Ondexxya: effetti collaterali e controindicazioni
Ondexxya (Andexanet Alfa) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Per pazienti adulti trattati con un inibitore diretto del fattore Xa (FXa) (apixaban o rivaroxaban), quando è richiesta l’inversione della terapia anticoagulante a causa di emorragie potenzialmente fatali o incontrollate.
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Ondexxya ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Ondexxya, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Ondexxya: controindicazioni
IpersensibilitĂ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Allergia nota alle proteine di criceto.
Ondexxya: effetti collaterali
Riassunto del profilo di sicurezza
La sicurezza è stata valutata in studi clinici comprendenti 247 soggetti sani ai quali è stato somministrato un inibitore di FXa e in 352 pazienti inclusi in uno studio di fase IIIb/IV (ANNEXA-4) affetti da emorragie acute maggiori e in trattamento con un inibitore di FXa (prevalentemente apixaban e rivaroxaban).
Negli studi clinici con soggetti sani ai quali sono stati somministrati un inibitore di FXa e successivamente andexanet alfa, non sono state segnalate reazioni avverse gravi o severe. Le reazioni avverse osservate piĂ¹ frequentemente sono state reazioni correlate all’infusione lievi o moderate (vedere tabella 4), comprendenti sintomi quali vampate, sensazione di calore, tosse, disgeusia e dispnea, che si sono manifestati a distanza di pochi minuti o poche ore dall’infusione. Tra i soggetti sani studiati, le donne hanno manifestato piĂ¹ reazioni avverse (soprattutto reazioni correlate all’infusione) rispetto agli uomini.
Negli studi condotti su soggetti sani, sono stati frequentemente osservati aumenti > 2 x LSN del D-dimero e dei frammenti della protrombina F1+2. Tali aumenti si sono mantenuti per un tempo
compreso tra diverse ore e alcuni giorni dalla somministrazione, ma non sono stati segnalati eventi trombotici. Non è nota la rilevanza clinica nella popolazione target (pazienti con emorragia incontrollata o potenzialmente fatale in terapia anticoagulante a causa di un rischio elevato o molto elevato di trombosi).
Tabella delle reazioni avverse
Nella tabella 4 è riportato l’elenco delle reazioni avverse osservate negli studi clinici condotti su soggetti sani trattati con andexanet alfa. Nella seconda colonna è riportato l’elenco delle reazioni avverse osservate nei risultati preliminari dello studio di fase IIIb/IV ANNEXA-4, comprendente 352 pazienti con emorragie acute maggiori trattati con andexanet alfa. Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi (system organ class, SOC) e alla frequenza, secondo le seguenti convenzioni: molto comune (? 1/10), comune (? 1/100, < 1/10), non comune (? 1/1.000, < 1/100), raro (? 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) o non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 4: Elenco delle reazioni avverse in soggetti sani e in pazienti emorragici
Classificazione per sistemi e organi/ Termine preferito | Frequenza nei volontari sani | Frequenza nei pazienti emorragici |
---|---|---|
Disturbi del sistema immunitario | ||
Orticaria | comune | |
Patologie del sistema nervoso | ||
Infarto cerebrale | non comune | |
Accidente cerebrovascolare | non comune | |
Capogiro posturale | comune | |
Cefalea | comune | |
Ictus ischemico | comune |
Classificazione per sistemi e organi/ Termine preferito | Frequenza nei volontari sani | Frequenza nei pazienti emorragici |
---|---|---|
Attacco ischemico transitorio | non comune | |
Patologie cardiache | ||
Infarto miocardico acuto | non comune | |
Arresto cardiaco | non comune | |
Infarto miocardico | non comune | |
Palpitazioni | comune | |
Patologie vascolari | ||
Trombosi venosa profonda | non comune | |
Occlusione dell’arteria iliaca | non comune | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||
Tosse | comune | |
Dispnea | comune | |
Embolia polmonare | non comune | |
Patologie gastrointestinali | ||
Disturbi addominali | comune | |
Dolore addominale | comune | |
Bocca secca | comune | |
Disgeusia | comune | |
Nausea | comune | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | ||
Prurito | comune | |
Prurito generalizzato | comune | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | ||
Mal di schiena | comune | |
Spasmi muscolari | comune | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||
Vampate | molto comune | |
Sensazione di calore | molto comune | |
Fastidio al torace | comune | |
Iperidrosi | comune | |
EstremitĂ fredde | comune | |
Piressia | comune | |
Esami diagnostici | ||
Aumento transitorio del D-dimero e dei frammenti F1+2 | molto comune |
Descrizione di reazioni avverse selezionate
In base ai dati ottenuti da 352 pazienti dello studio di fase IIIb/IV ANNEXA-4 trattati con un inibitore di FXa che hanno manifestato un episodio emorragico acuto maggiore, un paziente ha manifestato una reazione grave o severa correlata all’infusione. Trentasei dei 352 pazienti con follow-up di sicurezza completo a 30 giorni (10,3%) hanno manifestato eventi trombotici, inclusi
tromboembolismo venoso (TEV), infarto miocardico (IM) e ictus. Dieci dei 36 pazienti (27,8%) hanno ripreso la terapia antitrombotica al momento dell’evento e tutti i 36 pazienti erano stati sottoposti a terapia anticoagulante a causa di un’anamnesi di TEV e/o fibrillazione atriale al momento di ricevere andexanet alfa (vedere paragrafì 4.4 e 5.1).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.
Ondexxya: avvertenze per l’uso
Limitazioni d’uso
L’efficacia clinica si basa sull’inversione dell’attività anti-FXa in volontari sani ai quali è stato somministrato apixaban o rivaroxaban. Andexanet alfa non è indicato per il pretrattamento in chirurgia d’urgenza. L’uso per l’inversione di edoxaban o enoxaparina non è raccomandato a causa della mancanza di dati. Andexanet alfa non inverte gli effetti degli inibitori non FXa (vedere paragrafo 5.1).
BenchĂ© la determinazione dell’attivitĂ anti-FXa in situazioni d’emergenza sia sempre piĂ¹ raccomandata, non sono disponibili raccomandazioni per un adattamento della dose di andexanet alfa. Pertanto, il monitoraggio del trattamento deve basarsi principalmente sui parametri clinici indicativi di risposta adeguata (cioè raggiungimento dell’emostasi), perdita di efficacia (cioè nuova emorragia) ed eventi avversi (cioè eventi tromboembolici).
Le raccomandazioni posologiche si basano su modelli di dati ottenuti in volontari sani. La validazione non è ancora avvenuta. I dati ottenuti in pazienti emorragici sono limitati. I dati preliminari suggeriscono un aumento del rischio di trombosi nei pazienti che ricevono la dose superiore di andexanet, che in precedenza hanno ricevuto la dose inferiore dell’inibitore anti-FXa, e nei pazienti trattati con rivaroxaban.
In ANNEXA-4 sono stati inclusi pazienti con emorragia intracranica (intracranial haemorrhage, ICH) (GCS > 7 e volume dell’ematoma < 60 mL). Il trattamento di pazienti con ICH piĂ¹ severa con andexanet alfa non è stato studiato.
Eventi trombotici
Dopo il trattamento con andexanet alfa sono stati segnalati eventi trombotici (vedere paragrafì 4.8 e 5.1). I pazienti in trattamento con un inibitore del FXa hanno patologie di base che li predispongono agli eventi trombotici. L’inversione della terapia con un inibitore del FXa espone i pazienti al rischio trombotico legato alla patologia di base. Inoltre, un effetto protrombotico indipendente di andexanet alfa non puĂ² essere escluso. La durata di questo effetto nei pazienti emorragici non è nota. I parametri di laboratorio, quali l’attivitĂ anti-FXa, il potenziale trombotico endogeno (endogeneous thrombotic potential, ETP) o i marcatori di trombosi potrebbero non essere idonei come riferimento. Per ridurre tale rischio, la ripresa della terapia anticoagulante va presa in considerazione non appena ritenuto opportuno dal punto di vista medico dopo il completamento del trattamento.
Nei volontari sani, dopo la somministrazione di andexanet alfa sono stati osservati aumenti dose- dipendenti dei marcatori della coagulazione F1+2, TAT e D-dimero, ma non sono stati segnalati eventi tromboembolici. Questi marcatori non sono stati determinati nei pazienti arruolati nello studio ANNEXA-4, ma sono stati osservati eventi tromboembolici (vedere paragrafo 5.1). Il monitoraggio dei segni e sintomi di trombosi è quindi fortemente raccomandato.
Uso di andexanet alfa in associazione con altre misure di supporto
Andexanet alfa puĂ² essere usato in associazione con misure di supporto emostatiche standard, che devono essere prese in considerazione se opportuno dal punto di vista medico.
La sicurezza di andexanet alfa non è stata valutata in pazienti che ricevevano concentrati di complesso protrombinico, fattore VIIa ricombinante o sangue intero nei sette giorni precedenti l’evento emorragico, perché sono stati esclusi dagli studi clinici. Il trattamento con fattori procoagulanti (ad es., complesso protrombinico concentrato (prothrombin complex concentrate, PCC) a 3 o
4 fattori/PCC attivato, fattore VIIa ricombinante, plasma fresco congelato) e sangue intero deve essere evitato a meno che non sia assolutamente necessario, a causa della mancanza di dati in combinazione con questi trattamenti.
Reazioni correlate all’infusione
In caso di reazioni correlate all’infusione lievi o moderate, puĂ² essere sufficiente un’attenta sorveglianza. Per i sintomi moderati puĂ² essere presa in considerazione una breve interruzione o il rallentamento dell’infusione, con ripresa dell’infusione dopo la risoluzione dei sintomi. PuĂ² essere somministrata difenidramina.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco