Anafranil: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Anafranil (Clomipramina Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Anafranil (Clomipramina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Stati depressivi di varia eziologia e sintomatologia: endogeni, reattivi, neurotici, organici, mascherati, e forme involutive di depressione; depressione associata a schizofrenia e disturbi della personalità; sindromi depressive da presenilità o senilità, da stati dolorosi cronici e da disturbi somatici cronici.

Altre indicazioni: sindromi ossessivo-compulsive, fobie, attacchi di panico e stati dolorosi cronici.

Anafranil: come funziona?

Ma come funziona Anafranil? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Anafranil

Categoria farmaco terapeutica:

Antidepressivo triciclico. Inibitore del reuptake della noradrenalina e (preferenzialmente) della serotonina. Codice ATC: N06A A04.

Le proprietà antidepressive di Anafranil sono probabilmente dovute alla sua capacità di inibire il reuptake neuronale della noradrenalina (NA) e serotonina (5-HT) rilasciate nello spazio sinaptico; l’inibizione del reuptake della 5-HT sembra però essere la componente predominante della sua attività.

L’ampio spettro farmacologico di Anafranil comprende proprietà ?1-adrenolitiche, anticolinergiche, antistaminiche e antiserotoninergiche (blocco dei recettori 5-HT).

Anafranil agisce sulla sindrome depressiva in toto, inclusi aspetti particolari quali rallentamento

psicomotorio, umore depresso e ansia. La risposta clinica di solito si manifesta dopo 2-3 settimane di trattamento.

Anafranil inoltre esercita un effetto specifico, distinto da quello antidepressivo, nelle sindromi ossessivo-compulsive. Negli stati dolorosi cronici dipendenti o meno da cause somatiche, il farmaco agisce probabilmente facilitando la trasmissione nervosa serotoninergica e noradrenergica.


Anafranil: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Anafranil, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Anafranil

Assorbimento

La clomipramina somministrata per via orale è completamente assorbita dal tratto gastrointestinale.

Dopo somministrazione orale, la biodisponibilità della clomipramina immodificata è ridotta del 50% dal metabolismo di primo passaggio epatico, che la trasforma nel metabolita attivo N- desmetilclomipramina. L’assunzione di cibo non altera in modo significativo la biodisponibilità di clomipramina: è possibile un leggero ritardo nell’inizio dell’assorbimento e quindi un ritardo nel raggiungimento del picco plasmatico. L’assorbimento delle compresse rivestite e delle compresse a rilascio prolungato è equivalente.

Durante la somministrazione orale di dosi giornaliere costanti di Anafranil, le concentrazioni plasmatiche allo steady-state mostrano una grande variabilità tra paziente e paziente. La dose di 75 mg giornalieri, suddivisi in 3 somministrazioni da 25 mg o una compressa a rilascio prolungato da 75 mg una volta al giorno, produce concentrazioni allo steady-state comprese tra 20 e 175 ng/ml.

Le concentrazioni allo steady-state della desmetilclomipramina, metabolita attivo, seguono un andamento simile; tuttavia, esse hanno valori 40-85% più alti di quelli della clomipramina alla dose di 75 mg al giorno.

Dopo somministrazioni ripetute endovena o intramuscolo di 50-150 mg giornalieri di Anafranil, le concentrazioni plasmatiche allo steady-state sono raggiunte nella seconda settimana di trattamento. Queste variano da < 15 a 447 ng/ml per la clomipramina immodificata e da < 15 a 669 ng/ml per il metabolita attivo, la desmetilclomipramina.

Distribuzione

La clomipramina è legata alle proteine plasmatiche per il 97,6%.

Il volume apparente di distribuzione è circa 12-17 l/kg di peso corporeo.

Le concentrazioni nel liquido cerebrospinale sono circa il 2% di quelle nel plasma.

La clomipramina si ritrova nel latte materno in concentrazioni simili a quelle plasmatiche.

Biotrasformazione

Eliminazione

La clomipramina e la desmetilclomipramina sono eliminate dal plasma con una emivita rispettivamente di 21 ore (range: 12-36 ore) e 36 ore.

Dopo somministrazione intramuscolare o endovenosa l’emivita plasmatica è risultata rispettivamente 25 ore (range 20-40 ore) e 18 ore.

Circa 2/3 di una singola dose di clomipramina vengono escreti in forma di coniugati idrosolubili nell’urina e circa 1/3 nelle feci. La quantità di clomipramina immodificata e di desmetilclomipramina escreti nell’urina ammonta rispettivamente a circa il 2% e 0,5% della dose somministrata.

Popolazioni particolari di pazienti

Nei pazienti anziani le concentrazioni plasmatiche di clomipramina risultano più elevate rispetto ai pazienti più giovani, in quanto hanno una più bassa clearance plasmatica.

Non sono disponibili dati riguardanti la farmacocinetica di clomipramina nei casi di insufficienza renale o epatica.


Anafranil: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Anafranil agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Anafranil è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Anafranil: dati sulla sicurezza

Anafranil non risulta avere, dai dati sperimentali disponibili, alcun effetto mutageno, carcinogenico o teratogenico.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Anafranil: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Anafranil

Anafranil: interazioni

– Inibitori delle monoaminossidasi

Alcuni dati indicano che gli antidepressivi triciclici possono essere somministrati soltanto 24 ore dopo la somministrazione di un inibitore reversibile della MAO di tipo A, quale ad esempio la

moclobemide; tuttavia l’intervallo di wash-out di 2 settimane va in ogni caso osservato se l’inibitore delle MAO-A viene somministrato dopo un trattamento con un antidepressivo triciclico .

Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs)

I livelli serici di clomipramina allo steady-state aumentano di circa 4 volte in seguito a somministrazione concomitante di fluvoxamina (l’N-desmetilclomipramina diminuisce di circa 2 volte).

Agenti serotoninergici

La sindrome serotoninergica può comparire quando la clomipramina viene somministrata in concomitanza con farmaci serotoninergici quali inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina, antidepressivi triciclici e litio. E’ consigliabile un periodo di “washout” di 2-3 settimane prima e dopo il trattamento con fluoxetina.

Diuretici

La somministrazione di diuretici può indurre ipokaliemia, che a sua volta aumenta il rischio di prolungamento del QTc e di aritmie tipo “Torsione di Punta”. L’ipokaliema deve essere quindi adeguatamente trattata prima di iniziare il trattamento con Anafranil (vedere par. 4.2 e 4.4).

Sostanze ad azione depressiva sul SNC

Gli antidepressivi triciclici possono accentuare l’azione dell’alcool e di altri farmaci ad azione depressiva sul SNC come gli ipnotici, i sedativi, gli ansiolitici e gli anestetici.

Neurolettici

La somministrazione contemporanea di neurolettici e antidepressivi triciclici può indurre un aumento della concentrazione plasmatica di questi ultimi, un abbassamento della soglia convulsiva e l’insorgenza di crisi convulsive. La somministrazione contemporanea di tioridazina può indurre gravi aritmie cardiache.

Bloccanti dei neuroni adrenergici

Gli antidepressivi triciclici bloccano il recupero sinaptico della guanetidina e di altri ipotensivi con analogo meccanismo di azione, riducendone l’attività terapeutica. Pertanto si consiglia di somministrare ai pazienti che necessitano di un trattamento antipertensivo farmaci con differente meccanismo d’azione (es. diuretici, vasodilatatori o ?-bloccanti).

Anticoagulanti:

Gli antidepressivi triciclici, inibendo il metabolismo epatico dei farmaci cumarinici (es. warfarin), possono aumentare l’effetto anticoagulante. Si consiglia pertanto un attento monitoraggio dei livelli plasmatici di protrombina.

Farmaci anticolinergici

Richiede attenzione l’impiego di farmaci parasimpaticolitici (es. fenotiazine, farmaci utilizzati nella terapia del morbo di Parkinson, antistaminici, atropina, biperidene) in quanto gli antidepressivi triciclici possono potenziarne gli effetti a livello dell’ occhio, del Sistema Nervoso Centrale, intestino e vescica.

Farmaci simpaticomimetici

Durante il trattamento con clomipramina non debbono, in generale, essere somministrati farmaci simpaticomimetici (es. adrenalina, noradrenalina, isoprenalina, efedrina, fenilefrina) i cui effetti, specie quelli sul cuore e sul circolo, possono essere sensibilmente accentuati.

L’associazione con L-dopa facilita la comparsa di ipotensione e di aritmie cardiache.

Dovrà, inoltre, essere evitato l’uso di decongestionanti nasali e prodotti usati nella cura dell’asma e delle pollinosi, contenenti sostanze simpaticomimetiche.

– Antipertensivi

L’associazione di antidepressivi triciclici con antipertensivi può provocare ipotensione ortostatica (effetto additivo).

Antiaritmici

Induttori degli enzimi epatici

Inibitori degli enzimi epatici

Il metilfenidato può aumentare le concentrazioni degli antidepressivi triciclici potenzialmente tramite l’inibizione del loro metabolismo e può essere necessaria una riduzione della dose degli antidepressivi triciclici.

Varie fenotiazine, l’aloperidolo e la cimetidina possono ritardare l’eliminazione di clomipramina aumentandone la concentrazione ematica.

Estrogeni

E’ stato riscontrato che la somministrazione contemporanea di estrogeni può provocare in alcuni casi un effetto paradosso di riduzione dell’efficacia e nello stesso tempo di aumento della tossicità di Anafranil

– Competizione con le proteine plasmatiche

Il legame della clomipramina con le proteine del plasma può essere ridotto per competizione da fenitoina, fenilbutazone, acido acetilsalicilico, scopolamina e fenotiazine.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti di ANAFRANIL

ANAFRANIL 10 mg compresse rivestite e ANAFRANIL 25 mg compresse rivestite contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

ANAFRANIL 10 mg compresse rivestite contiene saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.


Anafranil: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Anafranil: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

I pazienti che assumono Anafranil devono essere avvertiti sulla possibile comparsa di visione offuscata, sonnolenza ed altri disturbi del Sistema Nervoso Centrale (vedere paragrafo 4.8). In tali casi, essi non devono guidare, utilizzare macchinari o svolgere lavori che richiedono un perfetto stato di vigilanza.

I pazienti devono inoltre essere avvertiti che l’assunzione di bevande alcoliche o di altri farmaci può potenziare questi effetti (vedere par. 4.5).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco