Edarbi: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp (Azilsartan Medoxomil Sale Di Potassio): sicurezza e modo d’azione

Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp (Azilsartan Medoxomil Sale Di Potassio) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Edarbi è indicato nel trattamento dell’ipertensione essenziale negli adulti.

Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp: come funziona?

Ma come funziona Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp

Categoria farmacoterapeutica: Antagonisti dell’angiotensina II, non associati. Codice ATC: C09CA09

Meccanismo di azione ed effetto farmacodinamico

Azilsartan medoxomil è un profarmaco orale attivo che è convertito rapidamente nella frazione attiva, azilsartan, che antagonizza selettivamente gli effetti dell’angiotensina II bloccando il suo legame al recettore AT1 in diversi tessuti (vedere paragrafo 5.2). L’angiotensina II è il principale agente pressorio del sistema renina-angiotensina, con effetti che includono la vasocostrizione, la stimolazione della sintesi e il rilascio di aldosterone, la stimolazione cardiaca e il riassorbimento renale di sodio.

Il blocco del recettore AT1 inibisce il feedback regolatorio negativo dell’angiotensina II sulla secrezione di renina, ma i risultanti aumenti dell’attività della renina plasmatica e dei livelli di angiotensina II circolante non superano l’effetto antipertensivo di azilsartan.

Ipertensione essenziale

In sette studi controllati in doppio cieco, sono stati valutati in totale 5941 pazienti (3672 con Edarbi, 801 con placebo e 1468 con farmaco di confronto attivo). Complessivamente, il 51% dei pazienti era di sesso maschile e il 26% aveva 65 anni o più (5% ? 75 anni); il 67% era di razza bianca e il 19% era di razza nera.

Edarbi è stato confrontato con placebo e altri medicinali in due studi randomizzati in doppio cieco a

6 settimane. Vengono esposte nella tabella sottostante le riduzioni della pressione arteriosa conseguite

rispetto al placebo in base ai valori della pressione arteriosa media misurati nelle 24 ore tramite monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa (ABPM) ed ai valori pressori minimi misurati nella pratica clinica in entrambi gli studi. Inoltre, Edarbi 80 mg ha prodotto riduzioni significativamente superiori della PAS rispetto a quanto riscontrato con le più alte dosi approvate di olmesartan medoxomil e valsartan.

Placebo Edarbi Edarbi Edarbi OLM-M Valsartan
20 mg 40 mg4 80 mg4 40 mg4 320 mg4
End point primario:
PAS media 24 ore: Variazione media LS dal basale (BL) alla settimana 6 (mm Hg)
Studio 1
Variazione rispetto a BL -1.4 -12.2 * -13.5 * -14.6 * -12.6
Studio 2
Variazione rispetto a BL -0.3 -13.4 * -14.5 * -12.0 -10.2
End point secondario principale:
PAS clinica: Variazione media LS dal basale (BL) alla settimana 6 (mm Hg) (LOCF)
Studio 1
Variazione rispetto a BL -2.1 -14.3* -14.5 * -17.6 * -14.9
Studio 2
Variazione rispetto a BL -1.8 -16.4 * -16.7 * -13.2 -11.3

OLM-M = olmesartan medoxomil, LS = minimi quadrati, LOCF = ultima osservazione portata a termine

* Differenza significativa rispetto al Placebo a livello 0,05 nell’ambito dell’analisi stepwise

† Differenza significativa rispetto al/ai farmaco/i di confronto a livello 0,05 nell’ambito dell’analisi stepwise

# Dose massima raggiunta nello studio 2. Le dosi erano a titolazione forzata alla Settimana 2 da 20 a 40 mg e da 40 a 80 mg per Edarbi, da 20 a 40 mg e da 160 a 320 mg, rispettivamente, per olmesartan medoxomil e valsartan

In questi due studi, gli eventi avversi clinicamente importanti e più frequenti comprendevano le vertigini, cefalea and dislipidemia. Con Edarbi, olmesartan medoxomil e valsartan il capogiro è stato osservato rispettivamente con un’incidenza del 3,0%, 3,3% e 1,8%; i valori corrispondenti per la cefalea erano 4,8%, 5,5% e 7,6% e per la dislipidemia 3,5%, 2,4% e 1,1%.

Negli studi di confronto con altri medicinali (valsartan o ramipril) l’effetto ipotensivo di Edarbi è persistito durante il trattamento a lungo termine. Edarbi ha presentato un’incidenza inferiore di tosse (1,2%) rispetto a ramipril (8,2%).

L’effetto antipertensivo di Edarbi si è manifestato entro le prime 2 settimane di trattamento con l’effetto pieno raggiunto entro 4 settimane. L’effetto di riduzione della pressione arteriosa di Edarbi era inoltre mantenuto durante le 24 ore dell’intervallo di dose. I rapporti valle/picco corretti rispetto al placebo per PAS e PAD erano di circa l’80% o superiori.

L’ipertensione da rebound non è stata osservata in seguito a un’interruzione improvvisa della terapia con Edarbi dopo 6 mesi di trattamento.

Complessivamente non sono state osservate differenze nella sicurezza e nell’efficacia tra pazienti più anziani e più giovani, ma non si può escludere una maggiore sensibilità agli effetti di riduzione della pressione arteriosa in alcuni individui anziani (vedere paragrafo 4.2). Come con altri antagonisti del recettore dell’angiotensina II e ACE-inibitori, l’effetto antipertensivo era inferiore nei pazienti di razza nera (popolazione in generale con bassi livelli di renina plasmatica).

La co-somministrazione di Edarbi 40 e 80 mg con un calcio-antagonista (amlodipina) o con un diuretico tiazidico (clortalidone) ha determinato un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa rispetto all’altro antipertensivo da solo. Gli eventi avversi dose-correlati tra cui vertigini, ipotensione e aumenti della creatinina sierica sono stati più frequenti con la co-somministrazione di diuretici rispetto a Edarbi da solo, mentre l’ipokaliemia è stata meno frequente rispetto al diuretico da solo.

Gli effetti benefici di Edarbi su mortalità e morbilità cardiovascolare e sul danno degli organi bersaglio non sono attualmente noti.

Effetto sulla ripolarizzazione cardiaca

È stato condotto uno studio sul QT/QTc per valutare gli effetti di Edarbi sul prolungamento dell’intervallo QT/QTc in soggetti sani. Non c’è stata evidenza del prolungamento del QT/QTc a una dose di 320 mg di Edarbi.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia Europea dei Medicinali ha posticipato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Edarbi in uno o più sottogruppi di popolazione pediatrica con ipertensione (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).

Informazioni aggiuntive

Due grandi studi randomizzati e controllati (ONTARGET (ONgoing Telmisartan Alone and in combination with Ramipril Global Endpoint Trial) e VA Nephron-D (The Veterans Affairs Nephropathy in Diabetes)) hanno esaminato l’uso della combinazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell’angiotensina II.

ONTARGET è stato uno studio condotto in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare o cerebrovascolare, o diabete mellito tipo 2 associato all’evidenza di danno d’organo. VA NEPHRON-D è stato uno studio condotto in pazienti con diabete mellito tipo 2 e nefropatia diabetica.

Questi studi non hanno dimostrato alcun significativo effetto benefico sugli esiti e sulla mortalità renale e/o cardiovascolare, mentre è stato osservato un aumento del rischio di iperpotassiemia, danno renale acuto e/o ipotensione rispetto alla monoterapia. Questi risultati sono pertinenti anche per gli altri ACE-inibitori e per gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II, date le loro simili proprietà farmacodinamiche.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono quindi essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

ALTITUDE (Aliskiren Trial in Type 2 Diabetes Using Cardiovascular and Renal Disease Endpoints) è stato uno studio volto a verificare il vantaggio di aggiungere aliskiren ad una terapia standard di un ACE-inibitore o un antagonista del recettore dell’angiotensina II in pazienti con diabete mellito di

tipo 2 e malattia renale cronica, malattia cardiovascolare, o entrambe. Lo studio è stato interrotto precocemente a causa di un aumentato rischio di eventi avversi. Morte cardiovascolare e ictus sono stati entrambi numericamente più frequenti nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo e gli eventi avversi e gli eventi avversi gravi di interesse (iperpotassiemia, ipotensione e disfunzione renale) sono stati riportati più frequentemente nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo.


Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp

Dopo la somministrazione orale, azilsartan medoxomil è rapidamente idrolizzato nella frazione attiva di azilsartan nel tratto gastrointestinale e/o durante l’assorbimento. In base agli studi in vitro, la carbossimetilenebutenolidasi è coinvolta nell’idrolisi nell’intestino e nel fegato. Inoltre, le esterasi plasmatiche sono coinvolte nell’idrolisi di azilsartan medoxomil ad azilsartan.

Assorbimento

La biodisponibilità orale assoluta stimata di azilsartan medoxomil sulla base dei livelli di azilsartan nel plasma è di circa il 60%. Dopo la somministrazione orale di azilsartan medoxomil, le concentrazioni

di picco nel plasma (Cmax) di azilsartan sono raggiunte dopo 1,5-3 ore. La biodisponibilità di azilsartan non è influenzata dall’assunzione di cibo (vedere paragrafo 4.2).

Distribuzione

Il volume di distribuzione di azilsartan è di circa 16 litri. Azilsartan si lega ampiamente alle proteine plasmatiche (> 99%), in particolare all’albumina sierica. Il legame alle proteine è costante con concentrazioni di azilsartan nel plasma ben superiori al range raggiunto con le dosi raccomandate.

Biotrasformazione

Eliminazione

Dopo la somministrazione orale di una dose di azilsartan medoxomil marcato con 14C, il 55% circa della radioattività è stata riscontrata nelle feci e il 42% circa nelle urine, con il 15% della dose escreta nelle urine come azilsartan. L’emivita di eliminazione di azilsartan è di circa 11 ore e la clearance renale è di circa 2,3 ml/min. I livelli di steady-state di azilsartan vengono raggiunti dopo 5 giorni e non si verificano accumuli nel plasma con singole dosi giornaliere ripetute.

Linearità/non-linearità

La proporzionalità della dose nell’esposizione è stata stabilita per azilsartan nel range di azilsartan medoxomil da 20 mg a 320 mg dopo dose singola o multipla.

Caratteristiche in gruppi di pazienti specifici

Popolazione pediatrica

La farmacocinetica di azilsartan non è stata studiata nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni d’età.

Anziani

La farmacocinetica di azilsartan non differisce in modo significativo tra i pazienti giovani (18-45 anni) e anziani (65-85 anni).

Compromissione renale

In pazienti con compromissione renale lieve, moderata e grave, l’esposizione totale (AUC) ad azilsartan ha evidenziato incrementi del +30%, +25% e +95%. Nessun aumento (+5%) è stato osservato in pazienti con malattia renale allo stadio terminale in dialisi. Tuttavia, non vi è alcuna esperienza clinica nei pazienti con grave compromissione renale o malattia renale allo stadio terminale (vedere paragrafo 4.2). L’emodialisi non elimina azilsartan dalla circolazione sistemica.

Insufficienza epatica

La somministrazione di Edarbi fino a 5 giorni in soggetti con insufficienza epatica lieve (Child-Pugh

A) o moderata (Child-Pugh B) si è tradotta in un lieve aumento dell’esposizione ad azilsartan (aumento dell’area sotto la curva (AUC) pari a 1,3 – 1,6 volte (vedere ìl paragrafo 4.2)). Edarbi non è stato studiato in pazienti con grave insufficienza epatica.

Sesso

I parametri farmacocinetici di azilsartan non differiscono in modo significativo fra i due sessi. Non è necessario alcun aggiustamento della dose sulla base del sesso.

Razza

I parametri farmacocinetici di azilsartan non differiscono in modo significativo fra popolazione di razza bianca e di razza nera. Non è necessario alcun aggiustamento della dose sulla base della razza.


Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp: dati sulla sicurezza

Negli studi preclinici di sicurezza, azilsartan medoxomil ed M-II, il principale metabolita umano, sono stati esaminati in relazione a tossicità a dosi ripetute, tossicità riproduttiva, mutagenicità e cancerogenicità.

Negli studi sulla tossicità a dosi ripetute, dosi tali da produrre un’esposizione comparabile a quella del range clinico terapeutico hanno provocato una riduzione dei parametri eritrocitari, variazioni della struttura e dell’emodinamica renale, oltre che un aumento del potassio sierico in animali normotesi.

Questi effetti, che erano prevenuti mediante integrazione salina per via orale, non hanno significato clinico nel trattamento dell’ipertensione.

Nei ratti e nei cani è stata osservata una maggiore attività reninica plasmatica e ipertrofia/iperplasia delle cellule juxtaglomerulari del rene. Queste variazioni, anche effetto di classe degli ACE-inibitori e di altri antagonisti del recettore dell’angiotensina II, non risultano essere clinicamente significative.

Azilsartan ed M-II attraversano la placenta e sono stati ritrovati nei feti dei ratti in gravidanza e sono stati escreti nel latte dei ratti in allattamento. Negli studi di tossicità riproduttiva, non sono stati riscontrati effetti sulla fertilità maschile e femminile. Non si hanno prove di effetti teratogeni, ma studi sugli animali hanno evidenziato un rischio potenziale per lo sviluppo postnatale della prole come basso peso corporeo, ridotto ritardo nello sviluppo fisico (ritardata eruzione dell’incisivo, distacco della pinna, apertura degli occhi) e mortalità più elevata.

Azilsartan e M-II non hanno dato prove di mutagenicità e rilevante attività clastogenica negli studi in vitro né di cancerogenicità nei ratti e nei topi.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp

Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp: interazioni

Uso concomitante non raccomandato

Litio

Aumenti reversibili di concentrazioni e tossicità di litio sierico sono stati riferiti durante l’uso concomitante di litio e ACE-inibitori. Un effetto simile può presentarsi con gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II. Considerata la mancanza di esperienza con l’uso concomitante di azilsartan medoxomil e litio, questa combinazione non è raccomandata. Se tale combinazione diventa necessaria, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli di litio sierico.

Cautela necessaria in caso di uso concomitante

Antinfiammatori non steroidei (FANS), compresi gli inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico(> 3 g/giorno), e FANS non selettivi

Quando gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II sono somministrati contemporaneamente ai FANS (vale a dire inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico (> 3 g/giorno) e FANS non selettivi), può manifestarsi un’attenuazione dell’effetto antipertensivo. L’uso concomitante di antagonisti del recettore dell’angiotensina II e FANS può inoltre causare un maggior rischio di peggioramento della funzione renale e un aumento del potassio sierico. È pertanto raccomandata un’adeguata idratazione e un monitoraggio della funzione renale all’inizio del trattamento.

Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti salini contenenti potassio e altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio

L’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti salini contenenti potassio o altri medicinali (ad es. eparina) può aumentare i livelli di potassio. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico ove opportuno (vedere paragrafo 4.4).

Informazioni aggiuntive

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema

renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafì 4.3, 4.4 e 5.1).

Non sono state riferite interazioni clinicamente significative negli studi su azilsartan medoxomil o azilsartan somministrato con amlodipina, antiacidi, clortalidone, digossina, fluconazolo, gliburide, ketoconazolo, metformina, e warfarin.

Azilsartan medoxomil viene rapidamente idrolizzato con formazione del composto attivo azilsartan da parte di esterasi nel tubo gastroenterico e/o durante l’assorbimento del farmaco (vedere paragrafo 5.2). Studi in vitro hanno dimostrato che è improbabile che vi siano interazioni dovute all’inibizione delle esterasi.


Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Edarbi 20 mg compressa uso orale blister alu alu 14 cp: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

In base alle proprietà farmacodinamiche di azilsartan medoxomil, si prevede che i suoi effetti sulla capacità di guidare veicoli ed usare macchinari siano trascurabili. Tuttavia, quando si assume un anti- ipertensivo bisogna tenere presente che occasionalmente è possibile accusare capogiro o stanchezza.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco