Torvast: รจ un farmaco sicuro? Come funziona?

Torvast compresse masticabili (Atorvastatina Calcio Triidrato): sicurezza e modo d’azione

Torvast compresse masticabili (Atorvastatina Calcio Triidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Ipercolesterolemia

TORVAST รจ indicato in aggiunta alla dieta per ridurre i livelli elevati di colesterolo totale, colesterolo LDL, apolipoproteina B e trigliceridi in soggetti adulti, adolescenti e bambini di etร  uguale o superiore a 10 anni affetti da ipercolesterolemia primaria inclusa ipercolesterolemia familiare (variante eterozigote) o iperlipemia mista (corrispondente ai Tipi IIa e IIb della classificazione di Fredrickson) quando la risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche รจ inadeguata.

TORVAST รจ anche indicato per ridurre il colesterolo totale ed il colesterolo LDL in soggetti adulti con ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad esempio, LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili.

Prevenzione della malattia cardiovascolare

Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti adulti ad alto rischio per un primo evento cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1), in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio.

Torvast compresse masticabili: come funziona?

Ma come funziona Torvast compresse masticabili? Qual รจ il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Torvast compresse masticabili

Non รจ disponibile un trattamento specifico per il sovradosaggio di TORVAST. In caso di sovradosaggio, effettuare un trattamento sintomatico e istituire misure di supporto secondo necessitร . Si devono eseguire test di funzionalitร  epatica e devono essere monitorati i livelli sierici di CK. A causa dell’elevato legame dellโ€™atorvastatina con le proteine plasmatiche, non รจ previsto che l’emodialisi aumenti significativamente la clearance dellโ€™atorvastatina.


Torvast compresse masticabili: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual รจ il meccanismo d’azione di Torvast compresse masticabili, ma รจ altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherร  ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo piรน il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Torvast compresse masticabili

Categoria farmacoterapeutica: sostanze modificanti dei lipidi, Inibitori della HMG-CoA riduttasi, codice ATC: C10AA05.

Lโ€™atorvastatina รจ un inibitore selettivo e competitivo della HMG-CoA riduttasi, l’enzima limitante la velocitร  di conversione del 3-idrossi-3-metil-glutaril Coenzima A ad acido mevalonico, un precursore degli steroli, incluso il colesterolo. I trigliceridi e il colesterolo nel fegato sono incorporati in lipoproteine a densitร  molto bassa (VLDL) e immessi nel plasma per essere distribuiti ai tessuti periferici. Le lipoproteine a bassa densitร  (LDL) sono formate a partire dalle VLDL e sono catabolizzate principalmente dal recettore ad alta affinitร  per le LDL (recettore LDL).

Lโ€™atorvastatina abbassa il colesterolo plasmatico e le concentrazioni sieriche delle lipoproteine, inibendo la HMG-CoA riduttasi, e di conseguenza la biosintesi del colesterolo epatico, ed aumenta il numero di recettori epatici LDL presenti sulla superficie cellulare, con conseguente aumentata captazione e catabolismo delle LDL.

Lโ€™atorvastatina riduce la produzione di LDL e il numero di particelle di LDL. Lโ€™atorvastatina determina un cospicuo e prolungato aumento di attivitร  recettoriale di LDL, unitamente a una utile modificazione della qualitร  delle particelle di LDL circolanti. Lโ€™atorvastatina รจ efficace nel ridurre il colesterolo LDL in pazienti affetti da ipercolesterolemia familiare omozigote, una popolazione che solitamente non risponde a medicinali ipolipemizzanti.

In uno studio dose-risposta, lโ€™atorvastatina ha dimostrato di ridurre le concentrazioni di colesterolo totale (30% – 46%), colesterolo LDL (41% – 61%), apolipoproteina B (34% – 50%) e trigliceridi (14% – 33%) provocando contemporaneamente variabili aumenti di colesterolo HDL e apolipoproteina A1. Questi risultati sono coerenti in pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote, forme di ipercolesterolemia non familiare e iperlipemia mista, inclusi pazienti con diabete mellito non insulino-dipendente.

Riduzioni nel colesterolo totale, LDL-C e apolipoproteine B hanno dimostrato di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari e mortalitร  cardiovascolare.

Ipercolesterolemia familiare omozigote

In uno studio in aperto per uso compassionevole multicentrico di 8 settimane con una fase di estensione opzionale di lunghezza variabile, sono stati arruolati 335 pazienti di cui 89 con ipercolesterolemia familiare omozigote. Di questi 89 pazienti, la riduzione media in percentuale nel colesterolo LDL รจ stato di circa il 20%. Lโ€™atorvastatina era stata somministrata a dosi fino a 80 mg/giorno.

Aterosclerosi

Nello studio Reversing Atherosclerosis with Aggressive Lipid-Lowering Study (REVERSAL) รจ stato valutato lโ€™effetto di un trattamento ipolipemizzante intensivo con atorvastatina 80 mg e di un trattamento ipolipemizzante standard con pravastatina 40 mg sullโ€™aterosclerosi coronarica mediante metodica ecografica intravascolare (IVUS), in corso di angiografia, in pazienti con coronaropatia. In questo studio clinico randomizzato, in doppio cieco, multicentrico, controllato, la IVUS รจ stata eseguita in 502 pazienti al basale e a 18 mesi. Nel gruppo in trattamento con atorvastatina (n=253) non รจ stata osservata alcuna progressione dellโ€™aterosclerosi.

Le variazioni percentuali mediane del volume totale dellโ€™ateroma (obiettivo principale dello studio) rispetto al basale sono state โ€“0,4% (p=0,98) per il gruppo atorvastatina e +2,7% (p=0,001) per il gruppo pravastatina (n=249). Il confronto degli effetti dellโ€™atorvastatina rispetto alla pravastatina รจ risultato statisticamente significativo (p=0,02). Lโ€™effetto del trattamento ipolipemizzante aggressivo sugli endpoint cardiovascolari

(per es. necessitร  di rivascolarizzazione, infarto del miocardio non fatale, morte coronarica) non รจ stato valutato in questo studio.

Nel gruppo atorvastatina, il colesterolo LDL si รจ ridotto a un valore medio di 2,04 mmol ยฑ 0,8 (78,9 mg/dl ยฑ

30) rispetto a un valore basale pari a 3,89 mmol/l ยฑ 0,7 (150 mg/dl ยฑ 28) e nel gruppo pravastatina il colesterolo LDL si รจ ridotto a un valore medio di 2,85 mmol/l ยฑ 0,7 (110 mg/dl ยฑ 26) rispetto a un valore basale di 3,89 mmol/l ยฑ 0,7 (150 mg/dl ยฑ 26) (p<0,0001). Lโ€™atorvastatina ha anche ridotto significativamente il CT medio del 34,1% (pravastatina: -18,4% p<0,0001), i livelli medi di TG del 20% (pravastatina: -6,8%, p<0,0009), e i livelli medi di apolipoproteina B del 39,1% (pravastatina: -22,0%, p<0,0001). Lโ€™atorvastatina ha determinato un incremento medio del colesterolo HDL del 2,9% (pravastatina: +5,6%, p=NS). รˆ stata osservata una riduzione media della PCR pari al 36,4% nel gruppo atorvastatina rispetto alla riduzione del 5,2% osservata nel gruppo pravastatina (p<0,0001).

I risultati dello studio sono stati ottenuti con la dose di 80 mg e non possono quindi essere estrapolati ai dosaggi piรน bassi.

I profili di sicurezza e tollerabilitร  sono risultati sovrapponibili tra i due gruppi di trattamento.

Lโ€™effetto della riduzione lipidica sugli endpoints primari cardiovascolari non รจ stata investigata in questo studio. Quindi, la significativitร  clinica di questi risultati con riguardo alla prevenzione di eventi cardiovascolari primari e secondari non รจ nota.

Sindrome coronarica acuta

Nello studio MIRACL, lโ€™atorvastatina 80 mg รจ stata valutata in 3.086 pazienti (atorvastatina n=1.538; placebo n=1.548) con sindrome coronarica acuta (infarto del miocardio non-Q o angina instabile). Il trattamento รจ stato avviato durante la fase acuta dopo il ricovero ospedaliero ed รจ durato per un periodo di 16 settimane. Il trattamento con atorvastatina 80 mg/die ha aumentato il tempo di comparsa dellโ€™endpoint primario combinato, definito come decesso per qualsiasi causa, infarto del miocardio non fatale, arresto cardiaco con rianimazione o angina pectoris con evidenze di ischemia miocardica richiedente ospedalizzazione, indicando una riduzione del rischio del 16% (p=0,048). Ciรฒ รจ stato dovuto principalmente a una riduzione del 26% del rischio di un nuovo ricovero per angina pectoris con evidenze di ischemia miocardica (p=0,018). Gli altri endpoint secondari non hanno raggiunto singolarmente una significativitร  statistica (complessivamente: Placebo: 22,2%; Atorvastatina: 22,4%)

Il profilo di sicurezza dellโ€™atorvastatina nello studio MIRACL รจ risultato in linea con quanto descritto nel paragrafo 4.8.

Prevenzione della malattia cardiovascolare

Lโ€™effetto di atorvastatina sulla coronaropatia fatale e non fatale รจ stato valutato in uno studio randomizzato in doppio cieco controllato verso placebo lโ€™Anglo-Scandinavian Cardiac Outcomes Trial Lipid Lowering Arm (ASCOTT-LLA). I pazienti erano ipertesi, di etร  compresa tra 40 e 79 anni, senza pregresso infarto del miocardio o trattamento per angina e con livelli di colesterolo totale (CT) ? 6,5 mmol/l (251 mg/dl). Tutti i pazienti presentavano almeno 3 dei predefiniti fattori di rischio cardiovascolare: sesso maschile, etร  ? 55 anni, tabagismo, diabete, storia di coronaropatia in parente di primo grado, CT:HDL-C > 6, vasculopatia periferica, ipertrofia ventricolare sinistra, precedenti eventi cerebrovascolari, alterazioni specifiche allโ€™ECG, proteinuria/albuminuria. Non tutti i pazienti inclusi presentavano un rischio elevato per un primo evento cardiovascolare.

I pazienti sono stati trattati con terapia antiipertensiva (regime a base di amlodipina o atenololo) ed atorvastatina 10 mg/die (n = 5.168) o placebo (n = 5.137).

Lโ€™effetto di atorvastatina sulla riduzione del rischio assoluto e relativo รจ stato il seguente:

Evento Riduzione

Rischio

N. di Eventi (Atorvastatina

Riduzione Rischio

p-value

Relativo (%) vs. placebo) Assoluto1

(%)

Evento Riduzione Rischio Relativo (%) N. di Eventi (Atorvastatina vs. placebo) Riduzione Rischio Assoluto¹ (%) p
(CHD fatale e IM non fatale) 36% 100 vs. 154 1,1% 0,0005
Eventi cardiovascolari totali e procedure di rivascolarizzazione 20% 389 vs. 483 1,9% 0,0008
Eventi coronarici totali 29% 178 vs. 247 1,4% 0,0006

1Basata sulla differenza delle frequenze grezze degli eventi che si sono verificati nel periodo di follow-

up mediano di 3,3 anni.

CDH= malattia coronarica; IM= infarto del miocardio

La mortalitร  totale e la mortalitร  cardiovascolare non si sono ridotte significativamente (185 vs. 212 eventi, p=0,17 e 74 vs. 82 eventi, p=0,51). Nelle analisi di sottogruppo effettuate in base al sesso di appartenenza (81% uomini, 19% donne), รจ stato riscontrato un effetto positivo di atorvastatina negli uomini, ma non รจ stato possibile stabilirlo nelle donne, forse a causa delle basse percentuali di eventi nel sottogruppo delle donne.

La mortalitร  totale e cardiovascolare sono state numericamente piรน elevate nelle donne (38 vs. 30 e 17 vs. 12), ma questo dato non era statisticamente significativo. Vi รจ stata una significativa interazione del trattamento a causa della terapia antiipertensiva al basale. Lโ€™endpoint primario (CHD fatale e IM non fatale) รจ stato ridotto significativamente dallโ€™atorvastatina in pazienti trattati con amlodipina (HR 0,47 (0,32-0,69) p=0,00008), ma non in quelli trattati con atenololo (HR 0,83 (0,59-1,17), p= 0,287).

Lโ€™effetto dellโ€™atorvastatina sulla cardiopatia fatale e non fatale รจ stato valutato anche in uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, lo studio CARDS (Collaborative Atorvastatin Diabetes Study) condotto in pazienti con diabete di tipo 2 di etร  40 – 75 anni, senza storia pregressa di patologia cardiovascolare e con LDL-C ? 4,14 mmol/l (160 mg/dl) e TG ? 6,78 mmol/l

(600 mg/dl). Tutti i pazienti presentavano almeno 1 dei seguenti fattori di rischio: ipertensione, tabagismo in atto, retinopatia, microalbuminuria o macroalbuminuria.

I pazienti sono stati trattati con atorvastatina 10 mg/die (n=1.428) o con placebo (n=1.410) per un periodo di follow-up mediano di 3,9 anni.

Lโ€™effetto dellโ€™atorvastatina sulla riduzione del rischio assoluto e relativo รจ stato il seguente:

Evento Riduzione Rischio relativo (%) N. di Eventi (Atorvastatina vs. placebo) Riduzione Rischio Assoluto¹ (%) p
Eventi cardiovascolari maggiori [IMA fatale e non-fatale, IM silente, decesso da CHD acuta, angina instabile, CABG, PTCA, rivascolarizzazione, ictus] 37% 83 vs. 127 3,2% 0,0010
IM (IMA fatale e non-fatale, IM silente) 42% 38 vs. 64 1,9% 0,0070
Ictus (fatale e non-fatale) 48% 21 vs. 39 1,3% 0,0163

1Basata sulla differenza delle frequenze grezze degli eventi che si sono verificati nel periodo di follow-

up mediano di 3,9 anni.

IMA = infarto acuto del miocardio, , CABG = intervento di by-pass aortocoronarico, CHD = coronaropatia IM= infarto miocardico, PTCA = angioplastica coronarica transluminale percutanea

Non sono state osservate differenze nellโ€™effetto del trattamento in relazione al sesso di appartenenza, allโ€™etร  o al livello basale di LDL-C . รˆ stata osservata una tendenza positiva del tasso di mortalitร  (82 decessi nel gruppo placebo vs. 61 decessi nel gruppo atorvastatina, p=0,0592).

Ictus ricorrente

Nel corso dello studio SPARCL (Stroke Prevention by Aggressive Reduction in Cholesterol Levels), sono stati valutati gli effetti di atorvastatina 80 mg una volta al giorno o placebo sullโ€™ictus in 4731 pazienti che avevano avuto ictus o un attacco ischemico transitorio (TIA) nei 6 mesi precedenti e che non presentavano una storia di coronaropatia (CHD). Il 60% dei pazienti erano di sesso maschile di etร  compresa tra i 21 e 92 anni (etร  media 63 anni) con un valore medio di LDL al basale pari a 133 mg/dl (3,4 mmol/l). Il valore medio di LDL-C era di 73 mg/dL (1,9 mmol/l) durante il trattamento con atorvastatina e di 129 mg/dl (3,3 mmol/l) durante il trattamento con placebo. Il follow-up mediano era di 4,9 anni.

Atorvastatina 80 mg ha ridotto il rischio dellโ€™endpoint primario di ictus fatale o non fatale del 15% (HR 0,85; 95% IC, 0,72-1,00; p=0,05 o 0,84; 95% IC, 0,71-0,99; p=0,03 dopo aggiustamento dei fattori basali) rispetto a placebo. La mortalitร  da tutte le cause รจ stata del 9,1% (216/2365) per atorvastatina rispetto allโ€™8,9% (211/2366) del placebo.

Unโ€™analisi post-hoc ha messo in evidenza che atorvastatina 80 mg ha ridotto lโ€™incidenza di ictus ischemico (218/2365, 9,2% versus 274/2366, 11,6%, p=0,01) e ha aumentato lโ€™incidenza di ictus emorragico (55/2365, 2,3% versus 33/2366, 1,4%, p=0,02) rispetto a placebo.

Il rischio di ictus emorragico รจ aumentato nei pazienti arruolati nello studio con precedente ictus emorragico (7/45 atorvastatina versus 2/48 placebo; HR 4,06; 95% IC, 0,84 โ€“ 19,57) e il rischio di ictus ischemico รจ simile per i due gruppi (3/45 atorvastatina versus 2/48 placebo; HR 1,64; 95% IC, 0,27 โ€“ 9,82).

Il rischio di ictus emorragico รจ aumentato nei pazienti arruolati nello studio e con precedente infarto lacunare (20/708 atorvastatina versus 4/701 placebo; HR 4,99; 95% IC, 1,71-14,61), ma in questi pazienti si รจ anche ridotto il rischio di ictus ischemico (79/708 atorvastatina versus 102/701 placebo; HR 0,76; 95% IC, 0,57-1,02). รˆ possibile che il rischio netto di ictus sia maggiore nei pazienti con precedente infarto lacunare che assumono atorvastatina 80 mg una volta al giorno.

La mortalitร  da tutte le cause รจ stata del 15,6% (7/45) nel gruppo atorvastatina rispetto al 10,4% (5/48) nel sottogruppo di pazienti con precedente ictus emorragico. La mortalitร  da tutte le cause รจ stata del 10,9% (77/708) per atorvastatina rispetto al 9,1% (64/701) per il placebo nel sottogruppo di pazienti con precedente infarto lacunare.

Popolazione pediatrica

Ipercolesterolemia familiare eterozigote nei pazienti pediatrici di etร  6-17 anni

รˆ stato condotto uno studio in aperto di 8 settimane per valutare la farmacocinetica, la farmacodinamica e la sicurezza e tollerabilitร  di atorvastatina nei bambini e negli adolescenti con ipercolesterolemia familiare eterozigote confermata geneticamente e con colesterolo LDL al basale ? 4 mmol/l. In totale sono stati arruolati 39 bambini e adolescenti, di etร  6-17 anni. Il gruppo A ha incluso 15 bambini di etร  6-12 anni e Stadio di Tanner 1. Il gruppo B ha incluso 24 bambini di etร  10-17 anni e Stadio di Tanner ? 2.

La dose iniziale di atorvastatina รจ stata di una compressa masticabile da 5 mg al giorno nel gruppo A e di una compressa da 10 mg al giorno nel gruppo B. Se un soggetto non raggiungeva il livello target di colesterolo LDL <3,35 mmol/l alla 4a settimana e se lโ€™atorvastatina era ben tollerata รจ stato possibile raddoppiare il dosaggio.

I valori medi di colesterolo LDL, colesterolo totale, colesterolo VLDL e apolipoproteina B si sono ridotti alla 2a settimana in tutti i soggetti. Nei soggetti nei quali la dose รจ stata raddoppiata sono state osservate ulteriori

riduzioni giร  allโ€™inizio della 2a settimana, prima valutazione dopo lโ€™aumento della dose. La riduzione percentuale media dei parametri lipidici รจ stata simile per entrambi i gruppi, indipendentemente dal fatto che i soggetti siano rimasti in trattamento con la dose iniziale oppure abbiano raddoppiato la dose iniziale. Alla 8a settimana, la variazione percentuale rispetto al basale per il colesterolo LDL e per il colesterolo totale รจ stata in media rispettivamente del 40% e del 30% per tutto lโ€™intervallo di esposizione al farmaco.

Ipercolesterolemia familiare eterozigote nei pazienti pediatrici di etร  10-17 anni

In uno studio in doppio cieco, controllato verso placebo, seguito da una fase in aperto, 187 ragazzi e ragazze (fase post-menarca), di etร  10-17 anni (etร  media 14,1 anni) con ipercolesterolemia familiare eterozigote (FH) o grave ipercolesterolemia sono stati randomizzati al trattamento con atorvastatina (n=140) o placebo (n=47) per 26 settimane e successivamente sono stati tutti trattati con atorvastatina per 26 settimane. Il dosaggio di atorvastatina (una volta al giorno) รจ stato di 10 mg per le prime 4 settimane e poi aumentato gradualmente fino a 20 mg se il livello di colesterolo LDL era >3,36 mmol/l. Lโ€™atorvastatina ha ridotto significativamente i livelli plasmatici di colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi ed apolipoproteina B nella fase di 26 settimane in doppio cieco. Il valore medio raggiunto di colesterolo LDL รจ stato di 3,38 mmol/l (range: 1,81-6,26 mmol/l) nel gruppo in trattamento con atorvastatina rispetto al valore di 5,91 mmol/l (range: 3,93-9,96 mmol/l) ottenuto nel gruppo placebo nelle 26 settimane della fase in doppio cieco.

Un altro studio pediatrico con atorvastatina verso colestipolo in pazienti con ipercolesterolemia di etร  10-18 anni ha dimostrato che lโ€™atorvastatina (N=25) ha causato una riduzione significativa del colesterolo LDL alla 26a settimana (p<0,05) rispetto al colestipolo (N=31).

Uno studio per uso compassionevole in pazienti con ipercolesterolemia grave (compresa lโ€™ipercolesterolemia omozigote) ha incluso 46 pazienti trattati con atorvastatina titolata in base alla risposta al trattamento (alcuni soggetti sono stati trattati con 80 mg di atorvastatina al giorno). Lo studio รจ durato 3 anni: il colesterolo LDL si รจ ridotto del 36%.

Lโ€™efficacia a lungo termine del trattamento con atorvastatina in etร  pediatrica nel ridurre la morbilitร  e mortalitร  nellโ€™adulto non รจ stata stabilita.

Lโ€™Agenzia Europea dei Medicinali ha esonerato dallโ€™obbligo di presentare i risultati degli studi con atorvastatina nei bambini di etร  compresa tra 0 e < 6 anni nel trattamento dellโ€™ipercolesterolemia eterozigote e nei bambini di etร  compresa tra 0 e < 18 anni nel trattamento dellโ€™ipercolesterolemia omozigote, ipercolesterolemia mista, ipercolesterolemia primaria e nella prevenzione degli eventi cardiovascolari (vedere paragrafo 4.2 per le รฌnformazรฌonรฌ sullโ€™uso pedรฌatrรฌco).


Torvast compresse masticabili: รจ un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Torvast compresse masticabili agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Torvast compresse masticabili รจ un farmaco sicuro?

Prima di tutto รจ necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Torvast compresse masticabili: dati sulla sicurezza

Assorbimento

Lโ€™atorvastatina รจ assorbita rapidamente dopo somministrazione orale; le massime concentrazioni plasmatiche (Cmax) si raggiungono entro 1 – 2 ore. L’entitร  dell’assorbimento aumenta in proporzione alla dose di atorvastatina. Dopo somministrazione orale, la biodisponibilitร  delle compresse rivestite con film รจ pari al 95% – 99% rispetto alla soluzione orale di atorvastatina. La biodisponibilitร  assoluta dellโ€™atorvastatina รจ circa il 12% e la disponibilitร  sistemica dell’attivitร  inibente la HMG-CoA riduttasi รจ circa il 30%. La bassa disponibilitร  sistemica รจ attribuita alla clearance presistemica a livello della mucosa gastrointestinale e/o al metabolismo epatico di primo passaggio.

Distribuzione

Il volume medio di distribuzione dellโ€™atorvastatina รจ approssimativamente 381 l. Lโ€™atorvastatina รจ legata alle proteine plasmatiche per il 98% e piรน.

Biotrasformazione

Eliminazione

Lโ€™atorvastatina รจ eliminata principalmente nella bile dopo metabolismo epatico e/o extraepatico. Tuttavia, non sembra che il medicinale sia sottoposto a un significativo ricircolo enteroepatico. Nell’uomo, lโ€™emivita media di eliminazione plasmatica di atorvastatina รจ di circa 14 ore. Lโ€™emivita dell’attivitร  inibente la HMG- CoA riduttasi รจ approssimativamente di 20 – 30 ore per contributo dei metaboliti attivi.

Popolazioni particolari

Pazienti anziani:

Le concentrazioni plasmatiche dellโ€™atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi nell’anziano sano sono piรน elevate di quelle del giovane adulto, mentre gli effetti sui lipidi sono paragonabili a quelli osservati in popolazioni di pazienti piรน giovani.

Popolazione pediatrica:

In uno studio in aperto di 8 settimane, i pazienti pediatrici di etร  6-17 anni, Stadio di Tanner 1 (N=15) e Stadio di Tanner ? 2 (N=24), con ipercolesterolemia familiare eterozigote e colesterolo LDL al basale ? 4 mmol/l sono stati trattati con una monosomministrazione giornaliera rispettivamente di atorvastatina 5 mg o 10 mg in compresse masticabili o di atorvastatina 10 mg o 20 mg in compresse rivestite con film. Il peso corporeo รจ stato la sola covariante significativa nel modello farmacocinetico di popolazione dellโ€™atorvastatina. La clearance orale apparente di atorvastatina nei soggetti pediatrici รจ stata simile a quella degli adulti con lโ€™utilizzo di equazioni allometriche in base al peso corporeo. Sono state osservate riduzioni importanti del colesterolo LDL e del colesterolo totale nellโ€™ambito del range posologico di esposizione allโ€™atorvastatina e alla o-idrossiatorvastatina.

Sesso di appartenenza:

Le concentrazioni di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi nella donna differiscono da quelle dellโ€™uomo (donne: Cmax circa 20% maggiore e AUC circa 10% minore). Queste differenze non sono apparse di alcun significato clinico, non avendo dato luogo a differenze clinicamente significative degli effetti sui lipidi tra uomini e donne.

Compromissione renale:

Lโ€™insufficienza renale non influenza la concentrazione plasmatica nรฉ gli effetti ipolipemizzanti dellโ€™atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi.

Compromissione epatica:

Le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono notevolmente aumentate (circa 16 volte la Cmax e circa 11 volte la AUC) in pazienti con epatopatia alcolica cronica (Child-Pugh B).

Polimorfismo SLOC1B1:


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Torvast compresse masticabili: si puรฒ prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco รจ sicuro o no, รจ quello delle interazioni con altri farmaci.

Puรฒ infatti capitare che un farmaco, di per sรฉ innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo รจ vero anche per i prodotti erboristici: classico รจ l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Torvast compresse masticabili

Torvast compresse masticabili: interazioni

Effetti di altri medicinali su atorvastatina

Inibitori delle proteine di trasporto

Gli inibitori delle proteine di trasporto (es. ciclosporina) possono aumentare lโ€™esposizione sistemica di atorvastatina (vedere Tabella 1). Gli effetti dellโ€™inibizione dellโ€™assorbimento dei trasportatori epatici sulle concentrazioni di atorvastatina negli epatociti non sono noti. Se la somministrazione concomitante non puรฒ essere evitata, si raccomanda una riduzione della dose e il monitoraggio clinico sullโ€™efficacia (vedere tabella 1)

Gemfibrozil/derivati dellโ€™acido fibrico

Lโ€™uso di fibrati da soli รจ occasionalmente associato a eventi correlati alla muscolatura inclusa rabdomiolisi. Il rischio di tali eventi puรฒ aumentare in caso di somministrazione contemporanea di derivati dellโ€™acido fibrico e atorvastatina. Se la somministrazione concomitante non puรฒ essere evitata, si deve usare la dose piรน bassa di atorvastatina per il raggiungimento dellโ€™effetto terapeutico e i pazienti devono essere adeguatamente monitorati (vedere paragrafo 4.4).

Ezetimibe

Lโ€™uso di ezetimibe da solo รจ associato a eventi correlati alla muscolatura inclusa rabdomiolisi. Il rischio di tali eventi puรฒ aumentare in caso di somministrazione contemporanea di ezetimibe e atorvastatina. Per questi pazienti si raccomanda un monitoraggio clinico appropriato.

Colestipolo

Le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono risultate ridotte (circa 25%) quando รจ stato somministrato colestipolo insieme a TORVAST. Tuttavia, gli effetti sui lipidi sono risultati maggiori quando TORVAST e colestipolo sono stati somministrati contemporaneamente rispetto a quando sono stati somministrati da soli.

Acido fusidico

Non sono stati condotti studi di interazione tra atorvastatina e acido fusidico. Come con altre statine, nella fase di commercializzazione del prodotto, sono stati segnalati con tale associazione eventi legati alla muscolatura inclusa la rabdomiolisi. Il meccanismo di questa interazione non รจ noto. I pazienti devono essere attentamente monitorati e puรฒ essere appropriato sospendere temporaneamente il trattamento con atorvastatina.

Colchicina

Sebbene non siano stati condotti studi di interazione tra atorvastatina e colchicina, sono stati segnalati casi di miopatia con atorvastatina co-somministrata con colchicina. Occorre prestare cautela quando si prescrive atorvastatina con colchicina.

Effetti di atorvastatina su altri medicinali

Digossina

La somministrazione contemporanea di dosi ripetute di digossina e atorvastatina 10 mg ha leggermente aumentato le concentrazioni plasmatiche della digossina allo stato stazionario. I pazienti che assumono digossina devono essere controllati in maniera appropriata.

Contraccettivi orali

La somministrazione contemporanea di TORVAST e un contraccettivo orale ha determinato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di noretindrone e di etinilestradiolo.

Warfarin

In uno studio clinico su pazienti in trattamento cronico con warfarin, la somministrazione concomitante di atorvastatina 80 mg al giorno ha causato una piccola diminuzione di circa 1,7 secondi nel tempo di protrombina durante i primi 4 giorni di assunzione che รจ ritornato normale entro 15 giorni di trattamento con atorvastatina. Sebbene siano stati segnalati solo casi molto rari di interazioni con anticoagulante clinicamente significativi, il tempo di protrombina deve essere determinato prima di iniziare la terapia con atorvastatina nei pazienti in trattamento con anticoagulanti cumarinici e abbastanza spesso nel corso della terapia per assicurarsi che non vi siano alterazioni significative del tempo di protrombina. Una volta che รจ stato documentato un tempo di protrombina stabile, i tempi di protrombina possono essere monitorati ad intervalli solitamente raccomandati in pazienti in trattamento con anticoagulanti cumarinici. Se le dosi di atorvastatina vengono modificate o interrotte, deve essere ripetuta la stessa procedura. La terapia con atorvastatina non รจ stata associata a sanguinamenti o ad altre variazioni del tempo di protrombina in pazienti non in trattamento con anticoagulanti.

Popolazione pediatrica

Gli studi sulle interazioni con altri medicinali sono stati condotti solo negli adulti. Non si conosce lโ€™entitร  delle interazioni nella popolazione pediatrica. Le interazioni precedentemente descritte per gli adulti e le avvertenze riportate nel paragrafo 4.4 devono essere tenute in considerazione per la popolazione pediatrica.

Tabella 1: Effetti di medicinali somministrati in concomitanza sulla farmacocinetica di atorvastatina

Co-somministrazione di medicinali e dosaggio Atorvastatina
Dose (mg) Variazioni AUC& Raccomandazioni cliniche4
Tipranavir 500 mg BID/ Ritonavir 200 mg BID, 8 giorni (14 – 21 giorni) 40 mg giorno 1, 10 mg giorno 20 ↑ 9,4 volte Nei casi in cui è necessaria la co-somministrazione con atorvastatina, non superare 10 mg di atorvastatina al giorno. Si raccomanda il monitoraggio clinico di questi pazienti
Telaprevir 750 mg ogni 8 ore, 10 giorni 20 mg, SD ↑ 7,9 volte
Ciclosporina 5,2 mg/kg/giorno, dose stabile 10 mg OD per 28 giorni ↑ 8,7 volte
Lopinavir 400 mg BID/ Ritonavir 100 mg BID, 14 giorni 20 mg OD per 4 giorni ↑ 5,9 volte Nei casi in cui è necessaria la co-somministrazione con atorvastatina, si raccomandano dosi di mantenimento di atorvastatina più basse. Con dosi di atorvastatina che superano 20 mg, si raccomanda il monitoraggio clinico di questi pazienti
Claritromicina 500 mg BID, 9 giorni 80 mg OD per 8 giorni ↑ 4,4 volte
Saquinavir 400 mg BID/ Ritonavir (300 mg BID da 5-7 giorni, aumenti fino a 400 mg BID all’8 giorno), 4-18 giorni, 30 min dopo la dose di atorvastatina 40 mg OD per 4 giorni ↑ 3,9 volte Nei casi in cui è necessaria la co-somministrazione con atorvastatina, si raccomandano dosi di mantenimento di atorvastatina più basse. Con dosi di atorvastatina che superano 40 mg, si raccomanda il monitoraggio clinico di questi pazienti.
Darunavir 300 mg BID/ Ritonavir 100 mg BID, 9 giorni 10 mg OD per 4 giorni ↑ 3,3 volte
Itraconazolo 200 mg OD, 4 giorni 40 mg SD ↑ 3,3 volte
Fosamprenavir 700 mg BID/ Ritonavir 100 mg BID, 14 giorni 10 mg OD per 4 giorni ↑ 2,5 volte
Fosamprenavir 1400 mg BID, 14 giorni 10 mg OD per 4 giorni ↑ 2,3 volte
Nelfinavir 1250 mg BID, 14 giorni 10 mg OD per 28 giorni ↑ 1,7 volte ^ Nessuna raccomandazione specifica
Succo di pompelmo, 240 ml OD * 40 mg, SD ↑ 37% L’assunzione concomitante di grandi quantità di succo di pompelmo e atorvastatina non è raccomandato.
Diltiazem 240 mg OD, 28 giorni 40 mg, SD ↑ 51% Dopo aver iniziato o a seguito di un aggiustamento della dose di diltiazem si raccomanda il monitoraggio clinico di questi pazienti
Eritromicina 500 mg QID, 7 giorni 10 mg, SD ↑ 33%^ Si raccomanda la dose massima più bassa e il monitoraggio clinico di questi pazienti
Amlodipina 10 mg, dose singola 80 mg, SD ↑ 18% Nessuna raccomandazione specifica
Cimetidina 300 mg QID, 2 settimane 10 mg OD per 2 settimane ↓ meno di 1%^ Nessuna raccomandazione specifica
Sospensioni antiacide di magnesio e idrossido di alluminio, 30 ml QID, 2 settimane 10 mg OD per 4 settimane ↓ 35%^ Nessuna raccomandazione specifica
Efavirenz 600 mg OD, 14 giorni 10 mg per 3 giorni ↓ 41% Nessuna raccomandazione specifica
Rifampicina 600 mg OD, 7 giorni (co-somministrazione) 40 mg SD ↑ 30% Se la co-somministrazione non può essere evitata, si raccomanda la somministrazione concomitante di atorvastatina con rifampicina e il monitoraggio clinico.
Rifampicina 600 mg OD, 5 giorni (dosi separate) 40 mg SD ↓ 80%
Gemfibrozil 600 mg BID, 7 giorni 40 mg SD ↑ 35% Si raccomanda una dose iniziale più bassa e il monitoraggio clinico di questi pazienti
Fenofibrato 160 mg OD, 7 giorni 40 mg SD ↑ 3% Si raccomanda una dose iniziale più bassa e il monitoraggio clinico di questi pazienti
Boceprevir 800 mg TID, 7 giorni 40 mg SD ↑ 2,3 volte Si raccomanda una dose iniziale più bassa e il monitoraggio clinico di questi pazienti. La dose di atorvastatina non deve superare una dose giornaliera di 20 mg durante la somministrazione concomitante con boceprevir.

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medicinali e, pertanto, lโ€™Agenzia non puรฒ essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell’autorizzazione


Torvast compresse masticabili: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato รจ quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacitร  di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacitร  di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacitร  fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Torvast compresse masticabili: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Pazienti in etร  fertile

Durante il trattamento, le donne in etร  fertile devono usare un metodo di contraccezione adeguato (vedere paragrafo 4.3).

Gravidanza

TORVAST รจ controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). La sicurezza nelle donne in gravidanza non รจ stata stabilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con atorvastatina in donne in gravidanza.

Sono stati riportati rari casi di anomalie congenite a seguito di esposizione intrauterina a inibitori della HMG-CoA riduttasi. Studi sugli animali hanno mostrato tossicitร  sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3).

Il trattamento delle madri con atorvastatina puรฒ ridurre i livelli fetali di mevalonato che รจ un precursore della biosintesi del colesterolo. Lโ€™aterosclerosi รจ un processo cronico e di solito lโ€™interruzione del medicinale ipolipemizzante durante la gravidanza, ha un piccolo impatto sul rischio a lungo termine associato allโ€™ipercolesterolemia primaria.

Per tali ragioni, TORVAST non deve essere usato nelle donne in gravidanza o che stanno provando a restare incinta o che sospettano di essere incinta. Il trattamento con TORVAST deve essere sospeso per la durata della gravidanza o fino a che non sia stato valutato se la paziente รจ incinta (vedere paragrafo 4.3).

Allattamento

Non รจ noto se lโ€™atorvastatina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte umano. Nei ratti le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono simili a quelle nel latte (vedere paragrafo 5.3). A causa dei suoi potenziali effetti indesiderati gravi le donne che assumono TORVAST non devono allattare i loro bambini (vedere paragrafo 4.3). Lโ€™atorvastatina รจ controindicata durante lโ€™allattamento (vedere paragrafo 4.3).

Fertilitร 

In studi condotti su animali lโ€™atorvastatina non ha avuto effetti sulla fertilitร  di uomini e donne (vedere paragrafo 5.3).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco