Feraccru: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Feraccru

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Feraccru: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Feraccru 30 mg capsule rigide

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni capsula contiene 30 mg di ferro (come maltolo ferrico). Eccipiente(i) con effetti noti Ogni capsula contiene 91,5 mg di lattosio monoidrato, 0,3 mg di rosso allura AC (E129) e 0,1 mg di giallo tramonto FCF (E 110).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Capsule rigide.

Capsula di colore rosso (19 mm di lunghezza x 7 mm di diametro) su cui è impresso “30”.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Feraccru è indicato negli adulti per il trattamento della carenza di ferro.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

La dose raccomandata è di una capsula due volte al giorno, mattina e sera, a stomaco vuoto (vedere paragrafo 4.5).

La durata del trattamento dipende dalla severità della carenza di ferro, ma generalmente sono necessarie almeno 12 settimane. Si consiglia di proseguire il trattamento per il periodo necessario al ripristino delle riserve di ferro nell’organismo, sulla base dei risultati delle analisi del sangue.

Anziani e pazienti con compromissione epatica o renale

Nei pazienti anziani o con compromissione renale (eGFR ≥15 ml/min/1,73 m2) non sono necessari aggiustamenti della dose.

Non sono disponibili dati clinici sulla necessità di aggiustare la dose nei pazienti con compromissione della funzione epatica e/o renale (eGFR <15 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafo 4.4).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Feraccru nei bambini (di età pari o superiore a 17 anni) non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione

Uso orale.

Le capsule di Feraccru devono essere ingerite intere a stomaco vuoto (con mezzo bicchiere d’acqua), poiché l’assunzione del medicinale con il cibo riduce l’assorbimento del ferro (vedere paragrafo 4.5).

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Emocromatosi e altre sindromi da sovraccarico di ferro.

Pazienti sottoposti a trasfusioni di sangue ripetute.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Prima di iniziare il trattamento, la diagnosi di carenza di ferro o di anemia sideropenica (IDA) deve essere confermata sulla base dei risultati delle analisi del sangue; è importante approfondire la causa della carenza di ferro ed escludere che l’anemia non abbia cause preesistenti diverse dalla carenza di ferro.

Feraccru non è raccomandato nei pazienti con riacutizzazione della malattia infiammatoria intestinale (IBD) o in pazienti affetti da IBD con emoglobina (Hb) <9,5 g/dl.

La somministrazione concomitante di maltolo ferrico e ferro per via endovenosa, dimercaprolo, clormafenicolo o metildopa deve essere evitata (vedere paragrafo 4.5).

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Questo medicinale contiene anche rosso allura AC (E 129) e giallo tramonto FCF (E 110) che possono causare reazioni allergiche.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula, cioè è essenzialmente “senza sodio”.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati effettuati studi d’interazione con maltolo ferrico. Sulla base di uno studio in vitro, il maltolo è glucuronizzato tramite l’UGT1A6 (vedere paragrafo 5.2).

È stato dimostrato che il cibo inibisce l’assorbimento di Feraccru, pertanto il trattamento deve essere assunto a stomaco vuoto (vedere paragrafo 4.2).

Somministrazione di sali di ferro per via endovenosa

La somministrazione concomitante di Feraccru e di ferro per via endovenosa può provocare ipotensione o persino collasso: la somministrazione endovenosa di ferro causa saturazione della transferrina che, a sua volta, è all’origine del rilascio rapido del ferro.

Medicinali che possono influire sull’assorbimento e la distribuzione del ferro contenuto in Ferracru L’assorbimento del ferro per via orale può essere ridotto dall’assunzione di sali di calcio e di magnesio (ad esempio trisilicato di magnesio). La somministrazione di preparati a base di ferro e di tali composti deve avvenire a distanza di almeno 2 ore.

Impatto di Feraccru sull’assorbimento di altri medicinali

È noto che il ferro per via orale riduce l’assorbimento di penicillamina, bifosfonati, ciprofloxacina, entacapone, levodopa, levofloxacina, levotiroxina (tiroxina), moxifloxacina, micofenolato, norfloxacina e ofloxacina. Questi medicinali devono essere somministrati ad almeno 2 ore di distanza dall’assunzione di Feraccru.

In caso di assunzione concomitante di ferro per via orale e tetraciclina, potrebbe risultare ridotto sia l’assorbimento del ferro sia quello dell’antibiotico. La somministrazione di tetracicline e preparati a base di ferro deve avvenire a distanza di 2-3 ore.

Interazioni farmacodinamiche

L’uso concomitante di ferro e dimercaprolo è nefrotossico (vedere paragrafo 4.4).

L’uso concomitante di cloramfenicolo ritarda la clearance plasmatica del ferro, la sua incorporazione nei globuli rossi e interferisce con l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.4).

L’uso concomitante di ferro e metildopa può antagonizzare l’effetto ipotensivo di metildopa (vedere paragrafo 4.4).

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Un numero moderato di dati sull’uso orale di ferro ferrico in donne in gravidanza indica che il medicinale non causa malformazioni o tossicità fetale/neonatale. L’esposizione sistemica al complesso maltolo-ferro ferrico intatto è trascurabile.

L’uso di Ferracru durante la gravidanza può essere considerato, se necessario. Allattamento Non è stato mostrato alcun effetto del ferro ferrico per via orale su neonati/lattanti allattati da donne trattate. Il maltolo ferrico non è disponibile a livello sistemico, pertanto è improbabile che passi nel latte materno.

Ferracru può essere usato durante l’allattamento, se clinicamente necessario.

Fertilità

Non sono disponibili dati relativi all’effetto del maltolo ferrico sulla fertilità umana. Non sono previsti effetti sulla fertilità poiché l’esposizione sistemica al maltolo ferrico è trascurabile.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Ferracru non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

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Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza sono state di natura gastrointestinale (dolore addominale [8%], flatulenza [4%], stipsi [4%], fastidio [2%]/distensione addominale [2%] e diarrea [3%]) e principalmente di severità da lieve a moderata. Le reazioni avverse severe segnalate sono state dolore addominale [4%], stipsi [0,9%] e diarrea [0,9%].

Tabella delle reazioni avverse

La tabella 1 presenta tutte le reazioni avverse riscontrate nel corso degli studi clinici condotti finora con Feraccru La frequenza delle reazioni avverse è definita usando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000) e molto raro (<1/10.000).

Tabella 1: Reazioni avverse osservate durante gli studi clinici condotti finora

Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune
Patologie del sistema
nervoso
Cefalea
Patologie gastrointestinali Dolore addominale (incluso l’addome superiore) Flatulenza
Stipsi
Fastidio/distensione addominale Diarrea
Alterazione del colore delle feci Nausea
Proliferazione batterica eccessiva nell’intestino tenue
Vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Acne Eritema
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Rigidità articolare Dolore alle estremità
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Sete
Esami diagnostici Fosfatasi alcalina ematica aumentata Ormone tireostimolante ematico aumentato
Gamma-glutamiltransferasi aumentata

Segnalazione delle reazioni avverse sospette:

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

 

04.9 Sovradosaggio

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Il sovradosaggio di ferro è pericoloso, può essere pericoloso per la vita nei bambini, nei bambini piccoli e nei neonati e richiede un intervento immediato.

Sintomi del sovradosaggio di ferro

I segni e i sintomi precoci comprendono nausea, vomito, dolore addominale e diarrea. Il vomito e le feci possono assumere una colorazione grigia o nera. Nei casi lievi i sintomi precoci migliorano, ma in quelli più gravi si possono riscontrare evidenze di ipoperfusione (estremità fredde e ipotensione), acidosi metabolica e tossicità sistemica. Nei casi gravi, fino a 12 ore dopo l’assunzione possono ripresentarsi vomito e sanguinamento gastrointestinale. Ipovolemia o cardiotossicità diretta possono causare shock.

In questa fase sono state riscontrate evidenze di necrosi epatocellulare con ittero, sanguinamento, ipoglicemia, encefalopatia e acidosi metabolica con gap anionico positivo. La scarsa perfusione tissutale può causare insufficienza renale. Raramente la cicatrizzazione dell’intestino che causa restringimento o stenosi pilorica (da sola o in combinazione) può portare all’ostruzione parziale o completa dell’intestino da 2 a 5 settimane dopo l’ingestione.

L’ingestione di 20 mg/kg di ferro elementare è potenzialmente tossica e di 200-250 mg/kg è potenzialmente letale. Nessun singolo metodo di valutazione è pienamente soddisfacente: si devono prendere in considerazione i rilievi clinici e le analisi di laboratorio. La misurazione dei livelli sierici di ferro circa 4 ore dopo l’ingestione è il migliore parametro di laboratorio relativo alla severità.

Trattamento

Devono essere prese misure sintomatiche e di supporto corrispondenti ai migliori standard di cure mediche. È necessario prendere in considerazione l’utilizzo di deferoxamina: per informazioni più dettagliate, consultare le informazioni sul medicinale fornite dal produttore. L’emodialisi non elimina il ferro in modo efficace, ma deve essere presa in considerazione come misura di supporto per l’insufficienza renale acuta, in quanto agevola l’eliminazione del complesso ferro-deferoxamina.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Preparati antianemici, ferro trivalente, preparato orale, codice ATC: B03AB10.

Meccanismo d’azione

Feraccru contiene ferro allo stato ferrico stabile, sotto forma di complesso con un ligando di trimaltolo. Il complesso è concepito per fornire, in modo controllato, ferro utilizzabile per l’assorbimento attraverso la parete intestinale e il passaggio nelle proteine di trasporto e di deposito del ferro nell’organismo (rispettivamente transferrina e ferritina). Il complesso si dissocia durante l’assorbimento da parte del tratto gastrointestinale e non entra nella circolazione sistemica.

Efficacia clinica

Studi sulla IBD

La sicurezza e l’efficacia di Feraccru per il trattamento dell’anemia sideropenica sono state studiate in 128 pazienti (fascia di età 18-76 anni; 45 uomini e 83 donne) con IBD da inattiva a lievemente attiva (58 pazienti con colite ulcerosa [CU] e 70 pazienti con malattia di Crohn [MC]), e concentrazioni rispetto al basale di Hb tra 9,5 g/dL e 12/13 g/dL per donne/uomini. I pazienti sono stati arruolati in uno studio clinico combinato randomizzato controllato con placebo (AEGIS 1/2). Il 69% dei pazienti con CU presentava un punteggio SCCAI ≤2 e il 31% un punteggio SCCAI pari a 3. L’83% dei pazienti con MC presentava un punteggio CDAI <150 e il 17% un punteggio CDAI >150-220. Tutti i pazienti avevano sospeso il trattamento con il precedente medicinale a base di ferro per via orale (oral ferrous product, OFP): più del 60% dei soggetti aveva interrotto l’assunzione dell’OFP precedente a causa di eventi avversi. Il tempo mediano trascorso dall’ultima dose di OFP era di 22 mesi nel gruppo sperimentale e di 17 mesi nel braccio placebo. Il 52% dei pazienti dello studio AEGIS 1 e il 33% di quelli dello studio AEGIS 2 aveva manifestato una riacutizzazione della patologia nei 6 mesi precedenti. Il tempo mediano (min-max) trascorso dall’ultima riacutizzazione della patologia era di circa 7 mesi (0,0-450 mesi). I soggetti sono stati randomizzati per ricevere 30 mg di Feraccru due volte al giorno o un placebo corrispondente come controllo per 12 settimane. La differenza tra Ferracru e il placebo in termini di variazione dal basale alla settimana 12 era di 2,25 g/dL (p<0,0001). Una volta terminata la fase controllata con placebo di 12 settimane degli studi, tutti i soggetti hanno intrapreso il trattamento in aperto con Feraccru 30 mg due volte al giorno per altre 52 settimane.

I risultati relativi agli altri principali endpoint di efficacia sono riportati nella tabella 2.

Tabella 2: Riepilogo degli altri principali endpoint di efficacia (AEGIS 1/2)

Endpoint Variazione rispetto al basale* di Hb (g/dL) alla settimana 4
Media (SE)
Variazione rispetto al basale* di Hb (g/dL) alla settimana 8
Media (SE)
Percentuale di soggetti che ha raggiunto la normalizzazione dell’Hb alla settimana 12 (%) Percentuale di soggetti che ha raggiunto una variazione di Hb
≥1 g/dL alla settimana 12 (%)
Percentuale di soggetti che ha raggiunto una variazione di Hb
≥2 g/dL alla settimana 12 (%)
Feraccru (N=64) 1,06 (0,08)*** 1,79 (0,11)*** 66 78 56
Placebo (N=64) 0,02 (0,08) 0,06 (0,11) 12 11 0

* Hb alla media rispetto al basale (SE): Feraccru 11,0 (1 027) g/dL, placebo 11,1 (0,851) g/dL; ***p<0,0001 rispetto al gruppo placebo;

Un aumento della variazione di Hb ≥1 g/dL alla settimana 12 è stato raggiunto rispettivamente nel 90% e nel 69% dei sottogruppi di pazienti affetti da colite ulcerosa (N=29) e da malattia di Crohn (N=35). Un aumento della variazione di Hb ≥2 g/dL alla settimana 12 è stato raggiunto rispettivamente nel 62% e nel 51% dei sottogruppi di pazienti affetti da colite ulcerosa e da malattia di Crohn. In entrambi gli studi è stato dimostrato che la carenza di ferro può essere corretta mediante un innalzamento dei livelli di ferritina. I livelli medi di ferritina (μg/L) in soggetti trattati con Feraccru sono migliorati costantemente dal basale (8,6 μg/L [DS 6,77] in media) alla settimana 12 (26,0 μg/L [DS 30,57] in media), con un miglioramento complessivo medio pari a 17,4 μg/L. La ferritina ha continuato a salire nel corso del trattamento a lungo termine con Feraccru (68,9 μg/L [DS 96,24] in media) alla settimana 64, con un miglioramento complessivo medio di 60,3 μg/L).

Studio sulla patologia renale cronica (CKD)

L’efficacia, la sicurezza, la tollerabilità e la farmacocinetica (PK) di Feraccru per ili trattamento dell’anemia da carenza di ferro in soggetti adulti con patologia renale cronica (CKD) è stata studiata in uno studio clinico randomizzato, controllato con placebo, di fase III (AEGIS-CKD). 167 pazienti (intervallo di età: 30-90 anni; 50 uomini e 117 donne) con un GFR 15 ml/min/1,73 m2 e <60 ml/min/1,73 m2 e un’emoglobina basale 8,0 g/dl e <11,0 g/dl e un valore di ferritina <250 ng/ml con una saturazione di ferritina (TSAT) <25%, o con un valore di ferritina <500 ng/ml con una TSAT <15% sono stati randomizzati con un rapporto 2:1 a ricevere Feraccru 30 mg in capsule due volte al giorno o placebo due volte al giorno per un periodo di trattamento di 16 settimane. A questo periodo ha fatto seguito una fase di trattamento in aperto, che includeva fino a 36 settimane di trattamento esclusivamente con Feraccru.

Feraccru ha portato ad un aumento clinicamente e statisticamente significativo dell’emoglobina rispetto al placebo durante il periodo di trattamento in doppio cieco di 16 settimane. La variazione della media dei minimi quadrati (Least Square Mean, LSM) della concentrazione di emoglobina rispetto al basale nella Settimana 16 era di 0,50 g/dl per il gruppo maltolo ferrico e di -0,02 g/dl per il gruppo del placebo, con una differenza nella LSM statisticamente significativa di 0,52 (p=0,0149).

La variazione della LSM della concentrazione di ferritina rispetto al basale alla Settimana 16 con LOCF era di 25,42 µg/l per il gruppo Feraccru e di -7,23 µg/l per il gruppo del placebo, con una differenza nella LSM statisticamente significativa di 32,65 (p=0,0007).

Studi pediatrici

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Feraccru in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica per l’anemia sideropenica (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento ed eliminazione

Le proprietà farmacocinetiche del maltolo ferrico sono state analizzate misurando le concentrazioni di maltolo e glucuronide di maltolo nel plasma e nelle urine, insieme ai parametri sierici del ferro dopo un’unica dose e allo stato stazionario (dopo 1 settimana) in 24 soggetti affetti da carenza di ferro, randomizzati per ricevere 30 mg, 60 mg o 90 mg di Feraccru due volte al giorno. Campioni di sangue e di urine sono stati analizzati per verificare la presenza di maltolo e glucuronide di maltolo. Campioni di siero sono stati analizzati per verificare i parametri relativi al ferro.

Il maltolo è stato provvisoriamente misurato nel plasma con un’AUC0-t tra 0,022 e 0,205 h.µg/mL tra tutti i regimi di dosaggio e in entrambe le giornate di studio. Gli studi preclinici hanno dimostrato che il maltolo viene metabolizzato tramite l’UGT1A6 e per solfatazione. Non è noto se i medicinali che inibiscono gli enzimi UGT abbiano il potenziale di aumentare la concentrazione di maltolo (vedere paragrafo 4.5). È apparso che il maltolo è stato rapidamente metabolizzato a glucuronide di maltolo (AUC0-t tra 9,83 e 30,9 h.µg/mL in tutti i regimi posologici). Le concentrazioni massime di maltolo e glucuronide di maltolo sono state raggiunte tra 1 e 1,5 ore dopo la somministrazione orale di Feraccru. L’esposizione al glucuronide di maltolo è aumentata in maniera proporzionale alla dose nell’arco dell’intervallo di dosaggio di Feraccru da 30 a 90 mg due volte al giorno e non è stato rilevato alcun accumulo significativo di entrambi dopo un trattamento di 7 giorni con Feraccru. Del maltolo totale ingerito, una media compresa tra il 39,8% e il 60,0% è stata escreta come glucuronide di maltolo.

Il picco della saturazione della transferrina (TSAT) e i valori totali di ferro nel siero sono stati raggiunti 1,5-3 ore dopo la somministrazione di Ferracru per via orale. Le concentrazioni totali di ferro nel siero e i valori di TSAT sono risultati generalmente più elevati con l’aumento delle dosi di Feraccru. I profili della TSAT e quelli totali di ferro nel siero sono risultati comparabili tra il giorno 1 e il giorno 8.

Sono state analizzate anche le proprietà farmacocinetiche di Feraccru allo stato stazionario in 15 soggetti che stavano già partecipando allo studio AEGIS 1/2 descritto in precedenza e che si trovavano nella fase di trattamento in aperto da almeno 7 giorni (Feraccru 30 mg due volte al giorno).

Il maltolo è stato ancora misurato provvisoriamente nel plasma con un’emivita di 0,7 ore, con un Cmax di 67,3 ± 28,3 ng/mL. È apparso che il maltolo è stato rapidamente metabolizzato a glucuronide di maltolo (Cmax = 4677 ± 1613 ng/mL). Le concentrazioni massime di maltolo e glucuronide di maltolo sono state raggiunte circa 1 ora dopo la somministrazione orale di Feraccru. Le concentrazioni totali massime di ferro nel siero sono state misurate 1-2 ore dopo la somministrazione. I profili farmacocinetici di maltolo/glucuronide di maltolo e i parametri relativi al ferro sono risultati indipendenti l’uno dall’altro.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Maltolo ferrico

Studi preclinici non hanno rivelato rischi particolari per l’uomo sulla base di studi di tossicità a dosi ripetute e di tolleranza locale condotti con maltolo ferrico.

È stato riscontrato un deposito di ferro nel sistema reticolo-endoteliale, nel fegato e nella milza in cani a cui erano stati somministrati 250 mg/kg/die di maltolo ferrico.

Non sono stati condotti studi di potenziale cancerogeno e di tossicità della riproduzione e dello sviluppo con maltolo ferrico.

Maltolo

È stata osservata emosiderina nelle cellule di Kupffer di cani cui erano stati somministrati 250 mg/kg/die di maltolo. Alla dose di 500 mg/kg/die sono stati riportati degenerazione testicolare e segni tossici indicativi di chelazione del ferro. Questi effetti non sono stati osservati in un secondo studio in cani che avevano ricevuto fino a 300 mg/kg/die.

Non è stato possibile escludere completamente un possibile potenziale genotossico del maltolo. Tuttavia, non sono stati riportati effetti cancerogeni in studi condotti in topi e ratti che avevano ricevuto fino a 400 mg/kg/die di maltolo.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Contenuto della capsula: Lattosio monoidrato Sodio laurilsolfato Magnesio stearato Silice colloidale anidra Crospovidone (tipo A) Involucro della capsula: Ipromellosa Blu brillante FCF (E133) Rosso allura AC (E 129) Titanio diossido (E 171) Giallo tramonto FCF (E 110) Inchiostro di stampa: Gommalacca 45% (20% esterificato) in etanolo Ferro ossido nero Propilenglicole Ammonio idrossido

 

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

 

06.3 Periodo di validità

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36 mesi Periodo di validità dopo la prima apertura del contenitore: 45 giorni.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura inferiore a 25 C.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flaconi in polietilene ad alta densità (HDPE) con chiusura a pressione in polipropilene a prova di bambino. Ciascuna confezione contiene 14, 50, 56 o 100 (2 flaconi da 50) capsule.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Norgine B.V.

Antonio Vivaldistraat 150 1083  

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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EU/1/15/1075/001 EU/1/15/1075/002 EU/1/15/1075/003 EU/1/15/1075/004

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 18 febbraio 2016 Data del rinnovo più recente:

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 14/10/2022