Trajenta: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Trajenta 5 mg (Linagliptin): sicurezza e modo d’azione

Trajenta 5 mg (Linagliptin) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trajenta in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico è indicato per migliorare il controllo della glicemia negli adulti con diabete mellito di tipo 2:

come monoterapia

quando la metformina non è appropriata a causa di intolleranza o è controindicata a causa della compromissione renale.

come terapia di associazione

in associazione con altri medicinali per il trattamento del diabete, compresa l’insulina, quando questi non forniscono un adeguato controllo della glicemia (vedere paragrafì 4.4, 4.5 e 5.1 per ì datì dìsponìbìlì sulle dìverse combìnazìonì).

Trajenta 5 mg: come funziona?

Ma come funziona Trajenta 5 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Trajenta 5 mg

Categoria farmacoterapeutica: Medicinali usati nel diabete, inibitori della dipeptidil peptidasi 4 (DPP-4), codice ATC: A10BH05.

Meccanismo d’azione

Trajenta (linagliptin) è un inibitore dell’enzima DPP-4 (dipeptidil peptidasi 4, EC 3.4.14.5), un enzima coinvolto nell’inattivazione degli ormoni incretine GLP-1 e GIP (peptide-1 simil-glucagone, polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente). Questi ormoni sono rapidamente degradati dall’enzima DPP-4.

Entrambi gli ormoni incretinici sono coinvolti nella regolazione fisiologica dell’omeostasi del glucosio. Le incretine sono secrete a un basso livello basale durante la giornata e i livelli aumentano immediatamente dopo l’assunzione di cibo. GLP-1 e GIP aumentano la biosintesi dell’insulina e la sua secrezione dalle cellule beta pancreatiche in presenza di normali ed elevati livelli di glucosio nel sangue. Inoltre GLP-1 riduce anche la secrezione di glucagone dalle cellule alfa pancreatiche, che porta a una riduzione della produzione di glucosio epatico. Trajenta (linagliptin) si lega molto efficacemente a DPP-4 in maniera reversibile e in questo modo porta a un aumento sostenuto e a un prolungamento dei livelli di incretina attiva. Trajenta (linagliptin) aumenta in maniera glucosio-dipendente la secrezione di insulina e diminuisce la secrezione di glucagone, risultando pertanto in un miglioramento generale dell’omeostasi del glucosio. Trajenta (linagliptin) si lega selettivamente al DPP-4 e manifesta in vitro una selettività > 10.000 volte rispetto a quella per DPP-8 o DPP-9.

Efficacia e sicurezza clinica

Sono stati condotti 8 studi di fase III randomizzati e controllati, che hanno coinvolto 5.239 pazienti con diabete di tipo 2, dei quali 3.319 sono stati trattati con Trajenta (linagliptin) per valutarne l’efficacia e la sicurezza. Questi studi hanno incluso 929 pazienti di età pari o superiore a 65 anni che assumevano Trajenta (linagliptin). Hanno assunto Trajenta (linagliptin) anche 1.238 pazienti con compromissione renale lieve e 143 pazienti con compromissione renale moderata. Trajenta (linagliptin) assunto una volta al giorno ha prodotto miglioramenti clinicamente significativi sul controllo glicemico, senza alcun cambiamento clinicamente rilevante del peso corporeo. Sono state riscontrate riduzioni simili dell’emoglobina glicosilata A1c (HbA1c) nei diversi sottogruppi, inclusi quelli relativi a sesso, età, compromissione renale e indice di massa corporea (BMI). Un livello basale di HbA1c più elevato era associato a una maggiore riduzione di HbA1c. Negli studi aggregati è stata riscontrata una differenza significativa nella riduzione di HbA1c tra pazienti asiatici (0,8%) e pazienti caucasici (0,5%).

Trajenta (linagliptin) come monoterapia in pazienti che non possono essere trattati con metformina

L’efficacia e la sicurezza di Trajenta (linagliptin) come monoterapia sono state valutate in uno studio in doppio cieco controllato verso placebo della durata di 24 settimane. Il trattamento con 5 mg di Trajenta (linagliptin) una volta al giorno ha prodotto un miglioramento significativo dell’HbA1c (variazione di -0,69% rispetto al placebo), in pazienti con livello basale di HbA1c pari a circa l’8%. Trajenta (linagliptin) ha anche mostrato miglioramenti significativi della glicemia a digiuno (fasting plasma glucose, FPG) e della glicemia postprandiale a 2 ore (PPG) rispetto al placebo. L’incidenza dell’ipoglicemia osservata nei pazienti trattati con Trajenta (linagliptin) era simile a quella dei pazienti trattati con placebo.

L’efficacia e la sicurezza di Trajenta (linagliptin) in monoterapia sono state anche valutate in uno studio in doppio cieco controllato con placebo, della durata di 18 settimane, in pazienti per i quali la terapia con metformina non è appropriata, a causa di intolleranza o controindicata a causa della compromissione renale. Trajenta (linagliptin) ha prodotto miglioramenti significativi dell’HbA1c (variazione di -0,57% rispetto al placebo), da un valore basale medio di HbA1c di 8,09%. Trajenta (linagliptin) ha mostrato inoltre miglioramenti significativi della glicemia a digiuno (FPG) rispetto al placebo. L’incidenza dell’ipoglicemia osservata nei pazienti trattati con Trajenta (linagliptin) era simile a quella dei pazienti trattati con placebo.

Trajenta (linagliptin) in terapia di associazione aggiuntiva con metformina

L’efficacia e la sicurezza di Trajenta (linagliptin) in associazione con metformina sono state valutate in uno studio a doppio cieco controllato con placebo della durata di 24 settimane. Trajenta (linagliptin) ha prodotto miglioramenti significativi dell’HbA1c (variazione di -0,64% rispetto al placebo), da un valore basale medio di HbA1c dell’8%. Trajenta (linagliptin) ha anche mostrato miglioramenti significativi della glicemia a digiuno (FPG) e della glicemia postprandiale a 2 ore (PPG) rispetto al placebo. L’incidenza dell’ipoglicemia osservata nei pazienti trattati con Trajenta (linagliptin) era simile a quella dei pazienti trattati con placebo.

Trajenta (linagliptin) come terapia aggiuntiva alla combinazione di metformina e sulfanilurea

Uno studio controllato con placebo della durata di 24 settimane è stato condotto per valutare l’efficacia e la sicurezza di 5 mg di Trajenta (linagliptin) rispetto al placebo, in pazienti che non erano sufficientemente controllati con un’associazione di metformina e sulfanilurea. Trajenta (linagliptin) ha prodotto miglioramenti significativi dell’HbA1c (variazione di -0,62% rispetto al placebo), da un valore basale medio di HbA1c di 8,14%. Trajenta (linagliptin) ha anche mostrato miglioramenti significativi del livello della glicemia a digiuno (FPG) e postprandiale a 2 ore (PPG) nei pazienti, rispetto al placebo.

Trajenta (linagliptin) come terapia aggiuntiva alla combinazione di metformina ed empagliflozin

In pazienti non adeguatamente controllati con metformina ed empagliflozin (10 mg (n=247) o 25 mg (n=217)), il trattamento di 24 settimane con terapia aggiuntiva di Trajenta (linagliptin) 5 mg ha prodotto riduzioni medie aggiustate dell’HbA1c dai valori basali, rispettivamente, di -0,53% [differenza significativa rispetto alla terapia aggiuntiva con placebo -0,32% (IC 95% -0,52, -0,13)] e -0,58%

[differenza significativa rispetto alla terapia aggiuntiva con placebo -0,47% (IC 95% -0,66; -0,28)]. Una maggior proporzione statisticamente significativa di pazienti con valori basali di HbA1c ?7,0% e trattati con Trajenta (linagliptin) 5 mg ha raggiunto un valore target di HbA1c <7% rispetto al placebo.

Trajenta (linagliptin) in terapia di associazione con insulina

L’efficacia e la sicurezza di Trajenta (linagliptin) 5 mg in associazione con la sola insulina o in combinazione con metformina e/o pioglitazone sono state valutate in uno studio in doppio cieco controllato con placebo della durata di 24 settimane. Trajenta (linagliptin) ha prodotto miglioramenti significativi dell’HbA1c (variazione di -0,65% rispetto al placebo), da un valore basale medio di HbA1c dell’8,3%. Trajenta (linagliptin) ha anche determinato miglioramenti significativi della glicemia a digiuno (FPG) ed una maggiore percentuale di pazienti ha raggiunto un target di HbA1c < 7,0% rispetto al placebo. Tale risultato è

stato raggiunto con una dose stabile di insulina (40,1 UI). Non vi sono state differenze significative nel peso corporeo tra i gruppi. Gli effetti sui lipidi plasmatici sono stati trascurabili. L’incidenza dell’ipoglicemia osservata nei pazienti trattati con Trajenta (linagliptin) era simile a quella dei pazienti trattati

con placebo (Trajenta (linagliptin) 22,2%; placebo 21,2%).

Dati a 24 mesi su Trajenta (linagliptin) in terapia di associazione con metformina rispetto a glimepiride

In uno studio in cui vengono confrontate l’efficacia e la sicurezza dell’aggiunta di 5 mg di Trajenta (linagliptin) o di glimepiride (dose media di 3 mg) a metformina in monoterapia, in pazienti con controllo glicemico insufficiente, la riduzione media di HbA1c era del -0,16% con Trajenta (linagliptin) (valore basale medio di HbA1c 7,69%) e del -0,36% con glimepiride (valore basale medio di HbA1c 7,69%), con una differenza media di trattamento dello 0,20% (97,5% CI: 0,09; 0,299). L’incidenza dell’ipoglicemia nel gruppo trattato con Trajenta (linagliptin) (7,5%) era significativamente inferiore a quella del gruppo trattato con glimepiride (36,1%). I pazienti trattati con Trajenta (linagliptin) hanno mostrato una diminuzione media significativa del peso corporeo dal valore basale rispetto a un aumento di peso significativo nei

pazienti a cui è stato somministrato glimepiride (-1,39 rispetto a +1,29 kg).

Trajenta (linagliptin) in terapia di associazione nei pazienti con compromissione renale grave, dati controllati verso placebo a 12 settimane (terapia di base stabile) ed estensione a 40 settimane controllata verso placebo (terapia di base variabile)

L’efficacia e la sicurezza di Trajenta (linagliptin) sono state valutate anche in pazienti con diabete di tipo 2 con compromissione renale grave in uno studio in doppio cieco, controllato verso placebo, della durata di 12 settimane, durante le quali le terapie ipoglicemizzanti di base sono state mantenute stabili. Alla maggior parte dei pazienti (80,5%) è stata somministrata insulina come terapia di base, da sola o in associazione con altri antidiabetici orali quali sulfanilurea, glinide e pioglitazone. È seguito un ulteriore periodo di follow-up di 40 settimane di trattamento durante il quale era consentito apportare aggiustamenti alla dose delle terapie antidiabetiche di base.

Trajenta (linagliptin) ha prodotto miglioramenti significativi dell’HbA1c (variazione di -0,59% rispetto al placebo dopo 12 settimane), da un valore basale medio di HbA1c di 8,2%. La differenza osservata nell’HbA1c rispetto al placebo era di -0,72% dopo 52 settimane.

Non vi sono state differenze significative nel peso corporeo tra i gruppi. L’incidenza dell’ipoglicemia osservata nei pazienti trattati con Trajenta (linagliptin) è stata superiore a quella dei pazienti trattati con placebo, a causa di un aumento delle ipoglicemie asintomatiche. Non vi è stata alcuna differenza tra i gruppi negli episodi ipoglicemici gravi.

Trajenta (linagliptin) in terapia di associazione negli anziani (età ? 70 anni) con diabete di tipo 2 L’efficacia e la sicurezza di Trajenta (linagliptin) negli anziani (età ? 70 anni) con diabete di tipo 2 è stata valutata in uno studio in doppio cieco della durata di 24 settimane. I pazienti hanno ricevuto

metformina e/o sulfanilurea e/o insulina come terapia di base. Le dosi dei medicinali antidiabetici di base sono state mantenute stabili durante le prime 12 settimane, dopo le quali sono stati permessi aggiustamenti dei dosaggi. Trajenta (linagliptin) ha prodotto miglioramenti significativi della HbA1c (cambiamento pari a -0,64% rispetto al placebo dopo 24 settimane) da un valore basale medio di HbA1c pari a 7,8%. Trajenta (linagliptin) ha inoltre prodotto miglioramenti significativi della glicemia a digiuno (FPG) rispetto al placebo. Non vi sono state differenze significative nel peso corporeo tra i gruppi.

Rischio cardiovascolare (CV)

In una meta-analisi prospettica di eventi CV giudicati in modo indipendente, provenienti da 19 studi clinici (con una durata da 18 settimane a 24 mesi), che hanno coinvolto 9.459 pazienti con diabete di tipo 2, il trattamento con Trajenta (linagliptin) non è stato associato ad un aumento del rischio CV. L’endpoint primario, composto da: il verificarsi dell’evento o il tempo al primo evento di morte cardiovascolare, infarto del miocardio non fatale, ictus non fatale o ospedalizzazione per angina instabile, non era significativamente inferiore per Trajenta (linagliptin) rispetto al gruppo di confronto trattato con una combinazione di sostanza attiva e placebo [rapporto di rischio 0,78 (intervallo di confidenza al 95%: da 0,55 a 1,12)]. In totale si sono verificati 60 eventi primari nel gruppo trattato con Trajenta (linagliptin) e 62 nei gruppi di confronto. Ad oggi, non c’è evidenza di un aumentato rischio cardiovascolare, ma il numero di eventi negli studi clinici preclude conclusioni definitive. Tuttavia, gli eventi CV erano simili tra Trajenta (linagliptin) e placebo (1,03% con Trajenta (linagliptin) rispetto a 1,35% con placebo).

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Trajenta (linagliptin) in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica per il diabete di tipo 2 (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Trajenta 5 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Trajenta 5 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Trajenta 5 mg

La farmacocinetica di Trajenta (linagliptin) è stata ampiamente caratterizzata in soggetti sani e in pazienti con diabete di tipo 2. Dopo la somministrazione orale di una dose di 5 mg a pazienti o volontari sani, Trajenta (linagliptin) è stato assorbito rapidamente, con concentrazioni plasmatiche massime (Tmax mediano) verificatesi 1,5 ore dopo l’assunzione della dose.

Le concentrazioni plasmatiche di Trajenta (linagliptin) diminuiscono in maniera trifasica con una lunga emivita terminale (emivita terminale per Trajenta (linagliptin) superiore a 100 ore), che è per lo più correlata allo stretto legame saturabile di Trajenta (linagliptin) con DPP-4 e che non contribuisce all’accumulo del medicinale.

L’emivita effettiva per l’accumulo di Trajenta (linagliptin), determinata in seguito alla somministrazione orale di dosi multiple di 5 mg di Trajenta (linagliptin), è di circa 12 ore. Dopo una somministrazione una volta al giorno di 5 mg di Trajenta (linagliptin), le concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario vengono raggiunte entro la terza dose. L’AUC plasmatica di Trajenta (linagliptin) è aumentata di circa il 33% a seguito di dosi di 5 mg allo stato stazionario rispetto alla prima dose. I coefficienti di variazione dell’AUC di Trajenta (linagliptin) intra- individuale e inter-individuale erano bassi (rispettivamente 12,6% e 28,5%). Dal momento che il legame di Trajenta (linagliptin) con il DPP-4 è dipendente dalla concentrazione, la farmacocinetica di Trajenta (linagliptin) basata sull’esposizione totale non è lineare; infatti l’AUC plasmatica totale di Trajenta (linagliptin) era aumentata in misura minore rispetto alla dose-proporzionalità, mentre l’AUC del medicinale non legato aumenta in maniera quasi proporzionale alla dose. La farmacocinetica di Trajenta (linagliptin) era generalmente simile nei soggetti sani e nei pazienti con diabete di tipo 2.

Assorbimento

La biodisponibilità assoluta di Trajenta (linagliptin) è di circa il 30%. La co-somministrazione di un pasto ad alto contenuto di grassi con Trajenta (linagliptin) ha prolungato il tempo necessario per raggiungere la Cmax di 2 ore e ha ridotto la Cmax del 15%, ma non è stata osservata alcuna influenza sull’AUC 0-72h. Non è attesa alcuna variazione clinicamente rilevante sui valori di Cmax e Tmax; pertanto Trajenta (linagliptin) può essere somministrato con o senza cibo.

Distribuzione

Come risultato del legame con i tessuti, il volume apparente di distribuzione medio allo stato stazionario dopo una dose singola di 5 mg di Trajenta (linagliptin) per via endovenosa in soggetti sani è di circa

1.110 litri, il che indica che Trajenta (linagliptin) si distribuisce ampiamente nei tessuti. Il legame di Trajenta (linagliptin) con le proteine plasmatiche è dipendente dalla concentrazione e diminuisce da circa il 99% a 1 nmol/l fino a 75-89% a ? 30 nmol/l, riflettendo la saturazione del legame con DPP-4 con l’aumento della concentrazione di Trajenta (linagliptin). Ad alte concentrazioni, alle quali il DPP-4 è completamente saturato, il 70-80% di Trajenta (linagliptin) era legato a proteine plasmatiche diverse da DPP-4, pertanto il 30-20% era nel plasma in forma libera.

Biotrasformazione

A seguito di una dose orale di 10 mg di Trajenta (linagliptin) [14C], circa il 5% della radioattività era eliminata nelle urine. Il metabolismo gioca un ruolo subordinato nell’eliminazione di Trajenta (linagliptin). È stato rilevato un metabolita principale con un’esposizione relativa del 13,3% di Trajenta (linagliptin) allo stato stazionario, che è risultato farmacologicamente inattivo e pertanto non contribuisce all’attività di inibizione di Trajenta (linagliptin) sul DPP-4 plasmatico.

Eliminazione

A seguito della somministrazione di una dose orale di Trajenta (linagliptin) [14C] a soggetti sani, circa l’85% della radioattività somministrata era eliminata nelle feci (80%) o nelle urine (5%) entro 4 giorni dalla somministrazione. La clearance renale allo stato stazionario era di circa 70 ml/min.

Popolazioni speciali

Compromissione renale

È stato condotto uno studio in aperto a dose multipla, per valutare la farmacocinetica di Trajenta (linagliptin) (dose da 5 mg) in pazienti con vari gradi di insufficienza renale cronica rispetto a soggetti sani di controllo. Lo studio ha incluso pazienti con insufficienza renale classificata sulla base della clearance della creatinina come lieve (da 50 a < 80 ml/min), moderata (da 30 a < 50 ml/min) e grave

(< 30 ml/min), così come pazienti con ESRD in emodialisi. Inoltre i pazienti con T2DM e grave compromissione renale (< 30 ml/min) erano comparati ai pazienti con T2DM con funzione renale normale. La clearance della creatinina è stata valutata tramite misurazioni della clearance urinaria della creatinina di 24 ore oppure è stata stimata dalla creatinina sierica sulla base della formula di Cockcroft-Gault: CrCl = (140 – età) x peso/72 x creatinina sierica [x 0,85 per pazienti di sesso femminile], dove l’età è espressa in anni, il peso in kg e la creatinina sierica in mg/dl.

Allo stato stazionario, l’esposizione di Trajenta (linagliptin) nei pazienti con compromissione renale lieve era simile a quella dei soggetti sani. Nella compromissione renale moderata, è stato osservato un moderato aumento dell’esposizione pari a 1,7 volte rispetto al controllo. L’esposizione nei pazienti T2DM con grave insufficienza renale era aumentata di circa 1,4 volte rispetto ai pazienti T2DM con funzionalità renale normale. Le previsioni per l’AUC di Trajenta (linagliptin) allo stato stazionario nei pazienti con ESRD hanno indicato un’esposizione simile a quella nei pazienti con compromissione renale moderata o grave. Inoltre non è atteso che Trajenta (linagliptin) venga eliminato in modo significativo dal punto di vista terapeutico tramite emodialisi o dialisi peritoneale. Pertanto non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio di Trajenta (linagliptin) nei pazienti con qualsiasi grado di insufficienza renale.

Compromissione epatica

In pazienti non diabetici con insufficienza epatica lieve, moderata e grave (secondo la classificazione di Child-Pugh), l’AUC e la Cmax media di Trajenta (linagliptin) erano simili a quelle dei relativi controlli sani a seguito di somministrazioni di dosi multiple di 5 mg di Trajenta (linagliptin). Non viene proposto alcun aggiustamento del dosaggio di Trajenta (linagliptin) nei pazienti diabetici con compromissione epatica lieve, moderata e grave.

Indice di massa corporea (BMI)

Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio basato sul BMI. In un’analisi farmacocinetica di popolazione dei dati di fase I e fase II, il BMI non ha avuto nessun effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di Trajenta (linagliptin). Gli studi clinici prima dell’autorizzazione all’immissione in commercio sono stati condotti con un valore di BMI fino a 40 kg/m2.

Sesso

Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio basato sul sesso. In un’analisi farmacocinetica di popolazione dei dati di fase I e fase II, il sesso non ha avuto nessun effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di Trajenta (linagliptin).

Anziani

Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio basato sull’età fino a 80 anni, in quanto in un’analisi farmacocinetica di popolazione dei dati di fase I e fase II, l’età non ha avuto un impatto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di Trajenta (linagliptin). I soggetti anziani (65-80 anni, il paziente più anziano aveva 78 anni) avevano concentrazioni plasmatiche di Trajenta (linagliptin) comparabili a quelle dei soggetti più giovani.

Popolazione pediatrica

Non sono ancora stati condotti studi per caratterizzare la farmacocinetica di Trajenta (linagliptin) in pazienti pediatrici.

Razza

Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio basato sulla razza. In un’analisi composita dei dati di farmacocinetica disponibili, che includono pazienti di origine caucasica, ispanica, africana e asiatica, la razza non ha avuto nessun effetto evidente sulle concentrazioni plasmatiche di Trajenta (linagliptin).

Inoltre le caratteristiche farmacocinetiche di Trajenta (linagliptin) sono risultate simili in studi di fase I dedicati in volontari sani giapponesi, cinesi e caucasici.


Trajenta 5 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Trajenta 5 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Trajenta 5 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Trajenta 5 mg: dati sulla sicurezza

Fegato, reni e tratto gastrointestinale sono i principali organi bersaglio della tossicità nei topi e nei ratti a dosi ripetute di Trajenta (linagliptin) 300 volte superiori all’esposizione umana.

Nei ratti sono stati osservati effetti sugli organi riproduttivi, sulla tiroide e sugli organi linfatici a livelli superiori a 1.500 volte l’esposizione umana. Nei cani sono state osservate forti reazioni pseudo- allergiche a dosi medie, che hanno secondariamente causato variazioni a livello cardiovascolare, considerate specifiche dei cani. Il fegato, i reni, lo stomaco, gli organi riproduttivi, il timo, la milza e i linfonodi erano organi bersaglio della tossicità nelle scimmie Cynomolgus a livelli superiori a 450 volte l’esposizione umana. A livelli superiori a 100 volte l’esposizione umana, il risultato principale in queste scimmie è stata l’irritazione dello stomaco.

Trajenta (linagliptin) e i suoi metaboliti principali non mostrano potenziale genotossico.

Studi di carcinogenicità per via orale della durata di 2 anni in ratti e topi non hanno mostrato evidenza di carcinogenicità in ratti o topi di sesso maschile. Solamente nei topi di sesso femminile si è registrata un’incidenza significativamente maggiore di linfoma maligno alla dose più elevata (> 200 volte l’esposizione umana), ma non è considerata rilevante per l’uomo (spiegazione: incidenza non correlata al trattamento, ma dovuta all’alta variabilità dell’incidenza di tale evento). Sulla base di questi studi non vi è preoccupazione per la carcinogenicità nell’uomo.

Il NOAEL per la fertilità, lo sviluppo embrionale precoce e la teratogenicità nei ratti è stato fissato a

> 900 volte l’esposizione umana. Il NOAEL per la tossicità materna, embrio-fetale e della prole nei ratti era 49 volte l’esposizione umana. Nessun effetto teratogeno è stato osservato nei conigli a > 1.000 volte l’esposizione umana. È stato derivato un NOAEL di 78 volte l’esposizione umana per la tossicità embrio-fetale nei conigli, e per la tossicità materna il NOAEL era di 2,1 volte l’esposizione umana.

Pertanto è considerato improbabile che Trajenta (linagliptin) influisca sulla riproduzione a esposizioni terapeutiche nell’uomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Trajenta 5 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Trajenta 5 mg

Trajenta 5 mg: interazioni

Valutazione delle interazioni in vitro

Trajenta (linagliptin) è un substrato della glicoproteina P e inibisce il trasporto della digossina mediato dalla glicoproteina P con bassa potenza. Sulla base di questi risultati e degli studi di interazione in vivo, è considerato improbabile che Trajenta (linagliptin) causi interazioni con altri substrati della P-gp.

Valutazione delle interazioni in vivo Effetti di altri medicinali su Trajenta (linagliptin)

I dati clinici sotto descritti suggeriscono che il rischio di interazioni clinicamente significative derivante dalla co-somministrazione di medicinali è basso.

Metformina: la co-somministrazione di 850 mg di metformina in dosi multiple tre volte al giorno con 10 mg di Trajenta (linagliptin) una volta al giorno non altera in modo clinicamente significativo la farmacocinetica di Trajenta (linagliptin) in volontari sani.

Sulfaniluree: la farmacocinetica allo stato stazionario di 5 mg di Trajenta (linagliptin) non è modificata dalla somministrazione concomitante di una dose singola di 1,75 mg di glibenclamide (gliburide).

Effetti di Trajenta (linagliptin) su altri medicinali

Metformina: la co-somministrazione di dosi giornaliere multiple di 10 mg di Trajenta (linagliptin) con 850 mg di metformina, substrato dell’OCT, non ha avuto un effetto rilevante sulla farmacocinetica di metformina in volontari sani. Pertanto, Trajenta (linagliptin) non è un inibitore del trasporto mediato da OCT.

Digossina: la co-somministrazione di dosi giornaliere multiple di 5 mg di Trajenta (linagliptin) con dosi multiple di 0,25 mg di digossina non ha avuto effetto sulla farmacocinetica di digossina in volontari sani.

Pertanto Trajenta (linagliptin) non è un inibitore del trasporto in vivo mediato dalla glicoproteina P.

della somministrazione giornaliera di una dose superiore a quella terapeutica di 10 mg di Trajenta (linagliptin) in associazione a 40 mg di simvastatina per 6 giorni, l’AUC plasmatica di simvastatina è risultata aumentata del 34% e la Cmax plasmatica del 10%.

Contraccettivi orali: la co-somministrazione con 5 mg di Trajenta (linagliptin) non ha alterato la farmacocinetica allo stato stazionario di levonorgestrel o di etinilestradiolo.


Trajenta 5 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Trajenta 5 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Trajenta (linagliptin) non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia i pazienti devono essere avvisati del rischio di ipoglicemia soprattutto in caso di associazione a sulfanilurea e/o insulina.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco