Daklinza: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister (Daclatasvir Dicloridrato): sicurezza e modo d’azione

Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister (Daclatasvir Dicloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Daklinza è indicato in associazione con altri medicinali per il trattamento dell’infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) negli adulti (vedere paragrafì 4.2, 4.4 e 5.1).

Per l’attività specifica verso il genotipo HCV, vedere paragrafi 4.4 e 5.1.

Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister: come funziona?

Ma come funziona Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister

Categoria farmacoterapeutica: antivirali ad azione diretta, codice ATC: J05AX14 Meccanismo d’azione

Daclatasvir è un inibitore della proteina non strutturale 5A (NS5A), una proteina multifunzionale che è

componente essenziale del complesso di replicazione di HCV. Daclatasvir inibisce sia la replicazione dell’RNA virale sia l’assemblaggio dei virioni.

Attività antivirale in coltura cellulare

Daclatasvir è un inibitore della replicazione dei genotipi 1a e 1b di HCV nei saggi di repliconi in cellula con valori di concentrazione efficace (riduzione del 50%, EC50) di 0,003-0,050 e 0,001- 0,009 nM, rispettivamente, in funzione della metodica del saggio. I valori di EC50 di daclatasvir nel sistema di repliconi sono stati 0,003-1,25 nM per i genotipi 3a, 4a, 5a e 6a, di 0,034-19 nM per il genotipo 2a e di 0,020 nM per il virus infettante con genotipo 2a (JFH-1).

Daclatasvir ha mostrato interazioni da additive a sinergiche con interferone alfa, con gli PI della proteina non strutturale 3 di HCV (NS3), con gli inibitori non-nucleosidici della proteina non strutturale 5B di HCV (NS5B) e con gli analoghi nucleosidici di NS5B di HCV negli studi di associazione condotti utilizzando il sistema di repliconi di HCV in cellula. Non è stato osservato antagonismo dell’attività antivirale.

Non è stata osservata attività antivirale clinicamente significativa contro una varietà di virus ad RNA e DNA, incluso HIV, a conferma che daclatasvir, che inibisce un target HCV-specifico, è altamente selettivo per HCV.

Resistenza in coltura cellulare

Sostituzioni che conferiscono resistenza a daclatasvir nei genotipi 1-4 sono state osservate nella regione N-terminale di 100 amminoacidi di NS5A in un sistema di repliconi in cellula. L31V e Y93H sono state sostituzioni di resistenza osservate frequentemente nel genotipo 1b, mentre M28T, L31V/M, Q30E/H/R e Y93C/H/N sono state sostituzioni di resistenza osservate frequentemente nel genotipo 1a. Tali sostituzioni hanno conferito un basso livello di resistenza (EC50 <1 nM) per il genotipo 1b e livelli di resistenza più alti per il genotipo 1a (EC50 fino a 350 nM). Le varianti più resistenti con la sostituzione di un singolo amminoacido nel genotipo 2a e nel genotipo 3a sono state F28S (EC50 >300 nM) e Y93H (EC50 >1.000 nM), rispettivamente. Nel genotipo 4, sono state selezionate frequentemente sostituzioni di aminoacidi in posizione 30 e 93 (EC50 < 16 nM).

Resistenza crociata

I repliconi di HCV che esprimono le sostituzioni di resistenza associate a daclatasvir sono rimasti pienamente sensibili ad interferone alfa e ad altri agenti anti-HCV con meccanismi d’azione diversi, quali inibitori della proteasi NS3 e inibitori (nucleosidici e non-nucleosidici) della polimerasi NS5B.

Efficacia e sicurezza clinica

Nella maggior parte degli studi clinici di daclatasvir in associazione con sofosbuvir o con peginterferone alfa e ribavirina, i valori plasmatici di HCV RNA sono stati misurati utilizzando il test COBAS Taqman HCV (versione 2.0), utilizzato con High Pure System, con un limite inferiore di quantificazione (LLOQ) di 25 UI/mL. I valori di HCV RNA nello studio ALLY-3C (AI444379) sono stati misurati utilizzando il test Roche COBAS® AmpliPrep/COBAS® TaqMan® HCV

(versione 2.0), con un LLOQ di 15 IU/mL. La SVR è stata l’endpoint primario per determinare il tasso di cura di HCV, ed è stata definita come HCV RNA inferiore a LLOQ a 12 settimane dopo la fine del trattamento (SVR12) per gli studi AI444040, ALLY-1 (AI444215), ALLY2 (AI444216), ALLY-3 (AI444218), ALLY-3C (AI444379), AI444042 e AI444043, e come HCV RNA non rilevabile a

24 settimane dopo la fine del trattamento (SVR24) per lo studio AI444010.

Daclatasvir in associazione a sofosbuvir

L’efficacia e la sicurezza di daclatasvir 60 mg una volta al giorno in associazione a sofosbuvir 400 mg una volta al giorno nel trattamento di pazienti con infezione cronica da HCV sono state valutate in cinque studi in aperto (AI444040, ALLY-1, ALLY2, ALLY3, e ALLY-3C).

Nello studio AI444040, 211 adulti con infezione da HCV genotipo 1, 2 o 3 e senza cirrosi hanno ricevuto daclatasvir e sofosbuvir, con o senza ribavirina. Tra i 167 pazienti con infezione da HCV genotipo 1, 126 erano naïve al trattamento e 41 avevano fallito precedente terapia con un regime contenente un PI (boceprevir o telaprevir). Tutti i 44 pazienti con infezione da HCV genotipo 2 (n=26) o 3 (n=18) erano naïve al trattamento. La durata del trattamento è stata 12 settimane per 82 pazienti con HCV genotipo 1 naïve al trattamento, e 24 settimane per tutti gli altri pazienti dello studio. I 211 pazienti avevano una età media di 54 anni (intervallo: da 20 a 70); 83% erano bianchi; 12% neri/afro- americani; 2% asiatici; 20% ispanici o latini. Il punteggio medio del FibroTest (un saggio diagnostico non invasivo convalidato) era 0,460 (intervallo: da 0,03 a 0,89). La conversione del punteggio del FibroTest al corrispondente punteggio METAVIR indica che il 35% di tutti i pazienti (49% dei pazienti con precedente fallimento con PI, 30% dei pazienti con genotipo 2 o 3) aveva fibrosi

epatica ?F3. Gran parte dei pazienti (71%, incluso il 98% dei pazienti con precedente fallimento con PI) aveva genotipi IL-28B rs12979860 non-CC.

La SVR12 è stata raggiunta dal 99% dei pazienti con HCV genotipo 1, 96% di quelli con genotipo 2 e 89% di quelli con genotipo 3 (vedere Tabelle 6 e 7). La risposta è stata rapida (la carica virale alla Settimana 4 ha mostrato che oltre il 97% dei pazienti aveva risposto alla terapia) e non è stata influenzata dal sottotipo HCV (1a/1b), dal genotipo IL28B o dall’uso di ribavirina. Nei pazienti naïve al trattamento con i risultati di HCV RNA ad entrambe le Settimane 12 e 24 di follow-up, la concordanza tra SVR12 e SVR24 è stata 99,5%, indipendentemente dalla durata del trattamento.

I pazienti naïve al trattamento con HCV genotipo 1 che avevano ricevuto 12 settimane di trattamento hanno avuto una risposta simile a quelli trattati per 24 settimane (Tabella 6).

Tabella 6: Risultati del trattamento, daclatasvir in associazione a sofosbuvir, HCV genotipo 1 nello Studio AI444040

Naïve al trattamento Precedenti fallimenti con telaprevir o boceprevir

Fine trattamento

daclatasvir

+ sofosbuvir N=70

daclatasvir

+ sofosbuvir

+ ribavirina N=56

Tutti N=126

daclatasvir

+ sofosbuvir N=21

daclatasvir

+ sofosbuvir

+ ribavirina N=20

Tutti N=41

HCV RNA non rilevabile

70 (100%) 56 (100%) 126 (100%) 19 (91%) 19 (95%) 38 (93%)

Tabella 6: Risultati del trattamento, daclatasvir in associazione a sofosbuvir, HCV genotipo 1 nello Studio AI444040

Naïve al trattamento Precedenti fallimenti con telaprevir o boceprevir

daclatasvir

+ sofosbuvir N=70

daclatasvir

+ sofosbuvir

+ ribavirina N=56

Tutti N=126

daclatasvir

+ sofosbuvir N=21

daclatasvir

+ sofosbuvir

+ ribavirina N=20

Tutti N=41

SVR12

(complessiva)*

70 (100%) 55 (98%)* 125 (99%)* 21 (100%) 20 (100%) 41 (100%)

trattamento (100%) 40/41 (98%) 81/82 (99%
24 settimane di 29/29 15/15 44/44
trattamento (100%) (100%) (100%)

12 settimane di

? F3 fibrosi epatica

41/41 )

— — 41/41 (100%)

— — —

21 (100%) 20 (100%) 41 (100%)

20/20 (100%)

* Pazienti con dati mancanti alla Settimana 12 di follow-up sono stati considerati responders se il loro successivo valore disponibile di HCV RNA era <LLOQ. Un paziente naïve al trattamento aveva dati mancanti ad entrambe le Settimane 12 e 24 post-trattamento.

Tabella 7: Risultati del trattamento, daclatasvir in associazione a sofosbuvir per 24 settimane, pazienti naïve al trattamento con HCV genotipo 2 o 3 nello Studio AI444040

Genotipo 2 Genotipo 3

Fine trattamento

daclatasvir

+ sofosbuvir N=17

daclatasvir

+ sofosbuvir

+ ribavirina N=9

Tutti Genotipo 2

N=26

daclatasvir

+ sofosbuvir N=13

daclatasvir

+ sofosbuvir

+ ribavirina N=5

Tutti Genotipo 3

N=18

HCV RNA non 17 (100%)
rilevabile
9 (100%) 26 (100%) 11 (85%) 5 (100%) 16 (89%)
SVR12* 17 (100%) 8 (89%)* 25 (96%)* 11 (85%) 5 (100%) 16 (89%)
? F3 fibrosi epatica 8/8 (100%) 5/5 (100%)
Fallimento virologico
Breakthrough 0 0 0 1 (8%) 0 1 (6%)
Recidiva** 0 0 0 1/11 (9%) 0 1/16 (6%)

virologico**

* Pazienti con dati mancanti alla Settimana 12 di follow-up sono stati considerati responders se il loro successivo valore disponibile di HCV RNA era <LLOQ. Un paziente con infezione da HCV genotipo 2 aveva dati mancanti ad entrambe le Settimane 12 e 24 post-trattamento.

** Il paziente con breakthrough virologico rispondeva alla definizione originale del protocollo di

HCV RNA <LLOQ confermato, rilevabile alla Settimana 8 di trattamento. La recidiva è stata definita come HCV RNA ?LLOQ durante il follow-up dopo HCV RNA <LLOQ alla fine del trattamento. La recidiva include le osservazioni fino alla Settimana 24 di follow-up.

Cirrosi avanzata e post trapianto di fegato (ALLY-1)

Nello studio ALLY-1, il regime di daclatasvir, sofosfuvir e ribavirina, somministrati per 12 settimane, è stato studiato in 113 adulti con epatite C cronica e cirrosi Child-Pugh A, B o C (n=60) oppure recidiva di HCV in seguito a trapianto di fegato (n=53). Erano eleggibili all’arruolamento i pazienti con infezione HCV genotipo 1, 2, 3, 4, 5 o 6. I pazienti sono stati trattati con daclatasvir 60 mg una volta al giorno, sofosbuvir 400 mg una volta al giorno, e ribavirina (dose iniziale 600 mg) per

12 settimane e sono stati monitorati per 24 settimane dopo il trattamento. Nella Tabella 8 sono riassunte le caratteristiche demografiche dei pazienti e della malattia principale.

Tabella 8: Caratteristiche demografiche e della malattia principale nello studio ALLY-1

Coorte con cirrosi Post-Trapianto di Fegato
N = 60 N = 53
Età (anni): mediana 58 (19-75) 59 (22-82)
(intervallo)
Razza: Bianca 57 (95%) 51 (96%)
Nera/Africana 3 (5%) 1 (2%)
Americana
Altro 0 1 (2%)
Genotipo HCV: 1a 34 (57%) 31 (58%)
1b 11 (18%) 10 (19%)
2 5 (8%) 0
3 6 (10%) 11 (21%)
4 4 (7%) 0
6 0 1 (2%)
Stadio di fibrosi
F0 0 6 (11%)
F1 1 (2%) 10 (19%)
F2 3 (5%) 7 (13%)
F3 8 (13%) 13 (25%)
F4 48 (80%) 16 (30%)
Non riportato 0 1 (2%)
Classi CP NR
CP A 12 (20%)
CP B 32 (53%)
CP C 16 (27%)
Punteggio MELD NR
medio 13,3
mediana 13,0
Q1, Q3 10, 16
Min, Mass 8, 27

NR: Non rilevato

SVR12 è stata raggiunta dall’83% (50/60) dei pazienti nella coorte con cirrosi, con una differenza marcata tra i pazienti con Child-Pugh A o B (92-94%) rispetto a quelli con Child-Pugh C e dal 94% dei pazienti della coorte post trapianto di fegato (Tabella 9). I tassi di SVR erano confrontabili indipendentemente da età, razza, sesso, stato dell’allele IL28B, o livello di HCV RNA al basale. Nella coorte con cirrosi, 4 pazienti con carcinoma epatocellulare hanno subito un trapianto di fegato dopo 1– 71 giorni di trattamento, 3 dei 4 pazienti hanno ricevuto 12 settimane di estensione di trattamento post trapianto di fegato e 1 paziente, trattato per 23 giorni prima del trapianto, non ha ricevuto un estensione del trattamento. Tutti e 4 i pazienti hanno raggiunto la SVR12.

Tabella 9: Risultati del trattamento, daclatasvir in combinazione con sofosbuvir e ribavirina per 12 settimane, pazienti con cirrosi o recidiva di HCV dopo trapianto di fegato, Study ALLY-1

Fine del trattamento

Coorte con cirrosi N=60

Post trapianto di fegato N=53

HCV RNA non rilevabile

58/60 (97%) 53/53 (100%)

SVR12 Recidiva SVR12 Recidiva

Tabella 9: Risultati del trattamento, daclatasvir in combinazione con sofosbuvir e ribavirina per 12 settimane, pazienti con cirrosi o recidiva di HCV dopo trapianto di fegato, Study ALLY-1

Coorte con cirrosi N=60

Post trapianto di fegato N=53

Tutti i pazienti 50/60 (83%) 9/58* (16%) 50/53 (94%) 3/53 (6%)
Cirrosi
CP A
11/12 (92%) 1/12 (8%) NR NR
CP B 30/32 (94%) 2/32 (6%)
CP C 9/16 (56%) 6/14 (43%)
Genotipo 1 37/45 (82%) 7/45 (16%) 39/41 (95%) 2/41 (5%)
1a 26/34 (77%) 7/33 (21%) 30/31 (97%) 1/31 (3%)
1b 11/11 (100%) 0% 9/10 (90%) 1/10 (10%)
Genotipo 2 4/5 (80%) 1/5 (20%)
Genotipo 3 5/6 (83%) 1/6 (17%) 10/11 (91%) 1/11 (9%)
Genotipo 4 4/4 (100%) 0%
Genotipo 6 1/1 (100%) 0%

NR: Non rilevato

* 2 pazienti avevano HCV RNA rilevabile alla fine del trattamento; 1 di questi pazienti ha raggiunto SVR.

Coinfezione HCV/HIV (ALLY-2)

Nello studio ALLY-2, è stata valutata la combinazione di daclatasvir e sofosbuvir somministrata per 12 settimane in 153 adulti con epatite C cronica e coinfezione con HIV; 101 pazienti erano naïve al trattamento per HCV e 52 pazienti avevano fallito un precedente trattamento HCV. Erano eleggibili all’arruolamento i pazienti con infezione HCV genotipo 1, 2, 3, 4, 5 o 6, inclusi i pazienti con cirrosi compensata (Child-Pugh A). La dose di daclatasvir è stata aggiustata per l’uso concomitante di un antiretrovirale. Le caratteristiche demografiche dei pazienti e della malattia al basale sono riassunte nella Tabella 10.

Tabella 10: Caratteristiche demografiche e al basale nello Studio ALLY-2

daclatasvir + sofosbuvir

Carattere dei pazienti

12 settimane

N = 153

Bianca 97 (63%)
Nera/Africana Americana 50 (33%)
Altro 6 (4%)
Genotipo HCV: 1a 104 (68%)
1b 23 (15%)
2 13 (8%)
3 10 (7%)
4 3 (2%)
Cirrosi compensata 24 (16%)

Età (anni): mediana (intervallo) 53 (24-71) Razza:

Terapia HIV concomitante:

PI-basata 70 (46%)

NNRTI-basata 40 (26%)

Tabella 10: Caratteristiche demografiche e al basale nello Studio ALLY-2

daclatasvir + sofosbuvir

Carattere dei pazienti

12 settimane

N = 153

Altro 41 (27%)

Nessuna 2 (1%)

Complessivamente, la SVR12 è stata ottenuta dal 97% (149/153) dei pazienti in trattamento con daclatasvir e sofosbuvir per 12 settimane in ALLY-2. I tassi di SVR sono stati >94% all’interno dei regimi di combinazione delle terapie antiretrovirali (cART), incluse le terapie boosted basate su PI, NNRTI ed inibitori delle integrasi (INSTI).

I tassi di SVR erano confrontabili indipendentemente da regime HIV, età, razza, sesso, stato dell’allele IL28B, o livello di HCV RNA al basale. I risultati in funzione della precedente esperienza di trattamento sono presentati nella Tabella 11.

Un terzo gruppo di trattamento nello studio ALLY-2 includeva 50 pazienti naïve al trattamento HCV HIV-coinfetti trattati con daclatasvir e sofosbuvir per 8 settimane. Le caratteristiche demografiche e al basale di questi 50 pazienti erano per lo più comparabili a quelle dei pazienti che hanno ricevuto

12 settimane di trattamento in studio. Il tasso di SVR per i pazienti trattati per 8 settimane era più basso per questa durata di trattamento come riassunto nella Tabella 11.

Tabella 11: Risultati del trattamento, daclatasvir in combinazione con sofosbuvir nei pazienti coinfetti HCV/HIV nello Studio ALLY-2

trattamento 8 settimane

trattamento 12 settimane

Naïve al trattamento HCV

N=50

Naïve al trattamento HCV

N=101

Con precedente esperienza di trattamento HCV*

N=52

Fine del trattamento

HCV RNA non rilevabile
SVR12 38/50 (76%) 98/101 (97%) 51/52 (98%)
Senza cirrosi** 34/44 (77%) 88/90 (98%) 34/34 (100%)
Con cirrosi** 3/5 (60%) 8/9 (89%) 14/15 (93%)
Genotipo 1 31/41 (76%) 80/83 (96%) 43/44 (98%)
1a 28/35 (80%) 68/71 (96%) 32/33 (97%)
1b 3/6 (50%) 12/12 (100%) 11/11 (100%)
Genotipo 2 5/6 (83%) 11/11 (100%) 2/2 (100%)
Genotipo 3 2/3 (67%) 6/6 (100%) 4/4 (100%)
Genotipo 4 0 1/1 (100%) 2/2 (100%)
Fallimento virologico

50/50 (100%) 100/101 (99%) 52/52 (100%)

HCV RNA rilevabile a fine trattamento

0 1/101 (1%) 0

Recidiva 10/50 (20%) 1/100 (1%) 1/52 (2%)

Dati post-trattamento mancanti

2/50 (4%) 1/101 (1%) 0

* Per lo più terapia a base di interferone +/-NS3/4 PI.

** La cirrosi è stata determinata mediante la biopsia del fegato, FibroScan >14.6 kPa, o punteggio FibroTest

?0.75 e aspartame amminotransferasi (AST): indice del rapporto delle piastrine (APRI) >2. Per 5 pazienti, lo stato di cirrosi era non determinato.

HCV Genotipo 3 (ALLY-3)

Nello studio ALLY-3, l’associazione di daclatasvir e sofosbuvir somministrata per 12 settimane è stata valutata in 152 adulti infetti da HCV genotipo 3; 101 pazienti erano naïve al trattamento e 51 pazienti avevano fallito una precedente terapia antivirale. L’età media era 55 anni (intervallo: da 24 a 73); 90% dei pazienti erano bianchi; 4% erano neri/afro-americani; 5% erano asiatici; 16% erano ispanici o latini. La mediana della carica virale era 6.42 log10 UI/mL, e 21% di pazienti aveva cirrosi compensata. Gran parte dei pazienti (61%) aveva genotipi IL-28B rs12979860 non-CC.

La SVR12 è stata raggiunta dal 90% dei pazienti naïve al trattamento e dall’86% di pazienti con precedente esperienza di trattamento. La risposta è stata rapida (la carica virale alla Settimana 4 ha mostrato che oltre il 95% dei pazienti aveva risposto alla terapia) e non è stata influenzata dal genotipo IL28B. Valori più bassi di SVR12 erano tra i pazienti con cirrosi (vedere Tabella 12).

Tabella 12: Risultati del trattamento, daclatasvir in associazione a sofosbuvir per 12 settimane, pazienti con HCV genotipo 3 nello Studio ALLY-3

naïve al Trattamento

N=101

con precedente esperienza di Trattamento*

N=51

Totale N=152

Fine trattamento

HCV RNA non rilevabile
SVR12
91 (90%) 44 (86%) 135 (89%)
Senza cirrosi** 73/75 (97%) 32/34 (94%) 105/109 (96%)
Con cirrosi** 11/19 (58%) 9/13 (69%) 20/32 (63%)
Fallimento virologico
breakthrough virologico
0 0 0
HCV RNA rilevabile a fine trattamento 1 (1%) 0 1 (0,7%)
Recidiva 9/100 (9%) 7/51 (14%) 16/151 (11%)

100 (99%) 51 (100%) 151 (99%)

* Per lo più terapia a base di interferone, ma 7 pazienti avevano ricevuto sofosbuvir + ribavirina e 2 pazienti avevano ricvuto un inibitore della ciclofillina.

** La cirrosi è stata determinata tramite biopsia epatica (METAVIR F4) per 14 pazienti, FibroScan

>14.6 kPa per 11 pazienti o valore del FibroTest ?0.75 e aspartato aminotransferasi (AST): indice del rapporto piastrinico (APRI) >2 per 7 pazienti. Per 11 pazienti, lo stato di cirrosi era assente o indeterminato (valore del FibroTest da >0.48 a <0.75 o APRI da >1 a ?2).

HCV Genotipo 3 con cirrosi compensata (ALLY-3C)

Nello studio ALLY-3C, l’associazione di daclatasvir, sofosbuvir e ribavirina somministrata per 24 settimane è stata valutata in 78 adulti infetti da HCV genotipo 3 con cirrosi compensata;

la maggior parte dei pazienti era costituita da uomini (57 [73,1%]); l’età media era 55 anni (intervallo da 33 a 70); 88,5% erano bianchi; 9,0% erano asiatici; e 2,6% erano Indiani di America o nati in Alaska; 54 (69,2%) pazienti erano naïve al trattamento e 24 (30,8%) pazienti con precedente esperienza di trattamento. La mediana complessiva HCV RNA era 6,38 log10 IU/mL; la maggior parte dei pazienti (59%) aveva genotipi IL-28B rs12979860 non-CC. Settantasette (77 [98,7%]) dei pazienti trattati in questo studio erano infetti da HCV GT-3a, e 1 paziente (1,3%) era infetto da HCV GT-3b.

I valori di SVR12 sono stati raggiunti dall’88,5% dei pazienti, inclusi 92,6% di pazienti naïve al trattamento e 79,2% con precendente esperienza di trattamento (vedere Tabella 13). I valori di SVR12 sono stati consistentemente elevati nella maggior parte dei sottogruppi includendo sesso, età, razza,

baseline HCV RNA, e IL28B genotipo. Tutti e 3 i pazienti co-infettati da HCV/HIV hanno raggiunto la SVR12.

Tabella 13: Risultati del trattamento, daclatasvir in associazione a sofosbuvir e ribavirina per 24 settimane, pazienti con HCV genotipo 3 con cirrosi nello Studio ALLY-3C

Naïve al trattamento

Con precedente esperienza di trattamento

Totale

N=54 N=24 N=78
Fine trattamento 54/54 (100,0%) 21/24 (87,5%) 75/78 (96,2%)
Rispondenti (SVR12) 50/54 (92,6%) 19/24 (79,2%) 69/78 (88,5%)*
Non-rispondenti (non-SVR12) 4/54 (7,4%)
Fallimento virologico
5/24 (20,8%) 9/78 (11,5%)
breakthrough 0 0 0
HCV RNA rilevabile a 0 2/24 (8,3%) 2/78 (2,6%)
Recidiva 0 2/21 (9,5%) 2/75 (2,7%)
Fallimento non virologico
Altro non 4/54 (7,4%) 0 4/78 (5,1%)
Nessun trattamento 0 1/24 (4,2%) 1/78 (1,3%)

HCV RNA non rilevabile

virologico

fine trattamento

rispondente** HCV RNA

Un paziente con precedente esperienza di trattamento ha raggiunto l’SVR12 in test HCV RNA locali

** Altri non-rispondenti includevano 4 pazienti con HCV RNA < LLOQ target non rilevabile (TND) alla fine del trattamento ma che erano stati persi al follow-up post-trattamento alla settimana 12 e successivi time points, e 1 paziente che non aveva risultati dell’HCV RNA durante il trattamento a causa di una precoce discontinuazione del trattamento.

Uso Compassionevole

I pazienti con infezione da HCV (tutti i genotipi) ad alto rischio di scompenso o morte entro 12 mesi, se non trattati, sono stati inseriti nei programmi di uso compassionevole. I pazienti con infezione con genotipo 3 sono stati trattati con daclatasvir + sofosbuvir +/- ribavirina per 12 o 24 settimane, in cui la durata di trattamento più lunga era associata con un più alto rischio di ricaduta (intorno al 5%) in una analisi preliminare. L’importanza di includere ribavirina come parte del regime a 24 settimane non è chiara. In una coorte la maggior parte dei pazienti sono stati trattati con daclatasvir + sofosbuvir + ribavirina per 12 settimane. La percentuale di recidive era intorno al 15%, ed era simile per pazienti con Child-Pugh A, B e C. I programmi non consentono un confronto diretto di efficacia tra i regimi a 12 e 24 settimane.

Daclatasvir in associazione a peginterferone alfa e ribavirina

AI444042 e AI444010 sono studi randomizzati in doppio cieco, che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di daclatasvir in associazione a peginterferone alfa e ribavirina (pegIFN/RBV) nel trattamento dell’infezione cronica da HCV in pazienti adulti naïve al trattamento con malattia epatica compensata (inclusa la cirrosi). AI444042 ha arruolato pazienti con infezione da HCV genotipo 4, ed AI444010 ha arruolato pazienti con genotipo 1 o 4. AI444043 è uno studio in aperto, a singolo braccio di daclatasvir con pegIFN/RBV in pazienti adulti naïve al trattamento con infezione cronica da HCV genotipo 1 che erano coinfetti con HIV.

AI444042: I pazienti hanno ricevuto daclatasvir 60 mg una volta al giorno (n=82) o placebo (n=42) più pegIFN/RBV per 24 settimane. I pazienti nel gruppo di trattamento con daclatasvir che non avevano HCV RNA non rilevabile ad entrambe le Settimane 4 e 12, e tutti i pazienti trattati con placebo hanno continuato pegIFN/RBV per altre 24 settimane. I pazienti trattati avevano una età media di 49 anni (intervallo: da 20 a 71); 77% erano bianchi; 19% neri/afro-americani; 4% ispanici o latini. Il 10% dei pazienti aveva cirrosi compensata, ed il 75% dei pazienti aveva genotipi IL-

28B rs12979860 non-CC. I risultati del trattamento nello studio AI444042 sono presentati nella Tabella 14. La risposta è stata rapida (alla Settimana 4, il 91% dei pazienti trattati con daclatasvir aveva HCV RNA <LLOQ). I tassi di SVR12 sono stati più alti per i pazienti con genotipo IL-28B CC rispetto a quelli con genotipi non-CC, e per i pazienti con HCV RNA al basale inferiore a

800.000 UI/mL, ma consistentemente più alti nei pazienti trattati con daclatasvir rispetto a quelli trattati con placebo in tutti i sottogruppi.

AI444010: I pazienti hanno ricevuto daclatasvir 60 mg una volta al giorno (n=158) o placebo (n=78) più pegIFN/RBV fino alla Settimana 12. I pazienti assegnati al gruppo di trattamento con daclatasvir 60 mg una volta al giorno che avevano HCV RNA <LLOQ alla Settimana 4 e non rilevabile alla Settimana 10 sono stati successivamente randomizzati a ricevere altre 12 settimane di daclatasvir

60 mg + pegIFN/RBV o placebo + pegIFN/RBV per una durata totale del trattamento di 24 settimane. I pazienti originariamente assegnati al placebo e quelli nel gruppo di daclatasvir che non hanno raggiunto HCV RNA <LLOQ alla Settimana 4 e non rilevabile alla Settimana 10 hanno continuato pegIFN/RBV per completare 48 settimane di trattamento. I pazienti trattati avevano una età media di 50 anni (intervallo: da 18 a 67); 79% erano bianchi; 13% neri/afro-americani; 1% asiatici; 9% ispanici o latini. Il 7% dei pazienti aveva cirrosi compensata; il 92% aveva HCV genotipo 1 (72% 1a e 20% 1b) e l’8% HCV genotipo 4; il 65% dei pazienti aveva genotipi IL-28B rs12979860 non-CC.

I risultati del trattamento nello studio AI444010 per i pazienti con HCV genotipo 4 sono presentati nella Tabella 14. Per HCV genotipo 1, i tassi di SVR12 sono stati 64% (54% per 1a; 84% per 1b) per i pazienti trattati con daclatasvir + pegIFN/RBV e 36% per i pazienti trattati con placebo + pegIFN/RBV. Per i pazienti trattati con daclatasvir con i risultati di HCV RNA ad entrambe le Settimane 12 e 24 di follow-up, la concordanza tra SVR12 e SVR24 è stata 97% per HCV genotipo 1 e 100% per HCV genotipo 4.

Tabella 14: Risultati del trattamento, daclatasvir in associazione a peginterferone alfa e ribavirina (pegIFN/RBV), pazienti naïve al trattamento con HCV genotipo 4

Studio AI444042 Studio AI444010
daclatasvir + pegIFN/RB daclatasvir + pegIFN/RB
pegIFN/RBV V pegIFN/RBV V
N=82 N=42 N=12 N=6
Fine trattamento
HCV RNA non 74 (90%) 27 (64%) 12 (100%) 4 (67%)
rilevabile
SVR12* 67 (82%) 18 (43%) 12 (100%) 3 (50%)
Senza cirrosi 56/69 (81%)** 17/38 (45%) 12/12 (100%) 3/6 (50%)
Con cirrosi 7/9 (78%)** 1/4 (25%) 0 0
Fallimento virologico
Fallimento
virologico durante il trattamento 8 (10%) 15 (36%) 0 0
Recidiva 2/74 (3%) 8/27 (30%) 0 1/4 (25%)

Pazienti con dati mancanti alla Settimana 12 di follow-up sono stati considerati responders se il loro successivo valore disponibile di HCV RNA era <LLOQ.

** Lo stato di cirrosi non è stato riportato per quattro pazienti nel gruppo daclatasvir + pegIFN/RBV.

AI444043: 301 pazienti naïve al trattamento con infezione da HCV genotipo 1 e co-infezione da HIV (10% con cirrosi compensata) sono stati trattati con daclatasvir in combinazione con pegIFN/RBV. La dose di daclatasvir era 60 mg una volta al giorno, con aggiustamenti della dose per l’uso concomitante di antiretrovirali (vedere paragrafo 4.5). I pazienti che hanno raggiunto risposta virologica [HCV RNA non rilevabile a 4 e 12 settimane] hanno completato la terapia dopo 24 settimane mentre quelli che non hanno raggiunto risposta virologica hanno ricevuto ulteriori 24 settimane di trattamento con pagIFN/RBV, completando un totale di 48 settimane di terapia di studio. SVR 12 è stata raggiunta dal 74% dei pazienti in questo studio (genotipo 1a: 70%, genotipo 1b: 79%).

Dati di efficacia a lungo termine

Sono disponibili dati limitati di uno studio di follow-up in corso per valutare la durabilità della risposta fino a 3 anni dopo il trattamento con daclatasvir. Tra i pazienti che avevano raggiunto la SVR12 con daclatasvir e sofosbuvir (± ribavirina), con una durata media del follow-up post-SVR12 di 15 mesi, non si sono verificate recidive. Tra i pazienti che avevano raggiunto la SVR12 con daclatasvir + pegIFN/RBV, con una durata media del follow-up post-SVR12 di 22 mesi, 1% dei pazienti ha presentato una recidiva.

Resistenza negli studi clinici

Frequenza delle varianti associate alla resistenza di NS5A al basale (RAVs)

Negli studi clinici di daclatasvir sono state osservate frequentemente NS5A RAVs al basale. In 9 studi di fase 2/3 con daclatasvir in combinazione con peginterferone alfa + ribavirina o in combinazione con sofosbuvir +/- ribavirina, le frequenze di tali RAVs viste al basale sono le seguenti: 7% nell’infezione da genotipo 1a (M28T, Q30, L31, e/o Y93), 11% nell’infezione da genotipo 1b (L31 e/o Y93H), 51% nell’infezione da genotipo 2 (L31M), 8% nell’infezione da genotipo 3 (Y93H) e 64% nell’infezione da genotipo 4 (L28 e/o L30).

Daclatasvir in associazione a sofosbuvir

Impatto di NS5A RAVs al basale sui tassi di cura

I NS5A RAVs al basale sopra descritti non hanno avuto un impatto maggiore sui tassi di cura dei pazienti trattati con sofosbuvir + daclatasvir +/- ribavirina, ad eccezione del Y93H RAV nell’infezione da genotipo 3 (osservata in 16/192 [8%] dei pazienti). Il tasso di SVR12 è ridotto nei pazienti infetti da genotipo 3 con tale RAV (nella pratica come recidiva dopo risposta a fine trattamento), specialmente nei pazienti con cirrosi. Il tasso complessivo di cura per i pazienti infetti da genotipo 3 che sono stati trattati per 12 settimane con sofosbuvir + daclatasvir (senza ribavirina) in presenza e in assenza di Y93H RAV erano rispettivamente 7/13 (54%) e 134/145 (92%). Per i pazienti infetti da genotipo 3 trattati per 12 settimane con sofosbuvir + daclatasvir + ribavirina non c’era nessuna presenza di Y93H RAV al basale, e pertanto i risultati di SVR non possono essere valutati.

Resistenza emergente

In un’analisi cumulativa di 629 pazienti che hanno ricevuto daclatasvir e sofosbuvir con o senza ribavirina per 12 o 24 settimane negli studi di Fase 2 e 3, 34 pazienti sono stati qualificati per l’analisi di resistenza a causa di fallimento virologico o interruzione precoce dello studio e aventi un HCV RNA maggiore di 1.000 UI/mL. Le varianti emergenti associate alla resistenza NS5A osservate sono riportate nella Tabella 15.

Categoria/ Sostituzione, n (%) Genotipo 1a Genotipo 1b Genotipo 2 Genotipo 3
N=301 N=79 N=44 N=197
Non-rispondenti (non-SVR12) 14* 1 2* 21**
con sequenza al basale e post- 12 1 1 20

Tabella 15: Riassunto delle sostituzioni HCV NS5A di nuova insorgenza osservate in corso di trattamento o durante il follow-up in soggetti trattati infetti con HCV da genotipo 1 fino a 3, che non hanno raggiunto SVR12

basale

Tabella 15: Riassunto delle sostituzioni HCV NS5A di nuova insorgenza osservate in corso di trattamento o durante il follow-up in soggetti trattati infetti con HCV da genotipo 1 fino a 3, che non hanno raggiunto SVR12

Categoria/ Sostituzione, n (%) Genotipo 1a Genotipo 1b Genotipo 2 Genotipo 3
N=301 N=79 N=44 N=197
con NS5A RAVs emergenti*** 10 (83%) 1 (100%) 0 16 (80%)
M28: T 2 (17%) 0
Q30: H, K, R 9 (75%)
L31: I, M, V 2 (17%) 0 0 1 (5%)
P32-deletion 0 1 (100%) 0 0
H58: D, P 2 (17%)
S62: L 2 (10%)
Y93: C, H, N 2 (17%) 0 0 11 (55%)

Paziente(i)perso(i) al follow-up

** Un paziente considerato un fallimento del protocollo (non-SVR) ha raggiunto SVR

*** NS5A RAVs monitorati alle posizioni amminoacidiche sono 28, 29, 30, 31, 32, 58, 62, 92, e 93

La sostituzione S282T associata alla resistenza a sofosbuvir è emersa solo in 1 paziente infetto con genotipo 3.

Non sono disponibili dati sulle sostituzioni associate alla resistenza a daclatasvir oltre i 6 mesi successivi al trattamento in pazienti trattati con daclatasvir e sofosbuvir con/senza ribavirina. Le sostituzioni emergenti associate alla resistenza a daclatasvir sono state osservate persistere per 2 anni dopo il trattamento e oltre per pazienti trattati con altri regimi a base di daclatasvir.

Daclatasvir in associazione a peginterferone alfa e ribavirina

Le RAVs di NS5A al basale (con M28T, Q30, L31, e Y93 per il genotipo 1a; con L31 e Y93 per il genotipo 1b) aumentano il rischio di mancata risposta nei pazienti non precedentemente trattati e infetti con infezione da genotipo 1a e genotipo 1b. L’impatto delle RAVs di NS5A al basale sui tassi di cura dell’infezione da genotipo 4 non è chiaro.

In caso di mancata risposta alla terapia con daclatasvir + peginterferone alfa + ribavirin, generalmente sono emerse RAVs di NS5A in caso di fallimento (139/153 pazienti con genotipo 1a e 49/57 con genotipo 1b). Le varianti di NS5A rilevate più frequentemente comprendevano Q30E o Q30R in combinazione con L31M. La maggior parte dei fallimenti con genotipo 1a aveva varianti emergenti di NS5A rilevate a Q30 (127/139 [91%]), e la maggior parte dei fallimenti con genotipo 1b aveva varianti emergenti di NS5A rilevate a L31 (37/49 [76%]) e/o Y93H (34/49 [69%]). In un numero limitato di pazienti infetti con genotipo 4 con mancata risposta, al fallimento sono state rilevate sostituzioni L28M e L30H/S.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea per i medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con daclatasvir in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica nel trattamento della epatite C cronica (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister

Le proprietà farmacocinetiche di daclatasvir sono state valutate in soggetti adulti sani ed in pazienti con HCV cronica. Dopo dosi orali multiple di daclatasvir 60 mg una volta al giorno in associazione a peginterferone alfa e ribavirina in pazienti naïve al trattamento con infezione cronica da HCV genotipo 1, la media geometrica (CV%) per Cmax di daclatasvir è stata 1534 (58) ng/mL, per AUC0-24h è stata 14122 (70) ng•h/mL, e per Cmin è stata 232 (83) ng/mL.

Assorbimento

Daclatasvir somministrato in compressa è stato rapidamente assorbito dopo dosi orali multiple con un picco di concentrazione plasmatica tra 1 e 2 ore.

Cmax, AUC e Cmin di daclatasvir sono aumentate in modo pressochè proporzionale alla dose. Lo stato stazionario è stato raggiunto dopo 4 giorni di somministrazione una volta al giorno. Alla dose di

60 mg, l’esposizione a daclatasvir è stata simile nei soggetti sani e nei pazienti con infezione da HCV. Studi in vitro ed in vivo hanno mostrato che daclatasvir è un substrato di P-gp. La biodisponibilità assoluta della formulazione in compresse è 67%.

Effetto del cibo sull’assorbimento orale

Nei soggetti sani, la somministrazione di una compressa di daclatasvir 60 mg dopo un pasto ad elevato contenuto di grassi ha ridotto Cmax e AUC di daclatasvir rispettivamente del 28% e del 23% rispetto ad un’assunzione a stomaco vuoto. La somministrazione di una compressa di daclatasvir 60 mg dopo un pasto leggero non ha ridotto l’esposizione a daclatasvir.

Distribuzione

Allo stato stazionario, il legame di daclatasvir alle proteine nei pazienti con infezione da HCV è stato circa 99% ed indipendente dalla dose nell’intervallo di dose studiato (da 1 mg a 100 mg). In pazienti che hanno ricevuto una compressa di daclatasvir 60 mg per via orale seguita da una dose endovenosa di 100 µg di [13C,15N]daclatasvir, il volume di distribuzione stimato allo stato stazionario è stato 47 l. Studi in vitro indicano che daclatasvir è attivamente e passivamente trasportato negli epatociti. Il trasporto attivo è mediato dall’OCT1 e da altri trasportatori non identificati di ricaptazione, ma non da trasportatori di anioni organici (OAT) 2, da polipeptidi cotrasportatori sodio-taurocolato (NTCP), o OATPs.

Daclatasvir è un inibitore di P-gp, OATP 1B1 e BCRP. In vitro daclatasvir è un inibitore dei trasportatori di ricaptazione renale, di OAT1 e 3, e OCT2, ma non è previsto un effetto clinico sulla farmacocinetica dei substrati di questi trasportatori.

Biotrasformazione

>40 µM) gli enzimi CYP 1A2, 2B6, 2C8, 2C9, 2C19, o 2D6.

Eliminazione

Dopo la somministrazione orale di una dose singola di 14C–daclatasvir in soggetti sani, l’88% della radioattività totale è stata riscontrata nelle feci (53% come farmaco immodificato) ed il 6,6% è stato escreto nelle urine (principalmente come farmaco immodificato). Questi dati indicano che il fegato è il principale organo di clearance per daclatasvir nell’uomo. Studi in vitro indicano che daclatasvir è attivamente e passivamente trasportato negli epatociti. Il trasporto attivo è mediato dall’OCT1 e da altri trasportatori non identificati di ricaptazione. Dopo la somministrazione di dosi multiple di daclatasvir in pazienti con infezione da HCV, l’emivita terminale di eliminazione di daclatasvir ha oscillato tra 12 e 15 ore. In pazienti che hanno ricevuto una compressa di daclatasvir 60 mg per via orale seguita da una dose endovenosa di 100 µg di [13C,15N]-daclatasvir, la clearance totale è stata 4,24 l/h.

Popolazioni speciali

Compromissione renale

La farmacocinetica di daclatasvir dopo una dose orale singola di 60 mg è stata studiata in soggetti non infetti da HCV con compromissione renale. L’AUC di daclatasvir non legato è stata stimata del 18%, 39%, e 51% più alta per i soggetti con valori di clearance della creatinina (CLcr) di 60, 30 e

15 mL/min, rispettivamente, rispetto ai soggetti con funzionalità renale normale. I soggetti con malattia renale in fase terminale che richiedono emodialisi, hanno avuto un aumento del 27% dell’AUC di daclatasvir ed un aumento del 20% dell’AUC di daclatasvir non legato rispetto ai soggetti con funzionalità renale normale (vedere paragrafo 4.2).

Compromissione epatica

La farmacocinetica di daclatasvir dopo una dose orale singola di 30 mg è stata studiata in soggetti non infetti da HCV con compromissione epatica lieve (Child-Pugh A), moderata (Child-Pugh B) e severa (Child-Pugh C) rispetto ai soggetti senza compromissione epatica. Cmax e AUC di daclatasvir totale (farmaco libero e legato alle proteine) sono risultate più basse in soggetti con compromissione epatica; tuttavia, la compromissione epatica non ha avuto un effetto clinicamente significativo sulle concentrazioni di daclatasvir libero (vedere paragrafo 4.2).

Anziani

L’analisi farmacocinetica di popolazione dei dati provenienti dagli studi clinici ha indicato che l’età non ha alcun effetto apparente sulla farmacocinetica di daclatasvir.

Popolazione pediatrica

La farmacocinetica di daclatasvir in pazienti pediatrici non è stata valutata.

Sesso

L’analisi farmacocinetica di popolazione ha identificato il sesso come covariata statisticamente significativa sulla clearance orale apparente (CL/F) di daclatasvir, con i soggetti di sesso femminile che hanno CL/F lievemente più bassa, ma l’entità dell’effetto sull’esposizione a daclatasvir non è clinicamente importante.

Etnia

L’analisi farmacocinetica di popolazione dei dati provenienti dagli studi clinici ha identificato l’etnia (categorie "altra" [pazienti che non sono bianchi, neri o asiatici] e "nera") come covariata statisticamente significativa sulla clearance orale apparente (CL/F) ed il volume apparente di distribuzione (Vc/F) di daclatasvir, determinando una esposizione leggermente più alta in confronto ai pazienti bianchi, ma l’entità dell’effetto sull’esposizione a daclatasvir non è clinicamente importante.


Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister: dati sulla sicurezza

Tossicologia

Negli studi di tossicità a dose ripetuta negli animali, sono stati osservati effetti epatici (ipertrofia/iperplasia delle cellule Kupffer, infiltrati di cellule mononucleate e iperplasia del dotto biliare) ed effetti sulle ghiandole surrenali (modifiche della vacuolazione citoplasmatica ed ipertrofia/iperplasia della corticale surrenale) a livelli di esposizione simili o leggermente più alti dell’AUC riscontrata negli studi clinici. Nei cani, è stata osservata ipocellularità del midollo osseo con modifiche correlate della patologia clinica a livelli di esposizione pari a 9 volte l’AUC riscontrata negli studi clinici. Nessuno di questi effetti è stato osservato nell’uomo.

Cancerogenesi e mutagenesi

Daclatasvir non è risultato cancerogeno nei topi o nei ratti a valori di esposizione pari a 8 volte o 4 volte l’AUC riscontrata negli studi clinici, rispettivamente. Non sono state osservate evidenze di attività mutagena o clastogena nei test di mutagenesi in vitro (Ames), nei saggi di mutazione in

mammiferi su cellule ovariche di criceto cinese o in uno studio in vivo con il test del micronucleo dopo somministrazione orale nei ratti.

Fertilità

Daclatasvir non ha avuto effetti sulla fertilità nei ratti femmine alle dosi testate. Il valore più alto di AUC nei ratti femmine è stato pari a 18 volte l’AUC riscontrata negli studi clinici. Nei ratti maschi, gli effetti sugli endpoint riproduttivi si sono limitati ad una riduzione del peso della prostata/della vescicola seminale e ad un minimo aumento degli spermatozoi dismorfici alla dose di 200 mg/kg/die; tuttavia, questi risultati non hanno avuto un effetto negativo sulla fertilità o sul numero di feti vitali generati. L’AUC associata a questa dose nei maschi è pari a 19 volte l’AUC riscontrata negli studi clinici.

Sviluppo embrio-fetale

Daclatasvir è embriotossico e teratogeno nei ratti e nei conigli a valori di esposizione pari a o superiori a 4 volte (ratto) e 16 volte (coniglio) l’AUC riscontrata negli studi clinici. La tossicità dello sviluppo è consistita nell’aumento della letalità embrio-fetale, riduzione del peso corporeo fetale ed aumento dell’incidenza di malformazioni e alterazioni fetali. Nei ratti, le malformazioni hanno riguardato principalmente il cervello, il cranio, gli occhi, le orecchie, il naso, il labbro, il palato o le zampe, e nei conigli le costole e l’area cardiovascolare. La tossicità materna, inclusi mortalità, aborti, segni clinici di reazioni avverse, riduzione del peso corporeo e del consumo di cibo è stata osservata in entrambe le specie a valori di esposizione pari a 25 volte (ratto) e 72 volte (coniglio) l’AUC riscontrata negli studi clinici.

In uno studio sullo sviluppo pre- e postnatale nei ratti, non vi è stata tossicità materna o dello sviluppo a dosi fino a 50 mg/kg/die, associate a valori di AUC pari a 2,6 volte l’AUC riscontrata negli studi clinici. Alla dose più alta (100 mg/kg/die), la tossicità materna ha incluso mortalità e distocia; la tossicità dello sviluppo ha incluso una lieve riduzione della vitalità della prole nel periodo perinatale e neonatale, ed una riduzione del peso corporeo alla nascita persistita nella vita adulta. Il valore di AUC associato a questa dose è pari a 4 volte l’AUC riscontrata negli studi clinici.

Escrezione nel latte

Daclatasvir è stato escreto nel latte delle femmine di ratto in allattamento a concentrazioni da 1,7 a 2 volte i livelli nel plasma materno.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister

Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister: interazioni

La somministrazione concomitante di Daklinza può alterare la concentrazione di altri medicinali, e altri medicinali possono alterare la concentrazione di daclatasvir. Fare riferimento al paragrafo 4.3 per un elenco di medicinali controindicati per l’uso con Daklinza a causa della possibile perdita di effetto terapeutico. Fare riferimento al paragrafo 4.5 per le interazioni farmacologiche accertate e altre potenzialmente significative.

Uso nei pazienti diabetici

I pazienti diabetici possono presentare un miglioramento nel controllo del glucosio, che potenzialmente può causare ipoglicemia sintomatica, dopo l’inizio del trattamento per il virus dell’epatite C con HCV DAA. I livelli di glucosio dei pazienti diabetici che iniziano la terapia con DAA devono essere attentamente monitorati, in particolare nei primi 3 mesi, e il medicinale antidiabetico deve essere sostituito qualora necessario. Il medico che ha in cura il paziente diabetico deve essere informato nel momento in cui viene iniziata la terapia con DAA.

Popolazione pediatrica

L’uso di Daklinza non è raccomandato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni perchè la sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite in questa popolazione.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Daklinza

Daklinza contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi, o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Pazienti con dieta sodio controllata

Daklinza contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per una dose massima di 90 mg, questo equivale essenzialmente a dire “privo di sodio”

Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

Controindicazioni all’uso concomitante (vedere paragrafo 4.3)

Potenziale interazione con altri medicinali

Daclatasvir è un inibitore di P-gp, del polipeptide trasportatore di anioni organici (OATP) 1B1, di OCT1 e della proteina di resistenza del tumore della mammella (BCRP). La somministrazione di Daklinza può aumentare l’esposizione sistemica a medicinali che sono substrati di P-gp, OATP 1B1, OCT1 oppure BCRP, i quali potrebbero aumentare o prolungare il proprio effetto terapeutico e le reazioni avverse. Si deve usare cautela se il medicinale ha un intervallo terapeutico stretto (vedere Tabella 4).

Per informazioni sulle interazioni farmacologiche relative agli altri medicinali inclusi nel regime, fare riferimento al rispettivo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.

Pazienti trattati con antagonisti della vitamina K

Si raccomanda di eseguire un attento monitoraggio del rapporto internazionale normalizzato (International Normalised Ratio, INR), poiché potrebbero verificarsi alterazioni della funzione epatica durante il trattamento con Daklinza.

Tabella delle interazioni

La Tabella 4 fornisce informazioni derivanti da studi di interazione farmacologica con daclatasvir, incluse raccomandazioni cliniche per interazioni farmacologiche accertate o potenzialmente significative. Un aumento clinicamente rilevante della concentrazione è indicato con "?", una riduzione clinicamente rilevante con "?", nessun cambiamento clinicamente rilevante con "?". Se disponibili, sono mostrati i rapporti delle medie geometriche con gli intervalli di confidenza al 90% (IC) tra parentesi. Gli studi presentati nella Tabella 4 sono stati condotti su soggetti adulti sani, a meno che non sia indicato diversamente. La tabella non è esaustiva.

Tabella 4: Interazioni con altri medicinali e raccomandazioni sulla dose

Medicinali per aree terapeutiche Interazione Raccomandazioni sulla somministrazione
concomitante
ANTIVIRALI, HCV
Inibitore nucleotidico della polimerasi

Tabella 4: Interazioni con altri medicinali e raccomandazioni sulla dose

Medicinali per aree terapeutiche Interazione Raccomandazioni sulla
somministrazione concomitante
Sofosbuvir 400 mg una volta al giorno
(daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
Studio condotto in pazienti con infezione cronica da HCV
? Daclatasvir*
AUC: 0,95 (0,82, 1,10)
Cmax: 0,88 (0,78, 0,99)
Cmin: 0,91 (0,71, 1,16)
? GS-331007** AUC: 1,0 (0,95, 1,08)
Cmax: 0,8 (0,77, 0,90)
Cmin: 1,4 (1,35, 1,53)
*Per daclatasvir, la comparazione è stata effettuata con riferimento a dati storici (dati di 3 studi su daclatasvir 60 mg una volta al giorno con peginterferone alfa e ribavirina).
**GS-331007 è il maggior metabolita circolante del profarmaco sofosbuvir.
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o sofosbuvir.
Inibitori della proteasi (PI)
Boceprevir

? Daclatasvir

Simeprevir 150 mg una volta al giorno
(daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
? Daclatasvir
AUC: 1,96 (1,84, 2,10)
Cmax: 1,50 (1,39, 1,62)
Cmin: 2,68 (2,42, 2,98)
? Simeprevir
AUC: 1,44 (1,32, 1,56)
Cmax: 1,39 (1,27, 1,52)
Cmin: 1,49 (1,33, 1,67)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o simeprevir.
Telaprevir 500 mg q12h (daclatasvir 20 mg una volta al giorno)
Telaprevir 750 mg q8h (daclatasvir 20 mg una volta al giorno)
? Daclatasvir
AUC: 2,32 (2,06, 2,62)
Cmax: 1,46 (1,28, 1,66)
? Telaprevir
AUC: 0,94 (0,84, 1,04)
Cmax: 1,01 (0,89, 1,14)
? Daclatasvir
AUC: 2,15 (1,87, 2,48)
Cmax: 1,22 (1,04, 1,44)
? Telaprevir
AUC: 0,99 (0,95, 1,03)
Cmax: 1,02 (0,95, 1,09)
da parte di telaprevir

Tabella 4: Interazioni con altri medicinali e raccomandazioni sulla dose

Medicinali per aree terapeutiche Interazione Raccomandazioni sulla
somministrazione concomitante
Altri antivirali HCV
Peginterferone alfa 180 µg una volta la settimana e ribavirina 1.000 mg o
1.200 mg/die in due dosi divise (daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
Studio condotto in pazienti con infezione cronica da HCV
? Daclatasvir AUC: ?* Cmax: ?* Cmin: ?*
? Peginterferone alfa Cmin: ?*
? Ribavirina
AUC: 0,94 (0,80, 1,11)
Cmax: 0,94 (0,79, 1,11)
Cmin: 0,98 (0,82, 1,17)
*I parametri farmacocinetici di daclatasvir quando somministrato con peginterferone alfa e ribavirina in questo studio sono stati simili a quelli osservati in uno studio su soggetti con infezione da HCV ai quali era stato somministrato daclatasvir in monoterapia per 14 giorni.
Le concentrazioni farmacocinetiche di valle di peginterferone alfa in pazienti che avevano ricevuto peginterferone alfa, ribavirina e daclatasvir sono state simili a quelle dei pazienti che avevano ricevuto peginterferone alfa,
ribavirina e placebo.
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza, peginterferone alfa o ribavirina.
ANTIVIRALI, HIV o HBV
Inibitori della proteasi (PI)
Atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno (daclatasvir 20 mg una volta al giorno) ? Daclatasvir
AUC*: 2,10 (1,95, 2,26)
Cmax*: 1,35 (1,24, 1,47)
Cmin*: 3,65 (3,25, 4,11)
*i risultati sono normalizzati alla dose di 60 mg.
Atazanavir/cobicistat Interazione non studiata.
? Daclatasvir

Tabella 4: Interazioni con altri medicinali e raccomandazioni sulla dose

Medicinali per aree terapeutiche Interazione Raccomandazioni sulla
somministrazione concomitante
Darunavir 800 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno (daclatasvir 30 mg una volta al giorno) ? Daclatasvir
AUC: 1,41 (1,32, 1,50)
Cmax: 0,77 (0,70, 0,85)
? Darunavir
AUC: 0,90 (0,73, 1,11)
Cmax: 0,97 (0,80, 1,17)
Cmin: 0,98 (0,67, 1,44)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza 60 mg una volta al giorno, darunavir/ritonavir (800/100 mg una volta al giorno o 600/100 mg due volte al giorno) o darunavir/cobicistat.
Darunavir/cobicistat Interaztion non studiata.
Interazione attesa:
? Daclatasvir
Lopinavir 400 mg/ritonavir 100 mg due volte al giorno (daclatasvir 30 mg una volta al giorno) ? Daclatasvir
AUC: 1,15 (1,07, 1,24)
Cmax: 0,67 (0,61, 0,74)
? Lopinavir*
AUC: 1,15 (0,77, 1,72)
Cmax: 1,22 (1,06, 1,41)
Cmin: 1,54 (0,46, 5,07)
*l’effetto di daclatasvir 60 mg su lopinavir può essere più alto.
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza 60 mg una volta al giorno o lopinavir/ritonavir.
Inibitori nucleosidici/nucleotidici della trascrittasi inversa (NRTIs)
Tenofovir disoproxil fumarato 300 mg una volta al giorno (daclatasvir 60 mg una volta al giorno) ? Daclatasvir
AUC: 1,10 (1,01, 1,21)
Cmax: 1,06 (0,98, 1,15)
Cmin: 1,15 (1,02, 1,30)
? Tenofovir
AUC: 1,10 (1,05, 1,15)
Cmax: 0,95 (0,89, 1,02)
Cmin: 1,17 (1,10, 1,24)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o tenofovir.
Lamivudina Zidovudina Emtricitabina Abacavir
Didanosina Stavudina
Interazione non studiata.
Interazione attesa:
? Daclatasvir
? NRTI
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o di NRTI.
Inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTIs)
Efavirenz 600 mg una volta al giorno
(daclatasvir 60 mg una volta al giorno/120 mg una volta al giorno)
? Daclatasvir
AUC*: 0,68 (0,60, 0,78)
Cmax*: 0,83 (0,76, 0,92)
Cmin*: 0,41 (0,34, 0,50)
*i risultati sono normalizzati alla dose di 60 mg.
La dose di Daklinza deve essere aumentata a 90 mg una volta al giorno quando somministrato insieme ad efavirenz.

Tabella 4: Interazioni con altri medicinali e raccomandazioni sulla dose

Medicinali per aree terapeutiche Interazione Raccomandazioni sulla
somministrazione concomitante
Etravirina Nevirapina Interazione non studiata.
? Daclatasvir
A causa della mancanza di dati, la somministrazione concomitante di Daklinza ed etravirina o nevirapina non è
raccomandata.
Rilpivirina Interazione non studiata.
Interazione attesa:
? Daclatasvir
? Rilpivirina
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o rilpivirina.
Inibitori dell’integrasi
Dolutegravir 50 mg una volta al giorno
(daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
? Daclatasvir
AUC: 0,98 (0,83, 1,15)
Cmax: 1,03 (0,84, 1,25)
Cmin: 1,06 (0,88, 1,29)
? Dolutegravir
AUC: 1,33 (1,11, 1,59)
Cmax: 1,29 (1,07, 1,57)
Cmin: 1,45 (1,25, 1,68)
Inibizione di P-gp e di BCRP da parte di daclatasvir
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o di dolutegravir.
Raltegravir Interazione non studiata.
Interazione attesa:
? Daclatasvir
? Raltegravir
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o di raltegravir.
Elvitegravir, cobicistat, emtricitabina, tenofovir disoproxil fumarato Interazione non studiata per questa combinazione di compressa a dose fissa.
? Daclatasvir
Inibitore della fusione
Enfuvirtide Interazione non studiata.
Interazione attesa:
? Daclatasvir
? Enfuvirtide
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o enfuvirtide.
Antagonista del recettore CCR5
Maraviroc Interazione non studiata.
Interazione attesa:
? Daclatasvir
? Maraviroc
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o maraviroc.
ANTIACIDI
Antagonisti del recettore H2
Famotidina 40 mg in dose singola
(daclatasvir 60 mg in dose singola)
? Daclatasvir
AUC: 0,82 (0,70, 0,96)
Cmax: 0,56 (0,46, 0,67)
Cmin: 0,89 (0,75, 1,06)
Aumento del pH gastrico
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza.

Tabella 4: Interazioni con altri medicinali e raccomandazioni sulla dose

Medicinali per aree terapeutiche Interazione Raccomandazioni sulla
somministrazione concomitante
Inibitori della pompa protonica
Omeprazolo 40 mg una volta al giorno
(daclatasvir 60 mg in dose singola)
? Daclatasvir
AUC: 0,84 (0,73, 0,96)
Cmax: 0,64 (0,54, 0,77)
Cmin: 0,92 (0,80, 1,05)
Aumento del pH gastrico
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza.
ANTIBATTERICI
Claritromicina Telitromicina Interazione non studiata.
? Daclatasvir
La dose di Daklinza deve essere ridotta a 30 mg una volta al giorno quando somministrato insieme a claritromicina, telitromicina o altri inibitori
Eritromicina Interazione non studiata.
? Daclatasvir
La somministrazione di Daklinza con eritromicina può aumentare le concentrazioni di daclatasvir.
Si suggerisce
cautela.
Azitromicina Ciprofloxacina Interazione non studiata.
Interazione attesa:
? Daclatasvir
? Azitromicina o Ciprofloxacina
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o azitromicina o ciprofloxacina.
ANTICOAGULANTI
Dabigatran etexilato Interazione non studiata.
Interazione attesa a causa della inibizione di P-gp da parte di daclatasvir:
? Dabigatran etexilato
Si suggerisce il monitoraggio della sicurezza quando si inizia un trattamento con Daklinza in pazienti che ricevono dabigatran etexilato o altri substrati di P-gp
intestinale che hanno un indice terapeutico stretto.
Warfarin e altri antagonisti della vitamina K Interazione non studiata.
Interazione attesa:
? Daclatasvir
? Warfarin
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o warfarin.
Si raccomanda di eseguire un attento monitoraggio dei valori di INR durante il trattamento con tutti gli antagonisti della vitamina K.
Tale raccomandazione è motivata dalle possibili alterazioni della
funzione epatica durante il trattamento con Daklinza.
ANTICONVULSIVANTI
Carbamazepina Oxcarbazepina Fenobarbitale Fenitoina Interazione non studiata.
? Daclatasvir

paragrafo 4.3).

Tabella 4: Interazioni con altri medicinali e raccomandazioni sulla dose

Medicinali per aree terapeutiche Interazione Raccomandazioni sulla
somministrazione concomitante
ANTIDEPRESSIVI
Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina
Escitalopram 10 mg una volta al giorno
(daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
? Daclatasvir
AUC: 1,12 (1,01, 1,26)
Cmax: 1,14 (0,98, 1,32)
Cmin: 1,23 (1,09, 1,38)
? Escitalopram
AUC: 1,05 (1,02, 1,08)
Cmax: 1,00 (0,92, 1,08)
Cmin: 1,10 (1,04, 1,16)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o escitalopram.
ANTIMICOTICI
Ketoconazolo 400 mg una volta al giorno (daclatasvir 10 mg in dose singola) ? Daclatasvir
AUC: 3,00 (2,62, 3,44)
Cmax: 1,57 (1,31, 1,88)

Itraconazolo Posaconazolo Voriconazolo Interazione non studiata.
? Daclatasvir
Fluconazolo Interazione non studiata.
? Daclatasvir
? Fluconazolo
E’ atteso un modesto aumento delle concentrazioni di daclatasvir, ma non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o fluconazolo.
ANTIMICOBATTERICI
Rifampicina 600 mg una volta al giorno
(daclatasvir 60 mg in dose singola)
? Daclatasvir
AUC: 0,21 (0,19, 0,23)
Cmax: 0,44 (0,40, 0,48)

Rifabutina Rifapentina Interazione non studiata.
? Daclatasvir

Tabella 4: Interazioni con altri medicinali e raccomandazioni sulla dose

Medicinali per aree terapeutiche Interazione Raccomandazioni sulla
somministrazione concomitante
FARMACI CARDIOVASCOLARI
Antiaritmici
Digossina 0,125 mg una volta al giorno
(daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
? Digossina
AUC: 1,27 (1,20, 1,34)
Cmax: 1,65 (1,52, 1,80)
Cmin: 1,18 (1,09, 1,28)
Inibizione di P-gp da parte di daclatasvir
Digossina deve essere usata con cautela quando somministrata insieme a Daklinza.
Inizialmente deve essere prescritta la dose più bassa di digossina.
Le concentrazioni sieriche di digossina devono essere monitorate ed utilizzate per la titolazione della dose di digossina per ottenere l’effetto
clinico desiderato.
Amiodarone Interazione non studiata. Utilizzare solo in assenza di terapie alternative.
Si raccomanda un attento monitoraggio in caso di somministrazione di questo medicinale in concomitanza con Daklinza in combinazione con sofosbuvir (vedere paragrafì 4.4
e 4.8)
Bloccanti del canale del calcio
Diltiazem Nifedipina Amlodipina Interazione non studiata.
? Daclatasvir
La somministrazione di Daklinza con uno qualsiasi di questi bloccanti del canale del calcio può aumentare le concentrazioni di daclatasvir.
Si
suggerisce cautela.
Verapamil Interazione non studiata.
? Daclatasvir
La somministrazione di Daklinza con verapamil può aumentare le concentrazioni di
daclatasvir.
Si suggerisce cautela.
CORTICOSTEROIDI
Desametasone sistemico Interazione non studiata.
? Daclatasvir

paragrafo 4.3).

PRODOTTI ERBORISTICI
Erba di San Giovanni
(Hypericum perforatum)
Interazione non studiata.
? Daclatasvir

paragrafo 4.3).

Tabella 4: Interazioni con altri medicinali e raccomandazioni sulla dose

Medicinali per aree terapeutiche Interazione Raccomandazioni sulla
somministrazione concomitante
CONTRACCETTIVI ORMONALI
Etinilestradiolo 35 ?g una volta al giorno per 21 giorni + norgestimato 0,180/0,215/0,250 mg una volta al giorno per 7/7/7 giorni (daclatasvir 60 mg una volta al giorno) ? Etinilestradiolo AUC: 1,01 (0,95, 1,07)
Cmax: 1,11 (1,02, 1,20)
? Norelgestromina AUC: 1,12 (1,06, 1,17)
Cmax: 1,06 (0,99, 1,14)
? Norgestrel
AUC: 1,12 (1,02, 1,23)
Cmax: 1,07 (0,99, 1,16)
Con Daklinza si raccomanda un contraccettivo orale contenente 35 ?g di etinilestradiolo e 0,180/0,215/0,250 mg di
norgestimato.
Altri contraccettivi orali non sono stati studiati.
IMMUNOSOPPRESSORI
Ciclosporina 400 mg in dose singola
(daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
? Daclatasvir
AUC: 1,40 (1,29, 1,53)
Cmax: 1,04 (0,94, 1,15)
Cmin: 1,56 (1,41, 1,71)
? Ciclosporina
AUC: 1,03 (0,97, 1,09)
Cmax: 0,96 (0,91, 1,02)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di nessuno dei medicinali quando Daklinza è somministrato insieme a ciclosporina, tacrolimus, sirolimus o micofenolato mofetile.
Tacrolimus 5 mg in dose singola
(daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
? Daclatasvir
AUC: 1,05 (1,03, 1,07)
Cmax: 1,07 (1,02, 1,12)
Cmin: 1,10 (1,03, 1,19)
? Tacrolimus
AUC: 1,00 (0,88, 1,13)
Cmax: 1,05 (0,90, 1,23)
Sirolimus Micofenolato mofetile Interazione non studiata.
Interazione attesa:
? Daclatasvir
? Immunosoppressore
FARMACI IPOLIPEMIZZANTI
Inibitori di HMG-CoA reduttasi
Rosuvastatina 10 mg in dose singola
(daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
? Rosuvastatina
AUC: 1,58 (1,44, 1,74)
Cmax: 2,04 (1,83, 2,26)
Inibizione di OATP 1B1 e BCRP da parte di daclatasvir
Si deve usare cautela quando Daklinza è somministrato insieme a rosuvastatina o altri substrati di OATP 1B1 o BCRP.
Atorvastatina Fluvastatina Simvastatina Pitavastatina Pravastatina Interazione non studiata.
Interazione attesa a causa della inibizione di OATP 1B1 e/o BCRP da parte di daclatasvir:
? Concentrazione di statina

Tabella 4: Interazioni con altri medicinali e raccomandazioni sulla dose

Medicinali per aree terapeutiche Interazione Raccomandazioni sulla
somministrazione concomitante
ANALGESICI NARCOTICI
Buprenorfina/naloxone, dose individualizzata da 8/2 mg a 24/6 mg una volta al giorno* (daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
*Valutata in adulti oppioidi- dipendenti in terapia di mantenimento stabile con buprenorfina/naloxone.
? Daclatasvir AUC: ?* Cmax: ?* Cmin: ?*
? Buprenorfina
AUC: 1,37 (1,24, 1,52)
Cmax: 1,30 (1,03, 1,64)
Cmin: 1,17 (1,03, 1,32)
? Norbuprenorfina AUC: 1,62 (1,30, 2,02)
Cmax: 1,65 (1,38, 1,99)
Cmin: 1,46 (1,12, 1,89)
*In confronto a dati storici.
Potrebbe non essere richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o buprenorfina, ma si raccomanda che i pazienti siano monitorati per segni di tossicità da oppiacei.
Matadone, dose individualizzata 40-120 mg una volta al giorno* (daclatasvir 60 mg una volta al giorno)
*Valutata in adulti oppioidi- dipendenti in terapia di mantenimento stabile con metadone.
? Daclatasvir AUC: ?* Cmax: ?* Cmin: ?*
? R-metadone
AUC: 1,08 (0,94, 1,24)
Cmax: 1,07 (0,97, 1,18)
Cmin: 1,08 (0,93, 1,26)
*In confronto a dati storici.
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Daklinza o metadone.
SEDATIVI
Benzodiazepine
Midazolam 5 mg in dose singola
(daclatasvir 60 mg una volta al
giorno)
? Midazolam
AUC: 0,87 (0,83, 0,92)
Cmax: 0,95 (0,88, 1,04)
Triazolam Alprazolam Interazione non studiata.
Interazione attesa:
? Triazolam
? Alprazolam

Non sono attesi effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di nessuno dei medicinali quando daclatasvir è somministrato insieme ad uno dei seguenti: inibitori di PDE-5, medicinali della classe degli ACE-inibitori (p.es. enalapril), medicinali della classe degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II (p.es. losartan, irbesartan, olmesartan, candesartan, valsartan), disopiramide, propafenone, flecainide, mexilitina, chinidina, o antiacidi.

Popolazione pediatrica

Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.


Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Daklinza 30 mg compressa rivestita film uso orale blister: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

E’ stato segnalato capogiro durante il trattamento con Daklinza in associazione a sofosbuvir; inoltre sono stati segnalati capogiro, alterazione dell’attenzione, visione offuscata e acuità visiva ridotta durante il trattamento con Daklinza in associazione a peginterferone alfa e ribavirina.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco