Hepsera: effetti collaterali e controindicazioni

Hepsera: effetti collaterali e controindicazioni

Hepsera 10 mg compresse (Adefovir Dipivoxil) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Hepsera è indicato per il trattamento dell’epatite cronica B negli adulti con:

epatopatia compensata con evidenza di replicazione virale attiva, livelli persistentemente elevati di alanina aminotransferasi (ALT) ed evidenza istologica di infiammazione attiva e fibrosi epatica. L’inizio del trattamento con Hepsera deve essere preso in considerazione solo quando non è disponibile o appropriato l’uso di un agente antivirale alternativo, con una barriera genetica alla resistenza piĂ¹ elevata (vedere paragrafo 5.1).

epatopatia scompensata in associazione con un secondo agente che non presenta resistenza crociata a Hepsera.

Hepsera 10 mg compresse: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Hepsera 10 mg compresse ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Hepsera 10 mg compresse, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Hepsera 10 mg compresse: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Hepsera 10 mg compresse: effetti collaterali

Sintesi del profilo di sicurezza

Nei pazienti con malattia epatica compensata, le reazioni avverse riportate con maggior frequenza durante 48 settimane di terapia con adefovir dipivoxil sono state astenia (13%), cefalea (9%), dolori addominali (9%) e nausea (5%).

Nei pazienti con malattia epatica scompensata, le reazioni avverse riportate con maggior frequenza durante una terapia con adefovir dipivoxil di 203 settimane sono state: aumento della creatinina (7%) e astenia (5%).

Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

La valutazione delle reazioni avverse si basa sull’esperienza della sorveglianza post-marketing e da tre studi clinici pilota in pazienti con epatite cronica B:

due studi controllati verso placebo in cui 522 pazienti con epatite cronica B e malattia epatica compensata hanno ricevuto il trattamento in doppio cieco con adefovir dipivoxil (n=294) o placebo (n=228) per 48 settimane.

uno studio in aperto nel quale pazienti in pre-(n= 226) e post-(n=241) trapianto di fegato con HBV resistente alla lamivudina sono stati trattati con 10 mg di adefovir dipivoxil una volta al giorno, per un periodo fino a 203 settimane (con una media di 51 e 99 settimane, rispettivamente).

Le reazioni avverse considerate quanto meno possibilmente correlate al trattamento sono elencate di seguito, secondo la classificazione per sistemi e organi e frequenza (vedere Tabella 1). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità. Le frequenze vengono definite come molto comune (? 1/10), comune (? 1/100, < 1/10), non comune

(? 1/1000, < 1/100) o non nota (reazione avversa identificata tramite sorveglianza post-marketing la cui frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 1: Tabella di sintesi delle reazioni avverse associate a adefovir dipivoxil sulla base degli studi clinici e dell’esperienza post-marketing

Frequenza Adefovir dipivoxil
Patologie del sistema nervoso:
Comune: Cefalea
Patologie gastrointestinali:
Comune: Diarrea, vomito, dolori addominali, dispepsia, nausea, flatulenza
Non nota: Pancreatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Comune: Eruzione cutanea (rash), prurito
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Non nota: Osteomalacia (che si è manifestata come dolore osseo e poco frequentemente ha contribuito a fratture) e miopatia, entrambe associate a tubulopatia renale prossimale
Patologie renali e urinarie:
Molto comune: Aumento della creatinina
Comune: Insufficienza renale, anomalie della funzionalitĂ  renale, ipofosfatemia
Non comune: Tubulopatia renale prossimale (inclusa sindrome di Fanconi)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Molto comune: Astenia

Descrizione di alcune reazioni avverse

Esacerbazioni dell’epatite:

Evidenze cliniche e di laboratorio di esacerbazioni dell’epatite sono comparse dopo l’interruzione del trattamento con adefovir dipivoxil 10 mg (vedì paragrafo 4.4).

Dati di sicurezza a lungo termine in pazienti con malattia compensata:

In uno studio di sicurezza a lungo termine con 125 pazienti HBeAg negativi con malattia epatica compensata, il profilo degli eventi avversi è rimasto complessivamente invariato dopo un’esposizione media di 226 settimane. Non sono state osservate variazioni significative della funzionalità renale.

Tuttavia, con trattamenti prolungati, sono stati riportati incrementi da lievi a moderati delle concentrazioni sieriche di creatinina, ipofosfatemia e una riduzione delle concentrazioni di carnitina, rispettivamente, nel 3%, 4% e 6% dei pazienti.

In uno studio di sicurezza a lungo termine in 65 pazienti HBeAg positivi con malattia epatica compensata (dopo un’esposizione media di 234 settimane), 6 pazienti (9%) hanno avuto la conferma

di un aumento della creatinina sierica di almeno 0,5 mg/dl rispetto al basale con 2 pazienti che hanno interrotto lo studio a causa delle concentrazioni elevate di creatinina sierica. I pazienti con aumento confermato della creatinina ? 0,3 mg/dl alla 48a settimana hanno mostrato un aumento statisticamente significativo del rischio di un incremento successivo confermato di creatinina ? 0,5 mg/dl.

Ipofosfatemia e diminuzione delle concentrazioni di carnitina sono state riportate nel 3% dei pazienti in trattamento prolungato.

In base ai dati post-marketing, il trattamento a lungo termine con adefovir dipivoxil puĂ² causare un’alterazione progressiva della funzione renale con conseguente compromissione renale (vedere paragrafo 4.4).

Profilo di sicurezza nei pazienti con malattia scompensata:

La tossicità renale è un aspetto importante del profilo di sicurezza di adefovir dipivoxil nei pazienti con scompenso epatico. Negli studi clinici in pazienti in lista di attesa o in fase post-trapianto di fegato, il quattro percento (19/467) dei pazienti ha sospeso il trattamento con adefovir dipivoxil a causa di eventi avversi a livello renale.

Popolazione pediatrica

Poiché non sono disponibili dati sufficienti sulla sicurezza e sull’efficacia, Hepsera non deve essere usato nei bambini al di sotto di 18 anni di età (vedere paragrafì 4.2 e 5.1).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Hepsera 10 mg compresse: avvertenze per l’uso

Generale: I pazienti devono essere informati che la terapia con adefovir dipivoxil non ha dimostrato di essere in grado di ridurre il rischio di trasmissione del virus dell’epatite B. Pertanto, devono continuare a essere adottate opportune precauzioni.

FunzionalitĂ  renale: Adefovir viene escreto per via renale, attraverso una combinazione di filtrazione glomerulare e secrezione tubulare attiva. Il trattamento con adefovir dipivoxil puĂ² comportare una compromissione della funzione renale. Il trattamento a lungo termine con adefovir dipivoxil puĂ² aumentare il rischio di compromissione della funzione renale. Anche se è basso il rischio generale di compromissione della funzione renale in pazienti con funzionalitĂ  renale adeguata, ciĂ² riveste una particolare importanza sia in pazienti a rischio di o con pre-esistente alterazione della funzionalitĂ  renale sia in pazienti che assumono farmaci che possono influire sulla funzionalitĂ  renale stessa.

Si raccomanda la misurazione della creatinina in tutti i pazienti prima di iniziare la terapia con adefovir dipivoxil e il monitoraggio della funzione renale (clearance della creatinina e fosfato sierico) ogni quattro settimane il primo anno e, in seguito, ogni tre mesi. Nei pazienti a rischio di compromissione della funzione renale si deve prendere in considerazione un monitoraggio piĂ¹ frequente della funzione renale.

Nei pazienti che sviluppano insufficienza renale e con epatopatia avanzata o cirrosi, si deve valutare la necessità di adattare l’intervallo tra le somministrazioni di adefovir o di trattare con terapie alternative per l’infezione da epatite B. Non è raccomandata, in questi pazienti, l’interruzione del trattamento per l’epatite B.

Pazienti con clearance della creatinina tra 30 e 49 ml/min:

L’intervallo delle somministrazioni di adefovir dipivoxil in questi pazienti deve essere adattato (vedere paragrafo 4.2). Inoltre, la funzionalità renale di questi pazienti deve essere tenuta sotto stretta osservazione, con frequenza adatta alle condizioni cliniche del singolo paziente.

Pazienti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min e pazienti in dialisi:

L’impiego di adefovir dipivoxil non è raccomandato nei pazienti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min o in dialisi. La somministrazione di adefovir dipivoxil in questi pazienti deve essere presa in considerazione solo se i benefici attesi superano i rischi potenziali. Nel caso in cui si ritenga essenziale il trattamento con adefovir dipivoxil, occorre adattare l’intervallo delle somministrazioni (vedere paragrafo 4.2). Questi pazienti devono essere tenuti sotto stretta

osservazione per rilevare possibili reazioni avverse e per assicurare che sia mantenuta l’efficacia del trattamento.

Pazienti trattati con medicinali che possono influire sulla funzionalitĂ  renale:

Adefovir dipivoxil non deve essere somministrato con tenofovir disoproxil fumarato (Viread).

Si deve porre cautela nella somministrazione a pazienti che sono trattati con altri medicinali che possono influire sulla funzionalitĂ  renale o che sono escreti per via renale (es. ciclosporina e tacrolimus, aminoglicosidi per endovena, amfotericina B, foscarnet, pentamidina, vancomicina, o medicinali secreti dallo stesso trasportatore renale, human Organic Anion Transporter 1 (hOAT1), quale cidofovir). In questi pazienti, la somministrazione contemporanea di 10 mg di adefovir divoxil puĂ² comportare un aumento delle concentrazioni sieriche di adefovir o del medicinale

co-somministrato. La funzionalitĂ  renale di questi pazienti deve essere tenuta sotto stretta osservazione, con frequenza adatta alle condizioni cliniche del singolo paziente.

Per la sicurezza renale nei pazienti in fase di pre- e post-trapianto con HBV resistente alla lamivudina, vedere paragrafo 4.8.

Funzione epatica: Aggravamenti spontanei nell’epatite cronica B sono relativamente comuni e sono caratterizzati da aumenti transitori dell’ALT sierica. Una volta iniziata la terapia antivirale, l’ALT sierica puĂ² aumentare in alcuni pazienti, parallelamente alla diminuzione dei livelli di HBV DNA nel siero. In pazienti con malattia epatica compensata, questi aumenti dell’ALT sierica non si accompagnano in genere a un aumento delle concentrazioni di bilirubina sierica o a scompenso epatico (vedere paragrafo 4.8).

I pazienti affetti da malattia epatica avanzata o da cirrosi possono presentare un rischio piĂ¹ elevato di scompenso epatico a seguito di aggravamento dell’epatite che puĂ² essere fatale. In questi pazienti, inclusi quelli con malattia epatica scompensata, non è raccomandata la sospensione del trattamento e questi pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione durante la terapia.

Nel caso in cui questi pazienti sviluppino insufficienza renale, vedere sopra FunzionalitĂ  renale.

Qualora risulti necessario sospendere il trattamento, i pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per diversi mesi una volta interrotto il trattamento, in quanto si sono verificati esacerbazioni dell’epatite dopo la sospensione di adefovir dipivoxil 10 mg. Tali aggravamenti si sono verificati in assenza di sieroconversione HBeAg e si sono presentati sotto forma di innalzamento dell’ALT sierica e aumenti dell’HBV DNA nel siero. Gli aumenti dell’ALT sierica in pazienti con funzionalità epatica compensata trattati con adefovir dipivoxil 10 mg non si accompagnavano a variazioni cliniche e di laboratorio associate a scompenso epatico. I pazienti devono essere posti sotto stretta osservazione dopo l’interruzione del trattamento. La maggior parte degli aggravamenti dell’epatite successivi all’interruzione del trattamento è stata osservata nell’arco di 12 settimane dalla sospensione di adefovir dipivoxil 10 mg.

Acidosi lattica ed epatomegalia grave con steatosi: Episodi di acidosi lattica (in assenza di ipossiemia), talvolta fatali, di solito associati a grave epatomegalia e steatosi epatica, sono stati riferiti con l’uso di analoghi nucleosidici. Non si puĂ² escludere questo rischio essendo adefovir strutturalmente correlato agli analoghi nucleosidici. Il trattamento con analoghi nucleosidici deve essere interrotto nel caso in cui si verifichi un rapido innalzamento dei livelli di aminotransferasi, epatomegalia progressiva o acidosi metabolica/lattica di eziologia sconosciuta. Sintomi digestivi di natura benigna, quali nausea, vomito e dolori addominali, possono essere indicativi dello sviluppo di acidosi lattica. Casi gravi, talvolta con esito fatale, sono stati associati a pancreatite, insufficienza epatica/steatosi epatica, insufficienza renale e livelli piĂ¹ elevati di lattato sierico. Deve essere usata cautela nel prescrivere analoghi nucleosidici a pazienti (in particolare donne obese) che presentano epatomegalia, epatite o altri noti fattori di rischio di malattia epatica. Questi pazienti devono essere seguiti attentamente.

Per differenziare tra gli aumenti della transaminasi dovuti alla risposta al trattamento e gli aumenti potenzialmente legati ad acidosi lattica, il medico deve assicurarsi che le variazioni dell’ALT siano associate a un miglioramento di altri marker di laboratorio dell’epatite cronica B.

Co-infezione da epatite C o D: Non esistono dati sull’efficacia di adefovir dipivoxil in pazienti co-infetti da epatite C o epatite D.

Co-infezione da HIV: Sono disponibili pochi dati sulla sicurezza e l’efficacia di adefovir dipivoxil 10 mg in pazienti con epatite cronica B co-infetti da HIV. A tutt’oggi non esistono prove che la somministrazione giornaliera di adefovir dipivoxil 10 mg induca l’insorgenza di mutazioni di resistenza associate ad adefovir nella transcriptasi inversa dell’HIV. Tuttavia, esiste un rischio potenziale di selezione di ceppi di HIV resistenti ad adefovir con possibile resistenza crociata ad altri medicinali antivirali.

Per quanto possibile, il trattamento dell’epatite B con adefovir dipivoxil in un paziente co-infetto da HIV deve essere riservato a pazienti il cui HIV RNA sia sotto controllo. Il trattamento con adefovir dipivoxil 10 mg non si è dimostrato efficace contro la replicazione dell’HIV e pertanto non deve essere utilizzato per controllare l’infezione da HIV.

Anziani: L’esperienza clinica in soggetti di età superiore a 65 anni è molto limitata. Deve essere usata cautela nella prescrizione di adefovir dipivoxil a pazienti anziani, tenendo presente, in tali pazienti, la maggiore frequenza di riduzione della funzionalità renale e cardiaca e l’aumento di malattie concomitanti o l’uso concomitante di altri farmaci.

Resistenza: La resistenza ad adefovir dipivoxil (vedere paragrafo 5.1) puĂ² comportare la ripresa della carica virale con conseguente esacerbazione dell’epatite B e, nelle condizioni di una funzionalitĂ  epatica ridotta, condurre a decompensazione epatica e ad un possibile esito fatale. La risposta virologica deve essere strettamente monitorata nei pazienti trattati con adefovir dipivoxil, misurando l’HBV DNA ogni 3 mesi. Test di resistenza devono essere eseguiti in caso di innalzamento della carica virale. In caso di comparsa di resistenza, il trattamento deve essere modificato.

Hepsera contiene lattosio monoidrato. Pertanto, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco