Cytomegatect: effetti collaterali e controindicazioni

Cytomegatect: effetti collaterali e controindicazioni

Cytomegatect (Immunoglobulina Umana Citomegalovirus) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Profilassi delle manifestazioni cliniche dell’infezione da citomegalovirus in pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva, in particolar modo nei pazienti sottoposti a trapianto.

Per la profilassi anti-CMV deve essere preso in considerazione l’uso concomitante di idonei agenti virostatici.

Cytomegatect: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Cytomegatect ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Cytomegatect, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Cytomegatect: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo (immunoglobuline umane anticitomegalovirus ) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Pazienti con deficit selettivo IgA che hanno sviluppato anticorpi anti IgA, in quanto la

somministrazione di un prodotto contenente IgA puĂ² causare anafilassi.

Cytomegatect: effetti collaterali

Sommario del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse causate dalle immunoglobuline umane normali (in ordine decrescente di frequenza) comprendono (vedere anche ìl paragrafo 4.4):

brividi, cefalea, capogiri, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, bassa pressione

arteriosa e moderata lombalgia

reazioni emolitiche reversibili; specialmente nei pazienti di gruppo sanguigno A, B e AB e (raramente) anemia emolitica che richiede la trasfusione

(raramente) improvvisa caduta della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico,

anche se il paziente non ha presentato ipersensibilitĂ  alla precedente somministrazione

(raramente) reazioni cutanee transitorie (compreso il lupus eritematoso cutaneo – frequenza non nota)

(molto raramente) reazioni tromboemboliche quali infarto del miocardio, ictus, embolia

polmonare, trombosi venosa profonda

casi di meningite asettica reversibile

casi di aumentati livelli di creatinina sierica e/o comparsa di insufficienza renale acuta

casi di lesione polmonare acuta correlata alla trasfusione (TRALI)

Per informazioni relative alla sicurezza riguardante gli agenti trasmissibili, vedere paragrafo 4.4. Tabella delle reazioni avverse

La tabella riportata in basso è conforme alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (SOC) e al livello di termini preferiti (PT).

Le frequenze sono state valutate sulla base delle seguenti convenzioni: molto comune (? 1/10); comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1.000, < 1/100); raro (? 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine di gravitĂ  decrescente.

Reazioni avverse osservate negli studi clinici:

Nel programma di studi clinici (3 studi clinici, dose singola), condotto con preparati CMVIG Biotest su 33 pazienti in totale, non sono state riscontrate reazioni avverse al farmaco correlate ai prodotti CMVIG Biotest.

Reazioni avverse osservate nell’esperienza post-commercializzazione (frequenza non nota – la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili):

Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Reazioni avverse
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia emolitica
Disturbi del sistema immunitario Shock anafilattico, reazione anafilattica,
reazione anafilattoide, ipersensibilitĂ 
Patologie del sistema nervoso Cefalea, capogiro
Patologie gastrointestinali Vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash, eritema, eruzione da farmaci, prurito
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto Artralgia
connettivo
Patologie renali e urinarie Insufficienza renale acuta
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Brividi, piressia, affaticamento
Esami diagnostici Aumento della creatinina nel sangue

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco

Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Cytomegatect: avvertenze per l’uso

TracciabilitĂ 

Per migliorare la tracciabilitĂ  dei farmaci biologici, il nome e il numero di lotto del prodotto somministrato devono essere chiaramente registrati.

Precauzioni d’uso

Spesso è possibile evitare potenziali complicanze verificando che i pazienti:

non siano sensibili all’immunoglobulina umana eseguendo una lenta infusione iniziale del medicinale (0,08 ml/kg p.c./h),

vengano monitorati attentamente per rilevare eventuali sintomi durante il periodo di infusione. In

particolare, i pazienti mai trattati con immunoglobulina umana, i pazienti precedentemente trattati con un’altra immunoglobulina endovena (IVIg) o per i quali è trascorso un lungo periodo dalla precedente infusione devono essere monitorati in ospedale durante la prima infusione e durante la prima ora successiva al termine della stessa per rilevare potenziali segni avversi. Tutti gli altri pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.

Per tutti i pazienti, la somministrazione di IVIg richiede:

adeguata idratazione prima dell’inizio dell’infusione di IVIg,

monitoraggio dell’escrezione urinaria,

monitoraggio dei livelli di creatinina sierica,

di evitare l’uso concomitante di diuretici dell’ansa (vedere paragrafo 4.5).

In caso di reazione avversa, ridurre la velocità di somministrazione o interrompere l’infusione. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla severità della reazione avversa.

Reazione all’infusione

Determinate reazioni avverse (es. cefalea, vampate, brividi, mialgia, respiro sibilante, tachicardia, lombalgia, nausea, e ipotensione arteriosa) possono essere correlate alla velocitĂ  di infusione.

Osservare strettamente la velocità di infusione raccomandata, riportata al paragrafo 4.2. I pazienti devono essere strettamente monitorati e attentamente osservati, alla ricerca di qualsiasi sintomo durante il periodo dell’infusione.

Le reazioni avverse possono comparire piĂ¹ frequentemente

nei pazienti che ricevono immunoglobulina umana per la prima volta o, in rari casi, se il prodotto a base di immunoglobulina umana viene cambiato oppure se c’è stato un lungo intervallo dalla precedente infusione

nei pazienti con un’infezione non trattata o un’infiammazione cronica di base

IpersensibilitĂ Le reazioni di ipersensibilitĂ  sono rare.Si puĂ² sviluppare un’anafilassi nei pazienti

con IgA non rilevabili che hanno anticorpi anti-IgA

che hanno tollerato un precedente trattamento con immunoglobulina umana

In caso di shock, attuare il trattamento medico standard per lo shock. Tromboembolia

Vi è evidenza clinica di una correlazione tra la somministrazione di IVIg ed eventi tromboembolici quali infarto miocardico, accidente cerebrovascolare (incluso ictus), embolia polmonare e trombosi venosa profonda. Si ritiene che, nei pazienti a rischio, questi eventi siano correlati all’elevato afflusso di immunoglobuline, che comporta un aumento relativo della viscosità ematica. Occorre procedere con cautela nella prescrizione e nell’infusione di IVIg nelle seguenti categorie di soggetti: pazienti in sovrappeso e pazienti con fattori di rischio preesistenti per eventi trombotici (come età avanzata, ipertensione, diabete mellito, anamnesi positiva per patologia vascolare o episodi trombotici, pazienti con disturbi trombofilici acquisiti o ereditari, pazienti sottoposti a immobilizzazione prolungata, pazienti con ipovolemia severa e pazienti affetti da malattie che aumentano la viscosità ematica).

Nei pazienti a rischio di reazioni avverse tromboemboliche, i prodotti IVIg devono essere somministrati con la velocitĂ  di infusione e la dose piĂ¹ basse possibili.

Insufficienza renale acuta

Nei pazienti sottoposti a terapia con IVIg sono stati descritti casi di insufficienza renale acuta. Nella maggior parte dei casi sono stati identificati fattori di rischio quali insufficienza renale preesistente, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, trattamento nefrotossico concomitante o etĂ  superiore a 65 anni.

Controllare i parametri renali prima dell’infusione di IVIg, in particolare nei pazienti giudicati a rischio potenzialmente aumentato di sviluppo di insufficienza renale acuta, ripetendo il controllo a intervalli appropriati. Nei pazienti a rischio di insufficienza renale acuta, i prodotti IVIg devono essere somministrati alla velocità di infusione e alla dose minima praticabili.

In presenza di disfunzione renale deve essere considerata l’interruzione della terapia con IVIg.

BenchĂ© i casi di disfunzione renale e insufficienza renale acuta siano stati correlati all’uso di molti prodotti IVIg autorizzati contenenti vari eccipienti, quali saccarosio, glucosio e maltosio, quelli contenenti saccarosio come stabilizzante sono stati correlati ad una percentuale inusualmente elevata dei casi totali. Nei pazienti a rischio puĂ² essere considerato l’uso di prodotti IVIg privi di saccarosio. Cytomegatect non contiene saccarosio, glucosio e maltosio.

Sindrome da meningite asettica (aseptic meningitis syndrome, AMS)

Ăˆ stata riportata la sindrome da meningite asettica in associazione al trattamento con IVIg. La sindrome in genere inizia dopo un periodo che varia da diverse ore a 2 giorni dal trattamento con IVIg. Gli esami sul liquido cerebrospinale spesso sono positivi per pleiocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm3, soprattutto granulociti, e livelli di proteine elevati, fino a diverse centinaia di mg/dl. L’AMS puĂ² verificarsi piĂ¹ frequentemente in combinazione con un trattamento con IVIg ad alto dosaggio (2 g/kg).

I pazienti che presentano tali segni e sintomi devono essere sottoposti a un approfondito esame neurologico, che comprenda l’analisi del CSF, per escludere altre cause di meningite.

La sospensione del trattamento con IVIg ha portato alla remissione dell’AMS entro alcuni giorni senza sequele.

Anemia emolitica

I prodotti IVIg possono contenere anticorpi gruppo sanguigno-specifici che possono agire come emolisine e indurre il rivestimento in vivo degli eritrociti con immunoglobuline, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test di Coombs) e raramente emolisi. L’anemia emolitica puĂ² svilupparsi in seguito alla terapia con IVIg a causa del maggior sequestro di eritrociti. I pazienti riceventi IVIg devono essere monitorati per la presenza di segni e sintomi clinici di emolisi (vedere paragrafo 4.8).

Neutropenia/Leucopenia

Dopo il trattamento con IVIg, è stata riportata una riduzione transitoria del numero dei neutrofili e/o episodi di neutropenia, a volte severi. CiĂ² compare, di solito, entro ore o giorni dalla somministrazione di IVIg e si risolve spontaneamente entro 7 – 14 giorni.

Lesione polmonare acuta correlata alla trasfusione (TRALI)

Nei pazienti che ricevono IVIg, sono stati descritti alcuni casi di edema polmonare acuto non cardiogeno [Lesione polmonare acuta correlata alla trasfusione (TRALI)]. La TRALI è caratterizzata da severa ipossia, dispnea, tachipnea, cianosi, febbre e ipotensione arteriosa. I sintomi di TRALI si sviluppano di solito durante o entro 6 ore dalla trasfusione, spesso entro 1-2 ore. PerciĂ², i riceventi di IVIg devono essere monitorati e l’infusione di IVIg deve essere immediatamente interrotta in caso di reazioni avverse polmonari. La TRALI è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita, che richiede un’immediata gestione in unitĂ  di terapia intensiva.

Interferenza con test sierologici

Dopo la somministrazione di immunoglobulina, l’incremento transitorio dei vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente puĂ² portare a risultati falsi positivi dei test sierologici.

La trasmissione passiva di anticorpi diretti contro antigeni eritrocitari, ad esempio A, B e D, puĂ² interferire con alcuni test sierologici per gli anticorpi anti-eritrocitari, come il test dell’antiglobulina diretto (TAD, test di Coombs diretto).

Agenti trasmissibili

Le misure standard per la prevenzione delle infezioni dovute alla somministrazione di medicinali derivati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, l’analisi delle singole donazioni e dei pool plasmatici riguardo ai marcatori di infezione specifici e l’introduzione di procedure efficaci per l’inattivazione/eliminazione dei virus nelle fasi di produzione. Nonostante tali misure, in caso di somministrazione di medicinali derivati da sangue o plasma umano, il rischio di

trasmissione di agenti infettivi non puĂ² essere totalmente escluso. CiĂ² vale anche per virus o altri agenti infettivi non conosciuti o di nuova comparsa.

Le misure adottate sono considerate efficaci nei confronti di virus capsulati come il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), il virus dell’epatite B (HBV) e il virus dell’epatite C (HCV) e per il virus non capsulato dell’epatite A (HAV). Le misure intraprese possono essere di efficacia limitata nel caso di virus non capsulati come il parvovirus B19.

Esistono esperienze cliniche confortanti riguardo alla mancata trasmissione del virus dell’epatite A o del parvovirus B19 con le immunoglobuline; si presume anche che il contenuto in anticorpi apporti un contributo di rilievo alla sicurezza nei confronti dei virus.

Popolazione pediatrica

Per la popolazione pediatrica si raccomanda di osservare le stesse avvertenze speciali e precauzioni per l’uso menzionate per i pazienti adulti.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco