Neodidro: a cosa serve e come si usa

Neodidro (Calcifediolo): indicazioni e modo d’uso

Neodidro (Calcifediolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Negli adulti:

Trattamento della carenza di vitamina D nei casi in cui risulti necessaria la somministrazione iniziale di dosi elevate o in cui sia preferibile una somministrazione dilazionata nel tempo, come nelle seguenti situazioni:

come coadiuvante nel trattamento dell’osteoporosi

nei pazienti affetti da sindrome da malassorbimento

osteodistrofia renale

patologie ossee indotte dal trattamento con corticosteroidi.

Neodidro: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Neodidro è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Neodidro ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Neodidro

Posologia

L’apporto alimentare di vitamina D e l’esposizione al sole variano notevolmente da paziente a paziente; di tali fattori occorrerà, pertanto, tenere conto nel calcolare il dosaggio appropriato degli analoghi della vitamina D come il calcifediolo.

Dosaggio, frequenza e durata della somministrazione dovranno essere determinati in funzione dei livelli plasmatici di 25-OH-colecalciferolo, del tipo di paziente e delle sue condizioni e della presenza di altre comorbilitĂ  come obesitĂ , sindrome da malassorbimento, trattamento con corticosteroidi. La dose da somministrare dovrĂ  produrre livelli sierici di calcio tra 9-10 mg/dl.

La determinazione dei livelli plasmatici di 25-OH-colecalciferolo rappresenta la metodica piĂ¹ accettata di diagnosi di eventuale carenza di vitamina D. Si ritiene che sussista una carenza di vitamina D nel caso in cui i livelli sierici di 25-OH-colecalciferolo risultino < 20 ng/ml; si parla, invece, di insufficienza di vitamina D quando i livelli sierici di 25-OH-colecalciferolo risultano compresi tra 20 e 24 ng/ml.

Nei soggetti normali, la concentrazione sierica media di 25-OH-colecalciferolo risulta compresa tra 25 e 40 ng/ml.

La dose raccomandata è di una capsula (0,266 mg di calcifediolo) una volta al mese.

Insufficienza di vitamina D: si raccomanda la somministrazione di una capsula (0,266 mg di calcifediolo) al mese per 2 mesi.

Carenza di vitamina D: si raccomanda la somministrazione iniziale di una capsula (0,266 mg di

calcifediolo) al mese per 4 mesi.

Come coadiuvante per il trattamento dell’osteoporosi in pazienti con carenza di vitamina D: si raccomanda la somministrazione di una capsula (0,266 mg di calcifediolo) al mese per 3-4 mesi.

Nelle popolazioni ad alto rischio di carenza di vitamina D, una volta verificata analiticamente l’entitĂ  della carenza, si potrebbero rendere necessarie la somministrazione di dosi piĂ¹ elevate del medicinale o la somministrazione di quest’ultimo per periodi di tempo piĂ¹ prolungati, sotto regolare monitoraggio dei livelli sierici di 25-OH-colecalciferolo:

Osteodistrofia renale: una capsula (0,266 mg di calcifediolo) una volta alla settimana o ogni due settimane.

Patologie ossee indotte da corticosteroidi: una capsula (0,266 mg di calcifediolo) una volta al mese.

Pazienti con piĂ¹ elevata carenza di vitamina D o sindrome da malassorbimento: si raccomanda di ripetere la dose iniziale una settimana dopo l’avvio del trattamento e di proseguire, quindi, con la somministrazione di una capsula una volta al mese per quattro mesi provvedendo al regolare controllo della concentrazione plasmatica di 25-OH- colecalciferolo. A seconda dei livelli sierici riscontrati, si potrebbe rendere necessario l’aumento del dosaggio o della frequenza di somministrazione. Una volta che il valore di concentrazione si sia stabilizzato entro il range previsto, si provvederĂ  a sospendere la terapia o a ridurre la frequenza di somministrazione.

In generale, venendosi a ridurre il fabbisogno di analoghi della vitamina D di norma dopo rigenerazione ossea, le dosi dovranno essere ridotte al migliorare della sintomatologia.

Dopo un ciclo di supplementazione di 3 mesi, sarĂ  opportuno provvedere al controllo delle concentrazioni sieriche di 25-OH-colecalciferolo al fine di verificare che esse rientrino nel range desiderato o auspicabile (30 – 60 ng/ml). Una volta che il valore di concentrazione si sia stabilizzato entro il range previsto, si provvederĂ  a sospendere la terapia o a ridurre la frequenza di somministrazione.

Popolazione pediatrica

Per l’uso nei bambini, si raccomanda la somministrazione di altre forme a dosaggio piĂ¹ basso.

Modo di somministrazione Somministrazione per via orale

La capsula puĂ² essere assunta con acqua, latte o succo di frutta.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Neodidro seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Neodidro per quanto riguarda la gravidanza:

Neodidro: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza

Non sono stati effettuati studi controllati con calcifediolo in donne in gravidanza.

Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere sezìone 5.3). Non utilizzare calcifediolo 0,266 mg capsule molli durante la gravidanza.

Allattamento

Il calcifediolo viene escreto nel latte materno.

Non si possono escludere rischi per il neonato/bambino allattato al seno. L’assunzione di elevate dosi di calcifediolo da parte della madre puĂ² dar luogo ad elevati livelli di calcitriolo nel latte e provocare ipercalcemia nei bambini.

Non utilizzare il medicinale durante l’allattamento al seno.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Neodidro?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Neodidro in caso di sovradosaggio.

Neodidro: sovradosaggio

Sintomi:

La somministrazione di vitamina D in dosi elevate o per periodi di tempo prolungati puĂ² essere causa di ipercalcemia, ipercalciuria, iperfosfatemia e insufficienza renale. Tra i sintomi iniziali di sovradosaggio si segnalano debolezza, affaticamento, sonnolenza, cefalea, anoressia, secchezza delle fauci, percezione di sapore metallico, nausea, vomito, crampi addominali, poliuria, polidipsia, nocturia, stipsi o diarrea, capogiri, tinnito, atassia, eruzione cutanea, ipotonia (in particolare nei bambini), dolori ossei e muscolari ed irritabilitĂ .

Tra i sintomi tardivi di ipercalcemia si segnalano: rinorrea, prurito, calo della libido, nefrocalcinosi, insufficienza renale, osteoporosi negli adulti, ritardo nella crescita nei bambini, perdita di peso, anemia, congiuntivite con calcificazione, fotofobia, pancreatite, incremento dei livelli di azoto ureico nel sangue (BUN), albuminuria, ipercolesterolemia, incremento delle transaminasi (SGOT e SGPT), ipertermia, calcificazione vascolare generalizzata, convulsioni, calcificazione dei tessuti molli. Raramente, i pazienti possono sviluppare ipertensione e sintomi psicotici; si puĂ² verificare una diminuzione della fosfatasi

alcalina sierica; squilibri elettrolitici accompagnati da moderata acidosi possono essere causa di aritmie cardiache.

Nei casi piĂ¹ gravi, se il calcio sierico supera i 12 mg/dl, si possono verificare sincope, acidosi metabolica e coma. BenchĂ© i sintomi da sovradosaggio risultino, di norma, reversibili, il sovradosaggio potrebbe provocare scompenso renale o cardiaco.

Si ritiene che livelli sierici di 25-OH-colecalciferolo superiori a 150 ng/ml possano risultare associati ad un incremento dell’incidenza di reazioni avverse.

A questo tipo di sovradosaggio si accompagna tipicamente un incremento dei livelli di calcio, fosfato, albumina ed azoto ureico nel sangue così come di quelli di colesterolo e transaminasi.

Trattamento:

Trattamento del sovradosaggio da calcifediolo:

Sospensione del trattamento con calcifediolo e dell’assunzione di qualsiasi altro supplemento di calcio.

Osservanza di una dieta a ridotto contenuto di calcio. Si raccomanda la somministrazione, sia per

via orale che parenterale, di grandi volumi di liquidi al fine di aumentare l’escrezione del calcio. Se necessario, somministrare steroidi ed indurre diuresi forzata somministrando diuretici dell’ansa come, per esempio, furosemide.

Se l’assunzione ha avuto luogo nel corso delle 2 ore precedenti, si consiglia di provvedere a

lavanda gastrica ed emesi forzata. Se la vitamina D ha già attraversato il tratto gastrico, si potrà provvedere alla somministrazione di un lassativo (paraffina o oli minerali). Se la vitamina D è già stata assorbita, si potranno eseguire emodialisi o dialisi peritoneale con soluzione dializzante senza calcio.

L’ipercalcemia indotta da somministrazione prolungata di calcifediolo persiste per circa 4 settimane dalla sospensione del trattamento. Segni e sintomi dell’ipercalcemia risultano, di norma, reversibili. Tuttavia, la calcificazione metastatica puĂ² provocare grave scompenso renale o cardiaco e morte.

Neodidro: istruzioni particolari

Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco