Periostat: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Periostat (Doxiciclina Iclato): sicurezza e modo d’azione

Periostat (Doxiciclina Iclato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Per pazienti con periodontiti dell’adulto. PERIOSTAT è indicato in aggiunta a scaling sopra- e sotto-gengivale e a levigatura della radice, con istruzioni sull’igiene orale effettuate dal dentista o dall’igienista.

Periostat: come funziona?

Ma come funziona Periostat? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Periostat

Categoria farmacoterapeutica: tetracicline Codice ATC: J01A A02. Il principio attivo di PERIOSTAT, doxiciclina, è un derivato sintetico dell’ossitetraciclina, con formula molecolare C22H24N2O8 • HCl • ½ C2H5OH • ½ H2O. PERIOSTAT è un inibitore dell’attività della collagenasi.

Gli studi condotti hanno dimostrato che alla dose proposta di 20 mg due volte al giomo, PERIOSTAT riduce l’elevata attività della collagenasi nel fluido gengivale crevicolare nei pazienti con periodontite cronica dell’adulto, mentre non è stata dimostrata alcuna evidenza clinica di attività antimicrobica.

Suscettibilità: Il dosaggio raggiunto con la somministrazione di questo prodotto è ben al di sotto delle concentrazioni necessarie per inibire i microrganismi comunemente associati alle periodontiti dell’adulto. Gli studi clinici con questo prodotto non hanno evidenziato effetti su batteri totali anaerobi e anaerobi facoltativi in campioni di placca di pazienti trattati con questo regime di dosaggio per un periodo da 9 a 18 mesi. Questo prodotto NON DEVE essere usato per eliminare o ridurre il numero dei microorganismi associati alle periodontiti.


Periostat: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Periostat, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Periostat

Assorbimento: La doxiciclina viene quasi completamente assorbita dopo somministrazione orale. Dopo assunzione di 20 mg di doxiciclina due volte al giomo, le concentrazioni plasmatiche massime medie erano 0.79 mg/ml. I livelli di picco venivano generalmente raggiunti 2 ore dopo la somministrazione.

L’assunzione di cibo riduceva l’entità dell’assorbimento del 10% e diminuiva e ritardava i livelli plasmatici di picco.

Distribuzione: La doxiciclina è legata per oltre il 90% alle proteine plasmatiche e ha un volume di distribuzione apparente di 50L.

Metabolismo: Le principali vie metaboliche della doxiciclina non sono state identificate, tuttavia gli induttori enzimatici diminuiscono l’emivita della doxiciclina.

Eliminazione: Doxiciclina è escreta nelle urine e nelle feci in forma immutata. Il 40-60% della dose somministrata può essere ritrovato nelle urine entro 92 ore e circa il 30% nelle feci. L’emivita terminale dopo una dose singola di 20 mg di doxiciclina è mediamente di 18 ore. Particolari popolazioni di pazienti: L’emivita non è alterata in modo significativo nei pazienti con funzionalità renale gravemente compromessa. La doxiciclina non viene eliminata in quantità rilevante durante l’emodialisi.


Periostat: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Periostat agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Periostat è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Periostat: dati sulla sicurezza

È stato studiato il potenziale cancerogenico della doxiciclina e non sono state evidenziate variazioni indicative di un effetto cancerogenico diretto. Nelle femmine trattate è stato osservato un aumento dei tumori benigni della ghiandola mammaria (fibroadenoma), dell’utero (polipo) e della tiroide (adenoma delle cellule C), che sono correlabili con un effetto ormonale. La doxiciclina non mostra attività mutagena e nessuna chiara evidenza di attività clastogenica. Sono stati studiati gli effetti sulla fertilità, sulla riproduzione, sulla tossicità pre- e post- natale in ratti utilizzando dosi da 50 a 500 mg/kg/die.

Alla dose di 50 mg/kg/die (88 volte la dose nell’uomo) è stata osservata una diminuzione nella velocità di movimento in linea retta degli spermatozoi, ma non è stato osservato alcun effetto evidente sulla fertilità maschile o femminile o sulla morfologia spermatica. La tossicità materna alla dose di 500 mg/kg/die è stata caratterizzata da respirazione rumorosa, feci molli e riduzioni transitorie sia nell’incremento ponderale che nel consumo di cibo dopo il parto con un lieve incremento nella durata della gestazione. Non è stata osservata tossicità materna alla dose di 100 mg/kg/die o inferiore, e non è stato osservato alcun effetto sulla generazione F1 alla dose di 50 mg/kg/die durante il parto, l’allattamento o dopo lo svezzamento. Non sono stati condotti studi sulla tossicità dello sviluppo, ma è noto che la doxiciclina attraversa la placenta. Iperpigmentazione della tiroide a seguito di somministrazione di sostanze appartenenti alla classe delle tetracicline è stata osservata in ratti, minipig, cani e scimmie e iperplasia della tiroide si è verificata in ratti, cani, polli e topi. La dose umana di 20 mg due volte al giomo prevista per la doxiciclina è equivalente a circa 0.5 mg/kg/die per un uomo di 70 kg. A questa dose la Cmax e l’AUC0-24 nel plasma corrispondono rispettivamente a 780 ng/ml e 10954 ng*h/ml. La tossicità dopo somministrazioni ripetute per via orale è stata valutata nei ratti e nelle scimmie cynomolgus.

Alterazioni nel colore della tiroide erano un reperto comune nei ratti esposti alla dose di 25 mg/kg/die per 13 settimane o di 20 mg/kg/die per 26 settimane, e nelle scimmie cynomolgus alla dose di 30 mg/kg/die per 1 anno.

Dopo dose orale singola di 25 mg/kg la Cmax e l’AUC0-24 erano rispettivamente 2.2 e 1.6 volte i valori riscontrati nell’uomo. Aumenti correlati alla dose sia nell’incidenza che nella gravità della degenerazione/rigenerazione tubulare renale sono stati osservati dopo somministrazione a scimmie cynomolgus per 28 giorni o 52 settimane.

Alla dose di 5 mg/kg/die erano presenti lesioni focali dopo 28 giorni, ma nessuna lesione era presente nelle scimmie trattate per 52 settimane. I valori plasmatici medi di Cmax e AUC0-24 a 28 giorni nelle scimmie trattate con 5 mg/kg/die erano rispettivamente 1235 ng/ml e 11600 ng*h/ml, e non è stato evidenziato accumulo.

Nell’uomo l’uso delle tetracicline durante lo sviluppo dei denti può causare alterazione permanente del colore dei denti (giallo-grigio-marrone). Questa reazione è più frequente in caso di uso prolungato del farmaco, ma è stata osservata anche a seguito di brevi trattamenti ripetuti. È stata riportata anche ipoplasia dello smalto.

Come le altre tetracicline, la doxiciclina forma un complesso stabile con il calcio in tutti i tessuti osteogenici. Una diminuzione della crescita della fibula è stata osservata in neonati prematuri che hanno ricevuto tetraciclina per via orale alla dose di 25 mg/kg ogni 6 ore. Questa reazione è risultata reversibile con l’interruzione del trattamento.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Periostat: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Periostat

Periostat: interazioni

Queste raccomandazioni riguardo alle potenziali interazioni tra doxiciclina e altri farmaci sono basate sulle dosi più elevate, generalmente usate nelle formulazioni antimicrobiche di doxiciclina piuttosto che con PERIOSTAT.

Tuttavia, attualmente non esistono dati sufficienti per rassicurare che le interazioni descritte con dosi superiori di doxiciclina non si verifichino con PERIOSTAT.

L’assorbimento della doxiciclina dal tratto gastroenterico può essere inibito dagli ioni bi- o tri-valenti come alluminio, zinco, calcio (che si trovano ad esempio nel latte, nei latticini e nei succhi di frutta contenenti calcio), dal magnesio (presente ad esempio negli antiacidi) o da preparazioni a base di ferro, carbone attivato, colestiramina, chelati del bismuto e sucralfato.

Per questo motivo tali medicinali o alimenti devono essere assunti 2 – 3 ore dopo l’ingestione di PERIOSTAT.

e compresse di didanosina possono diminuire l’assorbimento di doxiciclina a causa dell’aumento del pH gastrico come conseguenza del contenuto di antiacidi delle compresse di didanosina. Pertanto la didanosina deve essere assunta almeno 2 ore dopo la doxiciclina.

Il quinapril può ridurre l’assorbimento di doxiciclina per l’elevato contenuto di magnesio delle compresse di quinapril.

È stato dimostrato che la doxiciclina potenzia l’effetto ipoglicemizzante degli antidiabetici orali a base di sulfonilurea. Se somministrata in combinazione con questi farmaci, si devono controllare i livelli di glicemia e, se necessario, le dosi dei farmaci sopracitati devono essere ridotte.

È stato dimostrato che la doxiciclina ha un’azione di depressione sull’attività protrombinica nel plasma, potenziando così l’effetto degli anticoagulanti di tipo dicumarolico. In caso di somministrazione concomitante con questi farmaci, si devono controllare i parametri della coagulazione, compreso l’INR, e, se necessario, le dosi dei sopracitati farmaci devono essere ridotte.

Deve essere tenuta presente la possibilità di un aumento del rischio di sanguinamento.

Quando la doxiciclina viene somministrata poco prima, durante o dopo cicli terapeutici con isotretinoina, sussiste la possibilità di potenziamento tra i farmaci fino a provocare un incremento reversibile della pressione nella cavità intracranica (pseudotumore cerebrale).

Deve quindi essere evitata la somministrazione contemporanea.

I farmaci batteriostatici compresa la doxiciclina possono interferire con l’azione battericida della penicillina e degli antibiotici beta-lattamici. È consigliabile pertanto evitare l’associazione di PERIOSTAT con antibiotici beta-lattamici. Rifampicina, barbiturici, carbamazepina, difenilidantoina, primidone, fenitoina e abuso cronico di alcool possono accelerare la decomposizione della doxiciclina a causa dell’induzione enzimatica nel fegato, diminuendo così la sua emivita. Possono derivarne concentrazioni di doxiciclina sub-terapeutiche.

È stato riportato che l’uso contemporaneo di doxiciclina e ciclosporina diminuisce l’emivita della doxiciclina. È stato riportato che l’uso concomitante delle tetracicline e del metossiflurano provoca una tossicità renale fatale.

L’uso concomitante di tetracicline e contraccettivi orali ha provocato in alcuni casi emorragia da sospensione o gravidanza.


Periostat: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Periostat: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Alla terapia con PERIOSTAT si sono associate nausea e vertigini. I soggetti colpiti non devono guidare veicoli o azionare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco