Bezalip: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Bezalip (Bezafibrato): sicurezza e modo d’azione

Bezalip (Bezafibrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Bezalip è indicato in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti non farmacologici (ad es. esercizio fisico, riduzione ponderale) per:

Trattamento dell’ipertrigliceridemia grave con o senza bassi livelli di colesterolo HDL.

Iperlipidemia mista, quando una statina è controindicata o non tollerata.

Bezalip: come funziona?

Ma come funziona Bezalip? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Bezalip

Categoria farmacoterapeutica: sostanza ipolipemizzante, codice ATC: C10AB02

Il bezafibrato riduce i lipidi ematici elevati (trigliceridi e colesterolo). Il trattamento con il bezafibrato riduce le VLDL e le LDL elevate mentre incrementa i livelli delle HDL. Il bezafibrato incrementa l’attività delle lipasi dei trigliceridi (lipoproteinlipasi e lipoproteinlipasi epatica) coinvolte nel catabolismo delle lipoproteine ricche di trigliceridi. Nel corso della degradazione intensificata delle lipoproteine ricche di trigliceridi (chilomicroni, VLDL), si ottiene la formazione di alcuni precursori delle HDL, il che spiega l’aumento delle HDL. Il bezafibrato riduce inoltre la biosintesi del colesterolo, stimolando contemporaneamente il catabolismo delle lipoproteine mediato dal recettore delle LDL.

Insieme ai lipidi, all’abitudine al fumo e all’ipertensione, un elevato livello di fibrinogeno sembra essere un importante fattore di rischio nello sviluppo dell’ateroma. Il fibrinogeno gioca un ruolo importante nella viscosità, e dunque nel flusso ematico, nonché, a quanto pare, nello sviluppo del trombo e nella capacità di lisi.

Il bezafibrato agisce sui fattori trombogenici. È possibile ottenere una riduzione significativa dei livelli plasmatici di fibrinogeno quando questi siano elevati. Ciò può determinare, tra l’altro, una riduzione della viscosità del sangue e del plasma. È stata anche osservata l’inibizione dell’aggregazione piastrinica.

In pazienti diabetici è stata segnalata una riduzione della glicemia dovuta a un incremento della tolleranza al glucosio. Negli stessi pazienti il bezafibrato ha ridotto la concentrazione degli acidi grassi liberi, a digiuno e in fase postprandiale.

Esistono evidenze del fatto che il trattamento con fibrati può ridurre gli eventi legati a patologie coronariche, ma non è stato dimostrato che i fibrati riducano la mortalità per tutte le cause nella prevenzione primaria o secondaria di malattia cardiovascolare.


Bezalip: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Bezalip, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Bezalip

Assorbimento

Il bezafibrato nella formulazione a rilascio immediato (200 mg) viene assorbito rapidamente e quasi completamente. Dopo 1-2 ore dalla

somministrazione di una singola dose da 200 mg in volontari sani si ottiene un picco di concentrazione plasmatica di circa 8 mg/l.

Distribuzione

Il 94-96 % del bezafibrato è legato alle proteine sieriche e il volume apparente di distribuzione è di circa 17 1.

Metabolismo

Il 50% della dose di bezafibrato somministrata si ritrova nelle urine come farmaco immodificato e il 20% sotto forma di glucuronidi.

Eliminazione

L’eliminazione è rapida, l’escrezione quasi esclusivamente renale. Entro

48 ore, il 95% dell’attività del farmaco marcato con 14C si ritrova nelle urine e il 3% nelle feci. Il 50% della dose somministrata si ritrova nelle urine come farmaco immodificato e il 20 % sotto forma di glucuronidi. La clearance renale è compresa fra 3,4 e 6,0 l/h.

L’emivita di eliminazione del bezafibrato è di 1-2 ore.

Farmacocinetica in speciali gruppi di pazienti

Studi di farmacocinetica negli anziani indicano un possibile rallentamento dell’eliminazione in presenza di una compromissione della funzione epatica. L’epatopatia (con l’eccezione della steatosi) è una controindicazione all’uso del bezafibrato (vedere 4.3).

Nei pazienti anziani si osserva una riduzione fisiologica della funzionalità renale correlata all’età. È necessario regolare la posologia del bezafibrato sulla base dei valori della creatininemia e della clearance della creatinina. Nei pazienti anziani non va usato il bezafibrato retard, dal momento che dopo i 70 anni la clearance della creatinina è solitamente inferiore a 60 ml/min.

Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale si riduce l’eliminazione del bezafibrato ed è quindi necessario correggere la posologia per evitare l’accumulo del farmaco e gli effetti tossici.

Non sorprende la correlazione tra clearance della creatinina ed emivita di eliminazione del bezafibrato; con la riduzione della clearance della creatinina l’emivita di eliminazione aumenta.

A causa del suo elevato legame con le proteine non è possibile dializzare il bezafibrato (filtro al cuprofano). Nei pazienti in dialisi l’uso del bezafibrato è controindicato.


Bezalip: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Bezalip agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Bezalip è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Bezalip: dati sulla sicurezza

I risultati degli studi preclinici di farmacologia, tossicità a dosi ripetute, genotossicità potenziale cancerogeno e tossicità riproduttiva non hanno evidenziato rilevanze sull’uso terapeutico nell’uomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Bezalip: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Bezalip

Bezalip: interazioni

Quando il bezafibrato viene utilizzato contemporaneamente ad altri farmaci o sostanze si deve tenere conto delle seguenti interazioni: il bezafibrato può incrementare l’attività degli anticoagulanti di tipo

cumarinico. Di conseguenza, all’inizio del trattamento con bezafibrato si deve ridurre del 30 – 50 % la dose dell’anticoagulante, che va poi aggiustata in base ai parametri della coagulazione.

il bezafibrato può aumentare l’attività delle sulfaniluree e dell’insulina a causa di una migliore utilizzazione del glucosio, con una simultanea riduzione del bisogno di insulina.

in casi isolati, in pazienti sottoposti a trapianto d’organo che assumevano un trattamento immunosoppressivo concomitante al bezafibrato, è stata segnalata una compromissione, pronunciata anche se reversibile, della funzionalità renale (accompagnata da un corrispondente aumento del livello della creatininemia). Pertanto in questi pazienti è necessario un attento monitoraggio della funzionalità renale e, in caso di variazioni significative dei parametri di laboratorio, se necessario si deve sospendere il bezafibrato.

quando il bezafibrato viene utilizzato in concomitanza con le resine a scambio anionico (per esempio la colestiramina) si deve assicurare un intervallo di almeno 2 ore tra le somministrazioni dei due farmaci a causa della compromissione dell’assorbimento del bezafibrato.

Insieme al bezafibrato non si devono somministrare la perexilina idrogeno maleato o gli inibitori delle MAO (potenzialmente epatotossici) l’interazione tra gli inibitori dell’HMG-CoA reduttasi (statine) e i fibrati può essere di natura e intensità variabili a seconda dei farmaci somministrati.

L’interazione di tipo farmacodinamico tra queste due classi di farmaci può aumentare il rischio di miopatia (vedere 4.3).


Bezalip: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Bezalip: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Dal momento che il farmaco può occasionalmente provocare vertigini e sonnolenza, i pazienti devono essere informati che occorre una certa cautela nel fare uso di macchinari, incluso la guida di veicoli.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco