Gembin: effetti collaterali e controindicazioni

Gembin: effetti collaterali e controindicazioni

Gembin 40 mg/ml concentrato per soluzione per infusione (Gemcitabina Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Gemcitabina in associazione con cisplatino è indicata per il trattamento del carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico.

Gemcitabina è indicata per il trattamento dell’adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico.

Gemcitabina in associazione con cisplatino è indicata per il trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico (NSCLC). La monoterapia con gemcitabina puĂ² essere presa in considerazione per pazienti anziani o per quelli con performance status 2.

Gemcitabina in associazione con il carboplatino è indicata per il trattamento di pazienti con carcinoma dell’ovaio localmente avanzato o metastatico, di pazienti con recidiva della malattia dopo un intervallo libero da recidiva di 6 mesi dopo terapia di prima linea a base di platino.

Gemcitabina in associazione con paclitaxel è indicata per il trattamento di pazienti con carcinoma della mammella inoperabile, localmente avanzato o metastatico che presentano una recidiva a seguito di chemioterapia adiuvante/neoadiuvante. Il precedente trattamento chemioterapico deve aver compreso un’antraciclina, se non clinicamente controindicata.

Gembin 40 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Gembin 40 mg/ml concentrato per soluzione per infusione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Gembin 40 mg/ml concentrato per soluzione per infusione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Gembin 40 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. Allattamento (vedere paragrafo 4.6).

Gembin 40 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali

Gli effetti indesiderati associati alla terapia con gemcitabina osservati più comunemente comprendono: nausea con o senza vomito, aumento dei livelli delle transaminasi epatiche (AST/ ALT) e della fosfatasi alcalina, osservati in circa il 60% dei pazienti; proteinuria e ematuria osservati in circa il 50% dei pazienti; dispnea osservata nel 10-40% dei pazienti (l’incidenza più alta è stata osservata nei pazienti affetti da carcinoma polmonare); reazioni allergiche cutanee sono state osservate in circa il 25% dei pazienti ed erano associate a prurito nel 10% dei pazienti.

La frequenza e la gravità delle reazioni avverse sono influenzate da dose, velocità di infusione e intervalli tra le dosi (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti indesiderati dose-limitanti, sono costituiti dalla riduzione del numero di piastrine, leucociti e granulociti (vedere paragrafo 4.2).

Dati da studi clinici : Le frequenze sono definite come: Molto comune:(≥1/10), Comune (da ³1/100 a <1/10), Non comune (da ≥1/1000 a <1/100), Raro (da ≥1/10,000 a <1/1000), Molto rari:(<1/10,000).

La tabella sottostante che elenca gli effetti indesiderati e la loro frequenza è basata sui dati che sono emersi dagli studi clinici. All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Classificazione per sistemi e organi Classe di frequenza
Patologie del sistema emolinfopoietico : Molto comune
Leucopenia (Neutropenia di Grado 3 = 19.3%; Grado 4= 6%).
La depressione del midollo osseo è solitamente da lieve a moderata e colpisce principalmente la conta dei granulociti (vedere paragrafo 4.2)
Trombocitopenia
Anemia
Comune
Neutropenia febbrile
Molto rara
Trombocitosi
Disturbi del sistema immunitario Molto rara
Reazione anafilattoide
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune
Anoressia
Patologie del sistema nervoso Comune
Cefalea
Insonnia
Sonnolenza
Patologie cardiache Rara
Infarto del miocardio
Patologie vascolari Rara
Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto comune
Dispnea-di solito lieve e passa rapidamente senza trattamento
Comune
Tosse
Rinite
Non comune:
polmonite interstiziale (vedere paragrafo 4.4)
Broncospasmo-di solito lieve e transitorio ma può richiedere trattamento parenterale
Gastrointestinal disorders Molto Comune
Vomito
Nausea
Comune
Diarrea
Stomatite e ulcerazioni della bocca
Stipsi
Patologie epatobiliari Molto Comune
Aumento delle transaminasi epatiche (AST e ALT) e della fosfatasi alcalina
Comune
Aumento della bilirubina
Rara
Aumento della gamma-glutamil transferasi (GGT)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto Comune
Eruzione cutanea allergica spesso associata a prurito
Alopecia
Comune
Prurito
Sudorazione
Rara
Ulcerazioni
Formazione di vesciche e di piaghe
Croste
Molto rara
Gravi reazioni cutanee, incluse desquamazione e reazioni cutanee bollose
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune
Dolore alla schiena
Mialgia
Patologie renali ed urinarie Molto comune
Ematuria
Proteinuria moderata
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune
Sintomi di tipo influenzale – i sintomi più comuni sono: febbre, cefalea, brividi, mialgia, astenia e anoressia. Sono stati segnalati anche: tosse, rinite, malessere, sudorazione e difficoltà nel sonno.
Edema/edema periferico, incluso edema facciale. L’edema è di solito reversibile dopo la sospensione del trattamento
Comune
Febbre
Astenia
Brividi
Rara
Reazioni nel punto di iniezione di solito moderate
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Tossicità da radiazioni (vedere paragrafo 4.5).

Frequenza delle segnalazioni in farmacovigilanza (segnalazioni spontanee) non nota (non può essere stimata in base ai dati disponibili)

Patologie del sistema nervoso

Ictus cerebrovascolare

Patologie cardiache

Aritmie, principalmente di tipo sopraventricolare

Insufficienza cardiaca

Patologie vascolari

Segni clinici di vasculite periferica e gangrena

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Edema polmonare

Sindrome da distress respiratorio nell’adulto (vedere paragrafo 4.4)

Patologie gastrointestinali

Colite ischemica

Patologie epatobiliari

Grave epatotossicità, inclusa insufficienza epatica e morte

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Gravi reazioni cutanee incluse desquamazione ed eruzioni bollose, Sindrome di Lyell, Sindrome di Steven-Johnson

Patologie renali ed urinarie

Insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4)

Sindrome uremica emolitica (vedere paragrafo 4.4)

Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

Fenomeni di recall da radiazione

Uso in associazione nel carcinoma mammario

La frequenza di tossicità ematologiche di grado 3 e 4, soprattutto neutropenia, aumenta quando la gemcitabina è usata in associazione con paclitaxel.. Tuttavia l’aumento di queste reazioni avverse non si associa con un aumento dell’incidenza di infezioni o di eventi emorragici. L’affaticamento e la neutropenia febbrile si verificano con maggior frequenza quando la gemcitabina viene usata in associazione con paclitaxel. L’affaticamento, che non si associa ad anemia, si risolve abitualmente dopo il primo ciclo di terapia..

Eventi avversi di grado 3 e 4Paclitaxel versus gemcitabina in associazione a paclitaxel
Numero (%) di pazienti
Braccio di trattamento con paclitaxel (N=259) Braccio di trattamento con gemcitabina in associazione a paclitaxel(N=262)
Grado 3 Grado 4 Grado 3 Grado 4
Relativi ad analisi di laboratorio
Anaemia 5 (1.9) 1 (0.4) 15 (5.7) 3 (1.1)
Trombocitopenia 0 0 14 (5.3) 1 (0.4)
Neutropenia 11 (4.2) 17 (6.6)* 82 (31.3) 45 (17.2)*
Non relativi ad analisi di laboratorio
Neutropenica febbrile 3 (1.2) 0 12 (4.6) 1(0,4)
Affaticamento 3 (1.2) 1 (0,4) 15 (5.7) 2 (0.8)
Diarrea 5 (1.9) 0 8 (3.1) 0
Neuropatia motoria 2(0.8) 0 6(2.3) 1(0.4)
Neuropatia sensoriale 9(3.5) 0 14(5.3) 1(0.4)

*La neutropenia di grado 4 che persiste per più di 7 giorni si verificava nel 12,6% dei pazienti nel braccio di trattamento di associazione e nel 5.0% dei pazienti nel braccio di trattamento con paclitaxel.

Uso in associazione nel carcinoma vescicale

Eventi avversi di grado 3 e 4 MVAC versus gemcitabina in associazione a cisplatino
Numero (%) di pazienti
Braccio di trattamento con MVAC (metotrexato, vimblastina,dossorubicinaa e cisplatino) (N=196) Braccio di trattamento con gemcitabina in associazione a cisplatino (N=200)
Grado 3 Grado 4 Grado 3 Grado 4
Relativi ad analisi di laboratorio
Anemia 30(16) 4(2) 47(24) 7(4)
Trombocitopenia 15(8) 25(13) 57(29) 57(29)
Non relativi ad analisi di laboratorio
Nausea e vomito 37(19) 3(2) 44(22) 0(0)
Diarrea 15(8) 1(1) 6(3) 0(0)
Infezione 19(10) 10(5) 4(2) 1(1)
Stomatite 34(18) 8(4) 2(1) 0(0)

Uso in associazione nel carcinoma ovarico

Eventi avversi di grado 3 e 4 Carboplatino versus gemcitabina in associazione a carboplatino
Numero (%) di pazienti
Braccio in trattamento con carboplatino (N=174) Braccio in trattamento con gemcitabina in associazione a carboplatino (N=175)
Grado 3 Grado 4 Grado 3 Grado 4
Relativi ad analisi di laboratorio
Anemia 10(5.7) 4(2.3) 39(22.3) 9(5.1)
Neutropenia 19(10.9) 2(1.1) 73(41.7) 50(28.6)
Trombocitopenia 18(10.3) 2(1.1) 53(30.3) 8(4.6)
Leucopenia 11(6.3) 1(0.6) 84(48.0) 9(5.1)
Non relativi ad analisi di laboratorio
Emorragia 0(0.0) 0(0..0) 3(1.8) (0.0)
Neutropenia febbrile 0(0.0) 0(0.0) 2(1.1) (0.0)
Infezioni senza neutropenia 0(0) 0(0.0) (0.0) 1(0.6)

La neuropatia sensoriale è stata anche più frequente nel braccio di trattamento in associazione rispetto a quello con impiego del solo carboplatino.

Gembin 40 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: avvertenze per l’uso

Il prolungamento del tempo di infusione e l’aumento della frequenza di somministrazione hanno dimostrato di indurre un aumento della tossicità.

TossicitĂ  ematologica

La gemcitabina puĂ² indurre una riduzione della funzionalitĂ ’ midollare, come evidenziato dalla comparsa di leucopenia, trombocitopenia ed anemia.

Prima di ogni somministrazione devono essere effettuate la conta delle piastrine, dei leucociti e dei granulociti nei pazienti che assumono gemcitabina. In caso di riduzione della funzionalitĂ ’ midollare indotta dalla somministrazione del farmaco, deve essere valutata la possibilita’ di interrompere o modificare la terapia (vedere paragrafo 4.2). La mielosoppressione e’ tuttavia di breve durata e generalmente non richiede riduzioni di dosaggio e solo raramente comporta l’interruzione del trattamento.

Le conte del sangue periferico.possono continuare ad abbassarsi dopo l’interruzione della terapia con gemcitabina. Nei pazienti con compromissione della funzionalitĂ  midollare, il trattamento deve essere avviato con cautela. Come per altre terapie citotossiche, nell’associazione della gemcitabina con altra chemioterapia, è necessario considerare il rischio di soppressione midollare cumulativa.

Compromissione epatica

La somministrazione di gemcitabina nei pazienti con presenza di metastasi epatiche o con una preesistente anamnesi di epatite, alcolismo, o cirrosi epatica puĂ² portare ad una esacerbazione della compromissione epatica preesistente.

Controlli della funzionalitĂ ’ epatica e renale (inclusi test virologici) devono essere effettuati periodicamente.

Gemcitabina deve essere usata con cautela nei pazienti con compromissione epatica o con compromissione della funzionalitĂ  renale, in quanto non vi sono informazioni sufficienti provenienti da studi clinici che consentano di raccomandare una dose precisa per questa popolazione di pazienti.(vedere paragrafo 4.2).

Radioterapia concomitante

Radioterapia concomitante (somministrata contemporaneamente o separatamente entro un intervallo di tempo £ 7 giorni): è stata riportata tossicitĂ  (vedere paragrafo 4.5 per dettaglì e raccomandazìonì per l’uso).

Vaccini vivi

Nei pazienti in trattamento con gemcitabina non sono raccomandati il vaccino per la febbre gialla e altri vaccini vivi attenuati (vedere paragrafo 4.5).

Cardiovascolare

A causa del rischio di patologie cardiache e/o vascolari con gemcitabina si deve fare particolare attenzione nei pazienti che presentano anamnesi di eventi cardiovascolari.

Polmonare

Manifestazioni polmonari, talvolta gravi (come l’edema polmonare, la polmonite interstiziale, o la sindrome da distress respiratorio dell’adulto (ARDS)), sono state riscontrate durante la terapia con gemcitabina. L’eziologia di queste manifestazioni non è nota.Se si verificano tali manifestazioni, deve essere tenuta in considerazione la possibilitĂ  di interrompere il trattamento con gemcitabina. L’impiego tempestivo di misure di supporto adeguate puĂ² contribuire a migliorare il quadro clinico.

Renale

Sono state raramente riportate segnalazioni cliniche compatibili con la sindrome uremica emolitica (HUS) nei pazienti trattati con gemcitabina (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con la gemcitabina deve essere interrotto ai primi segni di anemia emolitica microangiopatica, come anche a una rapida diminuzione dell’emoglobina associata a trombocitopenia, innalzamento della bilirubina sierica, della creatinina sierica , dell’azoto ureico nel sangue, o di LDH. L’insufficienza renale puĂ² non essere reversibile anche dopo l’interruzione del trattamento e puĂ² essere necessario fare ricorso alla dialisi.

FertilitĂ 

Negli studi sulla fertilitĂ ’ la gemcitabina ha causato una ipospermatogenesi nel topo maschio (vedere paragrafo 5.3). Per questo, gli uomini trattati con la gemcitabina devono essere avvisati di non procreare durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la terapia e deve essere loro consigliato di chiedere ulteriori informazioni sulla crioconservazione dello sperma prima del trattamento a causa della possibilitĂ  di infertilitĂ  dovuta al trattamento con gemcitabina (vedere paragrafo 4.6).

Sodio

GEMBIN contiene 3,95 mg (<1 mmol) di sodio per ml di concentrato. CiĂ² deve essere tenuto in considerazione in pazienti che seguono un regime dietetico iposodico.

Etanolo

GEMBIN contiene 395 mg di etanolo per ml di concentrato. Questo puĂ² causare reazioni avverse correlate all’alcool se non diluito in maniera appropriata. Le istruzioni sulla diluizione devono essere seguite attentamente (vedere paragrafo 6.6). Questo puĂ² anche essere dannoso in pazienti che soffrono di alcolismo e deve essere tenuto in considerazione nei gruppi ad alto rischio, come nei pazienti affetti da patologia al fegato o da epilessia. Devono essere tenuti in considerazione possibili effetti sul sistema nervoso centrale e altri effetti.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco