Pentavac: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Pentavac (Tossoide Difterico + Tossoide Tetanico + Tossoide Pertossico + Emoagglutinina Filamentosa + Vaccino Poliomielitico Inattivato + Polisaccaride Haemofilus Influenzae Coniugato Con Proteina Del Tetano): sicurezza e modo d’azione

Pentavac (Tossoide Difterico + Tossoide Tetanico + Tossoide Pertossico + Emoagglutinina Filamentosa + Vaccino Poliomielitico Inattivato + Polisaccaride Haemofilus Influenzae Coniugato Con Proteina Del Tetano) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Immunizzazione attiva contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite e contro le infezioni invasive sostenute da Haemophilus influenzae di tipo b (meningite, setticemia, cellulite, artrite, epiglottite, …),

per la vaccinazione primaria nei lattanti e bambini nella prima infanzia,

per il richiamo (booster) nei bambini che hanno precedentemente ricevuto un ciclo primario di vaccinazione con questo vaccino o nei bambini che hanno precedentemente ricevuto un vaccino antidifterico-antitetanico a cellule intere o un vaccino acellulare antipertossico-antipolio, in somministrazione contemporanea o meno con il vaccino coniugato liofilizzato anti Haemophilus influenzae di tipo b.

Pentavac: come funziona?

Ma come funziona Pentavac? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Pentavac

Categoria farmacoterapeutica: vaccini batterici e virali combinati (difterite-Haemophilus influenzae di tipo b-pertosse-poliomielite-tetano)

Codice ATC: J07CA06

Il PRP somministrato da solo induce una debole risposta sierologica nei lattanti e bambini nella prima infanzia. Il legame covalente del PRP alla proteina tetanica lo trasforma in antigene cellula T- dipendente che induce una risposta anticorpale IgG specifica anti-PRP nei lattanti e bambini nella prima infanzia e che può attivare una memoria immunologica.

Risposta anticorpale dopo la vaccinazione primaria:

Studi di immunogenicità condotti in lattanti e nei bambini nella prima infanzia vaccinati con 3 dosi di Pentavac somministrate a partire dal 2° mese di vita hanno dimostrato che, 1 mese dopo la terza dose, tutti i vaccinati sviluppavano un livello sieroprotettivo anticorpale (? 0,01 UI/ml) agli antigeni difterico e tetanico e che più dell’88% dei lattanti e dei bambini nella prima infanzia manifestava un incremento di 4 volte del titolo iniziale di anticorpi anti-PT e anti-FHA. Almeno il 99% dei vaccinati, presentava un titolo anticorpale sieroprotettivo nei confronti dei poliovirus di tipo 1, 2 e 3 ed almeno il 92% possedeva un titolo anticorpale anti-PRP ad una concentrazione superiore a 0,15 µg/ml.

Nel corso di uno studio di efficacia clinica condotto in Senegal, in seguito alla somministrazione primaria di 3 dosi e dopo 18 mesi senza somministrazione della dose di richiamo, l’efficacia protettiva di questo vaccino antipertossico acellulare è risultata inferiore rispetto a quella del vaccino antipertossico Pasteur Mèrieux a cellule intere utilizzato come controllo. Una inferiore reattogenicità è stata comunque dimostrata per questo vaccino antipertossico acellulare in 2 studi clinici controllati, quando confrontato allo stesso vaccino antipertossico a cellule intere.

Uno studio di immunogenicità condotto in Svezia, in cui venivano somministrate 3 dosi di Pentavac a partire dal 3° mese di età, ha mostrato risultati del tutto sovrapponibili a quelli sopra riportati in termini di sieroprotezione e sieroconversione.

Negli studi clinici sopracitati i titoli anticorpali anti-PRP ottenuti dopo il completamento del ciclo primario con Pentavac erano inferiori a quelli indotti da un vaccino antidifterico-antitetanico- acellulare antipertossico-antipolio (Tetravac) somministrato simultaneamente ad un vaccino coniugato anti Haemophilus influenzae tipo b in due siti separati di iniezione. Tuttavia, l’impatto clinico di questa interazione non ha più significato dopo la terza dose, qualunque sia il programma di vaccinazione utilizzato.

Risposta immunitaria dopo il richiamo (booster):

Studi di immunogenicità condotti in bambini che avevano ricevuto un ciclo di vaccinazione primaria di 3 dosi di Pentavac ed una dose di richiamo dello stesso prodotto somministrata ad una età di 15-18 mesi, hanno dimostrato elevate risposte anticorpali a tutti i componenti vaccinali, compreso oltre il 99% di bambini con titoli anti-PRP superiori a 1,0 µg/ml.


Pentavac: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Pentavac, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Pentavac


Pentavac: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Pentavac agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Pentavac è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Pentavac: dati sulla sicurezza


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Pentavac: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Pentavac

Pentavac: interazioni

Fatta eccezione per i casi di terapia immunosoppressiva (vedere ìl paragrafo 4.4), non è stata riportata alcuna significativa interazione clinica con altri trattamenti o con prodotti biologici. E’ stato effettuato uno studio di interazione specifico sulla co-somministrazione di Pentavac con MMR II.

Antigenuria è stata rilevata in alcuni casi dopo la somministrazione di Pentavac. Pertanto, il rilevamento dell’antigene nelle urine entro due settimane dalla vaccinazione, può non avere un valore diagnostico definito di sospetta malattia da Haemophilus influenzae di tipo b.


Pentavac: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Pentavac: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non pertinente.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco