Pigreco: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Pigreco 30 mg + 10 mg compresse (Delapril Cloridrato + Manidipina Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Pigreco 30 mg + 10 mg compresse (Delapril Cloridrato + Manidipina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale.

La terapia di associazione è indicata quando sia richiesta una ulteriore riduzione della pressione arteriosa rispetto alla monoterapia con delapril o manidipina.

Pigreco 30 mg + 10 mg compresse: come funziona?

Ma come funziona Pigreco 30 mg + 10 mg compresse? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Pigreco 30 mg + 10 mg compresse

Categoria farmacoterapeutica: C09BB12 ACE-inibitore e calcio-antagonista in associazione

PIGRECO è una associazione di delapril, inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina, e di manidipina, calcio- antagonista diidropiridinico ad attività antiipertensiva con proprietà nefroprotettive.

L’associazione di questi principi attivi attraverso meccanismi d’azione complementari produce un effetto antiipertensivo sinergico, riducendo la pressione arteriosa in misura superiore rispetto ai singoli componenti.

Delapril determina l’effetto antiipertensivo per inibizione dell’enzima di conversione dell’Angiotensina I ad Angiotensina II; per effetto della lipofilia del composto l’inibizione avviene principalmente a livello della parete vasale. Delapril diminuisce le resistenze periferiche ed aumenta l’eliminazione di sodio e acqua per blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone.

Manidipina, la cui caratteristica fondamentale e’ la lunga durata dell’attività antiipertensiva, manifesta una elevata selettività vascolare per il distretto renale, con aumento del flusso ematico renale, riduzione delle resistenze vascolari delle arteriole afferenti ed efferenti glomerulari e conseguente diminuzione della pressione intraglomerulare. Gli effetti benefici sull’emodinamica renale consentono il mantenimento della frazione di filtrazione glomerulare nel lungo termine. Questa caratteristica si integra con proprietà diuretiche, dovute ad inibizione del riassorbimento idrico e di sodio a livello tubulare. In prove di patologia sperimentale manidipina esercita, a dosi solo moderatamente antiipertensive, un effetto protettivo nei confronti dello sviluppo del danno glomerulare da ipertensione e sulla formazione della lesione aterosclerotica.

L’associazione dei due principi attivi (PIGRECO) ha prodotto in studi farmacodinamici effetti antiipertensivi di potenza e durata significativamente maggiore rispetto ai singoli componenti.

Nei pazienti ipertesi riduzioni clinicamente significative della pressione arteriosa permangono per 24 ore dopo una singola dose giornaliera.

Negli studi clinici PIGRECO ha manifestato attività antiipertensiva superiore rispetto ai singoli componenti. In pazienti non adeguatamente controllati dalla monoterapia con ACE-inibitori o con Calcio-antagonisti , l’associazione di delapril e manidipina ha determinato riduzioni clinicamente importanti della pressione arteriosa sistolica e diastolica (-16/-10 mmHg). L’effetto antiipertensivo di PIGRECO si mantiene nel trattamento a lungo termine.

La diminuzione della pressione arteriosa non induce un aumento clinicamente rilevante della frequenza cardiaca sia a breve che a lungo termine.

Due grandi studi randomizzati e controllati (ONTARGET (ONgoing Telmisartan Alone and incombination with Ramipril Global Endpoint Trial) eVA Nephron-D (The Veterans Affairs Nephropathy inDiabetes)) hanno esaminato l’uso della combinazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell’angiotensina

II. ONTARGET è stato uno studio condotto in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare o cerebrovascolare, o diabete mellito tipo 2 associato all’evidenza di danno d’organo.

VANEPHRON-D è stato uno studio condotto in pazienti con diabete mellito tipo 2 e nefropatia diabetica.Questi studi non hanno dimostrato alcun significativo effetto benefico sugli esiti e sulla mortalità renale e/o cardiovascolare,mentre è stato osservato un aumento del rischio di iperpotassiemia, danno renale acuto e/o ipotensione rispetto alla monoterapia. Questi risultati sono pertinenti anche per gli altri ACE-inibitori e per gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II,date le loro simili proprietà farmacodinamiche. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono quindi essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

ALTITUDE(Aliskiren Trial in Type 2Diabetes Using Cardiovascular and Renal Disease Endpoints) è stato uno studio volto a verificare il vantaggio di aggiungere aliskiren ad una terapia standard di un ACE-inibitore o un antagonista del recettore dell’angiotensina II in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica, malattia cardiovascolare, o entrambe. Lo studio è stato interrotto precocemente a causa di un aumentato rischio di eventi avversi. Morte cardiovascolare e ictus sono stati entrambi numericamente più frequenti nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo e gli eventi avversi e gli eventi avversi gravi di interesse (iperpotassiemia, ipotensione e disfunzione renale) sono stati riportati più frequentemente nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo.


Pigreco 30 mg + 10 mg compresse: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Pigreco 30 mg + 10 mg compresse, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Pigreco 30 mg + 10 mg compresse

Gli studi farmacocinetici hanno dimostrato che delapril, dopo rapido assorbimento dal tratto gastrointestinale è metabolizzato nelle forme attive delapril-diacido (MI), e 5-idrossi- delapril-diacido (MIII).

Il principale metabolita serico è MI, seguito da MIII, mentre i livelli serici di MII, un metabolita ciclizzato inattivo, e di delapril immodificato sono ridotti. Il metabolita MI presenta, rispetto alle altre specie circolanti, i più elevati valori di concentrazione ematica con un tempo di picco pari a 1,3-1,6 ore. L’assorbimento di delapril non viene influenzato dalla presenza di cibo nel tratto gastrointestinale. Delapril e MI si legano alle proteine seriche umane in misura superiore al 95%. Il prodotto è eliminato per circa il 60% nelle urine delle 24 ore, prevalentemente sotto forma dei metaboliti MI e MIII e in minime quantità come delapril immodificato e MII. L’escrezione fecale appare complementare a quella urinaria. La somministrazione ripetuta non da’ luogo a fenomeni di accumulo di delapril e dei metaboliti.

Dopo somministrazione orale manidipina presenta un picco di concentrazione plasmatica a 2-3,5 ore, ed è soggetta ad un effetto di primo passaggio. Il legame con le proteine plasmatiche è del 99%. Il prodotto si distribuisce ampiamente nei tessuti ed è estesamente metabolizzato, principalmente a livello epatico. L’eliminazione avviene prevalentemente per via fecale (63%) e parzialmente per via urinaria (31%). Dopo somministrazioni

ripetute non si verifica accumulo. L’assorbimento della manidipina è aumentato dalla presenza di cibo nel tratto gastrointestinale.

La somministrazione concomitante di delapril e manidipina non ha evidenziato interferenze reciproche sulle caratteristiche farmacocinetiche dei singoli componenti.

La somministrazione ripetuta dei due principi attivi in associazione non ha dato luogo a fenomeni di accumulo.


Pigreco 30 mg + 10 mg compresse: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Pigreco 30 mg + 10 mg compresse agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Pigreco 30 mg + 10 mg compresse è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Pigreco 30 mg + 10 mg compresse: dati sulla sicurezza

I risultati degli studi di tossicità per somministrazione ripetuta nel ratto e nel cane hanno evidenziato adeguati margini di sicurezza in relazione alle dosi terapeutiche raccomandate.

Le manifestazioni tossiche osservate, imputabili ad esacerbazione degli effetti farmacologici, corrispondono a quanto noto per i singoli componenti, escludendo interazioni tossicologiche.

Gli studi riproduttivi condotti nel ratto e nel coniglio hanno dimostrato l’assenza di effetti teratogeni.

Non sono state riscontrate alterazioni a carico della funzione riproduttiva e sullo sviluppo fetale a dosi largamente superiori all’esposizione clinica.

Il prodotto non ha evidenziato attività mutagena ed è privo di potere cancerogeno.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Pigreco 30 mg + 10 mg compresse: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Pigreco 30 mg + 10 mg compresse

Pigreco 30 mg + 10 mg compresse: interazioni

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafì 4.3, 4.4 e 5.1).

Agenti antiipertensivi: l’effetto antiipertensivo di PIGRECO può essere potenziato dall’associazione con diuretici, ?-bloccanti e in genere con altri farmaci antiipertensivi.

– Diuretici: come con altri ACE-inibitori, una marcata risposta ipotensiva potrebbe verificarsi con PIGRECO quando il paziente è stato pre-trattato con alte dosi di diuretici.

Tale evenienza può essere evitata sospendendo o riducendo la terapia diuretica o somministrando un adeguato trattamento di reidratazione.

Potassio e diuretici risparmiatori di potassio: il trattamento con PIGRECO può ridurre la perdita di potassio causata dai diuretici tiazidici.

I diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, amiloride, triamterene ed altri) o la somministrazione dei sali di potassio può far aumentare il rischio di iperkaliemia. Pertanto, l’impiego di tali farmaci, se richiesto, deve essere praticato con cautela ed i livelli di potassiemia controllati frequentemente.

Litio: nei pazienti in trattamento contemporaneo con ACE-inibitori e litio sono stati descritti aumenti dei livelli ematici di litio e sintomi di intossicazione da litio. Pertanto, la contemporanea somministrazione dei due farmaci dovrebbe essere fatta con cautela ed i livelli ematici di litio controllati frequentemente. La contemporanea somministrazione di un diuretico può accrescere la tossicità del litio.

Digossina: la somministrazione di calcioantagonisti in associazione a digossina può determinare un aumento dei livelli di quest’ultima.

Ipoglicemizzanti: la somministrazione contemporanea di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali o insulina) può potenzialmente causare un aumento dell’effetto ipoglicemizzante di questi ultimi, con maggiore rischio di ipoglicemia, soprattutto durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con funzionalità renale compromessa.

Antiacidi: la somministrazione contemporanea di antiacidi puo’ ridurre leggermente l’assorbimento intestinale del componente delapril.

Cimetidina: la somministrazione concomitante di calcioantagonisti e cimetidina può potenziare l’effetto antiipertensivo.

 Altri trattamenti concomitanti

: alcool, barbiturici, narcotici somministrati congiuntamente ad ACE-inibitori possono determinare un potenziamento del calo pressorio in ortostatismo.

La contemporanea somministrazione di induttori farmaco- metabolici (fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale) può provocare una diminuzione dei livelli plasmatici di calcioantagonisti. In tali situazioni è indicato un regolare controllo medico.

Co-somministrazione con FANS: quando ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei (per es. inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil salicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si può verificare un’attenuazione dell’effetto anti-ipertensivo.

L’uso concomitante di ACE inibitori e FANS può portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre- esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere

preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all’inizio della terapia concomitante.


Pigreco 30 mg + 10 mg compresse: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Pigreco 30 mg + 10 mg compresse: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Poichè potrebbero verificarsi capogiri conseguenti alla riduzione pressoria, i pazienti dovrebbero essere avvertiti di prestare attenzione nell’uso di macchine e nella guida di autoveicoli.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco