Tramalin: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Tramalin compresse a rilascio prolungato (Tramadolo Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Tramalin compresse a rilascio prolungato (Tramadolo Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento del dolore di media e forte intensità.

Tramalin compresse a rilascio prolungato: come funziona?

Ma come funziona Tramalin compresse a rilascio prolungato? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Tramalin compresse a rilascio prolungato

Categoria farmacoterapeutica: Altri oppiacei.

Codice ATC: N02AX02

Meccanismo d’azione

Il tramadolo è un analgesico che agisce sul sistema nervoso centrale. È un agonista puro non- selettivo dei recettori mu, delta e kappa degli oppiacei con maggiore affinità per i recettori mu.

Altri meccanismi che contribuiscono al suo effetto analgesico sono l’inibizione della ricaptazione neuronale di norepinefrina ed il potenziamento del rilascio di serotonina.

Effetti farmacodinamici

Il tramadolo ha proprietà antitussive. A differenza della morfina, il tramadolo non produce depressione respiratoria in un ampio intervallo di dosi analgesiche. Anche la motilità gastrointestinale è meno influenzata. Gli effetti del tramadolo sul sistema cardiovascolare sono piccoli al confronto. La potenza del tramadolo è 1/10 –1/6 quella della morfina.

Popolazione pediatrica

Gli effetti di tramadolo somministrato per via enterale e parenterale sono stati studiati in studi clinici con oltre 2000 soggetti in età pediatrica dal neonato a 17 anni. Le indicazioni per il trattamento del dolore dopo chirurgia (spesso addominale), dolore dopo estrazioni chirurgiche dentali, dolore dovuto a fratture, ustioni e altri traumi e condizioni dolorose che possono necessitare trattamento analgesico per almeno 7 giorni.

A dosi singole fino a 2 mg/kg o dosi multiple fino a 8 mg/kg al giorno (o 400 mg al giorno a seconda della dose più bassa) l’efficacia di tramadolo è risultata superiore al placebo, e pari o superiore a paracetamolo, nalbufina, petidina o morfina a basse dosi. Questi studi hanno confermato l’efficacia di tramadolo. Il profilo di sicurezza di tramadolo è stato simile negli adulti e nei pazienti pediatrici di età superiore a 1 anno (vedere paragrafo 4.2).


Tramalin compresse a rilascio prolungato: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Tramalin compresse a rilascio prolungato, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Tramalin compresse a rilascio prolungato

Assorbimento

Dopo somministrazione orale, il tramadolo viene assorbito per il 90% circa. La biodisponibilità media assoluta del tramadolo è approssimativamente del 70% a causa del ridotto metabolismo di primo passaggio (massimo del 30%) ed è indipendente dall’assunzione concomitante di cibo.

Distribuzione

Dopo la somministrazione di Tramalin compresse a rilascio prolungato 200 mg a digiuno, si sono ottenute una concentrazione plasmatica media massima (Cmax) di 280 ng/ml ed una tmax media di 5,3 ore. In presenza di cibo la biodisponibilità e le proprietà di rilascio prolungato proprie di Tramalin compresse a rilascio prolungato 200 mg sono state mantenute.

Il tramadolo possiede un’elevata affinità per i tessuti (Vd, ?= 203 ? 40 l). Il legame alle proteine è del 20% circa.

Il tramadolo attraversa la barriera emato-encefalica e quella placentare. Il tramadolo ed il suo metabolita O-demetiltramadolo vengono secreti nel latte materno in quantità estremamente ridotte (0,1% e 0,02%, rispettivamente, della dose somministrata).

Biotrasformazione

Nell’uomo il tramadolo viene essenzialmente metabolizzato tramite N- e O- demetilazione e coniugazione dei prodotti della O-demetilazione con acido glucuronico. Solo l’O-demetiltramadolo è farmacologicamente attivo. Fra gli altri metaboliti esistono considerevoli differenze quantitative interindividuali. Finora sono stati trovati nell’urina undici metaboliti. La sperimentazione su animali ha dimostrato che il metabolita O-demetiltramadolo è 2-4 volte più potente del composto progenitore.

Eliminazione

Il tramadolo ed i suoi metaboliti vengono escreti quasi completamente per via renale. L’escrezione urinaria cumulativa è pari al 90% della radioattività totale della dose somministrata.

L’emivita di eliminazione terminale (t½ ?) del tramadolo è pari a 6 ore, indipendentemente dalla via, ma in pazienti con più di 75 anni d’età può risultare prolungata di un fattore pari a 1,4.

L’emivita dell’O-demetiltramadolo è approssimativamente uguale a quella del tramadolo (7,9 ore).

Linearità/non linearità

A dosi terapeutiche il tramadolo ha un profilo farmacocinetico lineare. Il rapporto fra concentrazioni sieriche ed effetto analgesico è dose-dipendente, ma varia considerevolmente da caso a caso. Solitamente è efficace una concentrazione sierica di 100 – 300 ng/ml.

Insufficienza epatica e renale

In caso di funzione epatica e renale compromessa l’emivita può essere leggermente incrementata. In pazienti affetti da cirrosi epatica, è stata determinata un’emivita di eliminazione di 13,3 ? 4,9 h (tramadolo) e di 18,5 ? 9,4 h (O-demetiltramadolo), in un caso estremo un’emivita di 22,3 h e di 36 h rispettivamente. In pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina < 5 ml/min) i valori erano 11 ? 3,2 h e 16,9 ? 3 h, in un caso estremo 19,5 h e 43,2 h, rispettivamente.

Gravidanza e allattamento

Il tramadolo attraversa la barriera placentare e quella emato-encefalica. Il tramadolo ed il suo metabolita O-demetiltramadolo vengono secreti nel latte materno in quantità estremamente ridotte (0,1% e 0,02% della dose materna).

Popolazione pediatrica

La farmacocinetica di tramadolo e O-demetiltramadolo dopo somministrazione di una dose singola o di dosi multiple in soggetti di età compresa da 1 a 16 anni è risultata simile a quella degli adulti dopo aggiustamento di dose in base al peso corporeo, ma con una variabilità interindividuale maggiore nei bambini al di sotto degli 8 anni di età.


Tramalin compresse a rilascio prolungato: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Tramalin compresse a rilascio prolungato agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Tramalin compresse a rilascio prolungato è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Tramalin compresse a rilascio prolungato: dati sulla sicurezza

Con la somministrazione ripetuta orale e parenterale di tramadolo per 6-26 settimane in ratti e in cani e la somministrazione orale in cani per 12 mesi gli esami ematologici, clinico-chimici e istologici non hanno mostrato evidenza di alterazioni correlate al principio attivo. Manifestazioni sul sistema centrale nervoso si sono verificate solo dopo dosi elevate notevolmente al di sopra dell’intervallo terapeutico: irrequietezza, salivazione, convulsioni e riduzione del peso corporeo. Ratti e cani hanno tollerato dosi orali rispettivamente di 20 o 10 mg/kg di peso corporeo oppure i cani, dosi rettali di 20 mg/kg di peso corporeo senza alcuna reazione.

Nei ratti le dosi di tramadolo a partire da 50 mg/kg/die hanno causato effetti tossici sulle femmine gravide e aumentano la mortalità neonatale. Nella prole si è verificato ritardo sotto forma di disturbi nell’ossificazione e nella ritardata apertura vaginale e dell’occhio.

Non ci sono effetti sulla fertilità maschile e femminile. Nei conigli sono stati riscontrati effetti tossici nelle femmine da 125 mg/kg e più e anomalie nello scheletro nella prole.

In alcuni sistemi in vitro, c’è stata evidenza di effetti mutagenici. Studi in vivo non hanno mostrato effetti. In base alle conoscenze acquisite finora, il tramadolo può essere classificato come non mutageno.

Sono stati condotti studi sul potenziale cancerogeno di tramadolo cloridrato in ratti e topi. Lo studio nei ratti non ha mostrato evidenze di un aumento correlato alla sostanza nell’incidenza dei tumori.

Nello studio nei topi c’è stato un aumento dell’incidenza di adenomi epatocellulari nei maschi (un aumento non significativo dose-dipendente da 15 mg/kg in su) e un aumento di tumori polmonari nelle femmine in tutti i gruppi di dose (significativo ma non dose-dipendente).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Tramalin compresse a rilascio prolungato: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Tramalin compresse a rilascio prolungato

Tramalin compresse a rilascio prolungato: interazioni

Tramadolo non deve essere associato a MAO inibitori (vedere paragrafo 4.3).

Nei pazienti in trattamento con MAO inibitori nei 14 giorni precedenti l’uso dell’oppiode petidina sono state osservate interazioni pericolose per la vita, sul sistema nervoso centrale e sulla funzione respiratoria e cardiovascolare. Le stesse interazioni non possono essere escluse durante il trattamento con Tramalin.

La terapia concomitante con Tramalin e altri medicinali depressivi del sistema nervoso centrale incluso l’alcool può potenziare gli effetti sul SNC (vedere paragrafo 4.8).

Medicinali sedativi quali benzodiazepine o farmaci correlati:

L’uso concomitante di oppiodi e medicinali sedativi come le benzodiazepine o farmaci correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa di un effetto additivo di depressione del SNC. La dose e la durata dell’uso concomitante devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4).

I risultati di studi di farmacocinetica hanno finora dimostrato che con la somministrazione concomitante o precedente di cimetidina (inibitore enzimatico) è improbabile che si verifichino interazioni clinicamente rilevanti. La somministrazione simultanea o precedente di carbamazepina (induttore enzimatico) può ridurre l’effetto analgesico e abbreviare la durata d’azione.

Tramadolo può indurre convulsioni e aumentare il potenziale effetto convulsivo degli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI), inibitori del reuptake serotonina-norepinefrina (SNRI), antidepressivi triciclici, antipsicotici e altri medicinali che abbassano la soglia delle convulsioni (come bupropione, mirtazapina, tetraidrocannabinolo).

L’uso concomitante di tramadolo e medicinali serotoninergici come gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI), inibitori del reuptake serotonina-norepinefrina (SNRI), i MAO inibitori (vedere paragrafo 4.3), antidepressivi triciclici e la mirtazapina può causare tossicità da serotonina. È probabile che si manifesti la sindrome serotoninergica quando si osserva uno dei seguenti effetti:

Clono spontaneo

Clono inducibile od oculare con agitazione o diaforesi

Tremori e iperreflessia

Ipertonia e temperatura del corpo > 38°C e clono inducibile od oculare.

La sospensione dei farmaci serotoninergici determina generalmente un rapido miglioramento. Il trattamento dipende dal tipo e dalla gravità dei sintomi.

È necessaria cautela durante il trattamento concomitante con tramadolo e derivati cumarinici (es. warfarin) a causa di segnalazioni di casi di aumento di INR con sanguinamento maggiore e ecchimosi in alcuni paizenti.

In un limitato numero di studi l’applicazione pre- o post-operativa dell’antiemetico ondansetron antagonista 5-HT3 ha aumentato il bisogno di tramadolo in pazienti con dolore post operatorio.


Tramalin compresse a rilascio prolungato: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Tramalin compresse a rilascio prolungato: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Il tramadolo compromette la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Anche quando viene assunto secondo le istruzioni, Tramalin causa effetti quali sonnolenza e capogiri e pertanto può alterare le reazioni di chi è alla guida di un veicolo e di chi utilizza macchinari. Ciò vale soprattutto in associazione con altre sostanze psicotrope, in particolare l’alcool. Pertanto durante questo periodo non si devono guidare veicoli o utilizzare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco