Sinebriv Febbre E Dolore: effetti collaterali

Sinebriv Febbre E Dolore: effetti collaterali

Sinebriv febbre e dolore (Paracetamolo) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato e/o della febbre.

Sinebriv febbre e dolore: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Sinebriv febbre e dolore ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Sinebriv febbre e dolore, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Sinebriv febbre e dolore: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Sinebriv febbre e dolore: effetti collaterali

Alle dosi terapeutiche si manifestano pochi effetti indesiderati.

La frequenza degli effetti indesiderati è stata classificata come segue: molto comune (1/10), comune (1/100, <1/10), non comune (1/1.000, <1/100), raro (1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione organo-sistemica Frequenza Effetti indesiderati
Patologie del sistema Emolinfopoietico Raro: Disturbi piastrinici, disturbi delle cellule staminali
Molto raro: Trombocitopenia, leucopenia, neutropenia e anemia emolitica.
Disturbi del sistema immunitario Raro: Ipersensibilità (escluso angioedema)
Disturbi del metabolismo e della Nutrizione Molto raro: Ipoglicemia
Disturbi psichiatrici Raro: Depressione NAS, stato confusionale, allucinazioni
Patologie del sistema nervoso Raro: Tremore NAS, cefalea NAS
Patologie dell’occhio Raro: Visione anomala.
Patologie cardiache Raro: Edema.
Patologie gastrointestinali Raro: Emorragia NAS, dolore addominale NAS, diarrea NAS, nausea, vomito
Patologie epatobiliari Raro: Funzionalità epatica anomala, insufficienza epatica, necrosi epatica, ittero
Molto raro: Epatotossicità
Patologie della cute e del tessuto Sottocutaneo Raro: Prurito, rash, sudorazione, porpora, angioedema, orticaria.
Patologie renali e urinarie Molto raro: Piuria sterile (urine torbide) ed effetti indesiderati a livello renale.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Raro: Capogiri (escluse le vertigini), malessere, piressia, sedazione, interazione farmacologica NAS.
Molto raro: Reazione di ipersensibilità (che richiede la sospensione del trattamento).
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Raro: Sovradosaggio e avvelenamento.

NAS = Non altrimenti specificato.

Sono stati segnalati alcuni casi di necrolisi epidermica, sindrome di Stevens Johnson, eritema multiforme, edema della laringe, shock anafilattico, anemia, alterazione epatica ed epatite, alterazione renale (grave compromissione della funzionalità renale, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), effetti gastrointestinali e vertigini.

Sinebriv febbre e dolore: avvertenze per l’uso

Si sconsiglia l’uso prolungato o frequente. I pazienti devono essere avvertiti della necessitĂ  di non assumere in concomitanza altri prodotti contenenti paracetamolo. L’assunzione di piĂ¹ dosi giornaliere in una sola somministrazione puĂ² danneggiare gravemente il fegato. In questi casi non si manifesta perdita di coscienza; è tuttavia necessario rivolgersi immediatamente a un medico. L’uso prolungato non sottoposto a supervisione medica puĂ² essere nocivo. Negli adolescenti trattati con 60 mg/kg al giorno di paracetamolo, l’associazione con un altro antipiretico non è giustificata fatta eccezione per i casi di inefficacia.

Si consiglia di prestare attenzione in caso di somministrazione del paracetamolo a pazienti con insufficienza renale da moderata a grave, insufficienza epatica da lieve a moderata (compresa sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child-Pugh > 9), epatite acuta, trattamento concomitante con medicinali che alterano la funzionalitĂ  epatica, deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, anemia emolitica, abuso di alcol, disidratazione e malnutrizione cronica.

I rischi correlati al sovradosaggio sono maggiori nei soggetti affetti da epatopatia non cirrotica indotta da alcolici. Occorre prestare cautela in caso di alcolismo cronico. In questi casi, la dose giornaliera non deve superare i 2 grammi. Durante il trattamento con paracetamolo non si devono assumere alcolici.

In caso di febbre alta, segni di infezione secondaria o persistenza dei sintomi, deve essere effettuata una rivalutazione del trattamento.

Dopo il trattamento a lungo termine (> 3 mesi) con analgesici somministrati ogni due giorni o con frequenza maggiore, si puĂ² osservare insorgenza o aggravamento della cefalea. La cefalea causata da un uso eccessivo di analgesici non deve essere trattata con un aumento della dose del farmaco. In questi casi, l’uso di analgesici deve essere sospeso previa consultazione con un medico.

L’interruzione repentina di analgesici dopo un uso prolungato, ad alte dosi o un uso scorretto puĂ² causare cefalea, affaticamento, dolore muscolare, nervosismo e sintomi autonomici. Questi sintomi da sospensione si risolvono nell’arco di pochi giorni. Prima della loro risoluzione non si devono assumere ulteriori analgesici, nĂ© riprendere la terapia senza prima aver consultato il medico.

Si consiglia di prestare attenzione nei pazienti asmatici sensibili all’acido acetilsalicilico perchĂ© è stata segnalata una lieve reazione di broncospasmo con il paracetamolo (reazione crociata).

Rivolgersi immediatamente a un medico in caso di sovradosaggio, anche se il paziente si sente bene, perché esiste il rischio di danno epatico irreversibile (vedere paragrafo 4.9).

Contiene sodio metabisolfito che puĂ² raramente causare gravi reazioni di ipersensibilitĂ  e broncospasmo.

Contiene sorbitolo (140 mg/ml). I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale. La soluzione orale puĂ² avere un leggero effetto lassativo, soprattutto in bambini trattati al livello di dose piĂ¹ alto. Valore energetico: 2,6 kcal/g di sorbitolo.

Questo medicinale contiene 0,08 mmol (o 1,7 mg) di sodio per ml di soluzione orale.

Da tenere in considerazione per i pazienti sottoposti a regime iposodico con un peso uguale o maggiore a 25 kg (dose da 12,5 ml o superiore).


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco