Lodine: a cosa serve e come si usa

Lodine (Etodolac): indicazioni e modo d’uso

Lodine (Etodolac) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

LODINE è indicato nel trattamento acuto e cronico della sintomatologia di:

Artrosi (malattia articolare degenerativa)

Artrite reumatoide

Lodine: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Lodine è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Lodine ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Lodine

La dose raccomandata di LODINE è 300 mg 2 volte al giorno. Per alcuni pazienti potrĂ  essere efficace il dosaggio di 300 mg al giorno. Non è stata verificata l’innocuitĂ  per dosaggi superiori a 1200 mg al giorno per una settimana e superiori a 600 mg al giorno per periodo piĂ¹ lunghi.

Soggetti anziani: la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrĂ  valutare un’eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.

Bambini: non sono state determinate la sicurezza e l’efficacia di LODINE nell’etĂ  pediatrica. Pertanto se ne sconsiglia l’uso sotto i 15 anni di etĂ .

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della piĂ¹ bassa dose efficace per la piĂ¹ breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere sezìone 4.4.)

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Lodine seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Lodine per quanto riguarda la gravidanza:

Lodine: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza

L’inibizione della sintesi di prostaglandine puĂ² interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. E’ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalitĂ  embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi di prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, Lodine non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.

Se Lodine è usato in una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piĂ¹ basse possibili.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:

tossicitĂ  cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

disfunzione renale, che puĂ² progredire in insufficienza renale con oligo- idroamnios;

la madre e il neonato, alla fine della gravidanza a:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ad effetto antiaggregante che puĂ² occorrere anche a dosi molto basse;

inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

Conseguentemente Lodine è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

In studi teratologici, sono stati osservati nei ratti casi isolati di alterazioni dello sviluppo degli arti comprendenti polidattilia, oligodattilia, sindattilia e falangi non ossificate e nei conigli oligodattilia e sinostosi del metatarso. Questi effetti sono stati osservati a dosaggi (2-14 mg/Kg/giorno) vicini alle dosi cliniche usate nell’uomo. Comunque, la frequenza di questi effetti e la loro distribuzione nei vari gruppi di dosaggio, nel corso di studi preliminari o ripetuti, non ha stabilito una chiara relazione tra il farmaco o la dose e la risposta.

Non ci sono studi adeguati o ben controllati su donne in stato di gravidanza. I FANS come LODINE devono essere usati durante la gravidanza soltanto se il beneficio potenziale per la paziente giustifica il rischio potenziale per il feto. A causa dei ben noti effetti dei FANS sul parto e sul sistema cardiovascolare del feto umano con riferimento alla chiusura del dotto arterioso, l’uso durante la fase tardiva della gestazione deve essere evitato.

In studi condotti su ratti con etodolac durante il periodo della gravidanza, come con altri farmaci di cui è nota l’azione inibitrice sulla sintesi delle prostaglandine, si è verificato un aumento di distocia e di parto ritardato e una diminuzione della sopravvivenza dei ratti neonati. Non si conoscono gli effetti di LODINE sul travaglio e il parto nelle donne gravide.

Allattamento – QuantitĂ  in tracce di alcuni FANS sono state riportate nel latte umano. A causa del potenziale per le reazioni avverse serie provocate dai FANS come LODINE nei lattanti allattati al seno, deve essere presa la decisione o di sospendere l’allattamento al seno oppure di sospendere il farmaco, prendendo in considerazione l’importanza del farmaco per la madre.

In studi condotti su ratti con etodolac durante il periodo dell’allattamento, il peso corporeo diminuiva nel gruppo trattato con alte dosi, anche se il consumo di cibo non era alterato.

FertilitĂ 

A causa del meccanismo di azione, l’uso dei FANS puĂ² ritardare o impedire la rottura dei follicoli ovarici, che in alcune donne è associata a infertilitĂ  reversibile. In donne con problemi di fertilitĂ  o sottoposte a indagini sulla fertilitĂ  occorre prendere in considerazione la sospensione dei FANS, incluso etodolac.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Lodine?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Lodine in caso di sovradosaggio.

Lodine: sovradosaggio

In genere, i sintomi causati da sovradosaggio acuto con i FANS sono limitati a letargia, sonnolenza, nausea, vomito e dolore epigastrico e sono in genere reversibili con la terapia generale di supporto. PuĂ² verificarsi sanguinamento gastrointestinale. Raramente, possono presentarsi ipertensione/ipotensione, insufficienza renale acuta, depressione respiratoria e coma. Reazioni di tipo anafilattico sono state riportate dopo ingestione di FANS a dosi terapeutiche e, pertanto, possono verificarsi a seguito di sovradosaggio. A seguito di sovradosaggio di FANS i pazienti dovrebbero essere sottoposti a terapia sintomatica e di supporto. Non esistono antidoti specifici. Lo svuotamento intestinale puĂ² essere indicato in pazienti visitati entro le 4 ore dall’ingestione che presentano i sintomi di sovradosaggio oppure a seguito di sovradosaggio massiccio (da 5 a 10 volte la dose usuale). CiĂ² dovrebbe essere effettuato tramite il vomito e/o carbone attivo (da 60 a 100 g negli adulti, da 1 a 2 g/Kg nei bambini) con un catartico osmotico. La diuresi forzata, l’alcalinizzazione delle urine, l’emodialisi o emoperfusione probabilmente non sarebbero utili a causa dell’alto legame proteico di etodolac.

Lodine: istruzioni particolari

Nessuna.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco