Carboplatino: effetti collaterali e controindicazioni

Carboplatino: effetti collaterali e controindicazioni

Carboplatino teva (Carboplatino) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Carboplatino Teva è indicato nel trattamento di:

Carcinoma epiteliale dell’ovaio in fase avanzata in:

terapia di prima linea;

terapia di seconda linea, dopo il fallimento di altri chemioterapici.

Carcinoma del polmone a piccole cellule, in associazione ad altri agenti chemioterapici.

Carboplatino teva: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Carboplatino teva ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Carboplatino teva, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Carboplatino teva: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo, ad altri composti contenenti platino o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Compromissione renale grave pre-esistente (clearance della creatinina < 30 mL/min), a

meno che, secondo il parere del medico e del paziente, i possibili benefici del trattamento superino i rischi.

Mielosoppressione grave.

Tumori sanguinanti

Uso concomitante del vaccino per la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5).

Durante l’allattamento.

Carboplatino teva: effetti collaterali

La frequenza delle reazioni avverse riportati, è basata su un database cumulativo di 1.893 pazienti riceventi carboplatino come agente singolo e sull’esperienza post-marketing.

L’elenco è presentato secondo la classificazione per sistemi ed organi, i âE.£preferred termâE.? MedDRA e la frequenza, usando le seguenti categorie di frequenza: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organi Frequenza Termine MedDRA
Infezioni e infestazioni Comune Infezioni*
Non nota Infezione polmonare
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Non nota Metastasi correlata alle cure
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Trombocitopenia, neutropenia, leucopenia, anemia
Comune Emorragia*
Non nota Insufficienza midollare, neutropenia febbrile, sindrome uremica emolitica
Disturbi del sistema immunitario Comune Ipersensibilità, reazioni di tipo anafilattoide
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non nota Disidratazione, anoressia, iponatremia
Patologie del sistema nervoso Comune Neuropatia periferica, parestesia, diminuzione dei riflessi osteotendinei, disturbi sensoriali, disgeusia
Non nota Accidente cerebrovascolare*, Sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS)4
Patologie dell’occhio Comune Disturbi visivi, rari casi di perdita della visione
Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune Ototossicità
Patologie cardiache Comune Patologia cardiovascolare*
Non nota Insufficienza cardiaca*
Patologie vascolari Non nota Embolia*, ipertensione, ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Patologia respiratoria, malattia polmonare interstiziale, broncospasmo
Patologie gastrointestinali Molto comune Vomito, nausea, dolore addominale
Comune Diarrea, costipazione, patologia della mucosa
Non nota Stomatite, pancreatite4
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Alopecia, patologia della cute
Non nota Orticaria, eruzione cutanea, eritema, prurito
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Patologia muscoloscheletrica
Patologie renali e urinarie Comune Patologia urogenitale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Astenia
Non nota Necrosi in sede di iniezione, reazioni in sede di iniezione, stravaso in sede di iniezione, eritema in sede di iniezione, malessere
Esami diagnostici Molto comune Clearance renale della creatinina ridotta, urea ematica aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata, aspartato amminotrasferasi aumentata, prova di funzione epatica anormale, sodio ematico diminuito, potassio ematico diminuito, calcio ematico diminuito, magnesio ematico diminuito
Comune Bilirubina ematica aumentata, creatinina ematica aumentata, acido urico ematico aumentato

*Fatale in <1%, eventi cardiovascolari fatali in <1% compresi insufficienza cardiaca, embolia ed accidente cerebrovascolare combinati.

# basati sull’esperienza post-marketing

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Patologie del sistema emolinfopoietico

La mielosoppressione rappresenta l’effetto tossico dose-limitante del carboplatino. In pazienti con valori normali al basale, la trombocitopenia con conta piastrinica inferiore a 50.000/mm³ si manifesta nel 25% dei pazienti, la neutropenia con conta dei granulociti inferiore a 1.000/mm³ nel 18% dei pazienti, e la leucopenia con conta dei globuli bianchi inferiore a 2.000/mm³ nel 14% dei pazienti. Il nadir si verifica generalmente al 21° giorno. La mielosoppressione può essere peggiorata dall’associazione di carboplatino con altri composti, o forme di trattamento, mielosoppressori.

La mielotossicità è più grave in pazienti precedentemente trattati, in particolare in pazienti trattati precedentemente con cisplatino e in pazienti con funzionalità renale compromessa. I pazienti con livello di performance basso hanno anche manifestato leucopenia e trombocitopenia aumentate. Questi effetti, sebbene generalmente reversibili, hanno condotto ad infezioni e complicazioni emorragiche, rispettivamente nel 4% e nel 5% dei pazienti trattati con carboplatino. Queste complicanze hanno portato a morte in meno dell’1% dei pazienti.

È stata osservata anemia con valori di emoglobina inferiori a 8 g/dL nel 15% dei pazienti con valori normali al basale. L’incidenza di anemia è aumentata con l’aumentare dell’esposizione al carboplatino.

Patologie gastrointestinali

Si è verificato vomito nel 65% dei pazienti, in un terzo dei quali è stato grave. Si è verificata nausea in un ulteriore 15%. I pazienti precedentemente trattati (in particolare pazienti precedentemente trattati con cisplatino) sembrano essere più predisposti al vomito. Questi effetti di solito scompaiono nelle 24 ore successive al trattamento e generalmente rispondono, o si possono prevenire, con farmaci antiemetici. Il vomito è più probabile quando il carboplatino è somministrato in associazione con altri composti emetogeni.

Gli altri disturbi gastrointestinali corrispondevano a dolore nell’8% dei pazienti, diarrea, e costipazione nel 6% dei pazienti.

Patologie del sistema nervoso

Neuropatia periferica (principalmente parestesia e diminuzione dei riflessi osteotendinei) si è verificata nel 4% dei pazienti a cui era stato somministrato carboplatino. I pazienti di età superiore a 65 anni e i pazienti precedentemente trattati con cisplatino, così come quei pazienti trattati per lungo periodo di tempo con carboplatino, sembrano essere a maggiore rischio.

Disturbi sensoriali clinicamente significativi (ad esempio disturbi visivi e alterazioni del gusto) si sono verificati nell’1% dei pazienti.

La frequenza complessiva di effetti indesiderati neurologici sembra essere aumentata in pazienti trattati con carboplatino in associazione. Questo può essere anche correlato ad una più lunga esposizione cumulativa.

Patologie dell’orecchio e del labirinto

In diversi esami audiometrici sono stati trovati difetti uditivi fuori dell’intervallo di frequenze del parlato con danni nell’intervallo delle alte frequenze (4.000-8.000 Hz), con una frequenza del 15%. Sono stati riportati casi molto rari di ipoacusia.

In pazienti con udito già danneggiato in seguito ad un precedente trattamento con cisplatino, può verificarsi un’ulteriore esacerbazione della funzionalità uditiva durante il trattamento con carboplatino.

Patologie renali e urinarie

Alle dosi usuali, lo sviluppo di funzionalità renale anomala è stata non comune, nonostante il carboplatino sia stato somministrato senza idratazione con alti volume di fluidi e/o diuresi forzata. L’aumento della creatinina sierica si è verificato nel 6% dei pazienti, l’aumento dell’azoto ureico ematico nel 14% e dell’acido urico nel 5% dei pazienti. Questi sono di solito leggeri e sono reversibili in circa la metà dei pazienti. La clearance della creatinina ha dimostrato essere la misura della funzionalità renale più sensibile in pazienti trattati con carboplatino. Il ventisette percento (27%) dei pazienti con valori basali di 60 mL/min o superiori manifesta una riduzione nella clearance della creatinina durante il trattamento con carboplatino.

Elettroliti

Si sono verificate diminuzioni di sodio, potassio, calcio e magnesio sierici nel 29%, 20%, 22% e 29% dei pazienti, rispettivamente. In particolare, sono stati riportati casi di iponatremia precoce. Le perdite di elettroliti sono minori e, prevalentemente, loro hanno un decorso senza sintomi clinici.

Patologie epatobiliari

Sono state osservate modifiche della funzionalità epatica in pazienti con valori normali al basale, compresi aumento della bilirubina totale nel 5%, SGOT nel 15%, e fosfatasi alcalina nel 24% di pazienti. Queste modifiche sono state generalmente lievi e reversibili in circa la metà dei pazienti. In una serie limitata di pazienti che hanno ricevuto dosaggi molto alti di carboplatino e trapianto autologo di midollo osseo, si è verificato grave aumento dei parametri della funzionalità epatica.

Si sono verificati casi di necrosi acuta e fulminante delle cellule epatiche dopo somministrazione di carboplatino ad alte dosi.

Disturbi del sistema immunitario

Possono verificarsi reazioni di tipo anafilattico, a volte fatali, nei minuti successivi all’iniezione del prodotto: edema facciale, dispnea, tachicardia, pressione sanguigna bassa, orticaria, shock anafilattico, broncospasmo.

Altri effetti indesiderati

Sono stati riportati tumori secondari acuti dopo terapie citostatiche in associazione contenenti carboplatino.

Occasionalmente, sono stati osservati alopecia, febbre e brividi, mucosite, astenia, malessere così come disgeusia.

In casi isolati, si è verificata sindrome emolitica-uremica.

Sono stati riportati casi isolati di eventi cardiovascolari (insufficienza cardiaca, embolia) così come casi isolati di accidenti cerebrovascolari.

Sono stati riportati casi di ipertensione.

Reazioni locali

Sono stati riportate reazioni al sito di iniezione (bruciore, dolore, rossore, gonfiore, orticaria, necrosi connessi a stravaso).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Carboplatino teva: avvertenze per l’uso

Il carboplatino deve essere usato solo da medici con esperienza nell’uso di farmaci chemioterapici oncologici.

Le conte ematiche, così come i test di funzionalità renale ed epatica, devono essere fatti regolarmente, e il farmaco deve essere interrotto se si notano depressione anomala del midollo osseo o un’anomalia nella funzionalità renale o epatica.

TossicitĂ  ematologica

La leucopenia, la neutropenia e la trombocitopenia sono dose-dipendenti e dose-limitanti. Le conte ematiche periferiche devono essere monitorate frequentemente durante il trattamento con carboplatino e, in caso di tossicità, fin quando si ottiene il recupero. Nei pazienti che ricevono carboplatino in monoterapia, il giorno mediano del nadir è il giorno 21, mentre nei pazienti che ricevono carboplatino in associazione con altri agenti chemioterapici è il giorno

15. In generale, singoli cicli intermittenti di carboplatino non devono essere ripetuti finché le conte dei leucociti, dei neutrofili e delle piastrine non ritornano normali. Il trattamento non deve essere ripetuto nelle 4 settimane successive al precedente ciclo di carboplatino e/o fino a che la conta dei neutrofili sia di almeno 2.000 cellule/mm3 e la conta piastrinica sia di almeno

100.000 cellule/mm3 .

L’anemia è frequente e cumulativa e molto raramente richiede una trasfusione.

In pazienti trattati con carboplatino è stata segnalata anemia emolitica, con presenza di anticorpi sierologici indotti dal farmaco. Questo evento puĂ² essere fatale.

La gravità della mielosoppressione è aumentata in pazienti con precedente trattamento (in particolare con cisplatino) e/o funzionalità renale compromessa. I dosaggi iniziali di carboplatino in questi gruppi di pazienti devono essere ridotti appropriatamente (vedere paragrafo 4.2) e gli effetti devono essere attentamente monitorati attraverso frequenti conte ematiche tra i cicli.

L’associazione di carboplatino con altre forme di trattamento mielosoppressivo deve essere valutata attentamente, in particolare per quanto riguarda i dosaggi ed i tempi di somministrazione, al fine di minimizzare gli effetti tossici cumulativi.

Gli effetti mielosoppressivi possono addizionarsi a quelli della chemioterapia concomitante. I pazienti con mielosoppressione grave e persistente sono ad alto rischio di complicazioni a carattere infettivo, compresi esiti fatali (vedere paragrafo 4.8). Se uno di questi eventi si verifica, il trattamento con carboplatino deve essere interrotto e deve essere considerata la modifica del dosaggio o l’interruzione del trattamento.

La leucemia promielocitica acuta (LPA) e la sindrome mielodisplastica (SMD)/leucemia mieloide acuta (LMA) sono state segnalate anni dopo la terapia con carboplatino e altri trattamenti antineoplastici.

Nausea e vomito

Carboplatino Teva puĂ² causare nausea e vomito. Il trattamento profilattico con antiemetici e la somministrazione piĂ¹ lenta del farmaco si sono dimostrati efficaci nella riduzione dell’incidenza e della gravitĂ  di questi sintomi.

Sindrome emolitico-uremica (SEU)

La sindrome emolitico-uremica (SEU) è un effetto indesiderato pericoloso per la vita. Il trattamento con carboplatino deve essere interrotto ai primi segnali di qualsiasi evidenza di anemia emolitica microangiopatica, quali diminuzione molto rapida dell’emoglobina con concomitante trombocitopenia, aumento della bilirubina sierica, della creatinina sierica, dell’azoto uremico ematico o del LDH. L’insufficienza renale puĂ² non essere reversibile con l’interruzione della terapia e puĂ² essere necessaria la dialisi.

Reazioni allergiche

Come con altri farmaci a base di platino, possono verificarsi reazioni allergiche che insorgono piĂ¹ frequentemente durante la perfusione e che possono richiedere l’interruzione della perfusione e un appropriato trattamento sintomatico. Reazioni crociate, a volte fatali, sono state riportate con tutti i composti del platino (vedere paragrafo 4.3 e paragrafo 4.8).

TossicitĂ  renale

In pazienti con funzionalitĂ  renale compromessa, l’effetto di carboplatino sul sistema ematopoietico è piĂ¹ pronunciato e persistente rispetto ai pazienti con funzionalitĂ  renale normale. In questo gruppo a rischio, la terapia con Carboplatino deve essere condotta con particolare cautela (vedere paragrafo 4.2).

TossicitĂ  neurologica

Sebbene la tossicitĂ  neurologica periferica sia generalmente comune e lieve, limitata a parestesia e diminuzione dei riflessi osteotendinei, la sua frequenza aumenta in pazienti di etĂ  superiore a 65 anni e/o in pazienti precedentemente trattati con cisplatino. Il monitoraggio e gli esami neurologici devono essere condotti a intervalli regolari.

Disturbi visivi, compresi perdita della vista, sono stati riportati dopo l’uso di carboplatino a dosaggi piĂ¹ alti rispetto a quelli raccomandati in pazienti con compromissione renale. La vista sembra ripristinarsi totalmente, o in misura significativa, nelle settimane dopo l’interruzione di queste alte dosi.

Uso geriatrico

In studi che coinvolgono la terapia di associazione con carboplatino e ciclofosfamide, i pazienti anziani trattati con carboplatino hanno mostrato una maggiore probabilitĂ  di sviluppare trombocitopenia grave rispetto ai pazienti piĂ¹ giovani. PoichĂ© la funzionalitĂ  renale è spesso diminuita negli anziani, essa deve essere presa in considerazione quando si determinano i dosaggi (vedere paragrafo 4.2).

Sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS)

Sono stati riportati casi di sindrome della leucoencefalopatia reversibile posteriore (RPLS) in pazienti trattati con carboplatino in chemioterapia di associazione. La RPLS è una condizione neurologica rara, reversibile dopo l’interruzione del trattamento, ad insorgenza rapida, che puĂ² includere convulsioni, ipertensione, cefalea, confusione, cecitĂ  e altri disturbi visivi e neurologici (vedere paragrafo 4.8). La diagnosi di RPLS si basa sulla conferma attraverso imaging cerebrale, preferibilmente tramite MRI (risonanza magnetica per immagini).

Malattia veno-occlusiva epatica

Sono stati segnalati casi di malattia veno-occlusiva epatica (sindrome da ostruzione sinusoidale),alcuni dei quali sono stati fatali. I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di anomalie della funzionalitĂ  epatica o ipertensione portale non chiaramente dovuti alle metastasi epatiche.

Sindrome da lisi tumorale (SLT)

Successivamente alla sua immissione sul mercato, in pazienti ai quali viene somministrato carboplatino, da solo o in combinazione con altri agenti chemioterapici, è stata segnalata la sindrome da lisi tumorale (SLT). I pazienti ad alto rischio di SLT, quali quelli con alto tasso proliferativo, carico tumorale elevato e alta sensibilità agli agenti citotossici, devono essere attentamente monitorati e devono essere adottate le precauzioni appropriate

Altro

Sono stati riportati difetti dell’udito durante la terapia con carboplatino. L’ototossicitĂ  puĂ² essere piĂ¹ pronunciata nei bambini. Sono stati riportati casi di perdita dell’udito con insorgenza ritardata in pazienti pediatrici. Si raccomanda un follow-up audiometrico a lungo termine in questa popolazione di pazienti.

La somministrazione di vaccini vivi o vivi attenuati in pazienti immunocompromessi a causa di agenti chemioterapici, compresi carboplatino, puĂ² portare a infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con un vaccino vivo deve essere evitata in pazienti che ricevono carboplatino. I vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati; tuttavia, la risposta ad alcuni vaccini puĂ² risultare diminuita.

Uomini e donne devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci (vedere paragrafo 4.6).

Popolazione pediatrica

Non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia del carboplatino nei pazienti pediatrici.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco