Misyo: effetti collaterali e controindicazioni

Misyo: effetti collaterali e controindicazioni

Misyo 10 mg ml conc sol orale 1 fl in 100 ml (Metadone Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Terapia di sostituzione di mantenimento per la dipendenza da oppiodi nell’adulto, unitamente ad adeguata assistenza medica, sociale e psico-sociale.

Misyo 10 mg ml conc sol orale 1 fl in 100 ml: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Misyo 10 mg ml conc sol orale 1 fl in 100 ml ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Misyo 10 mg ml conc sol orale 1 fl in 100 ml, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Misyo 10 mg ml conc sol orale 1 fl in 100 ml: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo, ai benzoati, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Uso durante un attacco acuto di asma

Alcolismo acuto

Somministrazione concomitante con inibitori delle monoaminoossidasi (I-MAO), o entro 2 settimane dall’interruzione del trattamento con questi ultimi

Assenza di dipendenza da sostanze oppioidi

Soggetti con prolungamento dell’intervallo QT, inclusa la sindrome del QT lungo congenita

Come con tutti gli analgesici oppioidi, questo medicinale non deve essere somministrato ai pazienti con insufficienza epatica grave perchĂ© puĂ² far precipitare un’encefalopatia porto-sistemica nei pazienti con danno epatico grave.

L’uso durante il parto non è raccomandato, perchĂ© la durata d’azione prolungata aumenta il rischio di depressione respiratoria neonatale.

Misyo 10 mg ml conc sol orale 1 fl in 100 ml: effetti collaterali

Gli effetti avversi del metadone sono generalmente sovrapponibili a quelli degli altri oppioidi, più spesso rappresentati da nausea e vomito, che sono osservati in circa il 20% dei pazienti sotto trattamento ambulatoriale con metadone, dove il controllo del medicinale è spesso insoddisfacente.

L’uso a lungo termine del metadone può causare una dipendenza simile a quella della morfina. Le sindromi da astinenza sono simili a quelle osservate con la morfina e l’eroina, e tuttavia sono meno intense, ma più durature.

La reazione avversa più grave del metadone è la depressione respiratoria, che può emergere durante la fase di stabilizzazione. Sono stati segnalati casi di apnea, shock e arresto cardiaco.

Le reazioni avverse elencate di seguito sono classificate per frequenza e in accordo alla classificazione per sistemi e organi. Queste reazioni sono più spesso osservate nei soggetti non tolleranti agli oppioidi. Le classi di frequenza sono definite in accordo alle seguenti convenzioni: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organi(MedDRA) Frequenza Evento avverso
Patologie del sistema Emolinfopoietico Non nota Sono stati segnalati casi di trombocitopenia reversibile in pazienti con dipendenza da oppioidi ed epatite cronica.
Patologie endocrine Non nota Aumento nei livelli di prolattina con la somministrazione a lungo termine
Disturbi del metabolismo e della Nutrizione Comune Ritenzione di liquidi
Non nota Anoressia, ipokaliemia, ipomagnesiemia
Disturbi psichiatrici Comune Euforia, allucinazioni
Non comune Disforia, agitazione, insonnia, disorientamento, diminuzione della libido
Patologie del sistema nervoso Comune Sedazione
Non comune Cefalea, sincope
Patologie dell’occhio Comune Visione sfuocata, miosi, occhi secchi
Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune Vertigine
Non nota Perdita dell’udito
Patologie cardiache Raro Sono stati segnalati casi di bradicardia, palpitazioni, prolungamento dell’intervallo QT e torsioni di punta, in particolare con dosi elevate di metadone
Patologie vascolari Non comune Arrossamento del viso, ipotensione
Raro Shock
Patologie respiratorie, toraciche e Mediastiniche Non comune Edema polmonare, aggravamento dell’asma, naso secco, depressione respiratoria in particolare a dosi elevate
Raro Arresto respiratorio
Patologie gastrointestinali Molto comune Nausea, vomito
Comune Stipsi
Non comune Xerostomia, glossite
Raro Ipomotilita intestinale (ileo)
Patologie epatobiliari Non comune Discinesia del dotto biliare
Patologie della cute e del tessuto Sottocutaneo Comune Rash transitorio, sudorazione
Non comune Prurito, orticaria, altre forme di rash e, in casi molto rari, orticaria emorragica
Patologie renali e urinarie Non comune Ritenzione urinaria, effetto antidiuretico
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune Riduzione della potenza sessuale, galattorrea, dismenorrea e amenorrea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Affaticamento, sonnolenza
Non comune Edema degli arti inferiori, astenia, edema, ipotermia
Esami diagnostici Comune Aumento di peso

Nell’uso a lungo termine del metadone, come pure nel trattamento di mantenimento, gli effetti indesiderati diminuiscono successivamente e progressivamente durante un periodo di diverse settimane, pur restando spesso persistenti stipsi e sudorazione.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Misyo 10 mg ml conc sol orale 1 fl in 100 ml: avvertenze per l’uso

Si consiglia di ridurre la dose nei pazienti anziani, in quelli con disturbi renali o disturbi epatici cronici gravi, e nei pazienti in condizioni generali scadenti.

Dipendenza/tolleranza

Il metadone è una sostanza che provoca dipendenza, ha un’emivita lunga e puĂ² quindi dare accumulo. Una singola dose che allevia sintomi puĂ², se ripetuta su base giornaliera, causare accumulo ed eventualmente il decesso.

Come nel caso della morfina, si possono avere fenomeni di tolleranza e dipendenza.

Il metadone puĂ² produrre sonnolenza e compromettere lo stato cognitivo, anche se l’uso ripetuto puĂ² causare tolleranza per questi effetti.

Astinenza

La brusca interruzione del trattamento puĂ² produrre sintomi astinenziali che, seppure simili a quelli della morfina, sono meno intensi ma piĂ¹ prolungati. L’interruzione del trattamento deve quindi essere graduale.

Depressione respiratoria

Come altri oppioidi, il metadone deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da asma, malattia polmonare cronica ostruttiva o cuore polmonare, e nei pazienti con riserva respiratoria molto limitata, preesistente compromissione della funzione respiratoria, ipossia o ipercapnia. Anche alle dosi terapeutiche abituali per i narcotici, questi pazienti possono avere una riduzione dell’attivitĂ  respiratoria, con aumento concomitante nella resistenza delle vie aeree che culmina nell’apnea. Nei pazienti predisposti a tali fenomeni atopici, possono subire un aggravamento condizioni preesistenti quali asma, eruzioni cutanee, e alterazioni nelle conte ematiche (eosinofilia).

I sintomi e i segni del sovradosaggio e della tossicitĂ  da metadone corrispondono essenzialmente a quelli della morfina, anche se va detto che il metadone ha un effetto depressivo respiratorio maggiore e un effetto sedativo minore rispetto a una dose ugualmente analgesica di morfina. Le dosi tossiche sono molto variabili, dato che l’uso regolare produce fenomeni di tolleranza. L’edema polmonare accompagna spesso il sovradosaggio, mentre le proprietĂ  di rilascio dell’istamina dose-correlate del metadone possono spiegare almeno in parte l’orticaria e il prurito associati alla somministrazione di metadone.

Trauma cranico e aumento della pressione intracranica

Gli effetti di depressione respiratoria del metadone e la sua capacitĂ  di aumentare la pressione del fluido cerebrospinale possono essere marcatamente esagerati in presenza di trauma cranico, altre lesioni intracraniche, o aumento preesistente della pressione intracranica. Inoltre, gli oppioidi producono effetti indesiderati che possono mascherare il decorso clinico dei pazienti con lesioni craniche. In tali pazienti, il metadone deve essere usato con cautela e solo se ritenuto essenziale.

Il metadone è in grado di innalzare la pressione intracranica, specialmente dove è questa già aumentata.

Insufficienza epatica

Prestare cautela nel caso di insufficienza epatica lieve o moderata, dato che questi pazienti possono essere a rischio di aumento nell’esposizione sistemica al metadone dopo dosaggio multiplo. Nei pazienti con malattia epatica cronica stabile è possibile mantenere la dose abituale di metadone. Quando un’infezione da epatite B o C o l’uso prolungato di alcol abbiano compromesso la funzione epatica, la dose di metadone deve essere monitorata attentamente. Particolare cura deve essere prestata prescrivendo dosi superiori a 50 mg.

Insufficienza renale

Prestare cautela nell’uso del metadone nei pazienti con insufficienza renale. L’intervallo fra le dosi deve essere allungato a un minimo di 32 ore se la velocitĂ  di filtrazione glomerulare (VFG) è 10-50 ml/minuto, e un minimo di 36 ore se la VFG è inferiore 10 ml/minuto.

MotilitĂ  gastrointestinale

Gli oppioidi, tra cui il metadone, possono causare una fastidiosa stipsi, che è particolarmente pericolosa nei pazienti con insufficienza epatica grave. Per questa ragione, vanno adottate precocemente misure per evitare questa condizione.

Neonati/bambini

PoichĂ© nei neonati esiste un rischio di depressione respiratoria piĂ¹ grave, l’uso di metadone nei bambini e negli adolescenti d’etĂ  inferiore a 18 anni non è raccomandato, causa anche la mancanza di dati clinici sull’efficacia e la sicurezza.

Altre avvertenze

I bambini nati da madri sotto trattamento con metadone possono mostrare sintomi astinenziali.

Il metadone deve essere usato con cautela nei pazienti con disturbi convulsivi, ipotiroidismo, insufficienza corticosurrenale, iperplasia prostatica, ipotensione, shock, disturbi intestinali infiammatori od ostruttivi, o miastenia grave.

Il metadone deve essere usato con cautela e in dosaggio ridotto nei pazienti che stanno usando allo stesso tempo altri analgesici narcotici, anestetici generali, fenotiazine, altri tranquillanti, ipnotici-sedativi, antidepressivi triciclici, e altri depressivi del SNC (incluso l’alcool) (vedere paragrafo 4.5).

Durante il trattamento con metadone, specialmente a dosi elevate (>100 mg/die), sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QT e torsioni di punta. Il metadone deve essere somministrato con cautela nei pazienti a rischio per lo sviluppo di prolungamento dell’intervallo QT, ad esempio in caso di:

anamnesi di anomalie della conduzione cardiaca

malattia cardiaca avanzata o ischemica

malattia epatica

anamnesi familiare di morte improvvisa


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco