Nevrosi: patologie psichiatriche comuni e disturbanti

Nevrosi: patologie psichiatriche comuni e disturbanti

Le nevrosi consistono in un perenne malessere psicofisico accompagnate da disturbi sia neurovegetativi che psichici (ansia, angoscia, fobia, deperimento, isterismo, avvilimento, squilibrio mentale e depressione).

Il paziente riesce a dominare tali sintomi solo con la messa in atto dei cosiddetti meccanismi di difesa.

Trattasi di meccanismi protettivi intrapsichici attivati dall’io nevrotico del paziente (che è un io fragile) costretto a ricorrere a tali meccanismi per dominare i propri sintomi psicosomatici.

I sintomi rappresentano una sorta di “corazza” che generano anche dei benefici secondari, poiché, essi rappresentano un segnale di allarme di un’eventuale presenza di condotte nevrotiche, e quindi, per certi versi è bene che si manifestino perché solo così sarà possibile valutare il tipo di intervento e di trattamento da rivolgere al soggetto nevrotico.

Il principale meccanismo di difesa delle nevrosi è la “rimozione”, che consiste nell’eliminare dal proprio inconscio i pensieri, le immagini e i ricordi negativi e deprimenti legati alle pulsioni.

Gli altri meccanismi di difesa attivati dai pazienti affetti da nevrosi sono: spostamento, proiezione, identificazione, introiezione, isolamento, annullamento, formazione reattiva e sublimazione.

Sintomatologia

Le nevrosi presentano una molteplicità sintomatologica, comprendendo i seguenti disturbi:

  • Disfunzioni del comportamento sessuale: rientrano: la masturbazione (generando una profonda frustrazione), l’impotenza, l’eiaculazione precoce o ritardata, i complessi di castrazione, la frigidità, la perdita del desiderio e del piacere, il vaginismo e i disturbi pelvici. Psicoanaliticamente parlando, i presenti sintomi sono collegati al complesso di Edipo;
  • Disturbi del sonno e alterazioni del ciclo sonno-veglia: si alternano fasi di insonnia e di ipersonnia, incubi notturni, difficoltà ad addormentarsi, paura di dormire e di sognare;
  • Condotte aggressive: il soggetto nevrotico è emotivamente e affettivamente instabile, è freddo, riporta costantemente una rabbia repressa inconscia, manifestazioni ironiche, sarcastiche, indecisione e indifferenze di fronte alle situazioni e circostanze serie e preoccupanti della vita. Sia l’aggressività che la sessualità sono provocate dai sensi di colpa e dalle frustrazioni libidiche;
  • Fatica nevrotica: trattasi di un profondo esaurimento psico-somatico, associato ad un calo dell’autostima, fiacchezza, deperimento e ipocondria. Colpisce soprattutto le donne;
  • Turbe funzionali delle nevrosi: comprendono: i disturbi dell’evacuazione (enuresi), i disturbi della fonazione (balbuzie), i disturbi da tic e i disturbi comportamentali (forte senso di pudore, scoraggiamento e rossore sul volto).

Classificazione

Le nevrosi vengono classificate nel seguente modo:

  • Nevrosi d’angoscia: emergono intensi sintomi di angoscia, crisi di ansia, forti tensioni emotive e disturbo da panico associati a sintomi fisici;
  • Nevrosi fobica: la “paura” è il sintomo principale, ed è maggiormente rivolto a specifiche situazioni, contesti sociali, oggetti, animali e persone;
  • Nevrosi ossessiva: il “disturbo ossessivo compulsivo” è il disturbo centrale di questa forma di nevrosi, e consiste nella presenza ripetitiva dei medesimi pensieri e ricordi angoscianti, tristi e avvilenti, e nella pratica di azioni ripetitive svolte nell’arco della giornata, fungendo da “rituali”. Per i pazienti è davvero molto snervante convivere con gli stessi pensieri e svolgere le stesse pratiche 24 ore su 24. Badate bene che la presente nevrosi è la peggiore di tutte le nevrosi elencate! ;
  • Nevrosi isterica: emergono solo sintomi organici e neurologici, con parziale o completa assenza di sintomi psichici.

Nevrosi d’angoscia

La nevrosi d’angoscia è un disturbo nevrotico caratterizzato da una personalità ansiosa affetta da disturbo da panico (secondo il DSM IV sono definiti anche con la dicitura di crisi di angoscia), con un’angoscia e ipocondria persistenti nel tempo, squilibrio neuro-vegetativo e psico-somatico, disturbi del sonno, ipersensibilità caratteriale, turbe mentali, paura di morire, perdita dell’autocontrollo, pessimismo e fobie.

Tutto ciò è accompagnato da sintomi fisici. Il paziente vive un profondo disagio psico-emotivo-fisico-comportamentale che lo spingono anche a chiedere soccorso, perché sono consapevoli che c’è qualcosa che non va in loro, e sentono il bisogno di un intervento specialistico. I sintomi sono egodistonici.

I sintomi fisici presenti in questa patologia sono:

  • Disturbi respiratori: asma e dispnea;
  • Disturbi cardio-vascolari: tachicardia sopra ventricolare, palpitazioni;
  • Disturbi gastrici: nausea, vomito, colite spastica, gastrite, ulcera, ecc;
  • Tremori e brividi;
  • Iperestesie: i pazienti non si fanno avvicinare da nessuno nemmeno per una puntura;
  • Ipertonia muscolare: cresce la concentrazione dell’enzima CPK che è tipico dell’infarto;
  • Parestesie: alterazione della sensibilità degli arti e delle altre parti corporee.

Qualora entrambi i sintomi (psichici e fisici) dovessero peggiorare, il soggetto nevrotico rischia di sviluppare in futuro il disturbo d’ansia generalizzato.

La prognosi dipende: dalla resistenza che presenta l’Io nevrotico del soggetto, dalle situazioni poco favorevoli e dai trattamenti che sta seguendo, comprendenti sia la farmacoterapia che la psicoterapia.

Nevrosi fobica

Nella nevrosi fobica il sintomo centrale è la “paura” con un’angoscia devastante su oggetti, animali, persone e ambienti, che scatenano nel soggetto un terrore paralizzante.

La fobia (la paura senza oggetto secondo la psicoanalisi) si presenta assieme a ipocondria ed ossessioni.

Il paziente appare freddo, sicuro e determinato, ma dentro di se vive in continuo stato di allerta, come se da un momento all’altro dovesse capitare qualcosa di catastrofico e traumatico nella sua vita.

Per prevenire eventuali situazioni fobiche egli ricorre a delle strategie, tipo: fuga, evitamento (per scansare l’oggetto fobico) e mezzi di rassicurazione (servirsi di un personaggio o qualcosa che possa tranquillizzarlo).

Il meccanismo di difesa attuato è lo “spostamento”.

Le fobie sono numerose, citiamone alcune: agorafobia (paura degli spazi aperti), claustrofobia (paura degli spazi chiusi), eritrofobia (paura di arrossire), xenofobia (paura degli stranieri), acrofobia (paura delle altezze), bacillofobia (paura dei batteri), e tanti altri.

In genere le fobie si manifestano con vertigini, perdite di equilibrio e attacchi di panico.

Le paure verso i grossi animali (leoni, gatti, cavalli) sono collegati alla prima infanzia, mentre, le paure verso gli animali piccoli (rettili, insetti) sono collegati alla seconda infanzia.

Nella prognosi della nevrosi fobica si fa particolare attenzione al senso della vista, infatti, mediante le tecniche biometriche sarà possibile rilevare l’intensità della paura provata dal paziente dinanzi all’oggetto scatenante.

Nevrosi ossessiva

La nevrosi ossessiva ha a che fare per certi versi con il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, ed è caratterizzato dalla costante presenza di sentimenti, idee, immagini e condotte ripetitive che assediano la mente e la vita del paziente, vivendo una lotta incessante ed estenuante.

La personalità è caratterizzata dalla tendenza agli scrupoli, manie di presagio, di simmetria e di perfezione, tendenza all’introspezione, timidezza, agitazioni psico-motorie, azioni automatiche, coscienza della patologia e disturbi sessuali.

Nella presente nevrosi emerge una vita ritualizzata e la coazione a ripetere, (una tendenza alla ripetizione) sia nelle pratiche quotidiane (ad es. controllare 3-4 volte consecutive di aver chiuso la chiave del gas, di aver chiuso la porta, pulire più volte al giorno tutta la casa, ecc), e sia nella presenza insistente di stessi pensieri e immagini angoscianti, che irrompono la coscienza del nevrotico in modo molesto e angosciante.

Il mondo interiore del paziente è una “fortezza” fatta di cura, precisione, pulizia, scrupolosità, correttezza, rispettosità, compostezza e finezza.

Il soggetto, per dominare tali ossessioni e compulsioni, ricorre ai meccanismi di difesa, quali: intellettualizzazione, formazione reattiva, annullamento retroattivo e fissazione.

Ricordiamo che tutte le tossicomanie e la bulimia nervosa riportano la nevrosi ossessiva.

Nevrosi isterica

La nevrosi isterica è una forma nevrotica in cui emergono solo sintomi organici e neurologici, con parziale o completa assenza di sintomi psichici.

La personalità isterica è altamente suggestionabile ed egocentrica (mitomania) con un’iperespressione somatica degli affetti inconsci.

L’isterico non è mai simulatore dei propri sintomi, e i suoi sintomi sono mutati nel corso del tempo in base all’evoluzione delle medicina e della cultura.

Charcot è stato il primo neurologo nella storia della medicina (1897) ad aver eseguito degli studi clinici accurati sui pazienti affetti da nevrosi isterica.

La presente patologia colpisce prevalentemente le donne, e i sintomi sono classificati nel seguente modo:

  1. Parossismi;
  2. Manifestazioni persistenti;
  3. Manifestazioni viscerali.

Analizziamo ciascuna categoria sintomatologica.

  1. I parossismi si articolano in 5 fasi:
  • fase prodromica: palpitazioni, dolori ovarici, disturbi della coscienza e svenimenti;
  • fase epilettoide: dispnea, paralisi, atassia, convulsioni, istero-epilessia, crisi di riso, pianto e tremori;
  • fase di clownismo: la pazienta urla e fa delle contorsioni corporee per terra, come accade durante gli esorcismi;
  • fase di trance: la paziente isterica è immersa nel sonno catalettico (con occhi chiusi o aperti) e compie azioni inconsapevoli e involontarie, come fare capriole all’indietro e tante altre azioni che in stato di coscienza la paziente non è in grado di compiere;
  • fase terminale: ritorno allo stato di coscienza.

Tutte queste fasi possono essere accompagnate da un rallentamento delle funzioni vegetative, ipotensione, bradicardia, amnesie, immaginazione attiva, doppie personalità e sonnambulismo isterico.

Le manifestazioni persistenti includono:

  • paralisi funzionali (bloccando un movimento, inclusa la perdita della voce “afonia”) e paralisi localizzate su un arto;
  • spasmi e contrazioni;
  • anestesie;
  • perdita di un senso (vista, udito, gusto, olfatto, tatto).

Le manifestazioni viscerali includono:

  • dolori;
  • spasmi digerenti;
  • riduzione dei bisogni primari: fame e sete.

Come già anticipato, la personalità del nevrotico isterico è caratterizzata da: suggestionabilità, psicoplasticità (tipico delle donne isteriche che attraggono gli uomini e diventano protettive), egocentrismo e tendenza a mettersi in mostra e al centro dell’attenzione con atteggiamenti tipicamente teatrali.

Pertanto i soggetti riportano anche depersonalizzazione (distacco dalla propria persona, vedono la loro persona dal di fuori, da spettatori) e disturbi sessuali (impotenza, frigidità, dongiovannismo) che vengono camuffati dal paziente che presenta una sessualità pura e infantile.

Terapia delle nevrosi

Nel trattamento delle nevrosi si ricorre a due terapie:

  • Farmacoterapia;
  • Psicoterapia.

Nella farmacoterapia si interviene con i seguenti rimedi:

  • Antidepressivi triciclici ad azione serotoninergica e noradrenergica: riducono l’ansia, l’angoscia, la paura e i sintomi fisici;
  • Molecole antipanico: a base di alprazolam e paroxetina;
  • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSri), della noradrenalina (NAri) e di entrambi (NSri).

Nel trattamento psicoterapico si interviene con le seguenti tecniche:

  • Psicoterapia cognitivo-comportamentale;
  • Psicoterapia interpersonale;
  • Psicoterapia psicoanalitica;
  • Psicoterapia di sostegno;
  • Counseling: solo in caso di nevrosi lievi.

E’ preferibile e consigliabile affiancare ambedue i trattamenti terapeutici.

BIBLIOGRAFIA

  1. Lis A., Stella S., Zavattini G.C., Manuale di Psicologia Dinamica, Il Mulino,1999;
  2. A. Siracusano, Manuale di psichiatria, Il pensiero scientifico editore, 2007;
  3. Cassano G. Battista, Pancheri Paolo – Manuale di psichiatria, Utet, 2005;
  4. Giberti R., Rossi R., Manuale di Psichiatria, Piccin Editore, ultima edizione.