Mekinist: effetti collaterali e controindicazioni

Mekinist: effetti collaterali e controindicazioni

Mekinist 1 mg (Trametinib Dimetilsulfossido) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trametinib in monoterapia o in associazione con dabrafenib è indicato per il trattamento di pazienti adulti con melanoma inoperabile o metastatico positivo alla mutazione BRAF V600 (vedere paragrafì 4.4 e 5.1).

Trametinib in monoterapia non ha dimostrato attivitĂ  clinica in pazienti che sono andati incontro a progressione con una precedente terapia con un inibitore di BRAF (vedere paragrafo 5.1).

Mekinist 1 mg: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Mekinist 1 mg ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Mekinist 1 mg, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Mekinist 1 mg: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Mekinist 1 mg: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

La sicurezza di trametinib è stata valutata nella popolazione integrata per la sicurezza, di 329 pazienti con melanoma metastatico trattati con trametinib 2 mg QD. Di questi pazienti, 211 pazienti sono stati trattati con trametinib per il melanoma con mutazione BRAF V600 in uno studio di fase III randomizzato in aperto (vedere paragrafo 5.1). Le reazioni avverse più comuni (≥ 20 %) per trametinib includono rash, diarrea, affaticamento, edema periferico, nausea e dermatite acneiforme.

Tabella delle reazioni avverse

Le reazioni avverse sono elencate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.

La seguente convenzione è stata utilizzata per la classificazione della frequenza:

Molto comune ≥ 1/10

Comune da ≥ 1/100 a < 1/10

Non comune da ≥ 1/1.000 a < 1/100

Raro da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000

Non nota (non può essere stimata dai dati disponibili)

Le categorie sono state assegnate sulla base delle frequenze assolute dai dati provenienti dagli studi clinici.

Tabella 5: Reazioni avverse che si verificano nei pazienti trattati con trametinib nella popolazione integrata per la sicurezza (n=329)

Classificazione per sistemi eorgani Frequenza (tutti i gradi) Reazioni avverse
Patologie del sistemaemolinfopoietico Comune Anemia
Disturbi del sistemaimmunitario Comune Ipersensibilitàa
Disturbi del metabolismo edella nutrizione Comune Disidratazione
Patologie dell’occhio Comune Visione offuscata
Edema periorbitale
Compromissione della vista
Non comune Corioretinopatia
Papilledema
Distacco della retina
Occlusione venosa retinica
Patologie cardiache Comune Disfunzione ventricolare sinistra
Riduzione della frazione di eiezione
Non comune Insufficienza cardiaca
Patologie vascolari Molto comune Ipertensione
Emorragiab
Comune linfoedema
Patologie respiratorie,toraciche e mediastiniche Molto comune Tosse
Dispnea
Comune Polmonite
Non comune Malattia interstiziale polmonare
Patologie gastrointestinali Molto comune Diarrea
Nausea
Vomito
Stipsi
Dolore addominale
Secchezza delle fauci
Comune Stomatite
Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo Molto comune Rash
Dermatite acneiforme
Secchezza della cute
Prurito
Alopecia
Comune Eritema
Sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare
Fissurazioni della cute
Pelle screpolata
Patologie del sistemamuscoloscheletrico e deltessuto connettivo Non comune Rabdomiolisi
Patologie sistemiche econdizioni relative alla sededi somministrazione Molto comune Affaticamento
Edema periferico
Piressia
Comune Edema facciale
Infiammazione delle mucose
Astenia
Infezioni ed infestazioni Comune Follicolite
Paronichia
Cellulite
Rash pustolare
Esami diagnostici Molto comune Aumento dell’aspartato aminotransferasi
Comune Aumento dell’alanina aminotransferasi
Aumento della fosfatasi alcalina ematica
Aumento della creatina fosfochinasi ematica

aPuò presentarsi con sintomi come febbre, rash, aumento dei valori dei test di funzionalità epatica, e disturbi visivi.

bGli eventi includono: epistassi, ematochezia, sanguinamento gengivale, ematuria, emorragia rettale, emorroidale, gastrica, vaginale, congiuntivale e post intervento.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Riduzione della LVEF/Disfunzione ventricolare sinistra

Trametinib è stato segnalato ridurre la LVEF. Negli studi clinici il tempo medio di insorgenza della disfunzione ventricolare sinistra e della riduzione del LVEF era compreso tra 2 e 4 mesi. Trametinib deve essere usato con cautela nei pazienti con condizioni che potrebbero compromettere la funzione ventricolare sinistra (vedere paragrafi 4.2 and 4.4).

Ipertensione

Aumenti della pressione sanguigna sono stati riportati in associazione con trametinib nei pazienti con o senza ipertensione pre-esistente. La pressione del sangue deve essere misurata al basale e monitorata durante il trattamento, con controllo dell’ipertensione mediante terapia standard come appropriato (vedere paragrafo 4.4).

Malattia interstiziale polmonare (ILD)/Polmonite

Pazienti trattati con trametinib possono sviluppare ILD o polmonite. Trametinib deve essere sospeso nei pazienti con sospetta ILD o polmonite, inclusi i pazienti che si presentano con sintomi e segni polmonari nuovi o che progrediscono, che comprendono tosse, dispnea, ipossia, versamento pleurico, o infiltrati, in attesa di esami clinici. Per i pazienti ai quali è stata diagnosticata ILD o polmonite, correlate al trattamento, trametinib deve essere sospeso definitivamente (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Compromissione della vista

Disturbi associati ad alterazioni della vista inclusi RPED e RVO, sono stati osservati con trametinib. Sintomi quali visione offuscata, riduzione dell’acuità visiva e altri disturbi della vista sono stati riportati negli studi clinici con trametinib (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Rash

Negli studi clinici con trametinib, è stato osservato rash in circa il 60 % dei pazienti. La maggior parte di questi casi è stato di Grado 1 o 2 e non ha richiesto alcuna interruzione della dose o riduzione della dose (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Emorragia

Eventi emorragici, inclusi eventi emorragici maggiori (definiti come sanguinamenti sintomatici in un’area o organo critico), si sono verificati nei pazienti che assumono trametinib. Il rischio di emorragia può essere incrementato con l’uso concomitante di terapia antipiastrinica o anticoagulante. In caso di emorragia, trattare come clinicamente indicato (vedere paragrafo 4.4).

Rabdomiolisi

Rabdomiolisi è stata riportata nei pazienti che assumono trametinib. Segni o sintomi di rabdomiolisi devono richiedere un’appropriata valutazione clinica e un trattamento come indicato (vedere paragrafo 4.4).

Eventi epatici

Eventi avversi epatici sono stati riportati negli studi clinici con trametinib. Tra gli eventi avversi epatici l’aumento delle ALT e AST sono stati gli eventi più comuni e la maggior parte erano di Grado 1 o 2. Per la terapia con trametinib, più del 90 % di questi eventi epatici si è verificato entro i primi 6 mesi di trattamento. Gli eventi epatici sono stati rilevati negli studi clinici mediante monitoraggio ogni quattro settimane. Si raccomanda che i pazienti in trattamento con trametinib siano sottoposti a monitoraggio della funzionalità epatica ogni quattro settimane per 6 mesi. Il controllo epatico può essere continuato in seguito, come clinicamente indicato (vedere paragrafo 4.4).

Popolazioni speciali

Anziani

Nello studio di fase III con trametinib nei pazienti con melanoma inoperabile o metastatico (n = 211), 49 pazienti (23 %) avevano un’età ≥ 65 anni, e 9 pazienti (4 %) avevano un’età ≥ 75 anni. La percentuale di soggetti che sono andati incontro ad eventi avversi (Adverse Events – AE) e ad eventi avversi gravi (Serious Adverse Events – SAE) è risultata simile nei soggetti di età < 65 anni e in quelli di età ≥ 65 anni. I pazienti di età ≥ 65 anni hanno avuto maggiore probabilità di andare incontro ad AE che hanno portato alla sospensione definitiva del medicinale, alla riduzione della dose e all’interruzione della dose rispetto a quelli di età < 65 anni.

Compromissione renale

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione renale lieve o moderata (vedere paragrafo 5.2). Trametinib deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione renale grave (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Compromissione epatica

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafo 5.2). Trametinib deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione epatica moderata o grave (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Mekinist 1 mg: avvertenze per l’uso

Quando trametinib è somministrato in associazione con dabrafenib, il RCP di dabrafenib deve essere consultato prima di iniziare il trattamento. Per ulteriori informazioni sulle avvertenze e le precauzioni associate al trattamento con dabrafenib, si prega di fare riferimento al RCP di dabrafenib.

Test per la presenza della mutazione BRAF V600

L’efficacia e la sicurezza di trametinib non sono state stabilite nei pazienti con melanoma con test negativo per la presenza della mutazione BRAF V600.

Trametinib in monoterapia a confronto con un inibitore di BRAF

Trametinib in monoterapia non è stato confrontato con un inibitore di BRAF in uno studio clinico in pazienti con melanoma inoperabile o metastatico positivo per la mutazione BRAF V600. Sulla base dei confronti tra studi, i dati di sopravvivenza globale (Overall Survival – OS) e di sopravvivenza libera da progressione (Progression-Free Survival – PFS) mostrano un’efficacia simile tra trametinib e gli inibitori di BRAF; tuttavia i tassi di risposta globale sono stati piĂ¹ bassi nei pazienti trattati con trametinib rispetto a quelli riportati nei pazienti trattati con inibitori di BRAF.

Trametinib in associazione con dabrafenib in pazienti che sono andati incontro a progressione con un inibitore di BRAF

Ci sono dati limitati sui pazienti che ricevevano l’associazione di trametinib con dabrafenib che sono andati incontro a progressione con una precedente terapia con un inibitore di BRAF. Questi dati mostrano che l’efficacia dell’associazione sarà minore in tali pazienti (vedere paragrafo 5.1). Quindi in questa popolazione precedentemente trattata con un inibitore BRAF dovrebbero venir prese in considerazione altre opzioni terapeutiche prima del trattamento con la combinazione. Non è stata ancora stabilita la sequenza dei trattamenti a seguito della progressione di malattia da terapia con un inibitore di BRAF.

Trametinib in associazione con dabrafenib in pazienti con metastasi all’encefalo

La sicurezza e l’efficacia dell’associazione di trametinib e dabrafenib non è stata valutata in pazienti con melanoma con mutazione BRAF V600 positiva, che ha metastatizzato all’encefalo.

Nuove Neoplasie

Nuove neoplasie, cutanee e non cutanee, possono verificarsi quando trametinib è utilizzato in associazione con dabrafenib.

Carcinoma cutaneo a cellule squamose (cuSCC)

Casi di cuSCC (compresi cheratoacantomi) sono stati riportati in pazienti trattati con trametinib in associazione con dabrafenib. I casi di cuSCC possono essere gestiti con escissione e non richiedono modifiche del trattamento. Si prega di fare riferimento al RCP di dabrafenib (paragrafo 4.4).

Nuovo melanoma primitivo

Sono stati riportati casi di nuovo melanoma primitivo in pazienti trattati con trametinib in associazione con dabrafenib. I casi di nuovo melanoma primitivo possono essere gestiti con escissione e non richiedono modifiche del trattamento. Si prega di fare riferimento al RCP di dabrafenib (paragrafo 4.4).

MalignitĂ  non cutanee

Sulla base del meccanismo d’azione, dabrafenib puĂ² aumentare il rischio di neoplasie non cutanee quando sono presenti mutazioni di RAS. Se trametinib è usato in associazione con dabrafenib consultare il RCP di dabrafenib (paragrafo 4.4). Non è richiesta alcuna modifica della dose di trametinib se assunto in associazione con dabrafenib per tumori positivi a mutazione RAS.

Emorragia

Eventi emorragici, tra cui eventi emorragici maggiori ed emorragie fatali, si sono verificati in pazienti che assumevano trametinib in monoterapia e in associazione con dabrafenib (vedere paragrafo 4.8). La maggior parte degli episodi di sanguinamento sono stati lievi. Emorragie intracraniche fatali si sono verificate per trametinib in associazione con dabrafenib nell’1% (3/209) dei pazienti nello studio MEK115306 e in <1% (3/350) dei pazienti nello studio MEK116513. In questi studi clinici, il tempo mediano di insorgenza della prima occorrenza di eventi emorragici è stato di 94 giorni in entrambi gli studi per l’associazione di trametinib e dabrafenib. Il potenziale di questi eventi nei pazienti con metastasi cerebrali instabili e/o sintomatiche o piastrine basse (<75.000) non è stato stabilito poichè i pazienti con queste condizioni sono stati esclusi dagli studi clinici. Il rischio di emorragia puĂ² essere aumentato con l’uso concomitante di terapia antipiastrinica o anticoagulante. In caso di emorragia, i pazienti devono essere trattati come clinicamente indicato.

Riduzione della LVEF/Disfunzione ventricolare sinistra

Con trametinib è stata riportata una riduzione della LVEF, quando usato in monoterapia o in associazione con dabrafenib (vedere paragrafo 4.8). Negli studi clinici il tempo mediano di insorgenza della prima occorrenza di disfunzione ventricolare sinistra, insufficienza cardiaca e della riduzione della LVEF era compreso tra 2 e 5 mesi.

Trametinib deve essere usato con cautela nei pazienti con funzione ventricolare sinistra compromessa. I pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, insufficienza cardiaca di Classe II, III o IV, secondo la New York Heart Association, sindrome coronarica acuta negli ultimi 6 mesi, aritmie incontrollate clinicamente significative, e ipertensione non controllata, sono stati esclusi dagli studi clinici. La sicurezza d’impiego in tale popolazione non è pertanto nota. La LVEF deve essere valutata in tutti i pazienti prima di iniziare il trattamento con trametinib, un mese dopo l’inizio della terapia e successivamente ad intervalli di circa 3 mesi durante il trattamento (vedere paragrafo 4.2 sulla modìfìca della dose).

Piressia

La febbre è stata osservata in studi clinici con trametinib in monoterapia e in associazione con dabrafenib (vedere paragrafo 4.8). L’incidenza e la gravitĂ  della piressia sono aumentate con la terapia in associazione (vedere paragrafo 4.4 del RCP dì dabrafenìb). Nei pazienti a cui viene somministrato trametinib in combinazione con dabrafenib, la piressia puĂ² essere accompagnata da rigiditĂ  grave, disidratazione e ipotensione che in alcuni casi possono portare a insufficienza renale acuta.

Se trametinib è usato in associazione con dabrafenib e la temperatura del paziente è ? 38,5oC consultare il RCP di dabrafenib (paragrafo 4.2) per le modifiche della dose di dabrafenib. Non è richiesta alcuna modifica della dose di trametinib se assunto in associazione con dabrafenib.

Ipertensione

Aumenti della pressione sanguigna sono stati riportati in associazione con trametinib in monoterapia e in associazione con dabrafenib, nei pazienti con o senza ipertensione pre-esistente (vedere paragrafo 4.8). La pressione del sangue deve essere misurata al basale e monitorata durante il trattamento con trametinib, con controllo dell’ipertensione mediante terapia standard come appropriato.

Malattia interstiziale polmonare (Interstitial Lung Disease – ILD)/Polmonite

In uno studio di Fase 3, il 2,4 % (5/211) dei pazienti trattati con trametinib in monoterapia ha sviluppato ILD o polmonite; tutti i cinque pazienti hanno richiesto ospedalizzazione. Il tempo mediano della prima comparsa di ILD o di polmonite è stato di 160 giorni (range: da 60 a 172 giorni). Negli studi MEK115306 e MEK116513 rispettivamente <1% (2/209) e 1% (4/350) dei pazienti trattati con trametinib in associazione con dabrafenib ha sviluppato polmonite o malattia interstiziale polmonare (ILD) (vedere paragrafo 4.8).

Trametinib deve essere sospeso nei pazienti con sospetta ILD o polmonite, compresi i pazienti che si presentano con sintomi e segni polmonari nuovi o che progrediscono, che comprendono tosse, dispnea, ipossia, versamento pleurico, o infiltrati, in attesa di esami clinici. Trametinib deve essere sospeso definitivamente nei pazienti con diagnosi di ILD o polmonite correlate al trattamento (vedere paragrafo 4.2). Se trametinib viene usato in associazione con dabrafenib, la terapia con dabrafenib puĂ² in seguito essere continuata alla stessa dose.

Compromissione della vista

Disturbi associati ad alterazioni della vista inclusi RPED e RVO, possono verificarsi con trametinib in monoterapia o in associazione con dabrafenib. Sintomi quali visione offuscata, riduzione dell’acuità visiva e altri fenomeni visivi sono stati riportati negli studi clinici con trametinib (vedere paragrafo 4.8). Negli studi clinici sono state inoltre riportate uveiti ed iridocicliti in pazienti trattati con trametinib in associazione con dabrafenib.

Trametinib non è raccomandato nei pazienti con anamnesi di RVO. La sicurezza di trametinib non è stata stabilita nei soggetti con fattori di predisposizione per RVO inclusi glaucoma non controllato o ipertensione oculare, ipertensione non controllata, diabete mellito non controllato, o anamnesi di sindrome da iperviscosità o ipercoagulabilità.

Se il paziente riporta nuovi disturbi della vista come diminuzione della visione centrale, visione offuscata o perdita della vista in qualsiasi momento durante la terapia con trametinib, si raccomanda un’immediata valutazione oculistica. Se viene diagnosticato un RPED, seguire lo schema di modifica della dose nella Tabella 3 (vedere paragrafo 4.2); se viene diagnosticata uveite, si prega fare riferimento al paragrafo 4.4 del RCP di dabrafenib. Nei pazienti ai quali viene diagnosticata una RVO, il trattamento con trametinib deve essere definitivamente interrotto. Non è necessaria alcuna modifica della dose di dabrafenib quando assunto in associazione con trametinib a seguito di diagnosi di RVO o RPED. Non è necessaria alcuna modifica della dose di trametinib quando assunto in associazione con dabrafenib a seguito di diagnosi di uveite.

Rash

Negli studi clinici con trametinib in monoterapia è stato osservato rash in circa il 60 % dei pazienti, e in circa il 25% dei pazienti negli studi MEK115306 e MEK116513 con trametinib e dabrafenib in associazione (vedere paragrafo 4.8). La maggior parte di questi casi è stato di Grado 1 o 2 e non ha richiesto alcuna interruzione o riduzione della dose.

Rabdomiolisi

Rabdomiolisi è stata riportata nei pazienti che assumono trametinib in monoterapia o in associazione con dabrafenib (vedere paragrafo 4.8). In alcuni casi i pazienti sono stati in grado di continuare trametinib. Nei casi piĂ¹ gravi, si è resa necessaria l’ospedalizzazione, l’interruzione o la sospensione definitiva di trametinib o dell’associazione di trametinib e dabrafenib. Segni o sintomi di rabdomiolisi devono richiedere un trattamento e un’appropriata valutazione clinica come indicato.

Insufficienza renale

Ăˆ stata identificata insufficienza renale in pazienti trattati con trametinib in associazione con dabrafenib negli studi clinici. Si prega di fare riferimento al RCP di dabrafenib (paragrafo 4.4).

Pancreatite

Ăˆ stata riportata pancreatite nei pazienti trattati con trametinib in associazione con dabrafenib negli studi clinici. Si prega di fare riferimento al RCP di dabrafenib (paragrafo 4.4).

Prolungamento del QT

Se durante il trattamento il QTc supera i 500 msec, si prega di consultare il paragrafo 4.4 del RCP di dabrafenib.

Eventi epatici

Negli studi clinici con trametinib in monoterapia e in associazione con dabrafenib sono stati riportati eventi avversi epatici(vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda di monitorare la funzionalitĂ  epatica dei pazienti in trattamento con trametinib in monoterapia o in associazione con dabrafenib ogni quattro settimane per 6 mesi dopo l’inizio del trattamento con trametinib. Il controllo epatico puĂ² essere continuato in seguito se clinicamente richiesto.

Compromissione epatica

Poiché il metabolismo e la secrezione biliare sono le vie principali di eliminazione di trametinib, la somministrazione di trametinib deve essere considerata con cautela nei pazienti con compromissione epatica da moderata a severa (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Trombosi venosa profonda (TVP)/embolia polmonare (PE)

Possono verificarsi embolia polmonare o trombosi venosa profonda quando trametinib è utilizzato in monoterapia o in assoociazione con dabrafenib. Se i pazienti sviluppano sintomi correlabili ad embolia polmonare o trombosi venosa profonda come mancanza di fiato, dolore toracico, o gonfiore di braccia o gambe, devono immediatamente cercare assistenza medica. Interrompere permanentemente il trattamento con trametinib e dabrafenib in caso di embolia polmonare potenzialmente letale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco