Gravibinan: effetti collaterali e controindicazioni

Gravibinan: effetti collaterali e controindicazioni

Gravibinan (Estradiolo Valerato + Idrossiprogesterone Caproato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Profilassi dell’aborto e trattamento della minaccia d’aborto.

Gravibinan: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Gravibinan ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Gravibinan, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Gravibinan: controindicazioni

Tromboflebite in atto o pregressa o manifestazioni vascolari di natura trombotica o situazioni tromboflebitiche preesistenti.

Itteri congeniti familiari, stati subitterici in genere o gravi epatopatie.

Accertata o sospetta neoplasia mammaria o genitale.

Metrorragie di natura non accertata. Anemia drepanocitica.

Intenso prurito o herpes gestationis nell’anamnesi.

Disturbi del metabolismo lipidico congeniti o acquisiti.

Ipersensibilità già note ai componenti.

Gravibinan: effetti collaterali

Oltre alle manifestazioni di cui si fa cenno al paragrafo 4.4, possono verificarsi: nausea, vomito, ittero, cefalea, tensione mammaria, ritenzione di liquidi, modificazioni del peso corporeo e della libido, modificazioni nel senso depressivo dell’umore, eruzioni cutanee, prurito; può raramente comparire, generalmente solo in donne predisposte, pigmentazione al volto la cui intensità può essere accentuata dalla esposizione ai raggi solari.

Gravibinan: avvertenze per l’uso

Prima di iniziare il trattamento con Gravibinan si consiglia di effettuare un accurato esame generale e ginecologico, compresa la palpazione delle ghiandole mammarie; è inoltre opportuno accertare la eziologia della minaccia d’aborto o dell’aborto abituale.

Quale conseguenza dell’effetto sedativo del Gravibinan sulla motilità uterina, potrebbe verificarsi la ritenzione di un complesso embrionale morto.

In caso di terapia protratta per lungo tempo si rende quindi necessario accertare mediante adeguati esami e test di gravidanza la persistenza o meno dello stato gravidico. In caso di insuccesso del trattamento di un aborto imminente ed in seguito al raschiamento uterino, che in questi casi si rende necessario, può talvolta manifestarsi, 8-14 giorni dopo, una emorragia da privazione, dovuta al graduale declino dell’effetto del Gravibinan. Essa peraltro non richiede alcun trattamento particolare.

Come tutte le soluzioni oleose il Gravibinan deve essere iniettato intramuscolo. In caso di iniezione intravasale potrebbe insorgere una embolia oleosa.

II trattamento deve essere interrotto quando si verificano nei soggetti trattati le seguenti manifestazioni morbose: disturbi della vista, emicrania classica, temporanea afasia, paralisi o perdita della coscienza; sintomi di flebiti o di complicazioni tromboemboliche improvviso ingrossamento, dolore o dolenzia alla pressione di fibromi uterini; aumento di pressione arteriosa in soggetti precedentemente normotesi o ipotesi.

Gli estrogeni possono provocare ritenzione idrica. Nei casi in cui ciò è indesiderabile, come in presenza di disfunzioni cardiache o renali, di epilessia o di asma è necessario usare cautela.

II trattamento deve essere eseguito sotto attenta sorveglianza medica particolarmente in caso di pazienti con manifeste o sospette malattie epatiche, con ipertensione, con grave depressione nell’anamnesi ed in pazienti diabetiche o con predisposizione al diabete.

Quando sono necessarie prove di funzionalità epatica o endocrina i risultati non devono essere considerati attendibili se la terapia non è stata interrotta da 2-4 mesi.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco