Estalis Sequi: effetti collaterali e controindicazioni

Estalis Sequi: effetti collaterali e controindicazioni

Estalis sequi cerotti transdermici (Estradiolo + Noretisterone Acetato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

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– terapia ormonale sostitutiva (TOS) per sintomi da carenza estrogenica in donne in post menopausa;

– prevenzione dell’osteoporosi in donne in postmenopausa ad alto rischio di future fratture che presentano intolleranze o controindicazioni specifiche ad altri farmaci autorizzati per la prevenzione dell’osteoporosi (vedere anche paragrafo 4.4).

La terapia è indicata per donne per le quali sono trascorsi almeno 6 mesi dalle ultime mestruazioni.

L’esperienza nel trattamento di donne di età superiore ai 65 anni è limitata.

Estalis sequi cerotti transdermici: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Estalis sequi cerotti transdermici ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Estalis sequi cerotti transdermici, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Estalis sequi cerotti transdermici: controindicazioni

neoplasia mammaria nota, pregressa o sospetta;

neoplasia maligna estrogeno-dipendente nota o sospetta (per es. carcinoma dell’endometrio);

sanguinamenti genitali di origine non accertata;

iperplasia endometriale non trattata;

tromboembolia venosa pregressa o in atto (trombosi venosa profonda, embolia polmonare);

disturbi trombofilici noti (es.: deficit di proteina C, proteina S o antitrombina,

vedere paragrafo 4.4)

malattie tromboemboliche arteriose in atto o recenti (per es. angina, infarto del miocardio);

epatopatie acute o pregresse, fino a quando i valori di funzionalità epatica non

siano rientrati nella norma;

ipersensibilità alle sostanze attive o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, come il glicole dipropilenico (che può causare irritazioni cutanee);

porfiria.

Estalis sequi cerotti transdermici: effetti collaterali

Reazioni avverse possono verificarsi in circa un terzo delle donne trattate con Estalis Sequi. Gli effetti indesiderati riportati più frequentemente sono stati: tensione e dolore al seno (31%), reazioni nella sede di applicazione (20%, prevalentemente lieve eritema), dismenorrea (19%), flussi mestruali irregolari (16%) e cefalea (10%).

Sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati:

Tabella 1

Nell’ambito di ogni gruppo di frequenza le reazioni avverse sono rappresentate in ordine di gravità decrescente. Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); rara (≥1/10.000, <1/1.000); molto rara (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Sistema organo classe (grado MedDRA SOC) Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥ 1/100, < 1/10) Non comune (≥ 1/1000, < 1/100) Rara (≥ 1/10000, < 1/1000) Molto rara (< 1/10000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Reazione anafilattica, reazione anafilattoide
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ridotta tolleranza ai carboidrati
Disturbi psichiatrici Depressione, nervosismo, labilità affettiva Alterazione della libido
Patologie del sistema nervoso Cefalea Insonnia Emicrania, capogiri Parestesia Corea
Patologie dell’occhio Intolleranza alle lenti a contatto
Patologie vascolari Pressione sanguigna aumentata Embolia venosa Vene varicose
Patologie gastrointestinali Nausea, diarrea, dispepsia, dolore addominale, distensione addominale Vomito
Patologie epatobiliari Disturbi della colecisti, colelitiasi Ittero colestatico
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Reazioni al sito di applicazione†, eritema Acne, rash, prurito, pelle secca Depigmentazion e della cute Alopecia Irsutismo, necrosi cutanea Dermatite da contatto
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore alla schiena Miastenia Dolore alle estremità
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Tensione e dolore al seno, dismenorrea, disturbo mestruale Ingrossamento del seno, menorragia, perdite vaginali, sanguinamento vaginale irregolare, spasmi uterini, infezione vaginale, iperplasia endometriale Leiomioma uterino, cisti della tuba di falloppio, polipi cervicali
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore, astenia, edema periferico, aumento di peso
Esami diagnostici Aumento delle transaminasi

* Riportato dall’esperienza post-marketing.

(†) Le reazioni al sito di applicazione includono sanguinamento localizzato, ecchimosi, bruciore, fastidio, secchezza, eczema, edema, eritema, infiammazione, irritazione, dolore, papule, parestesia, prurito, rash, alterazioni del colorito cutaneo, pigmentazione della pelle, gonfiore, orticaria e vescicole.

Rischio di cancro mammario

• In donne in terapia con estroprogestinici combinati da più di 5 anni è stato riportato un aumento del rischio fino a 2 volte di diagnosi di cancro mammario.

• Qualsiasi aumento di rischio nelle utilizzatrici di terapia con solo estrogeno è sostanzialmente più basso di quello osservato nelle utilizzatrici di combinazioni estroprogestiniche.

• Il livello di rischio è dipendente dalla durata d’uso (vedere paragrafo 4.4).

• I risultati del più grande studio controllato randomizzato verso placebo (studio WHI) e del più grande studio epidemiologico (MWS) sono qui presentati.

Studio su un milione di donne (MWS) – Rischio addizionale stimato di cancro mammario dopo 5 anni d’uso

Intervallo di età (anni) Casi addizionali in un periodo di oltre 5 anni su 1000 donne che non hanno mai usato TOS * Grado di rischio Casi addizionali in un periodo di 5 anni su 1000 donne che hanno usato TOS (95%CI)
TOS con solo estrogeni
50-65 9-12 1,2 1-2 (0-3)
Estroprogestinici combinati
50-65 9-12 1,7 6 (5-7)
#Grado di rischio assoluto. Il grado di rischio non è costante ma può aumentare con la durata dell’uso. Nota: Poiché l’incidenza di base del cancro mammario è diversa nei paesi EU, anche il numero di casi addizionali di cancro mammario può variare proporzionalmente.

* Ricavato dal grado di incidenza di base nei paesi industrializzati

Studi WHI USA – rischio addizionale di cancro mammario dopo 5 anni di utilizzo

Intervallo di età (anni) Incidenza dopo oltre 5 anni nel braccio placebo su 1000 donne Grado di rischio & 95%CI Casi addizionali dopo oltre 5 anni su 1000 utilizzatrici di TOS (95%CI)
TOS con solo estrogeni
50-79 21 0,8 (0,7 – 1,0) -4 (-6 – 0)*
TOS combinata estroprogestinica (CCE + MPA) ‡
50-79 17 1,2 (1,0 – 1,5) +4 (0 – 9)

‡Quando l’analisi è stata limitata a donne che non avevano utilizzato TOS prima dello studio, non si è evidenziato nessun aumento del rischio durante i primi 5 anni di trattamento: dopo 5 anni il rischio è risultato più alto di quello nelle non utilizzatrici.

*Studio WHI in donne senza utero che non hanno manifetato un rischio aumentato di cancro mammario.

Rischio di cancro endometriale

Donne in postmenopausa con utero

Il rischio di cancro endometriale è di circa 5 su 1000 donne con utero non utilizzatrici di TOS.

In donne con utero, l’utilizzo di TOS con solo estrogeno non è raccomandato perché aumenta il rischio di cancro endometriale (vedere paragrafo 4.4).

L’aumento di rischio di cancro endometriale negli studi epidemiologici variava, a seconda dalla durata di utilizzo del solo estrogeno e dalla dose di estrogeno, tra 5 e 55 casi addizionali diagnosticati ogni 1000 donne tra 50 e 65 anni.

L’aggiunta di un progestinico alla terapia con solo estrogeno per almeno 12 giorni per ciclo può prevenire questo aumento del rischio. Nello studio su 1 milione di donne (MWS), 5 anni di terapia con TOS combinata (ciclica o continuativa) non aumentavano il rischio di cancro endometriale (RR di 1,0 (0,8-1,2)).

Cancro dell’ovaio

L’uso di una TOS a base di soli estrogeni o di estro-progestinici combinati è stato associato a un lieve aumento del rischio di una diagnosi di cancro dell’ovaio (vedere paragrafo 4.4).

Una meta-analisi di 52 studi epidemiologici ha riscontrato un aumento del rischio di cancro dell’ovaio nelle donne in trattamento con una TOS rispetto alle donne che non ne avevano mai fatto uso (RR 1,43, IC al 95% 1,31-1,56). Per le donne di età compresa tra 50 e 54 anni che seguono una TOS da 5 anni, si registra circa 1 caso aggiuntivo su 2.000 donne trattate. Nelle donne di età compresa tra 50 e 54 anni che non seguono una TOS, circa 2 donne su 2.000 riceveranno una diagnosi di cancro dell’ovaio nell’arco di 5 anni.

Rischio di tromboembolia venosa

La TOS è associata ad un aumento relativo di 1,3-3 volte del rischio di sviluppare tromboembolismo venoso (VTE), in particolare trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Questo rischio sembra essere più alto nel primo anno di terapia che in seguito (vedere paragrafo 4.4). I risultati degli studi WHI sono qui presentati.

Studi WHI – Rischio addizionale di VTE con l’uso per oltre 5 anni

Intervallo di età (anni) Incidenza dopo oltre 5 anni nel braccio placebo su 1000 donne Grado di rischio & 95%CI Casi addizionali su 1000 utilizzatrici di TOS
Eestrogeno orale da solo
50-59 7 1,2 (0,6-2,4) 1 (-3 – 10)
Estroprogestinici orali combinati
50-59 4 2,3 (1,2 – 4,3) 5 (1 – 13)

* Studio in donne senza utero

Rischio di coronaropatia

In utilizzatrici di TOS con estroprogestinici combinati di età superiore ai 60 anni il rischio di coronaropatia è lievemente aumentato (vedere paragrafo 4.4).

Rischio di ictus ischemico

• L’uso di terapie con estrogeno da solo e con estroprogestinici è associato ad un aumento del rischio relativo di ictus ischemico fino a 1,5 volte. Il rischio di ictus emorragico non aumenta durante l’uso di TOS.

• Il rischio relativo non dipende dall’età o dalla durata di utlizzo, ma, poiché il rischio di base per l’ictus è fortemente connesso all’età, il rischio generale di ictus nelle donne che utilizzano TOS può aumentare con l’età. (vedere paragrafo 4.4)

Studi WHI combinati- Rischio addizionale di ictus ischemico * con l’uso per oltre 5 anni

Intervallo di età (anni) Incidenza dopo oltre 5 anni nel braccio placebo su 1000 donne Grado di rischio & 95%CI Casi addizionali su 1000 utilizzatrici di TOS
50-59 8 1,3 (1,1-1,6) 3 (1 – 5)

* Non è stata fatta alcuna distinzione tra ictus ischemico ed emorragico

In associazione con la terapia estroprogestinica sono stati riportati altri effetti indesiderati:

• Colecistopatie;

• Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: cloasma, eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare;

• Probabile demenza oltre i 65 anni (vedere paragrafo 4.4);

• Secchezza oculare;

• Alterazioni nella composizione del film lacrimale

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Estalis sequi cerotti transdermici: avvertenze per l’uso

Per il trattamento dei sintomi della postmenopausa, la TOS deve essere iniziata solo in caso di sintomi che influenzino negativamente la qualità della vita. In ogni caso, se ne devono valutare attentamente i rischi ed i benefici almeno a cadenza annuale, continuandola solo fino a quando il beneficio ottenuto è considerato superiore al rischio.

Vi sono evidenze limitate sui rischi associati alla TOS nel trattamento della menopausa precoce. Comunque, in base al basso livello di rischio assoluto nelle donne più giovani, il bilancio benefici/rischi per queste donne può essere più favorevole che nelle donne più anziane.

Esami medici prima e durante il trattamento

Prima di iniziare o riprendere la terapia ormonale sostitutiva (TOS), deve essere raccolta una anamnesi personale e familiare completa. Deve essere effettuato un esame fisico completo (includendo la pelvi ed il seno) tenendo conto del paragrafo 4.3 Controindicazioni e del paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego. Durante il trattamento sono raccomandati controlli periodici la cui natura e frequenza sono da adattare individualmente. Si devono avvisare le pazienti di riferire al medico o ad un operatore sanitario eventuali cambiamenti alle mammelle (si veda oltre “Carcinoma mammario”). Gli accertamenti, inclusi gli appropriati esami di diagnostica per immagini, ad es. mammografia, devono essere condotti in accordo alle normali pratiche di controllo, modificate secondo le necessità cliniche individuali.

Condizioni che richiedono sorveglianza

Se si verifica una delle condizioni sotto riportate sia che sia presente, sia che sia insorta precedentemente e/o che si sia aggravata durante la gravidanza o nel corso di un precedente trattamento ormonale, la paziente deve essere monitorata molto attentamente. Bisogna tenere presente che le seguenti patologie possono ripresentarsi o aggravarsi durante il trattamento con ESTALIS SEQUI, in particolare:

Leiomioma (fibroma dell’utero) o endometriosi;

Fattori di rischio per patologie tromboemboliche (si veda oltre);

Fattori di rischio per tumori estrogeno-dipendenti, per es. ereditarietà di 1° grado per tumore al seno;

Ipertensione;

Epatopatie (per es. adenoma epatico);

Diabete mellito con o senza interessamento vascolare;

Colelitiasi;

Emicrania o cefalea (grave);

Lupus eritematoso sistemico (LES);

Storia di iperplasia endometriale (si veda oltre);

Epilessia;

Asma;

Otosclerosi.

Condizioni per l’immediata sospensione della terapia

La terapia deve essere sospesa in caso di comparsa di una delle controindicazioni e in presenza di:

ittero o peggioramento della funzionalità epatica

significativo aumento della pressione arteriosa

comparsa ex novo di cefalea di tipo emicranico

gravidanza.

Iperplasia endometriale e carcinoma

Il rischio di iperplasia endometriale e carcinoma in donne con utero intatto viene aumentato nel caso in cui gli estrogeni siano somministrati in monoterapia per lunghi periodi. Tra le utilizzatrici di solo estrogeno, il rischio di cancro endometriale aumenta, rispetto alle non utilizzatrici, da 2 a 12 volte in relazione alla durata del trattamento ed alla dose di estrogeno (vedere paragrafo 4.8). Dopo l’interruzione del trattamento, il rischio rimane elevato per almeno 10 anni.

Nelle donne non isterectomizzate, l’aggiunta ciclica di un progestinico per almeno 12 giorni al mese/per ciclo di 28 giorni o di una terapia combinata continuativa estrogeno-progestinica, previene l’eccessivo rischio associato alla TOS con soli estrogeni.

Durante i primi mesi di trattamento possono verificarsi improvvisi sanguinamenti o spotting. Se il sanguinamento o le perdite compaiono dopo un certo periodo di terapia, o persistono dopo la sospensione del trattamento, la causa deve essere individuata, eventualmente con l’ausilio di una biopsia endometriale per escludere neoplasie endometriali di natura maligna.

Carcinoma mammario

In generale le evidenze suggeriscono un aumento del rischio di cancro mammario, che è dipendente dalla durata della TOS, nelle donne che assumono una combinazione di estrogeno e progestinico e possibilmente anche in terapia con il solo estrogeno.

Terapia estroprogestinica combinata

Lo studio randomizzato controllato verso placebo, lo studio Women’s Health Initiative (WHI), e gli studi epidemiologici sono concordi nell’evidenziare un aumento del rischio di cancro mammario, che si evidenzia dopo circa 3 anni, in donne in TOS con associazioni estroprogestiniche (vedere paragrafo 4.8).

Terapia con solo estrogeno

Lo studio WHI, in donne isterectomizzate sottoposte a TOS con solo estrogeni, non ha riscontrato aumento di rischio di cancro mammario. Gli studi osservazionali hanno per lo più riportato un modesto aumento di rischio di diagnosi di cancro mammario che è sostanzialmente più basso rispetto a quello riscontrato nelle utilizzatrici di combinazioni estroprogestiniche (vedere paragrafo 4.8).

L’aumento di rischio si evidenzia entro alcuni anni di utilizzo ma ritorna ai livelli basali entro alcuni anni (al massimo cinque) dopo l’interruzione del trattamento.

La TOS, specialmente le associazioni estroprogestiniche, aumenta la densità delle immagini mammografiche, e ciò può interferire negativamente con l’evidenziazione radiologica di un cancro al seno.

Tromboembolia venosa

La TOS è associata ad un rischio di 1,3-3 volte di sviluppare tromboembolia venosa, cioè trombosi venosa profonda od embolia polmonare. Questo rischio sembra essere più alto nel primo anno di terapia che in seguito (vedere paragrafo 4.8).

I fattori di rischio generalmente riconosciuti per la tromboembolia venosa includono l’utilizzo di estrogeni, l’età avanzata, la chirurgia maggiore, l’immobilizzazione prolungata, l’obesità (indice di massa corporea > 30 Kg/m2), gravidanza/post-parto, il lupus eritematoso sistemico (LES) ed il cancro. Non vi è accordo circa il possibile ruolo delle vene varicose nella tromboembolia venosa.

Pazienti con disturbi trombofilici noti hanno un rischio maggiore di tromboembolia venosa e la TOS può aumentare questo rischio. La TOS in tali pazienti è quindi controindicata (vedere paragrafo 4.3).

Le donne già in terapia cronica anticoagulante richiedono un’attenta considerazione del rapporto beneficio/rischio dell’uso della TOS.

Come in tutte le pazienti in fase post-operatoria, è necessario prendere in considerazione misure di profilassi per la prevenzione della tromboembolia venosa post-operatoria. Quando si prevede una prolungata immobilizzazione conseguente ad un intervento chirurgico elettivo si raccomanda di sospendere temporaneamente la TOS, da 4 a 6 settimane prima. La terapia non deve essere ripresa fino a quando la donna non sia completamente mobilizzata.

A donne che non hanno una storia personale di tromboembolia venosa ma che hanno un parente di primo grado con una storia di trombosi in giovane età, può essere offerto uno screening dopo un’adeguata informazione relativamente ai limiti di quest’ultimo (solo alcune delle alterazioni trombofiliche possono essere identificate attraverso lo screening). Nel caso fosse identificato un difetto trombofilico che identifichi membri della famiglia con trombosi, o se il difetto è grave (es.: deficit di antitrombina, proteina S o proteina C o una combinazione di difetti), la TOS è controindicata.

Se dopo l’inizio della terapia si sviluppa tromboembolia venosa il farmaco deve essere sospeso. Le pazienti devono essere avvertite di contattare immediatamente il proprio medico in caso di un potenziale sintomo tromboembolico (p. es. tumefazione dolorosa di una gamba, improvviso dolore toracico, dispnea).

Coronaropatia (CAD)

Studi randomizzati controllati in donne con o senza coronaropatia esistente che sottoposte a TOS con estroprogestinici combinati o solo estrogeno, non hanno evidenziato alcuna protezione dall’infarto miocardico.

Terapia estroprogestinica combinata

Il rischio relativo per la coronaropatia durante l’uso di TOS estroprogestinica combinata è leggermente aumentato. Poiché il rischio assoluto di base per la coronaropatia è fortemente dipendente dall’età, il numero di casi ulteriori di coronaropatia dovuti all’uso di estroprogestinici è molto basso in donne sane prossime alla menopausa, ma aumenta con l’avanzare dell’età.

Solo estrogeno

Dati controllati randomizzati non hanno riscontrato un rischio aumentato per la coronaropatia in donne isterectomizzate in terapia con solo estrogeno.

Ictus ischemico

Le terapie con estroprogestinici combinati e con solo estrogeno sono associate ad un aumento di rischio per l’ictus ischemico fino 1,5 volte. Il rischio relativo non cambia con l’età o il tempo intercorso dall’inizio della menopausa. Comunque, poiché il rischio di base per l’ictus è fortemente connesso all’età, il rischio generale di ictus nelle donne che utilizzano la TOS può aumentare con l’età (vedere paragrafo 4.8).

Carcinoma ovarico

Il cancro ovarico è molto più raro del cancro mammario. L’uso di TOS a lungo termine (almeno 5-10 anni) a base di soli estrogeni è stato associato con un lieve aumento del rischio di carcinoma ovarico (vedere paragrafo 4.8). Alcuni studi, incluso lo studio WHI, suggeriscono che l’uso a lungo termine di TOS combinata induca un rischio simile o lievemente inferiore.

Ipotiroidismo

Pazienti che richiedono una terapia sostitutiva dell’ormone tiroideo, devono ricevere il monitoraggio regolare della funzione tiroidea durante la TOS, per assicurarsi che i livelli di ormone tiroideo rimangano in un intervallo accettabile.

Reazioni anafilattiche ed anafilattoidi gravi

Dopo la commercializzazione sono stati segnalati casi di reazioni anafilattiche/anafilattoidi che si sono sviluppate in tempi diversi nel corso del trattamento con estradiolo e che hanno richiesto un intervento medico di emergenza.

Angioedema

Gli estrogeni possono indurre o esacerbare i sintomi di angioedema, in particolare in donne con angioedema ereditario.

Altre Condizioni

Gli estrogeni possono causare ritenzione di liquidi e conseguentemente le pazienti con disfunzioni cardiache o renali, devono essere attentamente monitorate.

Le donne con preesistente ipertrigliceridemia, devono essere attentamente seguite in corso di terapia sostitutiva ormonale o con estrogeni, in quanto sono stati riportati rari casi di significativi aumenti dei trigliceridi plasmatici, con evoluzione a pancreatite in caso di terapia estrogenica orale in queste condizioni.

Gli estrogeni aumentano la globulina che lega la tirossina (TBG), portando ad un aumento dell’ormone tiroideo totale in circolo, misurato mediante iodio legato alle proteine (PBI), dei livelli di T4 (mediante colonna o mediante dosaggio radioimmunologico) o dei livelli di T3 (mediante dosaggio radioimmunologico). Viene diminuito l’uptake del T3, che riflette gli elevati livelli di TBG. Le concentrazioni di T4 e T3 liberi rimangono inalterate. Altre proteine leganti possono avere livelli sierici elevati, per es. le globuline leganti i corticoidi (CBG), le globuline leganti gli ormoni sessuali (SHBG), causando rispettivamente un aumento dei corticosteroidi e degli steroidi sessuali in circolo. Le concentrazioni degli ormoni liberi o biologicamente attivi rimangono inalterate. Altre proteine plasmatiche possono essere aumentate (angiotensinogeno/substrato di renina, alfa-I-antitripsina, ceruloplasmina).

L’uso della TOS non migliora le capacità cognitive. Vi è qualche evidenza di un aumento del rischio di probabile demenza nelle donne che iniziano una TOS continua combinata o con solo estrogeno dopo i 65 anni.

Una sensibilità da contatto può verificarsi con tutte le preparazioni per uso topico. Sebbene sia estremamente raro, le donne che sviluppano sensibilità da contatto ad uno dei componenti del cerotto devono essere allertate che si possono sviluppare reazioni di ipersensibilità gravi con la continua esposizione all’agente causale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco