Acido Tranexamico Baxter: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Acido Tranexamico Baxter

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Acido Tranexamico Baxter: ultimo aggiornamento pagina: 18/06/2023 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Acido Tranexamico Baxter 100 mg/ml soluzione iniettabile/ per infusione

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni ml contiene 100 mg di acido tranexamico.

Ogni flaconcino da 5 ml contiene 500 mg di acido tranexamico. Ogni flaconcino da 10 ml contiene 1.000 mg di acido tranexamico. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile o per infusione Soluzione limpida, incolore ed essenzialmente priva di particelle visibili. Il pH della soluzione è compreso tra 6,5 e 8,0.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Acido Tranexamico Baxter è indicato negli adulti e nei bambini a partire da un anno per la prevenzione e il trattamento di emorragie dovute a fibrinolisi generalizzata o locale.

Le indicazioni specifiche sono:

emorragie causate da fibrinolisi generalizzata o locale, come:

menorragia e metrorragia,

sanguinamento gastrointestinale,

disturbi emorragici urinari, in seguito a chirurgia prostatica o procedure chirurgiche a carico delle vie urinarie, chirurgia otorinolaringoiatrica (adenoidectomia, tonsillectomia, estrazioni dentali);

chirurgia ginecologica o disturbi ostetrici;

chirurgia toracica e addominale e altri grandi interventi chirurgici come chirurgia cardiovascolare; gestione dell’emorragia dovuta a somministrazione di un agente fibrinolitico.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Adulti

Salvo diverse prescrizioni, si raccomandano le seguenti dosi:

Trattamento standard della fibrinolisi locale:

da 0,5 g (1 flaconcino da 5 ml) a 1 g (1 flaconcino da 10 ml o 2 flaconcini da 5 ml) di acido tranexamico tramite infusione o iniezione endovenosa lenta (=1 ml/minuto) due o tre volte al giorno.

Trattamento standard della fibrinolisi generalizzata:

g (1 flaconcino da 10 ml o 2 flaconcini da 5 ml) di acido tranexamico tramite infusione o iniezione endovenosa lenta (=1 ml/minuto) ogni 6-8 ore, pari a 15 mg/kg peso corporeo.

Compromissione renale

In caso di compromissione renale che può comportare un rischio di accumulo, l’uso dell’acido tranexamico è controindicato nei pazienti con compromissione renale grave (vedere paragrafo 4.3). Per i pazienti con compromissione renale da lieve a moderata, la dose dell’acido tranexamico deve essere ridotta in base al livello di creatinina sierica.

Creatinina sierica Dose e.v. Somministrazione
micromol/L mg/10 ml
120 – 249 1,35 – 2,82 10 mg/kg peso
corporeo
Ogni 12 ore
250 – 500 2,82 – 5,65 10 mg/kg peso
corporeo
Ogni 24 ore
> 500 > 5,65 5 mg/kg peso
corporeo
Ogni 24 ore

Compromissione epatica

Non sono necessari aggiustamenti della dose nei pazienti con compromissione epatica.

Popolazione pediatrica

Nei bambini a partire da un anno, per le attuali indicazioni approvate descritte al paragrafo 4.1, la dose è intorno ai 20 mg/kg/giorno. Tuttavia esistono pochi dati sull’efficacia, la posologia e la sicurezza per tali indicazioni.

Non esistono valutazioni esaustive sull’efficacia, la posologia e la sicurezza dell’acido tranexamico nei bambini sottoposti a chirurgia cardiaca. I dati al momento disponibili sono limitati e sono riportati nel paragrafo 5.1.

Anziani

Non è necessario ridurre la dose a meno che non vi sia comprovata insufficienza renale.

Modo di somministrazione

La somministrazione deve avvenire obbligatoriamente tramite infusione o iniezione endovenosa lenta (vedere paragrafo 6.6) ad un massimo di 1 ml al minuto.

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Trombosi venosa o arteriosa acuta (vedere paragrafo 4.4).

Condizioni fibrinolitiche dovute a coagulopatia da consumo ad eccezione dei casi in cui vi sia attivazione predominante del sistema fibrinolitico con sanguinamento grave acuto (vedere paragrafo 4.4).

Insufficienza renale grave (rischio di accumulo).

Anamnesi di convulsioni.

Iniezione intratecale e intraventricolare, applicazione intracerebrale (rischio di edema cerebrale e di convulsioni).

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Le indicazioni e il modo di somministrazione sopra riportati devono essere rigorosamente osservati: le iniezioni endovenose devono essere effettuate molto lentamente (massimo 1 ml al minuto).

l’acido tranexamico non deve essere somministrato per via intramuscolare.

Convulsioni

Sono stati riportati casi di convulsioni in associazione al trattamento con l’acido tranexamico. Negli interventi chirurgici di bypass aortocoronarico (CABG), la maggior parte dei casi si è verificata in seguito a iniezione endovenosa (e.v.) di dosi elevate di acido tranexamico. Rispettando le dosi minori raccomandate di acido tranexamico, l’incidenza di convulsioni post-operatorie era la stessa dei pazienti non trattati.

Disturbi visivi

Si deve prestare attenzione ai possibili disturbi visivi, tra cui compromissione della visione, visione offuscata, visione alterata dei colori e, se necessario, il trattamento deve essere interrotto. In caso di uso prolungato dell’acido tranexamico, si raccomandano regolari visite oftalmologiche (esami oculistici compresi acuità visiva, visione dei colori, fondo oculare, campo visivo, ecc). In caso di cambiamenti oftalmologici patologici, in particolare con le patologie della retina, il medico deve decidere, dopo aver consultato uno specialista, sulla necessità di un uso prolungato dell’acido tranexamico in ciascun singolo caso.

Ematuria

In caso di ematuria dalle vie urinarie superiori, esiste il rischio di ostruzione dell’uretra.

Eventi tromboemolitici

Prima di prendere l’acido tranexamico, devono essere considerati i fattori di rischio della patologia tromboembolica. Nei pazienti con anamnesi di patologie tromboemboliche o in quelli con un’elevata incidenza di eventi tromboembolici nell’anamnesi familiare (pazienti ad alto rischio di trombofilia) l’ Acido Tranexamico deve essere somministrato solo se espressamente indicato dal medico, dopo aver consultato un esperto in emostaseologia e sotto stretta supervisione medica (vedere paragrafo 4.3).

Acido Tranexamico deve essere somministrato con cautela nei pazienti che assumono contraccettivi orali a causa dell’aumento del rischio di trombosi (vedere paragrafo 4.5).

Coagulazione intravascolare disseminata

I pazienti con coagulazione intravascolare disseminata (CID) nella maggior parte dei casi non possono essere trattati con l’acido tranexamico (vedere paragrafo 4.3). Se si decide di somministrare l’acido tranexamico, ciò deve avvenire solo nei pazienti in cui vi sia un’attivazione predominante del sistema fibrinolitico con sanguinamento acuto grave. Di norma il profilo ematologico si avvicina a quanto segue: tempo ridotto di lisi del coagulo di euglobulina; tempo di protrombina prolungato; livelli plasmatici ridotti di fibrinogeno, fattori V e VIII, fibrinolisina da plasminogeno e alfa-2 macroglobulina; normali livelli plasmatici del complesso protrombinico, ovvero fattori II (protrombina), VIII e X; livelli plasmatici elevati dei prodotti di degradazione del fibrinogeno; normale conta piastrinica. Quanto sopra descritto presuppone che la patologia di base non modifichi di per sé i vari elementi di tale profilo. In questi casi acuti una singola dose da 1 g di acido tranexamico di solito è sufficiente per controllare il sanguinamento. La somministrazione dell’acido tranexamico nella CID deve essere presa in considerazione solo se sono disponibili adeguate strumentazioni di laboratorio ematologico e in presenza di personale esperto.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati effettuati studi d’interazione. Il trattamento concomitante con anticoagulanti può avvenire solo sotto la stretta supervisione di un medico con esperienza in questo campo. I medicinali che agiscono sull’emostasi devono essere somministrati con cautela nei pazienti trattati con l’acido tranexamico. Esiste il rischio teorico di un potenziale aumento di formazione di trombi, come avviene con gli estrogeni. In alternativa, l’azione antifibrinolitica del medicinale può essere antagonizzata con farmaci trombolitici.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Le donne in età fertile

Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento.

Gravidanza

I dati relativi all’uso dell’acido tranexamico in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Di conseguenza, anche se studi sugli animali non indicano effetti teratogeni, come precauzione di impiego, non si raccomanda l’uso dell’acido tranexamico durante il primo trimestre di gravidanza.

Dati clinici limitati sull’uso di acido tranexamico in diverse condizioni emorragiche durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza non hanno riportato un effetto deleterio per il feto. Acido Tranexamico può essere usato durante la gravidanza solo se i benefici attesi giustificano il potenziale rischio.

Allattamento

L’acido tranexamico è escreto nel latte materno, perciò l’allattamento non è raccomandato.

Fertilità

Non esistono dati clinici sugli effetti dell’acido tranexamico sulla fertilità.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

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Le reazioni indesiderate al farmaco riferite all’interno di studi clinici e sulla base delle esperienze successive all’immissione in commercio sono elencate di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi.

Tabella con l’elenco delle reazioni indesiderate

Le reazioni avverse segnalate sono inserite nella tabella riportata di seguito e sono elencate in base alla classificazione primaria per sistemi e organi secondo MedDRA. All’interno di ciascuna classe per sistemi ed organi, le reazioni indesiderate sono classificate per frequenza. All’interno di ciascuna categoria di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Classificazione per sistemi e
organi
Comune (≥1/100,
<1/10)
Non comune (≥1/1.000,
<1/100)
Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Disturbi del sistema
immunitario
– Reazioni di ipersensibilità, inclusa anafilassi
Patologie del
sistema nervoso
– Convulsioni, in particolare in caso di uso scorretto
(vedere paragrafi 4.3 e 4.4)
Patologie
dell’occhio
– Disturbi visivi, tra cui visione alterata dei colori
Patologie vascolari
Patologie gastrointestinali

Malessere associato a ipotensione con o senza perdita di coscienza (di solito in seguito a un’iniezione endovenosa troppo rapida, eccezionalmente dopo somministrazione orale) Trombosi arteriosa o venosa in qualsiasi sito

Diarrea

Vomito

Nausea

Classificazione per sistemi e
organi
Comune (≥1/100,
<1/10)
Non comune (≥1/1.000,
<1/100)
Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie della cute e del tessuto
sottocutaneo
– Dermatite allergica

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta all’indirizzo : www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

 

04.9 Sovradosaggio

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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.

I segni e i sintomi possono essere vertigine, cefalea, ipotensione e convulsioni. È stato dimostrato che le convulsioni tendono a verificarsi con maggiore frequenza all’aumentare della dose.

La gestione del sovradosaggio deve consistere in una terapia di supporto.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: antiemorragici, antifibrinolitici, aminoacidi Codice ATC: B02AA02 L’acido tranexamico svolge un’attività antiemorragica tramite l’inibizione delle proprietà fibrinolitiche della plasmina.

Si forma un complesso che comprende l’acido tranexamico e il plasminogeno; l’acido tranexamico si lega al plasminogeno quando questo è trasformato in plasmina.

L’attività del complesso acido tranexamico-plasmina sull’attività della fibrina è inferiore rispetto all’attività della plasmina libera da sola.

Studi in vitro hanno dimostrato che elevate dosi di acido tranexamico hanno ridotto l’attività del complemento.

Popolazione pediatrica Bambini a partire da un anno

In letteratura sono stati identificati 12 studi di efficacia in chirurgia cardiaca pediatrica che comprendevano 1.073 bambini, 631 trattati con acido tranexamico. La maggior parte degli studi era controllata con placebo. La popolazione studiata era eterogenea in quanto a età, tipo di intervento chirurgico, schemi posologici. I risultati degli studi con acido tranexamico indicano una minore perdita di sangue e minore necessità di prodotti ematici nella chirurgia cardiaca pediatrica con bypass cardiopolmonare (CPB) nel caso in cui vi sia un elevato rischio di emorragia, soprattutto nei pazienti cianotici o nei pazienti sottoposti a interventi chirurgici ripetuti. Lo schema posologico più adeguato è risultato essere: primo bolo di 10 mg/kg dopo l’induzione dell’anestesia e prima dell’incisione cutanea,

infusione continua di 10 mg/kg/h oppure iniezione nel liquido di priming della pompa CPB a una dose adeguata alla procedura CPB, o secondo il peso del paziente a una dose di 10 mg/kg, o secondo il volume di priming della pompa CPB, ultima iniezione di 10 mg/kg alla fine dell’operazione di bypass cardiopolmonare.

Anche se gli studi riguardavano un numero molto limitato di pazienti, i pochi dati disponibili indicano che l’infusione continua è preferibile, dal momento che manteneva la concentrazione plasmatica terapeutica nel corso di tutto l’intervento chirurgico.

Nei bambini non sono stati effettuati studi specifici sulla relazione dose-effetto e sulla farmacocinetica.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

Il picco di concentrazioni plasmatiche di acido tranexamico si raggiunge rapidamente dopo una breve infusione endovenosa, dopodiché le concentrazioni plasmatiche diminuiscono in maniera multi- esponenziale.

Distribuzione

Il legame proteico plasmatico dell’acido tranexamico è di circa il 3% a livelli plasmatici terapeutici e sembra essere interamente dovuto al suo legame con il plasminogeno. L’acido tranexamico non si lega all’albumina sierica. Il volume iniziale di distribuzione è di circa 9-12 litri.

L’acido tranexamico attraversa la placenta. In seguito alla somministrazione di un’iniezione endovenosa di 10 mg/kg a 12 donne in stato di gravidanza, la concentrazione di acido tranexamico nel siero era compresa tra 10 e 53 μg/ml, mentre quella nel sangue del cordone ombelicale era compresa tra 4 e 31 μg/ml. L’acido tranexamico si diffonde rapidamente nel liquido sinoviale e nella membrana sinoviale. In seguito alla somministrazione di un’iniezione endovenosa di 10 mg/kg a 17 pazienti sottoposti a intervento chirurgico al ginocchio, le concentrazioni nel liquido sinoviale erano simili a quelle osservate nei relativi campioni di siero. La concentrazione dell’acido tranexamico in una serie di altri tessuti corrisponde a una frazione di quella osservata nel sangue (un centesimo nel latte materno; un decimo nel liquido cerebrospinale; un decimo nell’umore acqueo). L’acido tranexamico è stato rilevato nel seme, dove inibisce l’attività fibrinolitica, ma non influisce sulla migrazione dello sperma.

Eliminazione

Viene escreto principalmente nell’urina sottoforma di farmaco immodificato. L’escrezione urinaria attraverso la filtrazione glomerulare è la principale via di eliminazione. La clearance renale è pari alla clearance plasmatica (110-116 ml/min). L’escrezione dell’acido tranexamico è pari a circa il 90% nelle prime 24 ore successive alla somministrazione endovenosa di 10 mg/kg di peso corporeo. L’emivita dell’acido tranexamico è di circa 3 ore.

Popolazioni particolari

Le concentrazioni plasmatiche aumentano nei pazienti con insufficienza renale. Non sono stati effettuati studi specifici di farmacocinetica nei bambini.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di farmacologia di sicurezza, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità della riproduzione e dello sviluppo. In caso di uso intratecale dell’acido tranexamico negli animali è stata osservata un’attività epilettogena.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Acqua per preparazioni iniettabili

 

06.2 Incompatibilità

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Questo medicinale non deve essere miscelato con sangue per trasfusioni o con soluzioni contenenti pennicillina.

 

06.3 Periodo di validità

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anni

Dopo la prima apertura: la soluzione iniettabile o per infusione è esclusivamente monouso. La soluzione iniettabile non utilizzata deve essere gettata.

La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per 24 ore a 25°C.

Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore e normalmente non superano le 24 ore a 2°C – 8°C, a meno che la diluizione non abbia avuto luogo in condizioni asettiche controllate e validate.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non congelare.

Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere paragrafo 6.3.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flaconcino in vetro di tipo I da 6 ml contenente 5 ml di volume di riempimento in astuccio e scatola di cartone.

Flaconcino in vetro di tipo I da 10 ml contenente 10 ml di volume di riempimento in astuccio e scatola di cartone.

Confezioni 5 x 5 ml, 10 x 5 ml, 5 x 10 ml, 10 x 10 ml.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Acido Tranexamico Baxter 100 mg/ml soluzione iniettabile/ per infusione può essere miscelato con la maggior parte delle soluzioni per infusione come soluzioni elettrolitiche, soluzioni a base di carboidrati, soluzioni a base di aminoacidi e soluzioni di destrano. L’eparina può essere aggiunta a questo medicinale.

Acido Tranexamico Baxter 100 mg/ml soluzione iniettabile/per infusione è esclusivamente monouso. Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Baxter Holding B.V. Kobaltweg 49, 3542CE Utrecht, Paesi Bassi

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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047530011 – "100 mg/ml Soluzione Iniettabile/per Infusione " 5 flaconcini in vetro da 5 ml 047530023 – "100 mg/ml Soluzione Iniettabile/per Infusione" 10 flaconcini in vetro da 5 ml 047530035 – "100 mg/ml Soluzione Iniettabile/per Infusione " 5 flaconcini in vetro da 10 ml 047530047 – "100 mg/ml Soluzione Iniettabile/per Infusione " 10 flaconcini in vetro da 10 ml

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 09/05/2023