Piperonil: effetti collaterali e controindicazioni

Piperonil: effetti collaterali e controindicazioni

Piperonil (Pipamperone Dicloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Disturbi caratteriali dei bambini, degli anziani con arteriosclerosi cerebrale, dei vasculopatici, degli alcoolisti in trattamento di disassuefazione, degli epilettici, degli psicotici e dei ritardati. Sindromi paranoiche e schizofreniche. Insonnie e disturbi del ritmo sonno-veglia.

Piperonil: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Piperonil ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Piperonil, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Piperonil: controindicazioni

Stati comatosi, pazienti fortemente depressi dall’assunzione di alcool o da altre sostanze attive sul sistema nervoso centrale, depressioni endogene senza agitazione, morbo di Parkinson. Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Astenie, nevrosi e stati spastici dovuti a malattie del sistema nervoso centrale (emiplegia, sclerosi a placche, ecc.).

Gravidanza accertata o presunta, allattamento, bambini nel primo biennio di vita.

Piperonil: effetti collaterali

Fenomeni extrapiramidali:

L’insorgere di reazioni extrapiramidali è proporzionale alla dose, ma varia molto da paziente a paziente.

I sintomi clinici sono:

più comuni: parkinsonismo, bradicinesia, rigidità muscolare, difficoltà nella deambulazione, ridotta espressione facciale, tremore e micrografia;

irrequietezza motoria, distonia, iperreflessia, opistotono, crisi oculogire, acatisia: incapacità di stare seduti.

Una riduzione del dosaggio, se possibile, o l’uso di farmaci anticolinergici contribuiscono a controllare i sintomi.

Discinesia Tardiva:

Come con tutti gli agenti antipsicotici, la discinesia tardiva può manifestarsi in pazienti con terapie a lungo termine o dopo che la terapia è stata sospesa.

La sindrome è principalmente caratterizzata da movimenti ritmici involontari della lingua, faccia, bocca o mandibola e talora anche delle estremità. I sintomi possono persistere e in alcuni pazienti sembrano essere irreversibili. La sindrome può essere mascherata quando il trattamento viene ripreso, quando il dosaggio viene aumentato o quando si passa ad un farmaco antipsicotico diverso. Il trattamento deve essere interrotto prima possibile.

Altri effetti sul SNC:

Questi effetti sono segnalati occasionalmente ed includono: irrequietezza, ansietà, euforia, agitazione, letargia, confusione, vertigini, esacerbazione di sintomi psicotici, depressione, stanchezza, sonnolenza, insonnia, cefalea e crisi epilettiche tipo grande male.

Effetti gastrointestinali:

Sono stati segnalati nausea, vomito, stipsi o diarrea, ipersalivazione, dispepsia e perdita di appetito.

Disturbi endocrini:

Le reazioni ormonali di tutti i farmaci neurolettici antipsicotici comprendono iperprolattinemia, che può causare galattorrea, ginecomastia e oligo- o amenorrea, impotenza, aumento della libido, iperglicemia e ipoglicemia.

Molto raramente, casi di iponatremia.

Effetti cardiovascolari:

Occasionalmente sono stati riportate tachicardia e ipotensione. Sono stati riportati inoltre casi isolati di asistolia.

Vari:

Sono stati occasionalmente riportati casi di lieve e transitoria leucopenia, di leucocitosi, di modesta oligoemia e di tendenza alla linfomonocitosi.

Manifestazioni maculopapulari ed acneiformi, casi di fotosensibilità e di alopecia.

Sono stati riportati isolati casi di anormalità della funzione epatica o epatite colestatica.

Reazioni di ipersensibilità, come eruzione cutanea, rappresentano una eccezione. Sono stati riportati anche isolati casi di sindrome di Stevens Johnson.

Altri effetti collaterali riportati occasionalmente sono: vista offuscata, ritenzione urinaria, bocca arida, sudorazione, edema e temperatura corporea non regolare.

Laringo e broncospasmo, aumento della profondità del respiro.

Piperonil: avvertenze per l’uso

In comune con altri farmaci antipsicotici, il Piperonil è stato associato a casi di sindrome neurolettica maligna (SNM): una rara risposta idiosincratica caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare generalizzata, acinesia, disturbi vegetativi (irregolarità del polso e della pressione arteriosa, sudorazione, tachicardie, aritmie), alterato stato di coscienza che possono progredire fino allo stupore e al coma. L’ipertermia è spesso uno dei primi segnali di questa sindrome. Il trattamento antipsicotico deve essere interrotto immediatamente ed è opportuno iniziare una appropriata terapia di supporto ed un attento monitoraggio (particolare cura deve essere posta nel ridurre l’ipertermia e nel correggere la disidratazione). Qualora venisse ritenuta indispensabile la ripresa del trattamento con antipsicotici, il paziente deve essere attentamente monitorato.

L’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione. Il Piperonil, in particolare, potenzia gli effetti di anestetici ed analgesici e l’azione depressiva sul sistema nervoso centrale dei barbiturici. Esso, tuttavia, non modifica l’azione anticonvulsivante dei barbiturici e degli altri farmaci antiepilettici, le cui dosi pertanto non vanno modificate; è anzi possibile una riduzione della soglia convulsiva. Di conseguenza, deve essere usato con cautela in pazienti epilettici. Se necessario, in questi pazienti deve essere adattata la terapia anticonvulsiva.

Con l’impiego di alcuni neurolettici maggiori, incluso il Piperonil, è stata segnalata la comparsa di casi di broncopolmonite, favoriti probabilmente dalla disidratazione per ridotta sensazione di sete, dalla emoconcentrazione e dalla ridotta ventilazione polmonare; la comparsa di tali sintomi, specie nell’anziano, richiede pronta ed adeguata terapia.

Il Piperonil deve essere somministrato con prudenza ai seguenti tipi di pazienti:

anziani poiché sono particolarmente sensibili, soprattutto riguardo agli effetti extrapiramidali;

pazienti con depressione endogena;

cardiopatici gravi, per possibile transitoria ipotensione arteriosa e/o comparsa di dolore anginoso, (non usare in tal caso adrenalina in quanto il Piperonil può bloccarne l’attività ipertensiva con ulteriore riduzione paradossa della pressione);

in trattamento anticonvulsivante;

con allergie note o con una storia di reazioni allergiche a farmaci, o con affezioni leucopenizzanti;

durante la terapia anticoagulante, per la segnalazione di un caso isolato di interferenza con gli effetti del fenindione;

durante la fase maniacale delle psicosi cicliche, per la possibilità di un rapido cambiamento dell’umore verso la depressione.

In caso di contemporanea terapia antiparkinson, essa deve essere proseguita dopo la sospensione del Piperonil, che ha un più lungo tempo di eliminazione.

Sono stati segnalati rari casi di morte improvvisa e inspiegabile in pazienti psichiatrici cui venivano somministrati farmaci antipsicotici, incluso il Piperonil. La natura dell’evidenza non consente di valutare il ruolo contributivo, se esistente, del farmaco.

Non è adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio / galattosio.

In studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici è stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non è noto. Non può essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Piperonil deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke.

Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco