Clomid: effetti collaterali e controindicazioni

Clomid (Clomifene Citrato) - Quali sono gli effetti collaterali? Quali sono le controindicazioni?

Clomid: effetti collaterali e controindicazioni

Clomid (Clomifene Citrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

CLOMID è indicato nel trattamento degli stati di mancanza di ovulazione nelle pazienti che desiderano una gravidanza, quando sia stata accertata una soddisfacente funzionalità ovarica. Buoni livelli di estrogeni endogeni (rilevabili da strisci vaginali, da biopsia dell’endometrio, dal dosaggio degli estrogeni urinari o dall’emorragia in risposta al progesterone) costituiscono elementi prognostici favorevoli; tuttavia, un livello ridotto di estrogeni non sempre esclude il buon esito del trattamento.

Clomid: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Clomid ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Clomid, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Clomid: controindicazioni

CLOMID è controindicato:

nelle pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;

durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.6)

?

Nelle pazienti con neoformazioni ormono-dipendenti;nelle pazienti con malattie epatiche in atto o con accertata disfunzione epatica in anamnesi;

nelle pazienti con menometrorragie.

Clomid: effetti collaterali

In corso di terapia con CLOMID, possono manifestarsi alcuni tra i seguenti effetti indesiderati come evidenziato anche dall’esperienza post?marketing.

Alle dosi raccomandate gli effetti collaterali non sono cospicui e raramente pregiudicano il trattamento.

La frequenza e la gravità degli effetti indesiderati elencati di seguito dipende dal dosaggio e dalla durata del trattamento.

Le reazioni avverse (Tabella 1) sono elencate per frequenza, per prima la più frequente, utilizzando la seguente convenzione: comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1.000, < 1/100); raro (? 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non note: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.

I seguenti effetti indesiderati includono quelli riportati con l’uso a breve o a lungo termine.

CONDIZIONI DI GRAVIDANZA, PUERPERIO E PERINATALI
Molto comune Pre-eclampsia, Complicazione della gravidanza,
Aborto spontaneo.
Comune Morte fetale, Gravidanza ectopica, Incontinenza cervicale, Travaglio prematuro, Sindrome HELLP, Diabete gestazionale, Placenta previa, Rottura prematura pretermine delle membrane, Distacco prematuro della placenta, Emorragia postpartum,
Gravidanza multipla.
DISTURBI DEL METABOLISMO E DELLA NUTRIZIONE
Comune Appetito ridotto
Non comune Aumento anomalo del peso
DISTURBI PSICHIATRICI
Molto comune Sbalzi d’umore
Comune Depressione postpartum
Non comune Insonnia, Tensione.
ESAMI DIAGNOSTICI
Molto comune Test della bromosulfonftaleina anormale1
INFEZIONI ED INFESTAZIONI
Molto comune Infezione delle vie respiratorie
Non comune Bronchite
PATOLOGIE CONGENITE, FAMILIARI E GENETICHE
Non nota Cataratta congenita
PATOLOGIE DEL SISTEMA MUSCOLO SCHELETRICO E DEL TESSUTO CONNETTIVO
Molto comune Dolore dorsale
PATOLOGIE DEL SISTEMA NERVOSO
Molto comune Capogiro
Comune Cefalea, Disgeusia.
Non comune Vertigini
PATOLOGIE DELLA CUTE E DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO
Non comune Orticaria, Dermatite allergica, Eritema multiforme o
polimorfo, Ecchimosi, Angioedema.
Non nota Alopecia2
PATOLOGIE DELL’APPARATO RIPRODUTTIVO E DELLA MAMMELLA
Molto comune Dolorabilità mammaria, Dolore mammario,
Dismenorrea, Ingrossamento ovarico.
Comune Fastidio mammario, Emorragia uterina, Dolore agli
annessi uterini, Emorragia anovulatoria.
Non comune Cisti ovarica emorragica, Menorragia.
Raro Sindrome da iperstimolazione ovarica3, Torsione
annessiale4.
PATOLOGIE DELL’OCCHIO
Comune Compromissione della visione, Scotoma, Visione
offuscata, Fotofobia, Diplopia, Fotopsia.
Raro Cataratta
Non nota Occlusione della vena retinica
PATOLOGIE GASTROINTESTINALI
Molto comune Distensione dell’addome5, Flatulenza.
Comune Fastidio addominale5, Dolore addominale5, Nausea5,
Vomito5, Diarrea5, Costipazione, Dispepsia, Dolore orofaringeo.
Raro Stitichezza
PATOLOGIE RENALI E URINARIE
Non comune Poliuria, Pollachiuria.
PATOLOGIE SISTEMICHE E CONDIZIONI RELATIVE ALLA SEDE DI SOMMINISTRAZIONE
Molto comune Affaticamento
PATOLOGIE VASCOLARI
Molto comune Vampata di calore
Comune Periflebite6
Non nota Trombosi venosa profonda

Test della bromosulfonftaleina anormale1

Una ritenzione di bromosulfonftaleina maggiore del 5% è stata riferita in 32 pazienti delle 141 in cui fu misurata. Altre prove di funzionalità epatica risultarono di solito normali.In uno studio successivo, nel corso del quale le pazienti furono sottoposte a 6 cicli mensili consecutivi di CLOMID (50 e 100 mg al dì per 3 giorni) e di un placebo, le prove BSF furono fatte in 94 pazienti. Valori di ritenzione superiore al 5% furono riscontrati in 11 pazienti di cui 6 trattate con CLOMID e 5 con placebo. Una paziente sviluppò un ittero al 19° giorno di trattamento (50 mg al giorno); la biopsia epatica rivelò una stasi biliare senza segni evidenti di epatite.

Alopecia2

In pochissime pazienti è stata inoltre riscontrata una modesta, reversibile perdita di capelli, quasi sempre durante cicli prolungati di terapia.

Sindrome da iperstimolazione ovarica3

La sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) è una complicanza iatrogena della stimolazione ovarica, associata quasi esclusivamente alla stimolazione esogena con gonadotropine, ed è solo raramente osservata dopo trattamento con clomifene citrato. A causa della fragilità di ingrossamento delle ovaie nei casi più gravi, l’esame addominale e pelvico deve essere effettuata con estrema cautela.

La OHSS lieve è relativamente comune. I primi segni premonitori di OHSS sono dolore addominale e distensione, nausea, vomito, diarrea e aumento di peso. Sono stati riportati in associazione con OHSS transitorie anomalie della funzionalità epatica e dei test indicativi di disfunzione epatica, che possono essere accompagnate da alterazioni morfologiche della biopsia epatica.

OHSS grave si riscontra raramente; i segni e sintomi includono massiccio ingrossamento ovarico, aumento progressivo di peso, forte dolore addominale, nausea e vomito, ipovolemia, ascite, oliguria, dispnea, versamento pleurico. Altri segni o sintomi sono: versamento pericardico, anasarca, idrotorace, addome acuto, ipotensione, insufficienza renale, edema polmonare, intraperitoneale ed emorragia ovarica, trombosi venosa profonda, torsione dell’ovaio e difficoltà respiratoria.

Torsione annessiale4

La stimolazione ovarica è considerata un’eziologia di torsione ovarica, a causa dell’aumento di volume e di peso degli annessi. La maggior parte dei casi segnalati sono stati associati alla terapia con gonadotropine, e pochi sono stati associati al trattamento con clomifene citrato. Non ci sono prove sufficienti sui ruoli delle gonadotropine e della terapia con clomifene citrato sull’insorgenza della torsione dell’ovaio.

Sebbene la torsione degli annessi sia rara, i pazienti devono essere informati su questo possibile rischio, e il farmaco deve essere utilizzato solo quando indicato.

-5: tale effetto indesiderato può essere segno o sintomo di lieve sindrome da iperstimolazione ovarica. Periflebite6: di pertinenza oculare.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo “www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza”.

Clomid: avvertenze per l’uso

Prima della terapia con CLOMID è d’obbligo eseguire un accurato esame delle pelvi da ripetere prima di ogni successivo ciclo terapeutico; inoltre è necessario un accertamento clinico della funzionalità epatica.

CLOMID non dovrebbe essere somministrato in presenza di una cisti ovarica o di endometriosi interessante le ovaie per il pericolo di un ulteriore ingrossamento delle stesse o di fibromi nell’utero.

Tuttavia, in donne con cisti ovariche funzionali il clomifene citrato aumenta sia l’ovulazione che i tassi di gravidanza senza alterare le dimensioni della cisti, o causare altre complicazioni.

Allo scopo di evitare inavvertitamente la somministrazione di CLOMID durante il primo periodo della gravidanza, occorre misurare la temperatura basale durante tutti i cicli di trattamento.

Particolare attenzione va posta alle pazienti in fase avanzata della vita riproduttiva per la maggiore incidenza di disturbi anovulatori o l’accresciuta tendenza all’insorgenza di carcinomi dell’endometrio. Analoga attenzione va posta alle pazienti con emorragie abnormi prima del trattamento; in particolare è necessario assicurarsi che non sia sfuggita all’osservazione la presenza di lesioni neoplastiche. In entrambe le categorie di pazienti è necessario eseguire una biopsia dell’endometrio.

Talune pazienti con sindrome da ovaio policistico possono presentare una risposta esagerata a dosi normali di CLOMID. In tal caso sono consigliate dosi e durata del ciclo ridotte.

Disturbi visivi

Durante la terapia con CLOMID possono insorgere occasionalmente disturbi visivi transitori, quali annebbiamenti, macchie, lampeggiamenti, fotofobia, diplopia, scotomi, fosfeni e periflebiti. La frequenza di tali sintomi visivi può aumentare con l’aumentare della dose totale o la durata della terapia, sebbene solitamente i disturbi siano reversibili; tuttavia, sono stati segnalati casi di disturbi visivi prolungatisi dopo l’interruzione del farmaco. Essi possono pregiudicare il normale svolgimento di alcune attività (come la guida di un autoveicolo o l’operare su macchinari) in special modo quando sussistano condizioni di luce variabili. In caso di comparsa di disturbi visivi, il trattamento con CLOMID deve essere definitivamente sospeso.

Sono stati riportati singoli casi di occlusione della vena centrale della retina (CRVO) e trombosi venosa profonda in pazienti sottoposte a terapia con clomifene citrato.

Coagulazione

Clomifene citrato, come molti altri agenti ormonali, può aggravare la coagulazione del sangue e ridurre il flusso di sangue attraverso i vasi.

Iperstimolazione ovarica

Sebbene la sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) rappresenti una complicanza iatrogena della stimolazione ovarica associata quasi esclusivamente alla stimolazione con gonadotropine esogene e solo raramente osservata dopo trattamento con clomifene citrato e ovulazione spontanea, è opportuno raccomandare alle pazienti di informare il medico in caso di dolore addominale o pelvico, aumento di peso, segni o sensazione di distensione addominale. Il massimo ingrossamento dell’ovaio indotto da CLOMID, sia esso fisiologico che anormale, non si verifica fino a diversi giorni dopo la sospensione della dose raccomandata di CLOMID. La paziente che accusa dolore pelvico dopo somministrazione di CLOMID dovrà essere sottoposta ad attento esame. Se si verifica ingrossamento ovarico, è necessario sospendere CLOMID finché le ovaie non siano tornate alle dimensioni precedenti al trattamento e devono essere ridotti il dosaggio o la durata del ciclo successivo. L’esperienza ha dimostrato che l’ingrossamento dell’ovaio e la formazione di cisti in concomitanza alla terapia con CLOMID regrediscono spontaneamente pochi giorni o poche settimane dopo l’interruzione del trattamento. Allo scopo di ridurre al minimo il rischio di un abnorme ingrossamento ovarico, occorre impiegare la minima dose di CLOMID atta a dare un risultato positivo.

Cancro dell’ovaio

È stato suggerito che il rischio di cancro ovarico è aumentato nelle donne esposte a un gruppo eterogeneo di farmaci che inducono l’ovulazione che comprendeva clomifene citrato, anche se questo rischio sembra essere più alto tra le donne che hanno effettuato 12 cicli di terapia.

Risultati attuali non supportano l’associazioni tra farmaci stimolanti l’ovulazione e il rischi di cancro, ma indicano la necessità di un continuo monitoraggio per stabilire se i rischi sono elevati in alcuni sottogruppi di pazienti.

Gravidanze multiple

L’esperienza clinica ha mostrato un aumento di incidenza delle gravidanze multiple (vedere paragrafo 4.6).

Informazioni importanti su alcuni eccipienti Questo medicinale contiene:

saccarosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio– galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale;

lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio– galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco