Donepezil Accord: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Donepezil Accord

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Donepezil Accord: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Donepezil Accord 5 mg Compresse rivestite con film Donepezil Accord 10 mg Compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Per 5 mg:

Ogni compressa rivestita con film contiene: donepezil cloridrato monoidrato equivalente a 5 mg di donepezil cloridrato

Eccipiente con effetti noti: Lattosio monoidrato 98,00 mg

Per 10 mg:

Ogni compressa rivestita con film contiene: donepezil cloridrato monoidrato equivalente a 10 mg di donepezil cloridrato

Eccipiente con effetti noti: Lattosio monoidrato 196,00 mg Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita con film

5 mg: Compresse rivestite con film, di colore da bianco a biancastro, rotonde, dal diametro di circa 7,14 mm, con bordo smussato, biconvesse, con “5” impresso su di un lato e lisce sull’altro.

10 mg: Compresse rivestite con film, di colore giallo, rotonde, dal diametro di circa 8,73 mm biconvesse, con “10” impresso su di un lato e lisce sull’altro.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Donepezil Accord è indicato per il trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer di grado da lieve a moderato.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Pazienti adulti e anziani

Il trattamento deve iniziare con 5 mg/die (monosomministrazione giornaliera). Donepezil Accord deve essere assunto per via orale alla sera, prima di coricarsi. La dose di 5 mg/die deve essere mantenuta per almeno un mese, per poter valutare le prime risposte cliniche al trattamento e consentire il raggiungimento delle concentrazioni steady-state di donepezil cloridrato. Dopo la valutazione clinica del trattamento somministrato per un mese con 5 mg/die, la dose di Donepezil Accord può essere aumentata a 10 mg/die (monosomministrazione giornaliera). La dose massima giornaliera raccomandata è di 10 mg. Dosi superiori a 10 mg/die non sono state ancora sperimentate nel corso di studi clinici.

Il trattamento deve essere avviato e supervisionato da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere effettuata in conformità alle linee guida accettate (ad es. DSM-IV; ICD 10).La terapia con donepezil deve essere avviata soltanto se è disponibile una persona che assista il paziente e che controlli regolarmente l’assunzione del farmaco. La terapia di mantenimento può proseguire fino a quando esiste un beneficio terapeutico per il paziente. Il beneficio clinico di donepezil deve essere pertanto regolarmente rivalutato. Quando l’effetto terapeutico non è più evidente, deve essere presa in considerazione la possibilità di interrompere il trattamento. Non può essere prevista la risposta individuale al trattamento con donepezil.

Quando il trattamento viene sospeso, si osserva una graduale riduzione degli effetti benefici di Donepezil Accord.

Compromissione della funzionalità renale ed epatica:

Il medesimo schema posologico può essere applicato ai pazienti con compromissione della funzionalità renale, poiché la clearance di donepezil cloridrato non viene modificata da questa condizione.

A causa di una possibile maggiore esposizione in caso di compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 5.2), l’incremento della dose deve essere effettuato in base alla tollerabilità individuale. Non sono disponibili dati in pazienti con compromissione epatica grave.

Bambini e adolescenti

L’uso di Donepezil Accord non è raccomandato in bambini ed adolescenti.

04.3 Controindicazioni

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Donepezil Accord è controindicato nei pazienti con ipersensibilità accertata verso donepezil cloridrato, i derivati piperidinici, o uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Non è stato valutato l’uso di Donepezil Accord nei pazienti affetti da grave demenza di Alzheimer, da altre forme di demenza o di compromissione della memoria (ad es. deterioramento della funzione cognitiva correlato all’età).

Anestesia: Donepezil Accord, in quanto inibitore della colinesterasi, può determinare in pazienti sotto anestesia un aumento del rilassamento muscolare simile a quello determinato dalla succinilcolina.

Disturbi cardiovascolari: A causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (ad es. bradicardia). L’effetto potenziale di questo meccanismo può essere particolarmente rilevante nei pazienti con “malattia del nodo del seno” o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come blocco seno atriale o atrioventricolare.

Sono stati segnalati casi di sincope e convulsioni. Quando questi pazienti vengono esaminati deve essere presa in considerazione la possibilità di blocco cardiaco o di pause sinusali prolungate.

Disturbi gastrointestinali: I pazienti che sono maggiormente a rischio per lo sviluppo di ulcera, ad es. quelli con anamnesi pregressa di ulcera o quelli in terapia concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), devono essere monitorati per l’insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia, gli studi clinici condotti con Donepezil Accord non hanno evidenziato, rispetto al placebo, un aumento di incidenza degli episodi di ulcera peptica o di sanguinamento gastrointestinale.

Disturbi genitourinari: I farmaci colinomimetici possono causare ostruzione del flusso vescicale; tuttavia ciò non è stato osservato negli studi clinici condotti con Donepezil Accord.

Disturbi neurologici: Convulsioni: Si pensa che i farmaci colinomimetici possano causare convulsioni generalizzate. Tuttavia, i disturbi convulsivi possono anche essere una manifestazione della malattia di Alzheimer.

I colinomimetici possono peggiorare o causare sintomi extrapiramidali.

Sindrome neurolettica maligna (NMS):

la NMS è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita ed è caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione della coscienza ed elevati livelli di creatinfosfochinasi nel siero; ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdiomiolisi) ed insufficienza renale acuta;

la NMS è stata riscontrata molto raramente in associazione con donepezil, in particolare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali antipsicotici;

se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di una NMS o presenta una febbre elevata inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della NMS, il trattamento deve essere interrotto.

Disturbi polmonari: A causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti con anamnesi pregressa di asma o di pneumopatia ostruttiva.

La somministrazione concomitante di Donepezil Accord con altri inibitori dell’acetilcolinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico deve essere evitata.

Compromissione epatica grave: Non sono disponibili dati in pazienti con compromissione epatica grave.

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio– galattosio non devono assumere questo medicinale.

Mortalità negli studi clinici sulla demenza vascolare

Sono stati effettuati tre studi clinici della durata di 6 mesi in soggetti che rientravano nei criteri NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stabiliti per identificare i pazienti la cui demenza sembra

essere dovuta esclusivamente a cause vascolari e per escludere pazienti con malattia di Alzheimer.

Nel primo studio, il tasso di mortalità è stato di 2/198 (1,0%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4%) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5%) nel gruppo placebo. Nel secondo studio, il tasso di mortalità è stato di 4/208 (1,9%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4%) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5%) nel gruppo placebo. Nel terzo studio, il tasso di mortalità è stato11/648 (1,7%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0%) nel placebo. Combinando i risultati dei tre studi VaD, il tasso di mortalità nel gruppo donepezil cloridrato (1,7%) è stato numericamente più alto rispetto al placebo (1,1%), tuttavia questa differenza non è statisticamente significativa. La maggior parte dei decessi nei pazienti trattati sia con donepezil cloridrato che con placebo sembrano risultare da diverse cause vascolari, prevedibili nella popolazione anziana con malattia vascolare di base. Un’analisi di tutti gli eventi vascolari fatali e non fatali, non ha mostrato una differenza tra il gruppo trattato con donepezil cloridrato e placebo.

Negli studi combinati sulla malattia di Alzheimer (n=4.146), e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono stati combinati con altri studi sulla demenza, inclusi quelli sulla demenza vascolare (totale n=6.888), il tasso di mortalità nel gruppo placebo è risultato numericamente superiore a quello del gruppo donepezil cloridrato.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti non inibiscono nell’uomo il metabolismo di teofillina, warfarin, cimetidina o digossina. Il metabolismo di donepezil cloridrato non viene modificato dalla somministrazione concomitante di digossina o cimetidina. Gli studi in vitro hanno dimostrato che l’isoenzima 3A4 del citocromo P450, ed in minor misura il 2D6, sono coinvolti nel metabolismo di donepezil. Gli studi di interazione farmacologica condotti in vitro hanno evidenziato che il ketoconazolo e la chinidina, rispettivamente inibitori del CYP3A4 e del 2D6, inibiscono il metabolismo di donepezil. Di conseguenza, questi ed altri inibitori del CYP3A4, come l’itraconazolo e l’eritromicina, e gli inibitori del CYP2D6, come la fluoxetina, possono inibire il metabolismo di donepezil. In uno studio condotto su volontari sani, il ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie di donepezil di circa il 30%. Gli induttori enzimatici come la rifampicina, la fenitoina, la carbamazepina e l’alcool, possono ridurre i livelli di donepezil. Poiché non si conosce l’entità di un effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione di queste associazioni farmacologiche deve essere effettuata con cura. Donepezil cloridrato può interferire con i medicinali dotati di attività anticolinergica. È inoltre possibile un’attività sinergica con il trattamento concomitante a base di medicinali come la succinilcolina, altri bloccanti neuromuscolari o agonisti colinergici o con i beta-bloccanti che agiscono sulla conduzione cardiaca.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza:

Non sono disponibili dati sufficienti sull’uso di donepezil in gravidanza.

Studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni, ma hanno evidenziato tossicità peri e post-natale (vedere paragrafo 5.3). Non è noto il rischio potenziale per l’uomo.

Donepezil Accord non deve essere usato in gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario.

Allattamento:

Donepezil viene escreto nel latte dei ratti femmina. Non è noto se donepezil cloridrato venga escreto nel latte materno umano e non sono stati condotti studi clinici sulle donne che allattano. Pertanto, le donne che assumono donepezil non devono allattare al seno.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Donepezil altera lievemente o moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

La demenza può compromettere la capacità di guidare e di usare macchinari. Donepezil può inoltre causare affaticamento, capogiri e crampi muscolari, soprattutto nella fase iniziale del trattamento o quando si aumenta la dose. Il medico curante deve valutare regolarmente la capacità dei pazienti in trattamento con donepezil di continuare a guidare o usare macchinari complessi.

04.8 Effetti indesiderati

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Gli eventi avversi più comuni sono diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito e insonnia.

Le reazioni avverse segnalate in più di un singolo caso sono elencate di seguito, divise per classe di sistema d’organo e frequenza. Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: molto comune ( 1/10), comune (da  1/100 a <1/10), non comune (da  1/1.000 a <1/100), raro (da  1/10.000 a <1/1.000) e molto raro (< 1/10.000), e non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.

Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro
Infezioni ed infestazioni Comune raffreddore
Disturbi del metabolismo e della
nutrizione
Anoressia
Disturbi psichiatrici Allucinazioni** Agitazione** Comportamento aggressivo** Sogni anormali ed
incubi**
Patologie del sistema nervoso Sincope* Capogiri Insonnia Convulsioni* Sintomi extrapiramidali Sindrome neurolettica maligna (NMS)
Patologie cardiache Bradicardia Blocco seno-
atriale Blocco
atrioventricolare
Patologie gastrointestinali Diarrea Nausea Vomito Disturbi addominali Emorragia gastrointestinale Ulcera gastrica e
duodenale
Patologie epatobiliari Disfunzione
epatica, inclusa epatite***
Patologie della cute e del tessuto
sottocutaneo
Rash Prurito
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Crampi muscolari Rabdomiolisi****
Patologie renali e urinarie Incontinenza urinaria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
Cefalea Affaticamento Dolore
Esami diagnostici Lieve incremento nelle concentrazioni sieriche della creatinchinasi
muscolare
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da
procedura
Incidenti

*Nelle indagini su pazienti per sincope o convulsioni, deve essere presa in considerazione la possibilità di insorgenza di blocco cardiaco o di prolungate pause sinusali (vedere paragrafo 4.4).

**I casi segnalati di allucinazioni, sogni anormali, incubi, agitazione e comportamento aggressivo si sono risolti con la riduzione della dose o con la sospensione del trattamento.

***In caso di disfunzione epatica ad eziologia sconosciuta, deve essere presa in considerazione la sospensione del trattamento con Donepezil Accord.

****La rabdomiolisi è stata segnalata indipendentemente dalla sindrome neurolettica maligna e in associazione temporale prossima all’inizio della terapia con donepezil o durante l’incremento di dose.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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In seguito alla somministrazione di una singola dose orale di donezepil cloridrato a topi e ratti è stata calcolata una dose letale media pari a 45 e 32 mg/kg, rispettivamente; tale dose corrisponde a circa 225 e 160 volte la dose massima raccomandata nell’uomo, uguale a 10 mg al giorno. Negli animali sono stati osservati i segni di una stimolazione colinergica dose-correlata, tra i quali: riduzione dei movimenti spontanei, posizione prona, deambulazione claudicante, lacrimazione, convulsioni cloniche, depressione respiratoria, salivazione, miosi, fascicolazione muscolare ed abbassamento della temperatura corporea.

Il sovradosaggio con gli inibitori della colinesterasi può causare crisi colinergiche caratterizzate da nausea grave, vomito, salivazione, sudorazione, bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria, collasso e convulsioni. È possibile un aumento della debolezza muscolare che, in caso di coinvolgimento dei muscoli respiratori, può esitare nel decesso del paziente.

Come in tutti i casi di sovradosaggio, è necessario avvalersi di misure generali di supporto. Gli anticolinergici terziari, come l’atropina, possono essere utilizzati quali antidoto in caso di sovradosaggio di Donepezil Accord. Si raccomanda la somministrazione di atropina solfato titolata per via endovenosa, per ottenere l’effetto desiderato: una dose iniziale compresa tra 1,0 e 2,0 mg per via endovenosa, con un aggiustamento delle dosi successive in base alla risposta clinica.

Alterazione delle risposte pressorie e della frequenza cardiaca si sono verificate con altri colinomimetici somministrati contemporaneamente agli anticolinergici quaternari, come il glicopirrolato. Non è noto se donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti vengano eliminati per mezzo della dialisi (emodialisi, dialisi peritoneale o emofiltrazione).

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: farmaci anti-demenza; anticolinesterasici; Codice ATC: N06DA02.

Donepezil cloridrato è un inibitore specifico e reversibile dell’acetilcolinesterasi, la colinesterasi maggiormente presente nel cervello. Donepezil cloridrato inibisce questo enzima con una potenza in vitro pari a oltre 1.000 volte quella della butirilcolinesterasi, enzima principalmente presente al di fuori del sistema nervoso centrale.

Demenza di Alzheimer

Nei pazienti affetti da Demenza di Alzheimer che hanno partecipato agli studi clinici, la somministrazione di dosi giornaliere singole di Donepezil Accord da 5 mg o 10 mg ha determinato un’inibizione dell’attività dell’acetilcolinesterasi allo steady-state (misurata nelle membrane degli eritrociti) uguale al 63,6% e al 77,3%, rispettivamente, quando rilevate dopo la somministrazione della dose. È stato osservato che l’inibizione dell’acetilcolinesterasi (AChE) negli eritrociti in seguito all’impiego di donepezil cloridrato è correlata alle variazioni registrate dalla ADAS-cog, una scala sensibile utilizzata per valutare aspetti specifici della funzione cognitiva. La capacità di donepezil cloridrato di alterare il decorso della patologia neurologica di base non è stata

studiata. Non è pertanto possibile affermare che Donepezil Accord possa modificare l’evoluzione della malattia.

L’efficacia del trattamento con Donepezil Accord è stata valutata in quattro studi controllati verso placebo, di cui 2 della durata di 6 mesi e 2 della durata di 1 anno.

Negli studi clinici della durata di 6 mesi, alla conclusione del trattamento con donepezil, è stata effettuata un’analisi basata su una combinazione di tre criteri di efficacia: ADAS-Cog (scala per la misurazione della performance cognitiva), Clinician Interview-Based Impression of Change with Caregiver Input (scala per la misurazione delle funzioni globali) e Activities of Daily Living Subscale of the Clinical Dementia Rating Scale (scala per la misurazione dei rapporti interpersonali e sociali, delle attività domestiche, degli hobby e della cura personale).

I pazienti che sono rientrati nei criteri qui di seguito elencati sono stati definiti come responder al trattamento:

Risposta = Miglioramento della scala ADAS-Cog di almeno 4 punti Nessun deterioramento della scala CIBIC +

Nessun deterioramento della scala Activities of Daily Living Subscale of the Clinical Dementia Rating Scale

% Risposta
Popolazione Intent-to- treat
n=365
Popolazione valutabile
n=352
Gruppo placebo 10% 10%
Gruppo Donepezil Accord5 mg 18%* 18%*
Gruppo Donepezil Accord10 mg 21%* 22%**

* p<0,05

** p<0,01

Donepezil Accord ha prodotto un aumento statisticamente significativo e dose- dipendente della percentuale di pazienti che sono stati giudicati responder al trattamento.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento:

I massimi livelli plasmatici vengono raggiunti circa 3-4 ore dopo la somministrazione orale. Le concentrazioni plasmatiche e l’area sotto la curva aumentano proporzionalmente alla dose. L’emivita di eliminazione terminale è di circa 70 ore e pertanto la somministrazione multipla di singole dosi giornaliere consente di raggiungere gradualmente lo steady-state. Lo stato stazionario approssimativo viene raggiunto entro 3 settimane dall’inizio della terapia. Una volta raggiunto lo stato stazionario, la concentrazione plasmatica di donepezil cloridrato e l’attività farmacologica ad essa correlata presentano una variazione minima nell’arco della giornata.

L’assunzione di cibo non altera l’assorbimento di donepezil cloridrato.

Distribuzione:

Donepezil cloridrato è per circa il 95% legato alle proteine plasmatiche umane. Non si conosce il legame alle proteine plasmatiche del metabolita attivo 6-0- desmetildonepezil. La distribuzione di donepezil cloridrato nei diversi tessuti corporei non è stata studiata in modo definitivo. Tuttavia, in uno studio sulla distribuzione nella massa corporea, condotto su volontari sani maschi, è stato osservato che 240 ore dopo la somministrazione di una singola dose da 5 mg di donepezil cloridrato marcato con 14C, circa il 28% del marcato non viene eliminato. Questo dato suggerisce che donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti possono permanere nell’organismo per oltre 10 giorni.

Biotrasformazione/Eliminazione

: Donepezil cloridrato viene escreto immodificato nelle urine e viene metabolizzato dal sistema del citocromo P450 in diversi metaboliti, alcuni dei quali non identificati. In seguito alla somministrazione di una singola dose da 5 mg di donepezil cloridrato marcato con 14C, la radioattività plasmatica, espressa quale percentuale della dose somministrata, era principalmente presente sottoforma di donepezil cloridrato immodificato (30%), 6-0-desmetil donepezil (11% – l’unico metabolita che presenta un’attività simile a quella di donepezil cloridrato), donepezil- cis-N-ossido (9%), 5-0-desmetil donepezil (7%) e il coniugato glucuronide del 5-0- desmetil donepezil (3%). Circa il 57% della radioattività totale somministrata è stato eliminato nelle urine (il 17% sotto forma di donepezil immodificato), e il 14,5% è stato eliminato nelle feci, questo suggerisce che la biotrasformazione e l’escrezione urinaria sono le principali vie di eliminazione. Non vi sono prove che suggeriscano che donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti rientrano in circolo a livello enteroepatico.

Le concentrazioni plasmatiche di donepezil diminuiscono con un’emivita di circa 70 ore. Il sesso, la razza e il tabagismo non determinano alterazioni clinicamente significative delle concentrazioni plasmatiche di donepezil cloridrato. La farmacocinetica di donepezil non è stata espressamente studiata nei soggetti anziani sani o nei pazienti affetti da demenza di Alzheimer o con demenza vascolare. Le concentrazioni plasmatiche medie in questi pazienti corrispondono tuttavia a quelle rilevate nei volontari giovani sani.

Nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata è stato osservato un incremento delle concentrazioni plasmatiche di donepezil allo steady-state: l’AUC media aumenta del 48% e la Cmax media aumenta del 39% (vedere paragrafo 4.2).

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Gli ampi studi condotti sugli animali da esperimento hanno dimostrato che il composto causa un numero esiguo di effetti diversi da quelli che rientrano negli effetti farmacologici, coerenti con la sua azione di stimolatore colinergico (vedere paragrafo 4.9). Donepezil non ha prodotto effetti mutageni nei test di mutazione condotti sulle cellule dei batteri e dei mammiferi. Alcuni effetti clastogenici sono stati osservati in vitro a concentrazioni chiaramente tossiche per le cellule e di 3.000 volte maggiori delle concentrazioni plasmatiche allo steady-state. Non sono stati osservati effetti clastogenici o genotossici di altro tipo nel modello in vivo del micronucleo del topo. Gli studi di carcinogenesi a lungo termine, condotti sia su ratti sia su topi, non hanno evidenziato potenziale oncogeno.

Donepezil cloridrato non ha avuto effetti negativi sulla fertilità dei ratti, e non sono stati rilevati effetti teratogeni nei ratti o nei conigli, ma ha avuto un lieve effetto sul numero dei nati morti e sulla sopravvivenza dei neonati prematuri, quando è stato somministrato a ratte gravide con dosi 50 volte superiori alla dose massima impiegata nell’uomo (vedere paragrafo 4.6).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo della compressa:

Lattosio monoidrato Amido di mais

Cellulosa microcristallina Idrossipropilcellulosa basso-sostituita Magnesio stearato

Rivestimento della compressa Per 5 mg

Ipromellosa (E464) Titanio diossido (E171) Macrogol 400

Talco (E553b)

Per 10 mg

Ipromellosa (E464) Macrogol 400 Talco (E553b)

Titanio diossido (E171) Ferro ossido giallo (E172)

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister in PVC/Alu e flaconcino di polietilene ad alta densità (HDPE) con tappo in polipropilene e sigillo.

Dimensioni delle confezioni:

Per il flaconcino in HDPE: 100 compresse.

Per il blister in PVC/Alu: 7, 10, 28, 30, 50, 56, 60, 84, 98 e 120 compresse

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Accord Healthcare S.L.U. World Trade Center,

Moll de Barcelona,

s/n, Edifici Est 6ª planta, 08039 Barcelona, Spagna

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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041015013 – “5 mg compresse rivestite con film” 7 compresse in blister PVC/AL 041015215-“5 mg compresse rivestite con film” 10 compresse in blister PVC/AL 041015025 – “5 mg compresse rivestite con film” 28 compresse in blister PVC/AL 041015037 – “5 mg compresse rivestite con film” 30 compresse in blister PVC/AL 041015049 – “5 mg compresse rivestite con film” 50 compresse in blister PVC/AL 041015052 – “5 mg compresse rivestite con film” 56 compresse in blister PVC/AL 041015064 – “5 mg compresse rivestite con film” 60 compresse in blister PVC/AL 041015076 – “5 mg compresse rivestite con film” 84 compresse in blister PVC/AL 041015088 – “5 mg compresse rivestite con film” 98 compresse in blister PVC/AL 041015090 – “5 mg compresse rivestite con film” 120 compresse in blister PVC/AL 041015102 – “5 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in flacone HDPE 041015114 – “10 mg compresse rivestite con film” 7 compresse in blister PVC/AL 041015227-“10 mg compresse rivestite con film” 10 compresse in blister PVC/AL 041015126 – “10 mg compresse rivestite con film” 28 compresse in blister PVC/AL 041015138 – “10 mg compresse rivestite con film” 30 compresse in blister PVC/AL 041015140 – “10 mg compresse rivestite con film” 50 compresse in blister PVC/AL 041015153 – “10 mg compresse rivestite con film” 56 compresse in blister PVC/AL 041015165 – “10 mg compresse rivestite con film” 60 compresse in blister PVC/AL 041015177 – “10 mg compresse rivestite con film” 84 compresse in blister PVC/AL

041015189 – “10 mg compresse rivestite con film” 98 compresse in blister PVC/AL 041015191 – “10 mg compresse rivestite con film” 120 compresse in blister PVC/AL 041015203 – “10 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in flacone HDPE

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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20 Luglio 2012 / 8 Marzo 2016

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 12/10/2019