Zoltar: effetti collaterali e controindicazioni

Zoltar: effetti collaterali e controindicazioni

Zoltar (Parnaparina Sodica) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Profilassi della trombosi venosa profonda (TVP) in chirurgia generale ed ortopedica e nei pazienti a rischio maggiore di TVP.

Trattamento della trombosi venosa profonda.

Zoltar: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Zoltar ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Zoltar, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Zoltar: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, ad altre eparine a basso peso molecolare e/o all’eparina o a sostanze di origine suina, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

L’anestesia loco-regionale per procedure di chirurgia elettiva è controindicata in quei pazienti che ricevono eparina per motivazioni diverse dalla profilassi.

Anamnesi positiva per trombocitopenia con ZOLTAR (vedere anche paragrafo 4.4). Manifestazioni o tendenze emorragiche legate a disturbi dell’emostasi, ad eccezione delle coagulopatie da consumo non legate all’eparina.

Lesioni organiche a rischio di sanguinamento (ulcera peptica, retinopatie, sindrome emorragica). Endocardite infettiva acuta (ad eccezione di quelle relative a protesi meccaniche).

Accidenti cerebrovascolari emorragici. Aneurisma cerebrale

Ipertensione arteriosa grave e non controllata

Nefropatie e pancreopatie gravi, ipertensione arteriosa grave, traumi cranioencefalici gravi nel periodo post-operatorio.

Trattamento concomitante con antagonisti della vitamina K, agenti antiaggreganti (ticlopidina, salicilati o FANS, dipiridamolo, sulfinpirazone).

Zoltar: effetti collaterali

i clinici:

La Tabella 1 descrive le reazioni avverse associate al trattamento con parnaparina durante gli studi clinici.

Le categorie di frequenza sono definite in base alla convenzione seguente: molto comune (<1/10); comune (?1/100, <1/10); non comune (? 1/1.000, <1/100 ); raro (?1/10.000, <1/1.000); molto raro (< 1/10.000).

All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di

gravità.

Tabella 1: Reazioni avverse, evidenziate durante gli studi clinici, suddivise in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA e in base alla frequenza.

Classificazione Comune Non comune Raro Molto raro
sistemico- organica MedDRA
Disturbi del sistema immunitario Reazioni anafilattiche o anafilattoidi
Patologie del Trombocitopenia, a
sistema volte grave (vedere
emolinfopoietico anche 4.4).
Manifestazioni
emorragiche di
entità limitata
?prevalentemente
legate a preesistenti
fattori di rischio,
quali lesioni
organiche con
tendenza
emorragica, oppure
ad effetti iatrogeni
(vedere anche 4.3 e
4.5)?
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Dermatite, eritema, prurito, porpora, rash e orticaria.
Patologie Ematoma, Eritema (con
sistemiche e emorragie, placche), porpora,
condizioni irritazione, necrosi in sede di
relative alla dolore e iniezione
sede di fastidio in
somministrazione sede di
iniezione
Esami diagnostici transaminasi aumentate
Traumatismo, Ematomi
avvelenamento e spinali o
complicazioni da epidurali ?in
procedura associazione
con l’uso
profilattico
dell’eparina
nel corso di
anestesia
spinale o
peridurale o
di puntura
lombare.
Gli ematomi
hanno
causato
diversi gradi
di alterazione
neurologica
compresa
paralisi
prolungata o
permanente
(vedere anche
4.4)?.

Esperienza Post-commercializzazione

Dopo l’immissione in commercio di parnaparina sono state segnalate le reazioni avverse riportate in Tabella 2. La frequenza per queste reazioni non è nota (la frequenza non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili)

Tabella 2: Reazioni avverse evidenziate durante l’esperienza post-marketing, suddivise in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA e con frequenza non nota.

Classificazione sistemico-organica MedDRA Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia
Patologie del sistema nervoso Riduzione del livello di coscienza
Patologie vascolari Trombosi venosa profonda, vampate di calore
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea, epistassi, edema della faringe, emorragia pleurica
Patologie gastrointestinali Dolore addominale, diarrea, edema delle labbra, melena, nausea
Patologie epatobiliari Epatite colestatica, ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Esantema maculo-papulare, prurito generalizzato
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, mialgia
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Metrorragia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla
sede di somministrazione
Astenia

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Zoltar: avvertenze per l’uso

R non va somministrato per via intramuscolare.

Trombocitopenia da eparina

La trombocitopenia è una complicazione ben conosciuta della terapia con eparina e può comparire da 4 a 10 giorni dopo l’inizio del trattamento, ma anche prima in caso di precedente trombocitopenia da eparina. Nel 10 al 20% dei pazienti può comparire precocemente una lieve trombocitopenia (conta piastrinica maggiore di 100,000/mm3), che può restare stabile o regredire, anche se la somministrazione di eparina è continuata.

In alcuni casi si può invece determinare una forma più grave (trombocitopenia da eparina di II tipo), immunomediata caratterizzata dalla formazione di anticorpi contro il complesso eparina-fattore piastrinico 4. In questi pazienti si possono sviluppare nuovi trombi associati con trombocitopenia,

derivanti dall’irreversibile aggregazione di piastrine indotta dall’eparina, la cosiddetta “sindrome del trombo bianco”. Tale processo può portare a gravi complicazioni tromboemboliche come necrosi cutanea, embolia arteriosa delle estremità, infarto miocardico, embolia polmonare, stroke e a volte morte. Perciò, la somministrazione di eparina a basso peso molecolare dovrebbe essere interrotta oltre che per comparsa di piastrinopenia, anche se il paziente sviluppa una nuova trombosi o un peggioramento di una trombosi precedente. La prosecuzione della terapia anticoagulante, per la trombosi causa del trattamento in corso o per una nuova comparsa o peggioramento della stessa, andrebbe intrapresa, dopo sospensione dell’eparina, con un anticoagulante alternativo. E’ rischiosa in questi casi l’immediata introduzione della terapia anticoagulante orale (sono stati descritti casi di peggioramento della trombosi).

Quindi una trombocitopenia di qualunque natura deve essere attentamente monitorata. Se la conta piastrinica scende al di sotto di 100,000/mm3, o se si verifica trombosi ricorrente, l’eparina a basso peso molecolare deve essere sospesa.

Una conta piastrinica andrebbe valutata prima del trattamento e di seguito due volte alla settimana per il primo mese in caso di somministrazioni protratte.

In caso di insorgenza di trombocitopenia con eparina classica, cioè non frazionata, la sostituzione con un’eparina a basso peso molecolare è una possibile soluzione.

In questo caso è necessaria una sorveglianza quotidiana del numero delle piastrine ed il trattamento dovrà essere interrotto appena possibile; infatti sono state riportate osservazioni del mantenimento della trombocitopenia iniziale anche con eparina a basso peso molecolare (vedì sopra).

Nei pazienti sottoposti ad anestesia spinale o peridurale, ad analgesia epidurale o a puntura lombare, la profilassi con basse dosi di eparina a basso peso molecolare può essere raramente associata con ematomi spinali o epidurali che possono portare a paralisi di durata prolungata o permanente. Il rischio è aumentato dall’uso di cateteri peridurali a permanenza per infusione continua, dall’assunzione concomitante di farmaci che influenzano l’emostasi come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), gli inibitori dell’aggregazione piastrinica o gli anticoagulanti, da traumi o da punture spinali ripetute, dalla presenza di un sottostante disturbo della emostasi e dalla età avanzata. La presenza di uno o più di questi fattori di rischio dovrà essere attentamente valutata prima di procedere a questo tipo di anestesia/analgesia, in corso di profilassi con eparine a basso peso molecolare.

Di regola l’inserimento del catetere spinale deve essere effettuato dopo almeno 8-12 ore dall’ultima somministrazione di eparina a basso peso molecolare a dosi profilattiche. Dosi successive non dovrebbero essere somministrate prima che siano trascorse almeno 2-4 ore dall’inserimento o dalla rimozione del catetere, ovvero ulteriormente ritardate o non somministrate nel caso di aspirato emorragico durante il posizionamento iniziale dell’ago spinale o epidurale. La rimozione di un catetere epidurale “a permanenza” dovrebbe essere fatta alla massima distanza possibile dalla ultima dose eparinica profilattica (8-12 ore circa) eseguita in corso di anestesia.

Qualora si decida di somministrare eparina a basso peso molecolare prima o dopo di un’anestesia peridurale o spinale, si deve prestare estrema attenzione e praticare un frequente monitoraggio per individuare segni e sintomi di alterazioni neurologiche come: dolore lombare, deficit sensoriale e motorio (intorpidimento e debolezza degli arti inferiori), alterazioni della funzione vescicale o intestinale. Il personale infermieristico dovrebbe essere istruito ad individuare questi segni e sintomi. I pazienti dovrebbero essere istruiti ad informare immediatamente il personale medico o infermieristico se si verifica uno qualsiasi dei suddetti sintomi.

Se si sospettano segni o sintomi di ematoma epidurale o spinale, deve essere formulata una diagnosi immediata ed iniziato un trattamento che comprenda la decompressione del midollo spinale.

Rischio di emorragia

Si raccomanda cautela in presenza di trombocitopenia ed alterazioni piastriniche, di grave insufficienza epatica e renale, di ipertensione non controllata, di retinopatia ipertensiva o diabetica.

Si raccomanda cautela anche nel trattamento con alte dosi di ZOLTAR in pazienti operati di recente e in altri casi ad alto rischio emorragico.

L’eparina può sopprimere la secrezione surrenale di aldosterone causando iperkaliemia, particolarmente in pazienti con diabete mellito, insufficienza renale cronica, acidosi metabolica preesistente, con alti livelli plasmatici di potassio, o che assumono farmaci risparmiatori di potassio.

Il rischio di iperkaliemia aumenta secondo la durata della terapia, ma è di solito reversibile. Nei pazienti

a rischio occorre valutare i livelli plasmatici di potassio prima di iniziare la terapia con eparina e successivamente monitorarli con regolarità, in particolare se il trattamento si prolunga oltre i 7 giorni.

Trattamento: da usare con precauzione in caso di insufficienza epatica, insufficienza renale, ipertensione arteriosa, anamnesi di ulcera gastrointestinale o di tutte le altre lesioni organiche suscettibili di sanguinamento, o di malattie vascolari della corioretina.

Da usare con precauzione nel periodo post-operatorio a seguito di chirurgia cerebrale o del midollo spinale.

Intercambiabilità con altri anticoagulanti

L’attività biologica delle diverse eparine a basso peso molecolare, non frazionate o i polisaccaridi sintetici non può essere espressa in test che permettono la comparazione fra le singole dosi tra le diverse preparazioni. Perciò è importante che siano rispettate le condizioni d’uso del prodotto.

La parnaparina non può essere usata in modo intercambiabile (unità per unità) con eparina non frazionata, con altre eparine a basso peso molecolare o con polisaccaridi sintetici. Questi medicinali sono diversi tra loro per quanto riguarda le materie prime impiegate, il processo di produzione, e le proprietà fisico-chimiche, biologiche e cliniche, che comportano a loro volta differenze di identità biochimica, dosaggio e conseguentemente efficacia e sicurezza clinica. Ciascuno di questi farmaci ha le proprie specifiche istruzioni per l’uso.

Si raccomanda pertanto di non passare da un marchio all’altro durante il trattamento.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco