero e di uretra. Sul cuore isolato di animali a sangue freddo, l'olio essenziale applicato per via esocardica, induce un abbassamento del tono e un aumento della frequenza e dell'ampiezza delle contrazioni. Applicato per via endocardica, il tono viene ugualmente abbassato, ma in questo caso l'A. ha osservato anche una diminuzione della frequenza delle contrazioni, la cui ampiezza rimane immodifìcata.

Sul cuore di animali a sangue caldo fu osservata un'azione depressiva non influenzabile dalla atropinizzazione.

Su segmenti di utero, d'uretra e di intestino, l'olio essenziale di Boldo ha provocato un abbassamento del tono ed un aumento delle contrazioni.

Come coleretico il Boldo è impiegato nella terapia della piccola insufficienza epatica, della litiasi biliare, degli stati di congestione epatica, della cirrosi, delle epatiti croniche e, come coadiuvante, negli stati di cachessia malarica.

Soprattutto per l'azione dell'olio essenziale che contiene, il Boldo trova impiego anche come stimolante generale, dell'appetito e della digestione, specialmente sotto forma di preparati ottenuti per estrazione alcoolica (estratto fluido, tintura) perchè più ricchi di olio essenziale. Gli stessi preparati e per la stessa ragione, vengono impiegati come diuretici e antisettici delle vie genito-urinarie. Nei paesi di origine infatti (Cile), il Boldo rappresenta un rimedio popolare molto diffuso, oltre che per la terapia delle disfunzioni epatiche, anche nel trattamento delle affezioni catarrali delle vie urinarie.

Come ipnotico nella terapia dell'insonnia, oggi non è più usato.

Estratti e preparati vari

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a) Estratto fluido per tintura (g 1 = LXII gtt).

Dosi: g 0,25-0,5 pro dose, 2-3 volte pro die.

b) Estratto fluido F. U. (g 1 = XXXIX gtt).

Dosi : come sopra.

c) Estratto fluido per sciroppo (g 1 = XXX gtt).

Dosi; come sopra.

d) Estratto fluido detannizzato per sciroppo (g 1 = XXX gtt).

Dosi: come sopra.

e) Estratto molle acquoso (una parte = p. 4 circa di droga).

Dosi: g 0,06-0.12 pro dose.

f) Estratto secco acquoso (una parte = p. 6 circa di droga).

Dosi: g 0.04-0,1 pro dose.

g) Tintura F.U. al 20% di droga.

Dosi; g 1-2,5 pro dose.

Preparazioni usuali e formule galeniche

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Tintura

Estratto fluido boldo per tintura g 20

Alcool di 70° …. g 80

(X-XXX gtt 2-3 volte al giorno)

Sciroppo

Estratto fluido boldo per sciroppo……………………………… g 5

Sciroppo semplice F. U…………………………………………….. g 95

(a cucchiai)

Tintura composta colagoga

Tintura boldo

Tintura ipecacuana

Tintura genziana

Tintura noce vomica……………………………………………… ana g 5

(X gtt prima di ciascun pasto)

Elisir

Estratto fluido boldo F. U. ………………………………………… g 50

Alcool di 60"……………………………………………………………… g 120

Vino Malaga……………………………………………………………… g 500

Sciroppo semplice F. U…………………………………………….. g 350

(a cucchiai)

Estratto di boldo composto

Estratto fluido boldo F. U.

Estratto fluido cubebe

Estratto fluido ginepro

Estratto fluido uva ursina…………………… …………………. ana g 12.5

Lasciar riposare e filtrare.

(XXX-XL gtt 1-2 volte pro die)

Vino di boldo composto

Estratto fluido boldo F. U………………………………………….. g 3

Estratto fluido tarassaco . …………………………………………. g 3

Succo d'uva……………………………. ^…………………………….. g 20

Vino Marsala …………………………………………………… g 74

(a bicchierini)

BIBLIOGRAFIA

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