Synflorix: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Synflorix (Vaccino Pneumococcico Polisaccaridico Coniugato Adsorbito): sicurezza e modo d’azione

Synflorix (Vaccino Pneumococcico Polisaccaridico Coniugato Adsorbito) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Immunizzazione attiva contro la patologia invasiva, la polmonite e l’otite media acuta causata da

Streptococcus pneumoniae in neonati e bambini da 6 settimane a 5 anni d’età. Vedere paragrafi 4.4 e

5.1 per informazioni sulla protezione contro gli specifici sierotipi dello pneumococco.

L’impiego di Synflorix deve seguire le raccomandazioni ufficiali, tenendo in considerazione l’impatto sulle patologie pneumococciche in differenti gruppi d’età, così come la variabilità dell’epidemiologia nelle diverse aree geografiche.

Synflorix: come funziona?

Ma come funziona Synflorix? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Synflorix

Categoria farmacoterapeutica: vaccini, vaccini pneumococcici, codice ATC: J07AL52 Dati epidemiologici

I 10 sierotipi pneumococcici inclusi in questo vaccino rappresentano i principali sierotipi che causano malattia in Europa e coprono approssimativamente dal 56% al 90% delle malattie pneumococciche invasive (MPI note come IPD) in bambini con età < 5 anni. In questo gruppo di età, i sierotipi 1, 5 e 7F rappresentano una percentuale variabile dal 3,3% al 24,1% della malattia pneumococcica invasiva in base al paese ed al periodo di tempo analizzato.

La polmonite di differenti eziologie è la causa principale della morbidità e mortalità infantile a livello globale. Negli studi prospettici, lo Streptococcus pneumoniae è stato ritenuto responsabile del 30-50% dei casi di polmonite.

L’otite media acuta (OMA) è una malattia comune nell’età infantile con differenti eziologie. I batteri possono essere responsabili per il 60-70% degli episodi clinici di OMA. Streptococcus pneumoniae ed Haemophilus Influenzae non-tipizzabile (NTHi) sono le cause più frequenti di OMA batterica nel mondo.

Efficacia ed effectiveness (efficacia nella pratica clinica) negli studi clinici

In uno studio clinico di larga scala di fase III/IV, in doppio cieco, randomizzato per gruppi, controllato, condotto in Finlandia (FinIP), i bambini erano randomizzati in 4 raggruppamenti secondo le due schedule di vaccinazione infantile [2 dosi (3°, 5° mese di età) o 3 dosi (3°, 4°, 5° mese di età) come schedula primaria seguita da una dose di richiamo all’età di 11 mesi] per ricevere o Synflorix (2/3 dei gruppi) o un vaccino anti-epatite come controllo (1/3 dei gruppi). Nelle coorti di recupero, i bambini di 7–11 mesi di età ricevevano come prima dose di vaccino o Synflorix oppure un vaccino di controllo anti epatite B secondo una schedula primaria a 2 dosi seguita da una dose di richiamo e i bambini di 12–18 mesi di età ricevevano come prima dose di vaccino due dosi di Synflorix oppure di un vaccino di controllo anti epatite A. Il follow up medio dalla prima vaccinazione era da 24 a 28 mesi per la malattia invasiva e la polmonite diagnosticata a livello ospedaliero.

In uno studio correlato (nested), i bambini erano osservati fino a circa 21 mesi di età per verificare l’impatto di Synflorix sulla colonizzazione nasofaringea e la OMA segnalata dai genitori e diagnosticata dal medico.

In uno studio clinico di larga scala di fase III, randomizzato, in doppio cieco (Clinical Otitis Media and Pneumonia Study – COMPAS) condotto in Argentina, Panama e Colombia, bambini sani di età da 6 a 16 settimane ricevevano Synflorix oppure un vaccino di controllo anti-epatite B a 2, 4 e 6 mesi di età, seguiti rispettivamente da Synflorix o da un vaccino di controllo anti-epatite A somministrato da 15 a 18 mesi di età.

Malattia pneumococcica invasiva (IPD) (che include sepsi, meningite, polmonite batteriemica e batteriemia)

Efficacia derivata da studi clinici ed effectiveness (efficacia nella pratica clinica) nella coorte dei bambini di età inferiore a 7 mesi all’arruolamento

L’effectiveness o l’efficacia derivata da studi clinici (efficacia complessiva del vaccino, EV) è stata dimostrata nel prevenire la Malattia Pneumococcica Invasiva (IPD) confermata mediante coltura, dovuta a sierotipi pneumococcici contenuti nel vaccino, quando Synflorix veniva somministrato a

bambini sia con la schedula 2+1 che con la schedula 3+1 nello studio FinIP oppure con la schedula 3+1 nello studio COMPAS (vedere Tabella 1).

Tabella 1: Numero di casi di IPD dovuti a sierotipi presenti nel vaccino ed efficacia del vaccino derivata dalla pratica clinica (FinIP) o efficacia derivata da studi clinici (COMPAS) in bambini di età inferiore a 7 mesi all’arruolamento che abbiano ricevuto almeno una dose di vaccino (coorte totale dei bambini vaccinati)

Tipo di IPD FinIP COMPAS
No.
di casi di IPD
EV
(95% IC)
No.
di casi di IPD
EV
(95% IC)
Synflorix schedula
3+1
Synflorix schedula
2+1
Controlli
(2)
Schedula 3+1 Schedula 2+1 Synflorix schedula
3+1
Controlli Schedula 3+1
N
10.273
N
10.054
N
10.200
N
11.798
N
11.799
IPD(1) da
sierotipi del
vaccino
0 1 12 100%(3)
(82,8; 100)
91,8%(4)
(58,3; 99,6)
0 18 100%(5)
(77,3; 100)
IPD da
sierotipo 6B
0 0 5 100%
(54,9; 100)
100%
(54,5; 100)
0 2
IPD da sierotipo

14

0 0 4 100%
(39,6; 100)
100%
(43,3; 100)
0 9 100%
(49,5; 100)

IPD Malattia Pneumococcica Invasiva

EV efficacia nella pratica clinica (FinIP) o efficacia derivata da studi clinici (COMPAS) N Numero di soggetti per gruppo

IC Intervallo di Confidenza

Nello studio FinIP, a parte i sierotipi 6B e 14, i casi di IPD dovuti a sierotipi del vaccino confermati mediante coltura includevano 7F (1 caso nei gruppi Synflorix con la schedula 2+1), 18C, 19F e 23F (1 caso di ciascun ceppo nei gruppi di controllo). Nello studio COMPAS, erano rilevati nel gruppo di controllo, oltre ai sierotipi 6B e 14, i sierotipi 5 (2 casi), 18C (4 casi) e 23F (1 caso).

i due raggruppamenti dei gruppi dei bambini di controllo erano esaminati cumulativamente

valore di p < 0,0001

valore di p = 0,0009

nella corte According to Protocol EV era 100% (95% IC: 74,3; 100; 0 casi rispetto a 16 casi)

Nello studio FinIP l’efficacia complessiva osservata (VE) contro la IPD confermata mediante coltura era del 100% (95% IC: 85,6-100; 0 casi verso 14 casi) per la schedula 3+1, 85,8% (95% IC: 49,1;

97,8; 2 casi verso 14 casi) per la schedula 2+1 e 93,0% (95% IC: 74,9; 98,9; 2 casi verso 14 casi) indipendentemente dalla schedula di vaccinazione primaria. Nello studio COMPAS era 66,7% (95% IC: 21,8; 85,9; 7 casi rispetto a 21 casi).

Efficacia a seguito della vaccinazione di recupero

Fra i 15.447 bambini nelle coorti di vaccinazione di recupero, non si sono verificati casi di IPD confermata da coltura nei gruppi trattati con Synflorix mentre nei gruppi di controllo sono stati osservati 5 casi di IPD da sierotipi contenuti nel vaccino (sierotipi 4, 6B, 7F, 14 e 19F).

Polmonite

L’efficacia contro la polmonite è stata valutata nello studio COMPAS. La durata media del follow up a partire dalla seconda settimana successiva alla terza dose nella coorte secondo il protocollo (ATP) era 23 mesi (intervallo da 0 a 34 mesi) per l’analisi ad interim e 30 mesi (intervallo da 0 a 44 mesi) per l’analisi di fine studio. Alla fine di questo periodo di follow up, analisi ad interim o fine studio, l’età

media era 29 mesi (intervallo da 4 a 41 mesi) e 36 mesi (intervallo da 4 a 50 mesi), rispettivamente. La proporzione dei soggetti che ricevevano la dose di richiamo nella coorte ATP era il 92,3% in entrambe le analisi.

L’efficacia di Synflorix contro i primi episodi di Polmonite Acquisita in Comunità (CAP) di probabile origine batterica, che si verificavano dopo le 2 settimane successive alla somministrazione della 3a dose, è stata dimostrata nella coorte ATP (p ? 0,002) nella analisi ad interim (guidata dal manifestarsi dell’evento: obiettivo primario).

La CAP di probabile origine batterica (B–-CAP) è definita come casi di CAP confermata radiologicamente in presenza di consolidamento alveolare/versamento pleurico nella radiografia del torace, oppure con infiltrati non-alveolari ma con proteina C reattiva (CRP) ? 40 mg/l.

L’efficacia del vaccino contro la B–CAP, osservata all’analisi ad interim, è presentata di seguito (tabella 2).

Tabella 2: Numero e percentuali di soggetti con primi episodi di B–CAP che si sono verificati a partire da 2 settimane dopo la somministrazione della 3 a

dose di Synflorix oppure di vaccino di controllo, ed efficacia del vaccino (coorte According To Protocol)

Synflorix
N=10.295
Vaccino di controllo
N=10.201
Efficacia del vaccino
n % (n/N) n % (n/N)
240 2,3% 304 3,0% 22,0%
(95% IC: 7,7; 34,2)

N numero di soggetti per gruppo

n/% numero/percentuale di soggetti che riporta un primo episodio di B–CAP in qualsiasi momento a partire da 2 settimane dopo la somministrazione della 3a dose

IC Intervallo di Confidenza

Nella analisi ad interim (coorte ATP), l’efficacia del vaccino contro i primi episodi di CAP con consolidamento alveolare o versamento pleurico (C–CAP, definizione OMS) era 25,7% (95% IC: 8,4; 39,6) e contro i primi episodi CAP clinicamente sospetta riferita per radiografia era 6,7% (95% IC: 0,7; 12,3).

All’analisi di fine studio (coorte ATP), l’efficacia del vaccino (primi episodi) contro la B–CAP era 18,2% (95% IC: 4,1; 30,3), contro la C–CAP 22,4% (95% IC: 5,7; 36,1) e contro la CAP clinicamente

sospetta riferita per radiografia 7,3% (95% IC: 1,6; 12,6). L’efficacia era il 100% (95% IC: 41,9; 100) contro la polmonite pneumococcica batteriemica o l’empiema dovuti a sierotipi presenti nel vaccino. La protezione contro la B–CAP prima della dose di richiamo ed al momento della dose di richiamo o successivamente, era 13,6% (95% IC: -11,3;33,0) e 21,7% (95% IC: 3,4; 36,5) rispettivamente. Per la

C–CAP essa era 15,1% (95% IC: -15,5; 37,6) e 26,3% (95% IC: 4,4; 43,2) rispettivamente.

La riduzione in B–CAP e C–CAP era superiore in bambini di età < 36 mesi (efficacia del vaccino 20,6% (95% IC: 6,5; 32,6) e 24,2% (95% IC: 7,4; 38,0) rispettivamente). I risultati dell’efficacia del vaccino in bambini di età> 36 mesi suggeriscono un declinare della protezione. La persistenza della protezione contro la B–CAP e la C–CAP nell’età superiore ai 36 mesi non è attualmente stabilita.

I risultati dello studio COMPAS che è stato condotto in America Latina, devono essere interpretati con cautela a causa delle possibili differenze nella epidemiologia della polmonite in differenti localizzazioni geografiche.

Nello studio FinIP l’efficacia del vaccino nel ridurre i casi di polmonite diagnosticati in ospedale (identificati sulla base dei codici ICD 10 per la polmonite) era il 26,7% (95% IC: 4,9; 43,5) nella schedula 3+1 e il 29,3% (95% IC: 7,5; 46,3) nella schedula 2+1. Per le vaccinazioni di recupero

l’efficacia del vaccino era il 33,2% (95% IC: 3,0; 53,4) nella coorte 7–11 mesi e il 22,4% (95% IC: –

8,7; 44,8) nella coorte 12–18 mesi.

Otite Media Acuta (OMA)

Sono stati condotti due studi di efficacia COMPAS e POET (Pneumococcal Otitis Media Efficacy Trial) con vaccini pneumococcici coniugati contenenti la proteina D; rispettivamente, Synflorix e un vaccino sperimentale 11-valente coniugato (che contiene in aggiunta il sierotipo 3).

Nello studio COMPAS, 7.214 soggetti [Coorte totale vaccinati (TVC)] sono stati inclusi per l’analisi di efficacia in OMA, 5.989 dei quali erano nella coorte According To Protocol (Tabella 3).

Tabella 3: Efficacia del vaccino contro l’OMA(1) in COMPAS

Tipo o causa di OMA Efficacia del vaccino (95% IC)
ATP(2)
OMA clinica 16,1%
(-1,1; 30,4)(3)
Qualsiasi sierotipo di pneumococco 56,1%
(13,4; 77,8)
10 sierotipi di pneumococco del vaccino 67,1%
(17,0; 86,9)
Haemophilus influenzae non tipizzabile
(NTHi)
15,0%(4)
(-83,8; 60,7)

IC Intervallo di Confidenza

Primo episodio

Periodo di follow up per un massimo di 40 mesi a partire dalla 2a settimana successiva alla terza dose primaria

Non statisticamente significativo sulla base di criteri pre-definiti (p unilaterale=0,032). Tuttavia nella coorte TVC, l’efficacia del vaccino contro il primo episodio clinico di OMA era 19% (95% IC: 4,4; 31,4)

Non statisticamente significativo.

In un altro ampio studio randomizzato in doppio cieco (POET) condotto nella Repubblica Ceca ed in Slovacchia, 4.907 neonati (coorte ATP) hanno ricevuto o il vaccino sperimentale 11-valente (11 Pn- PD) contenente i 10 sierotipi di Synflorix (unitamente al sierotipo 3 per il quale non è stata dimostrata l’efficacia) o un vaccino di controllo (vaccino per l’epatite A) secondo una schedula vaccinale a 3, 4, 5 e 12-15 mesi.

L’efficacia del vaccino 11Pn-PD contro il primo verificarsi di un episodio di OMA dovuto ad un sierotipo presente nel vaccino era del 52,6% (IC 95%: 35,0; 65,5). L’efficacia sierotipo specifica contro il primo episodio di OMA era dimostrata per i sierotipi 6B (86,5%, IC 95%: 54,9; 96,0), 14 (94,8%, IC 95%: 61,0; 99,3), 19F (43,3%, IC 95%: 6,3; 65,4) e 23F (70,8%, IC 95%: 20,8; 89,2). Per

altri sierotipi del vaccino il numero di casi di OMA era troppo limitato per consentire di trarre qualsiasi conclusione circa l’efficacia. L’efficacia contro qualsiasi episodio di OMA dovuto a qualsiasi sierotipo pneumococcico era del 51,5% (IC 95%: 36,8; 62,9). L’efficacia del vaccino contro il primo episodio di OMA da NTHi era 31,1% (95% IC: 3,7; 54,2, non significativo). L’efficacia contro qualsiasi episodio di OMA da NTHi era 35,3% (95% IC: 1,8; 57,4). L’efficacia stimata del vaccino contro qualsiasi episodio clinico di otite media indipendentemente dall’eziologia era il 33,6% (95% IC: 20,8; 44,3).

Sulla base del bridging immunologico della risposta funzionale al vaccino (OPA) di Synflorix con la formulazione 11–valente usata nello studio POET, ci si attende che Synflorix fornisca una efficacia protettiva comparabile contro la OMA pneumococcica.

Non è stato osservato un aumento dell’incidenza di OMA dovuta ad altri batteri patogeni o sierotipi non presenti nel vaccino/non correlati al vaccino sia nello studio COMPAS (sulla base dei pochi casi riportati) che nello studio POET.

L’efficacia di campo contro l’OMA segnalata dai genitori e diagnosticata dal medico è stata studiata nello studio correlato (nested) allo studio FinIP. L’efficacia di campo del vaccino era 6,1% (95% IC:

2,7; 14,1) per la schedula 3+1 e 7,4% (95% IC: 2,8; 16,6) per la schedula 2+1 per questa misura di esito OMA nella corte di bambini vaccinati.

Impatto sulla colonizazione nasofaringea (NPC)

L’effetto di Synflorix sulla colonizzazione nasofaringea è stato studiato in due studi randomizzati in doppio cieco che hanno impiegato un controllo inattivo: nello studio correlato di FinIP in Finlandia (5.023 soggetti) e in COMPAS (1.700 soggetti).

Sia nello studio COMPAS che nello studio Finlandese correlato, Synflorix ha ridotto la colonizzazione dei tipi vaccinali con un aumento apparente dei sierotipi non vaccinali (esclusi quelli correlati al vaccino), osservata dopo il richiamo. I risultati non erano statisticamente significativi in tutte le analisi condotte nello studio COMPAS. Tuttavia, valutata nell’insieme, si è osservata una tendenza per la diminuzione complessiva della colonizzazione da pneumococco.

In entrambi gli studi si assisteva ad una diminuzione significativa dei sierotipi individuali 6B e 19F. Nello studio Finlandese correlato, è stata osservata anche una riduzione significativa dei sierotipi individuali 14, 23F e, nella schedula primaria a 3 dosi, del sierotipo cross-reattivo 19A.

In uno studio clinico è stata valutata la Colonizzazione Naso Faringea (NPC) in bambini HIV positivi (N = 83) e in bambini HIV negativi nati da madri HIV positive (N = 101) e confrontata con quella di bambini HIV negativi nati da madri HIV negative (N = 100).

L’esposizione all’HIV o l’infezione non sembrano avere alterato l’effetto di Synflorix sulla colonizzazione da pneumococco fino a 24-27 mesi di età, cioè fino a 15 mesi successivi alla vaccinazione di richiamo.

Effectiveness (efficacia nella pratica clinica) nella sorveglianza successiva alla commercializzazione

In Brasile, Synflorix è stato introdotto nel programma nazionale di immunizzazione (NIP) utilizzando una schedula 3+1 in bambini piccoli (2, 4, 6 mesi di età ed una dose di richiamo a 12 mesi) con una campagna di recupero in bambini fino ai 2 anni di età. Uno studio abbinato caso-controllo, basato su circa 3 anni di sorveglianza successiva all’introduzione di Synflorix, ha riportato una riduzione significativa nella malattia invasiva da pneumococco (IPD), confermata mediante coltura o PCR dovuta a qualsiasi sierotipo vaccinale e IPD dovuta a sierotipi singoli 6B, 14 e 19A.

Tabella 4: Riassunto dell’effectiveness di Synflorix per IPD in Brasile

Tipi di IPD(1) Effectiveness aggiustata(2)
% (95% IC)
IPD dovuta a qualsiasi sierotipo del vaccino(3) 83,8% (65,9;92,3)
– Polmonite invasiva o batteriemia 81,3% (46,9;93.4)
– Meningite 87,7% (61,4;96,1)
IPD dovuta a sierotipi singoli(4)
6B 82,8% (23,8;96.1)
14 87,7% (60,8;96,1)
19A 82,2% (10,7;96,4)

IPD confermata mediante coltura o PCR

L’effectiveness aggiustata rappresenta la riduzione percentuale di IPD nel gruppo vaccinato con Synflorix rispetto al gruppo non vaccinato, controllando per fattori confondenti.

I casi confermati mediante coltura o PCR per i sierotipi 4, 6B, 7F, 9V, 14, 18C, 19F e 23F hanno contribuito all’analisi

Sierotipi individuali per i quali è stata raggiunta la significatività statistica nell’analisi di effectiveness effettuata controllando per i fattori confondenti (non è stato realizzato l’aggiustamento per la molteplicità).

In Finlandia, Synflorix è stato introdotto nel Piano Nazionale di Immunizzazione (NIP) con una schedula 2+1 in bambini piccoli (3, 5 mesi di età ed una dose di richiamo a 12 mesi) senza una campagna di recupero. Il confronto prima e dopo l’avvio del NIP suggerisce una diminuzione significativa nell’incidenza di tutte le IPD confermate mediante coltura, le IPD dovute ai sierotipi vaccinali e le IPD dovute al sierotipo 19A.

Tabella 5: Tassi di IPD e corrispondenti riduzioni dei tassi in Finlandia

IPD Incidenza per 100.000 anni/persona Tasso di riduzione relativa(1)
% (95% IC)
Prima del NIP Dopo il NIP
Qualsiasi cultura
confermata
62,9 12,9 80% (72; 85)
Qualsiasi sierotipo nel
vaccino(2)
49,1 4,2 92% (86; 95)
Sierotipo 19A 5,5 2,1 62% (20; 85)

Il tasso di riduzione relativa indica quanto è stata ridotta l’incidenza di IPD in bambini di età ?5 anni nella coorte Synflorix (seguita per i 3 anni successivi alla introduzione del NIP) rispetto a coorti storicamente non vaccinate appaiate per età e stagione (ciascuna seguita per un periodo di 3 anni prima dell’introduzione di Synflorix nel NIP).

Hanno contribuito all’analisi i casi confermati mediante coltura per i sierotipi 1, 4, 6B, 7F, 9V, 14, 18C, 19F e 23F.

In Quebec, Canada, Synflorix è stato introdotto nel programma di immunizzazione dell’infanzia (2 dosi primarie in bambini di età inferiore a 6 mesi ed una dose di richiamo a 12 mesi) successivamente all’impiego per 4,5 anni di un vaccino pneumococcico coniugato 7-valente, Prevenar. Sulla base di una sorveglianza di 1,5 anni dopo l’introduzione di Synflorix, con una copertura del 90% nel gruppo di età eligibile per il vaccino, è stata osservata una diminuzione della incidenza della IPD dovuta ai sierotipi contenuti nel vaccino (in gran parte dovuta a modifiche nella malattia da sierotipo 7F) senza un concomitante aumento dell’incidenza nella IPD dovuta a sierotipi non vaccinali.

Complessivamente, l’incidenza di IPD era di 35/100.000 persone per anno nelle coorti esposte a Synflorix e 64/100.000 persone per anno in quelle esposte al vaccino pneumococcico coniugato 7- valente, Prevenar, il che rappresenta una differenza statisticamente significativa (p = 0,03). Un rapporto diretto di causa-effetto non può essere desunto da studi osservazionali di tal tipo.

Dati di immunogenicità

Non-inferiorità immunologica rispetto a Prevenar 7-valente

La valutazione della efficacia potenziale nei confronit della IPD effettuata prima dell’autorizzazione all’immissione in commercio era basata sul confronto delle risposte immunitarie ai sette sierotipi in comune fra Synflorix ed un altro vaccino pneumococcico coniugato per il quale era stata precedentemente valutata l’efficacia protettiva (cioè Prevenar 7-valente), secondo quanto raccomandato dalla OMS. Erano anche state misurate le risposte immunitarie ai tre ulteriori sierotipi presenti in Synflorix.

In uno studio di confronto diretto con Prevenar 7-valente, era stata dimostrata la non-inferiorità della risposta immunitaria a Synflorix misurata mediante il test ELISA per tutti i sierotipi, ad eccezione di 6B e 23F (limite superiore del 96,5% IC circa la differenza fra gruppi >10%) (Tabella 6). Per i sierotipi 6B e 23F, rispettivamente, il 65,9% e l’81,4% dei bambini vaccinati a 2, 3 e 4 mesi raggiungeva la soglia anticorpale (cioè 0,20 µg/ml) un mese dopo la terza dose di Synflorix rispetto al 79,0% e 94,1% rispettivamente, dopo tre dosi di Prevenar 7-valente. La rilevanza clinica di tali differenze non è chiara, dal momento che è stato osservato che Synflorix è efficace contro la IPD

causata dal sierotipo 6B in uno studio clinico in doppio cieco, randomizzato per gruppi (vedere Tabella 1).

La percentuale di vaccinati che raggiungeva il valore soglia per i tre sierotipi aggiuntivi presenti in Synflorix (1, 5 e 7F) era rispettivamente 97,3%, 99,0% e 99,5% ed era almeno equivalente alla risposta aggregata a Prevenar 7-valente nei confronti dei 7 sierotipi comuni (95,8%).

Tabella 6: Analisi comparativa fra Prevenar 7-valente e Synflorix della percentuale dei soggetti con concentrazioni anticorpali > 0.20 µg/ml un mese dopo la dose 3

Anticorpi Synflorix Prevenar 7-valente Differenza in % ? 0,20?g/ml
(Prevenar 7-valente meno Synflorix)
N % N % % 96,5% IC
Anti-4 1106 97,1 373 100 2,89 1,71 4,16
Anti-6B 1100 65,9 372 79,0 13,12 7,53 18,28
Anti-9V 1103 98,1 374 99,5 1,37 -0,28 2,56
Anti-14 1100 99,5 374 99,5 -0,08 -1,66 0,71
Anti-18C 1102 96,0 374 98,9 2,92 0,88 4,57
Anti-19F 1104 95,4 375 99,2 3,83 1,87 5,50
Anti-23F 1102 81,4 374 94,1 12,72 8,89 16,13

Le medie geometriche delle concentrazioni anticorpali successive alla vaccinazione primaria (GMCs) determinate da Synflorix contro i sette sierotipi comuni erano inferiori a quelle determinate da Prevenar 7-valente. Le GMCs precedenti la vaccinazione di richiamo (da 8 a 12 mesi dopo l’ultima dose della serie primaria) erano generalmente simili per i due vaccini. Dopo la dose di richiamo le GMCs determinate da Synflorix erano inferiori per la maggior parte dei sierotipi in comune con Prevenar 7-valente.

Nello stesso studio, Synflorix ha dimostrato di sviluppare anticorpi funzionali verso tutti i sierotipi presenti nel vaccino. Per ciascuno dei sette sierotipi in comune, dall’87,7% al 100% dei vaccinati con Synflorix e dal 92,1% al 100% dei vaccinati con Prevenar 7-valente ha raggiunto un titolo OPA ? 8 un mese dopo la terza dose. La differenza fra entrambi i vaccini in termini di percentuale di soggetti con titoli OPA ? 8 era <5% per tutti i sierotipi in comune, inclusi 6B e 23F. Le medie geometriche dei titoli anticorpali (GMTs) OPA successivi alla vaccinazione primaria ed alla vaccinazione di richiamo, sviluppati da Synflorix, erano inferiori a quelli sviluppati da Prevenar 7-valente per i sette sierotipi comuni, ad eccezione del sierotipo 19F.

Per i sierotipi 1, 5 e 7F, le percentuali dei vaccinati con Synflorix che raggiungevano un titolo OPA ?8 erano rispettivamente 65,7%, 90,9% e 99,6% dopo il ciclo di vaccinazione primaria e 91,0%, 96,3% e 100% dopo la dose di richiamo. La risposta OPA per i sierotipi 1 e 5 era di magnitudine inferiore di quella per ciascuno degli altri sierotipi. Le implicazioni di questi risultati per l’efficacia protettiva non sono note. La risposta al sierotipo 7F era del medesimo ordine di grandezza di quella sviluppata nei confronti dei sette sierotipi in comune fra i due vaccini.

È stato anche dimostrato che Synflorix induce una risposta immunitaria al sierotipo cross-reattivo 19A con il 48,8% (95% IC: 42,9; 54,7) di vaccinati che hanno raggiunto un titolo OPA ? 8 un mese dopo una dose di richiamo.

La somministrazione di una quarta dose (dose di richiamo) nel secondo anno di vita sviluppava una risposta anticorpale anamnestica, misurata mediante ELISA e OPA, per i sierotipi vaccinali ed il sierotipo cross-reattivo 19A, dimostrando l’induzione di una memoria immunitaria dopo il ciclo di vaccinazione primario a tre dosi.

Dati aggiuntivi di immunogenicità

Bambini di età compresa tra 6 settimane e 6 mesi

Schedula primaria a tre dosi

In studi clinici è stata valutata l’immunogenicità di Synflorix dopo serie di vaccinazioni primarie a 3 dosi (6941 soggetti) secondo differenti schedule (comprese 6-10-14 settimane, 2-3-4, 3-4-5 o 2-4-6 mesi di età) e dopo la somministrazione di una quarta dose (richiamo) (5645 soggetti) almeno 6 mesi dopo l’ultima dose del ciclo primario ed a partire da 9 mesi di età. In generale per le differenti schedule, sono state osservate risposte vaccinali comparabili, sebbene sia stata osservata una risposta immunitaria di un livello superiore per la schedula a 2-4-6 mesi.

Schedula primaria a due dosi

In studi clinici è stata valutata l’immunogenicità di Synflorix dopo serie di vaccinazioni primarie a 2 dosi (470 soggetti) secondo differenti schedule (comprese 6–14 settimane, 2–4 o 3–5 mesi di età) e dopo una terza dose (richiamo) (470 soggetti) somministrata almeno 6 mesi dopo l’ultima dose della serie primaria ed a partire da 9 mesi di età.

Uno studio clinico ha valutato l’immunogenicità di Synflorix in soggetti sottoposti a vaccinazione primaria a 2 o 3 dosi in quattro paesi Europei. Sebbene non ci sia stata una differenza significativa nelle percentuali dei due gruppi di soggetti con una concentraziona anticorpale ? 0,20 ?g/ml (ELISA) le percentuali di soggetti per i sierotipi 6B e 23F erano inferiori a quelle degli altri sierotipi vaccinali (tabella 7 e tabella 8). La percentuale di soggetti con titoli OPA ? 8 in soggetti con vaccinazione primaria a due dosi in confronto a soggetti con vaccinazione primaria a tre dosi era inferiore per alcuni sierotipi 6B, 18C e 23F (74,4%, 82,8%, 86,3% rispettivamente per la schedula a due dosi, e 88,9%, 96,2%, 97,7% rispettivamente per la schedula a tre dosi).

In generale, la persistenza della risposta immunitaria fino alla dose di richiamo all’11° mese di età è stata minore nei soggetti con vaccinazione primaria a due dosi. In entrambe le schedule di vaccinazione è stata osservata una risposta al richiamo indicativa della avvenuta immunizzazione primaria, per ogni sierotipo vaccinale (tabella 7 e tabella 8). Dopo la dose di richiamo nella schedula a due dosi è stata osservata una percentuale inferiore di soggetti con titoli OPA ? 8 per i sierotipi 5 (87,2% rispetto a 97,5% nei soggetti con vaccinazione primaria a tre dosi), e 6B (81,1% rispetto a 90,3%), tutte le altre risposte erano confrontabili.

Tabella 7: Percentuale di soggetti sottoposti a vaccinazione primaria a due dosi con concentrazioni anticorpali ? 0,20 µg/ml un mese dopo la vaccinazione primaria e un mese dopo il richiamo

Anticorpi ?0,20 ?g/ml (ELISA)
Dopo vaccinazione primaria Dopo il richiamo
% 95% IC % 95% IC
Anti-1 97,4 93,4 99,3 99,4 96,5 100
Anti-4 98,0 94,4 99,6 100 97,6 100
Anti-5 96,1 91,6 98,5 100 97,6 100
Anti-6B 55,7 47,3 63,8 88,5 82,4 93,0
Anti-7F 96,7 92,5 98,9 100 97,7 100
Anti-9V 93,4 88,2 96,8 99,4 96,5 100
Anti-14 96,1 91,6 98,5 99,4 96,5 100
Anti-18C 96,1 91,6 98,5 100 97,7 100
Anti-19F 92,8 87,4 96,3 96,2 91,8 98,6
Anti-23F 69,3 61,3 76,5 96,1 91,7 98,6

Tabella 8: Percentuale di soggetti sottoposti a vaccinazione primaria a tre dosi con concentrazioni anticorpali ? 0,20 µg/ml un mese dopo la vaccinazione primaria e un mese dopo il richiamo.

Anticorpi ?0,20 ?g/ml (ELISA)
Dopo vaccinazione primaria Dopo il richiamo
% 95% IC % 95% IC
Anti-1 98,7 95,3 99,8 100 97,5 100
Anti-4 99,3 96,4 100 100 97,5 100
Anti-5 100 97,6 100 100 97,5 100
Anti-6B 63,1 54,8 70,8 96,6 92,2 98,9
Anti-7F 99,3 96,4 100 100 97,5 100
Anti-9V 99,3 96,4 100 100 97,5 100
Anti-14 100 97,6 100 98,6 95,2 99,8
Anti-18C 99,3 96,4 100 99,3 96,3 100
Anti-19F 96,1 91,6 98,5 98,0 94,2 99,6
Anti-23F 77,6 70,2 84,0 95,9 91,3 98,5

Per il sierotipo cross-reattivo 19A, sono state osservate simili GMC anticorpali (ELISA) successive al ciclo primario e successive alla dose di richiamo per la schedula a 2 dosi [0,14 µg/ml (95% IC: 0,12; 0,17) e 0,73 µg/ml (95% IC: 0,58; 0,92)] e per la schedula a 3 dosi [0,19 µg/ml (95% IC: 0,16; 0,24) e 0,87 µg/ml (95% IC: 0,69; 1,11)]. La percentuale di soggetti con titoli OPA ? 8 e GMT osservati dopo la vaccinazione primaria e la dose di richiamo era inferiore nella schedula a 2 dosi rispetto a quella a 3 dosi. In entrambe le schedule è stata osservata una risposta al richiamo indicativa della risposta immunologica al ciclo primario di vaccinazione.

Le conseguenze cliniche delle risposte immunitarie inferiori successive alla vaccinazione primaria ed al richiamo, osservate dopo la schedula di immunizzazione primaria a 2 dosi non sono note.

Uno studio clinico condotto in Sud Africa ha valutato l’immunogenicità di Synflorix dopo un ciclo di vaccinazione primaria a 3 dosi (a 6, 10 e 14 settimane di età) o 2 dosi (a 6 e 14 settimane di età) seguito da una dose di richiamo a 9-10 mesi di età. Dopo il ciclo di vaccinazione primaria, per i sierotipi del vaccino, le percentuali di soggetti che raggiungevano la soglia anticorpale e presentavano titoli OPA ?8 erano simili a seguito della schedula a 2 dosi, confrontata con la schedula a 3 dosi ad eccezione della percentuale OPA inferiore per il sierotipo 14. Le GMCs anticorpali e le GMT OPA erano inferiori dopo la schedula a 2 dosi per la maggior parte dei sierotipi del vaccino.

Per il sierotipo cross-reattivo 19A, sono state osservate percentuali simili di soggetti che hanno raggiunto la soglia anticorpale ed hanno presentato titoli OPA ?8 e GMC anticorpali e GMT OPA simili dopo la vaccinazione primaria in entrambi i gruppi.

Complessivamente la persistenza delle risposte immunitarie precedenti la dose di richiamo era inferiore nella schedula di immunizzazione primaria a 2 dosi, quando confrontata con la schedula a 3 dosi per la maggior parte dei sierotipi del vaccino ed era simile per il sierotipo 19A.

Dose di richiamo a 9–10 mesi di età

Nello studio condotto in Sud Africa, la dose di richiamo somministrata a 9-10 mesi di età ha indotto aumenti marcati delle GMC anticorpali e delle GMT OPA per ciascun sierotipo del vaccino e per il sierotipo 19A, sia nella schedula a 2 dosi che in quella a 3 dosi, indicando che l’immunizzazione primaria si era verificata.

Dose di richiamo a 9–12 mesi di età confrontata al richiamo a 15–18 mesi di età

Uno studio clinico condotto in India per valutare una dose di richiamo somministrata a 9-12 o 15-18 mesi di età in 66 e 71 bambini rispettivamente, a seguito di una vaccinazione primaria eseguita a 6, 10 e 14 settimane di età, non ha suggerito la presenza di differenze fra gruppi in termini di GMC anticorpali. Sono state osservate GMT OPA più elevate nel gruppo sottoposto a vaccinazione di richiamo a 15-18 mesi di età per la maggior parte dei sierotipi del vaccino ed il sierotipo 19A. Tuttavia la rilevanza clinica di questa osservazione non è nota.

Memoria immunitaria

Nel follow-up dello studio Europeo che ha valutato le schedule di vaccinazione primaria a 2 e 3 dosi, la persistenza di anticorpi a 36–46 mesi di età è stata dimostrata in soggetti che avevano ricevuto una serie primaria a due dosi, seguita da una dose di richiamo con una percentuale di soggetti di almeno l’83,7% che rimanevano sieropositivi per i sierotipi presenti nel vaccino ed il sierotipo a reattività crociata 19A. Nei soggetti che avevano ricevuto una serie di vaccinazione primaria a tre dosi seguita da una dose di richiamo, una percentuale di soggetti di almeno 96,5% rimaneva sieropositiva per i sierotipi presenti nel vaccino e l’86,4% per il sierotipo 19A. Dopo una singola dose di Synflorix, somministrata durante il 4° anno di vita, come dose challenge, l’aumento delle GMC anticorpali ELISA e delle GMT OPA, pre e post vaccinazione, era simile nei soggetti che avevano ricevuto una schedula di vaccinazione primaria a 2 dosi e in quelli che avevano ricevuto una schedula di vaccinazione primaria a 3 dosi. Questi risultati sono indicativi della memoria immunologica in soggetti già vaccinati per tutti i sierotipi di vaccino e per il sierotipo cross reattivo 19A.

Neonati e bambini di età ? 7 mesi, precedentemente non vaccinati

Le risposte immunitarie sviluppate da Synflorix sono state valutate in tre studi clinici in bambini più grandi di età precedentemente non vaccinati.

Il primo studio clinico ha valutato le risposte immunitarie per i sierotipi vaccinali ed il sierotipo cross- reattivo 19A in bambini da 7 a 11 mesi, da 12 a 23 mesi e da 2 a 5 anni di età:

Bambini di 7–11 mesi di età hanno ricevuto due dosi primarie seguite da una dose di richiamo nel secondo anno di età. Le risposte immunitarie dopo la dose di richiamo in questo gruppo di età erano generalmente simili a quelle osservate dopo una dose di richiamo in bambini che avevano ricevuto la vaccinazione primaria a tre dosi entro 6 mesi di età.

In bambini di età 12–23 mesi, le risposte immunitarie ottenute dopo due dosi erano confrontabili a quelle ottenute dopo tre dosi in bambini di età inferiore a 6 mesi, ad eccezione dei sierotipi vaccinali 18C e 19F, come pure per il sierotipo 19A le cui risposte erano superiori nei bambini di 12–23 mesi.

In bambini di 2–5 anni di età, che hanno ricevuto 1 dose, le GMC anticorpali valutate con ELISA erano simili per 6 sierotipi vaccinali come pure per il sierotipo 19A rispetto a quelle raggiunte a seguito di una schedula di vaccinazione a 3 dosi in bambini di età inferiore a 6 mesi mentre erano inferiori per 4 sierotipi vaccinali (sierotipi 1, 5, 14 e 23F). Le GMT OPA erano simili o superiori a seguito di una singola dose rispetto ad un ciclo primario a 3 dosi in bambini di età inferiore a 6 mesi, tranne che per il sierotipo 5.

Nel secondo studio clinico, una dose singola, somministrata quattro mesi dopo due dosi di recupero a 12–20 mesi di età, ha sviluppato un marcato aumento delle GMC ELISA e delle GMT OPA (quando si confrontino le risposte antecedenti e successive all’ultima dose), indicando che le due dosi di recupero costituiscono un ciclo primario di vaccinazione adeguato.

Il terzo studio clinico ha dimostrato che la somministrazione di 2 dosi con un intervallo di 2 mesi a partire da 36 a 46 mesi di età ha comportato delle GMCs degli anticorpi ELISA e delle GMCs OPA più alte rispetto a quelle osservate un mese dopo una vaccinazione primaria a 3 dosi per ciascun sierotipo vaccinale ed il sierotipo cross-reattivo 19A. La proporzione di soggetti con una concentrazione anticorpale ELISA ?0,20 µg/ml o un titolo OPA ?8 per ciascun sierotipo vaccinale era comparabile o più elevata nel gruppo considerato rispetto ai neonati vaccinati con una vaccinazione primaria a 3 dosi.

Non è stata studiata la persistenza anticorpale a lungo termine dopo la somministrazione di un ciclo primario in neonati seguita dal richiamo, o dopo un’immunizzazione primaria a 2 dosi in bambini più grandi.

In uno studio clinico è stato dimostrato che Synflorix può essere somministrato in sicurezza come dose di richiamo nel secondo anno di vita a bambini che abbiano ricevuto tre dosi di vaccinazione primaria di Prevenar 7-valente.

Questo studio ha dimostrato che le risposte immunitarie contro i sette sierotipi comuni erano confrontabili a quelle sviluppate da una dose di richiamo di Prevenar 7-valente. Tuttavia i bambini che avevano ricevuto Prevenar 7-valente per il ciclo di immunizzazione primaria non sarebbero immunizzati contro i sierotipi addizionali contenuti in Synflorix (1, 5 e 7F). Pertanto il grado e la durata della protezione contro la malattia pneumococcica invasiva e l’otite media dovuta a questi tre sierotipi in bambini di questo gruppo di età che abbiano ricevuto una dose singola di Synflorix non possono essere previsti.

Dati di immunogenicità in neonati prematuri

Dopo un ciclo di vaccinazione primaria a 3 dosi a 2, 4, 6 mesi di età è stata valutata l’immunogenicità di Synflorix in neonati molto prematuri (periodo di gestazione di 27-30 settimane) (n = 42), prematuri (periodo di gestazione di 31-36 settimane) (N = 82) e a termine (periodo di gestazione> 36 settimane) (N = 132 bambini). A seguito di una quarta dose (dose di richiamo) è stata valutata l’immunogenicità a 15 e fino a 18 mesi d’età in 44 neonati molto prematuri, 69 prematuri e 127 neonati a termine.

Un mese dopo la vaccinazione primaria (cioè dopo la terza dose), per ciascun sierotipo vaccinale almeno il 92,7% dei soggetti ha raggiunto concentrazioni di anticorpi ? 0,20 µg/ml (ELISA), e almeno l’81,7% ha raggiunto titoli OPA ? 8, ad eccezione del sierotipo 1 (almeno 58,8% con titoli OPA ? 8). Sono stati osservati per tutti i neonati simili livelli di GMCs anticorpali e GMTs OPA, ad eccezione di livelli inferiori di GMCs anticorpali per i sierotipi 4, 5, 9V ed il sierotipo cross-reattivo 19A, in neonati molto prematuri e per il sierotipo 9V in prematuri e livelli inferiori di GMT OPA per il sierotipo 5 in neonati molto prematuri. La rilevanza clinica di queste differenze non è nota.

Un mese dopo la dose di richiamo sono stati osservati per ciascun sierotipo vaccinale ed il sierotipo cross-reattivo 19A, incrementi dei livelli di GMCs anticorpali (ELISA) e di GMTs OPA, che sono indicativi della memoria immunologica. Sono stati osservati simili livelli di GMC anticorpali e GMTs OPA per tutti i bambini tranne un minore livello GMT OPA per il sierotipo 5 nei neonati molto prematuri. Complessivamente per ciascun sierotipo vaccinale, almeno il 97,6% dei soggetti ha raggiunto concentrazioni di anticorpi ? 0,20 ?g/ml (ELISA) e almeno il 91,9% ha conseguito titoli OPA ? 8.

Immunogenicità in popolazioni speciali

Neonati HIV positivi (HIV+/+) e HIV negativi nati da madri HIV positive (HIV+/-)

In uno studio clinico condotto in Sud Africa l’immunogenicità di Synflorix somministrato come ciclo di vaccinazione primaria a 3 dosi (a 6, 10 e 14 settimane di età) seguita da una dose di richiamo (fra 9 e 10 mesi di età) è stata valutata in 70 neonati sieropositivi (HIV +/+), 91 neonati HIV negativi nati da madri HIV positive (HIV +/-) e 93 neonati HIV negativi nati da madri negative HIV (HIV -/-). Sono stati arruolati solo neonati HIV+/+ con classificazione dello stadio 1 OMS (asintomatici) o 2 (sintomi lievi).

Per la maggior parte dei sierotipi del vaccino, i confronti di gruppo non suggeriscono differenze nelle risposte immunitarie post- vaccinazione primaria tra i gruppi HIV +/+ e HIV -/- o tra i gruppi HIV +/- e HIV -/-, ad eccezione di una tendenza verso una percentuale inferiore di soggetti che raggiungono titoli OPA ? 8 ed inferiori OPA GMT nel gruppo HIV +/+. La rilevanza clinica di questa inferiore risposta OPA post-vaccinazione primaria non è nota. Per il sierotipo 19A cross-reattivo, i risultati non suggeriscono eventuali differenze nelle GMC degli anticorpi ELISA e nelle OPA GMT tra i gruppi.

La dose di richiamo di Synflorix in neonati HIV +/+ e HIV +/- ha indotto aumenti consistenti nelle GMC degli anticorpi ELISA e nelle GMT OPA per ciascun sierotipo del vaccino e per il sierotipo 19A indicativi di “priming” immunologico. Per la maggior parte dei sierotipi del vaccino e per il sierotipo 19A, i confronti fra gruppi non suggeriscono differenze dopo la dose di richiamo nelle GMC degli anticorpi ELISA e nelle GMT OPA tra i gruppi HIV +/+ e HIV -/- ed i gruppi HIV +/- e HIV -/-.

I risultati per la proteina D suggerivano risposte immunitarie comparabili tra i gruppi post- vaccinazione primaria e post-richiamo.

In ciascuno gruppo, la persistenza di risposte immunitarie è stata osservata a 24–27 mesi di età, cioè fino a 15 mesi dopo la vaccinazione di richiamo.

Bambini affetti da anemia falciforme (sickle cell disease SCD)

Uno studio clinico condotto in Burkina Faso ha valutato l’immunogenicità di Synflorix somministrato a 146 bambini con anemia falciforme (SCD malattia da emoglobina SS, malattia da emoglobina SC o con ?-talassemia) confrontata con 143 bambini di pari età senza SCD. Fra i bambini affetti da SCD, 48 bambini di età <6 mesi hanno ricevuto la vaccinazione primaria a 8, 12 e 16 settimane di età, seguita da una dose di richiamo a 9–10 mesi di età, 50 bambini di età compresa fra 7 e 11 mesi e 48 bambini di età compresa tra 12–23 mesi hanno iniziato la vaccinazione di catch-up in base alla loro età). La risposta immunitaria a Synflorix per ciascuno dei sierotipi del vaccino e per il sierotipo 19A, così come per la proteina D, non sembra essere influenzato dalla SCD.

Bambini con disfunzione splenica

L’immunogenicità e la sicurezza di Synflorix sono state valutate in un limitato numero di soggetti (che erano stati sottoposti o meno a vaccinazione primaria) con asplenia congenita o acquisita, disfunzione splenica o deficienze del sistema del complemento: 6 soggetti da 2 a 5 anni di età e 40 soggetti da 6 a 17 anni di età (Synflorix è indicato fino a 5 anni di età). Synflorix è risultato essere immunogenico, inoltre in questo studio non sono stati osservati nuovi problemi di sicurezza.

Immunogenicità di Synflorix contenente il conservante 2-fenossietanolo (2-PE)

L’immunogenicità di Synflorix contenente il conservante 2-PE (presentato in un contenitore da 4 dosi) è stata valutata in bambini sani vaccinati a 6, 10 e 18 settimane di età e confrontata con i bambini che hanno ricevuto Synflorix senza l’aggiunta di conservante (160 soggetti arruolati per gruppo).

Le risposte immunitarie sono state confrontate utilizzando criteri di non-inferiorità in termini di rapporto delle GMC anticorpali (GMC derivanti dal gruppo di soggetti che hanno ricevuto Synflorix senza 2-PE su GMC derivanti dal gruppo di soggetti che hanno ricevuto Synflorix con 2-PE) per ciascuno dei 10 sierotipi del vaccino e per il sierotipo cross-reattivo 19A.

La non inferiorità è stata dimostrata poiché il limite superiore dell’IC 95% a 2 code dei rapporti delle GMC degli anticorpi era inferiore a 2 per ciascuno dei 10 sierotipi vaccinali e per il sierotipo 19A. Inoltre le GMT OPA si trovavano nei medesimi intervalli per entrambi i gruppi.


Synflorix: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Synflorix, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Synflorix

Non applicabile.


Synflorix: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Synflorix agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Synflorix è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Synflorix: dati sulla sicurezza

Studi condotti con una formulazione di vaccino 11-valente, rappresentativa del Synflorix non hanno rivelato uno speciale rischio per gli esseri umani sulla base degli studi convenzionali di sicurezza farmacologica, e di tossicità per dose singola e ripetuta.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Synflorix: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Synflorix

Synflorix: interazioni

Uso con altri vaccini

Synflorix può essere somministrato in concomitanza con uno qualsiasi dei seguenti vaccini monovalenti o combinati [incluso DTPa-HBV-IPV/Hib e DTPw-HBV/Hib]: vaccino pertossico difterico-tetanico-acellulare (DTPa), vaccino per l’epatite B (HBV), vaccino polio inattivato (IPV), vaccino Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), vaccino pertossico difterico-tetanico a cellula intera (DTPw), vaccino morbillo-parotite-rosolia (MMR), vaccino per la varicella (V), vaccino meningococcico sierogruppo C coniugato (CRM197 e coniugati TT), vaccino coniugato meningococcico gruppi A, C, W-135 e Y (TT coniugato), vaccino polio orale (OPV) e vaccino rotavirus orale. Vaccini iniettabili differenti devono essere sempre somministrati in siti di iniezione diversi.

Studi clinici hanno dimostrato che le risposte immunitarie e i profili di sicurezza dei vaccini co- somministrati erano invariati, ad eccezione della risposta al poliovirus inattivato tipo 2, per il quale sono stati osservati negli studi clinici risultati non coerenti (intervallo della sieroprotezione dal 78% al 100%). Inoltre quando il vaccino coniugato meningococcico gruppi A, C, W-135 e Y (TT coniugato) veniva somministrato contemporaneamente con una dose di richiamo di Synflorix durante il secondo anno di vita in bambini sottoposti a vaccinazione primaria con 3 dosi di Synflorix, sono state osservate medie geometriche delle concentrazioni di anticorpi (GMC) e medie geometriche dei titoli del test di opsonofagocitosi (OPA GMT) inferiori per quanto concerne un sierotipo pneumococcico (18 C). Non si è osservato un impatto della co-somministrazione sugli altri nove sierotipi pneumococcici. E’ stato osservato un aumento della risposta anticorpale agli antigeni Hib-TT coniugato, difterici e tetanici. La rilevanza clinica delle osservazioni sopra riportate non è nota.

Uso con medicinali immunosoppressivi sistemici

Come con altri vaccini, ci si può attendere che una risposta immunitaria adeguata possa non essere ottenuta in pazienti che stanno ricevendo un trattamento immunosoppressivo.

Uso concomitante alla somministrazione profilattica di antipiretici

I dati clinici suggeriscono che la somministrazione profilattica di paracetamolo, utilizzata per ridurre il tasso di possibili reazioni febbrili post-vaccinazione, potrebbe ridurre la risposta immunitaria a Synflorix. Tuttavia, la rilevanza clinica di questa osservazione non è nota. Vedere paragrafo 4.4.


Synflorix: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Synflorix: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non rilevante.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco