Cofact: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Cofact

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Cofact: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

Cofact 250 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile.

Cofact 500 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile.

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Cofact (concentrato di 4 fattori della coagulazione) si presenta come polvere e solvente per soluzione iniettabile contenente il complesso protrombinico umano. Il prodotto contiene nominalmente le seguenti UI dei fattori umani della coagulazione come riportato nella tabella seguente:

Cofact 250 UI (fattore IX) Cofact 500 UI (fattore IX) Dopo la
ricostituzione* (UI/ml)
Principi attivi
Fattore II della coagulazione
140 – 350 280 – 700 14 – 35
Fattore VII della coagulazione 70 – 200 140 – 400 7 – 20
Fattore IX della coagulazione 250 500 25
Fattore X della coagulazione 140 – 350 280 – 700 14 – 35
Altri principi attivi Proteina C 111 – 390 222 – 780 11 – 39
Proteina S 10 – 80 20 – 160 1 – 8

*Dopo ricostituzione con 10 ml (per Cofact 250 UI) o 20 ml (per Cofact 500 UI) di acqua per preparazioni iniettabili Il contenuto proteico totale per flaconcino è di 130 – 350 mg (Cofact 250 UI) o 260 – 700 mg (Cofact 500 UI). L’attività specifica del prodotto è ≥ 0,6 UI/mg, espressa come attività del fattore IX.

Le attività di tutti i fattori della coagulazione, cosi come delle Proteine C e S (antigene) sono state testate in accordo agli standards OMS o della Farmacopea Europea.

Eccipienti con effetto noto

Dopo ricostituzione, questo medicinale contiene 125 – 195 mmol di sodio/l, fino a 44.8 mg di sodio per 10 ml.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Polvere e solvente per soluzione iniettabile.

La polvere è di colore bluastro. Il solvente è una soluzione limpida, incolore, priva di particelle visibili.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Trattamento e profilassi perioperatoria degli episodi emorragici nei casi di carenza acquisita dei fattori della coagulazione del complesso protrombinico, come la carenza causata da una terapia con antagonisti della vitamina K oppure in caso di sovradosaggio di antagonisti della vitamina K, quando è richiesta una rapida correzione della carenza stessa Trattamento e profilassi perioperatoria degli episodi emorragici nei casi di carenza congenita di uno dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K quando non sia disponibile un prodotto purificato a base dello specifico fattore della coagulazione.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Posologia

Di seguito sono fornite solo le linee guida generali per il dosaggio. Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico specialista nel trattamento dei disordini della coagulazione. Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità della patologia, dalla sede e dall’entità dell’emorragia, nonché dalle condizioni cliniche del paziente.

La dose e la frequenza delle somministrazioni devono essere calcolate sulla base delle condizioni specifiche del singolo paziente. Gli intervalli di dosaggio devono essere adattati alla differente emivita di circolazione dei vari fattori di coagulazione presenti nel complesso protrombinico (vedi paragrafo 5.2). Il fabbisogno del dosaggio individuale può essere definito solo in base a regolari determinazioni dei livelli plasmatici individuali del fattore della coagulazione specifico, o ai test completi dei livelli del complesso protrombinico (tempo di protrombina, INR), e al monitoraggio continuo delle condizioni cliniche del paziente.

In caso di interventi chirurgici maggiori, è essenziale un preciso monitoraggio della terapia sostitutiva attraverso dei test sulla coagulazione (test per lo specifico fattore della coagulazione e/o test completi dei livelli del complesso protrombinico).

Sanguinamento e profilassi perioperatoria di emorragie durante il trattamento con antagonisti della vitamina K: La dose dipenderà dall’INR prima del trattamento, dall’INR desiderato (target) e dal peso corporeo. Nelle seguenti tabelle sono riportate le dosi approssimative richieste per la normalizzazione dell’INR in base a diversi livelli iniziali di INR.

Le tabelle di dosaggio rappresentano solo linee guida generali di dosaggio che non possono sostituire la valutazione individuale della dose per ogni singolo paziente e un attento monitoraggio dell’INR e di altri parametri di coagulazione durante la terapia.

Dosi raccomandate di Cofact in ml per raggiungere un INR target ≤ 2.1

INR
iniziale
Peso corporeo
7.5 5.9 4.8 4.2 3.6 3.3 3.0 2.8 2.6 2.5 2.3 2.2
50 kg 40 40 40 30 30 30 20 20 X X X X
60 kg 50 50 40 40 30 30 30 20 X X X X
70 kg 60 50 50 50 40 40 30 30 X X X X
80 kg 60 60 60 50 50 40 40 30 X X X X
90 kg 60 60 60 60 50 50 40 30 X X X X
100 kg 60 60 60 60 60 50 40 40 X X X X

Dosi raccomandate di Cofact in ml per raggiungere un target INR ≤ 1,5

INR
Iniziale
Peso corporeo
7.5 5.9 4.8 4.2 3.6 3.3 3.0 2.8 2.6 2.5 2.3 2.2
50 kg 60 60 60 50 50 50 40 40 30 30 30 30
60 kg 80 70 70 60 60 60 50 50 40 40 40 30
70 kg 90 80 80 70 70 70 60 60 50 40 40 40
80 kg 100 100 90 90 90 80 80 70 60 50 50 40
90 kg 100 100 100 90 90 90 80 80 70 60 50 40
100 kg 100 100 100 100 100 90 90 80 70 70 60 50

Le dosi sono calcolate in base alla concentrazione del fattore IX in Cofact, a causa della sua emivita relativamente breve e della bassa resa dopo l’infusione rispetto agli altri fattori di coagulazione nel Concentrato di Complesso Protrombinico (PCC). Si assume che una concentrazione plasmatica media del fattore IX del 30% sia sufficiente per ottenere un INR 2.1 e del 60% per ottenere un INR 1.5. Le quantità calcolate sono arrotondate su multipli di 10 ml ed è stato fissato un limite superiore di 60 o 100 ml in totale (vedi tabelle sopra). I valori INR target sono raccomandati dalla Federazione dei Servizi di Trombosi Olandesi e sono dello stesso ordine delle raccomandazioni inglesi e tedesche.

La correzione dello squilibrio emostatico indotta dall’antagonista della vitamina K persiste per circa 6-8 ore. Tuttavia, gli effetti della vitamina K, se somministrata contemporaneamente, sono solitamente raggiunti entro 4-6 ore. Pertanto di solito non è necessario ripetere il trattamento con il complesso protrombinico umano quando è stata somministrata la vitamina K.

Poiché queste raccomandazioni si basano su osservazioni empiriche e il recupero e la durata degli effetti possono variare, è indispensabile monitorare l’INR in corso di trattamento.

Emorragia e profilassi perioperatoria nella carenza congenita di uno qualsiasi dei fattori di coagulazione dipendenti dalla vitamina K, quando non siano disponibili prodotti a base di specifici fattori della coagulazione: Il calcolo della dose terapeutica necessaria si basa sull’osservazione empirica che circa 1 UI di fattore VII o fattore IX per kg di peso corporeo aumenta l’attività del fattore VII o IX nel plasma, rispettivamente, di 0,01 UI/ml, 1 UI di fattore II o X per kg di peso corporeo aumenta l’attività del fattore II o X nel plasma di 0,02 e 0,017 UI/ml, rispettivamente.

La dose di uno specifico fattore somministrato è espressa in Unità Internazionali (UI) che sono riferite all’attuale standard OMS definito per ciascun fattore. L’attività nel plasma di uno specifico fattore della coagulazione è espressa o in percentuale (relativa al plasma normale) o in Unità Internazionali (relative allo standard internazionale per lo specifico fattore della coagulazione).

Una Unità Internazionale (UI) dell’attività di un fattore della coagulazione è equivalente alla quantità in un ml di plasma umano normale.

Ad esempio, il calcolo della dose necessaria di fattore X si basa sul dato empirico che 1 Unità internazionale (UI) di fattore X per kg di peso corporeo aumenta l’attività del fattore X plasmatico di 0,017 UI/mL. La dose necessaria si determina usando la seguente formula: Unità necessarie = peso corporeo (kg) x l’aumento desiderato del fattore X (IU/ml) x 60

Dove 60 (ml/kg) è il reciproco del recupero stimato.

Se il recupero individuale è noto, quel valore deve essere utilizzato per il calcolo.

Popolazione pediatrica

L’efficacia e la sicurezza d’uso di Cofact nei pazienti pediatrici non sono state stabilite.

Metodo di somministrazione

Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Cofact deve essere somministrato per via endovenosa.

Si raccomanda di somministrare il prodotto ricostituito ad una velocità di circa 2 ml al minuto.

 

04.3 Controindicazioni

Indice

Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

lità

Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.

Consultare un medico specialista con esperienza nel trattamento dei disturbi della coagulazione.

Nei pazienti con deficienza acquisita dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K (ad es. a causa del trattamento con antagonisti della vitamina K), Cofact deve essere usato solo quando è necessaria una rapida correzione dei livelli del complesso protrombinico, come in caso di emorragia grave o chirurgia d’urgenza. In altri casi, normalmente è sufficiente la riduzione della dose dell’antagonista della vitamina K e/o la somministrazione di vitamina K.

I pazienti trattati con antagonisti della vitamina K possono presentare uno stato latente di ipercoagulazione che l’infusione del concentrato del complesso protrombinico può esacerbare.

Nella deficienza congenita di uno qualsiasi dei fattori dipendenti dalla vitamina K, deve essere usato un prodotto specifico per il fattore di coagulazione quando disponibile.

In caso di reazioni allergiche o di tipo anafilattico, l’iniezione/infusione deve essere immediatamente interrotta. In caso di shock, deve essere posto in atto il trattamento medico standard per lo shock.

Le misure standard atte a prevenire le infezioni derivanti dall’uso di prodotti medicinali preparati a partire dal sangue o dal plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei pool di plasma per marcatori specifici di infezione e l’inclusione di fasi di produzione efficaci per l’inattivazione/rimozione dei virus. Ciononostante, quando si somministrano prodotti medicinali preparati a partire dal sangue o dal plasma umano, la possibilità di trasmettere agenti infettivi non può essere esclusa completamente. Ciò riguarda anche virus sconosciuti o emergenti e altri agenti patogeni.

Le misure intraprese sono considerate efficaci contro i virus capsulati quali il virus da immunodeficienza umana (HIV), il virus dell’epatite B (HBV), il virus dell’epatite C (HCV) e per il virus non capsulato dell’epatite A (HAV). Le misure adottate possono avere efficacia limitata contro altri virus non capsulati come il Parvovirus B19. L’infezione da Parvovirus B19 può essere grave nelle donne in gravidanza (infezione fetale) e per i pazienti con immunodeficienza o eritropoiesi aumentata (ad esempio, nel caso di anemia emolitica).

Deve essere presa in considerazione una vaccinazione appropriata (epatite A e B) per i pazienti che ricevono regolarmente/ripetutamente prodotti a base di complesso protrombinico derivante da plasma umano.

I pazienti con deficienza congenita o acquisita trattati con complesso protrombinico umano e particolarmente in caso di dosaggi ripetuti, sono a rischio di trombosi o coagulazione intravascolare disseminata. Il rischio può essere maggiore nel trattamento di un deficit isolato di Fattore VII, dal momento che gli altri fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K, che hanno un’emivita più lunga, possono accumularsi a livelli notevolmente superiori a quelli normali.

I pazienti cui è stato somministrato il complesso protrombinico umano devono essere strettamente monitorati per segni o sintomi di coagulazione intravascolare o trombosi. A causa del rischio di complicanze tromboemboliche, deve essere esercitato uno stretto monitoraggio durante la somministrazione del complesso protrombinico umano a pazienti con storia di malattie coronariche, malattie del fegato, a pazienti in condizioni peri- o post-operatorie, ai neonati, o a pazienti a rischio di eventi tromboembolici o di coagulazione intravascolare disseminata. In ognuna delle suddette situazioni, si deve valutare attentamente il beneficio potenziale del trattamento, rispetto al rischio di tali complicanze.

Non ci sono dati disponibili sull’uso di Cofact in caso di emorragia perinatale dovuta a deficienza di vitamina K nel neonato.

Eccipienti

Cofact contiene fino a 448 mg di sodio per 100 ml, equivalenti a fino il 22 % della dose giornaliera massima raccomandata dall’OMS, di 2 g di sodio nell’adulto. Da tenere in considerazione per i pazienti che seguono una dieta iposodica.

Popolazione pediatrica

Vi sono dati insufficienti per raccomandare la somministrazione di Cofact nei bambini e negli adolescenti.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

I prodotti del complesso protrombinico umano neutralizzano l’effetto del trattamento con antagonisti della vitamina K, ma non sono note interazioni con altri medicinali.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Non è stata stabilita la sicurezza del complesso protrombinico umano nell’uso in gravidanza e durante l’allattamento.

Gli studi sugli animali non sono adeguati a valutare la sicurezza rispetto alla gravidanza, allo sviluppo embrionale/fetale, al parto o allo sviluppo post natale. Pertanto, il complesso protrombinico umano deve essere usato durante la gravidanza e l’allattamento solo se chiaramente indicato. Vedere il paragrafo 4.4 per informazioni sul rischio di infezione da Parvovirus B19 nelle donne in gravidanza.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Non sono stati effettuati studi sugli effetti sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Elenco tabulare delle reazioni avverse a Cofact

Le reazioni avverse presentate sono state riportate durante gli studi clinici e durante l’uso post- commercializzazione di Cofact. La tabella riportata di seguito fa riferimento alla classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC e livello di termine preferito). La frequenza delle reazioni avverse è definita secondo la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1 000, < 1/100); raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000); molto raro (< 1/10 000), non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.

Frequenza delle reazioni avverse

Classificazione per sistemi e organi (MedDRA) Reazione avversa Frequenza
Disturbi del Sistema immunitario Reazione anafilattica, ipersensibilità Non noto
Patologie del Sistema nervoso Accidente cerebrovascolare, vertigini Non noto
Patologie cardiache Infarto miocardico acuto Non noto
Patologie vascolari Eventi tromboembolici (embolia, trombosi venosa profonda) vedere paragrafo 4,4. Comune
Ipotensione Non comune
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Embolia polmonare, insufficienza
respiratoria
Non noto
Patologie gastrintestinali Nausea, vomito Non noto
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Iperidrosi, prurito, orticaria Non noto
Disturbi generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Arrossamento del sito di infusione, irritazione al sito di infusione, gonfiore al sito di infusione
Malessere
Non noto
Esami diagnostici Funzionalità epatica anormale Non noto

La terapia sostitutiva può portare alla formazione di anticorpi circolanti che inibiscono uno o più fattori del complesso protrombinico umano. In tal caso questa condizione si manifesta come una scarsa risposta clinica ad esempio, proseguimento del sanguinamento.

Per la sicurezza nei confronti degli agenti trasmissibili, vedere paragrafo 4.4.

Segnalazione di sospette reazioni avverse

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni- reazioni-avverse.

 

04.9 Sovradosaggio

Indice

L’impiego di dosi elevate di prodotti a base di complesso protrombinico umano è stato associato a casi di infarto miocardico, coagulazione intravascolare disseminata, trombosi venosa ed embolia polmonare. Di conseguenza, in caso di sovradosaggio, il rischio di sviluppare complicazioni tromboemboliche o coagulazione intravascolare disseminata è aumentato.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: antiemorragici, fattori di coagulazione del sangue IX, II, VII e X in associazione, codice ATC: B02BD01 I fattori della coagulazione II, VII, IX e X, sintetizzati nel fegato con l’aiuto della vitamina K, sono comunemente chiamati Complesso Protrombinico. Oltre ai fattori della coagulazione Cofact contiene gli inibitori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K Proteina C e Proteina S.

Il fattore VII è lo zimogeno della serina proteasi attiva, fattore VIIa, mediante il quale si attiva la via estrinseca della coagulazione del sangue. Il complesso fattore tessutale fattore VIIa attiva i fattori della coagulazione X e IX, con conseguente formazione dei fattori IXa e Xa. Con la successiva attivazione della cascata della coagulazione, la protrombina (fattore II) viene attivata e trasformata in trombina. Per azione della trombina il fibrinogeno è convertito in fibrina, con conseguente formazione del coagulo. La normale formazione di trombina è di vitale importanza anche per la funzione piastrinica in quanto parte dell’emostasi primaria.

Una grave carenza del solo fattore VII determina una ridotta formazione di trombina e una tendenza al sanguinamento dovuta alla ridotta formazione di fibrina e ridotta emostasi primaria. Il deficit isolato di fattore IX è una delle emofilie classiche (emofilia B). I deficit isolati di fattore II o di fattore X sono molto rari, ma in forma grave causano una tendenza emorragica analoga a quella che si osserva nell’emofilia classica.

Gli altri componenti, gli inibitori della coagulazione Proteina C e Proteina S, sono anch’essi sintetizzati nel fegato. L’attività biologica della Proteina C viene potenziata dal cofattore Proteina S.

La Proteina C attivata inibisce la coagulazione mediante l’inattivazione dei fattori della coagulazione Va e VIIIa. La Proteina S, quale cofattore della Proteina C, partecipa all’inattivazione della coagulazione. Il deficit di Proteina C è associato a un aumentato rischio di trombosi.

Durante il trattamento con antagonisti della vitamina K si verifica una carenza acquisita di fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K. Se il deficit diventa grave, si verifica una severa tendenza emorragica, caratterizzata da sanguinamento retroperitoneale o cerebrale piuttosto che da episodi emorragici a livello muscolare ed articolare. Anche una grave insufficienza epatica porta a una marcata riduzione dei livelli dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K e a una tendenza a episodi emorragici clinicamente significativi, spesso complessa a causa del contemporaneo instaurarsi di una coagulazione intravascolare di basso grado, di bassi livelli di piastrine, di carenza di inibitori della coagulazione e di fibrinolisi compromessa.

La somministrazione di complesso protrombinico umano comporta un incremento dei livelli plasmatici dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K ed è in grado di correggere temporaneamente il difetto della coagulazione in pazienti affetti da carenza di uno o più di questi fattori.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Le seguenti informazioni sull’emivita dei quattro fattori della coagulazione presenti in Cofact sono descritte in letteratura: Fattore di coagulazione Emivita Fattore II 40 – 60 ore Fattore VII 4 – 6 ore Fattore IX 18 – 25 ore Fattore X 30 – 60 ore

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Non sono stati condotti studi sperimentali sugli animali per Cofact, a parte uno studio sui ratti su un possibile effetto ipotensivo (che si è rivelato inesistente).

Sono stati effettuati studi tossicologici su animali da esperimento con TNBP e Tween 80. Cofact contiene non più di 0,4 µg di TNBP per UI di fattore IX e non più di 4 µg di Tween 80 per UI di fattore IX. Quando Cofact viene usato alle dosi raccomandate, le quantità di TNBP e Tween 80 che un paziente riceve rimangono ben al di sotto dei livelli che si sono dimostrati dannosi negli esperimenti sugli animali.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Polvere: trisodiocitrato-diidrato, cloruro di sodio, antitrombina ≤0,6 UI/ml. Solvente: acqua per preparazioni inettabili.

 

06.2 Incompatibilità

Indice

Questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.

Cofact è compatibile con il materiale in polipropilene. Il fallimento del trattamento può verificarsi come conseguenza dell’adsorbimento del fattore di coagulazione sulla superficie interna di altre apparecchiature di iniezione/infusione.

 

06.3 Periodo di validità

Indice

3 anni.

Dopo la ricostituzione, è stata dimostrata una stabilità chimico-fisica in uso per 3 ore a 15-25°C. Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non viene utilizzato immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Conservare il flaconcino nella confezione esterna per proteggere il medicinale dalla luce.

Entro il periodo di validità indicato, il prodotto può essere conservato a 25°C o a temperature inferiori per un periodo di massimo 6 mesi prima dell’uso. Se non viene utilizzato durante questo periodo, deve essere gettato via. Dopo la conservazione a temperatura ambiente, il prodotto non deve essere rimesso in frigorifero. La data in cui è stato portato a temperatura ambiente deve essere segnata sulla confezione.

Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

250 UI di polvere in flaconcino (vetro tipo I) con tappo (bromobutile) + 10 ml di solvente in flaconcino (vetro tipo I) con tappo (bromobutile) + ago di trasferimento – confezione da uno.

500 UI di polvere in flaconcino (vetro tipo II) con tappo (bromobutile) + 20 ml di solvente in flaconcino (vetro tipo I) con tappo (clorobutile con rivestimento Fluro Tec) + ago di trasferimento – confezione da uno.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Dissoluzione

La frazione proteica liofilizzata deve essere disciolta nel volume prescritto di acqua per preparazioni iniettabili. Se conservato a 2-8 C è necessario portare i flaconcini di Cofact e di acqua per preparazioni iniettabili a temperatura ambiente (15-25 C) prima di sciogliere la preparazione.

Procedura con ago di trasferimento

Rimuovere il tappo di protezione in plastica sia dal flaconcino contenente l’acqua per preparazioni iniettabili che dal flaconcino contenente il prodotto.

Disinfettare i tappi di gomma di entrambe i flaconcini con un pezzo di garza imbevuto di alcol (70%).

Rimuovere la copertura protettiva da un’estremità dell’ago di trasferimento e inserire l’ago nel flaconcino contenente l’acqua per preparazioni iniettabili (A).

Quindi rimuovere la copertura di protezione dall’altra estremità dell’ago di trasferimento, capovolgere il flaconcino contenente l’ago di trasferimento e inserire immediatamente l’ago ancora libero nel flaconcino contenente il prodotto (B).

Il sottovuoto nel flaconcino contenente il prodotto farà si che l’acqua per preparazioni iniettabili venga risucchiata nel flaconcino. Raccomandazione: mentre l’acqua per preparazioni iniettabili fluisce, tenere il flaconcino contenente il prodotto inclinato e lasciar scorrere l’acqua lungo la parete del flaconcino. Questo aiuta a sciogliere il prodotto più rapidamente. Non appena tutta l’acqua è fluita, rimuovere il flaconcino svuotato e l’ago di trasferimento in un’unica azione.

<.. image removed ..> Per accelerare il processo di dissoluzione, è possibile ruotare delicatamente il flaconcino e, se necessario, riscaldarlo a 30 C. Il flaconcino non deve mai essere agitato e la temperatura non deve superare i 37 C. Se il flaconcino viene riscaldato a bagnomaria, occorre fare attenzione che l’acqua non entri in contatto con il cappuccio protettivo e/o con il tappo di gomma.

Normalmente, la sostanza liofilizzata deve disciogliersi completamente entro 10 minuti formando una soluzione di colore blu; il colore blu è causato dalla presenza della proteina plasmatica ceruloplasmina.

La soluzione deve essere chiara o leggermente opalescente. Non usare soluzioni torbide o con depositi. Prima della somministrazione, il prodotto ricostituito deve essere ispezionato visivamente per la presenza di particolati e alterazioni del colore.

Il medicinale inutilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

Prothya Biosolutions Netherlands B.V. Plesmanlaan 125 NL-1066 CX Amsterdam Paesi Bassi

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

049861014 – "250 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile” 1 flaconcino in vetro di polvere + 1 flaconcino in vetro di solvente da 10 ml, con ago 049861026 – "500 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile" 1 flaconcino in vetro di polvere + 1 flaconcino in vetro di solvente da 20 ml, con ago

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

25 May 2022

 

10.0 Data di revisione del testo

Indice

Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 13/04/2023