Gonal F: effetti collaterali e controindicazioni

Gonal F: effetti collaterali e controindicazioni

Gonal-f 150 ui (Follitropina Alfa Da Dna Ricombinante) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Anovulazione (inclusa la Sindrome dell’Ovaio Policistico PCOD) in donne che non rispondono al trattamento con clomifene citrato.

Stimolazione dello sviluppo follicolare multiplo in donne sottoposte a tecniche di riproduzione assistita (ART), come la fertilizzazione in vitro (IVF), trasferimento di gameti all’interno delle tube (GIFT) o trasferimento di zigoti all’interno delle tube (ZIFT).

GONAL-f, in associazione ad una preparazione a base di ormone luteinizzante (LH), è raccomandato per la stimolazione dello sviluppo follicolare e dell’ovulazione in donne con grave insufficienza di LH ed FSH. Negli studi clinici tali pazienti venivano identificate in base a livelli sierici di LH endogeno <1,2 UI/l.

GONAL-f è indicato nella induzione della spermatogenesi in uomini affetti da ipogonadismo ipogonadotropo congenito o acquisito, in associazione alla Gonadotropina Corionica umana (hCG).

Gonal-f 150 ui: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Gonal-f 150 ui ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Gonal-f 150 ui, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Gonal-f 150 ui: controindicazioni

GONAL-f non deve essere usato in caso di:

ipersensibilità al principio attivo follitropina alfa, all’FSH o ad uno qualsiasi degli eccipienti;

tumori dell’ipotalamo o della ghiandola ipofisaria

e nelle donne:

ingrossamento ovarico o cisti non dovute alla sindrome dell’ovaio policistico:

emorragie ginecologiche ad eziologia sconosciuta:

carcinoma dell’ovaio, dell’utero o della mammella.

GONAL-f non deve essere usato anche quando non possa essere ottenuta una risposta efficace a causa di: nelle donne:

insufficienza ovarica primitiva;

malformazioni degli organi sessuali incompatibili con la gravidanza;

fibromi dell’utero incompatibili con la gravidanza.

Negli uomini:

in caso di insufficienza testicolare primaria.

Gonal-f 150 ui: effetti collaterali

All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Trattamento nella donna
Alterazioni del sistema immunitario Molto rari (<1/10.000) Reazioni allergiche sistemiche di grado moderato (es. lievi forme di eritema, rash, gonfiore facciale, orticaria, edema, difficoltà respiratoria). Sono stati riportati anche casi di reazioni allergiche gravi, incluse reazioni anafilattiche
Alterazioni del sistema nervoso Molto comuni (>1/10) Cefalea
Alterazioni del sistema vascolare Molto rari (<1/10.000) Tromboembolismo, solitamente associato a OHSS di grado severo
Alterazioni dell’apparato respiratorio, del torace e del mediastino Molto rari (<1/10.000) Esacerbazione o peggioramento dell’asma
Alterazioni dell’apparato gastrointestinale Comuni (>1/100, <1/10) Dolore addominale e sintomi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, crampi e distensione addominale.
Disordini del sistema riproduttivo e della mammella Molto comuni (>1/10) Cisti ovariche
Comuni (>1/100, <1/10) OHSS di grado lieve o moderato (vedere paragrafo 4.4)
Non comuni (>1/1.000, <1/100) OHSS di grado severo (vedere paragrafo 4.4)
Rari (>1/10.000, <1/1000) Torsione ovarica come complicazione della OHSS
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione Molto comuni (>1/10) Reazioni al sito di iniezione di grado lieve o moderato (dolore, rossore, ematoma, gonfiore e/o irritazione al sito di iniezione)
Trattamento nell’uomo
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo Comuni (>1/100, <1/10) Acne
Disordini del sistema riproduttivo e della mammella Comuni (>1/100, <1/10) Ginecomastia Varicocele
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione Molto comuni (>1/10) Reazioni al sito di iniezione di grado lieve o moderato (dolore, rossore, ematoma, gonfiore e/o irritazione al sito di iniezione)
Indagini diagnostiche Comuni (>1/100, <1/10) Aumento di peso

Gonal-f 150 ui: avvertenze per l’uso

GONAL-f è una potente gonadotropina in grado di causare reazioni avverse da lievi a severe e dovrebbe essere usato solo da medici esperti nei problemi di infertilità e nel loro trattamento. La terapia con gonadotropine richiede un certo impegno da parte del medico, il supporto di personale infermieristico e la disponibilità di adeguate attrezzature per il monitoraggio. Nelle donne, l’uso sicuro ed efficace di GONAL-f prevede il monitoraggio della risposta ovarica tramite ecografia, associata preferibilmente al dosaggio dei livelli sierici di estradiolo, eseguiti regolarmente. Può verificarsi un certo grado di variabilità individuale nella risposta all’FSH, e in alcuni pazienti la risposta può essere scarsa. Sia nelle donne che negli uomini dovrebbe essere utilizzata la dose minima efficace in relazione agli obiettivi del trattamento.

L’autosomministrazione di GONAL-f dovrebbe essere eseguita solo da pazienti ben motivati, adeguatamente istruiti e che possano consultarsi con un esperto. La prima iniezione di GONAL-f deve essere eseguita sotto la diretta supervisione medica. I pazienti affetti da porfiria o con familiarità per porfiria devono essere attentamente controllati durante il trattamento con GONAL-f. L’aggravamento o l’insorgenza di questa condizione può richiedere l’interruzione della terapia.

GONAL-f contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ed e’ pertanto praticamente senza sodio.

Trattamento nelle donne:

Prima di iniziare il trattamento dovrebbe essere adeguatamente verificata l’infertilità di coppia e dovrebbero essere valutate eventuali controindicazioni per la gravidanza. In particolare le pazienti dovrebbero essere esaminate per verificare l’eventuale presenza di ipotiroidismo, insufficienza corticosurrenalica, iperprolattinemia, tumori ipotalamici o ipofisari ed effettuare la terapia del caso. Le pazienti che si sottopongono a stimolazione della crescita follicolare nell’ambito del trattamento dell’infertilità anovulatoria o di tecniche di riproduzione assistita, possono sviluppare ingrossamento ovarico o iperstimolazione. L’aderenza ai dosaggi di GONAL-f raccomandati, alle modalità di somministrazione ed un attento monitoraggio della terapia minimizzeranno l’incidenza di tali eventi. L’interpretazione esatta degli indici dello sviluppo e della maturazione follicolare richiede l’esperienza di un medico specializzato nella loro interpretazione.

Negli studi clinici si manifestava un incremento della sensibilità ovarica al GONAL-f quando veniva somministrato in associazione a lutropina alfa. Se si ritiene opportuno un aumento della dose di FSH, l’adattamento del dosaggio dovrà essere effettuato preferibilmente con incrementi di 37,5-75 UI ad intervalli di 7-14 giorni.

Non è stata eseguita una comparazione diretta tra GONAL-f /LH e gonadotropina umana menopausale (hMG). Un confronto eseguito su dati storici indica che il tasso di ovulazione ottenuto con GONALf/ LH sia simile a quello ottenibile con hMG.

Sindrome da Iperstimolazione Ovarica (OHSS):

OHSS è un evento medico distinto dall’ingrossamento ovarico privo di complicazioni. OHSS è una sindrome che può manifestarsi con diversi gradi di severità. Essa comprende un ingrossamento ovarico marcato, alti livelli sierici di ormoni steroidei e un incremento della permeabilità vascolare che può evolversi in un accumulo di liquidi nel peritoneo, nella pleure e, raramente, nelle cavità pericardiache. In casi gravi di OHSS può essere osservata la seguente sintomatologia: dolore addominale, distensione addominale, ingrossamento ovarico di grado severo, aumento di peso, dispnea, oliguria e sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea. La valutazione clinica può rivelare ipovolemia, emoconcentrazione, sbilancio elettrolitico, ascite, emoperitoneo, versamenti pleurici, idrotorace, insufficienza polmonare acuta ed eventi tromboembolici. Molto raramente, una severa OHSS può essere complicata da embolia polmonare, ictus ischemico e infarto del miocardio. Un’eccessiva risposta ovarica dà raramente luogo a OHSS se si evita la somministrazione di hCG per indurre l’ovulazione. Pertanto nei casi di iperstimolazione ovarica è prudente non somministrare hCG e consigliare la paziente di astenersi dai rapporti sessuali o di usare metodi barriera di contraccezione per almeno 4 giorni. La OHSS può evolversi rapidamente (nell’arco delle 24 ore e per diversi giorni) e diventare un evento clinico serio, pertanto le pazienti dovrebbero essere tenute sotto controllo per almeno due settimane dopo la somministrazione di hCG.

Si raccomanda l’esecuzione di ecografie pelviche ed il dosaggio dei livelli sierici di estradiolo al fine di ridurre i rischi di OHSS o di gravidanze multiple. I principali fattori di rischio di OHSS e di gravidanza multipla nelle pazienti anovulatorie sono rappresentati da livelli di estradiolo maggiori di 900 pg/ml (3.300 pmol/l) e dalla presenza di più di tre follicoli di diametro uguale o superiore a 14 mm. Nelle tecniche di riproduzione assistita (ART) i principali fattori di rischio sono rappresentati da livelli di estradiolo maggiori di 3.000 pg/ml (11.000 pmol/l) e dalla presenza di 20 o più follicoli di diametro uguale o superiore a 12 mm. Quando i livelli di estradiolo superano 5.500 pg/ml (20.200 pmol/l) e in presenza di 40 o più follicoli, è opportuno evitare la somministrazione della hCG. L’aderenza ai dosaggi raccomandati, alle modalità di somministrazione ed un attento monitoraggio della terapia possono minimizzare l’incidenza di iperstimolazione ovarica e gravidanze multiple (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).

Nella ART, l’aspirazione di tutti i follicoli prima dell’ovulazione può evitare il verificarsi di iperstimolazione.

La OHSS potrebbe divenire più severa e più protratta se si instaura la gravidanza. Molto spesso la OHSS si verifica dopo la sospensione del trattamento e raggiunge i suoi massimi livelli circa sette/dieci giorni dopo il trattamento. Generalmente si risolve spontaneamente con l’inizio delle mestruazioni.

Se si verifica una OHSS grave, il trattamento con gonadotropine, se ancora in corso, deve essere sospeso, la paziente ospedalizzata, e iniziata la terapia specifica per la OHSS. Questa sindrome si verifica con una più alta incidenza nelle pazienti affette da ovaio policistico.

Gravidanza multipla:

La gravidanza multipla, specie plurigemellare, porta ad un rischio aumentato di esiti materni e perinatali sfavorevoli.

Nelle pazienti che si sottopongono ad induzione dell’ovulazione con GONAL-f, l’incidenza di gravidanze multiple è aumentata rispetto ai concepimenti naturali. La maggioranza dei concepimenti multipli sono gemellari. Per minimizzare il rischio di gravidanze multiple, si raccomanda un attento monitoraggio della risposta ovarica.

Nelle pazienti sottoposte a tecniche di riproduzione assistita il rischio di gravidanze multiple è correlato principalmente al numero di embrioni trasferiti, alla loro qualità e all’età della paziente. Prima di iniziare il trattamento le pazienti dovrebbero essere informate del rischio potenziale di nascite multiple.

Interruzione della gravidanza:

L’incidenza di interruzione della gravidanza per aborto spontaneo prima o dopo il primo trimestre è maggiore nelle pazienti che si sottopongono a stimolazione dello sviluppo follicolare per indurre l’ovulazione o per le ART rispetto alla popolazione normale.

Gravidanze ectopiche:

Le donne con storia di precedenti disturbi alle tube sono a rischio di gravidanze ectopiche, sia se la gravidanza è ottenuta con concepimento spontaneo che con trattamenti per l’infertilità. Dopo IVF è stata riportata una prevalenza di gravidanze ectopiche pari al 2-5% rispetto al 1-1,5% della popolazione generale.

Neoplasie del sistema riproduttivo:

Sono stati segnalati casi di neoplasie, sia benigne che maligne, dell’ovaio o altre neoplasie dell’apparato riproduttivo in donne sottoposte a ripetuti cicli di terapia per il trattamento dell’infertilità. Non è stato ancora stabilito se il trattamento con gonadotropine incrementi o meno il rischio di base di questi tumori nelle donne infertili.

Malformazioni congenite:

La prevalenza di malformazioni congenite a seguito di ART può essere leggermente superiore rispetto ai concepimenti naturali. Ciò si pensa sia dovuto a differenti caratteristiche dei genitori (es. età materna, caratteristiche del liquido seminale) ed alle gravidanze multiple.

Eventi tromboembolici:

Nelle donne che presentano fattori di rischio per eventi tromboembolici generalmente riconosciuti, sia personali che familiari, il trattamento con gonadotropine può ulteriormente aumentare tale rischio. In tali pazienti deve essere valutato il beneficio della somministrazione di gonadotropine in rapporto al rischio. Tuttavia va notato che la gravidanza stessa induce un incremento del rischio di eventi tromboembolici.

Trattamento negli uomini:

Tassi endogeni elevati di FSH sono indicativi di insufficienza testicolare primitiva. Tali pazienti non rispondono alla terapia con GONAL-f/ hCG.

Per valutare la risposta, si raccomanda l’analisi del liquido seminale 4-6 mesi dopo l’inizio del trattamento.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco