Nplate: effetti collaterali e controindicazioni

Nplate: effetti collaterali e controindicazioni

Nplate (Romiplostim) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Nplate è indicato in pazienti adulti affetti da porpora trombocitopenica autoimmune (idiopatica) (PTI) cronica che sono refrattari ad altri trattamenti (ad es. corticosteroidi, immunoglobuline) (vedere paragrafì 4.2 e 5.1).

Nplate: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Nplate ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Nplate, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Nplate: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, oppure alle proteine derivate da E. coli.

Nplate: effetti collaterali

Riepilogo del profilo di sicurezza

In base ad un’analisi di tutti i pazienti adulti con PTI trattati con romiplostim in 4 studi clinici controllati e 5 non controllati, l’incidenza totale di tutte le reazioni avverse nei pazienti trattati con romiplostim è stata del 91,5% (248/271). La durata media di esposizione al trattamento con romiplostim in questa popolazione in studio è stata di 50 settimane.

Le reazioni avverse piĂ¹ gravi che si possono verificare durante il trattamento con Nplate includono: ricomparsa della trombocitopenia e sanguinamento dopo cessazione del trattamento, aumento della

reticolina nel midollo osseo, complicazioni trombotiche/tromboemboliche, errori terapeutici e progressione di SMD esistenti a LMA. Le piĂ¹ comuni reazioni avverse osservate comprendono reazioni di ipersensibilitĂ  (inclusi casi di eruzione cutanea, orticaria e angioedema) e mal di testa.

Tabella delle reazioni avverse

Le frequenze sono definite come: molto comune (? 1/10), comune (? 1/100,< 1/10), non comune (? 1/1.000,< 1/100), raro (? 1/10.000,< 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna

classificazione per sistemi e organi e classe di frequenza, secondo MedDRA, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravitĂ .

Classificazione per
sistemi e organi secondo MedDRA
Molto comune Comune Non comune
Infezioni ed infestazioni Infezione del
tratto respiratorio superiore
Gastroenterite Influenza
Infezioni localizzate Nasofaringite
Tumori benigni, maligni e
non specificati (cisti, e polipi compresi)
Mieloma multiplo
Mielofibrosi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Alterazioni del midollo
osseo* Trombocitopenia* Anemia
Anemia aplastica
Insufficienza midollare Leucocitosi Splenomegalia Trombocitemia Incremento della conta piastrinica
AnormalitĂ  della conta piastrinica
Disordini del sistema
immunitario
IpersensibilitĂ ** Angioedema
Disturbi del metabolismo
e della nutrizione
Intolleranza all’alcool
Anoressia Diminuzione dell’appetito Disidratazione
Gotta
Disturbi psichiatrici Insonnia Depressione
Sogni anormali
Patologie del sistema
nervoso
Cefalea Capogiri
Emicrania Parestesie
Clono
Disgeusia Ipoestesia Ipogeusia
Neuropatia periferica Trombosi del seno trasverso
Classificazione per
sistemi e organi secondo MedDRA
Molto comune Comune Non comune
Patologie dell’occhio Emorragia
congiuntivale Disturbi dell’accomodazione Cecità
Disturbi dell’occhio Prurito oculare Aumento della lacrimazione Papilledema
Disturbi visivi
Patologie dell’orecchio e
del labirinto
Vertigini
Patologie cardiache Palpitazioni Infarto del miocardio
Aumento del battito cardiaco
Patologie vascolari Vampate Trombosi venosa
profonda Ipotensione
Embolismo periferico Ischemia periferica Flebite Tromboflebite superficiale Trombosi
Eritromelalgia
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Embolia polmonare* Tosse
Rinorrea Gola secca Dispnea
Congestione nasale Respirazione dolorosa
Patologie gastrointestinali Nausea
Diarrea
Dolore addominale Costipazione Dispepsia
Vomito
Emorragia rettale Odore del respiro Disfagia
Malattia da reflusso gastroesofageo Ematochezia Emorragia della bocca Disturbi gastrici Stomatite Discolorazione dentale
Patologie epatobiliari Trombosi della vena
porta
Aumento delle transaminasi
Classificazione per
sistemi e organi secondo MedDRA
Molto comune Comune Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Prurito
Ecchimosi Eruzione cutanea
Alopecia
Reazioni di fotosensibilizzazione Acne
Dermatiti da contatto Pelle secca
Eczema Eritema
Rash esfoliativo Crescita anormale dei capelli
Prurito Porpora
Rash papulare Rash pruriginoso Nodulo cutaneo Odore cutaneo anomalo Orticaria
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Artralgia
Mialgia
Spasmi muscolari Dolore alle estremitĂ 
Dolore alla schiena Dolore osseo
RigiditĂ  muscolare
Debolezza muscolare Dolore alle spalle Fascicolazioni muscolari
Patologie renali e urinarie Presenza di proteine
nelle urine
Patologie dell’apparato
riproduttivo e della mammella
Emorragia vaginale
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di somministrazione
Affaticamento
Edema periferico
Sindrome simile-influenzale Dolore
Astenia Piressia Brividi
Reazioni nel sito di iniezione
Emorragia nel sito di
iniezione Dolore toracico IrritabilitĂ  Malessere Edema facciale
Vampate di calore Agitazione
Esami diagnostici Aumento della
pressione sanguigna Aumento della lattato deidrogenasi nel sangue
Aumento della temperatura corporea Diminuzione di peso
Aumento di peso
Traumatismo,
avvelenamento e complicazioni da procedura
Contusioni

*vedere paragrafo 4.4

**Reazioni di ipersensibilitĂ  inclusi casi di eruzione cutanea, orticaria e angioedema Descrizione delle reazioni avverse selezionate

In aggiunta, anche le reazioni elencate di seguito sono state ritenute essere correlate al trattamento con romiplostim.

Trombocitosi

In base ad un’analisi di tutti i pazienti con PTI trattati con romiplostim in 4 studi clinici controllati e 5 non controllati, sono stati segnalati 3 eventi di trombocitosi, n = 271. Non sono state segnalate sequele cliniche in associazione con l’elevata conta piastrinica in nessuno dei 3 soggetti.

Trombocitopenia dopo interruzione del trattamento

In base ad un’analisi di tutti i pazienti con PTI trattati con romiplostim in 4 studi clinici controllati e 5 non controllati, sono stati riportati 4 eventi di trombocitopenia dopo interruzione del trattamento, n = 271 (vedere paragrafo 4.4).

Progressione di esistenti sindromi mielodisplastiche (SMD)

In uno studio randomizzato controllato verso placebo in soggetti con SMD, il trattamento con romiplostim è stato prematuramente interrotto a causa di un aumento numerico dei casi di progressione di malattia da SMD a LMA e di un aumento transitorio della conta dei blasti nei pazienti trattati con romiplostim rispetto al placebo. Dei casi osservati di progressione di malattia da SMD a LMA, i pazienti con SMD classificata RAEB-1 al baseline avevano una piĂ¹ alta probabilitĂ  di progredire a LMA (vedere paragrafo 4.4). La sopravvivenza globale è stata simile al placebo.

Aumento della reticolina nel midollo osseo

Negli studi clinici, il trattamento con romiplostim è stato interrotto in 4 dei 271 pazienti a causa del deposito di reticolina nel midollo osseo. In altri 6 pazienti la reticolina è stata osservata in seguito a biopsia del midollo osseo (vedere paragrafo 4.4).

ImmunogenicitĂ 

Negli studi clinici in pazienti adulti con PTI sono stati esaminati gli anticorpi anti-romiplostim.

Mentre il 5,8% e il 3,9% dei soggetti sono risultati positivi allo sviluppo di anticorpi capaci di legarsi a romiplostim ed alla TPO rispettivamente, soltanto 2 soggetti (0,4%) sono risultati positivi ad anticorpi neutralizzanti romiplostim, ma questi anticorpi non hanno mostrato reazioni crociate con la TPO endogena. Entrambi i soggetti sono risultati negativi alla ricerca di anticorpi neutralizzanti romiplostim 4 mesi dopo l’interruzione del dosaggio. L’incidenza di anticorpi preesistenti contro romiplostim e la TPO era rispettivamente dell’8,0% e del 5,4%.

Come per tutte le proteine terapeutiche, esiste una potenziale immunogenicità. Se si sospetta la formazione di anticorpi neutralizzanti, contattare il rappresentante locale del Titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (vedere paragrafo 6 del Foglìo Illustratìvo) per l’analisi anticorpale.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del

medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Nplate: avvertenze per l’uso

Recidiva della trombocitopenia e sanguinamento dopo cessazione del trattamento

In seguito all’interruzione del trattamento con romiplostim è probabile che si manifesti di nuovo la trombocitopenia. Se si interrompe la somministrazione di romiplostim in presenza di una terapia con anticoagulanti o antipiastrinici, il rischio di sanguinamento risulta aumentato. Dopo interruzione del trattamento con romiplostim, i pazienti devono essere monitorati attentamente per rilevare un’eventuale riduzione della conta piastrinica ed essere sottoposti a trattamento medico per evitare che si verifichino sanguinamenti. In caso di interruzione del trattamento con romiplostim si raccomanda di riprendere il trattamento della PTI secondo le linee guida terapeutiche piĂ¹ attuali. La gestione medica supplementare puĂ² comprendere la cessazione della terapia anticoagulante e/o antipiastrinica, l’inibizione dell’anticoagulazione o l’infusione di piastrine.

Aumento della reticolina nel midollo osseo

Si ritiene che l’aumento della reticolina nel midollo osseo sia il risultato della stimolazione del recettore della TPO, che comporta un aumento del numero di megacariociti nel midollo osseo ed il conseguente rilascio di citochine da parte di questi. L’aumento della reticolina puĂ² essere suggerito dalle variazioni morfologiche delle cellule ematiche periferiche e puĂ² essere rilevato mediante biopsia midollare. Per questo motivo, si raccomanda di eseguire l’esame dello striscio di sangue periferico per rilevare eventuali anomalie citomorfologiche e l’emocromo completo prima e durante il trattamento con romiplostim. Vedere il paragrafo 4.8 per le informazioni sugli aumenti della reticolina osservati negli studi clinici condotti con romiplostim.

Qualora si rilevi nei pazienti una perdita di efficacia ed anomalie in uno striscio di sangue periferico, si deve interrompere la somministrazione di romiplostim, si deve effettuare un esame obiettivo completo ed eventualmente si deve considerare l’esecuzione di una biopsia midollare con colorazione specifica per la reticolina. Se disponibile, si deve effettuare un confronto con una precedente biopsia midollare. Se l’efficacia è mantenuta e si osservano anomalie nello striscio di sangue periferico, il medico deve effettuare un’adeguata valutazione clinica, considerando anche l’esecuzione di una biopsia midollare e devono essere rivalutati il rapporto rischio-beneficio di romiplostim e le opzioni terapeutiche alternative per il trattamento della PTI.

Complicanze trombotiche/tromboemboliche

Conte piastriniche superiori al range di normalità presentano un rischio di complicanze trombotiche/tromboemboliche. L’incidenza di eventi trombotici/tromboembolici osservata negli studi clinici è stata 6,0% con romiplostim e 3,6% con placebo. Deve essere prestata attenzione nel caso si somministri romiplostim a pazienti per i quali siano noti fattori di rischio per tromboembolismo fra cui, ma non solo, fattori di rischio ereditari (per es. Factor V Leiden) o acquisiti (per es. carenza del fattore ATIII, sindrome antifosfolipidica), età avanzata, pazienti sottoposti a prolungati periodi di immobilizzazione, tumori, terapie contraccettive e ormonali sostitutive, chirurgia/traumi, obesità e fumo.

Casi di eventi tromboembolici (TEE) inclusi trombosi venosa portale, sono stati riportati in pazienti con malattia epatica cronica trattati con romiplostim. Romiplostim deve essere usato con attenzione in queste popolazioni. In questi casi si devono seguire le linee guida sugli aggiustamenti della dose (vedere paragrafo 4.2).

Errori terapeutici

In pazienti trattati con Nplate sono stati riportati errori terapeutici inclusi sovradosaggio e sottodosaggio; si devono seguire le linee guida sul calcolo e sugli aggiustamenti della dose (vedere paragrafo 4.2).

Il sovradosaggio potrebbe comportare un eccessivo aumento della conta piastrinica associato a complicazioni trombotiche/tromboemboliche. Se la conta piastrinica risulta eccessivamente aumentata, interrompere Nplate e monitorare la conta piastrinica. Ricominciare il trattamento con Nplate in accordo alle raccomandazioni su dosaggio e somministrazione. Il sottodosaggio potrebbe comportare una conta piastrinica piĂ¹ bassa di quanto atteso e potenziali sanguinamenti. La conta piastrinica deve essere monitorata in pazienti trattati con Nplate (vedere paragrafì 4.2, 4.4 e 4.9).

Progressione di esistenti sindromi mielodisplastiche (SMD)

Il rapporto beneficio/rischio positivo per romiplostim è stabilito solo per il trattamento della trombocitopenia associata a PTI cronica e romiplostim non deve essere usato in altre condizioni cliniche associate a trombocitopenia.

La diagnosi di PTI nei soggetti adulti ed anziani deve essere confermata dalla esclusione di altre patologie che si manifestano con trombocitopenia, in particolare deve essere esclusa la diagnosi di SMD. Durante il corso della malattia e del trattamento, devono normalmente essere stati eseguiti un aspirato e biopsia midollare, in particolare nei pazienti con piĂ¹ di 60 anni di etĂ , ed in quelli con sintomi sistemici o segni anormali tali come aumento delle cellule blastiche circolanti.

In studi clinici in pazienti con SMD in trattamento con romiplostim, sono stati osservati casi di aumento transitorio della conta dei blasti e casi di SMD che sono progrediti a leucemia mieloide acuta (LMA). In uno studio randomizzato, controllato verso placebo in pazienti con SMD, il trattamento con romiplostim è stato interrotto prematuramente a causa di un eccesso numerico di progressioni della malattia a LMA e ad un aumento della conta dei blasti circolanti maggiore del 10% nei pazienti in trattamento con romiplostim. Dei casi di progressione di SMD a LMA osservati, i pazienti con SMD classificata RAEB-1 al baseline avevano una piĂ¹ alta probabilitĂ  di progredire a LMA rispetto a SMD a rischio inferiore.

Romiplostim non deve essere impiegato per il trattamento della trombocitopenia da SMD o da qualunque altra causa di trombocitopenia diversa dalla PTI, al di fuori di studi clinici.

Perdita di risposta al romiplostim

La perdita di risposta o l’incapacità di mantenere una risposta piastrinica con romiplostim nel range di dosaggio raccomandato deve spingere ad un accertamento dei fattori causali, compresa un’eventuale immunogenicità (vedere paragrafo 4.8) ed un aumento della reticolina nel midollo osseo (vedere sopra).

Effetti di romiplostim su globuli rossi e bianchi

Alterazioni nei parametri dei globuli rossi (diminuzione) e dei globuli bianchi (aumento) sono state osservate negli studi tossicologici non clinici (ratto e scimmia), così come nei pazienti affetti da PTI. Anemia e leucocitosi concomitanti (entro una finestra di 4 settimane) possono manifestarsi nei pazienti indipendentemente dallo stato di splenectomia, ma sono stati osservati piĂ¹ frequentemente nei pazienti che avevano avuto una precedente splenectomia. Il monitoraggio di questi parametri deve essere considerato nei pazienti in trattamento con romiplostim.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco