Theracap: Bugiardino (Foglietto Illustrativo)

Theracap Bugiardino. Fonte A.I.Fa.


Se sei un professionista della salute, consulta anche la Scheda Tecnica di Theracap


FOGLIO ILLUSTRATIVO

DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

THERACAP 37-5550 MBq capsula rigida

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Categoria farmacoterapeutica: altri radiofarmaci terapeutici, composti dello iodio-131. Codice ATC: V10XA01

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

La terapia della tiroide con radioiodio è indicata per:

  • il trattamento della malattia di Graves, del gozzo multinodulare tossico o dei noduli tiroidei funzionalmente autonomi;
  • il trattamento del carcinoma tiroideo papillare e follicolare compresa la forma metastatica. La terapia con sodio ioduro (131I) è spesso associata ad interventi chirurgici e a farmaci antitiroidei.

CONTROINDICAZIONI

  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo

    Composizione).

  • Accertata o sospetta gravidanza o quando la gravidanza non può essere esclusa (vedere

    Avvertenze speciali).

  • Allattamento (Avvertenze speciali).
  • Pazienti con disfagia, stenosi esofagea, gastrite attiva, ulcera gastrica superficiale e ulcera peptica.
  • Pazienti con sospetta riduzione della motilità gastrointestinale.

PRECAUZIONI PER L’ USO

Gravidanza e allattamento, vedere paragrafo Fertilità, Gravidanza e Allattamento.

Potenziale insorgenza di reazioni di ipersensibilità o anafilattiche

Se si verificano reazioni di ipersensibilità o anafilattiche bisogna interrompere immediatamente la somministrazione del medicinale e, se necessario, iniziare un trattamento per via endovenosa.

Per favorire un pronto intervento in caso di emergenza, devono essere immediatamente disponibili i farmaci e le apparecchiature necessari, come il tubo endotracheale e il ventilatore.

Giustificazione del beneficio/rischio individuale

Per ciascun paziente, l’esposizione alla radiazione ionizzante deve essere giustificata in base al possibile beneficio. In ogni caso, l’attività somministrata deve essere tale da garantire la dose di radiazione più bassa ragionevolmente raggiungibile per ottenere l’effetto terapeutico richiesto.

Vi sono scarse evidenze di un aumento dell’incidenza di casi di cancro, leucemia o mutazioni nei pazienti trattati con radioiodio per malattie benigne della tiroide, nonostante l’uso estensivo. Nel trattamento di patologie maligne della tiroide, in uno studio condotto su pazienti sottoposti a dosi superiori a 3700 MBq di iodio-131 è stata riportata una più alta incidenza di carcinoma della vescica. Un altro studio ha riportato un leggero aumento di leucemie in pazienti sottoposti a dosi molto alte. Pertanto si consiglia di non ricorrere a dosi cumulative totali superiori a 26000 MBq.

Funzione gonadica nei maschi

Per compensare un potenziale danno reversibile della funzione gonadica nei maschi dovuta all’alta dose terapeutica di radioiodio, nei casi di pazienti con malattia estesa, si potrebbe prendere in considerazione il ricorso alla banca dello sperma.

Compromissione renale/epatica

Ăˆ necessario valutare attentamente l’attività da somministrare nei pazienti con compressione renale, poiché in questi pazienti esiste un rischio di aumento di esposizione alle radiazioni.

La somministrazione terapeutica di sodio ioduro (131I) in pazienti con significativa insufficienza renale, nei quali è necessario un aggiustamento della dose, richiede una particolare attenzione.

Bassi livelli di sodio nel sangue sono stati osservati nei pazienti anziani che hanno subito la rimozione della loro tiroide. Questo evento è molto probabile che si verifichi nelle donne e nei pazienti che assumono farmaci che aumentano la quantità di acqua e di sodio escreta nelle urine (diuretici, come l'idroclorotiazide). Se è incluso in alcuni di questi gruppi, il medico potrebbe eseguire regolarmente le analisi del sangue per controllare la quantità di elettroliti (ad esempio, sodio) nel sangue.

Popolazione pediatrica

Per informazioni sull’uso nella popolazione pediatrica, vedere il paragrafo Dose, modo e tempo di somministrazione.

E’ richiesta un’attenta valutazione delle indicazioni dal momento che la dose efficace equivalente per MBq è più elevata che negli adulti (vedere paragrafo Dosimetria).

Il trattamento a base di radioiodio di patologie tiroidee benigne in bambini e adolescenti può essere adottato nei casi giustificati, in particolare nella recidive dopo uso di farmaci antitiroidei, quando si verificano reazioni avverse gravi ad essi o quando il trattamento chirurgico è controindicato.

Nel trattamento dei bambini e degli adolescenti, tuttavia, bisogna tenere conto della maggiore sensibilità dei loro tessuti e della maggiore aspettativa di vita di questo tipo di pazienti. Occorre altresì valutare i rischi rispetto ad altri possibili trattamenti (vedere paragrafi Dose, modo e tempo di somministrazione e Dosimetria).

Preparazione del paziente

I pazienti devono essere incoraggiati a incrementare l’assunzione orale di fluidi e a urinare il più spesso possibile, al fine di ridurre le radiazioni assorbite dalla vescica, in particolare a seguito di attività elevate, ad esempio per il trattamento del carcinoma tiroideo. I pazienti con problemi di svuotamento della vescica devono essere cateterizzati dopo la somministrazione di attività elevate di radioiodio.

Prima del trattamento deve essere evitato un eccesso di iodio stabile (vedere paragrafo Interazioni). Prima della terapia con radioiodio, devono essere raccolti dati anamnestici relativi all’assunzione di iodio nei pazienti e, in caso di sospetto, occorre effettuare una misurazione dello iodio nelle urine. Prima della terapia può essere eseguito un test per determinare l’uptake massimo e l’effetiva emivita tiroidea dello iodio radioattivo.

Al fine di evitare una scialoadenite, che può complicare la somministrazione di alte dosi di radioiodio, si può consigliare al paziente di assumere dolciumi o bevande contenenti acido citrico, che stimolano la secrezione di saliva.

Una dieta povera di iodio prima della terapia favorisce l'assorbimento nel tessuto tiroideo sano.

La terapia ormonale sostitutiva con ormoni tiroidei deve essere sospesa prima della somministrazione di radioiodio per il carcinoma della tiroide, al fine di assicurare un assorbimento adeguato. Si raccomanda una sospensione del trattamento con triiodotironina per un periodo di 14 giorni e di 6 settimane per il trattamento con tiroxina. La terapia sostitutiva con ormoni tiroidei può essere ripresa due giorni dopo il trattamento. Analogamente, il carbimazolo e il propiltiouracile devono essere sospesi una settimana prima del trattamento per ipertiroidismo e ripresi diversi giorni dopo.

Dopo il trattamento, il paziente deve essere inserito in un appropriato programma di monitoraggio a breve e lungo termine.

Il trattamento a base di radioiodio della malattia di Graves deve essere somministrato contemporaneamente al trattamento a base di corticosteroidi quando è presente un’oftalmopatia endocrina.

Dopo la procedura

Evitare il contatto ravvicinato con lattanti e donne in stato di gravidanza.

Per le precauzioni relative ai rischi ambientali, vedere paragrafo Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione.

INTERAZIONI

Informare il medico o il medico specialista in medicina nucleare se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

Ăˆ noto che molti agenti farmacologici interagiscono con il radioiodio. Tali interazioni possono essere dovute a vari meccanismi che influenzano i legami proteici, la farmacocinetica oppure gli effetti dinamici dello iodio marcato. Di conseguenza, è necessario considerare che la captazione tiroidea potrebbe essere ridotta. Risulta pertanto necessario acquisire un’anamnesi farmacologica completa e accertarsi se si deve procedere alla sospensione di determinati medicinali prima della somministrazione di sodio ioduro (131I).

Ad esempio, è necessario interrompere l’assunzione delle seguenti sostanze:

Principi attivi

Periodo di sospensione prima della somministrazione di 131I

Agenti antitiroidei (ad es. carbimazolo, metimazolo, propiltiouracile), perclorato

1 settimana prima di iniziare il trattamento e fino a diversi giorni dopo

Salicilati, steroidi, sodio nitroprussiato, sodio sulfobromoftaleina, anticoagulanti, antistaminici, antiparassitari, penicilline, sulfonamidi, tolbutamide, tiopentone

1 settimana

Fenilbutazone

1-2 settimane

Espettoranti contenenti iodio e vitamine

circa 2 settimane

Preparati a base di ormoni tiroidei

Triiodotironina: 14 giorni

Tiroxina: 6 settimane

Amiodarone*, benzodiazepine, litio

circa 4 settimane

Preparati a base di iodio per uso topico

1-9 mesi

Mezzi di contrasto contenenti iodio

Fino a 1 anno

* Nel caso dell’amiodarone, è possibile una riduzione nella captazione nella ghiandola tiroidea per svariati mesi a causa dell’emivita lunga di tale agente.

AVVERTENZE SPECIALI

Gravidanza, Allattamento e Fertilità,

Chiedere consiglio al medico o al medico specialista in medicina nucleare prima di prendere qualsiasi medicinale.

Donne potenzialmente fertili

Quando è necessario somministrare medicinali radioattivi a donne potenzialmente fertili, si devono assumere sempre informazioni su una possibile gravidanza. Ove non sia provato il contrario, qualsiasi donna che abbia saltato un ciclo mestruale deve essere considerata in stato di gravidanza. In caso di dubbio riguardo ad una possibile gravidanza (se la donna ha saltato un ciclo mestruale, se il ciclo mestruale è molto irregolare, ecc.), devono essere proposte alla paziente tecniche alternative (se esistenti), che non utilizzino radiazioni ionizzanti.

Contraccezione negli uomini e nelle donne

Si raccomanda alle donne che assumono sodio ioduro (131I) di NON iniziare una gravidanza per un periodo da 6 a 12 mesi dalla somministrazione. Agli uomini viene consigliato di non procreare per un

periodo di tempo pari a 6 mesi dopo il trattamento con radioiodio per consentire la sostituzione degli spermatozoi irradiati con quelli non irradiati.

Gravidanza

La terapia con radioiodio durante la gravidanza, a causa del passaggio transplacentare di sodio ioduro (131I) che può causare ipotiroidismo grave e potenzialmente irreversibile nei neonati, è controindicata (la dose di questo agente assorbita dall’utero potrebbe variare dagli 11 ai 511 mGy e la tiroide fetale concentra avidamente lo iodio nel corso del secondo e terzo trimestre).

In caso di carcinoma differenziato della tiroide, diagnosticato durante la gravidanza, dopo la tiroidectomia seguita da una terapia ormonale sostitutiva TSH-soppressiva, la terapia con radioiodio non deve essere somministrata prima del termine della gravidanza (vedere paragrafo Controindicazioni).

Allattamento

Prima di somministrare un radiofarmaco a una madre che allatta con latte materno, è necessario prendere in considerazione la possibilità di posticipare ragionevolmente l’esame fino all’interruzione dell’allattamento e stabilire se è stato scelto il radiofarmaco più appropriato, tenendo conto della secrezione di attività nel latte materno.

L'allattamento con latte materno dopo la somministrazione di sodio ioduro (131I) deve essere interrotto.

Per ragioni di radioprotezione, si raccomanda di evitare il contatto ravvicinato tra la madre e il bambino per un congruo periodo di tempo e in ottemperanza alla normativa vigente.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Una capsula di THERACAP contiene 140 mg di sodio (6.1 mmol). Questo deve essere tenuto in considerazione per i pazienti sottoposti ad una dieta povera in sodio.

DOSE, MODO E TEMPO E DI SOMMINISTRAZIONE

Posologia

L’attività somministrata dipende dal giudizio clinico. L'effetto terapeutico si ottiene soltanto dopo alcuni mesi

Adulti

  • Per il trattamento dell’ipertiroidismo

La dose richiesta dipende dal tipo di diagnosi, dalla dimensione della ghiandola, dall’accumulo di radioiodio da parte della tiroide e dalla sua clearance.

L’attività da somministrare ad un paziente del peso medio di 70 kg è di solito compresa nell’intervallo di 200 – 800 MBq, ma può rendersi necessario valutare l’opportunità di ripetere il trattamento.

Quando possibile, i pazienti devono essere resi eutiroidei con terapia farmacologica prima di effettuare la terapia con radioiodio per l’ipertiroidismo.

L’attività da somministrare può essere definita mediante l’uso di protocolli a dose fissa o calcolata con la seguente equazione:

Attività (MBq) = D(Gy) x V(mL) x K

max. captazione iodio-131 (%) x effettivo t½ (d)

dove :

D è la dose target assorbita nella ghiandola tiroidea, V è il volume target della ghiandola tiroidea

max. captazione iodio-131 è la massima captazione di iodio-131 nella ghiandola tiroidea espressa come % dell’attività somministrata come stabilito in un dose test.

effettivo t ½ (d) è l’emivita effettiva dello Iodio-131 nella ghiandola tiroidea espresso in giorni K è uguale a 24,67.

Per la scelta dell’attività da somministrare è possibile far riferimento ai seguenti valori di dose target assorbita dall’organo bersaglio:

Autonomia unifocale 300-400 Gy

Autonomia multifocale e disseminata 150-200 Gy

Malattia di Graves 200 Gy

Nella malattia di Graves e nell’autonomia multifocale o disseminata, le dosi target precedentemente indicate sono correlate al peso complessivo della ghiandola tiroidea, mentre nell’autonomia unifocale la dose dell'organo bersaglio è correlata soltanto al peso del nodulo autonomo.

Per determinare la dose target appropriata dell’organo (Gy) è inoltre possibile utilizzare altre procedure dosimetriche, inclusi i test di captazione del sodio pertecnetato (99mTc).

Per l'ablazione della tiroide e il trattamento di metastasi

Le attività da somministrare dopo una tiroidectomia totale o subtotale al fine di asportare il tessuto tiroideo residuo sono dell’ordine di 1850 – 3700 MBq, in rapporto alla dimensione del residuo e alla captazione del radioiodio. Nel trattamento delle metastasi, l’attività da somministrare è generalmente compresa tra 3700 e 11100 MBq.

Compromissione renale/epatica

Ăˆ necessario valutare attentamente l’attività da somministrare nei pazienti con compromissione renale poiché in questi pazienti esiste un rischio di aumento di esposizione alle radiazioni (vedere Precauzioni per l’uso).

Popolazione pediatrica

L’utilizzo nei bambini e negli adolescenti deve essere attentamente considerato, sulla base delle necessità cliniche e della valutazione del rapporto rischio/beneficio in questo gruppo di pazienti.

Occorre tenere presente che l’attività da somministrare non deve scendere al di sotto di un livello tale da pregiudicare l’efficacia del trattamento.

L’attività da somministrare a bambini e adolescenti deve essere una frazione della dose per adulti calcolata in base ai metodi di peso/superficie corporea secondo le seguenti equazioni:

Dose pediatrica (MBq) = Dose per l’adulto (MBq) x peso del bambino (kg)

70 (kg)

Dose pediatrica (MBq) = Dose per l’adulto (MBq) x superficie del bambino (m2)

1,73 (m2)

Di seguito vengono proposti i fattori di correzione da utilizzare come guida.

Frazione della dose per adulto

3

kg

= 0,10

22

kg

= 0,50

42

kg =

0,78

4

kg

= 0,14

24

kg

= 0,53

44

kg =

0,80

6

kg

= 0,19

26

kg

= 0,56

46

kg =

0,82

8

kg

= 0,23

28

kg

= 0,58

48

kg =

0,85

10

kg

= 0,27

30

kg

= 0,62

50

Kg =

0,88

12

kg

= 0,32

32

kg

= 0,65

52-54

kg =

0,90

14

kg

= 0,36

34

kg

= 0,68

56-58

kg =

0,92

16

kg

= 0,40

36

kg

= 0,71

60-62

kg =

0,96

18

kg = 0,44

38

kg = 0,73

64-66

kg =

0,98

20

kg = 0,46

40

kg = 0,76

68

kg =

0,99

(Paediatric Task Group, EANM)

Metodo di somministrazione

La capsula è somministrata per via orale insieme ad una bevanda. Deve essere inghiottita intera.

Nei pazienti per cui si sospetta la presenza di patologie gastrointestinali, deve essere posta particolare attenzione nella somministrazione di capsule di sodio ioduro (131I). Le capsule devono essere inghiottite intere con una quantità di liquido sufficiente a garantirne il completo passaggio nello stomaco e nella porzione superiore dell’intestino tenue. Ăˆ consigliata la somministrazione concomitante di H2-antagonisti o di inibitori della pompa protonica.

Per la preparazione del paziente vedere paragrafo Precauzioni per l’uso.

SOVRADOSAGGIO

Questo medicinale è inteso per l'uso da parte di personale competente e in ambienti ospedalieri. Pertanto il rischio di sovradosaggio è solo teorico. I rischi sono legati alla somministrazione involontaria di dosi eccessive di radioattività. L'elevata esposizione alle radiazioni attraverso un sovradosaggio può essere ridotta mediante la somministrazione di agenti bloccanti la tiroide, quali potassio ioduro o potassio perclorato immediatamente al sospetto di sovraesposizione, l'uso di emetici e favorendo la diuresi con frequente eliminazione di urina.

In caso di ingestione/assunzione accidentale, avvertire immediatamente il medico o il medico specialista in medicina nucleare.

EFFETTI INDESIDERATI

Sono stati riportati alcuni casi di reazioni avverse in seguito alla somministrazione di sodio ioduro (131I), compreso nausea, vomito ed eventualmente fenomeni allergici non specificati.

Nausea e vomito sono le reazioni più frequenti in seguito alla somministrazione per via orale in particolar modo in seguito a dosi terapeutiche, pertanto devono essere presi in considerazione i rischi di contaminazione conseguenti agli episodi di vomito.

L’esposizione a radiazioni ionizzanti è correlata all’induzione di tumori e al potenziale sviluppo di difetti ereditari. La dose di radiazioni risultante dall’esposizione terapeutica può provocare un aumento dell’incidenza di tumori e mutazioni. In ogni caso è necessario assicurarsi che i rischi connessi alle radiazioni siano inferiori a quelli della malattia stessa.

La dose efficace equivalente in caso di somministrazione della massima radioattività raccomandata a scopo terapeutico di 11,1 GBq (assumendo un uptake tiroideo dello 0%) è pari a 799,2 mSv.

Le frequenze delle reazioni avverse segnalate sono state ricavate dalla letteratura medica. Il profilo di sicurezza di sodio ioduro (131I) varia notevolmente a seconda delle dosi somministrate, mentre le dosi da somministrare dipendono dal tipo di trattamento (cioè, trattamento di malattie benigne o maligne). Inoltre, il profilo di sicurezza dipende dalle dosi cumulative somministrate e dai regimi posologici impiegati. Pertanto, le reazioni avverse segnalate sono state raggruppate sulla base della loro comparsa nel trattamento delle malattie benigne o maligne.

Reazioni avverse che si manifestano frequentemente sono: ipotiroidismo, ipertiroidismo transitorio, disturbi delle ghiandole salivari e lacrimali ed effetti locali delle radiazioni. Nel trattamento del cancro possono manifestarsi spesso anche reazioni avverse gastrointestinali e soppressione midollare.

Le seguenti tabelle illustrano le reazioni avverse segnalate, ordinate per sistemi e organi. I sintomi, che sono piuttosto secondari a un gruppo/sindrome (ad es. la cheratocongiuntivite secca) sono inseriti tra parentesi dopo la rispettiva sindrome.

La seguente tabella illustra il significato delle frequenze indicate in questo paragrafo: Molto comune: ≥1/10

Comune: da ≥1/100 a <1/10

Non comune: da ≥1/1.000 a <1/100

Raro: da ≥1/10.000 a <1/1.000

Molto raro: <1/10.000

Non nota: non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Reazioni avverse dopo il trattamento di malattie benigne:

Classificazione per sistemi e organi

Sintomo

Frequenza

Disturbi del sistema immunitario

Reazione anafilattoide

Non nota

Patologie endocrine

Ipotiroidismo permanente, ipotiroidismo

Molto comune

Ipertiroidismo transitorio

Comune

Crisi tireotossica, tiroidite, ipoparatiroidismo (ipocalcemia, tetanie), iperparatiroidismo.

Non nota

Patologie dell’occhio

Oftalmopatia endocrina (nella malattia di Graves)

Molto comune

Cheratocongiuntivite secca

Non nota

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Paralisi delle corde vocali

Non nota

Patologie cutanee e del tessuto sottocutaneo

Acne da iodio

Non nota

Patologie gastrointestinali

Scialoadenite

Comune

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Gonfiore localizzato

Non nota

Reazioni avverse dopo il trattamento di malattie maligne:

Classificazione per sistemi e organi

Sintomo

Frequenza

Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)

Leucemia

Non comune

Tumore della vescica, tumore del colon, tumore gastrico, tumore alla mammella

Non nota

Patologie del sistema emolinfopoietico

Eritropenia, insufficienza midollare lieve

Molto comune

Leucopenia, trombocitopenia

Comune

Anemia aplastica, soppressione midollare permanente o grave

Non nota

Disturbi del sistema immunitario

Reazione anafilattoide

Non nota

Patologie endocrine

Crisi tireotossica, ipertiroidismo transitorio

Rara

Tiroidite (leucocitosi transitoria), ipoparatiroidismo (ipocalcemia, tetanie), ipotiroidismo, iperparatiroidismo

Non nota

Patologie del sistema nervoso

Parosmia, anosmia

Molto comune

Edema cerebrale

Non nota

Classificazione per sistemi e organi

Sintomo

Frequenza

Patologie dell’occhio

Cheratocongiuntivite secca (congiuntivite, secchezza oculare e nasale)

Molto comune

Ostruzione dei dotti nasolacrimali (aumento della lacrimazione)

Comune

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Dispnea

Comune

Costrizione della gola*, fibrosi polmonare, distress respiratorio, disturbo ostruttivo delle vie aeree, polmonite, tracheite, disfunzione delle corde vocali (paralisi delle corde vocali, disfonia, raucedine), dolore orofaringeo, stridore

Non nota

Patologie gastrointestinali

Scialoadenite (secchezza delle fauci, dolore delle ghiandole salivari, ipertrofia delle ghiandole salivari, carie dentale, perdita di denti), sindrome da radiazioni, nausea, ageusia, disgeusia, riduzione dell'appetito

Molto comune

Vomito

Comune

Gastrite, disfagia

Non nota

Patologie renali e urinarie

Cistite da radiazioni

Non nota

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Insufficienza ovarica, disturbi mestruali

Molto comune

Azoospermia, oligospermia, riduzione della fertilità maschile

Non nota

Patologie congenite, familiari e genetiche

Ipotiroidismo congenito

Non nota

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Malattia similinfluenzale, cefalea, affaticamento, cervicalgia

Molto comune

Gonfiore localizzato

Comune

*in particolare in caso di tracheostenosi esistente.

Descrizione dettagliata degli effetti indesiderati:

Disturbi della tiroide e delle paratiroidi

Come conseguenza tardiva del trattamento dell’ipertiroidismo con radioiodio, in alcuni casi può comparire un ipotiroidismo dose-dipendente.

Tale patologia può manifestarsi settimane o anni dopo il trattamento, richiedendo un adeguato monitoraggio della funzione tiroidea a tempi prestabiliti e una terapia sostitutiva tiroidea appropriata. Generalmente, l'ipotiroidismo non si manifesta fino a 6-12 settimane dopo la somministrazione di sodio ioduro (131I).

Nel trattamento delle malattie maligne, l'ipotiroidismo è stato spesso segnalato come reazione avversa, tuttavia il trattamento con radioiodio nelle malattie maligne segue solitamente la tiroidectomia.

La distruzione dei follicoli tiroidei causata dall’esposizione alle radiazioni di sodio ioduro ( 131I) può aggravare l’eventuale ipertiroidismo esistente entro 2-10 giorni o causare una crisi tireotossica. Talvolta, dopo la normalizzazione iniziale, potrebbe svilupparsi un ipertiroidismo immunitario (periodo di latenza 2-10 mesi). Nel trattamento con radioiodio ad alto dosaggio, il paziente potrebbe manifestare tiroidite e tracheite a carattere infiammatorio transitorio 1-3 giorni dopo la

somministrazione, con possibile costrizione tracheale grave, in particolare in caso di tracheostenosi preesistente.

In rari casi, potrebbe emergere un ipertiroidismo temporaneo persino dopo il trattamento di un carcinoma tiroideo funzionale.

Dopo la somministrazione di radioiodio sono stati osservati casi di ipoparatiroidismo transitorio, che devono essere monitorati di conseguenza e trattati con una terapia sostitutiva.

Patologie dell’occhio

Dopo il trattamento dell'ipertiroidismo o della malattia di Graves con radioiodio, si potrebbe avere il progresso di un’oftalmopatia endocrina preesistente o l’esordio di una nuova oftalmopatia. Il trattamento con radioiodio nella malattia di Graves deve essere associato a corticosteroidi.

Effetti locali dell'irradiazione

Dopo la somministrazione di sodio ioduro (131I) sono state segnalate disfunzione e paralisi delle corde vocali. Tuttavia, in alcuni casi è impossibile stabilire se la disfunzione delle corde vocali sia stata provocata dalle radiazioni o dal trattamento chirurgico.

Una captazione tissutale elevata di radioiodio può essere associata a dolore, disagio ed edema locale. Nel trattamento con radioiodio del residuo tiroideo, ad esempio, nella regione della testa e del collo potrebbe insorgere un dolore diffuso grave dei tessuti molli.

Polmonite e fibrosi polmonare da radiazioni sono state osservate in pazienti con metastasi polmonari diffuse derivanti da carcinomi tiroidei differenziati, a causa della distruzione del tessuto metastatico. Ciò si verifica soprattutto con dosaggi elevati di terapia con radioiodio.

Nel trattamento dei carcinomi tiroidei metastatizzanti con coinvolgimento del SNC, è inoltre necessario tenere presente il rischio di edema cerebrale locale e/o di aumento dell'eventuale edema cerebrale preesistente.

Patologie gastrointestinali

Livelli elevati di radioattività potrebbero, inoltre, causare disturbi gastrointestinali, generalmente nelle prime ore o nei primi giorni successivi alla somministrazione. Per la prevenzione delle patologie gastrointestinali, vedere paragrafo Precauzioni per l’uso.

Patologie delle ghiandole salivari e lacrimali

Potrebbero verificarsi scialoadenite, con gonfiore e dolore delle ghiandole salivari, nonché perdita parziale del gusto e secchezza della bocca. La scialoadenite è solitamente reversibile spontaneamente o con un trattamento antinfiammatorio, ma sono stati saltuariamente descritti casi di ageusia e secchezza della bocca persistenti e dose-dipendenti. La mancanza di saliva può causare infezioni, ad es. carie, e comportare la perdita di denti. Per la prevenzione dei disturbi salivari, vedere paragrafo Precauzioni per l’uso.

Una disfunzione delle ghiandole salivari e/o lacrimali con conseguente cheratocongiuntivite secca può anche manifestarsi con un ritardo di diversi mesi e fino a due anni dopo la terapia con radioiodio. Sebbene la cheratocongiuntivite secca sia un effetto transitorio, nella maggior parte dei casi, in alcuni pazienti il sintomo può persistere per anni.

Depressione midollare

Come conseguenza tardiva potrebbe svilupparsi una depressione midollare reversibile che si presenta con trombocitopenia isolata o eritrocitopenia anche mortale. Ăˆ più probabile che la depressione midollare segua un’unica somministrazione di oltre 5000 MBq o la somministrazione ripetuta a intervalli inferiori a 6 mesi.

Malignità secondarie

Dopo l’uso delle attività più elevate, generalmente quelle impiegate nel trattamento delle malignità tiroidee, è stato rilevato un aumento nell'incidenza della leucemia. Esistono anche evidenze di aumento dell'incidenza di tumori solidi, dopo attività elevate (superiori a 7,4 GBq).

Compromissione della fertilità

Dopo la terapia con radioiodio del carcinoma tiroideo, in entrambi i sessi, potrebbe verificarsi una compromissione transitoria dose-dipendente della fertilità. In base alla dose dell’attività, può manifestarsi una compromissione reversibile della spermatogenesi in dosi superiori a 1850 MBq; effetti clinicamente rilevanti, inclusi oligospermia e azoospermia oltre a livelli sierici di FSH elevati sono stati descritti dopo somministrazione superiore a 3700 MBq.

Consigli generali

L’esposizione alle radiazioni ionizzanti è correlata all'induzione di tumori e potenzialmente allo sviluppo di difetti ereditari. La dose di radiazioni risultante dall’esposizione terapeutica potrebbe aumentare l’incidenza di cancro e di mutazioni. In ogni caso, è necessario assicurare che i rischi delle radiazioni siano inferiori a quelli della patologia in sé. La dose di radiazione somministrata (EDE) dopo dosi terapeutiche di sodio ioduro (131I) è superiore a 20 mSv.

Popolazione pediatrica

Ăˆ prevedibile che le reazioni avverse nei bambini siano analoghe a quelle degli adulti. Vista la maggiore sensibilità alle radiazioni dei tessuti dei bambini (vedere paragrafo Dosimetria) e l’aspettativa di vita superiore di questi ultimi, la frequenza e la gravità potrebbero essere diverse.

Segnalazione di sospette reazioni avverse

Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio rivolgersi al medico, al farmacista o all’infermiere. Gli effetti indesiderati possono, inoltre, essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza. La segnalazione degli effetti indesiderati contribuisce a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

22 giorni dalla data e ora di fine della produzione.

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Non congelare. Conservare nel contenitore in piombo originale.

Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione.

La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro e correttamente conservato.

La conservazione dei radiofarmaci deve avvenire nel rispetto delle disposizioni nazionali sui medicinali radioattivi.

COMPOSIZIONE

THERACAP 37-5550 MBq capsula rigida Ciascuna capsula contiene: Principio attivo:

Sodio ioduro (131I) da 37 a 5550 MBq alla data e ora di calibrazione.

La data e ora di calibrazione (Activity Reference Time, ART) è al massimo di 8 giorni dalla data e ora di fine della produzione.

Lo Iodio-131 è prodotto per fissione dell’uranio-235 o tramite il bombardamento con neutroni di tellurio stabile in un reattore nucleare. Lo Iodio-131 possiede un’emivita di 8,02 giorni e decade a Xenon-131 stabile con l’emissione di radiazioni gamma di 365 keV (81,7%), 637 keV (7,2%) e 284 keV (6,1%) e di radiazioni beta di energia massima di 606 keV.

Ogni capsula contiene un massimo di 20 μg di sodio (131I) ioduro (131I). L’attività specifica del sodio ioduro (131I) è non inferiore a 222 GBq/mg.

Eccipienti

Contenuto della capsula

Sodio tiosolfato pentaidrato Disodio fosfato anidro Sodio idrossido

Silice colloidale anidra Amido di mais

Acqua per preparazioni iniettabili

Involucro della capsula: Gelatina

Titanio diossido (E171) Ferro ossido giallo (E172) Sodio lauril solfato

Acido acetico

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

Capsula rigida.

Capsule rigide di gelatina di colore giallo.

Ogni capsula è contenuta all'interno di un contenitore in policarbonato con un disco di carbone per assorbire lo iodio-131. Questo contenitore è racchiuso all'interno di un contenitore di piombo.

Ogni contenitore contiene una capsula.

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

GE Healthcare S.r.l. Via Galeno, 36

20126 Milano Italia

PRODUTTORE RESPONSABILE DEL RILASCIO DEI LOTTI

GE Healthcare Buchler GmbH & Co. KG Gieselweg 1

D-38110 Braunschweig Germania

DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

13/10/2015

REVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

LE INFORMAZIONI SEGUENTI SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AGLI OPERATORI SANITARI

Istruzioni perl’uso

Capsula pronta per l'uso.

Si consiglia di aprire la confezione sotto una cappa ventilata.

Prima della somministrazione al paziente, controllare la radioattività della capsula, ponendo il flaconcino contenente la capsula in un dispositivo di misurazione per determinare l'attività.

Incompatibilità

Non pertinente.

Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Avvertenze generali

I radiofarmaci devono essere ricevuti, usati e somministrati solo da personale autorizzato in strutture sanitarie appositamente designate. Il ricevimento, la conservazione, l’uso, il trasferimento e lo smaltimento devono essere eseguiti in conformità alla normativa e/o alle appropriate autorizzazioni delle Autorità competenti locali.

I radiofarmaci devono essere preparati in modo da soddisfare le norme di radioprotezione e i requisiti di qualità farmaceutica.

Le istruzioni per la preparazione di questo radiofarmaco, prima della somministrazione, sono riportate nel paragrafo Istruzioni per l’uso.

Se in qualsiasi momento l’integrità del contenitore risultasse compromessa, il prodotto non deve essere utilizzato.

La somministrazione deve essere effettuata in modo da minimizzare il rischio di contaminazione del medicinale e l’esposizione dell’operatore alle radiazioni. Ăˆ obbligatoria una schermatura adeguata.

Questa preparazione potrebbe dare origine a dosi di radiazioni relativamente elevate per la maggior parte dei pazienti (vedere paragrafi Effetti indesiderati e Dosimetria).

La somministrazione di dosi elevate di radioiodio può comportare rischi significativi per l'ambiente. Questo potrebbe interessare i familiari dei soggetti sottoposti al trattamento o il pubblico in generale, a seconda del livello di radioattività somministrata.

Si dovranno prendere le dovute precauzioni riguardo alla radioattività eliminata dai pazienti al fine di evitare contaminazioni.

La somministrazione di radiofarmaci comporta rischi per le persone a contatto con il paziente a causa dall’irradiazione esterna o della contaminazione da versamento di urine, vomito, ecc. Per questo motivo si devono adottare misure di protezione contro le radiazioni in conformità alla normativa nazionale.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

DOSIMETRIA

Di seguito è riportata la dosimetria delle radiazioni in forma tabulata, come indicato dalla pubblicazione ICRP n. 53 (International Commission on Radiological Protection, Radiation Dose to Patients from Radiopharmaceuticals, Pergamon Press 1987).

Il modello ICRP fa riferimento alla somministrazione endovenosa. Poiché l'assorbimento di radioiodio è rapido e completo, questo modello si applica anche in caso di somministrazione orale, anche se in questo caso si avrà un'ulteriore dose di radiazione depositata sulle pareti dello stomaco oltre a quella successiva all'escrezione gastrica e salivare. Assumendo che la durata media di ristagno nello stomaco sia di 0,5 ore, la dose di iodio (131I) assorbita dalle pareti gastriche aumenta del 30 % circa.

La dose di radiazione agli organi specifici, che possono non essere l’organo target della terapia, può essere influenzata in modo significativo dalle variazioni fisiopatologiche indotte dalla malattia.

Per la valutazione rischio/beneficio, è consigliabile che prima della somministrazione si proceda al calcolo della dose efficace equivalente e di possibili radiazioni dirette verso l'organo o gli organi bersaglio. L’attività può quindi essere regolata in base alla massa tiroidea, all'emivita biologica e al fattore di "riciclo" che tiene in considerazione lo stato fisiologico del paziente (compresa la deplezione dello iodio) e la patologia sottostante.

L’esposizione alle radiazioni influisce principalmente sulla tiroide. L’esposizione alle radiazioni degli altri organi rientra in un intervallo che è migliaia di volte inferiore a quello della tiroide. Essa dipende dall’apporto alimentare di iodio (la captazione di iodio radioattivo nelle regioni carenti di iodio risulta aumentata fino al 90%, e diminuita nelle aree ricche di iodio fino al 5%). Dipende inoltre dalla funzione tiroidea (eutiroidismo, ipertiroidismo o ipotiroidismo) e dalla presenza nell’organismo di tessuti che accumulano iodio (ad es. lo stato che segue la tiroidectomia, la presenza di metastasi che accumulano iodio e il blocco tiroideo). L’esposizione alle radiazioni di tutti gli altri organi è superiore o inferiore in misura corrispondente a seconda del livello di accumulo nella tiroide.

Esposizione alle radiazioni (tiroide bloccata, uptake 0 %)

Organo

Dose assorbita per unità di attività somministrata (mGy/MBq)

Adulti

15 anni

10 anni

5 anni

1 anno

Ghiandole surrenali

0,037

0,042

0,067

0,11

0,20

Pareti della vescica

0,61

0,75

1,1

1,8

3,4

Superfici ossee

0,032

0,038

0,061

0,097

0,19

Mammelle

0,033

0,033

0,052

0,085

0,17

Tratto gastro-intestinale

Stomaco

0,034

0,040

0,064

0,10

0,19

Intestino tenue

0,038

0,047

0,075

0,12

0,22

Parete dell'intestino crasso

0,037

0,045

0,070

0,12

0,21

superiore

Parete dell'intestino crasso

0,043

0,052

0,082

0,13

0,23

inferiore

Reni

0,065

0,080

0,12

0,17

0,31

Fegato

0,033

0,040

0,065

0,10

0,20

Polmoni

0,031

0,038

0,060

0,096

0,19

Ovaie

0,042

0,054

0,084

0,13

0,24

Pancreas

0,035

0,043

0,069

0,11

0,21

Midollo osseo (rosso)

0,035

0,042

0,065

0,10

0,19

Milza

0,034

0,040

0,065

0,10

0,20

Testicoli

0,037

0,045

0,075

0,12

0,23

Tiroide

0,029

0,038

0,063

0,10

0,20

Utero

0,054

0,067

0,11

0,17

0,30

Altri tessuti

0,032

0,039

0,062

0,10

0,19

Dose efficace equivalente (mSv/MBq)

0.072

0.088

0.14

0.21

0.40

La parete vescicale contribuisce fino al 50,8 % della dose efficace equivalente.

Blocco incompleto

Dose efficace equivalente (mSv/MBq) con basso uptake tiroideo

assorbimento: 0,5 %

0,30

0,45

0,69

1,5

2,8

assorbimento: 1,0 %

0,52

0,81

1,2

2,7

5,3

assorbimento: 2,0 %

0,97

1,5

2,4

5,3

10

Esposizione alle radiazioni (uptake tiroideo: 15 %)

Organo

Dose assorbita per unità di attività somministrata (mGy/MBq)

Adulto

15 anni

10 anni

5 anni

1 anno

Ghiandole surrenali

0,036

0,043

0,071

0,11

0,22

Pareti della vescica

0,52

0,64

0,98

1,5

2,9

Superfici ossee

0,047

0,067

0,094

0,14

0,24

Mammelle

0,043

0,043

0,081

0,13

0,25

Tratto gastro-intestinale

Stomaco

0,46

0,58

0,84

1,5

2,9

Intestino tenue

0,28

0,35

0,62

1,0

2,0

Parete dell'intestino crasso

0,059

0,065

0,10

0,16

0,28

superiore

Parete dell'intestino crasso

0,042

0,053

0,082

0,13

0,23

inferiore

Reni

0,060

0,075

0,11

0,17

0,29

Fegato

0,032

0,041

0,068

0,11

0,22

Polmoni

0,053

0,071

0,12

0,19

0,33

Ovaie

0,043

0,059

0,092

0,14

0,26

Pancreas

0,052

0,062

0,10

0,15

0,27

Midollo osseo (rosso)

0,054

0,074

0,099

0,14

0,24

Milza

0,042

0,051

0,081

0,12

0,23

Testicoli

0,028

0,035

0,058

0,094

0,18

Tiroide

210

340

510

1100

2000

Utero

0,054

0,068

0,11

0,17

0,31

Altri tessuti

0,065

0,089

0,14

0,22

0,40

Dose efficace equivalente (mSv/MBq)

6,6

10

15

34

62

Esposizione alle radiazioni (uptake tiroideo: 35 %)

Organo

Dose assorbita per unità di attività somministrata (mGy/MBq)

Adulto

15 anni

10 anni

5 anni

1 anno

Ghiandole surrenali

0,042

0,050

0,087

0,14

0,28

Pareti della vescica

0,40

0,50

0,76

1,2

2,3

Superfici ossee

0,076

0,12

0,16

0,23

0,35

Mammelle

0,067

0,066

0,13

0,22

0,40

Tratto gastro-intestinale

Stomaco

0,46

0,59

0,85

1,5

3,0

Intestino tenue

0,28

0,35

0,62

1,0

2,0

Parete dell'intestino crasso

0,058

0,065

0,10

0,17

0,30

superiore

Parete dell'intestino crasso

0,040

0,051

0,080

0,13

0,24

inferiore

Reni

0,056

0,072

0,11

0,17

0,29

Fegato

0,037

0,049

0,082

0,14

0,27

Polmoni

0,090

0,12

0,21

0,33

0,56

Ovaie

0,042

0,057

0,090

0,14

0,27

Pancreas

0,054

0,069

0,11

0,18

0,32

Midollo osseo (rosso)

0,086

0,12

0,16

0,22

0,35

Milza

0,046

0,059

0,096

0,15

0,28

Testicoli

0,026

0,032

0,054

0,089

0,18

Tiroide

500

790

1200

2600

4700

Utero

0,050

0,063

0,10

0,16

0,30

Altri tessuti

0,11

0,16

0,26

0,41

0,71

Dose efficace equivalente (mSv/MBq)

15

24

36

78

140

Esposizione alle radiazioni (uptake tiroideo: 55 %)

Organo

Dose assorbita per unità di attività somministrata (mGy/MBq)

Adulto

15 anni

10 anni

5 anni

1 anno

Ghiandole surrenali

0,049

0,058

0,11

0,17

0,34

Pareti della vescica

0,29

0,36

0,54

0,85

1,6

Superfici ossee

0,11

0,17

0,22

0,32

0,48

Mammelle

0,091

0,089

0,19

0,31

0,56

Tratto gastro-intestinale

Stomaco

0,46

0,59

0,86

1,5

3,0

Intestino tenue

0,28

0,35

0,62

1,0

2,0

Parete dell'intestino crasso

0,058

0,067

0,11

0,18

0,32

superiore

Parete dell'intestino crasso

0,039

0,049

0,078

0,13

0,24

inferiore

Reni

0,051

0,068

0,10

0,17

0,29

Fegato

0,043

0,058

0,097

0,17

0,33

Polmoni

0,13

0,18

0,30

0,48

0,80

Ovaie

0,041

0,056

0,090

0,15

0,27

Pancreas

0,058

0,076

0,13

0,21

0,38

Midollo osseo (rosso)

0,12

0,18

0,22

0,29

0,46

Milza

0,051

0,068

0,11

0,17

0,33

Testicoli

0,026

0,031

0,052

0,087

0,17

Tiroide

790

1200

1900

4100

7400

Utero

0,046

0,060

0,099

0,16

0,30

Altri tessuti

0,16

0,24

0,37

0,59

1,0

Dose efficace equivalente (mSv/MBq)

24

37

56

120

220