Inpremzia
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Inpremzia: ultimo aggiornamento pagina: 24/09/2022 (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
Inpremzia 1 unità internazionale/mL soluzione per infusione.
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Ogni sacca contiene 100 mL equivalenti a 100 unità internazionali (equivalenti a 3,5 mg). 1 mL di soluzione contiene 1 unità internazionale di insulina umana*.
* Prodotta in Pichia pastoris mediante la tecnologia del DNA ricombinante. Eccipiente con effetti noti Ogni sacca contiene circa 17 mmol (circa 386 mg) di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Soluzione per infusione.
Soluzione acquosa, limpida e incolore.
L’intervallo di pH è compreso tra 6,5 e 7,2 e l’intervallo di osmolalità è compreso tra 255 e 345 mOsm/kg.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Inpremzia è indicato per il trattamento del diabete mellito.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
La potenza dell’insulina umana è espressa in unità internazionali.
La posologia di Inpremzia è individuale ed è stabilita secondo le esigenze del paziente. Il fabbisogno insulinico individuale è in genere compreso tra 0,3 e 1 unità internazionale/kg/die. Un aggiustamento della dose può essere necessario se i pazienti aumentano l’attività fisica, modificano la dieta abituale o in presenza di malattia concomitante.
Popolazioni speciali
Anziani (≥ 65 anni)
Inpremzia può essere usato nei pazienti anziani.
Nei pazienti anziani, il monitoraggio della glicemia deve essere intensificato e la dose di insulina aggiustata su base individuale.
Compromissione renale ed epatica
La compromissione renale o epatica può ridurre il fabbisogno insulinico del paziente.
Nei pazienti con compromissione renale o epatica, il monitoraggio della glicemia deve essere intensificato e la dose di Inpremzia aggiustata su base individuale.
Popolazione pediatrica
Inpremzia può essere usato nei bambini e negli adolescenti.
Passaggio da altri medicinali insulinici a Inpremzia
Nel passaggio da altri medicinali insulinici a Inpremzia può essere necessario un aggiustamento della dose di insulina umana.
Si raccomanda un attento monitoraggio della glicemia durante il passaggio, mentre il paziente riceve la terapia a breve termine con Inpremzia e quando torna alla terapia insulinica precedente (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
Inpremzia è un’insulina umana ad azione rapida. Viene somministrata sotto forma di infusione endovenosa, che deve essere eseguita da operatori sanitari.
La velocità di infusione deve essere aggiustata in base alle circostanze individuali e ai livelli della glicemia. Il monitoraggio glicemico è necessario durante l’infusione di insulina.
Per istruzioni dettagliate, consultare la parte finale del foglio illustrativo.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Tracciabilità
Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Ispezione visiva
Se la soluzione e il contenitore lo consentono, i medicinali per uso parenterale devono essere ispezionati visivamente prima della somministrazione per rilevare l’eventuale presenza di particolato e alterazioni del colore. Utilizzare solo se la soluzione è limpida, senza particelle visibili, e se il contenitore è integro. Somministrare immediatamente dopo l’inserimento del set di infusione.
Iperglicemia
Una posologia inadeguata o l’interruzione del trattamento, in particolare nel diabete di tipo 1, può portare a iperglicemia e a chetoacidosi diabetica. I primi sintomi dell’iperglicemia si sviluppano in genere gradualmente, nell’arco di ore o giorni, e comprendono sete, aumento della frequenza della minzione, nausea, vomito, sonnolenza, cute secca e arrossata, bocca secca, perdita dell’appetito e alito acetonico. Nel diabete di tipo 1, gli eventi di iperglicemia non trattati conducono infine a chetoacidosi diabetica, che è potenzialmente letale.
Ipoglicemia
L’omissione di un pasto o un’attività fisica intensa imprevista può portare all’ipoglicemia.
L’ipoglicemia può verificarsi se la dose di insulina è troppo alta rispetto al fabbisogno insulinico. In caso di ipoglicemia o sospetto di ipoglicemia, Inpremzia non deve essere usato. Dopo la stabilizzazione della glicemia del paziente deve essere considerato un aggiustamento della dose (vedere paragrafi 4.8 e 4.9).
I pazienti che hanno riscontrato un notevole miglioramento del controllo glicemico, ad esempio con l’intensificazione della terapia insulinica, possono osservare un cambiamento degli abituali sintomi premonitori dell’ipoglicemia e devono essere informati di conseguenza. I sintomi premonitori abituali possono scomparire nei pazienti con diabete di lunga durata.
Le malattie concomitanti, in particolare le infezioni e le condizioni febbrili, aumentano in genere il fabbisogno insulinico del paziente. Le malattie concomitanti a livello renale o epatico o che interessano il surrene, l’ipofisi o la tiroide possono richiedere una modifica della dose di insulina.
Quando i pazienti passano a un diverso tipo di medicinale insulinico, i sintomi premonitori iniziali dell’ipoglicemia possono cambiare o essere meno marcati rispetto a quelli osservati con il trattamento insulinico precedente.
Passaggio da altri medicinali insulinici a Inpremzia
Il passaggio a un altro tipo o marca di insulina deve essere effettuato sotto stretta supervisione medica. Le modifiche di dosaggio, marca (produttore), tipo, origine (insulina animale, insulina umana o analogo dell’insulina) e/o metodo di produzione (DNA ricombinante vs insulina di origine animale) possono rendere necessaria una modifica della dose.
Poiché Inpremzia non è destinato al trattamento a lungo termine, dopo il trattamento i pazienti possono continuare a usare qualsiasi altro tipo di insulina prescritto.
Reazioni in sede di iniezione/infusione
Come per ogni terapia insulinica, possono verificarsi reazioni in sede di infusione, che comprendono dolore, arrossamento, orticaria, infiammazione, lividura, tumefazione e sensazione di prurito. Le reazioni si risolvono in genere nell’arco di alcuni giorni o alcune settimane. In rare occasioni, le reazioni in sede infusione possono richiedere l’interruzione del trattamento con questo medicinale.
Associazione di Inpremzia con pioglitazone
Casi di insufficienza cardiaca sono stati segnalati quando pioglitazone è stato usato in associazione con insulina, in particolare nei pazienti con fattori di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca. Tale possibilità deve essere tenuta presente quando si considera l’uso di pioglitazone e Inpremzia in associazione. Se si utilizza tale associazione, i pazienti devono essere monitorati per rilevare segni e sintomi di insufficienza cardiaca, guadagno ponderale ed edema. Il trattamento con pioglitazone deve essere interrotto nel caso in cui si verifichi un peggioramento dei sintomi cardiaci.
Eccipienti (sodio)
Questo medicinale contiene 386 mg di sodio (circa 17 mmol) in ogni sacca per infusione da 100 mL, equivalente al 20% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Inpremzia è considerato ad alto contenuto di sodio. Questo dato deve essere tenuto in considerazione in particolare nei pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Esistono diversi medicinali noti per interagire con il metabolismo del glucosio. Le seguenti sostanze possono ridurre il fabbisogno insulinico del paziente: Medicinali antidiabetici orali, inibitori delle monoaminossidasi (IMAO), beta-bloccanti, inibitori dell’enzima convertitore dell’angiotensina (ACE-inibitori), salicilati, steroidi anabolizzanti e sulfonamidi.
Le seguenti sostanze possono aumentare il fabbisogno insulinico del paziente:
Contraccettivi orali, tiazidi, glucocorticoidi, ormoni tiroidei, simpaticomimetici, ormone della crescita e danazolo.
I beta-bloccanti possono mascherare i sintomi dell’ipoglicemia. Octreotide/lanreotide può aumentare o ridurre il fabbisogno insulinico. L’alcol può intensificare o ridurre l’effetto ipoglicemizzante dell’insulina.
04.6 Gravidanza e allattamento
Non vi sono limitazioni al trattamento del diabete con insulina durante la gravidanza, poiché l’insulina non attraversa la barriera placentare.
Sia l’ipoglicemia sia l’iperglicemia, che possono verificarsi nella terapia per il diabete non adeguatamente controllato, aumentano il rischio di malformazioni e morte in utero. Si raccomanda di intensificare il controllo della glicemia e il monitoraggio delle donne in gravidanza affette da diabete, per tutta la durata della gravidanza e qualora si pianifichi una gravidanza. Il fabbisogno insulinico diminuisce in genere nel primo trimestre, per poi aumentare durante il secondo e terzo trimestre. Dopo il parto, di norma il fabbisogno insulinico torna rapidamente ai valori pre-gravidanza.
Allattamento
Non vi sono limitazioni al trattamento con Inpremzia durante l’allattamento con latte materno. Il trattamento insulinico della madre durante l’allattamento non presenta alcun rischio per il lattante. Tuttavia, può essere necessario un aggiustamento della dose.
Fertilità
Gli studi sulla riproduzione condotti negli animali con insulina umana non hanno rivelato effetti avversi sulla fertilità.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
La capacità di concentrazione e di reazione del paziente può essere compromessa in conseguenza dell’ipoglicemia. Ciò può costituire un rischio in situazioni in cui tali capacità sono di particolare importanza (ad esempio durante la guida di un veicolo o l’uso di macchinari).
I pazienti devono essere avvisati di adottare precauzioni per evitare episodi di ipoglicemia durante la guida di veicoli. Questo è particolarmente importante per i pazienti con consapevolezza ridotta o assente dei sintomi premonitori dell’ipoglicemia o soggetti a episodi di ipoglicemia frequenti. In tali circostanze, deve essere valutata l’opportunità di guidare veicoli.
04.8 Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
La reazione avversa segnalata con maggiore frequenza durante il trattamento è l’ipoglicemia. La frequenza dell’ipoglicemia varia a seconda della popolazione di pazienti, dei regimi posologici e del livello del controllo glicemico; vedere “Descrizione di reazioni avverse selezionate” di seguito.
All’inizio del trattamento con insulina possono verificarsi anomalie della rifrazione, edema e reazioni in sede di iniezione/infusione (dolore, arrossamento, orticaria, infiammazione, lividura, tumefazione e sensazione di prurito in sede di iniezione/infusione). Tali reazioni sono in genere di natura transitoria. Un rapido miglioramento del controllo glicemico può essere associato a neuropatia acuta dolorosa, di norma reversibile. L’intensificazione della terapia insulinica che determina un improvviso miglioramento del controllo glicemico può essere associata a un peggioramento temporaneo della retinopatia diabetica, mentre un miglioramento a lungo termine del controllo glicemico riduce il rischio di progressione della retinopatia diabetica.
Tabella delle reazioni avverse
Le reazioni avverse elencate di seguito si basano sui dati degli studi clinici e sono classificate per frequenza e classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. Le categorie di frequenza sono definite in base alla convenzione seguente: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1 000, <1/100); raro (≥1/10 000, <1/1 000); molto raro (<1/10 000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario | Non comune: orticaria, eruzione cutanea |
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Molto raro: reazioni anafilattiche* | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune: ipoglicemia* |
Patologie del sistema nervoso | Non comune: neuropatia periferica (neuropatia dolorosa) |
Patologie dell’occhio | Non comune: disturbo di rifrazione |
Molto raro: retinopatia diabetica | |
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione | Non comune: reazioni in sede di iniezione/infusione |
Non comune: edema |
* vedere “Descrizione di reazioni avverse selezionate” Descrizione di reazioni avverse selezionate Reazioni anafilattiche
La comparsa di reazioni da ipersensibilità generalizzate (inclusi eruzione cutanea generalizzata, sensazione di prurito, sudorazione, indisposizione gastrointestinale, edema angioneurotico, difficoltà di respirazione, palpitazione e riduzione della pressione arteriosa) è molto rara, ma può essere potenzialmente letale.
Ipoglicemia
La reazione avversa segnalata con maggiore frequenza è l’ipoglicemia. Può verificarsi se la dose di insulina è troppo alta rispetto al fabbisogno insulinico. L’ipoglicemia severa può indurre perdita di coscienza e/o convulsioni e provocare una compromissione temporanea o permanente della funzionalità cerebrale o anche il decesso. I sintomi dell’ipoglicemia si manifestano in genere all’improvviso e possono comprendere sudori freddi, cute pallida e fredda, stanchezza, nervosismo o tremore, ansia, stanchezza o debolezza insolita, confusione, difficoltà di concentrazione, sonnolenza, fame eccessiva, alterazioni della visione, cefalea, nausea e palpitazione.
Negli studi clinici dell’insulina umana, la frequenza dell’ipoglicemia variava a seconda della popolazione di pazienti, dei regimi posologici e del livello del controllo glicemico.
Popolazione pediatrica
Sulla base di fonti post-marketing e degli studi clinici dell’insulina umana, la frequenza, il tipo e la severità delle reazioni avverse osservate nella popolazione pediatrica non indicano differenze rispetto alla più ampia esperienza nella popolazione generale.
Altre popolazioni speciali
Sulla base di fonti post-marketing e degli studi clinici dell’insulina umana, la frequenza, il tipo e la severità delle reazioni avverse osservate nei pazienti anziani e nei pazienti con compromissione renale o epatica non indicano differenze rispetto alla più ampia esperienza nella popolazione generale.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.
04.9 Sovradosaggio
Non è possibile definire un sovradosaggio specifico per l’insulina; tuttavia, l’ipoglicemia può svilupparsi in fasi sequenziali se viene somministrata una dose troppo elevata rispetto al fabbisogno del paziente.
Gli episodi ipoglicemici lievi possono essere trattati mediante somministrazione orale di glucosio o di prodotti zuccherati. Pertanto, si raccomanda ai pazienti diabetici di portare sempre con sé prodotti contenenti zucchero.
Gli episodi ipoglicemici severi, in cui il paziente perde conoscenza, possono essere trattati con glucagone (da 0,5 a 1 mg) somministrato per via intramuscolare o sottocutanea da una persona esperta, oppure con glucosio somministrato per via endovenosa da un operatore sanitario. Il glucosio deve essere somministrato per via endovenosa se il paziente non risponde a glucagone entro 10-15 minuti.
Quando il paziente riprende conoscenza, si raccomanda la somministrazione di carboidrati per via orale per evitare una recidiva.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: medicinali usati nel diabete, insuline e analoghi per iniezione, ad azione rapida, insulina (umana), codice ATC: A10AB01.
Inpremzia è un medicinale biosimilare. Informazioni più dettagliate sono disponibili sul sito web della Agenzia europea dei medicinali: http://www.ema.europa.eu.
Meccanismo d’azione ed effetti farmacodinamici
L’effetto ipoglicemizzante dell’insulina è dovuto alla captazione facilitata del glucosio in seguito al legame dell’insulina ai recettori sulle cellule muscolari e adipose e alla simultanea inibizione della produzione epatica di glucosio.
Uno studio clinico in una singola unità di terapia intensiva per il trattamento dell’iperglicemia (glicemia superiore a 10 mmol/L), in 204 pazienti diabetici e 1 344 pazienti non diabetici sottoposti a intervento chirurgico maggiore, ha dimostrato che la normoglicemia (glicemia 4,4-6,1 mmol/L) indotta dalla somministrazione endovenosa di insulina ha ridotto la mortalità del 42% (8% vs 4,6%).
Inpremzia è un’insulina ad azione rapida, somministrata mediante infusione endovenosa.
Il decorso temporale dell’azione dell’insulina (ossia l’abbassamento della glicemia) può variare notevolmente tra soggetti diversi, nello stesso soggetto e tra dosi diverse.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Nel flusso sanguigno l’insulina ha un’emivita di alcuni minuti. Di conseguenza, il profilo tempo-azione di un preparato insulinico è determinato unicamente dalle sue caratteristiche di assorbimento.
Inpremzia è somministrato per via endovenosa e, pertanto, i fattori tipici del paziente che influenzano l’assorbimento, quali sede di iniezione e spessore del grasso sottocutaneo, non hanno alcun impatto sul profilo farmacocinetico, dal momento che il prodotto raggiunge immediatamente la circolazione sistemica del paziente.
Assorbimento
Rispetto all’insulina somministrata per via sottocutanea, che ha un effetto di picco tra 1,5 e 2,5 ore post-dose, le concentrazioni sieriche di insulina aumentano rapidamente e immediatamente con la somministrazione per infusione endovenosa.
Distribuzione
Non è stato osservato un legame profondo alle proteine plasmatiche, eccetto gli anticorpi anti-insulina in circolo (se presenti).
Biotrasformazione
Si ritiene che l’insulina umana sia degradata dalla insulina-proteasi o enzima di degradazione dell’insulina ed eventualmente dalla proteina disolfuro isomerasi. È stata ipotizzata una serie di siti di clivaggio (idrolisi) sulla molecola dell’insulina umana; nessuno dei metaboliti formati in seguito a clivaggio è attivo.
Eliminazione
L’emivita di eliminazione dell’insulina è di alcuni minuti. Popolazione pediatrica Non sono stati effettuati studi sulla farmacocinetica di Inpremzia nella popolazione pediatrica.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità della riproduzione e dello sviluppo.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Sodio cloruro Diidrogenofosfato di sodio monoidrato Idrogenofosfato di disodio anidro Acqua per preparazioni iniettabili
06.2 Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.
06.3 Periodo di validità
Prima dell’apertura
2 anni se conservato in frigorifero (2 °C – 8 °C).
Inpremzia può essere conservato a temperature inferiori a 25 °C per un singolo periodo di massimo 30 giorni, senza superare la data di scadenza originaria. La nuova data di scadenza deve essere annotata sulla confezione. Inpremzia non deve essere più conservato in condizioni di refrigerazione.
Dopo l’inserimento del set di infusione nella sacca
Il medicinale deve essere utilizzato immediatamente.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare in frigorifero (2 °C – 8 °C). Non congelare.
Tenere la sacca nella confezione per proteggere il medicinale dalla luce durante la conservazione in condizioni di refrigerazione.
Per le condizioni di conservazione fino a 25 °C vedere paragrafo 6.3.
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere paragrafo 6.3.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Sacca per infusione: 100 mL di soluzione in una sacca di laminato plastico (polietilene, nylon, polivinildencloruro) con port di infusione in plastica (poliolefina).
Confezione da 12 sacche per infusione da 100 mL. Ogni sacca singola è inserita in una confezione di cartone intermedia.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Solo monouso.
Questo medicinale è una soluzione per infusione pronta per l’uso. Non contiene un port per l’aggiunta di altri medicinali e non deve essere miscelato con altri medicinali.
La sacca per infusione deve essere ispezionata e non deve essere utilizzata qualora la soluzione non sia limpida e incolore, contenga particolato o qualora la sacca sia danneggiata, o in caso di perdite. Questo medicinale non deve essere utilizzato se è stato congelato.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Baxter Holding B.V. Kobaltweg 49 3542 CE Utrecht Paesi Bassi
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
EU/1/22/1644/001
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione:
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 12/07/2022